Fine secolo - 18-19 maggio 1985
( ! ., t , \ . \ I \ \ : • I' ( I .. . r Qui sopra, a destra: T.E.Lawrence come aviere Shaw, in un diseoo del 1935 di Aupstos John. Nell'altro diset!no, dello sfesso John, Lawrence è ritratto in poni d'Araiia. gm accanto:A Mirasbah nel 1918. ' A volte mi sembrache gli occhimi si muovano in sintonia col cervello:alloravedotuttomoltopiùchiaro 2 in confrontoal ~ente annebbiamento. In questeoccasiomvedoquindi prender formavarioggetti,rocce,alberi,o figure di esseri viventi,noncose J!iccole come i fiori ... E gli esseriumani di solitosonouomim. Le donnenonmi ispiranosensazioni piacevoli.Non ho mai ~osato a lungo {in realtànon ho mai pensatodeltutto)alle formeffflllllmili.Invece il corpo dell'uomo, in riposo(so_prattutto} in movimento,mi affascinatotalmentee in modopiùdiretto" (Appunti manoscritti per un 'autobiograf,a). Sotto: Lo sceriffoHusseindellaMecca. FINE SECOLO* SABATO 18 / DOMENICA 19 MAGGIO La cattura nel 1917 . ( Compito essenziale dei leader della rivolta rimase, entro questa più definita strategia complessiva, la promozione della collaborazione delle popolazioni locali e l'istigazio– ne alla rivolta contro il dominio turco. Fu nel corso di una delle operazioni di avvicinamento alle tribù ancora sottoposte al potere del sultano, che Lawrence subì il fa– moso assalto su cui, soprattutto dagli anni '50 in poi, i suoi posteri avrebbero avidamente dibattuto. Nel novem– bre del 1917, durante l'esplorazione della zona di Deraa, pare che egli sia stato catturato dalla polizia turca e sot– toposto a violenze e maltrattamenti. Sembra inoltre sia stato fatto oggetto di un'aggressione sessuale. L'episodio, mitizzato, ripetuto, cristallizzato nella fantasia del pub– blico contemporaneo, potrebbe essere totalmente inven– tato. O del tutto vero. A tutt'oggi, al di là del racconto di Lawrence stesso, non esistono prove che lo confutino o dimostrino oltre ogni ragionevole dubbio (se pure ha sen– so interrogarsi sull'avvenimento). Quello che è certo è che tornò dai suoi compagni in pessime condizioni. Alla fine del .mese, T.E. fece ritorno ad Aqaba, si riunì all'esercito di Feisal e partecipò alle operazioni di sabo– taggio contro la ferrovia che collegava le truppe turche ancora stanziate nella parte centrale della penisola araba con i quartieri generali del nemico a Damasco. (I ribelli avevano infatti proceduto solo lungo il mare e un grosso contingente turco era rimasto a difesa della città di Medi– na, sede terminale della ferrovia dell'Hegiaz e seconda città santa dell'Islam, situata poco a nord della Mecca, ma più all'interno). La conquista di Damasco All'inizio di dicembre Allenby entrava a Gerusalemme e l'avanzata verso Damasco sembrava ormai inarrestabile. Sebbene i nazionalisti siriani fossero tutt'altro che entu– siasti di collaborare con le potenze imperialistiche occi– dentali, nell'estate del 1918 le tribù arabe che occupava– no i territori attorno alla città di Deraa e tra questa e Da– masco decisero infine di sollevarsi e combattere a fianco degli europei. A questo punto, la strada verso la capitale siriana era aperta: Chi sia stato il vero artefice della cattura della città e quali le truppe che per prime vi entrarono dopo la fuga dei turchi è oggetto di controversia. Verso di essa di diressero infatti i vari contingenti delle potenze occiden– tali (inglesi, australiani e francesi), gli arabi di Feisal e le diverse fazioni siriane che consideravano Damasco la propria capitale. Un leader arabo fu posto alla testa del– l'amministrazione civile e il 3 ottobre Allenby e Feisal fe– cero l'entrata trionfale in città, simbolo dell'avvènuta conclusione del conflitto in Medio oriente. Dopo aver as– sìstito come interprete all'incontro tra i due, durante il quale Allenby riconobbe ufficialmente l'amministrazione araba dei territori a est del Giordano e rese note a Feisal le clausole dell'accordo anglo-francese di spartizione del Medio Oriente Sykes-Picot, Lawrence chiese di poter tor– nare in patria e il 4 ottobre lasciò Damasco. La vittoria araba "tradita" La rapida avanzata dei combattimenti non aveva ferma– to l'elaborazione di mediazioni politiche e intrecci diplo– matici sulla futura destinazione dei territori del traballan– te impero turco, ma anzi, ne aveva aumentato l'intensità e accelerato l'urgenza. L'accordo Sykes-Picot non fu che il primo, rapidamente superato dall'evolvere della situa– zione internazionale e dalla necessità di soddisfare altri paesi e altre richieste. Nel novembre del 1917, il ministro degli esteri britannico Balfour dichiarò pubblicamente l'appoggio del suo paese alle aspirazioni sioniste ad un home rule in Palestina. Contemporaneamente, ulteriori promesse venivano fatte e vaghi accordi presi con lo sce– riffo Hussein e gli altri potentati arabi. Fu in questo intri– co di dichiarazioni contraddittorie, aspirazioni frustrate, mediazioni e irrigidimenti che Lawrence si trovò a opera– re, in parte anche suo malgrado, dopo la guerra. Mosso
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy