Fine secolo - 2-3 novembre 1985
) 24 Se non fosse per il mal di testa di Alexander LANGER Chissà se Marco Pannella sarebbe contento se io mi iscrivessi al partito radicale ... Non che io non ci abbia mai pensato. In fondo con i radi– cali ho condiviso numerose battaglie, e qual– che volta anche loro con me e con i miei amici e compagni (con gli alternativi sudtir_olesi,con i Verdi...). Ci-siamo impegnati fianco a fianco .nella raccolta delle firme per il referendum del 1977,- e la relativa campagna di voto nel 1978. Ci siamo ritrovati insieme ad aprire una brec– cia nel Sud Tirolo, perché il conformismo del regime etnocentrico venisse rotto, e ad aprirne un'altra nel parlamento italiàno, perché l'Alto Adige non venisse considerato extraterritoriale rispet-to alla democrazia. Anche in numerose scadenze delle liste Verdi abbiamo avuto bcca– sione di cooperazione, oltre che di divergenze e dissenso. E si potrebbe continuare per un bel. pezzo. Ma se devo essere sincero, ho sempre qualche ' difficoltà con i radicali. Dal punto di vista po– litico mi dispiace che la Radio Radicale non si senta nella mia regione, ma un po' ne sono an– che contento, perché dosata così, di tanto in tanto, Ja·sento volentieri. Nel lavoro per le liste Verdi trovavo assai saggia la decisione dei ra– dicali (a differenza di Dp) di appoggiarle inve– ce che osteggiai-le, ma in più di una occasione·-– ero sul punto di pentirmi di questa opinione. Quando vado con entusiasmo ad una «mar– cia» promossa dai radicali, poi magari mi suc– cede che trovo unilateralmente accentuati gli _ slogan contro il Pci... e così via. Ma non è per nessuna di queste ragioni che non mi iscrivo al partito radicale, o forse per nessuna singolarmente. Probabilmente la ve– rità è un'altra, che Marco Pannella peraltro -b.enconosce: è che lui mi fa venire il mal di te– sta. E come per tutte le altre forme di mal di testa, di cui soffro qualche volta, è arduo indi– viduare le vere ragioni. Alla fine façcio come con certi farmaci: mi autolimito nelle dosi e ~ella frequenza della loro assunzione, e così riesco ad apprezzarli e a non soffrirne. Ecco perché non posso iscrivermi al partilo radicale.– Marco Pannella riesce a far sì che tutto il parti– to radicale parli il suo linguaggio. E quando dico linguaggio, intendo proprio linguaggio: il regime, l'ammucchiata, il nazismo, il marchese. Berlinguer, scempio di verità, furto di informa– zione... ne~bene e nel male. Quando Pannella ha parlato," si sa che per un bel po' da. Radio Radicale si sentiranno quelle espressioni, in quel tono, con quella convinzione e con quella certezza apodittica. E riesce anche a mettere sempre e comunque in mora l'interlocutore che avrà concesso sempre e comunque troppo alle proprie fisime di anali– si e di approfondimento, ed avrà dato troppo. peso a quei cacadubbi dei suoi amici. Il mal di testa 'non mi viene perché Pannella e i radicali non tengono abbastanza conto delle cause di quel «sottosviluppo» (anzi, di quello sviluppo!) che ha portato a,Ilo «sterminio per fame», e qualche volta propongono inter-venti di correzione che si muovono dentro la logica di chi ha provocato quelle stragi e continua a provocarle. Né esso (il mal di testa) è dovut~ alla eccessiva fede che mi pare che Pannella e 1 radicali ripongano nel diritto formale e nei no– tai, o al forte sospetto che n'utro per certi più recenti «amici» dei radicali che possono anda- I .I re da Gostanti-no Bel~uscio-(µn_-sociaJdemocra~ tu.:oche in altri temp~e con minore fortuna ha tentato di ricoprire il 1ruolodi guastafeste anti– comunista) a Indro 1ontanelli (un di~etto~e d! giornale che sembra oler assegnare a1rad1cah il ruolo di testimoni -l ella corona nei suoi fre– quenti processi sommari