La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 52 - 31 dicembre 1961
Domenica 31 dicembre 1961 LA f'lF:R-\ LF:TTFR\RI\ PER LA PlU' ESATTA VALUTAZIONE D'UN POETA CHE HA SCRITTO TROPPO GllJSEPPE TJ'QFFANI~ presenta * * PaoloBozzi, l'innamorato dellaPoesia L'agosto di Lucrezi * coi run teru., bernoccolo, quello della pittura? di CABLO MAlt'l'JNl B RUNO LUCREZf non è uomo che ci tena:a ad Ispirar soggezione: nean– che si può dire che arrlvt ad ispirarla suo malgrado: ron lui 1l tratt.i solo di sor– presa e di quel tanto di rl• neeslonc che tlen sempre die– tro alla sorpresa. La qualP, per quanto cl rla:uarda, è nel– l'eccezionalità del suo tempe– ramento. :\-1:ainM>mma, per tornare alla qu~1tlonP Iniziale. co• mun<,1•Jf' intPrfen1csrno nt>I cervelli) di lui l vari bNnoc– colf. chi più di lui nato alR l'arte? E In chi più che m lui dunque la critica co– m,- ~ervi2l0 all'opt-ra altrui ;rvrebbe dovuto entrare In crisi? delta rPligio!fita di Lucrr,zl srtrebbe come and.-re a Ro· ma sr,nza vedere d P.tpa. E non ci arrilehierPmmo fori:e a parlare Sf> U discouo. o .-I– meno un;. parte di e,so, non four 1mplicato tn cl() che 11hamo dkendo del recenti.'>– ,:imo suo libro "Quattro quar– ti di luna., , 1061, ed. Guan– da,. breve 1toria per fram– menti lirici di un aa:osto sul mare In un paesino d• pe• 6Catorl I ) AOLO BUZZI. nato a Millmo - in una t1:ma d~I suo cuore più vero: • nel ver– ziere d1 Carlo Porta• - il 15 febbraio 18J4, appartcnc,a ad anticl\ e nobile fami– p:ha. 'clic sue carte •gentilizie• è ricordata la .romana gt11s alb11tia e Anspcrto come ar~l\cscoyo di Milano (secolo IX). Ii nome dc.i Bu1.1.1appare nel Libro dti Nobili i~1i- 1u110 d~ 01tone Vi'iconti (1277). Trascor.!>e la fanc1u_lle.ua in Brianza. Frequentò $!in– n~s10 e hcco al • Beccaria,. dì Milano Stu– d!ò. lc$!gC a Pavia:_ allievo di Coniard~ Fcr– nni 1~98: appare 11suo primo libro di liri– che • 1n metri tradizionali e barbari,. (• A spese e con grave sacrificio finanziario del padre a). Un anno nello studio illusi re del b;W;~~~ ::rs~~~ ~~~t~~~~\s,i,~~~i~n!a p~~ [1955] sono qui raccolte le poesie giudicate dal curatore le mialioii o le più significative. E cl P.arc che la scclia sia ~tata felice. Jnol– ue, 1I volume raccoglie una trentina di poesie inedite. Possiamo quindi ritenere quc– SI~ \"Olumc il .«libro• definitivo del poeta ~ilanesc: Un hbr~ che è un suga:estivo in– \'llO a npar/arc dt Paolo Buzzi. Memoi-abile la sua amicizia con Marinct– ti. che cono~b c nell'in verno del 1904. cl I~ lu .tra •. fonda.te~ del Futurismo. Un "'nvoluz1onano•. qu1nd 1, ma con una salda pry=parazion.e: c:=racerto il più colto dei pri– mi futuristi. S1 educò lungamente nella let· t~r.a e _ncl)a !raduzionc dei classici greco-la- 1111! ~ uaha.n!. Tradusse da VirQ:ilio, Orazio, Ov1d10, Apic10, Amò il Petrarca il Leo– pardi (ceno suo pessimismo ha ladici lco– pardia_nc), il Fosco!'?· Naturalmente, ereditò lcg3:m1 cor:i la s~~p11i1:liatura lombarda: Ro• \'am, Dossi, 1:,ucim ... La sua parola ha, an– che iirammat,calmcntc, qualche inquietudine d.(!sS1~na ... La sua •pronuncia• lombarda ha pm d un tono un po' 'iolennc - con qual– che scarto d'arguzia - che è nel fondo della poesia lombarda: da Carlo Porta a De– lio _Tcss3: ( e si pensi a certe memorabili pag1_ned1 Ca_rloCattaneo). Talune sue "'so• lennJtà vocali" yanno dunque inscritte nel des11no, nel gemo della sua tena; l'c elo– quenza"• la ~·olgare eloquenza, è ben altra cosa. E non. ia:norò ccrle esplosive e minie• re" fran~cs1: Baudelaire, Rimbaud (certe su.e allucm::ue vibrazioni delivnno forse da lui). MallanJ1é. Fu, quindi, un poeta d'eduR catc e aggiornate esperienze. Accettò dal Futurismo aneliti di novità e sgua1·dì nuovi sul mondo .cont~mporaneo: non vi si per– delle nel. d1sor~!ne (~olio equivoco, a vol– te) .e. nei puerili alog1smi ed esercizi tipo– gr.af1c1: non distrusse - anche se Marinetti ~h ~ra ~olla caro - grammalichc e lessici; anzi, p1u volte, ritornerà a battere con e~p.erla man<?, e. ascoltando il suonO con v1iplc ~recch10.. 11 ~lorioso encdecasillabo; e I suoi cn_d~cas1llab1furono ammirati dal– lo. stesso r-,hJ?POTommaso, che in privato, e 10.ne .fm p1u yoll!! testimone, amava nella pa esi.a I e suom" illustri e classici. Paolo Buzz1 plaudì a. certe mainetiche « violen– ze" del. futurismo: non incorag&iò mai, non applaudi. la tab11/a rasa. Fu per una sana • nyoluz1o~e ": non per una caotica dìsgrc- ''!ncialc d1 l,,-lilano: do,·c tennincrà al 11:rado p1u alto, q~elio di segretario aenerale. Mori 11. 