Fine secolo - 13-14 aprile 1985
E quinci il mar da lungi, e quindi il monte Recanatese, Beniamino Gigli, (1890-1957), celebre tenore, è sepolto in una tomba piramidale scolpita dal fratello Caterve. Del Leopardi frequentatore di cimiteri, e lettore e dettatore di epitaffi, sente quel passo di "A Silvia": "Da chiuso morto combattuta e vinta/ perivi, o tenerella". "Da lunga tise consunta", "da pertinace morbo rapita", "da violento morbo rapita", "da infrenabile morbo assalito", "da fiero morbo", "rapito da crudo morbo da arte non vinto": sono, così come il vezzeggiativo "tenerella", luoghi comuni del genere funerario contemporaneo, sopravvissuto oggi in frasi come "dopo lunga e penosa malattia". Occorre pensare alla prima diffusione dei cimiteri monumentali suburbani, luoghi cruciali di soggiorno e di ispirazione. La vita si misurava in lustri, e·non in decenni. "Con la mano, / la fredda morte, ed una tomba ignuda/ segnavi di lontano", è descrizione di un monumento funerario. •:•\:•:Ù1!.. . hXoé,~ :(.:,~]::~;{,::::0:~;ii:~~i;~: 1 .@ .!., •.•. ~ .... ,.fa Questo signore è Mario Citaroni, proprietario del negozio "La donzelletta", nella casa di Si lvi a dirimpetto a casa Leopardi. Faceva il sarto - "Il mestiere di sarto è il più bello del mondo", dice - è stato a Roma con Caraceni, nella Persia dello scià, ìn Inghilterra. Poi, dopo 32 anni, è tornato a Recanati, e ha messo su bottega. Solo l'altr'anno, dichiara, ha venduto libri di e su Leopardi per 16 milioni. Vende una cassetta con i Canti più famosi recitati da Terenzio Montesi, e ci raccomanda di farlo sapere. "Eccetto il caso di una provvisione, io non potrò mai veder cielo né terra che non sia recanatese, prima di quell'accidente che la natura comanda ch'io tema, e che oltracciò, secondo natura, avverrà nel tempo della mia vecchiezza; dico la morte di mio padre". (Lett. a G.Perticari, 9 apr. 1821) (Hanno collaborato Serena Baldacct e Nora Barbieri)
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