La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 47 - 26 novembre 1961
Pag. 2 LA FIERA LETTERARIA Domenica 26 novembre 19&, Gi11seppe Prezzolini: Italia 1912 Ilfilologo arrabbiato (Conllnua dR paalna t) minciò a rinsaldare. Lecifre di importazione cre– scevano. crescevano le somme pagate per tasse di affari. per eredità. Crescevano le conlrattazioni. si moltipllcavano i fabbricati. Genova stava per diventare il più gra11 porto del .Mediterraneo. r.Ii– lano il più f?nmde emporio ~crico di F.:uropa. I filati lombardi entra\·ano nei Balcani. Nuo,ie lt:tlie nell'America del Sud co~tituivano un grosso mer– cn.to ai prodotti italiani. Roma da città di provincia diventa,·a un centro internazionale, Si mùltiplica– vano le ferrovie che erano la più grande opera compiuta per formare la coesione nazionnle vincen– do il clima, le razze. la storia. i dialetti. gli squilibri economici. Il bilancio si purificava, i cambi si facevano equi. della rendita alto quotata si preve– deva la prossima conversione. Nel mezzogiorno avveniva silenziosamente un miracolo ;mcora più grande: in un paese povero, abbandonato, acquaio di lutti i pessimi funzionari. s"?minario di depuiati. ministe:-iali per consuetudine. infimi di moralità e di coltura. che pareva destinato alle rivolle agrarie e ai conf\ilti con la forza pub– blica. per la sua natalità cieca e sproporzionata alla naturale povertà. che sE:mbrava condannato a rimanere µovero e ignorante per lo stesso pre– giudizio settentrionale e retto,ico che lo vantava il paese della fertilità spontanea e dell'ingegno natu– rale, un modmento spettacoloso di emigrazione fun– zionava da vah·ola per la pubblica sicurezza e dn redentore per l'economià. In tutto ìl bacino del Mediterraneo. nelle due Americhe. in tutti i paesi del mondo centinaia di migliaia di Italiani si stabilivano. Per tempo o per sempre. portando seco un'imponente forza di la,·oro. abitudini di vita sobria. tenacia di risparmio. ::enso vigoroso· della famiglia e, mal_e:rado le diserzioni, un affetto natu– rale, net quale il governo non aveva nessun merito. per il paese natio al quale moltissimi tornavano dopo avere raggranellato un c.'apitale o spedivano milioni e milioni di oro risanatore. migliorando la circolazione. annegando nell'abbondanza di mo– neta l'usura che il credito fallace dello Stato non poteva abbattere, rendendo preziosa la mano del bracciante: restituendo dignità al lavoro ed al· l'uomo. colpendo nel vivo la c!asse borghese oziosa e litigiosa, sicché• ormni i più umili e abbandonati nascevano nel sogno della redenzione. i ritornati sentivano la necessità di vincere l'analfabetismo e le camorre locali. Se mer;.viglioso era l'espan– dersi disciplinato deiH industriali piemontesi e lombardi. dei navi,e:atori liguri. degno di epopea era questo flusso di iente miserrima che. amaro il cuore dai soprusi patiti. e abbandonata dalla patria. ne sentiva tanto profondamente l'affetto che la salvava dalla rovina. mentre le persone che avevano la responsabilità di dirigerla. affastellavano a '.\fontecitorio cumuli di aff,1rucoli, monumenti di bassezze. L 'nutndisprezzo italiano P lENAl\JENTE incoscieme in questo rinvigorì· mento economico. l'Italia traversava in quello stesso tempo il periodo d 'abbattime.q.to che ho già descritto. Primi a notare il risveglio furono stra– nieri. c·era□ stati italiani: ma retori. 11 libro del rischer. tedesco. è del 18!'.>9. del Bolton King, inglese, del 1901. Ancor og,e:i nessun italiano. nep· pure per il cinquanten:i.rio dell'unità, ha dato un'opera d'insieme che valga quelle. La singolare accortezza di quegli stranieri va sopratutto notata perché proprio gli stranieri non volevano né voglion sapere d'-..Ul'ltalia moderna. Allora, come oggi. ri– spetto all'Italia vigeva un giudizio o meglio pregiu– dizio: l'Italia essere un paese del passato e non del presente. dovesse restar nel passato. non entrare nel presente. Si voleva un'Italia archivio. museo, albergo, per viaggio <li nozze o di distra– zione per spleenetici e tisici. un'Italia or.ganetto. serenata. gita in gondola. piena di ciceroni. di lustra scarpe. di poliglotti, ,.ii pulcinell-1. Questi stranieri eran più contenti se potevan viaggiare in sleeping-car invece che in diligenza. ma però rimpiangevano un poco di non trovare a qualche angolo di !-tracia il brigante c~labrese col trombone e il cappello di velluto a pan di zucchero. Oh il be! cielo d'Italia sciupato dalle ciminiere; oh la bella Napoli offesa dai piroscafi :e Ro:na con i soldati italiani: quanto rimpianto 'Per i bei tempi dell'Italia pontificia, borbonica e leopoldina! Questi sentimenti caritatevoli formano ancora il fendo di o~ni giudizio anglosassone e tedesco su noi e ,per dire quanto profondi essi fossero basta ricordare che li manifestarono uomini per altri aspetti supe– riori; Wl Gregorovius o un Bourget che nella Passeagiate romane e in Cosmopotis mostrano di preferire la Roma di Pio IX n quella di Vittorio Emanuele. L'Italia che :-i riformava. che si rimpinguava, che cominciava a avere qualche grosso biglietto nel portafoglio non ha acquistato coscienza piena di sé che oggi. E se va. per reazione, oiù, in là di quel che non dovrebbe. non importa. Dieci anni sono stati necessari e appena sufficienti perché dai primi che intravidero l'avvenire e la forza d'Ttalia. alla folla che oggi ne ,è convinta e sicura. passasse l'idea. Oggi essa è ferma, è il nostro più prezioso acquisto, e forse valeva che morissero i nostri soldati e si gettassero nelle sabbie di Tripoli più di cento milioni per questa ~oltanto. Invano avrem– mo accumulato fascicoli di riviste, volumi di stati– stica. opere ricche di pensiero, libri d'arte freschis– sima: al popolo non sarebbe mai arrivata questa convinzione, né allo straniero, almeno per molti anni. Occorreva il fatto grosso e brutale. che colpisce le immaginazioni e fa sentire in ogni più misero e -piccolo borgo la solidarietà nazionale e il rinnovamento. Questo ha fatto la guerra. Ma vediamo come ci siamo preparati. Il positivismo N OI GIOVANI nati veiso 1'80 ci affacciammo col nuovo secolo alla \·isione del mondo. Il nostro paese era. come ho detto. sconfortato. n mondo intellettuale. bassissimo. La filosofia, posi· tivismo; la. storia. sociologia; la critica, metodo storico, magari psichiatria. Ai liberatori d'Italia eran succequti gli sfruttatori d'Italia; non soltanto i loro figli, nostri padri, ma i nipoti. nostri fratelli maggiori. La tradizione eroica era perduta, e nes– suna idea sorreggeva. La re!igione era caduta nei migliori. ma lasciando il vuoto. Negli altri era abitudine. L'arte scivolava in un sensualismo ed estetismo senza fede e senza cr.?denze: dal Carducci, che il babbo leggeva, intercalandolo col vino toscano e un sigaro da barrocdaio, si passava a d'Annunzio che era il vangelo del fratello maggiore. ben vestito e con la caramella, donnaiolo e vanesio. Il posili– vismo era il massimo diffamatore dell'Italia: dalle sue file uscivano i Sergi. i Sighele. i Ferrere che parlavano della decadenza delle nazioni latine e girando per l'Europa scoprivano, con occhi infantili ·ma non ingenui. tedeschi morigerati e inglesi casti perché nei loro paesi fa freddo. noi, meridionali, scostumati e violenti. Il positi\•ismo abbassava tutto: al contrario di Mida. ogni cosa fra le sue mani si faceva fango; il genio. felice varietà della pazzia; la delinquenza, una sfortun~ fisiologica; ll_l religio: ne, un sentimento protettivo. I lavatr1ppe. gli sciacquabudella. gli scortiratori di cadaveri diven~ nero celebri, sentenziavano d'ogni cosa. padron~ delle coscienze e dell'opinione. Ii mondo che noi vedevamo con la nostra freschezza di giovani ai quali tutto è promessa e nul1a barriera, voleyan restringerlo nei limiti dell'orgo~lio intellettuahst.:i della loro casta, della toro vetrma. L'estetismo I N CO~TRASTO con questi, trovammo. noi glo– ,·tini che ci a!Tacclavamo per la prima volta nel mondo. nel nostro mondo italiano. trovammo gli esteti: senza fede. senza credenze. vestivano il vuoto del loro spirito di sentimenti non sinceri. cercavano di raddrizzare il loro organismo senza :-?ina con teorie tanto più eccessive, quanto più debole era la loro arte e la l<Jro vita. Era un'altra. non ultima. riapparizione del petrarchismo dete– stato da Foscolo e da de Sanctis; era la storia dell'arte. la considerazione ciel mondo sotto l'aspet– to unico della Bellezza. il culto della forma. una signorilità esterna da gente rifatta. il rispetto , delle parole che danno bel suono. lo studio della lingua dei classici. i versi ben costrntti. il disprezzo della folla e della vita moderna. il rifugiarsi egoi· stico e vile nel passato. la torre d'avorio delle anime poltrone che vo_glion !arsi credere sensibili e ramnale. Queste porcherie e falsità morali non ci esasperavano meno della bassura so!Tocante del positivismo: quest'ultimo vuotava l'uomo dell'uma· nità senza neppur francamente dedicarlo alla bestia. lità del materialismo. più franco e più rispettabile; il -posith·ismo castrava. :Ma l'estetismo invece in!et– tava le vene. era un'ignobile malattia, tanto più p<'ricolosa quanto più trascurata. quanto più tenuta nascosta fin dal 'Principio. Ci nutrì la .filosofia B ISOGNAVA TROVARE un altro affetto. un altro legame. un altro contenuto di vita. fra questi castrati e questi impestati. E trovammo. La gioventù che ha dato il ca:attere intellettuale a questi ultimi dieci anni di vita itaJiana. ha avuto dalla coltura un carattere assolutamente diverso: non le scienze naturali. non l'estetismo. ma la filosofia. ma la coltura filosofie-a. Per essa i problemi generali. metafisici, religiosi. le domande profonde della realtà e della verità. dC'I pensiero e del suo vnlore, della conoscenza e delle sue rorme, delle categorie e dell'essere, di Dio della natura e dell'uomo, hanno avuta più importanza dei proble– mi delle scienze cosl dette ~satte e della bellezza passata e moderna La mentalità di coloro che daranno il colorito· di questo periodo e filosofica, anche se la maggior parte di essi non professerà filosofia. Nella vita o nell'attività intellet~uale. nei R"iornali. nella storia. nell'insegnamento. nelle que– stioni pratiche, si sente sempre un nutrimento di idee generali e di coltura filosofica. li paese ne riecheggia. la prroduz.ione di libri e di collezioni ne porta traccia. i giornjJi stessi sono costretti a riempire le lori:;-colonne di articoli dedicati a questioni di estetica o di morale. a seguire il movimento religioso. a interessarsi di problemi che fino ad allora passavano per difficili e noiosi. Un editore volge dalla produzione !ombro· siana positivistica. a quella di coltura fllosofico· religiosa. dai Ferri e dai Si~hele agli Hamack ai Jamcs agli Eucken. Un altro sorge interamente fondato sop:-a una produ1ione filosofica. e diretta in fondo da filosofi. Un terzo inizia collezioni di ~randi pensatori. di testi di pedagogia, e di indagine moderna. dove i 'Problemi di scienza naturale sono trattati con vedute generali. superanti il semplice interesse naturalistico. Una piccola collezione a buon mercato raccoglie scritti di grande serietà e che richiedono un alto livello di coltura. e raggiunge presto una larga diffusione. In una città una bibliote· CO teosofie~ si trasforma in filosofica. in un'altra se ne fonda una importante. In quelle città ed in aitre vivono e vivacchiano circoli di filosofia fol'tnati di studiosi. di amatori, di Jilcttanti. di studenti. con scarso profitto. come e-i '>i :mmagina. per i veri studi. ma dimostranti sempre la vastità del moto. Credo che bisogni ritornare ai tempi del Risorgi· mento per ricordare un eg-twlc fervore. al tempo Pi(•asso a Ho111a (contlnua~a paa-, I) casa sua, rii ener comrua~– so dell'atten:ione che il pub· blìco anonimo della strada gli ri1,ol(e quando lo in– contra e lo rico11osce. Gli piace 5e11tirsi chiama• re e indicare Picasso e 11011 Picassò. Gli ricorda la sua fi,1~110 materna, gli ricorda la Spagn~. !Juranre l'ulri1110 sogg,omo in I ralia andò a Ll!cca e si in::antò davau(i a un banco :li cararue!laio e.Ire per strada vendeva i bat11floli di z.11cchero filato, come a Barcelbna, quando era ,agaz.zo . ?i: :as.rn ira ,ma fccoltà straordinaria di co111- moz.io11e e di meraviglia., mra l}ossibilità poetica di rentler lieve ed aerea ogni sensaz.io - 11e. Del resto aucl,e la Pro· d11zio11e degli ultimissimi tempi 11011 tradisce l'età del maestro, 110n accenna alc11- 1:a flessione della sua stra– ordinaria possibilità i11ve.r11i- 1·a e pot.tica. PABLO PICASSO: «Le cri.ne de ch~vtt • (Gallerla « La Nuova Pesa - Roma) i\1AURO INNOCENTI di Gioberti e di Rosmini. di un de Sanctis a ~apoli. di un de Meis a Bologna. Sorgnno prima e durante Il movimento riviste che si occupano esclusivamente o che hanno in !ondo una pieoccupa.tione o una prete.sa filosofica. Due riviste. di partiti battuti in breccia. il positivismo e il ne,,-kanti~mo. r.1ccolgono le loro debolezze in una 3ola: la deholea;. acca– d,!mica. Anche la Chiesa fa i suoi s!orz1 e seguendo l'esempio del Belgio. figlia unl'l rivista ncotomist;, dnve il meglio e la bibliografia. raccolta <:On fran· ce5Cana pazienza. All'estero si accorR"ono del mutamento. A Berlino ~li studenti italiani aument3?0 di numero e di importanza. ).b no~ vanno piu con l'aria umilissima di discepoli .t ricevere il verbo: .e:iungono preparati. più dei tedeschi. osano criti· cart: e distinguere e spregiare. Il Lasson. 1I vene– rando interprete di Hegel tiene un giorno una lezione in cui parla con grande rispetto JeJ movi– mento italiano. In Francia le riviste ricevono alcune novità rla Firenze. mentre prima era rftalia <"he le aveva di rimbalzo dalla Francia; il .James. il pragmatismo erano già assimilati e digeriti in Italia. quando cominciarono a far colpo in Francia. Il Bergson diventa celebre in Inghilterra quando .e :ià.da dieci anni aveva trovato i migliori interpreti e critici di Italia. E come per tutte le moòe e per tutte le idee che han suc:csso. non mancano i ciarlatani, le scimmie. gli sfruttatori. Cna società. filosofica viene fondata. organo che vive sulla carta e non fa nulla per la colturn. ma serve a lanciare qualche ambizioso. La teosofi.a e lo spiritismo si gonfiano anche esse e godo'"lo di quel rimbalzo di stima che tutti i succedanei a buon mercato hanno quando il genere vero rincara. );e mancano. naturalmente, le donnr. perché le donne accorrono sempre dove tira il vento e ia loro presenza e il segno e insieme la garanzia migliore del successo. della moda. Al concerto non troviamo n;ni\'ersità. e l'Acca– demia. Il freddo. il rinchiuso: lo stantio di quegli ambienti ucciderebbe. se fosse possibile. lo stesso movimento. La scuola supen:'lre e separata dalla vita. :\iclla universita italiana non si parla di quello che interessa e che tocca i gio,·ani da vicino Soltanto il passato ha impero. Soltanto i metodi ,·cechi e meccanici hanno diritto. Non ha forza di ooprimere. ma scora.e:gia e allontana. :--iessuno può dire d'avere trovato una seria opposizione. anche nella più seria delle università. a idee nuove: ma nessuno può dire d'aver tro·,1ato incoragi;;:iamento. L'università non soffoca: disgusta. I giovani abban– donano le cattedre. e corrono ai giornali. Uno scrittore di una piccola rivista esercita un·azione educativa più salda e più profonda di un profes– sC\rf universitario. E questa separazione ha tristi effetti. Gli ~tl1di re_e:olari. la speranza di una cat– tedra non attira più i giovani: essi potrebbero anche soffrire gli stipendi di fame e le rele~azioni di cinque anni in provinci-:i.. se un fermento di irieale li giustificasse. Ora no: le due cose insieme non possono accettarle: o la povertà da liberi. o la schiavitù ma almeno con il benessere materiale. Quindi essi fuggono verso 11 giornalismo. che e per loro la cattedra e la ·,•ila. Se iJ giornalismo viene migliorato. ne sale di molto il livello. i direttori di giornali si accorgo110 del bisogno sentito dal pubblico e si accaparrano i migliMi. E l'Uni– versitii.. e le Scuole medie sono disertate. '.\Iale per i giovani. male per le Università. le quali ormai non accolgono se non i desidernsi di diploma. i oiccoli borghesi ,e:ià ~urocralici e meccanici nel– l'anima a diciotto anni. ~USEPPE PREZZOLINI (Continua ntl prosiimo numero) Il linguaggio BENVENUTO TERRACINI, Pagine e appunti di lin– guistica storica (Le Mon– nicr, Firenze, 1957); ieeola biblioteca di intui:_ioni liriche.. E quan• cio, alla co11cl1Jsio11e,i11te.r– vi~11e i11 causa il me.ssageio di S. Paolo i 1ffOblemi acqui– stano unft plasticità co11vi11- ce.11te e 1111a sorprei.de11le cl1iare:.:.a. CARLA SCHICK, Il Iit1guag– gio (Piccola Biblioteca Ei– naudi. Torino, 1960). Giuntoci in ritardo, questo so studio sulla «natura, s1rut– tura, s1oricità del ratto lin– guistico• al suo maestro dèl– l'Unin:rsità di Torino. MIRCEA POPESCU Storia modenese nezia, Manto\'a, Guastalla e go\i autori rendendone più Firenze. facile la comprensione. Quesli ed ailri av\'enimenti, A questo compilo vuole con i loro retroscena e svi• adempiere Raffaello Del Re luppi diplomatici sono consi- nel , 1 olume ora pubblicato dcrati, con ricchezza di par• dalla Universale Studium tico\ari, con abbondanza di (Raffaello Del Re. Le1terat11ra documenti, nel bel , 1 olumc greca, Universale Studium, Cesare d'Este e Cle111et1le VIII, ~~fi~rt! i~,~~~/a~:~ 111 :'g~1rl~~ fbbi!m~ 96 ~~sr~·n 1 {è';to\h~s)~ Ed. Modenese, 1960. di studi degli Estensi" direi- abbraccia tutta la storia lei· Nell'abbondante produzione ta da Marco Cesare Nannini. teraria greca da Omero al- di scritti s1orici riguardanti l'età di Giustiniano, lo fa in ~Mb 1 idi ~e~\~~n:~~nf~~~= Letteratura ;:1p~~~a~sti~:~~:c,d~eri!:n~t~ 1 ~ ti ~torici di l!Uél téitit)O, ~.), Un male inteso, in questo ~~t~a~7~m~is~~m~i, l~~ri!~ greca ~is':_ ~~~e~i t~d~~:p~~iter~ ~iìò~;s1: ~~~s~g~fi~o~~tc:= RAFFAELLO DEL RE: La let- ~';3 e a~d~i:t::.zi~nien~ia ni~ sparini (Cesare d'Este e Cle- teratura greca, UniYersale inutile sfoggio di erudizione mente VI/I, Soc. Tip. Editri- S t udium, 1961. storico-filologica, che d'altra ke, sul quale sta preparm1- tio 1111 ampio saggio utili:.• :.ando q11a11t?su questo dif– ficile po'!ta 110già avuto oc– casione di anticipare s11 ri– viste). U!io Cremante, do– po 1111 inhio p1ecoce alla poesia, col gruvpo dei cat– tolici milanesi dell'immedia– to dopoguerra, "'è rimasto in seguito press:;chi inedito, prefcre.nda lasciar mat11rare le11tame11te la s11a l'OCe e 1 1 erificarla tilla prova della d11ra re a I t à co11tempo– rnnta ,. La vita di S. Paolo ce Modenese, 1900). condbua Le «storie" della lettera- parte è al fondo di tutta la ~!'n~~timT~;à~[i PJe717A~hi~.io ~if:tt~ri~c~t~fa~ ~~ng~n~~rf~ !~~:=~tn:- s!~~ 1~f:l :~1~;:, pri~·lo~'i~~~k:di~ 1 • r: 1 ;~:o~ I di Stato di Modena ben \'a- gran parte un impianto co~ che valgono la pena di es- 11 gia-ante e i prigionieri, gliali e criticamente valutati. mune. Trauasi cioè di opere sere ogp:i riletti, si dà un pubblicato in qr,esti gionu, 11 nutrito studio riguarda gli destinate aJla scuola, con chiaro profilo, inquadrandoli ,iarra in fonnfl lir;ca e dram- avvenimenti di Ferrara e del- tulli i difetti del nozionismo storicamente nello sviluppo di malica la 11ita di S. Paolo. la Casa Estense negli ultimi ~%o~i,li~op!~\~os!o i:i g~ tutla quella letleratura. Si muove esset1zialme.t1te. su Il richiamo a testi di voe– ti (.\1allarmé, Rilke., Pascoli. Eliot) impr'!:_iosisce. il 1•of11- 111e mentre la \'OCe.profetica ne sottolinea la dinamic,l e propone. alla coscienza uma• na in tutta la sua interezza, la dotrrina ,.he Pietro e PaQ– lo, Schiavi di Cristo. portaro– no nel cuore della romani1à. L'11ltimo capitylo li gig3n– te e i prigionieri ( dal quale pre11de titolo il libro) è il più attuale e il piil sig-11i{i– cari1·0 perclii articolato sul– la possibilità concreta di i11- lè1idtrt il nostro te.mpo come. ltbera:.ione dalla presente am– biguità anche attraverso una arte che de,·e trarre dalle tenebre d~i mondi e, direm– mo con motto goethiano, dal r-rembo delle madri. gli esse• ri senza volto e senza nome che !'arti-sta plasma, anima cd offre, compag-ni ideali de– gli umani FRANCESCO GRISI Tutti sappiamo che. "I!eUa ,;ua straordinaria fre'lchezza. la liniua del \1an1.oni ci mo-:– stra, ozai. qualche briciola di \lanllo. Per e,;., al cap. I_: .....cr,,;tringcndo anche i piu burberi e ,;degnasi a fargli un wrri.,o, quando g/'incon· rrna per la \!rada •; e al cap. XXX: • I nngr.v1ament1 umili e sviscerali '\C gf'imma– ;rini il lettore•· In un ,·octl– bolario moderno - come pre– tende d'e-.c;crc· la .\iovissima Edi:.ione dello Zingarelli - quel gli equi\,alente a lr (m. pi. con c;i:z-nifica10 oa-~et– ti,01 o non do1,rebbc figurare affatto o. \'o!endo fi;rurare dovrebbe e,;,;er accompagnato da un ~egno particolare co– m'e la croccttina di cui lo Zingarelli fa U\O cosi spesw per indicare "'antiquato• E' dato, in,ece.. come ,oce nor– male.. ;:;orrente. col c;uo bra– ,·o esempio: Glt lw viJtt (pag. 5561. Spo2nuolo e preferito a spainolo; fizliuoto a fi,linlo; (IUOCO a gioco; e COSI ,·fa .. ~o: per faiiolo e faziuolo e l'opposto .. \fa in1omma, quc– c;ta No,·issima E.dii.ione vuol mellersi d'accordo con ~ ,;ressa. !.ia pure c;ulla ,·ia del più riconosciu10 ,ecchiume? Scofnre: lo sape\:ate. TOi. _he oltre ad cc;c;ere Yerho (tranc;i11\·o o intransitl\·o: cioè. secondo l'assurda termi– nologia nc<>zirnarelliana. .,,at– li\'o • o .,neutro•> tale ,·o– cabolo e anche un sosta.nti\·o maschile?! Col c;ignificato di scolaro. naturalmente E .sco– laro. che noi tutti uc;iamo. e da considerarsi. inYcce. come forma r.econdaria di ,;c,.,farl!: Cosi. infatti. dt•\."echiamar~i il ra~avo che \"3 a scuo'a (e che al cumulo dei lihri è spc<.sn costretto ad aggiun– ;z:ere i due chili del \ocabo– lario qu3<.jitaliano compila 10, un eiorno, da :,.;icola Zin1a– relli). Un altro librone: il Druo- 11ario ,generali! di cultura di Augus10 Brunacd. nella i• edi7ione in1cramentc rifatta e ai2iomata a cura di, .\lfre– do Pine.ssi (S.E.1.1. Pag. 249: ,.Dal 19J.8... la C.G.I .L. rap– presenta solo più una fra– zione dei Ja,oratori italiani•· Lasciamo quel fra:..ione (un certo homo cathe.draticu..s so· stiene che ormai è inc,;1abile l'applicazione di regoli, go– niometri e 1a,o\e lo!Zaritmiche al nostro parlare!) e occu– piamoci di solo più. E' un oiemontc~ismo dei più crudi, a cui. purtroppo, i piemon– tesi non sanno rinunciare. \"cll'ambito della medesima Societa Edi1rice Internazio– nale (piemontese nel sanrue e nelle ossa) solo più spa– dronegp:ia: anche per opera di quegli oltimi traduuori chi' sono Gio, 1 anni Visentin e Ire– ne Affentranger: il primo. del romanzo Aiostino \firi– dier di Jo,;eph 11alègue (che capolavoro, signori miei l al– tro che certa strombazzatis– sima roba nostrana!); :a seconda. di E' buio sul ghiacciaio, l'autobioa-rafia di Hennann Buhl, di cui noi stessi abbiamo parlalo in un articolo comparso sul nu– mero del 22 ottobre. Per dire quan10 il piemon– tese c;ia (mi scusi) cocciu– tamente anaccato a questo suo brullo modo di dire. metto da parte i libri e vi cito un fattcrc.llo, vero. Un mio amico. ferro\ iere .,di conce110•. trasferito dal com– partim<ò!nto di Firen7..t a quello di Torino. guarda ,;;trabilia10 la correzione che. la professoressa di leuere ha fatto sul quaderno di italia– no della figtia (3. media). La frase "'Al mare. di set– tembre. restano ~olo r,oc-hé persone• C dh·entata quc– s1'altra: <I Al mare, di set• tembre. restano solo più po– che personr- • ! FRANCO FOCHI GUADAGNERETE mo 1 t o scrivendo soa-gettl per film, e Radio - TV. Scrlvetttl. Italy in America. Lungotu· lronuovo, 29 - Napoli. ampio volume di 300 pagine, raccolto da Giacomo Devolo, Bruno Migliarini, Vittore Pi– sani e Giuseppe Vidossi, co– me a dire da quattro mae– stri delle scienze linguisticl1e oggi, per dare «un segno concreto di riconoscenza, sti– ma ed affetto• all'illustre glouologo torinese. in occa– sione del compimento dei 70 anni, fornisce un quadro com-p\eto sia dell'evoluzione del pensiero di B.T., dalle ricerche lessicali sulla can– zone popolare piemontese, del 1914, e dalle indagini meto– dologiche, del 1921, alle con– siderazioni s1ilistiche intorno alle opere minori di Dante, 1olte da recenti dispense uni– versitarie, sia dell'estensione dei suoi appassionali inte– ressi linitiislici, che sono insieme teorici e storici, filo– sofici e filologici, culturali ed estetici. Con l'eccellente «Gui– da allo studio della lingui– stica storica•, del 1949, e coi penetranti saa-gi, redatti pri– ma in spagnuolo, poi in ita– liano, del volume «Conflitti di lingue e di cultura •, del 1957, dov'è affrontato acuta· mente, fra gli altri, il pro– blema della traduzione, la presente raccolta costituisce il frutto maturo di una lun– ga, intensa e feconda atti– vità scientifica, che arrischia– va di restare altrimenti spar– sa in riviste e bollettini di non facile consultazione e in "'Atti• congressuali non sem– pre accessibili. ~~~~d~e!Wa !~~~~e dislFro~~~: ~!i~cia1r~ùato~sthiteno~ 3 ab~~~ LELI~ CREMONTE: p~~s~; - 1~':wf,:os:~l:;~r,~a t~l~m~!1:;~ ~i:-C1ti,ai1cao~~at~i::s~~ss~~ compiuto gli studi classici o (Alrssandria, EPT, 1961). ~~;;;::11ii"dice'cu't1uf~~ {/:-Jf~ designazione testamentaria voglia riavvicinarsi al mon· Sr11dioso profondo e sin- ,-;rima /o scrittore, per ctin• "HUMANITAS" del defunto, a Cesare d'Este. do g-reco nelle sue manife• cero della letteratura. te.de · ni, ci fa assistere alle pr/ 11. Papa Clemente VIII, salito al stazioni più alte, ben diffi- sca e traduttore. sensibilis- cipa!i occasioni e ai più im- ,soglio pontificio, aveva mo- cilmente troverà una intro- simo (da Thomas Ma11i1 a portanti e.pisodi della vita strato maggior intransigenza duzione e una guida che lo Stefan George, Hans Caros- de.ll' A.postolo d:dle c~ 11 ti e., del suo predecessore nei ri- invogli alla lettura dei sin- sa, Lenau e soprattutto Rii-· nella se.cond.l prospettiva, ci guardi di Ferrara ed aveva --------------------, fa rifle.tt !re s•1lla pere1111ità convalidato le ragioni giuri-1 del messaggio paoliuo in or- diche delle sue pretese con il VERBA V o LANT dine ai problemi de.Ila con- richiamare in vigore la Bolla tw1pora11eitò.. di Pio V. P. Magni, che si m11ove.at · 11 Gasparini segue le ,,arie tento ad ,1rmoniz:.are le d11e ~~a~ta~;~/t 1 ~~:!~hl~ !~~I~ Em .. Mont., Se.nigallia: Le cordiali saluti, e un po' di !:,~f;m.e;ef;;~~!risc;r~;~~!~!~;; Corti d'Italia a salvaguardia ~~~e. ~ib~enti~o~~e ~ftcs,:;~i~ paÒ~~~:ai::altanissetta: Dica la 1,erclzi questa gli pennette cli ~~~e a~rit~~; ;ir:enier~.peÉ andando oltre la sua età fi- verità; non le pare esagerato. Jt~~~i 1 :r; A~:far~~t'1~ 1 ;a ~/,~ Segnaliamo con l'occasione anche <1 il linguaggio•. scrit– to per la « Piccola Bibliote· ca Einaudi • da un'allieva di B.T. Carla Schick, che de– dica doverosamente il prezio· sopratutto si avvale delle am- ;~c;;a,~:u:tt~n~oU~raf~~~~t~o~ ~i/i;~~s;~ht;i~~: ~: tempora 11 ea con il vantaggio ~f~t~ ~jt~~~:tee ~~ziG?~1li1i mi pare compiu1a e da met- glio può portar vanto alla ~:ig~~~'fe. ~~~~~e\'z'J~rtii4~~es~ e dal Rondinclli suoi delega- ~~r cdhae ~:cec:;:~J~on;ri~:~~i ~~::r-:la c~Ì:Si,~~~~an:Ja:ts~ sagaio paolino la chiave per ti, e dalle cancellerie di Ve- augura. Tenda al verso !un- riguardi, come da un rrave risolvere ogni problema. Ac– ,---------------------, iro, quello di poche sillabe è male, dalla retorica. E ades- celta la contemporaneità e più spesso una caduta che so le dico che il poemetto ~aell~o~~:!if,~, .!!~~:~~anfe~:~ 1\IOl'IT1Ì FRANçors MAURIAC MEMORIE INTIME traduzione e prefazione di Elvira Cassa Salvi pp. 250, L. 2.000 una conquis1a. Auguri. ~~nn èc~ai~n~~L•~~c~~e~~~ antiche "Let!ere •· lv. Uliv., Pisa: Poesia bru- va, almeno per un aiornale Basta scorrue l'indice de.I sca, ancora grezza, grumosa, come la « Fiera •· li racconto libro per renderci subito più una· prosa essenziale che lo passo all'amico fvHnosse. conto dell'impegno struttll– un canto. Se questa durezza In complesso, freni Ja reto- raie che porta lo scrittore dovrà essere il suo stile, do- rica e goda buona salute. nella sua opera: i temi pre- ~iri~~3:nd~~noin1~il~~:~ f:~ mr1'!tl~· ~~·a~~~7:;a,L1!i 0 ~J {,~~}t ~°:}~ ~j~~~~at:ta dj;= espressione. Siamo ad un elenca i suoi successi. Brava. la solidarietà, della scienza, buon artigianato, orecchiato ma attenta, mi paiono sue- della parola. Temi che non su letture novecentesche: la cessi ancora effimeri. Quanto ve.ngot10 sconta.ti "a priori" via è lunaa, continui, molti- alle poesie, mi pare di averle ·in categorie cattoliclle ma plichi le letture, dall'antico già dello che sono discrete, discussi, articolati, distesi al moderno. Bene per l'ab- e non posso agaiunacre al- nella pagina in w, narrare bonamento. tro. Anzi queste ultime sono fatto di inuna,:itti poetiche e San Boe., Milano: è sicuro ~~~\~rul~~t~? 1 t a~ta7~fe~~ che non le abbia a-ià rispos10, ga, piuttosto, si faccia una nuova !erie RIVISTA ~IE:\'SILE DI CULTURA Anno XVI ARTICOLI H. URS \'On BAL THASAR WL.o\DIMIRO DORICO J. LUIS L. ARANCUREN li musa5ai:io di sah-eua e U presente La salvezza dJ Venula: ml• t.o e realtà (2) La Spas:na nel 1970 (Cosa avverrà in Spaina dopo Franco?) NOTE E RASSEGNE PIETRO SPINUCCI ALBERTO PESCE CRONACHE GUIDO STELLA GINO NOGARA Erne.91 Hemlnaway: lo stile e la vita Alla ricerca di un slrntrl· cato - Tre film [ranct"SI a Venula La XXIV Sellimana soe.l&le del cattoltcl llallanl li Festival lnternadonale del teatro di prosa Recensioni e segnala:ioni librarie Questi ricordi intimi di 1111 mautro de!l'intimi5mo si po11go110 al di ià di oeni esibit.ione in1rospettiva. e psiamalitico, pene– trando i11 una :ona più. pro/011d.a dove la coscieirlJ) 1ro-Ja le raeioni prime della sua victnda. E ciò co11 esm:ma riser,·a• 1ez.:.a e dl.sat;:.io11e, con ltggere::.zn di ro::co, evitando og11i ~if-e– rime1110 cro11aclzistico diretlo per copiare invece i tintamtnti, i moti piu Stgreii de/f'a11i1110nella fitigr:ma delle /e/fure dì /Il/fa uno lunga esperie11U1. Cosi la corifidtnt.ii si fa dialogo, la nmembranta colloquio e i111erpretat.1011t, in un4 rete, in un arnb1scato intreccio d1 rapporti t di scambi ove si duegna · la storia interiore d1 lllf/4 11114 ge11erat.io11e. I e neppure da poco tempo? sia pur minima cultura: ne Riitiardi bene le « Fiere• de- ha davvero bisorno. · gli ultimi tre mesi. li fat- Re. Mar., Mitatto: Ci sia- BANCO DI SANTO SPIRITO Cost /'a11tobio3ra.fiaspirituale e sott~rranea. di 1111 roma11;:.iut tra i più scaltrili ndl'mdas:ine 4tl cuore umano coincide con fa vita di u11'tpoca, dti suoi conflilti, dei motivi profondi, della dinamica ideale. MORCELLIANA EDITRICE - BRESCIA te è che ricordo mollo bene mo, invece. <I Fiera. e ..L'ua- di averle elogiato "'Mila- mo. sono azzeccale. Si coor- no • e .-Orfeo•, che del re- dini un po', si chiarisca, e le' sto qui trovo superate, alme- prometto del buono. Sia sem- no stilisticamente, da «Alfa- pre chiaro. limpido, mai con- belo del cielo•. li suo ire• fuso, oscuro. La poesia è nico questionario? Prima do- ancora limpidità, nettezza, o manda, seconda e terza: sì. almeno così pensa il suo Quarta: no. Abbia i miei più CARONTE "0ND .A.TO NSL ieoe DIREZIONE C~TRALE E SEDE, Roma, Via del Corso, 173 TUTTE LEOPERAZIONI ED I SERVIZI D BANCA, BORSA, CAMBIO EMERCI
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