18 feb}?ra10 1956; aveva 82 anni. Una lungn v11a dedicata, con rara serietà e impegno alla .ar:imini~11-azi_on.edella cosa pubblica: a SC'_ens1ud1 sociali e - sua massima con• solazione - alla Poesia Uomo d\ modi sign01i.li. ma molto alla mano. Paz1enre, cortese coi giovnni. Lo an• davo a lrC?varc .Qualche ,·olta con un qua• d~rne11~ ~1 \·crs.1:.e sc~prc mi fu generoso di cons~a:h. e d1 1mmen1ate lodi. Mi \ olle scg~tano rn un concorso di poesia da lui prcs!c~uto,. e che aveva per altri membri Calz1111, .S1monj, Vcrgani, Ada Negd. Mi on~rò: fmo .aa:h ultimi mesi della sua ope• ros1s~1ma cs1s1cnza, della sua amicizia. A,•c– va già oltrepassato l'ottantina e mi scrive,a lunghe. lettere giovanilmente cordiali; dal suo md? lacustre di Bologna di Perledo {~go _d1~cm_o),. o ~all'_antic':) villino mila– n~se ~1 Via ~101!1. de ~aan~hi mi. confidava d1sc~ni quasi sm1sura11 d1 poesia. Aveva contmuav~ ad avere, un quotidiano bisoanO della ~oes1a: come de}l'aria, come del pane. Credc\a sempre con innamoratissima fedcl• t.à ';"Ila Poesia. Anche .due mesi prima di 1cch.narc per sempre 11 suo lungo aristo– c1:auco \'.Olto mi parlava di molti poemi e ~1. !"lcum d.rammi che a\•cva in animo cli m1ziarc o d1 porre: a termine. A\'C\'a ripreso a nlcggcre Shakespeare; e spesso mi par– i~' !'I. con entusiasmo di quel \'en10 di 1er– nb1h tempeste umane. Or:3 un denso volume, curato da Emilio Manano, con un vasto studio critico di FrancC;,SCO Fior~ (Poesie scelte; cd. Ccschi• na. Milano), e, pcrmc11e di riguardare sc– namcntc .a!Ja Sl!,a lunga carriera di poeta. ~~fi',~;~o~~Sa1fi;0coJ1~~o~casi~ ;g/!a 1/~~~:~ futur:1s1c d1 Corso :Venezia: ma era pur sem– pre. 11 lc!t?r~ d'Omero e di VirQ:ilio. Da tut.111 suoi \'Olumi editi (da Rapsodie Leopardrane [1898} al Flauto i11audibilc S! :l\:v1cmo al Futurismo per un sincero dcs1dcno del nuo\•O. Ap1irc finestre. Supe– rare inerzie. Dare nuovi valori alle parole. LUNARIO DI POESIA: DI BORTOLO PENTO * Il bestiario di Carrieri funambolo divertito P ROVATEVI a contare le voci che compongono la bibliografia poetica di Raffaele Carrieri. dal ., Poe– metto a Campigli,. (che è del 1942) all'odierna ., Sardina cieca .... Fra sillo&i considere– volmente nutrite come i vo• lumi mondadoriani. e plaquet• te.s 'più o meno 11carne, quasi f.iempre iprezlo11amente corre• date di incisioni disegni ac– quarelli. arriverete a tota– llzzarc ben ventinove titoli. Ventinove momenli, lungo i quali con serrato ritmo si ri– percuote un ,percorso di poe• sia che ha una sua singolari– tà, una sua unicità del pae– saggio attuale della lirica italiana, Un esercizio e un itinerario d'arte. il quale non si è mal discostato dalla li– nea di quel gusto. di quella impostazione vocale e fanta– stica che ad apertura dl libro si riconosce come propria e peculiare di Carrieri. Una poeuca tutta di Carrierl. co– me un netto marchio d fab– brica. , La sardina cieca ... que– sto agghindatissimo 1ibre110 scheiwllleriano. inserito nclln ., serie illustrata .. del Pesce d'oro, editorialmente Impre– ziosito. ftgurativamente com– mentato e come sottolineato da venti di.teinl d'animali di Gian Luigi Giovanola. rap– presenta ,per intanto il più recente approdo poetico del pu~lle~ (ma lombardizzato), estrosissimo poeta. , Bestia– rio,. lo qualiftca. con appro– priato sottotitolo, l'autore. E' infatti una raccoltina di ver– si la cut tematica •gràvita tut• la quanta nel mondo degli animali. da quelli acquatici a quelli terrestri. Una veloce e spl~llata rastiegna di ftgure e stuazioni del regno anima. lesco, restituito nclla Inter– pretazione più sbrlgllatamen– te fantasiosa. F;mtastica ta– lora fino alla bizzarria mc• taforica o analogica, fino alla stravaganza raffinata, fino al sottile svolazzo surrealistico. Pur nella quantitath,a esi• guità dei testi lvi allineali. Raffaele Carrieri ci si ripre– senta armato di un po' tutti gli espedienti e ili ingredienti con i quali la sua arte ha da sempre familiarizzato A trat• tegglare i quali la critica ha periodicamente cscoiitato tut– to un formulario concettuale, il più dovizioso cd agile. s\'a• riante sopra una gamma di motivazioni estrosa pur essa. Formulette che all'inci rca po– trebbero enunciar.si cosl: giuoco. sv ago semi privato. condotto sul fllo di un'acu– minata consapevolezza tecni• ca: capricciosità e ghiribi?.zo lirico da fanciullo cresciuto: prezi03ità finemente deca• denti, tramate sull'orditura di un dlfflcile esquilibrio. di una vertigine lievemente eb– bra: fumisteria e funambo– lismo in un accortissimo acrobatismo intellettuale: sim– bologie e astrazioni emanci– pale da o~ni tradizionale pregiud1zo retorico. E si po• trebbe continuare su questo tono, aggiungere magari le nozioni critiche comparative, i riferimenti a Prévert o ad Apollin;tire per n gu.,to di certi verbalismi bruciati In capricciose sequenze o in traso1IT1ate Iterazioni. i rife– rimenti perfino a Ka!ka per ~ qua e là affiorante prodi- gio delle inopinate