La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 44 - 5 novembre 1961
Domenica 5 noYembre 1961 Ti\ FIFR~ !FTTFR\'l~ ,lL RETROSCENA DI UN LONTANO AVVENlMENTO * Pag. 3 Dal '·Quaderno cli Geometria,, a "Cineraccio,, * Storia del Nobel a Carducci Introduzione Sinisgalli Q UA/\00 il Premio 1 obcl del 1906fu atrdbuito a Carducci, Le Figaro nprodu~sc mollo a 1>ropos110Il ,aggio con cm, una quindicina d'anni a,ant1, Picrrc Nolhac a,·c,a folto conoscere in Francia il poeta delle 0th bal'barc: « Gio3uc Carducci _non e solta~to, per noi frnncc..,i, un poeta di gran ra,.za; noi lo com,tdcnmno anche un amico, nutrito dcli,\ no– ~tra lcttcralurn e della nm,1r,1 ',IQl"Ì~. e app.,-.,.~ion;.110aò c...... c, il quJ.lc ~mdica con cuo,·c ~rnc1·:o e con -.oilito !ermo J'o1ll.:r,, di p.1cc e d1 luce che la 1-r.mcn pcrscgu'! _nt!I mondo. Car– ducci conosce e ama il no'itro \J.IC '.'>L com.: ..,, ,·01 rcbbc ,eden.: mol11 fran_ce;;i cono~ccrc e a n1.1 n· l'lt,din. E.' age\'o\,ir.: in qualche m1sum questo n:,ulta,::,, p~darc oggi ,ti no~tri com· pa1rio1i d'lm tale poc1a •· S1 \he\a ancora nel clima dcll'c1ueh11one H11·1,t1cu, e 11 l"(?m3:nticbmo 1171nsalpi.noera in piena 1ioritura. Era l'epoca dt H1p1?oh te Taine e dt Jru.:ob Burckhardt, un'cpocn -,en~ibilc a~ sortilegi dei mu:,ci e delle opere d'arte commentate, alla nccrca del :,1gnificato deJl'f/acc c:iz Italia d11s .l>acra di Cice– rone. 1:,'cduca7ionc -,cntimcntale e prolc:,:,iona\c degli :,crittori e degh artiMi eurovc1 comportm a un ,;ogg1orno a Roma. Ognuno sogna,a u n ltalitmh c:h! Rei~e. E. lu in cllctti 1\ cu– :.tode dell'eredita goethi.ma ,;hc in Gcrmania, k<..e \'alcrc i meriti di Carducci , incarmm onc modtma d'un glorio,;;o pa:,– :,ato. E' un Cari Hillcbrand, del quale for,e -.i I icordano an• cara i nobili storzi di mediatore tra le due culture di\'ise dal Reno, che lanciò quc.,to candidato dal 1>rofiloco~ì :,ingoiare. Un Thcodor r-.lomm,en c un Paul Hc.ysc, colleghi negli annali del Nobel. lo tradu-.,ero. Amici e tradut1ori Carducci tro,o ugualmente in SH.•.1i~1. Ira gli innamo1·a1i dcll'lt,tlia. Card ucci era univer-.almcnte noto, benché la ,u.1 opcr;1 poeti.ca non fos.!.ecerto uno di quei brc, iari che ,i slogliai,o quo11di anamcntc. Fenomeno frequente nd mondo della lcttc– r.ltura, l'ope1a :,'era fermala mentre la pcrsonalit!-1 che a,·c– ,a tenuto la penna a,c,a acqmst:Ho da :.111111 il \i1lorc d'un mito. L'uomo a,c,a -.ubito la mctamorlo:-i in nume ,cner,1- bilc, canonizzato, aureolato, la cui gloria era lermamente sta– bilita ~ulla base d'una biogralia a torti colori e amplificala d.a un apporto d'aneddoti pcr.,onali e di dta.1ioni spnr:,e. Ln r_in(?manzacirconcia,a Q\IC<itO campione dcllt1 libertà, qnc:,to figlio di carbonaro che, ncll'ardoae della gimincua, :l\e,·a s~andito i suoi Gra111bi ed Evocli al ritmo , iuorioso di Ga– nbaldi e del R1sorgm,cuto dell'Italia moderna. In lui, :,i fondc,ano il patriottismo infiammato e una audaci :,fida allo o:,curantismo e al potere temporale dei pap1. Egli era :,oprat– tullO colui che an•,.1 cantato 1'/11110 a .saw11a per rendcr2li questo prestigioso oma~~io: • Salute, o Satana - o ribcllìone, - o fona , indice - della nJifÌrlllC'• li fuoco di tale un oc;v1one da, a al ~ran pu bblico l'im– prc:,:,ionc che Carducci IO!<ii;C un tribuno delln 1 >lcbc.un pro– lagonbta poco complicato. 1 on si vedeva che q uc:,ta p oesia era an n:aha altarncntc s.ipicntc. Che cn1 un';.1rtc poetica rigurgit.inte di allusioni classiche, cman.11.ione d'un umanc– ~imo libresco. Le Odi barbare dovc\'ano il loro ti1olo non al culto d'una primi ti, ita alla Théodorc dc Ban:,\'il\c ma csclu– s!vamcnte al loro metro, :1\lc forme con cui il poeta a,c\a ri,c:,tito le -.uc visioni. Ouc.-,tagrande opera lirica celebrava JJ allcama dell'ispirazione poetica e dei con;i di letteratura ita– liana tenuti da Ca1·ducci nella venerabile uni\'crsiin di Bo– ~na: Per tanti anm, egl_ia,e,a ,.,,cgliato l'entu:,iasmo, la la– me mtcllcttuale d ei ~u o1 dis1.:l!J)Oli con le impu::,l\'e in1e1p1e– t.i".1ionidei grandi m.ic~ tr i con,;;ac1ati ddl'ltalia. La sua rcpu- 1a11oned'educator e de lla giovinc1.za uni\'cr"titaria era solicla– mellll! fondata. I « nei » di Carducci L'impo1·1a111:a del ruolo <,\Oli oda Carduc ci nella dta intcl· lcttu;1h: delta :,ua pat1i.1 g1U')t1 !1capicn.um :nte il tallo che il suo nomi: to~~c 1,ronunr.:i,110qu ando :,i co minciò .a dbcuh:rc del Premio Nobel. Ma la ,ua candidatura urto. ben 1nei;to. contro dhcrsi o~tacoli. Per scmplihcare le co:,c, pos:,iamo ag– grupparli sotto due ,oci: la questione dell'età e la que:,tionc delle idee. L'una e l'altrn, carnttcrisliche dell'epoca. Le discus~ioni su,;ci1a1c dalle prime attribuzioni del Premio Nobel ,·crtcvano sulla questione di :,apcrc se era giu'>to rico– no~ccrc dei \·cechi che con nuta probabili1à tncvano concluso la loro oi,era. li balenio di quc-,10 premio lll'odiKioso all'ori1.– zontc lc1tcrario europeo a\c,a causato un pullulamento d'au– tod consacrati. decorati, magnificati, i quali incarna,ano Utili, miracoloi;amentc, una tendenza idcnlista. Ma, incon\'c– nicntc di non poco conio, lutti co~toro a,c\'ano raggmnto un'età troppo avnn1ata. Oue~t1 superati dalla barba griwia o bianca, erano veramente i laureati ai quali il generoso dona– tore a,·ern pensato di dare i suc-,i soldi. Di nnno in anno, i commenti della slampa S\'edese riprcn– de\imo il tema di quc<,1i ,c111iardi che l'Accademia ind1ca,a come benefattori letterari dell'umanità, ma che sforlunata– mcntc ave\•ano finito di produrre. A Padgi un gio,•anc s,·ede– se cumula,,a le funzioni di bibliotecario '.l S.1intc-Genc\it!\e e di rircritorc ìnizinlo pre~so la stampa parigina. Fu cosi che nel dicembre del 1905 ,;i poté leggere un e\cmpio della sua ,ene maliziosa: * di Gl/11'.l'Alt AIILS1'Q,'1 un? ,olta soppiant_ato, e seguirono amari commenti la cui eco fu_sentita anche m Franci:.1. Natura\men1e era l'odioso ter– mine «idcalism~ • che, si dice, a, ave, a a\ uto una parte prc– pon~c~ntc, e :,i c1:cdcllc di scorgere la cause d'ogni male 111 un. mtrigo anc~douco. Maurice Murct, il critico svizzero ita– lohla, ne fece 11 racconto a Parigi con indigna1ionc ne 1.,(1 Ret•ue dcll'aiOSto 1905. ' ' Uno strano viaggio di nozze • C-:almata ,I~ prima cffe1, c.!.cc~za,ci si occupò di stabilire le respon:,ab1llt~. Roma a,·c,·a nce\'uto, q\Jalchc mese prima oclla proc.lamnz1one del fat.tl ·.! ,erdetto, l,1 n;ita d'un gao– , ane st~1d1os~~,-1:dc,<;, Holger N\blom. Congiungendo le dol– cezze d un , iaggto d1 nozze con la gratuità d'una missione u.ffic_ialc,llo\gcr Nyblom non a,e,a affatto nascosto ai ro– mam che era ~lato incai:icato di redigere per l'Accademia di Stoccolma,. una • mc'"!lOl'I!