alla sinistra). No, non è per questo 1 i veri motivi fi devo _cer– care altrove. Forse pijUttostonel fatto che ogni corpo troppo compattQ, troppo omogeneo, troppo sicuro di sé e troppo protetto dal bacil– lo del dubbio e della {elativizzazione ~i ~uscita dolori ~Ila .testa. ~ofratt~tto -se ogm smgola battagha viene, d1 vplta m volta, presentata come quella decisivare finale, ed ogni volta ci sono solo cento gior~i per salvare il partito, la costituzione, la ~em crazia, il mondo. O forse perché ormai mi fa star maie ogni stra- _ tegia così ~orteme_nt~ interve~tista da indurre i suoi auton a sentirsi ~eputat1 alla salvezza de– gli altri anche contro la loro volontà o ad at– teggiarsi a missiona+ per supplire alla man– canza di iniziativa Pfopria o di sviluppo pro– prio dei vari indigen~che di volta in volta sa– ranno i destinatari elle spedizioni salvifiche, paracadutate in terr di infedeli. Anche la pattitocraz a contribuisce al mio mal di testa. Quando p i un partito-anti-partito- - I - crazia -:.chein realtà-opera meritoriamente--per- - Séambiarsi-·qua:Jcosa-èen-EtW!lcuno~àei--tre-mi~ far giunger~ _il sis_teJJ}.l! .P~!iti~<_?_i!?lia_n<_? ~ll?J~ ___honi__dj-agonizzanti per fame, magari salvati post-partitica- enfatizza l!_tal punto il propriQ grazie al suo impegno? E c'è una causa, qual– «essère partito» da non rischiare mai che i pro- che causa, che per Marco Pannella e ognuno pri aderenti navighino·con libertà è_ senza han- dei tanti militanti ~adicali davvero impegnati è dierina nel mare aperto dei movimenti sociali o proprio sua, incide proprio sulla sua vita, cam– di opinione, i dolori si intensifiçano. Tanto più bia non solo la sua carne provata dai digiuni o se poi si volessero cacciare gli «altri da sé» nel- il suo spirito.provato da una perenne e sempre la camicia di forza dei meccanismi della politi- ricercata conflittualità, ma la sua intera perso– ca rappresentativa, elettorale, ed in qualche na, tanto da rimanergli dentro anche dopo e modo partitocratica, ubbidendo alle leggi dei oltre ogaj battaglia politica? mass media e della competizione politica. Ma Quando scrivo dei radicali sul «Manifesto», ne alla fin fine l'emicrania più pungente e meno parlo in genere molto bene, perché mi sembra facilmente curabile riguarda ancora un a.ltro di avere a che fare con un pubblico-abbastanza aspetto: io non ho mai dubitato della serietà e critico e talvolta un po' ostile verso di loro. ·della sincerità di Marco Pannella e dei radicali Scrivendo queste considerazioni su Fine Seco– quando hanno -nel cotso del tempo- sposato, lo, ho pensato d_ipoter finalmente analizzare sempre in modo ultimativo, cause di volta in alcune ragioni del mio mal di testa che Mare.o volta· anche abbastanza differenti tra di loro, PanJlella sa di provocarmi spesso. certo spesso intimamente connesse, ed abbràc- Assicurando, per il resto, a lui e ai radicali che ciate ogni volta con il massimo di enfasi e di gli voglio bene e che, comunque, credo che per impegno possibile. loro si-possa riciclare un detto un tempo riser– Ma se sarà pur vero che ogni cosa che Marco vato alla Libia: «Ex Africa semper aliquid Pannella e i radicali toccano, sotto le loro novi»: di lì si può stare sicuri di ricevere sem– mani si trasforma miracolosamente in «politi- pre impulsi nuovi. Ve ne ringrazio, amici radi– ca», in «battaglia», in «propaganda», in «lezio- cali, anche a nome di tanti altri, e mi scuserete ne», in «azione esemplar-e»e così via, ~i resta se non me la sento di iscrivermi ad un partito . qualche volta la domanda: ma Marco Pannella che mi metterebbe in uno stato di sovraeccita– accetterebbe poi di- passare del tempo e di zione continua.
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