Fine secolo - 10-11 agosto 1985

Voi come conoscete i cristiani? Così pure le bufale. I nomi delle bufale degli altri sono tanti, io non li conosco, qualcuno l'ho sentito e lo sento qua attorno, dagli altri bufalari: Allerchì... 'N guollo a nui... Salierne ... Mala lenga ... 'U padrone ... Fatti crere ... Nzuppurtable ... Si no sparte ... Tutti contro ... Sagli'n coppe ... Quanne è auste ... Tutti l'usi ... 'Ncoppe a paglia ... quannu te viesti fili allerchì 'n guollo a nui campino tutti va a Salierne pe te curà 'a mala lenga t'é rimasa 'u padrone fa cumme vole fatti crere ca sì buone sti vicini so nzuppurtable si no sparte· guaragne cchiù poco tutti contro e Dio 'n favore sagli 'ncoppe t'aggia parlà quanne è auste facime li cuonti tutti l'usi so finiti 'ncoppe a paglia s'adda murì(5). I nomi certamente hanno un significato e non c'é bisogno di spiegarli: sono i fatti e i ragionamenti che facciamo ogni giorno tra di noi. Pure i cani tengono i nomi. Met– tiamo, chiamo la bufala Poggioreale. Poggioreale dicono che é un carcere che sta a Napoli e allora Poggioreale sta pure qua a Campolungo: non puoi parlare con nessun.o, solo chiamare gli animali, e stai senza famiglia. Mia ma– dre ora fa i pomodori, tiene un tomolo e mezzo a mezza– dria da Matassini, il fratello di 20 anni porta il trattore in un'altra terra, quell'altro tira la pensione perché é mutila– to e va in cerca in qualche mestiere, quello di tredici anni, e io sto qua. Ci vediamo la sera, tutti e quattro i figli dor– miamo nel letto matrimoniale e mia madre nel lettino. La casa é di due stanze e la cucina é fuori e l'avete vista la casa quando siete passato dalla masseria. - «Mai che fà nun ct: :.la mai che fà» vuol dire, per scherzo, che lavoriamo sempre. «Chi cummanne nun sude» ve l'ho già detto. «Abbreghe» non sono quelli che imbrogliano la gente? Io ho messo solo il nome a «Chist'at'anne» perché c'era una bufala che si chiamava così e mori e ce lo misi a un'altra. Così facciamo sempre ·quando muore una, un'altra prende il nome. Quando muore un vitello, consl!rviamo la pelle e la met– tiamo addosso a un altro e solo così la mamma annusa la pelle, sente il figlio e si fa mungere. «Manèila» é per qualche ragazza, ma quando succede! Qualcuna sempre succede chiacchierando che si fa tocca– re il petto: sono le ragazze che vengono a lavorare ai po– modori e al tabacco, vengono col camion e se ne vanno col camion. Prima di andarsene si lavano le mani e la faè– cia, si cambiano i vestiti vicino a qualc~e masseria. Queste cose c'é bisogno che me le devono dire? Non mi é mai capitato niente, ma queste cose si sanno. Il toro. quando gli viene ·«u vulio» (6) piglia e «zompe ncuollo» (7), ma la bufala può calare la coda, come la femmina: quando vuol fare sta zitta, se no allucca e se ne va. Non so più niente. Uno da qua basso, a Battipaglia, a Campolungo, impara qualcosa a fare il soldato: esce, vede, é un divertimento il soldato. E se succede la guerra, pazienza. Se ci chiamano, andiamo; dobbiamo morire una volta. Ma che guerra può succedere più? Che voglio– no fare più? Qui sentiamo solo i «granugni»(8) quando alluccano la sera e non finiscono mai. FINE SECOLO * SABATO 10 i DOMENICA 11 AGOSTO 15 Se ~vessi i soldi mi farei la casa, perché oggi o domam c1 appiccichiamo (9) col padrone, và a trovare un'altra casa, và a scasare! e vorrei un po' di terra per fare un orto. E pure a stare col padrone, voglio andare a zappa– re, a fare i fossi, ma non più appresso agli animali. . NOTE I) compartecipanti. 2) gridaJ10. 3) «'a vutata» é, a volte, il predicato, a volte la seconda parte della fra– se, che, costituisce l'appellativo di ogni bufala. 4) La signora, La signora soddisfa tutti - Il giudeo, Il giudeo batte i chi001 - Chi campa, Chi campa vede questa- masseria - Quest'altro anno, Solo quest'altro anno riesce a vivere - Il generale - Il nocciolo, Il nocciolo ti é rimasto in l!ol~- Mai dajare, No_nc'é ~ai_niente d~ far~ - La casa mia, La casa rrua e tutta ornata - Gh ebrei, Siamo cap1tat1m mano agli ebrei - La malattia, Hai sempre la stessa malattia - Chi ti ruba, Chi ti ruba ti vuol bene - I cani, anche i cani sono tristi - Poggio– reale, Poggioreale é a Campolungo - La cuccagna, Questa cuccagna an– che finisce - La poveretta - Tanto bene (ricchezza), Tanto bene anche fi– nisce - Piangi, Piangi che ne hai motivo - la donna, La donna agisce come vuole·- Palpala, Palpala il petto che lei ci sta - Dal friggere, Dal Friggere si sente l'odore - Traditore, Sei sempre stato un traditore - L'invidia, L'invidia ti fa parlare - Lo sposo mio - La fiera - Da un cer– tyo tempo. 5) Arlecchino, Quando ti vesti sembri Arlecchino - Addosso a noi, Ad– dossò a noi campano tutti - Salerno, Va a Salerno per curarti - Mala lingua, La mala lingua ti é rimasta - Il padrone, Il padrone fa tutto ciò che vuole - Fatti cn,dere, Fatti credere che sei buono - Insopportabili, Questi vicini sono insopportabili - Se non dividi, Se non dividi guadagni molto meno - Tutti contrari, Tutti contrari e Dio a mio favore - Sali so– pra, Sali sopra ché ti devo parlare - Quando é agosto, Quando é agosto facciamo i conti - Tutti gli usi, Tutti gli usi sono finiti - Sulla paglia, Sulla paglia si deve morire. 6) la voglia. 7) salta addosso alla bufala. 8) le rane. 9) litighiamo. I brani pubblicati sono tratti da "L'uva puttanella. Contadini del sud", di Rocco Scotellaro, Universale Laterza 1964.

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