Fine secolo - 28-29 settembre 1985
FINE SECOLO* SABATO 28 / DOMENICA 29 SETTEMBRE :21 Gll ORECCHIONI DA G ..... ~I ._ ___________________________ di Adriano SOFRI----------------------------' Cohn Bendit ha !Piegato che la gente della nostra ge~erazione è affezionata a quegli anni. Certo, è allora che siamo stati giovani. Qualcuno è morto, qualcuno ha ammazzato. Ogni tanto, ci ritroviamo con l'aria imbarazzata, e preoccupata, di chi prende gli orecchioni da grande. L'argomento è /'arresto a Mi/ano di ex-militanti di un gruppo di estrema sinistra (quale gruppo fosse, conta oggi davvero poco) per fatti, ,compreso un omicidio, di dieci anni fa. Sono seguite cronache, commenti, perfino una manifestazione; riluttante, quest'ultima, e un po' fuori posto. Così si è letto. Le righe che seguono valgano di partecipazione. Non posso mancare a questa ricorrente adunata di persone imbarazzate e preoccupate, come chi prenda gli orecchioni da grande. Ho letto anche che, a tutela di quel passato, dovrebbero ritrovarsi «i protagonisti del de– cennio trascorso» (ma ormai suona il ventennio, e molti poi non hanno fatto neanche da comparse) per ricostruirne la storia vera. Volentieri, se può aiutare qualcuno. Ma ho i miei dubbi sulla «storia vera», da qualunque parte provenga. Quanto alla tempestività, che non avvenga come a quel convegno di sismologi in Val Nerina, che fu interrotto da una scossa di terremoto. Sono solidale, intimamente e affettuosamente, con le persone che si trovano accusate e in– carcerate. Qualunque sia il loro atteggiamento. E' una solidarietà senza bisogno di «moti– vazioni politiche», nè di distinzioni di fatto. Deriva dalla elementare considerazione: avrei potuto essere al loro posto, potrei essere al loro posto. Leggo unanimi riconoscimenti circa la doverosità dell'inchiesta: i magistrati sono lì per indagare. Per giudicare. Grave parola, avrebbe dovuto essere riservata fin da/l'inizio a Dio, per chi ci crede. Almeno, Dio lascerà che le pene degli uomini decorrano dal momento in cui ne pungono l'anima, e non da quan– do vengq_noiscritte a ruolo sugli appositi registri. La consegna è la consegna, ma amerei che ci si ricordasse anche della questione della gale– ra. Perchè la galera può essere un mezzo di rieducazione - così è scritto, anche se a ripetfr– lo suona vilipendio; e può essere un mezzo di difesa sociale - non è scritto, ma si capisce. Nel caso in questione, nè l'una nè l'altra definizione si applicano. Resta la punizione, cor– dialmente o pigramente impartita. La punizione, quella che ha in sè il proprio fine. ecco uno di quei restaurati pregiudizi che fra un paio d'anni saranno quotati in borsa. Pochi giorni fa una giuria (sempre giudici sono) le'tterario-morale ha negato un premio a un li– bro di Bocca sul terrorismo per la preoccupazione (cito dal Corriere della Sera) che «ge– nerasse nei giovani una pericolosa capacità di perdonare». Poteva esser detto meglio. Non voglio sostenere che, chi ptù chi meno, siamo tutti colpevoli, nè togliere i morti a chi li amava. So che ci sono state le vittime, e i cattivi; che c'è chi ha le mani pulite, chi se le è lavate, chi si è tenuto alla larga. Mi ricordo quel dialogo folgorante di «Sfida infernale»: "Tu sei mai stato innamorato?" "No, io ho fatto il barista tutta la vita". Ai rigorosi commentatori di questi giorni, tanto di cappello. Ah, anch'io, se non avessi tira– to la pietra, sarei ancora senza peccato! Invece, ho lasciato da tempo che /'indulgenza en– trasse nella mia esistenza, come un innocuo anestetico, e alla fine rischio di applicare alla mia vita, e per estensione alla vita, una generale amnistia. Intanto il tempo passa, efortunato chi ha avuto gli orecchioni da piccolo. Mi torna in men– te la frase di Gogol sulle verità non vere, peggiori di ogni falsità. Verità di fatti e circo– stanze, magari, di agende di appuntamenti e memorie giudizi/lrie. C'è allora un'altra ve– rità, quella vera? La rivelerà finalmente un convegno sul '68? Ma il '68, e seguenti. a vol– tarsi indietro diventa di sale. Come i sogni, va ricordato di sbieco, trattenuto per la coda. E quanto a convegni, incombe già sul nostro orizzonte prossimo il fantasma bicentenario dell'Ottantanove sanculotto: appuntamento a Mururoa. Contate ad alta voce da 68 a 85. La mattina dopo la festa, il risveglio era stato così tetro, e la testa pesante. e la bocca amara ... Ci fu anche un oscuro desiderio che, per tornare ad avere un aspetto composto e presentabile, la vita saltasse un certo numero di anni. Perfino questa fine di secolo, è lonta– na tre lustri, e già la inalberiamo nei nostri titoli: come per sbarazzarcene infretta, del se– colo che è stato il nostro. E si invita a fare luce, rovistando con una pila da metronotte nei sonni e negli incubi altrui. Si proceda all'autopsia, e si troverà che ne hanno ingoiate più di un vecchio coccodrillo. Fascismo. Antifascismo. Magari sono persone che amano, ora, i colori nel punto in cui trapassano in altri colori. Parliamone, dunque. Ricostruiamo. Del resto, le BR protestava– no contro i mass media perchè non parlavano abbastanza dei loro delitti. L'importante è capire, no? Stendhal disse a uno che gli piaceva fare /'osservatore dell'ani– mo umano, e quello preoccupato si chiese se fosse un agente della polizia politica. Prima o poi, ci si metterà una pietra sopra. Constatato il decesso delle ideologie, svuote– ranno un po' di armadi da carte ormai inutili, spegneranno la luce, butteranno via la chiave delle galere. e se ne andranno. Alcuni, per distrazione, saranno lasciati dentro.
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