Fine secolo - 24-25 agosto 1985
• un 'Antigone che, invece di tradire la legge della città in nome di quella dell'amore, tradisca la solidarietà umana in nome della compassione per gli animali. Non so, un'Anti– gone gattara contro un decreto di disinfestazione di qual– che USL ... Le gattare mi sono molto simpatiche. Ma c'è una frontie– ra che non può essere dimenticata. E' vero che già il dirit– to dell'uomo alla vita è dimenticato. Ma dimenticare non è violare. Anche gli abortisti.per sostenere la propria po– sizione devono dire che l'essere nel grembo della madre non è un bambino. Perfino i nazisti per sterminare gli ebrei li dichiaravano non-uomini. Parsifal e la donna Da che mondo è mondo, il rapporto fra uomo e altri anima– li ha avuto un termine intermedio: la donna. Voi sostenete di non conoscere un problema specifico che riguardi la don– na. FINE SECOLO* SABATO 24 / DOMENICA 25 AGOSTO .,.··········••~~ >'.::»t»':~"<~;/! .<~ .• ;::,(.$_. 3::B 1 EI19 Se ha seguito la recente conferenza mondiale di Nairobi, avrà visto come ne sia uscito clamorosamente battuto un _modo occidentale. di porre la liberazione della donna come liberazione dalla famiglia. Noi siamo per un'eguale dignità degli esseri umani all'interno delle relazioni che li legano. · Non vorrà negare che Parsifal, Superman, e la Bestia, sa– ranno modelli umano universali, ma sono ben maschi tutti e tre. E anche lei si sarà accorto che esiste una W onder W o– man. E anche sulla Bestia si potrebbe disçutere, se non si resta all'iconografia discendente dall'Apocalisse ... Ma forse sarebbe un'aggravante. [Ho.poi consultato, dopo questo colloquio, il mio testo giovanile prediletto sul Me– diòevo cavalleresco, «L'allegoria d'amore» di C.S. Lewis; fra le altre bellissime cose vi si spiega come «in questo pe– riodo il più profondo dei sentimenti umani è l'amore del- l'uomo per l'uomo, la reciproca affezione di guerrieri che muoiono vitini, il sentimento del vassallo verso il suo signo– re»; e che «non si devono immaginare ufficiali d'oggigiorno che brindano alla salute del re ma piuttosto i sentimenti di uno scolaretto per un qualche suo idolo dell'ultima classe del liceo». Dunque, i ragazzi della via Paal, e il Gran Mea~lnes, non sono lontani]. Può citarmi tre nomi di un titolo eventuale di futuro Meeting de/l'Amicizia in cui valo– ri universali siano viceversa incarnati in personaggi femmi– nili? La Vergine Nera di Jasna Gora; la Santa Giovanna - e Antigone, appunto. In fondo c'è molto in comune fra Antigone e Parsifal. li pellegrinaggio, il riconoscimento -di un'altra legge e più alta, la ricerca dell'unità al costo del sacrificio... Le scuole «omogenee» Preferirei sottolineare la differenza: Parsifal sta ad Anti– gone come il cacciatore alla raccoglitrice, il soldato a/l'in– fermiera, la strada diritta all'andirivieni. Parliamo brevemente della recente disputa sµl/e classi sco- lastiche «omogenee»? ' Molto semplicemente, io ho una bambina di undici anni, il prossimo anno andrà alla media, vorrei che conservas– se cinque o sei dei suoi vecchi compagni di scuola perchè il passaggio le fosse meno traumatico. E: quello che tutti fanno, o magari cercano l'insegnante cattolico, se sono cattolici, ma molto più probabilmente l'insegnante più preparato e simpatico. Questo le famiglie lo vogliono e lo realizzano. Possono farlo ipocritamente, raccomandan– dosi all'amico del cognato del preside, o alla luce del sole. L'unico scandalo sta nel cancan imbastito_su questa vi– cenda. Dietro il quale, a parte la politica, io vedo la resi– stenza di una hibris destinata a cadere. Una volta la clas– se dei professori si sentiva superiore alle famiglie, e inca– ricata di civilizzarle. Oggi le famiglie esigono di essere ascoltate, e sono in grado di farsi sentire. Un'espressione del/'anima sommersa dell'halla · Non ç'era anche qui una tentazione di autosufficienza? E come mai nonostante la vostra espansione sembràte restare così impermeabili al rapporto con altri ambienti e alla stes– sa comune informazione? L'Italia ha tradizionalmente avuto un'élite molto ristret– ta, che si è sempre ritenuta investita di una tutela sulla cultura della gente, da dirigere e da modernizzare. I suoi partiti non rappresentano ma tutelano un elettorato a priori immaturo. Comunione e Liberazione è nata nel contesto di un'altra Italia, dove le impermeabilità non esistono, dove ci si permea e spermea -per così dire- e che la società dell'informazione non sa o non vuole registra– re. Essa reagisce così a un fenomeno estraneo alle abitu– dini della società italiana. Occorre saper guardare non dal centro ma dalla provincia, a un mondo ricco e varie– gato, com'è per l'economia, in cui nuovi soggetti cresco– no fino a espandersi autonomamente sul piano interna– zionale, e i vecchi li guardano con preoccupazione e ri– sentimento. E' un'estraneità di gran parte del paese, e so– prattutto delle ultime generazioni; i cui percorsi sono dif– ficilmente decifrabili dai più anziani. Noi non ci sentiamo autosufficienti. E' vero però che non abbiamo certo un atteggiamento da complesso d'inferio-, rità verso la cultura laica, o quella cultura cattolica che ha mendicato un posticino. Noi non veniamo dal mondo cattolico contadino. Io, per esempio, vengo da un'espe– rienza laica, il mio liceo era il D'Azeglio a Torino, i miei autori principali sono stati Kant, Hegel, soprattutto Marx, Horkheimer, certo prima_e forse più degli autori cristiani. Per molti c'è stato un itinerario alla fede cristia– na, che veniva non dall'appartenenza alle ultime propag– gini del cristianesimo, ma dalla volontà di affrontare i problemi dell'uomo nella società contemporanea, Gente che è stata un po' cattolica, un po' laica, un po' marxista e un po' fascista, come tutti gli italiani. Come dovremmo. sentire il bisogno di ricevere patenti particolari per esiste– re?
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