Fine secolo - 26-27 ottobre 1985
Io alto WJa bella foto di SilvanaMauri, in basso Pasolinicon i suoiscolari. FINE SECOLO* SABATO 26 / DOMENICA 27 OTTOBRE SILVANA -MAURI. 37 I FILIDI SOLE Cara Silvana, è tornata domenica mattina, l'unica ora in cui posso scrivere agli amici senza l'ossessio– ne del lavoro che aspetta. Ho appena aperto i balconi di quella stanza dove ·tu sei venuta una domenica, quella triste, muratoriale stanza sospesa sul fango, in cui hai saputo cogliere i "fili di sole", 'come una specie di consolazione intimista (quelle consolazioni che si hanno nell'infanzia con un brivido di piacere nel ventre: essere raccolti, soli, ridur– re il mondo alle pareti che ti circondano e gongolarvi, giocando coi fili di sole, scriven– do una poésia per il compleanno della mam– ma). Aprendo questi balconi e urtando col petto contro il petto della primavera, già adulta, quasi sfatta, la vera, tremenda prima– vera romana, che sa, e il profumo è come un enorme parafango scottato dal sole, una la– miera, di stracci bagnati e seccati dal caldo, di ferrivecchi, di scàrpate brucianti di im– mondizie: ho pensato immediatamente a te, con un ingorgo di dolcezza. Qualche bran– dello di adolescenza rimané attaccato allo scheletro: e basta l'odore della. madeleine– ...nçl mio caso un'atroce madeleine di perife– rie; di case di sfrattati, di stracci caldi. Nel– l'insieme sento l'orgasmo (senza però le ab– bondanti morbidezze del grasso infantile, del sesso ardente di freschezza e di violenza sconfinata) che provavo nelle domeniche mattina di Bologna, quando dovevo andare all'Imperiale alle proiezioni retrospettive del Cine club (Machaty, Feyder): della civilissi– ma Bologna. In cui tù, e io, affondavamo ognuno in un mondo pieno di risonanze, ne– cessario: la famiglia nella società. -Adesso pensa come siamo spaventosamente soli: come se ci avessero presi, denudati e cacciati per sempre all'aperto. Sono in senso assoluto solo a ascoltare una radio che suona certe vecchie canzoni (Torna piccina mia) della ti– pica trasmissione domenicale, e dei ragazzi che giocano a pallone. E ho davanti a me una domenica senza prospettive: andrò a bal– lare con Mariella. Se non cederò invece al de– monio, andando a Settecamini a vedere· una partita di adolescenti di Pietralata, per poi andare a ubriacarmi con loro . Eccomi sfoga– to. (...) Sono stato allo spettacolo della Valeri: e mi sono divertitissimo. Poi sono stato nel suo r camerino per ringraziarla e mi sono compor- tato in modo decisamente ridicolo: cioè l'ho complimentata come un farmacista. Lei, che come mi ha detto, si aspettava un giudizio, ci sarà restatà male: ma io avevo l'autobus al Portonaccio, l'autobus che non si deve per– deré,l'ultimo, con gli istanti contati, lei che, fresca di palcoscenico, mi metteva infine in soggezione, sono precipit&to in piena sindro– me di afasia. - Tanti affettuosi saluti ( e convinto di riveder– ti presto, sento che non resisterai all'attrazio– ne di que~ta primavera _romana) dal tuo Pier Paolo ·,..
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