Fine secolo - 27-28 aprile 1985

FINE SECOLO * SABATO 27 - DOMENICA 28 APRILE " è , • ~ ·~ . A " f Per la strada rischiamo di camminare sopra capolavori che sembrano cadutifra le gambe dei passanti da musei e da pinacoteche. Ci scansiamo appena in tempo per non c_alpestare il volto di una Madonna o ritrovarci in mezzo a una Sacra Conversazione. l marciapiedì splendenti di colori e di immagi– ni ci attirano irresistibilmente, sembrano invi– tarci a percorrerli, offrono un nuovo modo di godere della pittura, in mezzo alla folla e al frastuono del traffico. Catturati dalle immagi– ni, stupiti della bravura degli esecutori, i pas– santi fanno cerchio. Il Raffaello da marciapiede Mi trovo a parlare con Claus davanti alla De– posizione di Raffaello. L'ha appena finita. Ha lavorato con un amico, per cinque giorni, do– dici ore al giorno. È molto ben fatta. "Non è la prima volta. A Bologna, in ottobre, mi ci ero provato da solo. Avevo impiegato nove giorni. ne hanno parlato i giornali. -Claus conserva i ritagli degli articoli in un album che, come il ..book" delle fotomodelle, contiene anche fo– tografie dei suoi lavori con luogo, data e titolo - Mi ha reso molto." Claus è un "madonnaro". Ha 22 anni, tedesco della Baviera del Nord, parla abbastanza bene italiano. Ha incominciato a fare il madonnaro tre anni fa. Finiti gli studi di aeronautica, che gli offrivano solo la possibilità di una carriera militare. decise di venirsene via. Partito con un po· di soldi (il padre è un aristocratico, la ma– dre una donna d'affari) un giorno, quando era quasi al verde. un madonnaro con il quale ave– va fatto amicizia in Francia gli chiede di aiu– tarlo. Alla fine gli vuole dare dei soldi. A Claus sembrano troppi, - e poi l'ho fatto per gioco - dice .. Ma così gli è venuta l'idea di viaggiare mantenendosi con un'attività che gli piace. Sa disegnare. dipinge da sempre, pur senza aver fatto scuole d'arte. Il Madonnaro californiano E il suo amico? Lo incontro più tardi, mentre dà gli ultimi tocchi alla Deposizione, con pa– stelli di colore intenso, da lui fabbricati. Non si può non ammirarne la maestria. Kurt, colto, elegante, sapiente. È di Santa Barbara in Cali– fornia. parla italiano benissimo. Ha una rigo– rosa preparazione artistica. Dopo aver lavora– to alla progettazione civile per la Nasa, si è de– dicato per anni allo studio del disegno classico italiano. prima in America con uno dei pochi professori esperti, e poi in Italia, facendo copie nei musei di Napoli e di Roma. "Sono un nuo– vo manierista. M'interessa la classicità. Sono \.enuto in Italia per imparare dai grandi artisti del passato". Anche per lui importante è stata !"amicizia con un madonnaro. "L'ho incontra– to proprio qui a Roma, in piazza Colonna. Manfrcd. un tedesco. Bravissimo". La polvere delle strade E Ursula, irlandese dai capelli rossi, che ho co– nosciuto la mattina con Claus? Anche lei ma– donnara. Anche lei giovanissima. Anche lei in giro da tre anni. Ha incominciato allo stesso modo. "A Dublino, d'estate, avevo visto due madonnari al lavoro. Ho provato nel cortile di casa. poi sui marciapiedi di Dublino, e poi via". Ha lasciato il college dove studiava arti ... grafiche, e se ne è andata in giro per il mondo. Figlia di artisti: "Mio padre vorrebbe provarci pure lui". Ursula ha eseguito u11a bellissima copia da Piazzetta. Domando se l'ha appena finita. Risponde Claus ridendo, dice di no: "Non vedi come è pulita. Quando lavori ti sporchi moltissimo. La polvere, !"asfalto, i ges– si. Poi devi farti un bagno e lavarti tutto". Se avevo qualche dubbio sulla collocazione so– ciale di questi ragazzi, man mano che mi rac– contano di dove e di come vivono e soprattut– to dopo che, invitata da loro, pranziamo insie– me, mi è chiaro che solo la strada li mette fian– co a fianco con i mendicanti. Non hanno per il resto niente in comune. "Soltanto in Irlanda capita che ti considerino un mendicante", dice Ursula. "Non mi sento affatto un mendicante. Noi diamo il nostro tempo, la nostra capacità, spendiamo per i pastelli. -ai piedi di Claus c'è una scatola di pastelli Rembrandt - I più cari, i più belli e che rendono di più". Non accetta suggerimenti e consigli. A volte qualcuno pro– pone soggetti di nudo. "Una volta, al Colos– seo, certi turisti americani volevano che a un Adf'lmo facessi il cazzo più grosso ... Il s0ggett0 I OVI o ., \ di Maries GARDELLA lo scelgo da me e non lo ripeto più di due voi te". Kurt conferma con l'abituale pacatezza: "forse, fino a due anni fa ci poteva essere an– cora qualche equivoco. Adesso, nessuno ci vede come accattoni. Ammirano il nostro la– voro, ci danno i soldi perchè siamo hravi". Non sono vanterie. Basta stare qualche minuto fermi dinanzi alle grandi composizioni d'asfal– to, per accorgersene. I complimenti piovono insieme alle monete. "Siete bravissimi". "Do– vrebbero riconoscere il vostro valore. Tra chi ha fatto 1'originale e chi lo copia così bene, non vedo differenza". arriva perfino a dire qualcuno. Meno vento più colori Sono in molti a fare domande. S'informano dei procedimenti tecnici. Curiosi delle peculia– rità proprie a quel dipingere: la pioggia, il ven– to. "Più c'è vento più è grigia la pittura, meno vento più colori" spiega Kurt. Nella trattoria vicino al Pantheon dove mi portano, li chiamano professore e li accolgono

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