Fine secolo - 26-27 ottobre 1985

ì ;,'~===~-:~z:} .?-:- «,#'J: ·-:~~f}~~= f.ft: ::f(. SABATO 26 / DOMENICA 27 OTTOBRE 17 da qui e andavamo a fare il bagno al Taglia– mento: e c'erano appunto i nostri amici con– jadini che ci aspettavano per fare questo tra– gitto insieme; poi Pier Paolo ha approfondito . molto la conoscenza del mondo contadino di allora, accostandosi perfino a certe forme ri– tuali della religione cattolica: qui siamo in una zona fortemente permeata di cattolicesi– mo - un cattolicesimo diverso direi da altre · zone dell'Italia - è un cattolicesimo molto se– vero, non dico protestante, ma la durezza e la severità morale rassomiglia molto ad altri mCJdidi vivere la vita cristiana, ecco. Quindi lui veniva, così, accettato dagli altri come se appartenesse alla loro cultura? Veniva accettato sì, perchè da parte del mon– do contadino c'era un senso di profonda gra– tificazione che un giovane come Pasolini, chè si sapeva che era studente a Bologna, eccete– ra, partecipasse alla loro vita. Poi c'era un al– tro momento di felicità e destrezza nel vivere che era quello di giocare.alpallone: prima il bagno nel Tagliamento e poi il pomeriggio si concludeva in lunghissime partite a pallone nel campo sportivo di Casarsa, fino a ore tar– de, e poi le feste, le balere, i giri in bicicletta serali nei paesini qui intorno ... Allora c'era un'allegria diffusa, anche sotto la minaccia della guerra la gente viveva in modo gioioso. Pasolini e sua madre Oltre a questo mi sçmbra chefosse molto im– portante il rapporto con la madre. Il rapporto con sua madre era ... mah, io ho cercato di pensarci anche dopo la scomparsa di entrambi: quando le persone muoiono si ripercorre con più chiarezza forse la loro vita, o almeno quanto della loro vita è rima– sto legato ai ricordi personali. Mia zia Susan– na era anche lei una piccolo-borghese, nel senso che si era diplomata alle magistrali e per qualche anno aveva insegnato nelle scuo– le elementari, prima di sposare il padre di Pier Paolo. Che era? Che era Carlo Alberto Pasolini. Era un uffi– ciale, e non solo: era anche di grande lignag– gio nobiliare, benchè decaduto. E questo rapporto con la madre? Questo rapporto con la madre era un rap– porto molto esclusivo. Pier Paolo fin da bambino aveva mostrato segni di precocità, segni di grande intelligenza, .non soltanto a scuola ma anche, così, nella vita; aveva deli– neato una sua personalità che richiedeva molta attenzione da parte di tutti. Io non sono mai stato geloso, perchè lo amavo trop– po per essere geloso; però se lo avessi amato di meno ... sarei stato giustificato se avessi sentito un senso di ingiustizia in famiglia, nel senso che la famiglia quasi ruotava attorno a lui. Nel tuo libro «Nei campi del Friuli» si parla anche della magia della lingua e di una parola magica che lui sente per la prima volta, la pa– rola rugiada: rosada. Tu sei siato testimone della nascita poetica di Pier Paolo Pasolini, il testo si chiamava Poesia a Casarsa: puoi spie– garmi come nasce la poesia di Pier Paolo Pa– solini qui a Casarsa? Mah, io ho dei ricordi, così, molto vaghi. Pa– solini racconta che un giorno ha sentito nella casa qui di fronte un ragazzo che era affac– ciato al balcone e ha detto una frase con la parola 'rosada' che vuol dire rugiada; e que– sta parola gli ha determinato delle suggestio-

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