Fine secolo - 26-27 ottobre 1985

\ SERGIO c1m: . UNAPPUNTAMENTO C NUNADONNA Tu una volta m'hai raccontato un episodio, che sei andato con Pier Paolo addirittura, in ùna Seicento, con una ragazza ... Ti ricordi questo episodio? No ... Lui poi scrisse anche una P?esia... No, questo è stato negli anni '50, dopo un po' che lavoravamo a "Ragazzi di vita" e quando arrivava il. momento che io lo ac– compagnavo a piedi a prendere al Prenestino il tram - il "12" credo ! lui andava a Ponte Mammolo dove abitava ancora, ci separava– mo; io .allora avevo diciannove, diciotto anni e quindi a·ndavo per ragazzette la sera. Lui mi aveva rivelato che non andava con le ra– gazzette, ma gli piaceva andare con i ragaz– zetti... E io, per poter stare a9cora con lui - ci dovevamo separare per questo motivo - gli dissi di provare ad and_arecon una donn~. Lui mi disse: "No, prova: tu ad andare con un uomo", "No, prova prima tu ad andare con una donna!". Allora, la sera appresso tornò da me e mi disse che avrebbe provato il giorno dopo, che aveva trovato una ragazza, una certa Franca,. con cui aveva un appunta– mento. Io ero tutto felice e invece... poi da quella cosa scrisse questa poesia "A un figlio non nato". A UN FIGLIO NON NATO In fondo a quel candido ponte nuovo sul Tevere finito dai cattolici per non smentire i fascisti, tra i fregi, i cippi, i falsi frammenti, i finti ruderi, un gruppo di donne aspettava i clienti al sole. Tra queste c'era Franca, una venuta da Viterbo, bambina, e già madre, che fu la più svel.ta : corse allo sportello della mia macchina, gridando, così sicura che non potei disingannarla: salì, si accomodò, allegra come un ragazzo, e mi condusse verso la Cassia: passammo un bivio, , corremmo per una strada abbandonata al sole tra cantieri di gesso e casupole tripoline, e arrivammo al suo posto: era un praticello sotto un'altura cosparsa di borraccine e grotte. Un Vecchiocavallo marrone, in fondo, sull'erba umida, un'automobile vuota, in mezzo ai cespugli, e non lontano, qua e là, festosi echi di spari: · tutt'intorno era pieno di coppie, ragazzi e poveri. In quei giorni la mia vita, il mio lavoro erano pieni, nessuno squilibrio, pessuna paura mi minacciava: ero andato avanti per anni, prima per fisica grazia, -mitezza, salute e entusiasmo che ho avuto nascendo, poi per una .luce di pensiero, benchè incerto ancora, -amore, forza e coscienza che ho ~cquistato vivendo. Eppure, primo e unico figlio non nato, non ho dolore che tu non possa mai ·esser qui, in questo mondo. ·

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