Fine secolo - 3-4 agosto 1985
rivoluzione mondiale, senza essere infa– ·ti, ma dove contemporaneamente non è esso al genio rivoluzionario di dilettarsi ualmente nella futura eliminazione della ghesia, della burocrazia e di tutti i confor– . ·. E forse ci sarebbe anche una legge con– le posizioni che esaltano lo spettacolo dello gimento di sangQe. n è facile difendere questi punti di vista. In ·colare per un-liberale come me, che rifiuta letamente l'idea di una costrizione legale moralità, cioè, la proposizione che, prima · , ciò che è immorale possa essere evitato e dannato dalla legge. .\llegorie sovversive, l'uso di metamorfosi te» - questo era il titolo di Hirmondo, in_ · lo scrittore, anche se non spiega perchè, ambiguità dichiara che un cittadino non e nemmeno es5re portato davanti a un tri.: aie per i contenuti di un lavoro narrativo o allegorico. Partendo da questo punto di vista evidentemente non ci sarebbe nessuna giustifi– cazione per proibire la simbolica cerimonia del pollo. Le parole delle canzoni E ancora, conseguentemente, si potrebbe can– tare qualunque cosa dal palcoscenico. Per esempio, un membro del CPg potrebbe cantare i versi -cito- «Marcia, puzzolente ganga di co– munisti / perchè nessuno li ha ancora impicca– ti?». Nei suoi versi, il nostro gruppo punk ha apertamente e frequentemente oltraggiato il modo di vivere ungherese, spesso usando alle– gorie molto trasparenti. Una delle canzoni si intitolava «Gas Blues»: «Vivevo a·Auschwitz / sento odore di ebrei nell'aria/ l'Ungheria, è la mia casa / devo chiudere~ mia.•r~pola do– t-dot-dot». La motivazione della~ntianna pel • giudice era che il gruppo, con i suoi versi, su– scitava direttamente l'odio, e «portavano a smarrirsi i loro ascoltatori con simili associa– zioni di idee». Le parole di «Angeli marci, il nostro è un burattino» o «Il porcile» probabil– mente rientrano in questa categoria, ma posso citare anche la canwne «Tutti sono pidocchi»: «Laddove tutto è male, questo è nuovo / dove i soldi generano silenzio, / dove le persone sorio mute,/ qui, in Ungheria, tutti sono pidocchi». L'altro lato della medaglia è che auspicano «l'avvento dell'anarchia». I versi dicono anche: «Proverò a fare le pulizie di primavera», «Vo– glio essere libero; quello che voglio è questo_/ non essere governato da una bestia stupida». Fermiamoci sulle frasi che sicuramente hanno avuto un ruolo chiave nella sentenza sul grup– po CPg. Queste frasi si trovano nelle canzoni «SS 20», «L'intrigante» e «La gioventù in pie- di». • - , Sarebbe futile meravigliarsi che la canzone SS 20 si dimostri «contro l'Unione Sovietica e quindi contro ie relazioni internazionali della Repubblica Popolare Ungherese», visto che i versi della canzone sono composti dagli slogan del movimento di pace antinucleare e precisa– mente dagli slogan che sono vietati in questa parte dell'Europa: «La bomba sovietica è an– che quella una bomba / non sopporto la guec– ra totale / la polizia mi bombarda lo stesso. / La bomba Usa è anche quella una bomba / Nel blocco Òccidentale e in quello orientale lottano per il potere / SS 20 in Oriente / potere e potere / In Occidente come in Oriente / Tor– mentano da per tutto». Che si sia d'accordo o no, lo stile è conciso e d'effetto, la rima e il rit– mo senza pecche - e insomma se non si fossero toccati certi tabù politici, avremmo avuto qui 1:1n.eccellente sempio di moderna lirica politi– ca. «L'intrigante» è un semplice caso di aUegoria. Fu rappresentato nell'aula di un'università di provincia e in seguito in tre concerti a Buda– pest, uno in una: sede molto importante: il Club Centrale dei Giovani Artisti. La canzone è stata condannata dalla corte, che sosteneva · che sotto sotto si riferiva alla morte del com– pagno Breznev: «L'intrigante- è morto / La be- stia e morta. / Il dittatore / Può ora diventare un idolm>. Il gruppo disse che i versi erano una protesta contro la vecchia musica rock e che solo dopo gli eventi del novembre 1982 i versi assunsero un significato politico e solo nel suo nuovo grido finale, «c'è qualcuno per rimpiaz– zarlo». Si può anche ricordare che il verso «L'intrigante è morto» riecheggia il «Coro del– l'intrigante» di un'opera patriottica ungherese, «Laszlo Hunyadi». In quest'opera si celebra la caduta di un dittatore straniero. «La gioventù in piedi» è stato condannato per questi versi: «In mezzo alla prateria sta in piedi il giovane lavoratore - shock / è appena arriva– to da un incontro comunista del sabato. / Du– li~dul-balalajka. / Duli-dul-balalajka. / Statue, quadri - bandito schematico. / L'era dei lavo– ratori deve seguire il gioco, / Duli ecc.». Qui il·_ richiamo è a una canzone popolare russa, «Una giovane betulla in mezzo alla prateria», il ritornello, «DuJi ecc.» ha un significato osce– no in Ungheria. Il lavoratore-shock si riferisce agli anni 1950 e il «sabato comunista» è molto rilevante oggi - si riferisce alla pratica di lavo– rare il sabato senza paga, per il «bene della so– cietà», come dicono le autorità. Più importan– te è parso alla Corte che questa canzone più tardi sia stata fornita di una terza strofa da uno degli'-accusati, nonoistante che i suoi colle– ghi gli dicessero che era un gioco pericolosissi– mo. Cioè il testo che ho già menzionato: «Marcia, puzzolente ganga di comunisti, / perchè nessuno li ha ancora impiccati?» e il ri– tornello. Era durante questa frase che si com– piva l'infelice smembramento del pollo e il fu– turo imputato si tagliava la faccia e le braccia con un rasoio mentre cantava. Ambedue i testi delle altre canzoni contengono riferimenti offensivi anche se non ,direttamente politici. Chiamare ·un leader dittatore è un in– sulto in generale, ma posso sottolineare qui, quanto al contesto ungherese, che tutti i com– mentatori ufficiali di affari esteri sono spesso _inclini a parlare di vari leader str-aniericome di dittatori. Comunque, le parole «marcio», «be– stia», «puzzolente» sono senza dubbio intese come offensive. Ancora, la frase «marcia, puz– zolente ganga di comunisti>>fa eco a un lin– guaggio e ai sentimenti anticomunisti unghere- . si tra le due guerre. E non è il contesto politico che rende inaccettabile il richiamo all'impicca– gione di certi membri della società. Mancato rispetto per gli altri, o provocazione pratica? Questo riporta alla domanda centrale: comè si può alludere alla rivoluzione, alla violenza fisi– ca e a un regime di teppismo in un ipotetico re– gime di democrazia? Abbiamo già escluso co– loro che attraverso i loro discoFSipossono cau- . sare, chiaramente e difettamente, atti di vio– lenza. Abbiamo dato alle loro idee, ai loro programmi politici e sentimenti ·ri_voluzionari semaforo verde, se il loro modo _diesprimersi_ non è offensivo nè ingiurioso. Ho già menzio– nato il suggerimento che comportamenti e modi di espressione offensivi non possano es– sere permessi solo alla condizione che siano re– golati pubblicamente. Anthony Ellis nel suo FINE SECOLO* SABATO 3 / DOMENICA 4 AGOSTO care questi sentimenti se non come oltraggio morale. Se dobbiamo vietare le svastiche per ·proteggere le persone dal sentimi;nto di offesa morale, allora questo equivale . a vietarle perchè alcune persone le detestano moralmen- . te. Questo sembra essere il caso che Feinberg