La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 52 - 31 dicembre 1961

Pag. 4 lRAP§ODaA. rn TITOU A FINE D'ANNO * Letteratura eviolenza L A FINE dell'anno è so– praggiunta a rendere impossibili certi doveri di riscontro: e sl che, solo di titoli, dovrei mcuernc in fila chissà quante colonne, e son tutti libri che dovevo recensire, che non potrò più recensire, e mi porteranno rancori. mi faranno guardar male da autori, mettere in sospelto da editori, compia– centi ma sempre con mi– sura. li guaio d'ogni fine d'anno ... Libri che m'ero ri– promesso di annotare sono stati scpoJ1i da altri, e giac– ciono in alte ca1n.s1c,Jeui o leggiucchiati, annotati o.solo guardati .:i volo, mentre pas– Sa\'ano dal pacco all'oblio. Troppa roba, li oppa carta stampata. lmaso e aiualo da problemi, assillato da doveri, da amicizie, vessato da ur– genze imprescindibili, basto– m,10 dalla coscienza, dalla fatica resisto, obbedisco, poi mi ribello, lascio con sadico compiacimento che il buono sia seppellito dal meglio, che la polvere livelli tulio e mi copra di vergognosa indolen– za. Un articolo doveva avere Arte e oltraggio (Feltrinelli), corrispondenza a tre fra H. Miller, L. Durrell e Alfred Perlès sul tema dichiaralo nel titolo ma infine valida per en1rare nel co,•o di Mil– ler a scoprirne se.greti, se ancora ne ha, a inorridire ed entusiasmarsi della sua vulcanica genialità. ·p1;ma ancora, quanti appunti già presi per il Meglio di fle11ry Miller (Longanesi), bibbia volgare di quest'anima reli– giosa e folle, dolcissima e demoniaca. Ma l'anno è pas– sato, è passa10 ... Gli Scritti autobiografici di Hermann flesse (Mondadori) non do,,evano, oon potevano essere dimenticali tra gli al– tri: c'è la figura di· questo solitario romanlico, ultimo dei grandi, maestro di vita e di saggezza, che balza ~iva "in questa prosa senza pec– che. abissalmente perfetta o dolce: ma l'anno è passato, portando via anche il libro che ogni recensore deve co– noscere e annotare, L'età ro– ma11tica di René Wellek, par– te d'una voluminosa e indi- H. :l.1iller visto da DRAGUTESCU spensabile e Storia della cri– tica moderna• (Editrice /f Mulino). Con i tioi de J I Mulino ò da poco uscita un'antologia, Il Fascismo, a cura di Co– stanzo Casucci, che annovera tcslimonianze sul cancro na– zionale, di uomini d'ogni cor– rente e mentalità, da fascisti a liberali, a socialisti, a co- A una conchiglia dispersa CJOPPI: i« La Conchiglin,. (Ja rdin des Arts - Roma) cli J\IEHIO TEBA1I O. a F'ranco Cioppi Sfuggita per caso all'uragano di stanotte, una conchiglia di mare dispersa è arrivata fino a. riva. Sul dorso, come una macchia di sangue. Da dove è venuta, nessuno lo saprà mai. L'ha raccolta un giovane pittore, la ,dondola piano piano nelle mani come una piccola fragile creatura. Domani, sotto il finto cielo del Sl}-O studio, le farà il ritratto. Le fara crescere tutt'intorno come un alto mare azzurro azzurro per consolarla. munisti, a catlolici. Un li– bro che pot·rei obbligatorio nelle scuole, pi.::r f::u· capire, per fa.r uscire dal vago, dal mitico, dal colpevolmente ge– nerico, k nozioni destinate agli alunni di oggi, gli ita– liani di domani. Che si sap– pia cosa fu, chi lo volle, chi lo OStl!ggiò, chi non se ne lasciò mai incantare e chi lo aiutò, chi lo agevolò, que– sto ridicolo e tragico fasci– smo, parola sciocca, volga– re, concetto assurdo, me– schino, storia àn1istorica, sonno d'llalia, piaga fetente, errore dei padri che paga– rono i figli, e abbiamo pa– gato anche noi, i nipoti, e forse seguiteranno a pagare i nostri figli: perché la piaga non e guarita, il sonno non è finito, la volgai;tà appesta l'aria, e con le parole di Go– betti possiamo dire che an– cora non mostrano di gua– rire le « storiche malattie it::iliane: retorica, cortigiane– ria, demagogismo, Lrasformi– smo ,., di cui e il fascismo of– fri la sintesi» e fascismo e :rntilascismo seguitano ad of– frire l'evidenza, dolorosamen– te. Quanta attualo c.:accia a1 fascismo è fascismo in ma– schera, è demagogia e tra– sformjsmo, è re1orica e cor- 1igiane1·ja. La piaga pula, butta troppe pagine ancora, troppo pus verbale perché possa dirsi guarita o anche solo in via di guarigione. li « fascismo come una paren– tesi• dell'iUuso Benedetto Croce è invece una condizio– ne spirituale, una malforma– zione, una tabe ossea. E quanti medici ne sono gra– vemente affitti, che nelle loro crociate antifasciste, nelle lo– ro arrogami definizioni, nel loro pre1endere senza ricam– biare, nel loro arricchire facendo crociate, moslrano d'essere gli untori, piutto– sto, i pericoli pubblici, o al– meno i por1avoce d'un peri– colo pubblico, latente, nasco– sto dietro le loro parole. emprc dentro il tema, ,,a Jetta con auenzione che mi;rila l'opera d'un gi0\1a11e attento e appassionato Jà dove regna dis1razione e mi– stificazione, Gianfranco Ve– ni!, autore dc la lel!eraturn della violen:a (Sugar), rac– colta di saggi che seguono un ancor più giovanile Assal– to tllla borghesia (Carucci) e ne ampliano tematica e portata, ne precisano le in– tenzioni. Senz;, entrare nel merito minuzioso dell'opera, va pre– so atto di questa buona vo– lont:'l del Venè: egli mette in documentato stato d'accusa, dnvanti alla sun giovinezza e alla nostra coscienza d1 le1tori, un clima, una lotte– rntuni, che rispecchiando certe debolezze collettive e certi interessi par'l.iali, cono– scendoli o non di nome, cor– se incontro alla propria paz– zia e alla propria fine. Ma trascinando con sé e infan– gando quel che pote,,a esser– ci di puro e autentico, fa– cendo della pagina scritta un documento corro110 e corrut– tore, della figura dell'intel– lettuale un utile idiota di 3\'\'icnture ,,olgari e stioc– che, un romantico pericolo– sissimo imbecille. Suadendo alla violenza. facendo della violenl'.. 'l una mistica e un miraggio, cosl giustificando e invocando guerre, ribalde– rie, misfatti. Così infine ope– rando, da (uori, a favore di quella occhiuta borghesia in cui Vcnè annusa il nemico mortale, il male da estirpa– re ancora e sempre, dopo averlo denunciato e addi1ato ieri e decisamente. Peccalo, per quest'opera, l'aver preso questa borghe– sia, bersaglio sicuro, come bersaglio unico, e aver vis10 la letteratura della violenza solo nelle opere e i nomi della borghesia, grassa o iransfuga, compiaciuta o ri– belle, Altra, folta, spesso ter– ribile letteratura della vio– lenza andava citata e studia– ta, non di utili idioti alla Barres o D'Annunzio o ra– pini, ma di compagni di stra– da alla Majakowski, alla Escnin, alla Babel', ma più ancora, di caporioni alla Le– nin e Trotsky. Sarà comun– que una lacuna che Venè colmerà. PIETRO CIMATTI DA JRI1".BAUD A ELIOT * Poeti per le Feste C o T Arthur Rimbaud co– mincia Ja poesia. moder– na. E' una nozione or– mai acquisita, scontata. A: settant'anni dalla morte d1 questa meteora « maledetta.• nome ed opera sono ei:it~t1, capiti o n~, oel. e bag~gho m– dispensabJie d! ogm uomo di appena mediocre cul!ura ~ come scrive Cesare V1vald1 in1roducendo, per Guancia (1961), u_na sc_elta__e trndu– zione dei testi pm rappre– sentativi del poeta francese. Traduzioni da Rimbaud se ne son fatte, da cinquant'ani:ii ad oggi, molte e ser:np~e di: \'erse secondo e ch1av1 > dt intef'Pretazione legate alla fortuna e alla voga di questa 0 quella corrente cu1t1:1rale, dalla e Voce,. all'ermeusmo, all'ultimo realismo. Cesare Vivaldi accoda, più che una nuo, 1 a (svella, sicu– ra) traduzi.one, la s!-la _ardita interpretazione: egh c, pre· senta infarti e ci invita a sco– prire un Rimbaud e in chia– ve informale•· con documen– ti alla mano e soprattutto con l'intenzione dì mettersi nel più vivo delle dispute odierne offrendo all'\,\ltima pittura, appunto l'informale, un santone preveggente, un padre eccez.ionale. Anche dovendo notare che, su questa strada, si rischia fare dei poeti quel che non sono mai, cioè dei ves_silli e degli alibi, è giusto ncono– scere che nel caso di Vivaldi non sussiste tanto l'oltraggio o la mistificazipne qu~nto una pericolosa esasperazione utile per trovare ed usare nuovi argomenti in questo tempo di :r,rocessi, di inchie– ste, di revisione del passato secondo quel che torna con– to al presente. * C O T.S. Eliot si afferma la poesia contempora– nea, si precisa la ricc~a. si perfeziona il Jingualirn.10, irifine si definisce la pos1z10: ne del nuovo poeta davanll alla sua OP;ra e al ~ondo degli uomm1. Con Ehot la ricerca, inferno C(?DtCEO?PO· raneo, si ferma e mt11v1dua ~~~ta~~~t~;~~t~ st dc~fti!;-, un puoto fermo nella stona del Novecento. Una poesia indubbiamente aristocratica, che ha il suo ~~ft~ 0 m": 11 ~ff!°:a5ia c~~; .potenza nella scoperta e af– fermazione dell'usuale come universale oltre che nell'ac– corata, partecj-p~ const~ta– zione dell'angoscia collemva, dello stato d'angoscia come ormai permanente, ineludibi– le; quasi che i regni ultrat7r– reni di Dante si fossero e m- 1errati ,. nel mondo e aves– simo noi tutti, ormai, da per– correre un tragiuo di colpe e di sventura prima di ritro– ,,arc la dignità e la chiarezza. Eliot sen1e il male dell'uo– mo con1emporaneo, Io de– nuncia, lo evidenzia soprat– tuuo, con le parole d'un di– scorso antiretorico, sussurra– lo, consigliato senza più né eccitazione .-omantica né il freddo distacco del classico. La le11ura di Eliot è la lenu– ra della poesia che con gesli e silenzi, con giorni e giorni di vita quotidiana abbiamo scrit10 senza scrivere, abbia– mo vissuto senza vivere, e ora ce ne res1a la delusione e il rimpianto, congiunti e pa– radossali. Poesie di Eliot sono la 1,?hiotta strenna offerta da Bompiani e da Roberto Sa– nesi, uno dei più attivi tra– duttori del dopoguerra. Le traduzioni, confortate dai consigli e dall'assisteo1.a delJo stesso Eliot, sono corredate da un lungo saggio orientati– vo, forse troppo specialistico, e da una completa biblio– grafia. P. F. LA FIER ~ LETTEH \Hl\ Domenica 31 dicembre 1961 .,., ~ARINELILA,., * li romanzo d'un medico SERGIO AGOSTINl: e Saluto -.. Personale di Grosseto M ARlNELLA non è un ro– manzo. Questo volume edito da Carucci di Aldo Pocobelli contiene una sC"rie di raccohti (sette per la cronaca) e dal primo prende il titolo. Ma non è un romanzo solo per questa rn– Aione formale e <'OStituzio– nrile. ~on e romanzo coprauut– to perch~ non ci sono per– sonag~i. La narrativa fonda– ta sull"impianto del romanzo. infatti. 6i muove e si articola qu:mdo al centro della yi– cenda vi sono pertiona~g:i che si dichiarano. si scompon~o– no. i>i bruciano o ~i dispera– no e. io cento modi. si rin– corrono. Ma qui. in questo volume I personag~i non c1 sono. Vi sono. invece, fanta– smi. fuochi simbolici. di una condizione, fowre emblema– tiche che volutamente resta– no c hiui, e, immobili e sepa– r:11e d.il divenire steStlo del racco nto. Hanno una vita che difendono ~elosamente come un sPgreto prezioso e non permettono sguardi inoppor– tuni ·e appuntamenti serali: vof;!liono rimanere nel rc,2:no malsano sono di scena e pas- mistcriosQ di un destino eh<' l!ano come sequele allucinan- portano nel sanj!'.ue e nella ti nelle parole e nei volti. anima come un focanto. Ma sono ~olamente sequele. All'apparenza hanno un voi- sct>n<'di cartone anche nella to. un nome. una condizione, loro tr~~ica realtà: non di- occup;mo una certa zona eco- ventano pcrsona~gi di rivol- nomico-sociale, si interessa- la mor~I,. e di impeJtno so- no di alcune cose. p;irteci- ciale-politico. Lucio vive den- p:mo alla vita nazionale con tro questa re;:iltà e ne resta · la resistcnz..i. Ma è una ap- fuori e ama la sua i,olitudine pàrcnza dì superficie perché ~~~e 71ifa~t~n~~~tPap~~r:C:~~i questi fantasmi vivono ·nel della borpala. Si riposa nel mondo come se fos.;ero fuori suo ambulatorio soprl'lffatto ci<'ll'Umanità. combattono con e sfinito. impotente <' inu; 1 1e ,:li allri contro i nazis1i co- mentre sembr::i che -nchr l'a- mc se focesscro.una baUa,1!:lia ria sia sporca. )Jon sono di- pel'i'ìonale. amano e si p~cn- ventate persona~~i le realtà dono_ come se la questione della bor~ata e non è diven- non !ntere&;asse al~ro eh(> lo~ tata persona~JtiO lo stesso ro: il deserto e li silenzio \ Lucio· in un dimenticare " sono le le_ggi che_ li!~vernano in riC'ordare. in un aborto I~ loro costellaz101_11.Pre11- e in una nascita. la vit,1. diamo. ad esempio. 1I raccon- corre e si speKJle nella ,eri- to l!n medico a Roma. E· un gia casualilà di una Ro- l'RCeonto elementare. scarno. ma senza cuore. Anche lo sen,rn retorica che narra una stesso taglio stilistico respin- giornala di Lucio. un gio- ie ogni possibile affermazio- vane medico. in una borgata ne del personaggio. TI dialo- di Rom,1.. L"elemento socia- go non c'è. la similitudine è le. il fenomeno della mist'- i,comparsa. il gusto della pa- ria, I.i disperazione della rola no:i è nei propositi. morte dei poveri. l'ambiente la interrogazione sollecitante non è tentata. l'antitesi non PERSONAGGI D'UN lUONDO SCOUPAUSO . '* è voluta: ogni figura retori– ca che serve per "fare.. il personaggio è lontana dalla volontà dello i,crittore.. Rima– ne. invece. l'apostrofe o quel– Un.grande aniore di Rilke la che impropriamente ~i chiama la personificazione naturalistica a C06truire for– malmente 1a pagina: rimane cioè la classica espressione stilistica dell'anti-personaggio. di 1UAì\'LIO A VVICINARSI alla biografia di un ar1isra come Rilke significa particolll·rnie1itc cercare ori amici e le donne che furon sue. Di amici uno. Di donne 1H! ebbe 4 nuvoli ilt vita, e 11e lia oggi, patite della sun poesia, p er quel ia.nto di 1:1ulnerabile e informe che ac– cumu.na unll co11tradclitoria fragilità co,t la intuizione che ebb e Rilke, ed è p111ttos10 prerogativa fe111mm1le. A dar retta a Weininger - secondo cui. ìn Sesso e Carallere gli nrt1s1i ,çono provvisti più di elementi D (donna) che cli elcme1111 U (uomo) - si correrebbe 1L rischio di. fare di Rilke u11 decadente. li pericolo c'era se vi fosse stato seque11za alle 111ch- 11az-io11i melanconiche det fanci1illo che la madre, net Quaderno di Malte, si ostiua a vestire da bambi11(1 anche quando è grandicello e a crescere in un ambiente 0Vlll– tato, mentre i~ padre i111e11deva avviarlo al collegio, e cli là alla carriera militare. E' umfile discuterlo: Rilke è protago11is1a ciel Laurids Brig:ge, come Proust - lo dice a11chc CIIJ11dt> Mc111rwc i> il prorago111s1a del1t1 Recherche e ciel Temps Pcrdu. Rilke è nato 11el 1875, d 1 quattro llnni piìi giovane di Proust. A Ila evol11zio1ie del secolo aveva co11tribt1110 Nieztsche, col pericolo di sfar.are Ìl romanticismo d1 Chopin. Una botla i11 tes!CI erll stato Il Capitale dì Marx. Per for11111a, col suo 1rniorìsmo, Shau, porl(I in .rnlvo il S11perrt0mo dall'S00 net 900, elle dive11ta èstetasmo 11t Q'Antnwzio, e medit'azione mist-ica in Rilke. OTa i/Lustri co11temporanei potevano 11011 conoscersi, 11011 potevano ir,11ornrsi. Ed è proprio 1111ado1111n, Lott Andreas Salomè, che parltr. cli Nicztsche " Rill,e, in quelle, franchezza d1 li1iouaggio che l'inum,tà dei corpi consente, oiacchli dalla amm1razio1ie per il fHosdfo te– desco, passata a dividerne -iL letto, non si J)rivaua t11t– ta via de lle piti. ·vigoro.~e brllccia del poeta boemo. Tutle O qua.si le donne di Rilke SOIIO più 011zia11edi lui. Eyh 11 0n sceg lie, non ttggredisce; 3j /uscia prendere, St adagia all'omb-ra della idolatr!a che donne attempare prodigano alla sua vult1erab1lua, per qttel se,itimenro 1111sro dr llmor materno e passione, di cui Rilke è pronto a d1sfar.(1 appena I fegam, drnf'ttta110 abitudl11ari e per ciò fast1d1os1. D1 q111 11 falso e tl vero di Rilke. Ricerca dt sè e modo d1 adeguarsi al mondo nella pr1111astagione, <' /JOt l'isola.:1011ìsmo decretato i,1 una innaturale assenza del– l'amore di c111 spera esserS\ libcTato. Non è un ribelle allll maniera clei mafcdetrt Baudelaìre o Rr_mbaud, ne 1111 selezionrsta come Valery. Dwe11ta 1ut mistico alla sua 111a1tiera, elle è quella r1lkia11a. Una sete di assoluro degenerato i11 misantropia, una ri,iuncia al piacere per il dfagusto dei. sensi appagati, una Ticerca superiore di sè net tentativo d1 comporsi 11110religione che non Siti q1,ella dei rati e dei dogmi, sembrandogli offe11sivo strrn– gcre rapporti d1 /mTa cortesia co11 Dio. Lo dice nel Mnlte. E nel Malte fa eco 111mdefinizione del Srtperrwmo creatCI da lui, che è soltanto rilkfona. là. dove orgo– gliosan1entc interpreLll I.a parabola del Figliuol Prodigo: • Quesfi ha abbandonato la casa paterna per trovare 11ella vitll sè stesso, 7>erveder chiaro in sè. E nes1m110 - dice Rilke - riuscirti a convincermi che la parabola del Figliuol Prodigo non sia la leggenda di colui che 110n voleva essere amato•. D1 qui le sue contradiz1011i fra il vivere e 11meditare, fra ritenere "infidelitès • le asse11ze cui è costretto da Parigi, e la 'T1pug11anza per le grandi c1t1ti. Ricordate le Livre de la Pauvretè et de la Mort? • Les graitdes v1lles n'o11r rien de vrai elles faussent le ;our et la nuit, et l'espo1r de l'enfant, la vie mCme des bétes. Et lcur .rile11ce 111ent et leurs bruits sont trom.peurs. Rien ne le relie plus au. 1,1ast mouvement qui gravite èlenieUemertt a11to1tr du. centre que t1, es. Et Ics vents ècartelès n.u::cdetours dés n,elles disperse-ne leur gra11d clameur cii mille chuchotements de ltaine. Heureux les vent.s qui fuient vers les ;ardrns! ... • Sono inunagini pur troppo frammentarie della sua poetica. Ma che meravigliosi frammenti! Brani della sua vita, Corre là dove $ente il richiamo delicaro