Fine secolo - 12-13 ottobre 1985

Parlo di ritorno del paganesimo perchè i sim– boli cristiani si sono esauriti. Ma perchè i simboli pagani dovrebbero averfor– za, dato che il cristianesimo li ha in parte inclusi e superati? In modo singolare la loro forza nasce dal fatto di essere simboli reinventati. Mi è capitato qualche giorno fa di andare a ve– dere vicino a Bassano del Grappa una tomba creata dall'architetto Scarpa per la famiglia Brion, quella dei televisori Brionvega. E' un monumento che mi ha ricordato Stonehenge, i monumenti druidici, che richiamano l'idea del– la vita come enigma e l'incertezza dell'uscita da essa. Si tratta di un simbolo perfettamente riuscito, di una perfetta opera d'arte. L'altare stesso che contiene il monumento funebre è in– serito in questa simbologia pagana. Il peso della croce E i simboli cristiani che fine hanno fatto? Il cristianesimo, quando ha creato dei simboli, poniamo la croce, li ha talmente razionalizzati, ridotti alla memoria di un evento storico, op– pure sempllcemente ricondotti alla trasposizio– ne del dolore umano, che ha tolto loro il valore di simbolo. La croce oggi cosa significa? O qualcosa che accadde a Gesù, oppure accadde a noi, ma sot– to forma di rappresentazione e non di simbolo. La croce afferma: nella vita c'è il dolore; ma non va oltre questo. Del resto è singolare che siano spariti tutti i simboli di resurrezione. Le catacombe, invece, erano -cariche di simboli di resurrezione. Mi ha colpito, quando sono andato in Catalo– gna, nel paese d'origine della mia famiglia, a Beget, un celebre Gesù in gloria. Avevo visto altri esempi del genere in Spagna, erano croci– fissi bizàntini, cioè vestiti con abiti sacerdotali. Ma in quella chiesa c'era sì un Gesù croçefisso dell'Apocalisse, con 1 segni dei chiodi nei piedi e nelle mani,. ma non aveva la croce. Era un puro Gesù di resurrezione. Mi ha anche colpito il fatto che sotto i piedi, di questo Cristo del XII secolo, c'era Ull-.pOlittico, anch'esso in pietra, con dodici formelle, otto dei Vangeli dell'infanzia e quattro dei Vangeli della resurrezione. Questo ignoto «teologo» del secolo XII ha omesso completamente dalla sua simbologia la croce, che del resto è un sim– bolo molto tardo. Pensi come Nietzsche che la croce sia un simbo– lo negativo? Sarei per l'abolizione.della croce come simbo– lo. Essa ha perso ogni significato simbolico. Bisogna ritrovare i simboli della resurrezione. Tra l'altro questa sarebbe una grande via di ri– conciliazione con l'Islam. La croce, come tu sai, è legata a una terribile parola: crociate. Quando è accaduto che il cristianesimo ha perso i suoi simboli? · Quando è divenuto troppo chiesa; quando, come dicevo prima, la chiesa ha reso troppo corporeo il suo segno del regno di Dio; quan– do ha confuso se stessa col regno di Dio. Quando ha, in altre parole, confuso in sé la cosa e il segno. Occupando la storia come cosa, la chiesa ha cessato di produrre simboli. Torniamo un momento sul paganesimo. Tu scri– vi, a proposito degli ecologisti, che essi portano con sè una critica radicale della storia del cri– stianesimo e quindi dell'umanesimo: l'uomo ap– parirebbe loro come la figura negativa della na– tura; la forza innaturale che consuma la natura. Per te il cristianesimo è un umanesimo? Certamente, dal momento che Dio si è fatto uomo. Quindi ti dichiari a favore dell'umanesimo, ma in alcune parti del libro parli di «morte dell'uo– mo». Cosa .significa questo] Se muore Dio -secondo il detto nicciano- an– che l'uomo muore. Così la resurrezione di Dio è la resurreziòne dell'uomo. Nel tuo libro sono presentati come segni «positi– vi» a_vvenimehtiche a noi appaiono negativi. Tu non hai paura di parlare di «ultimi giorni». con ajjlato apocalittico. Questa è la fede: guardare la cosa dall'ultimo giorno. L'ecologismo Allora qual é il destino dell'umanesimo? Se intendi farmi una domanda di previsione, posso dirti che probabilmente la parola «uma– nesimo» cadrà. Ma se finché ci sarà «mondo» allora ci sarà ancora «uomo», se non ci fosse il mondo, non ci sarebbe neppure più Dio. Il movimento ecologista é certamente critico dell'umanesimo, ma neopagano non ha un si– gnificato negativo, non é sinonimo di nazismo. L'ecologismo risponde al desiderio di ritrovare una dimensione di innocenza e di.verità in ter– mini realistici e pragmatici, al di là delle strut– ture in cui noi oggi viviamo. E' una ricerca del– la terra come sorgente pura di vita, questo é un elemento pagano. Probabilmente la ripresa dei simboli cristiani può passare solo attraverso la ripresa di simboli pagani. Ti cito un 'altrafrase del tuo libro·legata a quan– to stiamo dicendo:·«L'ecologia é u11acritica del monoteismo visto come portatore della possibi– lità di distruzione della natura. Il monoteismo é il fondamento di quella possibilità dell'uomo che contiene in sé la trasformazione e/o l'annichili– mento della vita. L'uomo é più della natura perché può distruggerla». Vuoi forse dire che il cristianesimo contiene la possibilità della distru– zione del mondo, del suo annichilimento? Non é contraddittorio con quanto hai detto sinora? Le affermazioni diverse e contrarie non sono mai contraddittorie. L'uomo non può vivere senza la natura, senza la terra, e al tempo stes– so il cristianesimo ha il suo centro nell'annun– cio che Dio non si é fatto terra, ma uomo. Questo comporta la centralità dell'uomo. Il movimento ecologico riscopre una dimensione FINE SECOLO* SABATO 12 / DOMENICA 13 OTTOBRE ·del cristianesimo che é stata dimenticata; que– sto movimento ricorda che anche la terra deve essere liberata. L'ecologismo na~ce in polemica con una nozione degradata del cristianesimo, che ha perso la sua forza simbolica, e vede nel possesso delle cose lo scopo dell'esistenza. Questo movimento ridà valore simbolico alla terra. La fede si muove tra i simboli. Il tuo libro é cosparso di riferimenti all'attua– lità: dal movimento ecologista, all'Islam, ilfon– damentalismo americano, il sionismo, la cultura russa e altri movimenti politico-religiosi, come sintomi della dimensione teologica del nostro tempo. Li usi per dimostrare la tua tesi del «tempo del compimento», dell'«ultiino giorno». Non ti sembra di forzare l'interpretazione di questi movimenti? Probabilmente é vero. L'interpretazione é sem– pre una forzatura. Pensa alle molteplici inter– pretazioni dell'Islam e del cristianesimo. Sicco– me l'umano é' simbolico, l'interpretazione é l'u– nica via per leggere il simbolo. Quando un simbolo non viene·più interpretato, esso.muo– re. Di fronte alla morte del mondo cristiano, la rinascita di quello islamico scaturisce proprio dalla capacità di rileggere i propri simboli. E il mondo americano, é vivo simbolicamente? Mi sembra che sia sterile. Questo é il dramma storico del protestantesimo. Ciò che ha contri– buito alla morte simbolica del cristiimesimo é quel grande movimento storic"o che porta il nome di Riforma. Essa ha congelato la Scrittu– ra, togliendole tutti i suoi significati simbolici. Cosa intendi con l'espressione «congelare la Scrittura»? La Bibbia é diventata un testo che si riferiva immediatamente al reale. Mentre per l'antica chiesa c'era l'allegoria, che significa «intendete altrimenti»; dato il senso letterale della scrittu– ra é dato tutto. Il fondamentalismo americano ha storicizzato completamente le Scritture, fa– cendo vll.lereil loro significato in senso attuale. Curiosamente questo ha prodotto un messia- . nesimo americano. L'America é in se stessa un evento escatologico. L'aquila che figura nel suo emblema é quella dell'Apocalisse, mentre GianniBaget Bozzo (foto di Dino Fracchia - Agenzia Contrasto), e, nella pagina a fronte 1 ' I piccoliscolari, 1950" d1RobertDoisneau. 