chiama «sensibilità morale, religiosa o patriot– tica offesa». Secondo Ellis, un comportamento apertamente provocatorio fa parte di una di– versa categoria perchè «qui il. motivo che sta dietro l'azione è di insultare, e simili azioni - sono così vicine all'insulto tecnico visto che l'intenzione è quella di provocare paura, rab– bia, e forse violenza, che il principio dell'ingiu– ria non serve affatto: la condizione di danno farà senza controversie al nostro caso». «Senza controversia», si può anche dire, se si è così sicuri di sè da poter sempre dire, empirica– mente, quando una persona porta un bracciale con la svastica per suscitare paura, rabbia e forse violenza, e quando limitandosi a ignorare i sentimenti altrui. In Francia portare una sva– sticà è senz'altro un atto criminale, mentre in Gran Bretagna lo è ·solo se la legge e l'ordine sono seriamente minacciati. - 1 simboli cercati nella pattumiera, per dare scandalo Questo si lega alla valutazione dell'uso di me– tafore, cerimoniali e comportamenti ·punk. Come si diceva nell'articolo samizdat: «Sap– piamo che la cultura punk è emersa nel 1977, dopo decadi di evoluzione del rock, in un mo– mento particolare. Il momento era quello in cui sembrava che la commercializzazione aves– se sfruttato tutto quello ohe era offensivo nella musica rock. C'era quindi un bisogno di rom– pere i peggiori tabù nel lllodo più crudo possi– bile, di creare un po' di eccitazione». E un al– tro punto: «il portare svastiche o cose simili non rivendica affatto qualche tipo di neofasci– smo. Esse costituiscono i simboli più provo– canti del mondezzaio della storia, e quello che interessa ai punk è di causare ~candalo». Di fronte a questi argomenti ci si può chiedere: come lo sappiamo? Come possiamo sapere ve– ramente cosa c'è dietro questi simboli provo– canti? O, cosa più importante, come può la corte decidere la differenza tra l'ostentazione alla moda di simboli e una dimostrazione di neofascismo genuino? Immaginiamo di poter dire cosa c'è dietro un simbolo: le svastiche di– pinte sul tamburo dei CPg - una delle prove contro di loro - il sangue del pollo, il rimando a «uria guerra che spazi via tutti gli uomini idonei», e i primitivi slogan anticomunisti pos– sono avere un solo scopo, provùe la credibi– lità cerimoniale e ideologica dello stile punk. Se assumiamo, con Ellis, che essi esprimono sentimenti i quali a loro volta ignorano senti– menti e valori altrui. Tutte e due queste giusti– ficazioni possono essere d'effetto, mà nessuna è conclusiva. Nella mia democrazia ipotetica, quella di cui ho parlato prima, una cultura punk-cnea6bia bisogno d1 fare a pezzi polli vivi per assicurarsi un'identità sarebbe condan– nata. Così la glorificazione di brutalità e ucci– sioni. Anche dietro delle porte chiuse. articolo «L'ingiuria e il concetto liberaJe-della·---------– legge» arriva alla conclusione che non è la dif- ferenza tra il privato e il pubblico il criterio che giustifica restrizioni legali sul comportamento ingiurioso, ma piuttosto la differenziazione tra comportamenti direttamente e indirettamente provocatori. Obiettando ai «Principi sull'in- giuria» di -Joèl Fainberg, Ellis commenta la sua · seconda categoria - l'ostentazione senza ·senso del disprezzo per i valori delle Rersone - con queste frasi: «Le svastiche, dice Fainberg, of- Traduzione di Randi KROKAA fendono molto le persone per via delle loro suggestioni ·simboliche di barbarie e genoci- (Il testo è una traduzione abbreviata da "Index dio». E' diffieile capire ceme possiamo idenlèifi--on-Eensorship''). -
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