Fine secolo - 6-7 giugno 1985
" ~adl btt ~otur uhor041rat,hiit. :C:oU,·n "!bim 111ir bielrii lrbrnbig ~rridJnittrn rorrbm biirfrn '! d'ansia e di paura, la strada; solo dopo avere deposto l'ultimo carico dal suo padrone, che ora non era più co– stretta ad abbandonare, si era lasciata andare a una mor– te differita e piena di dolore. E' quello che il "libero" cit– tadino della nostra civilizzazione chiama "fedeltà cani– na" mettendo l'accento con disprezzo sul "canino". In un mondo dove il rispetto ~ scomparso del tutto, o in cui sopravvive solo come ipocrita simulazione, non dovremo invece prendere esempio -un esempio che ci ammaestra e ci commuove- dagli animali che noi dominiamo? Là dove si incontra, tra gli uomini, una fedeltà che va fino alla morte, dovremmo fin da ora riconoscere u~ nobile vinco– lo di affinità con il mondo animale, e non certo a nostra umiliazione, giacché vi sono buoni motivi per ritenere che tale virtù é praticata dagli animali in maniei::a più pura, più divina che non dagli uomini. L'uomo infatti é in grado di riconoscere nel dol9re e nella morte -e a_pre– scindere del tutto dal riconoscimento del loro valore da parte del mondo- un'espiazione che beatifica, si sacrifica soltanto, integralmente e puramente, all'amore e alla fe– deltà. I nostri fisiologi, comunque, sono soliti spiegare anche questo nei termini di un semplice processo chimico · di certe sostanze elementari. C ost Um•Portra ,ts <le r B _a y re u t h e r B li h ne n i e!> t spi i-: le. Vtrtag ,on/. Albttt, MOncnrn Ut:,,~Uh•b d~mtl 1,:1 ' ())' Ernst von Weber (1830-1902) fu fondatore dell'Associazione inter– nazionale contro la vivisezione. Basandosi sull'inchiesta pubblica ingle– se del 1876 aveva pubblicato Le· camere di tortura-della-scienza (1879) ~Ii ampio resoconto degli orrori della vivisezione (su Weber cfr. Dolf Sternberger, Panorama del XIX secolo, trad.it. Bologna 1985 p.103 e sgg. Nei Diari di Cosima Wagner si fa spesso menzione di Weber a par– tire dall'agosto del 1879. Soprattutto nel periodo di stesura di questa lettera aperta, egli ebbe frequenti contatti e discussioni con Wagner a Bayreuth. Weber era anche autore di.resoconti di viaggio in Africa che tuttavia Wagner mostrava di disistimare per il loro scadente livello cui: turale. Wagner partecipò anche alla petizione al Reichstag contro la vi– visezione che già in sede di commissione accolse l'unanime opposizione. Wagner, come risulta dai Diari (5 maggio 1880) "vuol lasciare il Reich e farsi naturalizzare in America. Si domanda il significato della sua sorte in mezzo ad esseri brutali e privi di coraggio. Grande tristezza". (2) Wagner fa qui riferimenti a un dibattito che, in forme simili, aveva coinvolto tutti i paesi europei. Pochi anni prima, in Italia, -Herzen -e Schiff avevano difeso la vivisezione "colle armi dell'umorismo", come ricordava-Mantegazza nel suo La fzsiologitL del dolore_accusando dal canto suo di sentimentalismo i protezionisti: "I posteri rideranno di cuore dell'arcadismo dei protettori degli animali, malattia sentimentale, che m~ritava di nascere nel tempo dello spiritismo e della tenerezza Non guardate nell'interno, ma negli occhi l'animale A queste scimmie che, angosciate dalla loro stessa impo– stura, si arrampicano sull'albero della scienza, bisogne– rebbe raccomandare di guardare non nell'interno sven– trato di un animale vivente ma piuttosto, con un pq' di tranquillit~ e di riflessione, nei suoi occh{ Forse allora lo scienziato vi troverebbe espressa per la prima volta la massima dignità umana, cioé· la sincerità, l'impossibili~ di mentire; e allora, se guardasse ancora più a fondo, gli parlerebbe la sublime tristezza della natura per il buio della sua esistenza peccaminosa e piena di tormento, poiché là dove egli scherza cori la scienza l'animale pren– de la cosa sul serio. Di qui, guardi anzitutto al suo prossi– mo veramente sofferente, nato nell'indigenza, consumato dalla più tenera infanzia in un lavoro eccessivo che ne ha rovinato la salute, colpito da una morte prematura per la cattiva alimentazione e i trattamenti crudeli d'ogni gene– re; guardi al suo prossimo che da uno stato di stupida sottomissione rivolge su di lui uno sguardo interrogativo: potrà forse dirsi,- allora, che si tratta, perlomeno, di uno Costilm-Portraits der .Bayreuther Biihnenit>st:.pit'le. Verta9 "'" i. A1,.,1, Nll•c•••· OtsèUl.i~:. d111P',ifun 11u, sdolcinata per i