Fine secolo - 6-7 giugno 1985
\ Costumi di scena di opere di WaP,?Cr a BaJreutltnelle foto di Joseph Albe~ 1876. • I così é stato raggiunto un altro risultato, il risultato di un profondo ritorno nella nostra interiorità. I signori vivisettori, che disonorano l'umanità L'orrore, che certamente ognuno sente, per l'applicazio– ne agli animali dei tormenti più impensabili in vista di una pretesa utilità per la nostra salute -e la salute sarebbe la cosa peggiore che potremmo avere in un mondo senza cuore!- non dovrebbe indurre da sè solo un tale ritorno all'interiorità? O bisognerebbe forse mostrare che si trat– tava di una utilità fittizia, se non ingannevole,· dal mo– mento che in realtà era soltanto vanità da virtuosi e sod– disfacimento di una stupida curiosità? O vogliamo aspet– tarci che si giunga ad estendere il sacrificio sull'altare dell' "utilità" fino alla vivisezione umana? L'utile dello stato deve valere per noi più dell'utile dell'individuo? Un Visconti, duca di Milano, promulgò per i rei di crimini contro lo stato un editto penale dove i tormenti mortali inflitti al delinquente erano calcolati per poter durare fino a quaranta giorni. Quest'uomo sembra aver dato una normativa anticipata agli studi dei nostri fisiologi. Coshlm-Portraits ùer 1-L,yreuther Biihnenfe:,t:,pieie. , .. ,., ••• L tlberl. !IIOfteàt• ebraica che considera l'ammale come un prodotto di fabbrica ad uso e _ consumo dell'uomo". Wagner amplificherà sempre più in dimensione di rigenerazione sociale-religiosa la connessione tra critica dell'atteggia– mento pratico-utilitario verso la natura e antisemitismo, già presente in Schopenhauer. (7) Sono parole di Mefistofele nel dialogo con lo scolaro nella scena dello studio di Faust: "E' in lei nascosto tanto veleno e lo si può appena distinguere dal farmaco che guarisce.( ...) E' facile comprendere lo spiri– to della medicina. Studiate per bene il piccolo ed il grande mondo,e, alla fine, lasciate che vada come a Dio piace" (trad. it. di Giovanni V.Amoretti). (8) In uno scritto successivo, Religione ed arte, che si può considerare il testamento ideologico dell'ultimo Wagner, il vegetarianismo sarà pre– sentato come la via della restaurazione di uno stato. primitivo di pacifi cazione ed armonia tra l'uomo e la natura. L'uomo carnivoro, "anima– le da preda" e assetato di sangue, rappresenta una rottura dell'equili– brio primitivo che porterà all'autodistruzione del genere umano. (9) Si tratta in realtà di due scritti appartenenti al corpus delle Opere morali di Plutarco: Se siano più ragionevoli gli animali terrestri o gli ac– quatici e Intorno all'uso della ragione nei bruti. Quest'ultima è il dialogo (al quale Wagner fa riferimento più avanti) tra Ulisse e uno dei suoi compagni. trasformato da Circe in porco. Come risulta dai Diari di Co- Nei casi fortunati, costoro sanno prolungare i martirii di ·un animale capace di sopportarli appunto a quaranta giorni: ma non per crudeltà come nel caso del Visconti, bensì per·economia calcolatrice. L'editto del Visconti fu approvato dalla chiesa e dallo stato e nessuno vi si oppo– se. Solo coloro che non considerarono il sopportare 9-uei terribili tormenti la cosa peggiore del mondo, furono spinti ad afferrare per la gola lo stato, nella persona del Signor Duca. Possa lo stato moderno sostituirsi a quei "rei di crimini contro lo stato" e cacciare via dai loro la– boratori i signori vivisettori, che disonorano l'umanità. O dovremmo lasciare questo compito ai "nemici dello stato", come la recente legislazione chiama i cosiddetti "socialisti"? Veniamo a sapere, difatti, che mentre Stato e Chiesa si rompono la testa per decidere se aderire alle nostre idee o se invece non debbano temere la collera del– la "scienza" offesa, l'invasione violenta di uno di questi laboratori per vivisezione, a Lipsia, e l'uccisione rapida degli animali ivi martirizzati per settimane, distesi, fatti a pezzi, nonché·la buona scarica di bastonate somministra– te ai• solerti guardiani di quelle orribili sale di tortura, sono stati attribuiti a un rozzo attentato sovversivo e so– cialista contro il diritto di proprietà. Chi non diventereb- sinia, per la festa di capodanno del 1879, Wagner aveva ricevuto in dono dall'amico Wolzogen alcuni scritti di Plutarco. Nel platonismo pi– tagorizzante di Plutarco Wagner trovava una conferma della sua conce– zione, di origine schopenhaueriana, della natura degli animali e della metempsi_cosi.Particolare importanza assumeva per questi temi lo scrit– to di Plutarco Del mangiar carne. (10) Già nello scritto giovanile L'arte e la rivoluzione (1849) sulle orme della filosofia della storia di Hegel, Wagner contrapponeva il teatro del– la libera comunità greca ano· spettacolo brutale del Circo romano, ve– dendovi un segno importante del processo di degenerazione che si ac– compagna all'affermazione della volontà di potenza: "Questi brutali conquistatori del mondo si trovavano a loro agio soltanto nella realtà positiva, la loro fantasia.si appagava solamente di_attuazioni_materiali (...) in pubblico i romani amavano abbandonarsi alla più concreta sma– nia di stragi e a veder rappresentato il dolore umano in assoluta realtà fisica" (trad. it. di Ervino Pocar). (l I) In data 9 settembre 1879 Cosima annota nei Diari che Wagner usa l'espressione (tratta dall'orientalista Haug) "belve da preda che calcola– no" per designare gli ebrei. Ancora qui l'ossessivo antisemitismo wa– gneriano è coniugato al tema della decadenza civilizzatoria determinata dall'atteggiamento utilitario, che smembra la bella organicità. della na– tura (si vedano, per timputazione dei crimini della vivisezione ai "medi- FINE SECOLO* SABATO 6 I DOMENICA 7 GIUGNO 19 <Jlad1btr 'Jlat11t tlll['fl\\lfOllhirt. ~0111'11 :rt:im· 11•i,: birjr~ lrbrnbi~ ,1rrjmnitten turrbrn biitjrn '! be socialista, però, se dovesse vedere che il nostro sforzo contro il perpetuarsi della vivisezione e per esigerne l'a– bolizione incondizionata viene respinto dallo stato e dal · Reich?Ma solo di abolizione incondizionata, non di "op– portuna limitazione" e di "controllo statale'' si deve par– lare; il controllo dello stato non potrebbe configurarsi, infatti, altro che come presenza di un gendarme apposita– mente istruito ad ogni conferenza di fisiologia dei signori professori e dei<loro "spettatori" La nostra conclusione riguardo all~ dignità umana, é che essa rende testimonianza <ili sé precisamente nel punto in cui l'uomo può distinguersi dall'animale attraverso la compassione anche per l'animale, dal momento che dal– l'animale stesso possiamo imparare la compassione verso l'uomo, se lo trattiamo in modo ragionevole e umano. Se per questa conclusione ci si dovesse prendere gioco di noi, e i nostri intellettuali la respingessero, e la vivisezio– ne continuasse a prosperare privatamente e pubblica– mente, ·potremmo almeno ringraziare i suoi partigiani di questo: che ci separeremmo da un mondo in cui "nemme– no un cane può continuare a sopravvivere" senza rimòr– si, anche se a nostra commemorazione non venisse ese– guito nessun Requiem tedesco (17). Costilm•Portraits \ de r B a y r e u t h e r H il h 1H• n f e s t s p 1 e 1 e. Vo,lag ,on J. AlbH1, Mllncr,,n. ci ebrei", in particolare, i Diari di Cosima in data 31 luglio I 879). (12) E' l'autodefinizione del Mefistofele di Goethe nel primo incontro con Faust: "Una parte di quella forza che vuole sempre il male e fa sempre il bene". (13) Il riferimento è a Charles Darwin, letto da Wagner negli anni '70. Qui Darwin è avvicinato a Schopenha~er per l'assunto dell'unicità del– l'essenza vitale così come a una prima lettura la lotta per l'esistenza ap– pariva a Wagner anticipata dalla dottrina schopenhaueriana dell'intimo "dissidio" della volontà che spinge gli esseri viventi alla reciproca di– struzione. (14) Nell'Origine dell'uomo Darwin, poi ripreso dall'ampia letteratura contro la vivisezione, scrive:" ... tutti hanno sentito parlare del cane che mentre lo stavano vivisezionando leccava la mano del suo chirurgo ...". (15) E' una citazione dal diàlogo di Plutarco Intorno all'uso della ragio- ne nei bruti. · • (16) Wagner segue qui la schopenhaueriana connotazione della ragione comune come metis, astuzia tecnica che impoverisce il mondo in una rete di segni astratti in funzione di un dominio pratico della realtà di contro all'immediatezza e alla ricchezza dell'intuizione intellettuale, che appartiene all'uomo come all'animale. (17) E' una-frecciata contro l'odiato Brahms.
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