Fine secolo - 2-3 novembre 1985
L'Europaunita europea,o americana di Altiero SPINELLI periale; in questo secondo caso dopo le irritate esclamazioni si accetta quello che il .fratello ·maggiore vuole_Perchè fa prospettiva. i·mperia– le ha un suo centro di potere che già esiste ed è . forte, e che può più facilmente dare soddisfa-' . zioni àlle vanità nazionali dei vassalli facendo omaggio delle sue bandiere, offrendo piccoli privilegi, tollerando anche modesti sgarri. Il centro del potere .europeo invece deve· essere ancora costituito. · Chi ha occhi per vedere e orecchie per sentite si accorge che oggi stiamo assistendo e parteci– pando allo sforzo parallelo di rafforzare l'u– nione europea fatta dagli europei e l'unione europea fatta dagli americàni. Coesisteranno a lungo, perchè per le soluzioni nazionali non c'è più posto e nella'misùra in cui si rafforza l'una si può sperare di diminuire l'altra. In questo sta il nostro grande vantaggio risp!!tto al siste– ma imperiale stabilito nell'Europa orientale, che il nostro impero è almeno in Europa un impero liberale che perciò pennette che lo si critichi, che si ·cerchino delle alternative. Non sappiamo per quanto tempo potrà conservare queste caratteristiche. Suppongo-senz'altro che voi siate per l'Europa. fatta dagli europei e per gli europei e vorrei che ,, ci chiedessimo insieme dove sta, l'ostacolo maggiore. E' un ostacolo un po' diverso da quelli che si incontrano di solito nelia vita poli– tica: non è nel mondo economico, rté nel mon– do culturale, né nel mondo politico - il grosso dei partiti sono sia pure sbadatamente favore– voli allo sviluppo -; non c'è nei cittadini una grossa resistenza (e difatti. in tutti i sondaggi che si fanno periodicamente in tutti i paesi d'Europa, ad eccezione della Danimarca, la maggioranza è favorevole all'unità europea). L'ostacolo, il vero ostacolo sono le grandi am~ ministrazioni nazionali che gestiscono buona parte del potere anche politico, che sono fatte per_gestire politiche nazionali; e_in particolar~ le diplomazie, che sono fatte per determinare se e in che misura occorre cooperare con altri stati mantenendo_però la gestione delle politi– che in mano a loro stesse. Se le ideologie si ri– ducono come sono ridotte oggi, a pOco più che slogan per i piccoli militanti e per le grandi oc– casioni elettorali, ma non sono le risposte ai problemi e prevale solo il desiderio di andar al potere:per gestirlo praticamente così com'è, al- . lora il peso culturale e pratico delle ammini– strazioni pubbliche è enorme, quasi inSOITl}On– tabile, e ha per sua natura un'influenza immo– bilizzante e conservatrice. In questa situazione il Parlamentp europeo do– vrebbe avere il coraggio di fare lo sciopero dei suoi pareri, creare una situazione di crisi che . ' liifi~- smo-perchè-cettiene una· ~posta·-ai -problemi"· prov:ochere~~fa-ccattiv~'coscie~za'nfrvari:go- _zione....europea non .dollesse. riuscire .sarebbe delle democrazie emopee,-mentre.iL~rch_e u:~fil!_e _tut11_ qu_aI1tJJ1agn9pa,ura inevitabile il ritorno a un rinnovato nazionali- culto delle sovranità nazionali non è una rispo- che davvero l'Europa muoia. _Io ho detto varie smo, nazionalismo che già riemerge qua e là: le sta. L'unità fatta dagli europei è in realtà Ja volte che questo potere.comsponde à quello tendenze alla boria nazionali; al protezioni- ~ola vera alte~ativa alla u.!