delle voci femminili. Di donne s'interessava per qitel fluido mondo di fragilità ed elega11za da c111 Proust trae 1tno stile: Rilke vi inquadn le sué inquietudini. Ed eccolo a. Capri ospite della baronessa Fabe1tdric nella l1,ssuosC1 v1ttc1 Discopoli, d0ve u poche invitate recita alcu11e sue li– ric/1e. Eccolo a Vienna 11el palazzo della prmc1pessa Tur,i u11d Taxis, la quale mette a sua dispos1z101Je, a,tc/18 qua11do lei. non c'è, il castello di Duino. Finché vi saranno delle principesse vi saranno dei poeti. Esse oli crea110 i,ttorno L'atmosfera adeguata, ma non mo– dificano sostanziabnente il suo comportamenfo. Spaesalo da Praga, abita 1t. Parigi, scrive ug1talmente in tedesco e in france.!le. L'attentato di. Sara;evo. per lui boemo suddito dell'Austria, non i- che un disordi11e, non lo sc11ote t1 pensiero che H suo paese· può Liberarsi dalla monarchia degli Asbttrgo. 1l richiamo alle armi lo t;ova con la divisa di Francesco Giuseppe a Vienna, nel palazzo dei Tu.rn und Taxis, e di questo richiamo ride con la principessa, d1e infagottalo nella divisa lo scam– bia per u11 domestico partente per H fronte. Finita la guerra, dopa la sconfitta dell'Austna , la caduta dell'Impero, la amareggerà. H ,-itorno a Parigi dove la polizia, perquisite le sue stanze, ha sequestrato i suoi manoscritti e dispersi i documenti, che egli a fatica porrti in parf,e recuperare. Era la reazione della Francia al fatto che Rilke, per ordine del Comando Supremo A 11siriaco, a1:1eva scritto dei sonetti " Enfm ~~~:'"cJaer;~isp:~1i i!~!~:-·i •~:l~ia1;18tb;!~~h:l~e !:it~~~= le aTmi e a passtLre al nemico. AL sommo dei sttoi pensieri vi era l'arte. Un vero letterat.o ammalato di lette;atura. Fin qui u.na geometria piuttosto disse.stata fra uomo e poeta. Era a lla Ticerca di sè stesso. Né il tentativo di un ordine sociale eyh raggiunge sposando Clara Westhof. La morale del ma– trimonio e la paternità non oli dan110 il sospirato equt– librio. Conosce Rodin. Per Rilke rappresenta la rivelazione di una nuova legge di bellezza. Q1,el modo di creare dall'interno all'esterno le scultu.Te, "Tendendole espressive sopratutto dell'anima, era considerato da Rilke il mes– saggio di una forma. inedita. Alcuni si chiedono se in effetr:t Rodin ebbe questa grande influenza s1, Rtlke, nel senso di averlo portato verso immagini plastiche. lo ritengo piuttosto che sia stato Rilke a giovare alla notorietà. di Rodin. La sua etica è più alta che qualunque maniera di scolpire. Rilke dice a Rodin: Per imprimere tttt ritmo alla poesia occorre calaTSi T1el proprio intimo e ritrovare il ritmo anonimo e multiplo del sano11e. Ora l'adoTazione del giovane poeta per il maturo scultore arriva al punto che Rilke s'improvvisa suo se– gretario e corre nelle capitali d'Eu;opa a lene,-c delle faticose confeTeflze sull'arte. rivelatrice di una nuova in– te,-pretazione del corpo iimano, che sec ondo le, s tesso Rilke né i flTeci tté i -romani avevano conosciu.ta . Jn– fat1talo di Rodiiq., vive qiiot-idianamente nella ten siotie artil!ltic« di. lui, incontra. nello stud-io Clara peT le set- * I JlJ ISEROCCD.I 1ima11ali te.:1oni, se ne fa ttll allet1!a ar -~1101 e1uus1m!11JI,. e per legC1rit1piil strettame111e ul maestro sposa /'alhe– vn predile1ta. Il malrimomo poteva e:,sere l'aµprodo alla vira felice. Ma no1l fn certo per Rilke. Tale il lllO.~aico del poetC1 ,(econdo studi e m1erpretuzioui. A q11esto p1111to 10 ho av1110 la fortuna d1 essere amico dei fratelli Piero e M1111ì Romn1tellt, 1 q1111li 1111 avevano a 1111190 TflCCorttato d(•i loro rnco111ri COII ge11te intl)0rtnnl(' fra Purlj/1 e Ve11ezill. Mor10 1~1ero, lfl devota sorella ru1 h11 clalu degli llpp11n11 µercl1e 1u• Jacess1 un libro d1 me111òria, e cosi è venuio Juor1 i! Personaggio della Belle Epoquc 11elfo recp11te ed1.do11e curata dt1 Alfieri d1 Venczw, con tre111a 1a11ole f11on testo r1prod11cen11 i tipi che fec,:ro d1 Parir,1 /'A teue delle, terza repubblica, tra 1/ processo Drevfus e la f111e della primu guerra mon<l1ale. La1Jora11do i11s1eme cou Qlll',!11 ~-1g11or1,w Mimi, a.1011 e ,..,1<110 il frau•llo u,11 1uulfo:,10 le, 11 ,,,01ar10111sta cito/ /1/)ro, r 11trrurC'r:,o !l'1 Rarnt>r Maria R1f/;<'. c/1 c111 Ilo pofulo leggeTe e pubblicare 1rtn1anoue lertere d'umore. 11011 rifere111is1 solra1i10 o/ /11110.-;t'ufnue,iru/e, mo a 111110 c,O che investe e rntere,..,sa lt1 do11,w a111C1ta:le 1>a,ç– .~eggiare i11go11dol11 ,,er 1rna Vpr1ezia 11u111111wle dalle luci. nordiche come pi11ce a lui. gli approdr alle isole di S. Francesco e S. Michele con 1m mazzo di rose , ... Oro avec IJOUS 011 a /'111111ressio11 de murclier s11r IC'.~ ,u11- guc.~I .., >, Ili fotoyr(i,fw d1 un(! slaflrn di Ro</111 r11ppr1•– senttrnte ,rn angelo, scolpita lll'r im poera morto yrovane I' c/(1/a a lei con quesru 11oru • Re,>o.( .rnr tes <1111',ç ~. /a postilla (I lltl ritr(ltrO dl'I P111i,zcltC1 11d S(l/0110 Ro111a11e1!1, clie lo 111rba e lo affa.~ciua: • Oli, 1101re Prnzze!la/ _C'esr IIIIC dC'Scho.~('.1qui 0111 ar,1 sur mOI COl!l)U(' les llSlrl!,t QIII, <'ti 1111s touc/1a11t de loin nvec indi'fference, tra11sforme11t q11elque coi11 cle notrc coe11r el, 1101u s11rpassa11t, .,e reflete,1! da11s 11otre aue111r. Quelli' belle er terr1ble chose! ... •; il modo di parlare dei 1--1oret11 di S. Fran– cesco: " ... Je cacce ma fir111r<> dcrns le lrnre ounert cnmmc da1u deux mui11s. C'e.~r 1111 r,rsrt> i11r,e11uemenr frc111c1scai11 ef il 11 u quelq11e ho11tt• là deda11., c,ilt me co11so/e. Vo11s "'" compren(':, Mimi? ... •- 1-; ICI3cclr" clte egli fa per la villa che ,\1imì si costruirà al Lido, i11 perfettC1 solitudine ,rnllu a/l'iso/u der,li Arml'111. doue og(li ancora vive. I<> dwi11e lettere dal cusiello èlel Carso, dove fra il t•e1110 e la tempesl(I .~la co111po11e11do [(' Elegie di Tiuino, /'inconte111bile trnsia d1 scrinerle 1a 11otre pur uivendo .~otto lo sfesso tel10, e /a.~ciare la lettera ittdlo spigolo del tavolo, pcrcl1e ella leva11dos1 n/ 111alti110poitsa presto rrovarlll, queitle leriere di pait– sio11e, e i momenti, le pc,use, 1 .~i/enzi di q11est<1 pnss1011e, al di là del loro valore ,unano, v(/11110 inserii,, 11eli'oµern stessa di Rilke, nel periodo delle• sur, mnturiln, os.(iU all'epoca dell'incontro fra il poeta " Mi111ì, a,wenulo ne11'aut1111110 del 1907 e> fin oltre il 1922, pochi anni prima dcli« sua morie, quando epfi le scriiieua: « IL fa111 appre11dre à monrir: voiia toute fo rie, se pre1,arer de loin le chef d'oeuvre d'une mori fièrt' et snprème, d'1u1e mortoli. le hasard n'est rie11, d'1111e mort bie,t heureu.~e, e11thousiaste comme !es sfli1tts 0111 su la fonner. d 1 1111e mo;t longuement murie. q1tl eDace elle méme .~Orl110m odieux, n'etant q11'11noeste qui re11de tì: l'universe anonyme les lois reconnues et su1wèe.~ d'une vie inlensement accomplie •· Qttctlo · clte diceva agli infermieri che volevano con qualche iniezione protimgargli artificiosamente la vira: - 011, lasciatemi morire della mia morte. Non voglio Sflperne della morte dei medici. Marinella. il racconto pi\! maturo e pi\! sicuro. è appun– to costruito i,u questa figura stilistica. Marinella è la vicen– da asciutta di una donna che dopo due e,;perienze amorose exstra-coniugali. ritorna da i\ntonio. il marito. La vicenda s1 t>volge nel silenzio: i gesti sembrano contat,. le parole pesate. i pensieri rattrappiti, le azioni compiute sotto la guida di un Teg-ista che non vuole re\orica. l'amore è sen– za compiacenza. gli rncontri levigati come un sasso con– .;umato da un ruscello di montag:n:i. il rilorno con il mar110 ,•iolento e sofferto 'l'.enza Sf0):0 nella sinte,:i del– l'ultimo gesto quando' i due naufr:i~:1110 e muoiono. ,·ici– ni ed ei:;trm1ei. I pl'rsonagJ:ì ~ono. anche qui fii:ure di una conòizione emblematica. Van– no muti alla ricerca della vi- • ta. i::legnti nei loro amori. mcomunicabili nei loro sc– ~reti. oppressi da un de.;tino che portano scgn.=i.tineu·ani– ma. disintegrati e riftut;;ti ma emblcmatioamente rappre.~en– t;ul!i di un mondo r;enza .2,io1.t: li mondo delln pover– tà del pcsc;i.tore: il mondo dcll'ilwerto cibo e dcll"ingra– to mare. Su quei::te due con– dizioni è. appun10. costruito Marinella: sulla povertà e sul niare. La poverti1 è lo stnto permanente dalla qu:ile è im– possibile uscire e il mare è l°C'lemento crudele - anche la quarta edizione delPremio « Teramo » L'Ente Provincinlc per il Turismo cd il Circolo Uni– versi1ario di Tcr-amo bandi– scono per il. 1962 - nelle mnnifeslazioni del e Giugno teraman o,. - la qua1·ta edi– zione d.el concorso per un raccont o l nedllo a tema li– bero. li concon,o, denomi– nato Premio Le1ternrlo • Te• rnmo •, è aper10 a tutti gli scrittori - anche stranict·i - di lingua italiana. Saranno assegnali. nella prima decade del giugno 1962 i seguenti premi: Pre– mio «Teramo• di L. 400.000; I Premio di L. 200.000: due premi di L. 100.000ciascuno, uno dei quali comunque ri– servato ad uno scrittore abru1.zesc. Tutti i premi so– no indivisibili. L A Morcclliana di Brescia pubblica in questi gior– ni, in 011ima traduzione e presentazione, Il gran ri– fiuto di Reinhold Schneider, uno dei migliori testi del teatro tedesco cristiano con– temporaneo. RASSEGNA DELTEATRO:DI LUIGICASTIGLIONE * A differenza d'un altro "Il gran rifiuto,, f~ft~d~~~i~vfila~~~g~i teiufcf~ Italia sono stati ripetutamen- sionalità della vitrr. Egli, co- poralc ncll'unìcio del Papa? te rappl'CSe&tati fl Sacro ;cco~~\~~~,;~r~~Jl~ncs%e~fcl: ~chneider ritorna conSapc- feie;:~~::~~~é. aR:~~f~!~·ion:: scena come il luogo più adat- ~in~~~:c m:die,~JrP~OO\~i~ 1 i~ ll pubblico accusatore, Rei- to ad una dialettica accortis- di trovarvi Ja soluzione esat- nhold Schneider, che i cri- sima dei ,,alari morali e l'ar- la del problema. 1\fa, pur lici tedeschi pongono sullo te drammatica come il mez- passando allravcrso quella stesso piano di Thomas zo più efficace a conquistare foresta d'esperienzc, il di- ~:~~• vi~ot~~:~i; ~%~ 0 po 11c~ ~\ ~~:~!c~~iH~p~,~~ ~~e.Il~~~ ~;?Aabb~~do~;s~do uy~al&fi'Ì~ tempo dopo la scomparsa di colte con entusiasmo sulle del potere temporale la Mann, ch'egli ebbe l'onore di scene tedesche ed estere, gli Chiesa non giunge alla' Ca- commemorare all'Accademia meritarono diversi premi. riddi dell'aver tradito il pro- 1edesca, anche in Germania, Jf gran rifiuto e /1111oceu1c Pr 10 incarico temporale, com- tuttavia, egli tardò ad essere e Fra11cesco ci danno una pre nd o il 2:ran rifiuto? Ncl- riconosciuto, a causa del suo sintesi della sua ideologia: la vi~ione di Schncider quc- antinazismo spietato ed irri- si può amministrare il pote- st o dilemma appare con tra- ducibile. re s~colare, rimanendo al gicità mortale. Rcinhold Schneider è uno setvizìo della potenza celeslc, JI e gran rifiuto•• com'è ri- scatenatore di ansie ed un che oclla figura del Cristo ap- s:iput<;>, è l'atto singolare es•ploratore audace di quella parve. volu1amen1e impotcn· compiuto dall'eremita Pietro misteriosa plaga sospesa tra te, senza cadere nella· colpa? da 9 Marrone, elet10 Papa nel la cristallina obiettività della Quale, in altri termini, il 1~ 4 · pochi mesi dopo l'ele- vcrità e la miracolosa pas- giusto uso della potenza tcm- zionc. Incarcerato da Carlo ---------------------. ;; rf~~fÒ'so~:n~ 1 !~~~~g'~· s!1~ 1 ! Un quaderno del rrverri,, U11a via per H 'Tomanzo futlLro. a cura e con saggio introduttivo di Renato Ba– rilli .. Quaderni del Ver.ri,. Vengono qui raccolti per la prima volta i saggi e gli scritti di !Poetica cbe il gio– vane capofila del nouveau roman ba assiduamente ac– compagnato aUa sua attività di narratore per illuminarla nelle sue ragioni più pro– fonde. Un lettore avveduto non potrà stentare a ravvi– sarvi una profonda sintoniz– zazione con i :piU tipici mo– tivi della dottrina fenomeno– logica, particola'rmente come questa si è svolta in Fran– cia tra Sartre e Merleau– Ponty. Con tali autori Rob– be-Grlllet condivide la fede in un immanentismo radi- cale. e la renna devozione nella presenza inalienabile e insopprimibile del mondo. Di qui Ja ormai famosa con– danna del .. Mito della pro– fondità .., come di ogni altra forma di soggettivismo ro– mantico: poiché non c'i un «d'entro,. che non sia an– che -un .. fuori ... non c'è al– cun nostro sentimento che non si rovesci prontamente sulle cose. E peculiarità pri– ma di queste è appunto il loro .. esser là .., opache. in– tatte, resistentL Questa dun– que la gnoseologia ... visione del mondo,. assunta dallo scrittore !tancese; e l'attua– lità della scelta è 1a migliore )?aranzia dell'impegno etico e cultlurale che ne sorregge l'opera. ,,~fi: 0 ;1~~~tad~ s~1~:~r~OI~~ 11-0 la Sicilia; piegato dal peso delle sue enormi re– spons~bilità e amareggiato dalle incomprensioni di colo– ro che lo circondavano inca– p_act! ?'intrighi egli, Quindi, ~~~;!d~ aini~W!~nPe 0 nJiific*: prendere la vita semplice ""'e serena di vecchio eremita, li dramma di Schneidcr che rievoca questa storica vicenda fu dato alle stampe nel 1950. Il suo punto focale è la rinunzia di Papa Cele– stino V. Poteva /egli rinun– ziare alla tiara pontificia? Può, in altri tern1im, un Papa e che è stato eleuo sollo la assistenza dello Spirito san– to,. abdicare? (Atto 111, sce– na VI). Allorno a questo proble– ma, Schneider annoda e ri– cama la storia convulsa e solenne d'uno dei periodi più f«ondi doll'Ooàdento, !ace- ~(' poeticamente meraviglio– so - chi' obbli!?a e uccide. 