Fine secolo - 15-16 giugno 1985
,.L FINE SECOLO* SABATO 15 / DOMENICÀ 16 GIUGNO 16 sperimentano un certo grado di stress emotivo quando devono assumere la responsabilità di decidere in assenza del marito. Lo stress risulta anche dal coinvolgimento delle mogli nella sicurezza e nella salute dei loro·mariti . . Problemi coniugali. Non sono generalmenté disponibili dati affidabili sull'in– fedeltà e i rapporti sessuali,extraconiugali connessi all'as– senza del marito. La Corea è fra i pochi paesi in cui dati rilevanti sono stati raccolti. I centri consultivi delle so– cietà coreane che hanno contratti in Medio Oriente si oc– cupano spesso di affari famigliari, comprese le mogli in– fedeli o che lasciano la casa. In una grande azienda, circa il 7 per cento dei lavoratori che hanno interrotto i loro contratti per tornare a casa hanno dichiarato di voler tornare a causa dell'infedeltà delle mogli. Sono. stati tro– va.ti esempi di rilassatezza morale nel villaggio studiato da Bilquees e Hamid (1983) in Pakistan, anche se non è nota l'ampie~a del fenomeno. Altri (1983) hanno esami– nato il problema per concludere che i casi in cui la moglie er~ stata infedele verso il marito emigrato erano ·pochi, nonostante l'opinione generale che il problema fosse di- . ventato diffuso. Rispetto all'influenza dell'emigrazione su divorzi e separazioni, la documentazione sembra am– bivalente. Mathews (1983) ha trovato un saggio di divor– zi e richieste di separazione a un livello senza precedenti nel Kerala. D'altra ·parte nelle Filippine si è osservato che una maggioranza (61 per cento) degli emigranti ritengo~ no che il loro rapporto con le loro spose sia pjù stretto di quanto fosse prima dell'emigrazione (1983). Mutamenti nello stato di istruzione di mogli e figli. Alcuni cambiamenti hanno avuto luogo, destinati proba– bilmente a esercitare una positiva influenza sullo stato di mogli e figli nelle famiglie di emigranti. In India, per esempio, i corsi di alfabetizzazione per adulti attirano sempre di più le mogli di emigranti. Queste giovani don- , ne vogliono diventare capaci di scrivere ai loro mariti da sole, invece di passare attraverso un intermediario. Vo– gliono anche imparare a maneggiare le rimesse inviate at– traverso le banche. In alcuni paesi, le madri di famiglie in cui vi sono emigranti manifestano un più forte interesse · per l'istruzione dei figli, sia maschi che-femmine. In Paki– stan, per esempio,· un'inchiesta nazionale ha osservato che i tassi di iscrizione scolastica dei bambini sia nelle aree rurali che in quelle urbane eranò significativamente più alti nelle famiglie che ricevevano rimesse che in quelle che non ne ricevevano (1983). Nelle Filippine, l'emigra– zione oltremare ha reso i genitori più decisi a investire nell'istruzione scolastica dei figli e ha innalzato le loro aspirazioni circa l'istruzione. Infine, testimonianze dal– l'India mostrano che i genitori nelle famiglie di emigrati vogliono procurare ai figli la migliore qualità educativa, e vogliono sostenere i costi di un'istruzione nelle scuole di lingua inglese. · Gli effetti sul/°'fertilità. L'impatto demografico dell'emigrazione di manodopera in Medio Oriente non è stato analizzato estensivamente. Tuttavia è probabile che l'emigrazione eserciti una pres– sione nel senso della cadu~_della fertilità, a causa della separazione fisica: dei coniugi e di una possibile tendenza verso la domanda di dimensioni famigliari più ridotte. In alcuni villaggi indiani, la proporzione dei 15ambip.isotto i 15 anni nelle famiglie di emigranti ammontava (1983) solo al-30 per cento rispetto al 40 per cento delle famiglie senza emigranti. L'autore dell'osservaziòne la considera come una prova della fertilità più bassa nelle fam'iglie di · emigrati. Altri studiosi citano testimonianze in questo senso nelle Filippine . ~ LE V A R I E ETÀ D E LI.' lJ O,'\\ O . Quanto si vive, e di che cosa si· muore Le ~ause di, decesso in otto paesi tipici, dal longevo Giappone a_lla funeraria Ungheria. (Dalla relazione di France MESLE) Dopo la Seconda Guerra mondiale, progressi notevoli hanno segnato l'evoluzione della mortalità nell'insieme dei paesi sviluppati. Tuttavia, nel corso degli anni '60, si sono manifestate vive inquietudini di fronte alla stagna– zione e allo stesso auµiento, in alcuni paesi, della morta– lità, soprattutto fra i maschi. L'ultimo decennio, netta– mente più favorevole, ha visto la ripresa della riduzione della mortalità per la maggioranza· delle 'regioni. Solo l'Europa dell'Est non riesce a rovesciare la tendenza. Pa– rallelamente, paesi,.ancora molto arretrati all'indomani della Seconda Guerra mondiale hanno registrato pro– gressi fantastici. E' certo il caso del Giappone in cui l'au– mento della speranza di vita è proporzionato allo svilup– po economico, ma anche di paesi nettamente meno avan– zati dal punto di vista economico, come Singapore, Cuba· . o il ·Costarica. · Per comprendere la storia recente della mortalità in que– sti paesi, una analisi approfondita delle cause di decesso e dei fattori sottostanti è neèessaria. Vedremo quali sono i fattori che hanno pesato sull'evoluzione delle principali cause di decesso dal 1950, in 8 paesi rappresentanti cia– scuno un gruppo tipico per la struttura della mortalità. 8 paesi, 8 situazioni tipiche . Abbiamo scelto gli 8 paesi seguenti: RFf, Inghilterra– Galles, Costarica, Spagna, Francia; Ungheria, Giappone e Svezia. (...) Sono stati definiti 31 gruppi di cause di decesso, due dei quali raccolgono la senilità da una parte, e le cause mal definite e non dichiarate dall'altra. (...) Per disporre ·di misure comparabili, abbiamo calcolato 3 serie di tassi di mortalità standard (tutte le età, 30-59 anni, e 60-79 anni). · In Giappone si vive più a lungo Secondo la speranza di vita alla nascita (tavola 1) si pos– sono distinguere 4 livelli di mortalità fra gli 8 paesi pre– scelti: dietro il Giappone e 1~Svezia, nettamente distacca– ti, vengono la Spagna e la Francia dove la vita media su– pera i 74 anni. L'Inghilterra-Galles, il Costarica e la RFf costituiscono un terzo gruppo, mentre in Ungheria, mol– .to attardata, la speranza di vita non tocca i 70 anni. TABELLA I Speranz.e di vita alla nascita nel 1980 (in anni) ' I due sessi Maschi Femmine Giappone 76,4 73,6 79,l Svezia 76,0 72,8 -79,l Spagna 74,9 72,0 77,7 Francia 74,3 70,2 78,4 Inghilterra-Galles 73,5 70;4 76,5 Costarica 73,4 70,8 75,9 RFf 73,4 69,9 76,8 Ungheria 69,2 65,5 72,8. . Gli uomini muoiono prima Per sesso, la classifica ~risce poco. Solo la Francia passa da un livello decisamenté medio per il sesso ma– schile a una speranza di vita elevata per il sèsso femmini– le. Ciò si deve alla molto forte sovré!!Jlortalità maschile che esiste in questo paese: lo scarto fra speram.a di vita maschile e fémminile vi_raggiunge gli 8,2 anni contro i 5,1 nel Costarica. La sovramortalità maschile appare qui in– dipendente dal livello della mortalità: così nel terzo grup– po in cui le speranze di vita _allanascita sono \1icinea 73,5 anni, le sovramortalità maschili variano fra i 5, I e 6,9 anni. Senz.a raggiungere il livello francese, la sovramorta– lità maschile è molto elevata anche in Ungheria (7,3 anni). · Di che cosa si muore La diversità dei casi considerati qui si accentua ancora quando si prende in esame la struttura dei decessi per causa (figura I). In un primo tempo, abbiamo raggrup– pato le 29 cause definite preliminarmente in 7 grandi gruppi: malattie infettive e malattie dell'apparato respira– torio, cancri, malattie cerebro-vascolari, malattie cardio– vascolari, incidenti, suicidi e altre malattie. Ogni paese h~ un profilo di decessi particolare che, con poche eccezioni, varia poco _secondo il sesso. La Svezia e il Giappone, i cui livelli di mortalità sono equivalenti, of-
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