metamor– fosi. Non c•è dubbio: sono un po· tutti questi i connotati e le componenti essenziali delR la perf.ionalissima e quasi ir– ripetibile poetica• di CarrierL Ma a noi. prendendo pre– testo dal Jibret-10 d'oggi. pre– me soprattutto mettere in luce una verità. Se a volte !'impressione del giochetto mconsl.stente e fine a se stes– so può avere un suo reale fondamento. è altrettanto ve– ro che U comportamento poe– tico dl Carrlerl. nella sua generalità, va e.sente da O't'nl sensazione di gratùito. Nasce lnfi:ttti esso da una nece&sttà interiore (poetica) genuina. ha un suo tondo bene indl– viduablle di artistica serietà. li motivo. per quanto in s~ futile o lambiccato. non si consegna inerte all'Involucro V'trbàlé! a!set:onda e favori– sce il movimento di una schietta esigenza espressiva. La spinta viene da una vo– cazione che si svolge in una direzione singolarissima. la quale è tutt'una cosa col temperamento artistico di Carrieri. Ma vediamo di acquisire nozione di questo Impellente Prece1ti di Nurigiani e URlOSA raccolta di frasi, qu~ta ora pubblicata da GiorQ:io Nuri11:ìani ,uma– nista italiano che ha ,,issuto i mi1i1:liori anni della sua vita in Bulgaria, scrittore tra scrittori (la sua scheda bi· bliografica impressiona, tanto è lunaa e varia, a testimonia– re una latitudine di interessi e conoscenze da fame un antico enciclopedico, e un poliglotta). Una raccolta gros– sa, ordinala alfabeticamente per arp:omcnti, di massime, definizioni aforismatichc, con– siderazioni lapidarie desunte da una paziente esperienza della \'ita, da una consuetudi– ne con la lettura e la mcdi• 1azionc, e racchiuse in uno stile semplice, senza fronzoli o involuzioni. Dall'A alla Zela sono centinaia le voci con– template, da accontent:-ire ogni possibile curiosirà. Jn– somma, il Nuri11:i.aniha co– lato in quest'opera l'acqui– sita sag11:c1.z.a con l'intento di– chiarato di farsi precettore di vita, inseanante brcvìlo– qucntc, maestro di poche pa- 1·ole. Un dubbio, un'esigenza interiore, una scelta? Si scor– re questo ,·olumc, si trova la voce, da Amicizia, da Amore, a Genio, a Passione, si lega-ono ali aforismi alli– neati, si tirano le somme. Qualcosa s'è imparato. Re– sta a dire che l'umamsla, lo studioso di molte discipline, è rimasto nella ,•ita e per la vita un ingenuo, sicché queste massime e questi pre– cetti sono, spesso, di una in• nocenza da buon fanciullo, d'un candore disannante. 1 on aprono certo gli occhi sulla realtà. Piuttosto consi– &liano buona vita, s·aagi co– stumi, onestà e altre doti poR sitive, di qucJle che fanno sorridere t ·Machhn•c:lll. P. C. moto creativo, racimolando attimi di vivace rilievo dalla epigrammatica concisione (non certo nuova in Carrieri) dei versi che danno vita al piccolo ., Be.stia rio,. .. testi a volle brevissimi, assolti nel giro di poche battute me– tafo:lcamente descrittive. Si ponga mente a .. Trota alpi– na ,., al senso sospeso e va– gamente ravoloso generato da una fulminea magia di meta– morfosi Insospettate e qule– tiH!me, che la presenza della morte - una morte Inaffer– rabile e panica, eterea e In– nocua - ulteriormente colo– rl.sce di sortlle&io: La mon– tagna diventa acqua. I Puce la lu11a ovale I CIie i fiumi .scavalca I E rompe l'alba I Frigida dei cristalli. I Per– chè tanto fur,oire? / Per .si– lenzi e nevai I Si diverte la morte I A pulire a confon– dere. n tema della morte ìJJforma qualcun'altra di que– ste poetiche notazioni. Ma è una morte distolta da ogni impiego favoloso. frastornata da qualsiasi funzione surrea– listica o decorativa. investita invece di un'intrinseca dram– maticità. e quindi di una sua proprla terribilità. esplo– sa nel celere consumarsi dei versi brevissimi. e dilatata nel finale fino ad una signi– ficazione univel'Salmente sim– bolica (altro che 11:ratuitàpu– ra di un privato diletto!): La morte questa sera I E' l'allodola I Che 110 visto caR dere: I Un chiodo. I Un chiodo ne.ro I Cl1e riconosco. Sotto l'app arenza del di• vertlmcnto e dell'espediente iterativo. della formula In– ventiva allargata fino a con– voiliare in sè ogni altra co– sa assimilandola. non è diffi– cile cogliere una tonale ve– natura dl mestizia. di conte– nuto pessimismo in .. Una bestia quella bestia ..; Tanto mi diverte Sara I Quando la rosa chiama bestia I E be– stia il mare. I Be.stia è pure la terra, I Be.stia l'ombra be– stia la luce, I Una bestia. quella bestio I Che ci .sta a guardare I E' la testa della luna. L'appercezione di una metafisica staticità, nell'av– vertimento atemporale di mi– steriose consanguineità. tro– va espressione calzante - approprlata anche n.e 11 e smorzate sinuosità della ver– sificazione - nel sette versi di ., Nostro padre il cam– mello,.: Al tempo che mai non muore / il