Fine secolo - 9-10 novembre 1985

FINE SECOLO* SABATO 9 / DOMENICA 10 NOVEMBRE ' 34 ~ili > .~.A~~❖~~ u~ ~ N ~ ••~ ~ { • ~ • • ::::J::::~:::'.(:ù'.:'.f:2;:èi:f.:L:::i.::::L]~~•=•i~~;;::L:~~ù~{;:i!;S:~~i~i;:i'.~:;;'.L'.:'.:::::;;'.:;J:if::t;'.{:~'.LL/::'.j:\L:'.::;:'.i:f::~i.'.:~.:;.}{5;h;~;;:} Calendario ragionato del/èmostred'arte a cura di Carolyn CHRISTOV BAKARGIEV Grandi Mostre Vederel'invisibile Ecco una manifestazione che anticipa alcune del– le·sezioni della prossima Biennale veneziana de– dicata aèl "Arte e Scienza". Una mostra in çui è reso visibile quello che a occhio nudo resta nor– malmente 'invisibile' e dove si naviga (con diffi– coltà nonostante l'esemplare lavoro di divulga– zione fatto dai curatori) fra computer, laser, olo– grammi, televìsori e foto da satelliti - quanto ba– sta per restare stupiti dinanzi alla bellezza dello scontro fra un protone e un antiprotone o ad una mappa delle oscillazioni solari che assomi– gliano tanto ad un _mareun po' mosso. Quanto basta per chiedersi (ancora una volta) se !'«arte» del nostro tempo non stia proprio qui, nei labo- · ratori •degli scienziati. Un abitué delle mostre d'arte ritrova con un po' di nostalgia anche quei giochi di illusione ottica e di coinvolgimento del pubblico, tipici dell'arte programmata degli anni '60. Nella rassegna, anche due meno felici sezioni su 'Arte e Restauro' e 'Biologia' ... Non manca il solito plastico del DNA. Eventiregistratidal rilevatoreUAI del CERN di Ginevra. ex Istituto San Michele, via San Michele 22 9,30-13 16-20, chiuso fest. Forma:la città antica e il suo anenire Il rapporto fra città e monumenti archeologici a Roma è complesso. La mostra pone la questione - su due livelli: quello storico (si ripercorrono le vi– cende dell'inserimento dei monumenti nel tessu– to urbano) e quello dei progetti odierni per lari– sistemazione del centro storico. Curia del Foro Romano, ingresso da P.zza Ro– molo e Remo e da via S. G_regorio dalle 9 fino al tramonto (dom. fino alle 13), chiu-– so mart., fino al 24 nov. GiuseppeValadier, Segno e Architettura Disegni e ìncisioni (degli anni 1773-1838),ma an– che progetti ideali, di un urbanista, architetto e restauratore che ha certamente lasciato il suo se– gno a Roma. Non casuale la sede dell'esposizio– ne, re(llizzata su progetto del Valadier. Calcografia Nazionale, via della Stamperia 6 9-13 chiuso !un., dal 15 nov. fino al 15 gennaio Le vie mercantilitra mediterraneoed Oriente nel mondo antico Museo delle Mura, P.ta S. Sebastiano, te!. · 757284 mart. giov. sab. 9-19, mere. ven. 9-14fino al 6 gen. 'La Formadello sguardo Sulla figuratività di Pier Paolo Pasolini: disegni, documenti e fotografie, nell'ambito della manife– stazione Una Vita Futura . Mercati Traianei, via.IV Novembre 1 9-13 16-20 Remondi & Caporossi Materiali e disegni. Casino dell'Aurora, Palazzo Pallavicini, via "XXIV Maggio 43 fino al 30 nov. Renzo Vespignani:"Come mosche nel miele" "Scegliere, isolare, mettere a fuoco, fare dell'oc– chio un perfetto mirino e della mano uno stru– mento, non meno perfetto, di registràzione, sono da sempre caratteristiche dell'arte di Vespigna– ni" (L. Trucchi, cat.). Verismo narrativo e com– posizione, insomma, in questo ciclo di quadri ispirati alla morte di Pasolini. Il titolo? Un graf- , fito in una latrina a New York. Villa Medici, via Trinità dei Monti l, tel. 676ll 10-13 16-i0, fino al 23 nov. Salvatore Fiume È interessante, alla luce dei neo-figurativismi di oggi, rivedere le opere di "maestri" 'in quell'arte un po' fauve, un po' realista, un po' espressioni– sta, parallela alle avanguardie ma da queste mes– sa al bando per la mancanza di ricerca ''rigoro– sa" e per le ·cadute nella commercializzazione. Comunque, ecco un'antologica dell'artista sici– liano settantenne che vive-e lavora in Lombar– dia: isole, uomini a cavallo, figure femminili, ani– mali e piante ... Castel Sant'Angelo, Lungotevere Sant'Angelo, te!. 655036 9-14, fest. 9-13, chiuso !un., fino al 25 nov. Heinz Cibulka Fotografie. Istituto Austriaco di Cultura, Viale B. Buozzi 113 fino al 15 nov. Sotto: Dorazio e Turcatoa casa Pogliani, Roma, 1957. Accanto:"Durante l'incertezza',1956. Lectiò f acilior Piero Dorazio, "Durante l'incertezza" "' Nel libro-catalogo pubblicato in occasione della mostra di Dorazio a Ravenna, Adachiara Zevi compie un preciso e filologico excursus sto– rico-strutturale nello sviluppo formale e colori– stico dell'opera. Pone l'accento sui lavori in cui il colore si fa protagonista e la luce diventa "la ma– trice costruttiva del quadro", come nei reticoli (1959-63) che "hanno più o meno tutti la stessa dimensione, quella di una porta che invita ad en– trare nel quadro ... Il rapporto forma-colore. si duplica, ~ppure ambiguamente, in un piano po– licromo sottostante, a velature, ed uno monocro– mo sovrastante, di piccole pennellate incrociate come in una tessitura". Come è consueto, la Zevi prende quindi in esame non tanto gli anni di For– ma J (1947-52 ca.) quanto il definitivo distanzia– mento dell'artista sia dal figurativo che dall'in– formale e l'avvicinamento (tipico di quegli anni, penso agli scritti di Arnheim e Gombrich) alle esperienze di ottica e di percezione della forma. La ricerca di Dorazio appare successivamente muoversi verso lo studio degli effetti provocati dall'ingrandimento di dettagli già presenti nei re– tico(j, cioè verso realizzazionj meno complesse Gallerie Il futurismo a Roma: anni '10-'40 Balla e Depero firmano la "Ricostruzione futuri– sta dell'universo" nel 1917, quando Boccioni - protagonista -dell'area milanese. del futurismo - era già morto in ~erra. Si voleva uscire dal cam– po ristretto della pittura per invadere tutta la cultura: design futurista, architettura futurista, modi cli vivere futuristi, molto veloci, molto mo– derni. A Roma, quindi, quasi una colonna dove gravitano Balla, Depero, Prampolini e Dottori - lontano nello spazio (ma anche un po' nel tem– po) da quel nucleo storico più che altro milanese formato da Boccioni, Russolo, Carrà, Severini e Marinetti, oltre lo stesso Balla. Anche Marinetti, negli anni '20, si sposta a Roma. Nell'ambito della pittura, una visione più sintetica che dai paesaggi stilizzati di Prampolini porterà all'a– strattismo .romano vero e proprio del secondo dopoguerra, quello di Forma 1. In questa mo– stra, lavori soprattutto degli anni '20 e '30: un collage poesia/immagini di Marinetti (1915) dove squadriglie di aerei, treni, cavalli da corsa e per certi versi (le bande colorate sono pni larghe ed inferiori di numero) e più efficaci per altri ("il colore, attraverso il purgatorio dell'emancipazio– ne della forma prima e dello· sdoppiamento della forma poi, diviene unico protagonista; si tempo– ralizza nel procedere dell'opera"). La Zevi chiu– de poi il suo discorso con un'çsplicita presa di posizione contro il postmoderno, e nostalgica– mente ricorda il rigore delle avanguardie: "ma si parla di altri tempi; oggi, infangati i valori della ricerca rigorosa... la pittura rinuncia ad espri– mersi con l'essenzialità dei propri mezzi per ri– proporre contenuti ad essa estranei o per ridursi a pallern decorativi". · Non è detto però che esistano "errori" storici, e il preraffaellitismo, i Nazareni, il simbolismo, il Novecento o l'eclettismo transavanguardista odierno hanno posseduto e possiedono uno spes– sore culturale che va al di là di quello del fango e una paradossale funzione di inconsapevole inno– vazione. Un quadro, oggi, è davvero qualcosa di "minore" rispetto ad un satellite. Comunica a ben pochi e molto lentamente. Lo si è recuperato proprio per il suo aspetto strutturalmente ana- navi si mescolano con sincera ingenuità; opere di Prampolini, più metafisiche e cubiste; parecchi interessanti lavori di Balla come quella Coppia di Ballerini (1921) in cui due linee, una rossa e una blu, s'intrecciano ritmicamente; un Motociclista (1913) di Dottori, tipico esempio di scomposizio– ne dinamica del piano; alcune curiose aeropittu– re di Tato (anni '30) che dimostrano la scoperta che la terra vista dall'alto sembra tanto un ... quadro astratto; e inoltre, Evola, Sironi, Braga– glia, Marchi, Benedetta ... Edita/io, via del Corso 525, tel. 3610246 10,30-13 16,30-20 .,., Beppe Gailo Nuovi lavori del giovane artista romano. Come spesso in questa galleria, grandi tele raffinate dove l'immagine quasi astratta emerge faticosa– mente dalla materia pittorica di uno sfondo mol– to elaborato. Opere silenziose, sempre con una dominante di colore -blu o grigio o nero. Sperone, via di Pallacorda 15, te!. 6781688 16-20 Enigma "Romanticismo e metafora ... sono gli elementi unificanti di questra mostra", a cura di Antonio D' Avossa, che spazia dal neo-surrealismo ameri– cano (Pollack, Chevemey, Condo) alla neo-me– tafisica tedesca (Albert, Chevalier) passando per il nèo-astrattismo ironico (Rurik, Schuyfl) e, fra altro, il lavoro del giovanissimo Andrea Fogli. Quale sarà l'enigma? li Ponte, via S. Ignazio 6, tel. 6796114 I0,30-13 16,30-19,30, chiuso dom. e lun., fino al 30 nov. James Brown - Nino Longobardi In comune, oltre ad essere rappresentati dallo stesso gallerista, Lucio Amelio, questi due artisti hanno, forse solo casualmente, una scelta icono– grafica - la predilezione per la morte ed i teschi (Longobardi), la crocefissione, la sindone (Brown) -, e una scelta formale - l'accostamento - di realtà diverse: giustapposizione di corpi, sche– letri, uomini e animali in Longobardi, fusione di volti sovrapposti in BroWJl.Per il resto, sono di– versi quasi quanto lo sono i loro retroterra cultu– rali: Nino Longobardi, napoletano, uno dei pro– tagonisti del ritorno alla pittura attorno al I980, traccia velocemente e con scioltezza tutta euro– pea una strana realtà interiore fatta di tavole anatomiche, teschi, pipistrelli e rane, dove il mondo della natura (gli animali sono campiti e densi) sembra avere la meglio su quello umano, fatto di figure tristi e solitarie, appena abbozza– te. La tecnica? Un incrocio di cllwico (carbonci– no, matita, inchiostro, gouache, sfumature, om– bre...) e di post-informale (c'è un volto realizzato tutto con impronte di pollice dove le lacrime che vi compaiono sono semplici sgocciolature). L'ef– fetto? Senza dubbio, classico. Brown, invece, è diretto e lineare come quel mondo di graffiti newyorkesi dal quale si dice cronista, fuori dal suo tempo. Dal piacere "lette– rario" del figurativo e dalla vacuità delle possibi– li immagini è poi discesa come un corollario la riscoperta della decorazione, alla luce della con– sapevolezza che non era ancora stato indagato a fondo l'impatto psicologico-emotivo dei segni vi– sivi. Allora, se l'astrattismo-concreto è l'espres– sione di una ricerca che non vuole muoversi at– torno a contenuti, diciamo, "letterari" o traslati per indagare i rapporti- e gli effetti dei materiali costituenti dell'opera, è ora (e se ne sono già ac– corti alcuni artisti giovani) che ci sia un ripensa– mento di tutta questa linea, dal neoplasticismo fino alle ultime avanguai:die minimal e -color– field, fino ad opere come quella di Dora.zio, ap– punto. Seriamente oppure con distacco ironico, as jou like it. Il volume della Zevi è corredato da un'interes– sante intervista, da una precisa biografia e bi-. bliografia, nonché da una ricca antologia critica. Adachiara Zevi, Dorazio, Ravenna, Fsegi, p_p.193, Lire 18.000

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