_lità imperiale: il re- dei tribuni della plebe_ romani, i qu~li non av~– s~?, ~li~ xenofobia, al r~smo,_ e ad altre si- sto è ~ch~uma4e11astori_a.Nella ~isura in cui vano nessun potere d1 gov~rn? e ~1_fareleggi: rruli v1rtu generate dalla rrutologia dello, stato non s1sviluppa o regredisce una d1queste for- ma avevano quella potesta tnbumz1a con. cui nazionale sovrano !ii fanno sentire ovunque. me, si sviluppai l'altra. Vi dò brevemente solo potevano fermare tutto. In questa mamera Questa rinascita nazionalista non è in realtà due ésempi: gli buropei hano tentato iri un cer- son~ ~~sciti a trasf~rmare la cosa nostra dei che aria fritta: non :'è oggi ~lc~n.grande pro- t? mome~to _d! f!arsi un es~rcito_comunee non patnz1 m cosa pubblica ,del popolo romano._Il blema concernente I econorrua, il collegamento c1sono nusc1t1.Ebbene_nm abbiamo una serie Parlamento europeo puo fare questa battaglia. soli~ale del,nostro_svilupp~ con i pa~si J?Overi, ~i esercit! appafentemente _nazionaliinquadra- E il Pa~la1:11ento europeo è- _com~o~to_ da gente la difesa, I ecologia, lo sviluppo scientifico e t1 sotto il comando amencano e nel sistema che ha ms1em~la fierezza d1sent1rs1rappresen– tecnologico, l'universalità della :ultura, che imperiale àmerif~no, e la responsabilità fonda- tante dei cittadini _ela pau~a di sentirsi isolat~. (Dal testo, riveduto, dell'intervento al congresso p~ssa_ancora ~ssere a~ron_tato ~ena~ent~ con me~tal~ dell~. ~1~esa_del~'Eur~pa ce l'hann~ Occorre_c~e qu~s_tJ deputati sentano sul collo 11 radicale) cnten e con strumenti nazionali. Nm vediamo ògg1 gh amencam; nm gli forniamo truppe di fiato dei c1ttad1m. Nella difficile azione che il Parlamento euro- che in Europa quasi tutti questi problemi sono ausiliari. In qu9sti_giorni si discute dappertutto In fondo voi avete già fatto l'esperienza al tem– peo sta conducendo per ottenere una rif01:rna gi~ di fatt_oaffrontati su piaQ.iche sùperano sul grande sfo~zo per le tecnologie avanzate . po del divorzio, quando c'era nel Parlamento seria della Comunità europea Marco Pannella · quelli nazionali. Ci sono essenzialmente due che l'Europa deve fare; non stanno risolvendo una maggioranza divorzista ma, se non ci foste si è impegnato in prima line~. Voglio pensare -metodi che sono C:Ontemporaneam~ntein ope: niente. Il fatto ~i non aver affrontato e di non · stati voi con la vostra azione, quella maggio– cne il PR approvi questa azione del suo leader · ra: c'è i,1 tentativo che fa perno in,torno alla co- affrontare il pro~lema di cosa bisogna fare per ranza no_n.si sarebbe mai costituita perchè e si proponga di seguire il suo esempio. E' que- munità, a. tutti i suoi successi e insuccessi, di avere una politif 1 a della ricerca e dello sviluppo avrebbe trovato altre dieci priorità prima di sta la ragione per cui sono venuto qui, anche un'Europa che sia fatta dagli europei, e c'è pa- scientifico fa sì he noi diventiamo sempre più occuparsi del problema del divorzio. Ora una - se il tema non è nell'ordine del giorno del vo- rallelamente il tentativo di un'Europa che sia satelliti america i. Ora contro entrambe queste situazione analoga esiste oggi: in fondo voi do– stro congresso. Non starò a ripetere le ragioni fatta dagli americani. E vorrei che non ci sde- forme di supera ento della nazione c'è una re- vete anzitutto saper montare su scala euro.pea politiche economiche militari culturali che mi- gnassimo inutilmente per questa seconda alter- sistenza nazion le che è pi,ù loquace quando un'azione che metta insieme paura e coràggio litano a favore dell'Unione europea. Permette- nativa: l'unità imperiale sotto l'egida america- deve fare polemica con gli americani. Ma è più ai deputati europei e perciò indirettamente temi solo di aggiungere a queste ragioni una na è certo anche assai umiliante per i nostri po- forte quando a~isce contro la prospettiva euro- paura e coraggio ai partiti europeisti - tutti più che è di gran peso ma normalmente è accurata- poli, ma _è_ comunque superiore al nazionali- pea di quando gisce c;ontro la prospettiva im- o meno addormentati. Questa azione non si
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