deserto è ge– mello. I I giorni che muove I Non fanno più rumore I Delle ombre, delle orme I Che la.scia e cancella I No• stro padre il cammello. L·esempllfl.cazlone potrebbe seguitare fino ad esaurire, o quasi{ la piccola gaUeria dello smaliziatissimo - del pari che liricamente trepido - , Bestiario .... Ma ci fer– miamo qui. Il nostro Intento era solo di dimostrare. at– traverso una congrua rasse– gna di momenti, come la poe– sia di Carrieri non si nutra di superfluità e d'ozio irida– to, ma abbia una sua ragion d'essere e una sua validità sicura: come una delle innu– merevoli «forme-. In cui la p~sia che sostanzialmente è unica può rivestirsi. e perso– nalizznsi. nella sua inesau– ribile vicenda di stili e di atteggiamenti. Una bella Immagine di P.1010 Buzzl Cercare nuove ebbrezze. Sprovincializzare la leueratura italiana. Combaucre stagnanti ii:ocl"isic. Scalare i cieli con nuo\'e eliche. In elissi di nuvole dimenticare la pcsan– te;,.za della terra. Ed erano anni in cui la «macchina" cominciava ad entrare nel gio– co della vita quotidiana dell'uomo. 1 primi areoplani. Le prime automobili. Oh il gran giorno quando sulla rossa e vcllura" (il « rosso bolide a) di Guido da Verona il no– stro Paolo e il vcniginoso Filippo Tommaso sullo slradale per Monza sfiorarono i 35 all'ora! li Futulismo lo ha scosso: ma non ha mutato la sua •disciplina•• il suo naturale musicale e ordine"• l'essenza, insomma, del· la sua pacsia, rimasta nel lungo arco dea:li anni e delle esperienze. fedele al suo primo naturale dono. E io credo che più del fu– turismo abbia influilo sul Bu;,.zi - che ave– va orecchio musicalmenle molto educato ed era armato d'aggiornate letture - la • strofe lunga» di Gabriele D'Annunzio. a Debussy. Toscanini: e Dmamico Netltl- ;:fe: II "~t 0 f,~a'';;eJt° 1 icr~::;ra111:1:~,ava;:r:~ i11visibile I soffuso di schiume elettri– che, / cou la bacchella, tride,11e a ti/I sol de11te, / go\ 1 erni i tumulti / e le ca– tastrofi sonore. Bisognava sentirlo leggere la sua poesia. Aveva voce un poco grave, ma ricca di molte profonde vibrazioni. Le sue pau– se - e la attentissima pronunzia prosodica: questo « futurista" mettc,·a in valore anche la meno scoperta delle dieresi - davano ordine l'itmo numeri Imprevedibili al suo vas10 e polifonico verso «libero"· Leggere lo sentii un pomeriggio in casa di Ada Ne· ari (che lo ascoltava attentissima: sorpren– dendo qualche brivido commuo,·ere il denso \'elluto dei gr:.mdi occhi della poetessa lom– barda, e me ne è rimasta viva la memoria). Un mio remoto prof<'i;1;ore d'italiano al liceo soleva da– re per la più bella e alta parola del vocabolario U vcr• bo ,ervire intendendo con essa opnare in conrormltà ad un ftne che ci trascende: onde Il BUo rispetto e tal– volta ossequio per la critica letteraria concepita come .su– premo servigio all'opera di arte. Preferiva quindi a:11 spe– cialisti e magari I professori: diffidava Invece un poco dei critici letterari di profcuio– ne non critici ma autori; e non della loro forma menti.! diffidava. ma della loro !or• ma cordi.1: come poco dl6po• sta appunto a servire. DI un tale antagoniemo ncppure l'ombra in Bruno Lu– crezi. Eppure chi più dl lui nato all'arte e quale !ra ! suoi bernoccoli artistici Il pri– mo a dar sei;cnodi sè? Anni ra si credette nel bernoccolo narrativo. E fu quando e2ll pubblicò quella finissima rac– colta di novelle ., Uomini, diavoli e dèi.. < 19521 della quale mi giovo tutte le volte che mi domandano cos'è li surrealismo. Non sapendo che sia. ripiego su quello di Lu-. crezi e 6U quello mi regolo: una verità tutta vera ma !at– ta di co,,e lnverOfiimili a sfida di quelle troppo verosimili di, cui siamo ri6tucchl. Seguirono poi. in una pa– rentesi di silenzio narrativo. due raccoltine liriche come ''Sei primavere,. 0955) e "l terroni,, (1957); e sembrava che il bernoccolo narrativo fo56e stato sorpassato da quel– lo lirico. quando ira i suol amici scoppiò la bomba: Lu• crezi. fra un racconto e una atrora. costellava di ritratti. di marine e di paei>agg\ lec– cesi le case deali amici e la sua. Di chi la colpa se egli era c06tretto a (are i conti E Invece non t' entrata :-lon eh(' gli sia mal venuta la tentazione di arruolarsi fra i critici militanti che di– etribulscono altrui la gloria prelevatane per s/> una con• .a:rua parte: quello che non s'e mai estinto né incrimi– nato In lui artista è il f.ien• timento della cultura come punto d'appoggio piutto6to che come punto d'attrito con la fantasia; onde sempre nei 6UOi 6ag:g1 critici uo impe– ~no totale. una i;;erietà dotta ineccepibile. Come appunto nella raccolta ··contro,ole. fl960> censurabile forse so• ro per un eccesso di bene• volenza verso certi autor:l criticati. Con ciò intendiamoci. dico