11 tMna d1 .\farinella è sem– pre rivolto verso c1ueste due circO<iliinze mitichf': e rivolto ciot". H•r:.o re.ilth impersona– i,. fat:,h. ml"t.l!;torlche e il di!.cor.~o ,;i i,:prve d1 quella flsi:ura stdi'-'tic:i anti-perr,ona!!– ;.(ÌO chf' ~ r,.fl')strofe. Il mc– conto n;,tur;,lmenH• ne guada- 1!:"lad1 m':('n~itil e di conden– •.iziont> v1br:10:io di ìnten!'O lirici~mo· di un lirlcismo che. non :,,·,·:1•io preoccupazioni di ;1 · l'Co:irl·•rf' i per!l'Ona$l' .gi.si librra d:.lr111ih1anc:'mO e si proietta nC'll:, zona misterio– s., della pOP!l'ia.L"ultima pa– ~:na di .\larinella. a questo propo,.;ito è signiflcativa e re– lici..~imw Antonio c :\Iari– nclla morti nella bufera sono !l'u! Condo del mare. Antonio giaceva stringendo i fili nel– la mono chiu.,a a puono e Marinella avev,; i capelli JciolH nell'acqua ...e una ma– no pendeva in bcuso abban– do;,ata. Sembrava che si vo– lesse donare al mare. FRANCESCO CRISI Introduzi aSilone Per alcuni dei più signifi– cativi narratori i1a\iani si puo dire che il loro successo di cntica e di pubblico sia ormaj assicurato in paesi come la Francia, la Germania. gli Srnti Uniti e l'lnghillerra. 1 on e quindi a caso che l'eminente critico americano Richard W.8. LC\\IS ha rac– colto qualche anno fa, tra Silonc visto da DRAGUTESCU al1ri notc,oli saggi, una l11- trotl11:ione all'opera di Jgna– :10 Silo11c che l'Editoriale «Opere Nuo,c •. di Roma, ha ora pubblicato in edizione italiana. Il me1odo di Lcwis si fon– cl.1 'iull'e~atta ed ampia in– lonna,ionc biografica e cri• 1ica, la quale fornisce una quantità di dati e di notizie inediti. accurarnmenle ri– scontrati e di prima mano: su un e approccio • che non è ~ailanto di simpatia ma della ~impali:? o,.:,55iede la capacità intuiti,·a e profonda corrobon.ilo da una ,•a~la vi– :.ione filosofica e crilica, da chiare idee sulla missione d1 chi scri\'e, :.ul valore non so\– lanto r.:stetico ma morale del– l'espressione poetica. Per questo la sua valuta- 1.ione dell'opera di Silane, co– si litt~mcntc lCS!tUla di rife– rimenti :1\ mondo morale dello scrillore, non solo non prescinde mai dal giudi1io morale, ma anzi quasi s'af– fianca alla ricerca persegui– ta dall'artista, se ne fa par– tecipe e ne condivide l'ansia e l'urgcma. rato tra l'unh•ersalismo im– pc.ialc in declino, la teocra– zia di Bonifacio Vlll tesa ad una suprema affermazione dei valori umani e divini e l'insorgente egoismo nazio– nalista dei regni, armala da una spregiudicata e ragion di Stato•. Reinhold Schncidcr, infatti s,•olgcndo drammaLicamentè questo .sconcertante evento. fa rivive1·e grandiosamente sulla scena una straordinaria figura, Pic1ro da Marrone. nel cuj destino di grazia e di tragedia profondamente am– biguC?, e_mcrge uno dei pili straz1ant1 dilemmi che possa tra,olgerc una coscienza umana. Accanto a lui poi, in una maestosa cornice che in– quadra l'epoca cruciale del medioevo, in cui la lotta tra poter~ t~mpo1 aie e potere r:ccles1ast1co, raggiunse il pun10 culminanlc, figurano i prolagonisti di quel turbino– so perio~o :,torico, dai cardi– nali L~llmo Malabranca, Gia- Q~-~j~i. CB~~~~t~'tto Ne~!~~~~ (p~i Papa Bonifacio Vlll) a Sciarra Colonna cd a Guido da Montefeltro, agli impera– ton ed ai 1·e Carlo II lo Zoppo, Alberto I, Filippo il Bello, Carlo di Valois Adolfo di Nassau, etc. ' I personaggi, delineati con' 1:1a~o maestra, è vero, non si !'1f,_mnoad una p~icologia vensuca, ma ubbidiscono nel– l'espressione dei loro senti– menti alle suggestioni del momento cd al carattere ri· 11:1ate -~ella vicenda: ciò, pe– ro, pm che un difetto sc– c?.n~o n~i, (! un pregi~. Se ce infatti cosa che distingue questo dramma da altre com– posizioni del genere, è lo :tprczzo. della com•enz\onali– ta e dei luoghi comuni e la ,~lonià di porsi un tema spi~ n_tu~le _e svolgerlo senza de– via~1om, . ricercando solo la ra~1one 1~eale dei fatti, sol– lcc1tando 11coniatto con Dio aurave1:so le voci dei carat: tcn _ed 11loro concerto. dram– matico, esteriore ed interio– re, su. cui dominu e canta il pensiero del sacrificio. LUIGI CASTIGLIONE

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