29 Satana é·tutto intorno a·lei,; la storia della na– zione americana é rappresentata come il com– pimento di una profezia. La storia infinita Anche tu evochi temi messianici: ma che tipo di messianesimo é il tuo? Nella mia prospettiva la storia potrebbe anche non compiersi. Paradossalmente si compie nel non· compiersi: é una «storia infinita». Oggi tu sei deputato europeo, hai girato l'Euro– pa, quale idea ti sei fatto del nostro continente? In questo momento l'Europa é Ia·grande terra in cui tutto muore: la Riforma e la Controri– forma.· Anche l'idea di persona che é una delle grandi idee della cultura europea? No, non muore l'idea di persona. Muoiono, invece, le grandi forme storiche e ciò che nasce non si può ancora dire. L'Europa é una terra in cui vi sono delle tenui speranze. Crediamo ancora alla libertà, al ruolo della persona uma– na. Vi crediamo come uomini che hanno paura che questa tenue fiammella si spenga. Non ab– biamo più l'idea che la libertà possa incendiare il mondo, ma abbiamo paura che la tenue fiammella della libertà si spenga. Ma il valore della libertà non é forse un valore storico che nasce con le rivoluzioni borghesi, e l'idea di persona non é un prodotto della R!/òr– ma protestante che tu dichiari morta? Non morta, ma morente. Son tutte piccole fiammelle. A questo punto in Europa si gioca il destino del mondo. Di tutti i continenti l'Eu– ropa é quello che sembra più esaurito, senza volto, però alla cui modesta luce tutto brilla. Essa ha poca realtà e poca luce, tuttavia in quella luce é possibile vedere. Quanto della eredità cristiana c'é in questa fiammella? Tutto, secondo me. Ma questa 110né la stessa visione di Karol Wo– jtyla, che vuolfar risplendere lafiamma del/'Eu– rop-acristiana, da/l'Atlantico agli Urali? · No, .come mi sembra di aver detto, io identifi– co questi valori cristiani con quelli della rivolu– zione borghese e con il liberalismo. Il mondo laico é la continuità della Riforma e della Con– troriforma assommate. Ma non é questo stesso mondo a produrre la possibilità della nullificazione attraverso arsena– li nucleari? Nessuna potenza nucleare che conti é europea. L'Europa é stretta in mezzo. Ma la scienza é nata e si é sviluppata in Europa, nel seno delle rivoluzioni borghesi, pensa a Ne– .wton e alla rivoluzione inglese. E' vero. Ma oggi le possibilità vere sono emi– grate altrove. Quello che manca all'Europa é la forza. Non le resta che il cristianesimo, non quello che ha abdicato, ma quello che ha vissu– to. L'eredità del cristianesimo si raccoglie nella affermazione che l'uomo non si riduce alle cose. E' l'umanesimo il suo frutto migliore: l'uomo misura di tutte le cose. Ma. come ha visto Heidegger, é forse proprio l'umanesimo ad aver generato la possibilità della nullificazionè di tutte le cose, attraverso il domi– nio del mondo da parte dell'uomo, attraverso /'i– dea di scienza. come dominio della Natura. Certo, ma resta quell'umanesimo che rende possibile la purificazione e la rinascita. La stes– sa cosa che dà morte dà anche vita. L'Europa é la tenue fiammella di ciò che ha generato nel mondo le maggiori possibilità per l'uomo. In questa terra il significato può ancora essere :letto.

RkJQdWJsaXNoZXIy