con J'e!':empio o con il pre• t~to di Lucrezi, non voa:Jia. mo. no. rivendicare alla cui• tura parentele nuove con la !anta.sia. Figuriamoci! Ciò non to,11:lie però che i creatori. gro&so modo, si pos,;ono divi– dere in due schiere: runa. a cosl dire. ela661ca e 1·a1tra romantica appunto per un attaccamento o meno, in lo• ro. a questi nessi fra cultura e poesia. Intimamente romantico co– me forma mentis e piU co– me forma cordU Lucrezi: eppure appartiene a quella tale schiera da noi detta classica L'abbiamo detta clas– sica e potremmo anche dir• la italiana. dato che for6e in nessuna storia letteraria CO· me nella nostra - e parlo non dei minori ma dei mas– simi - è frequente il cn,so dell'Homo uniuc libri. E co• me e perché ciò avvenga cer– cheremo d'inda~are semmai un'altra volta. Per ora basti dire che la vena narrativa di Lucrezi non era mai stata cosi ricca e piena come quan– do chi la trovava impoverita cercava di sple1i1:arlacon la Il clima poetico. ,·intende, è tutt'.1ltro: ma e;uale la d1• tanza fra la terra e il ctPlo, fra gli uomtnl e Dio. U mo• do con cui Lucrezl guard.a la !accenda di Giuda tutto i11ommato è quello steno con cui gua,da Il ruo paesino d1 pietre. Una tal dist.anza Ira cielo e terra L'l questo vo– lume ftnU:cead eti:sere la cor– nice ed anche il colpo di &ee nacontinuo. In questo pae– f.ie U mistero per far capo– lino aspetta U momento in cui tutti fi sono dimentit'dòt. d1 lui: come nella lirica Partenza. tutta piena dl •ra• jj:06te, dentici, orali"; salvo finire cosl: , ...Ci metto don– na Ofelia, con la sua immen.– ta mole, l'ebrezza della mor– te, che ml fu sempre accan– to. una memoria di canto. e tutta la mia triltena, (cento parole, mille parole),. Voi naturalmente avrete fretta di osservare: oh sì. bel· lb:simo 11 gioco deU-.. a mo– .sca cieca• e uno dei p,ù vec– chi inventati dall'uomo: ma quando avviene fra g.H uo– mini e Dio. questo :;1oco, co– me si fa? Lasciate il pens1e• ro a Lucrezi. La ru.posta. se :a troverete dopo lett: t ~ Quattro q11arti di luna., sarà valida non solo per MSÌ ma per 1utta l'opera 1ua Fu buon musicista. Suona,,a con perizia il pianoforte; che chiamò e divino amico saldo delle mie solitudini vertiginose"· Com– pose una ventina di testi per musica. Sclis– se sulla vila e le opere di Bellini, Donizetti, Pi1.ze11i.Nel verso libero portò una sua sa– pienza musicale che lo arricchl di nuovi timbri e cli nuovi colori. Il senso delle «bat– tu1c • nella musica dà oràine e nuove sug– gestioni al suo verso libero. Chi studi (o ristudi) la storia del e verso libero,. non può non soEl'cnnarsi seriamente sull'opera del Buzzi. Un'espcrtissima esperienza musi– cale, ripetiamo, l: alla base della poesia del nostro. Il suo verso libero non è un como– do arbitrio, o i.I falso, troppo sguaiato, spes– so, gioco di tanti disinvolti versca:giatori covali inutilmente dal Futurismo, ma un adeguarsi più profondamente al ritmo se– greto delle cose. Su questo tema della mu- La Musica non è solo. naturalmente, uno dei temi principali della poesia di Paolo Buzzi L'attenta. ;icuta disanima del Flora so1tolinca e documenta e me11e in valore anche gli altri punti più \ ivi della ricca tematica buzziana. L'c astralità • di alcune sue liriche di più rapito lirismo; quel suo •demonismo• innocente {quasi un con– trappunto d'amore: e una difesa apprestata contro l'insidiosa tencrcza del cuore a), i geroglilici di certi suoi « grotteschi a; ___________ lotta dei bemoccoll. Niente lotta: ne sgora:ava proprio al• lora. attinto al mondo del Vangeli. un racconto di gran• de respiro: , Giuda.-: Boloche una volta finito (fenomeno tutto classico e italiano) quel racconto andò a ftnire in un caS4ietto: e nessuno ne seppe ipiù nulla. tranne alcuni ami– ci di dubbia discrezione. Fra tutte le liriche però io preferisco quelle con cu1 la religiosità di Lucren can• ta da €ola. come nelia pri– ma, Ro•ario per uno. rondt– ne .., bellissima pur con le difficoltà di noi vecchi a fa– re l'orecchio alrallegonsmo (si dice C06i?) re2alato al mondo da E!iot. Se poi di questa religiosità di Lucrezi da me tirata in ballo a pro– posito o a sproposito votes-..e saperne di più. io risponde– rei per la Bcorciatoia d1 un aneddoto. A Giovanni Papi– ni. sul quale tante cose :H Bon dette per il diritto e per Il roveiclo, ma for€e non s·e detto abbastanza che tu un altissimo spirito e in tut'..o ciò che Ieee di una inecce• pibile sincerità, io osservaço un giorno che cl sono tn ~l– ro troppi convertiti e ag– giungevo anche con la mia abituale indiscrezione che al– le conversioni io -credo poco perché a questo mondo si diventa quello che ,1 e e uno nato miscredente pt:r di– ventare credente deve pro– prio mettercela tutta e qual– cosa in più. Paplni ml auardò sorridendo e mi diede que– sta risposta: Pochi o mo! ti che 6iano I convertiti. per di– stinguere fra loro quelli che sono tal1 da quelll che ere• dono di esserlo. cl può forse essere un sea:reto. ll conver– tito ha un bel parlarti delle lacrime da lui versate leg. gendo U discorso della mon– taana o la parabola del Fi– gllol prodiao; ma se nel di– tcon;o di lui non ricorre mai un accenno al dolore &lco di Gesù nella tragedia del Gol11:oda, 11 tuo convertito fai bene ad bcrlverto alla seconda eluse. i~~~l~~r'ìr;;i"~T Fl ~nnàci ii~ 1~~~a~ ti! cumentalo studio critico djsscrta da par suo. Nelle liriche migliori del Nostro i tempi sì ampliano in volute sinfoniche: quasi ri– pide spirali di numeri pitagorici tese verso misteri cosmici; e pare che le sue parole più vaste si appoga:ino (e ne prendano sug• gesth•o volo) a pcnrn11:rammi per organo \ l'altro strumento che lui predilegeva; nel– e canedrali lombarde lo ascoltava con raR pita commozione): una gravità di canto fermo che non deve essere confuso con la rumorosa miseria della retorica dei tanti futuristi Oi]:giormai spenti per sempre. Musica cd cbbl'f:ZZCstellari. Gorghi musi– cali inscritti in gora:hi di cieli. e Mio spar– tito, la notte. Lessi a sogni d'oro i misteri di Sirio e di Galassia. As1ri e asteroidi le crome furono e le semibiscromc ch'io m'espressi. I Tutto fu pentagramma e nota e corda e tastiera alla fuga del mio spiri- ~~· ..s~~1f f~u~~=li 10 an~iplde1:a 1i~~r~,:~~za~ « Pogiiare la tempia f a lato il pianofor– te I mentre due mani fantastiche rivola– \'Q'10 / sui bianchi e neri, / ho vofutld I di– vina delle mie solitudini d'infa111,ia ! I S'apri- ì::~i~oqudtl/~ ";;~~~n:~•:; n;g '%~/ i" 1 J:d~i~ meduse e folgori / balenare in fondo l'abis– so color d'ebano ... ,. Fanciullo, si dclizia,,a al e concerto delle vecchie campane di Mi• lano "· Alcune delle sue poesie miglio1i, più ,,as1e, ebbero per ispirazione e tema la Musica o qualcuno dei suoi ccccziona}i protago~i~ti. Si vedano, ad es., le sue odi a Tosca1111u e e miti prometeici a; l'alta mestizia - anche questo è un colore lombardo - delle sue liriche più intime; la sua « memoria della infanziaa, che è uno dei grandi temi di tutta la poesia, (« Tutta la pacsia umana è tra– mata di immagini frequenti d'infanzia, con parole la cui prima eccezione si riporta a quella età in cui l'uomo-bimbo apprende il mondo formandolo nel linauagg,o-.); il motivo della «follia" (e l'adorabile Nulla della saggezza, l'insondabile ignoto dell'irra– zionale che è come il Nulla della ragione•). li Flora s1udia anche, anche se un po' \'e– loccmente, il suo lessico: che è a \'Oite do– mesticamente lombardo, arcaicamente tra– dizionale, a volte irto e vertiiinoso: il suo demonismo, i suoi contrasti, la rete com– plessa dei suoi analogismi (captare per nu– meri segreti il prisma medianico di certe fom1e della vita; e j metalli, gli zolfi, i mer– curi di profonde miniere; i cristalli d'areane metamorfosi); le sue .sapienti alchimie vo– cali, alcune veramente fresche (e quasi cu· stadie trasparenti di zampilli e a-iochi d'ac– que, disclil:ni di un'umida luce di cascata e d'arcobaleni »), nitre ebbre di ripide novità. Certo Paolo Buzzi ha scritto troppo, Ci fu un anno che scrisse addirittura una poesia al yio1110: e fu il suo e diario"• l'in– genua passione della sua ~rande devozione alla Poesia: la sua quotidiana annotazione lirica, o creduta tale, e sull'orlo dell'abisso quotidiano». (e Contemplare, sentire, com– prendere, vedere e intravedere»: e il mondo è grande e il destino ricco di casi•). E' naturale c-he parecchie di queste paa:inc nate da un « impegno" cos} quotidiano oggi ci appaiono sbiadite: cose e sentimenti ve– duti troppo fuggevolmente: troppo dallo es temo: e noi sappiamo che la poesia vuo– le bea altro s~uardo. Ma belle, di quel trop– po paginoso hbro, Pensieri di Pascal e Na– tale futurista. Notazioni umane che vanno al di là di un privato « diario"· Francesco Flora 'pone Paolo Buzzi nella posizione di «mediatore tra futuro e pas– sato a; un poeta che aiuta a e far conoscere le aspirazioni e i disincanti, le ccrtczz.e e i dubbi della letteratura moderna•· E noi siamo d'accordo con lui. PREMIO "CAFFE',, E' annunciato il premio lette– rario Silver•CafTè, istituito dal• la Silver e patrocinato da e Il Caffè"· !I concorso, da asse- f962:Siè 0 ~~~~.~~~ :u~a~~~~e dd\ teucratura umoristica o CO· munquc eccentrica, in prosa - narrativa o saga:istica - pub– blicate in Italia e nella nostra IiniUa tra il I. luglio 1961 e il 28 febbraio 1962,di autore ita– liano e st ranicro. Qualsiasi ar• eomento e tecnica letteraria (tranne la noia) sono ammessi. Le opere devono pervenire alla segreteria del premio, in Cone– i]:liano Vc11c10,via Diaz 13, non oltre il 28 febbraio prossimo, in 14 esemplari. La giuria è composta da: ;;,tf 0 risl~1~:~idA~ 1 C:a~·e~~~~ N. Dalla Zentil, E. Falqui, A. Frass!netti, E. rulclùa:noni 1 M. Monti, G. Soa,•1, O. Valen, G. B. Vicari, A. Zanzo110; segre– tario G. Maffiolì. li Comitato di scrittori stra– nieri che parteciperà al la– vori della giuria con voto con– sultivo è composto da R. Quc– neau, J. L. Brown. E. loncsco, H. Kesten, O. Paz, S. Mrozc:k. Durame le riunioni del 18, 19 e 20 magiio a Concallano gli scrittori presenti parteciperan– no ad un conveillO e a un di• battito sul tema: « L'umorismo come liberazione, intearazionc ~pf~irt~ipca}l 0 'è~ff/~ 10 5!\1~~= sociazionc Scrittori Veneti. Una dei quali ebbe restate Bcor..a la rh-elazione di quan– to ii!ll tosse ancora impressa. a distanza di annL quella let– tura. quando a Mantova. al– la Mo.stra del Manteena. guar– dando l'Orazione dell'orto. gli parve di notare un cupo contrasto fra GesU. alto tut– to assorto in preablera da– vanti agli angeli arrivanti, e i bassi apostoli sdraiati, ron– fanti: un contrasto pieno dl irriverenza verBo I secondl ..Ma che irriverenza! che ron• fanti del diavolo!-. si sentl egli rispondere dal suo vici– no, • non credere che vi sia– no molti modi di dormire: il .somigliare dormendo agli angeli è tanto proprio dcl bambini quanto Il contrario degli uomini e purtroppo an– che delle donne». Tornai al– lora a iUardare e ml accorsi di aver traveduto. La scena dell'orto mi aveva così ri– sveg:llato nella memoria il fa. moso "Giuda .. che io. il con• trasto Ira il divino di Gesù e l'umano degli apostoll in– vece che come Mantegna lo avevo visto come il roman– ziere Lucrezi. 11 cui libro era poi rimasto nel cassetto, bloccato appunto dalla cul– tura all'italiana e credo an– che dallo scrupolo religioso. Senonché arrivare ftno a questo punto e non parlare JL.JH: T'Jl'El81.A\ Dli JB'llN E )[))' A\.NNO * DA JBJH:H.LllNO Mi vengono In mente le parole di Papini quando in Quattro quarti di. luna lee:!:!o veriSi come questi: -r ••• La paz.:ia di un Dto ci fece cosl; e i·aaonla di quell'uomo nu– do, percosso, pieno d1 spine e di lacrime, che non t:oleva, non voler:a es.sere abbando– nar.o. dovremo patirla anche noi .... Bruno Lucrezi. Quattro quarti di luna, d. Guanda, 1961. Gerniania Est: cultura e prigione L a lista nuda e cruda dcali intellettuali tedeschi impri· gionati nella zona sovietica per delitto d'opinione, con l'indicazione precisa della data della loro condanna e della motivazione ufficiale della sentenza, può bastare a darvi un'idea della tragica situazione in cui si dibatte l'c jn– tellighentia » tedesca sollo la dominazione comunista. Da notare che la grande maggioranza delle personalità im· prigionate profe;ssavano il mar.tismo. o altre_ i_deologic dc• mocratiche affim, non però alla maniera stahmana. Mentre tanto si parla di e riabilitare,. i morti ingiustamente con– dannati, non sarebbe male se l'intervento dell'opinione pub– blica internazionale ottenesse almeno la liberazione dei vivi. Ecco il tragico elenco: o HARICH, dott. Wolfaang (Berlino orientale) - Scritto– re filosofo, lettore di casa editrice, docente presso l'uni– ve'rsità Humboldt di Berlino est, editore della e Dcutschen Zeit.schrift fucr Philosophle "; ha pubblicato studi di lette• ratura e scritti filosofici: ha curato edizioni di Heinc e di Hcrder. Harich fu arrestato alla fine del 1956 e condannato nel 1957 a IO anni di carcere perchè aspira,•a alla democratiz.· zaz.ione della zona sovietica della Germania e aveva svilup– pato delle tesi su questo problema. ~e Li:a~Jns:r~~ci(Li~~t) dd ti~~orirican~~~~c e~va~n~j~;! ture. Durante il periodo del disgelo propugnò una • lina po– lacca» per la poli1ica cul1uralc. Loest fu arrestato nel 1957 e sparl senza lasciar traccia. Solamente nel dicembre del 1958 parenti e amici ebbero di nuovo sue notizie attraverso una informazione stampa. Locst era stato condannato nel 1958,nel corso di un pro– cesso a pone chiuse davanti alla Corte distrettuale di Halle, a 8 anni di carcere per e sobillazione• e .-costiluzione di ~Pf~H 0 Rg 1 ~ÒE~c~~t~. 1 lt~f(f:gsi~) ~ }n~Ogo, assis1cn1e presso l'Istituto sla\'O dell'Università di Lipsia. Schroeder lu condannato nel 1958, nello stesso processo a porte chiuse che vide la condanna Loest (N. 2), a 10 anni di carcere con la medesima imputazione: e sobillazione" e e costituzione ~ gsèfrA..QJg 1 ~R Wilfrid (Lipsia) - Filologo, assistcn;e presso l'Istituto di lingue romanze dell'Università di Lipsia. Fratello di Falf Schroeder (N. 3). Schroeder fu condannato insieme con il fratello Ralf e con Erich Loest (N. 2, 3 e con la medesima imputazione a 7 anni di carcere nel corso dello stesso processo) del 1958 davanti alla corte distrettuale di Hallc. 