Fine secolo - 9-10 novembre 1985
tori della ASA, del centro di ricerche Ames, in California. I cinque studiosi americani, premettendo che l'imprecisione è molto alta sia per il gran nu– mero di possibili scenari che per l'incertezza nei parametri fisici, espongono un modello in cui, pur non comparendo mai il termine «in– verno nucleare», si avanza l'ipotesi di un dra– stico raffreddamento alla superficie del pianeta dovuto al filtro della radiazione solare causato dall'enorme quantità di fumo generata dai nu– merosissimi incendi e dalle loro caratteristiche, che fanno salire il fumo e le altre particelle ne– gli strati alti dell'atmosfera. Ma IT APS non si ferma a questo ed analizza numerosi altri aspetti del dopo-bomba. Un lavoro analogo fa in Germania Crutzen, più o meno nello stesso periodo. In quegli stessi mesi, verso la fine dell'82 e l'i– nizio dell'83, quando IT APS non è ancora , stato reso pubblico, ma si sa nella comunità scÌentifica dei lavori di Turco, di Sagan, di Crutzen, avviene un incontro che segna la svolta nella storia dell'inverno nucleare. Alle luci della ribalta, in mezzo a saggi e posati uomini di scienza come Turco, Pollack, Schneider, salgono due autentici hollywoodia– ni, Cari Sagan. astronomo, realmente «born in U.S.A.», e Aleksandrov. On incredibile incon– tro fra imprenditoria privata capitalistica e pubblica impresa socialista: Cari Sagan con l'inverno nucleare gioca infatti in proprio. Vla– dimir, «buon comunista» -assicura la moglie– gioca invece anche in conto terzi, come «mes– saggero di pace e di conciliazione» in un mo– mento in cui il mondo sovietico tende aperta– mente la mano della trattativa mentre, al chiu– so, lavora freneticamente per colmare i suoi ri– tardi nel campo della ricerca militare: Reagan ha appena annunciato il suo programma delle guerre stellari. · Ma chi è Cari Sagan, l'amicq americano? «Uomo avventuroso, bellissimo, ha addirittura fatto un concorso di bellezza. O forse, non ri– corcio bene, é stato inserito nella graduatoria degli uomini più belli stilata da Play Boy», ri– corderà ·1a moglie di Aleksandrov, affascinata dai racconti del marito sul collega d'oltreocea– no. Sagan cinquantenne d'assalto, tre mogli, una casa di produzione televisiva di sua pro– prietà e una copertina di Time dedicatagli in omaggio al suo fascino, si occupa da qualche tèmpo anche dell'inverno nucleare. Nel frat– tempo voci, pettegolezzi e mezze verità circola 0 no nella comunità scientifica americana: si dice che l'obiettivo ·principale sia fare dell'inverno nucleare un passaporto per il Nobel per la pace. Ma c'è anche chi sostiene che le sue am– bizioni siano più limitate: un serial televisivo di grande effetto sulle conseguenze di un «global nuclear exchange». Ma la sua aspirazione al ruolo di manager della propria immagine scientifica subisce un colpo di arresto quando viene anticipato dall'uscita di «The Day After». Gates più AMBIO uguale Aleksandrov «Il modello globale di circolazione generale dell'atmosfera si basa principalmente sul mo– dello Mintz-Arakawa che è stato realizzato ne– gli Stati Uniti dal Professor W.L. Gates alla Rand Corporation e alla Oregon State Univer– sity» ~sordisce Aleksandrov il 20 agosto dell'83 ad Erice. Lo scenario AMBIO, reso pubblico dalla fine dell'82 è già a sµa disposizione. Ulte– riori chiarimenti li ha ricevuti a Cambridge in aprile, dove è stato invitato proprio grazie alla sua amicizia con Sagan. Da questo cocktail nasce la teoria Aleksandrov. Ecco come viene esposta dal suo superiore di-. retto Mojseev in un articolo comparso sulla ri– vista sovietica «Il giovane.~omunista moscovi– ta» il 25 luglio 1984:«Basandosi sui calcoli del professor Crutzen, l'astronomo Cari Sagan ha pubblicato nell'83 una ricerca nella quale viene analizzato che cosa succederà se durante un conflitto atomico verranno usati 5 mila mega– toni di combustibile nucleare (cii;-ca il 12% del– .la quantità esistente al mondo, secondo valuta– zioni americane). Questo sarebbe sufficiente perché mille grandi città dell'emisfero nord fossero sottoposte all'azione distruttiva del tornado di fuoco. Il professor Sagan e i suoi collaboratori hanno calcola.to la quantità di fuliggine che si solle verebbe nel l'atmosfera e le conseguenze climatiche di q·uesto fatto. E' ri– sultato che nuvole nere si solleveranno sulle città distrutte. Ma queste nubi non resteranno in un solo posto. Le correnti d'aria le traspor– teranno di luogo in luogo. Quando al centro di calcolo dell'Accademia delle Scienze abbiamo .ricevuto i calcoli dell'astronomo americano, ci è venuta l'idea di eseguire questo scenario sul modello matematico GEA creato da noi alcuni anni fa, che descriveva i processi nella biosfera. FINE SECOLO* SABATO 9 / DOMENICA 10 NOVEMBRE I calcoli sono stati fatti nell'estate dell'83 dai collaboratori del Centro di Calcolo V.V. Ale– ksandrov e G.L. Stencikov. Si è chiarito che il conflitto atomico porterà a una 'notte nucleare globale' che si prolungherà per cfrca Ùn anno. Il computer l'ha dimostrato: roscurità avvol- -gerà la terra». _ In realtà la teoria messa a punto da Vladimir è più articolata di come la divulga il giornale della gioventù comùnista moscovita: ed è que– sta l'unica citazione sulla stampa non specia– lizzata sovietica. Sostituendo il modello GEA con il modello di Gates -e la fonte non desta certo sospetti visto che è lo stesso Aleksan– drov- si ha l'uJ.terioreconferma sia della assen– za di ricerche da parte dei sovietici, sia del ruo– lo subalterno -«hanno fatto i calcoli...»- di Vla– dimir. La novità di rilievo, rispetto alle ricer– che precedenti, è comunque essenzialmente nella tridimensionalità del modello usato. E nel fatto che forza i risultati conclusivi fino a predire per un periodo di molti mesi tempera– ture sotto lo zero su tutta la superficie terre– stre. Ma l'inverno nucleare di Aleksandrov è una teoria molto fragile. Se non viene attaccata alla su~ uscita, ad Erice nell'83, è solo perché, se si esclude Crutzen, mancano quasi tutti i massimi esperti del settore.· Anche perché quel– la ricerca sta prendendo altre strade che non passano da Erice. Ma Je critiche arrivano co– munque presto: «Un lavoro molto debole, grezzo e seriamente pieno di falle» dichiara Turco alla rivista americana Science nel luglio dell'84 in un articolo non a caso intitolato «I sovietici offrono un piccolo aiuto». Gli rispon– de Aleksandrov con una lettera pubblicata in un numero successivo, in cui elenca contributi ed apprezzamenti per la sua teoria. La redazio– ne dà spazio a due controrisposte. Stanley Thompson, dell'NCAR del Colorado: «La parte atmosferica del modello usato da Ale– ksandrov fu sviluppata negli States nei primi anni '70. Ha dovuto modificarla, fra l'altro, per poterla far girare usando le risorse .compu- - tazionali limitate che aveva a disposizione. Il modello di Aleksandrov ha dunque un numero di difetti -debolezze sarebbe un termine più ap– propriato- che tutti i modelli hanno. Ma noi abbiamo ammesso es.plicitamente debolezze e problematicità della nostra simulazione di in– verno nucleare». Modestia, ragazzi! E lo stesso Richard Turco, dopo aver contestato a Vladi– mir punto per punto i buchi della sua teoria, ............ )127" conclude: «A Washington il primo novembre i sovietici hanno sostenuto che, sull'inverno nu– cleare, sono giunti agli stessi risultati dei loro colleghi occidentali. Da allora non ci sono sta– te sostanzialmente novità dal punto di vista dei dati fisici né ·dal punto di vista delle analisi scientifiche. Sarebbe artificìale, secondo me, non essere scettici in queste·condizioni». Richiesto di un parere sulla controversia, Ste– fano Trumpy, direttore del CNUCE. di Pisa, dice oggi: «Ho avuto l'impressione che gli scienziati americani non volessero essere trop– po critici con Aleksandrov perché speravano che i sovietici andassero avanti nella ricerca e nella collaborazione su quei temi». E Giorgio Fiocco, professore di Fisica Terrestre all'Uni– versità di Roma, fra i pochi scienzi,atiitaliani che hanno .seguito da vicino quei lavori e con– tinuano a farlo ancor oggi: «La scelta di pun– tare sulla teoria clamorosa, l'inverno nucleare, appunto, ed utilizzabile politicamente, per la propaganda, ha portato i sovietici a. non insi– stere sul fatto che, anche se probabilmente l'abbassamento della temperatura sarebbe molto minore, di 2 o 3 gradi, esso prodµrrebbe lo stesso, con la.drastica riduzione della radia– zione solare e con le sue conseguenze per esem– pio sulla fotosintesi, danni enormi all'agricol– tura». Anche le critiche di Fiocco entrano poi nel dettaglio del modello proposto da Aleksan– drov. «Tutte le simulazioni -aggiunge genera– lizzando la critica Guido Visconti, professore di fisica dell'atmosfera e del clima all'univer– sità dell'Aquila- trascurano il fatto che si tenta di fare una previsione meteorologica a lungo termine con modelli inadatti. ;, Attualmente è possibile solo una previsione a 7 giorni. ·Non è pensabile una previsione a più lungo termine. Anche perché le condizioni sa– rebbero molto perturbate dopo un, conflitto nucleare». E RÒbert Budwine, ancora più in generale: «Ci sono incertezze su quali fenomeni, o effetti in-· eludere nei vostri codici; nel vostro modello ·ci sono incertezze nella fisica dei modelli; d sono incertezze nei parametri delle equazioni fisiche; ci sono incertezze nelle condizioni iniziali e nel– le condizioni al contorno. Ed anche se voi pen– saste di sapere tutto ciò che è significativo, re– .stano le limitazioni di calcolo, anche sui più potenti computers attualmente utilizzabili. Do– vete fare dei compromessi: la conseguenza è che non conoscete il grado di precisione dei vostri risultati».
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