Fine secolo - 12-13 ottobre 1985

Fra le ciminierecontrole pioggeacide. Nella paginaaccanto,quel segno di vernicee la salvezza. Gommoniin maree un uomo ap~ alle gomenedi ormeggio:la navenondeve partire. sui paesi importatori. In Australia se ne ucci– dono ogni anno due milioni senza sapere ~sso– lutamente nulla sull'effetto che questo massa– cro può produrre sulla popolazione delle varie specie. Non si sa infatti qual è il tasso naturale di natalità e di mortalità e poiché gli «sparato– ri» sono pagati a peso, vengono abbattuti i capi più grossi, per lo più maschi adulti. L'o– biettivo di Greenpeace é far sospendere la cac– cia fino a quando non se ne saprà di più sugli effetti che può produrre. Intanto verrà svilup– pata una iniziativa internazionale per arrivare al boicottaggio dei prodotti derivati dalle pelli di canguro. Il problema però è che le pelli di canguro una volta conciate - e l'Italia è il paese europeo che ne concia di più per farne scarpe - non sono distinguibili dal cuoio normale. Per questo Greenpeace sta facendo pressione sul MEC perché imponga un marchio che segnali i prodotti fatti con pelli di canguro. Delfini: nati per essere liberi Negli anni scorsi negli Usa c'è stata una gran– de campagna volta a scoraggiare la gente dal mangiare tonno, perché i metodi di pesca di questo pesce provocavano l'uccisione di un grande numero di delfini. I delfini infatti navi– gano spesso al di sopra dei branchi di tonni, tanto è vero che vengono usati come segnala– tori della loro presenza, e finiscono nelle reti assieme a questi ultimi. A quel punto i pesca– tori non fanno differenza. La campagna ha però ottenuto il risultato di imporre negli Usa conquista e la ricostruzione di habitat che ne delle modifiche ali~ reti che consentono ai del- consentono la sopravvivenza. fini di liberarsi. !n Messico però usano ancora • le ~ecchie reti e la _c~ttura_did~lfini continu~, L, estate prossima cosi la campagna s1e spostata h. In Europa 11- [· i,,,- .,l"t problema per i delfini in genere è un altro: !'in- ne 1n.eul erraneO quinamento. Nel mare del Nord e in altre loca– lità c'è un calo di popolazione che con ogni probabilità è dovuto proprio all'inquinamen– to. Su questo sono in corso ricerche. Ma c'è anche il problema della caccia ai delfini pilota nelle Isole Faroer. Anche questa viene presen– tata come caccia di sussistenza, ma secondo La campagna per la difesa delle tartarughe marine, ·dei piccoli cetacei e contro la pesca a strascico è inserita in una campagna più gene– rale contro l'inquinamento e i suoi effetti sugli ecosistemi marini che Greenpeace ha in pro– gramma per la prossima estate nel Mediterra– neo e che investirà anche l'Italia. Questa cam– pagna, la prima nel Mediterraneo, si svilup– perà contemporaneamente a quella nel Mare del Nord. Sarà condotta da due navi, il «Belu– ga», la nave attrezzata per ricerche sull'inqui- namcnto dei fiumi e del mare,.e la «Sìrio», e si pre:vedeche durerà per 5-10 anni. Questa cam– . pagna sarà coordinata dall'ufficio spagnolo di Greenpe.ace e verrà preparata nel corso dei prossimi otto mesi. Gran Bretagna, sporcacciona d'Europa li «Beluga», un acquisto abbastanza recente dell'organizzazione, ha a bordo un sofisticato laboratorio ed è collegato via computer con un centro di elaborazione dati. E' costato un quarto di milione di sterline. E' già andato in missione lungo il R_enoe ha in programma, per quest'anno, missioni analoghe nei fiumi ingle– si, danesi e svedesi nell'ambito della campagna _contro l'inquinamento del Mare del Nord. Per quanto riguarda il Mare del Nord la cam– pagna si concentrerà soprattutto contro la Gran Bretagna che nel 1989 rimarrà il solo paese che scarica biossido di carbonio nel mare. Gli altri paesi infatti stanno mettendo in atto le raccomandazioni del Mec volte a intro– durre sistemi di depurazione e di riciclaggio. Ma l'attuale governo britannico, come il pre– cedente, ha dato mano libera agli industriali in modo che questi, non dovendo sostenere le spese per gli impianti di riciclaggio, riescono più facilmente a essere competitivi con le altre industrie europee. La Gran Bretagna si è gua– dagnata, fra i paesi del Mec, il titolo di spor– caccione d'Europa. Oltre al biossidò di titanio la Gran Bretagna versa infatti nel mare del Nord il 70% degli scarichi industriali e il 98% di quelli civili, peraltro non depurati. Questa Greenpeace non è più così e potrebbe cessare. Ogni anno ne vengono uccisi circa tremila. I metodi sono due. Dove le coste sono basse e sabbiose i globicefali vengono fatti spiaggiare e poi uccisi rapidamente; dove invece le spiagge sono alte vengono arponati e agganciati con uncini dalle barche e soffrono lunghe agonie. _ i::!['~';·:::::;::~:;:::;:;;'.: ;;;'TaL: '.? ......... ,; /(}:::;; >fc:::;:::~:::.:::•'.: ?'.'.'.:·;~;::~::::~'.··~~::;·-;-:·::·::·::;[rn,'2''.'~'.'.'.:·::::::f::: : r ::·m::·:::·;;;::·;m-: · ·::~ ·: Greenpeace vuole la sospensione di questa cac- ====~=~"""'==============~~=~~~~~!Eil:±±1~;;;!2:~~==~====2!:!:'.::!:Z::::!Z::Z:!:'.:Z::!:= eia, ma intanto ha chiesto al governo di intro– durre una regolamentazione. Quella proposta prevede il divieto di cacciare dove non c'è la spiaggia, di catturare i delfini dalle barche, di usare uncini, e in generale prevede l'uso dei metodi di uccisione più indolori. La caccia do- . vrebbe essere esercitata solo su _licenzagover– nativa, mentre oggi chi vuole può andare, spesso senza avere la minima idea di quello che sta facendo, provocando sofferenze orribili agli animali. Dove vanno. le tartarughe La campagna per la difesa dei piccoli cetacei è collegata ad altre due campagne internazionali che sono iniziate quest'anno, quella sulla pesca a strascico e per la difesa delle tartarughe ma– rine. Il problema in quest'ultimo caso non è solo la caccia per la carne, la pelle e il guscio, ma, forse ancora di più, la modifica radicale degli ambienti che sta riducendo le possibilità di vita di questi animali. In particolare la pro– gressiva invasione da parte degli umani delle zone in cui le tartarughe depongono le uova. Sono le spiagge più appartate, che ormai sono però anche la meta preferita dei turisti. Così si tratta nòn solo di fare in modo che venga ri– spettato il divieto di catturarle, ma anche di la– vorare per la salvaguardia e, -incerti casi, la ri- LOZAMPONE DELKGB? Agenti di Mosca: è un sospetto che non poteva mancare. Niente spiega così confortevolmente f'opposizione interna come lo zampino del ne– mico esterno. Lo zampone di Mosca, poi..: Dunque sarà bene guardarsi dal meccanismo psicologico della diffidenza, e insieme control– lare i fatti che ragionevolmente potrebbero au– torizzare sospetti di strumentalizzazione o di infiltrazione. Una raccolta sistematica di indizi presunti in questo senso è stata di recente pub– bJ.icata.d.alfrancese «Figaro», e un pò avventu– rosamente rilanciata dal «Sabato», che intitola «Greenpeace, ovvero pace rossa». Autori del– l'istruttoria sono Jean Montaldo e Jean-Louis Remilleux: gli indizi da loro elencati possono - convincere solo chi sia già pregiudizialmente convinto. Riassumiamoli. ln larga parte coin– cidono con la semplice cronologia del gruppo. - 1-.--Cominçi,e çon l'opposizione agli esperimenti atomici Usa al largo dell'Alaska. 2. Continua con l'opposizione agli esperimenti francesi a M ururoa, nel 1974. In ambedue i casi. il sue- cesso: gli Usa cambiano domicilio, i francesi abbandonano i test di superficie. 3. «Segue poi una quantità incredibile di campagne ...»; se è incredibile, non si può che non crederci. La do– manda, non nuova, è: chi li paga? 4. I paesi presi di mira appartengono tutti al campo oc– cidentale, per questioni essenziali come gli ar– mamenti nucleari; l'URSS è in causa solo per foche e balene. Quando Greenpeace se la pren– de coi sovietici, «fa finta». Così nel 1982, quando la nave «Syrius» approda a Leningra– do e compie una protesta contro gli-armamenti nucleari: «Come ha potuto il «Syrius» penetra– re nelle acque di Leningrado, vera cortina di ferro sul mare, dove circola una parte della flotta militare sovietica? Perchè non è stato ar– restato nessun militante? (Sono stati espulsi, e rimorchiati fuori dalle acque territoriale, ndr). La complicità morale e militante -concludono i due francesi- appare quindi alla luce del sole». Finta a,nchc la dimostrazione contro la caccia baleniera in un porto siberiano, anche se sta– volta «qualche giorno d'arresto» c'è. 5. «Strani legami» fra Greenpeace e movimenti protetti· dall'Urss: si tratta di contatti fra Greenpeace e settori del movimento pacifista -in cui non mancano certo nè posizioni filosovietichc nè sudditanze sovietiche- che, in quanto tali, di– mostrerebbero sospetto chiunque abbia a qualcosa a che fare col movimento pacifista, cioè ciascuno di noi. Gli stessi rapporti con Verdi tedeschi .sono per i due autori francesi prova di infiltrazione sovietica. 6. Non manca– no gli «indizi» strettamente cari a una sensibi– lità francese. «Altre complicità conosciute di Greenpeace: quelle intrattenute ora con gli in– dipendentisti polinesiani»... 7. Greenpeace «pubblica documenti sorprendenti come il Dossier sull'immersione dei residui radioattivi nel quale non si fa mai menzione alle responsa– bilità sovietiche in questo campo». 8. Il dena– ro. «Sette uffici negli Stati Uniti, cinquanta agenti a tempo pieno, salariati; tre velieri, Syri11s,Beluga e Vega. Due navi sotto bandie– ra americana: Fri e Alcyon, il nuovo Green– peace che ha sostituito Rainbow Warrior; in breve, la più grande flotta ecologica del mon– do ... Per dissipare ogni ambiguità Mc Taggart, così disposto a tenere conferenze stampa, po– trebbe aprire i suoi libri e mettere un nome ac– canto ad ogni offerta». Questo il dossier del– l'accusa. Tiratene voi le conclusioni. e

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