0 LUCHT, dott. Haro (Balle) - Proressore di letteratura incaricato di letteratura sovietica presso l'Università di Hallc. Lucht fu condannato a 8 anni di carcere nello stesso * di A. LIEBER processo che vide le condanne di Loest e dei fratelli Schroc– der (nn. 2, 3, 4) e -con la medesima imputazione. O BOETTCHER, Lo!har (Berlino occidentale) - Giorna– lista; collaboratore di Ki,ornali della Germania occidentale. Bocttcher fu arrestato nel giu11:oodel 1952 sulla frontiera di zona di Berlino. Nel corso di un processo ·pubblico fu condannato a 10 anni di carcere. Fu accusato di far parte di un'organizzazione terroristica B. era iscritto al Partito socialdemocratico tedesco (SPD) e alla Lega della Libertà (Freiheitsbund). t) Sk~K 0 ERrat(B~::fi~~le 0~~~1~afc1&:~neGi~irn~~~:~b~~~~· del sen.•ìzio estero dell'Ufficio d'informazione ADN dì Berli– no cs1 E. fu accu~a1~ nel 1954 di presunto spiona&gio e condan– nalo a 8 anm d1 carcere. O ~ORDAN, .Rudolf (Dresda) - GiornaUsta; redattore eco– nom1co del g1omalc « Sacchs1schcs Tagblatt • di Dresda. Jordan fu arrestato nell'ottobre del 1953 ed è da allora scomparso. 0 KEMNITZ,. Guenter (Berlino orientale) - Giornalista; redat10re. del g1omalc e Taeghchc Rundschau • di Berlino est. Kcmmtz fu arr~.tato nel giur:no del 1952, on si hanno da allora sue not!Zle: sembra che §ia stato condannato a 25 anni di carcere. (I1) KLEINFELD, Rudolf (Berlino occidentale) - Giornali– sta; collaboratore di giornali della Germania occidentale Klcinfeld fu arrestato nel settembre del 1952 mentre aura~ versava la rronticra di zona e benchè fosse in posse55o di un regolare yassapo~o per tali passaiia:i di zona. Fu con– dannato a .b anm d1 c:irccre per e reiterati crimini contro la Repub.bl~ca democratica .tedesca». La magistratura della zona sov1c11canon ha fornito alcuna informazione circa la natura di questi presunti «crimini•· «t KNAAK, dott. Lothar (Berlino) - Giornalista· collabo– ratore del giornale e Berlincr· Nachtausgabc • (Scherl Vcr– lag) che fu stampato fino alla fine della guerra (1945). Knaak fu ari:estato !ICI 1945 dai sovietici perchè collabo– ratore del nominato giornale. Knaak, come po~è essere provato, non era staio iscritto ~~il•a~~~:· Non si hanno più notizie di lui dal momento m1 ~~~t.~~!~':~ae~,~eamJotk-;sti~i::r::,li~~~d~~aboratore e c!~~~~~% ~ iO:i ~ic~~~ per sospetto spionftggio (i) t\tOEHRING, Hermann (Klein-Machnow, Krs. Teltow) - Giornalista; redaltore. maMdo~hr9JJ; ~;;o "A1~~~ ~~ri ~~c~1mP~r~~i s~als~:~C:r~= tico tedesco (SPD). Fu arrestato nel 1952 e condannato da un Tribunale militare sovietico a 25 anni di carcer e. Gli fu rinfacciata una « attività anti-rivolui.ionaria "· Fu mando.to ad espiare la pena nel campo di la voro di Wo rkuta nella Unione sovietica. Nel L956 le autorit'à sovic:tic.hc lo rilascia– rono e lo ricondussero in Germania. Fu n uovamente arre- ~~~0rtcda1~i1·8d~i:i~ rni~~~~ati_c,E: ~~~~ri~gv~!lf: z~ni~~= · vietica rydussero la sua pena iniziale a 12 anni. Fu \'Cduto per l'ultima volta nella prigione di Brandemburgo. fatt~~~;f~· n fs~t e <g:~~n~~~chn:: 1 tufbau ~ics:;ti~~; es0. Pclzer fu condannato nel 19J7 o 1958 a 7 anni di carcere ~o~i l~i\~ri~~zii~: i:.e:i~~i ~fi~~~ ~i !~:Viz!alà~ ~~:u;:t~~~ za straniera. m AMLOW (BcrLino orientale) - Scrittore. _Ramlow ~ scomparso senza lasciar traccia dal 23 giUiDO 19J0 da Berh~o est! Sembra sia stato dapprima condannato a morte e P:0! graz.1at~ e condannato all'eraastolo. m RUFF, F.ntz (Lipsia). - Giornalista; redattore del aior– n~le • Tbeone_ und Pra~1s" della Scuola superiore tedesca d1 cultura fisica di Lipsia; lettore presso questa scuola. rappresentante della Commissione sportiva della BerlinO onentale presso la stessa scuola. C Ru~. fu arrestai~ n~u·~gosto del 1955 e condannato dalla orte_ 1strc.ttuale d1 L1ps1a a 15 anni di carcere per presun– to sp1on?lil:I~. Jn un secondo tempo la pena fu ridotta a 10 Q)n\v~lllS trova attualm.cn~ e nella ~,:iaione di Torgau. CH, Kt!,r t (1:,1p s1a) - G1omalista; collabora– ifc~ ~~~~~rac'NbaP)~1 partito del Partilo nazionale dcmocra- W~llesch. f u a rrestato nel 1954e condannato er r ~o 1 ~P~O'ì5g~~ i.al carcere a vita. Più tardi la pén~ fu Pridsit~; de.d~~~::ch si tro\'a attualmente nella prigione di Bran– c;> Zi°RNt DieJcr (Weimar) - Giornalista; redattore d 1 g1ona de 1• phu~nacr. Neuestc Nachrichten • di Weimar co"– gano e arhto na2.1onale democratico) r d!e~Jr~t ~~l~t~i ni~a1 9 ~t~!~~t~~fec;.!~ttu ~1i~~~~a~~ ncQ::ita achi familiaf~a:~isS:o~t! ~~:\~~ s~;n!es~~~i 1 ~n~; fu gaz19ne e avrebbero appreso anche tro • PIC· ~-:! 1~~a:~Ìsi a:ro~~mcnto della condanna flP~0 ~:s~~l ~a~~~ E l'elenco potrebbe ancora 1.:on1ìnuare. a
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