miserabili dei più bassi fondi sociali". Prendendo più volte posizione, sulla "Nuova-Antologia", sul "movimento reazionario contro la vivisezione", Mantegazz.a contrappone nel modo più rozzo, e perciò più chiaro, l'immagine della scienz.a progressiva e vivisettrice (che riconosce nel dolore uno strumento indispensabile di conoscenza e di educazione) alla debolezza dell' "idealismo" e -dell'umanitarismo ("Anche il dolore è un'energia che !:i scienza deve guidare sulle rotaie del progresso ..."). (3) Si tratta di Arthur Schopenhauer. Nel delineare la figura di Scho– penhauer come lottatore _'eroico' ed isolato contro le menzogne consoli– date della civilizzazione, Wagner risente fortemente del pathos dello scritto di Nietzsche Schopenhauer come educatore. Il testò di Nietzsche (scritto nel periodo di adesione all'ideologia wagneriana) viene ad arric- . chire in tal modo l'immagine di Schopenhauer che, dopo le delusioni del '48, aveva modificato profondamente l'estetica e l'ideologia di Wa– gner. Anche i frequenti riferimenti del testo di Wagner al Mefistofele di Goethe rimandano a Nietzsche che aveva paragonato Schopenhauer a Mefistofçle, la sua lotta corrosiva per la "veridicità., al "freddo pugno _deLdiaYolo": "Ogni esistenz.a che può essere negata, merita anche di es– sere negata; ed essere veridico vuol dire: credere ad un'esistenza che in generale non potrebbe essere negata e che è essa -stessa vera e senza menzogna". E' l'aspetto nichilistico distruttivo dello Schopenhauer simile a lui. Sarebbe già un risultato. Se però non potete imitare l'animale compassionevole, che di buon animo soffre la fame con il suo padrone, cercate di-superarlo in questo: nel procurare al prossimo affamato il nutrimento . necessario. Ciò che vi riuscirebbe assai facilmente impo– nendogli la stessa dieta del ricco, prescrivendo il super– tluo che rende malato il ricco al povero, che invece ne ri– sanerebbe. E non sarebbero affatto necessarie delle lec– cornie, come le allodole, che stanno meglio nell'aria che nei vostri stomaci. Ma bisognerebbe che la vostra arte fosse sufficiente a ciò: voi però avete imparato soltanto arti inutili. Dal fatto di differire la morte di un magnate ungherese ~oribondo fino a un certo giorno lontano dipendeva la possibilità di acquisire diritti di eredità su un enorme pa– trimonio. Gli interessati pagarono ai medici immensi onorari per far sopravvivere · moribondo fino a quel giorno, e i medici accorsero: ne andava della "scienza". Dio sa quante infusioni di sangue e di veleni furono pra– ticate. Si trionfò, si ottenne l'eredità e la scienza fu splen– didamente ricompensata. Tanta scienza, certo, non sa– rebbe mai stata applicata ai nostri lavoratori poveri. Ma : t. r u • ... r (. ' ~ t l '. r :: a h J' t 1l ' .... t ... !' I :,._• J ~. , .,, , .: ., ,, • J :. t ... ~ , 1. ~1,1 ne n • n "volterriano", antiromantico che poi Nietzsche svilupperà - anche con una decisa autocritica - proprio contro la wagneriana religione della compassione. (4) Wagner allude al saggio di Schopenhauer I/fondamento della morale (1840), respinto dall'Accademia danese delle scienze e ripubblicato dal– lo stesso Schopenhauer con il sottotitolo "memoria non premiata". (5) In queste righe "i è ·un'esplicita polemica verso le pagine di Umano troppo umano dedicate alla compassione: vedi ad es. gli aforismi 46 e 50 di quest'opera. Umano troppo umano segna la rottura pubblica di Nie– tzsche con la wagneriana metafisica dell'arte (che invece informava di sé gli scritti della fase della Nascita della tragedia). Le cause del distac– co, doloroso sul piano umano da entrambe le parti, sono da riportare, come risulta anche dalle pagine polemiche di Wagner ad una scelta di Nietzsche alternativa al mito romantico che attraverso l'arte rifonda una comunità organica. La via della dissezione analitica scelta da Nie– tzsche appare a Wagner come una capitolazione allo spirito della "civi– lizzazione"'; espressione malata di uno "scoraggiante nichilismo". (6) Si tratta ancora di un riferimento alla tesi schopenhaueriana che ve– deva nell'Antico Testamento, e in particolare nella Genesi, l'origine di una concezione ·•realistica" e "ottimistica", che tratta la natura come un oggetto d'uso a disposizione della manipolazione umana. Si esprime qui, secondo l'antisemitismo aggressivo di Schopenhauer, "l'opinione . . ..
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy