Fine secolo - 26-27 ottobre 1985
nella sua scherma con il sistema, con l'esta– blishment, con i valori correnti, a volte rima– neva nel quadrato dell'agone, qualche .volta andava oltre. E quindi, ovviamente, il siste– ma reagiva. Quindi non credo che si potesse lamentare, lui che aveva scelto questo suo de– stino: è il destino di colui che vuole vivere in maniera difforme dai suoi tempi, e quindi ne deve accettare anche tutte- le conseguenze. Sì, ma non può darsi chef osse la M agistratu– ra, diciamo, un po' indietro rispetto ai costumi che stavano cambiando? Tanto è vero che poi ci furono dei cambiamenti. L'unico caso in cui Pasolini fu condannato è · appunto questo della «Ricotta», in cui io fui Pubblico Ministero; e certamente non posso consentire con questa sua domanda, dal mo– mento che ho detto all'inizio che ancora oggi richiederei la stessa condanna per chiunque altro facesse la stessa cosa. Quindi ritengo che il sentimento religioso è un sentimento a cui l'uomo - italiano, moderno - abbia anco– ra diritto; e, avendo diritto ad aver questo sentimento, ha anche diritto a non vederlo vilipeso in pubblico. Ecco, lei fu allora Pubblico Ministero in que– sto processo. lei è magistrato: oggi qual'è la sua funzione? Io sono magistrato, sono stato_da ultimo in Italia direttore generale degli affari penali e attualmente, continuando ad essere magi– strato, sono vice-segretario generale delle Nazioni Unite, incaricato di presiedere agli affari internazionali della lotta alla droga. Questo è il mio compito attuale e continua: ad essere un compito di difesa degli interessi collettivi, contro coloro che per buone o cat– tive intenzioni vogliano violarli. Grazie, Dr. Di Gennaro. Prego. Il sa;cro, e la fame Ecco, Dr. Di Gennaro, mi può spiegare per fa– vore un po' megilo questo concetto del vilipen– dio del sentimento religioso? Credo che, se io glielo spiego con riferimento al film particolare di cui discutiamo, fors~da cosa risulta più chiara. Pasolini - nella «Ri– cotta» - cercava di contrapporre quelle che erano le immagini e i contenuti della tradi– zione cattolica a quello che era il suo convin– cimento del momento: che la vera religione risiedesse nella fame del proletariato; che il vero Cristo, il _veroperseguitato fosse Stracci, il più proletario dei proletari. E nel far que– sto, si avvaleva di un'efficacia straordinaria dell'immagine, perchè il film era accuratissi– mo, anche nella ricerca dei riferimenti pitto– rici che egli aveva trovato nel manierismo - che era l'espressione pittorica direi della mas– sima superficialità e della massima... una tra– dizione assoluta111enteestetizzante, priva di contenuti. E anche nella scelta delle musiche ... E nella scelta delle musiche. Adesso: Pasoli– ni, con grande intelligenza, ogni volta che rappresentava il proletariato affamato usava musiche sacre; mentre ogni volta che rappre– sentava immagini sacre della tradizione cat– tolica usava musica profana, come quella per esempio della «Traviata» che ricorda la pro– sti:uta spumeggiante - la Violetta - ecc. Questa è una offesa del sentimento? Questo contribuiva, non solo questo, ma ten– ga presente che ad un certo momento c'è una visione del Cristo in croce - non importa se poi fosse Stracci in quel momento - il quale vedendo passare l'immagine sacra della Maddalena, che si denuda e mostra delle poppe esuberanti che ondeggiano in una danza sconveniente, segue la scena e pian piano si muove in maniera scomposta fino ad eiaculare . • Questa scena venne tagliata, successivamente, o no? Quello che avvenne successivamente non mi riguarda e non lo so. Io giudicavo quello che appariva in quel momento, quelli che erano i fatti allo stato; evidentemente, successiva– mente queste cose furono poi riviste quando il film fu liberato dopo la sentenza della Cas– sazione. Maddalena era una comparsa, in quel momen– to? Era una comparsa, ma aveva rappresentato fino a quel momento negli occhi dello spetta– tore la Maddalena della tradizione cattolica, la purissima immagine della Maddalena. Eb– bene, la macchina da presa si sposta in quel momento su Stracci - su Cristo in croce - e il Cristo pian piano, alla vista di questa danza, di questo corpo nudo si eccita e comincia a muoversi, in un movimento sussultorio tipico di una masturbazione mentale, fino al punto poi da rilasciarsi nel momento, _evidentissi– mo, dell'eiaculazione. Ecco: vedere il Cristo, che è il Cristo della iconografia tradizionale cattolica, che eiacu-lascorrettamente, lasciva– mente sulla croce: mi domando se è un argo– mento, un -mezzo per condurre una critica e una dialettica all'interno di un sistema o se non sia invece l'attacco brutale, l'attacco vili– pendente di un sentimento e di un b~ne pro– tetto.
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