} • sul poeta Cnrducci. Si cercarono le tracce d1 quèsto v1agg1atorc e non ci \'Olle molto per tro– , arie. Non fu piu _difficileconoscere cosa Holger Nvblom pen– sa, a <!i .Carduc~•· avendo lo ,tesso llolgcr Nyblom avuto c~ra di rivelare 11suo pensiero al pubbllco S\'Cdcse in un ar• t1colo sulla Nord,~k I1dsskmft che la Nuova A11tologw ri produs:,t; con un .Piacere ma}igno..Ebbene. la lettura di questa prosa misi! 111 1;,•1~e.nza che Il pallido professore se1tentrionnlc mc,a gu:,tato mrm,tamcnte poco la rude poesia del MIO,·io• lento col.lega bolognese. All'appena ~posato S\'~dese l'intclli– g~~,a cl a~1or_c a,e,a fatto completamente dirc110. llolgcr N.'blom s, d1mos1_ròcstrcmamenle choccato dall'irreligione <_lei. po.eta ~clic p~t, barbare. Il :,uo studio su Carducci - se ~osi s1 puo. clefm!re lo spre1.z antc articolo d'obbligo inserito nella Norc~1sk Tulsskrt/t - d1mos1r.wa un'mcomprcns1onc :i.ssolu1a, l'mcomprensionc ag grc~Si\'a cli Quei peggiori sordi che non vogliono sentire niente•. ,cy:· ,\n~~~~id~n~c,;bt~i:u ~:~~1~t,io~~Jct~!~ 0 lìc~ton~~I~:Or~~l~~,t~ d1 hnguc ramante a Upsala, inoltre membro dell'Accademia ~,•cdcsc e ~cl :,u<?comi.tata No1?cl. E' probnbile che, durante 11MIOsogg1omo m I talm, costm parlasse degli studi che a\ e• ,a fatto s~1 Carducci, e che i suoi inlerlocutori concludcs– :,~ro che~• l~tta,a d'una missione urficinle. Ma è ~scn1inlc n~ordarc che •I. ~uo saggio cm staio pubblicato fin dal 1901. E umi compoSt7tOnc del tutto mediocre, molto ingenua, ma clalln qu~lc emana l'ami:nir";"tt.ioncdell'autore per colui del qual~ scrivcvn. Solo degli acloratori ccccs:,h 1 i pote,•ano scoi·• ger\11delle :,cric limitazioni. Carducci e Tolstoi La confutazione di Maurice r-.luret porla\'a il titolo di· Sull'itlealm110 di Carducci, e fu riprodotta nel bel \'Olurnc· La !ettcrat11ra itahana d'oggi che l'au1orc pubblicò con unO dedica ? Em1le F:1guct nel 1906. Vi si può leggere umi elo– quente !ntcrprcta1.1onc dell'opera del laureato presuntho, una sorta eh lettera aperta indiri11.ata all'Accademia s,·cde:-ie in fa,orc dell'ideale :1utcntico cd eterno che emana, secondo il ~omme.nt.atore. ~ai. po~1~1idi C:trd_ucci. cl caso in cui fosse 11~11?oss1bil_e ~11nbmrgl1 1\ premio mtero, perché non faralielo d1v1dcr!! ms1en~e ;1 Tol'>toi? • Onoratc insieme questi due ~~lrc~:~r~-f~~.~~ 1 è'a;do~~:l~~~~e~ 1 ~ 1 ~~W!-nt~c:ta~~'.le~~ii~I i1~ir::f:i~ L;onc Tol-.101.Oucs1a ,;0Ju1ionc, oi;o credere, non mancherà d.una certa ::leganra, Compirclc in,ieme due alti di giu,ti- 11a e un gc,10 <,p1ntuale•· . Nel 1905, i_lpremio fu a<,.,egnato alla Polonia c a Sicn– _k1e~,c1;ma ti ~empo !a\'0:3\'a in favore delle aspirazioni 1tah~ne,. Anche 111 S\'czia,. il ~anuto_ prorcs:,orc di Bologn:i. c-ommcmva a trovare ~eri d,fcnson. Il collega in lingue ri;,_n~anzc dcli:\ giovane uni\•c-r:iil. di GOt~borg, Johan \ ismg, _lo raccomaudò con una lcuera sapiente. li ministro cii ,\e7ia a ~orna, Cari P.ildt, egli s1csso erudito e membro dcli Accademia s\'cdcsc, lavorò nella stcs'>~1dirc1ione. Car- • Il primo anno e ~celta Sul\\' Prudhomme, poeta di raro talento in \·erità m:1 la cui carriera poetica era già finita ... L'anno dopo, Thcodor i\·1ommsen, lo s1orico 1cdcsco, ri c,,e i suoi 200.000 franchi: quasi nonagenario, cali non sopra""issc di ~10lt0 alla suprema distinzione. Il lcrzo anno, Bji.>msljerne Bjòrnson, al quale nessuno contesta il merito, ricc\'C n seltan- 1 t'anni suonati I;~risonanlc consacrazione del suo genio. L'an– no dopo, lu la \'alta di Frédéric Mistral e di José Echeaaray, dei quali il primo pfa appartiene alla storia mentre il secondo, come ministro delle Finanze, ha senza dubbio a,•uto bi'>o– gno dei i;oldi del 'obel per colmare il deficit del bilancio spa~nolo. Infine, quest'anno. llcn11k Sicnkic\\ic.1, poeta na• 1ionalc dello nobillà polacca, che ;;wcHl gi~ 1ice,u10 come dono dai suoi conna1ionali una bella proprietJ, ricc,c dalle mani dell'Accademia s,cdcsc cli che farla fruttare. Si è dun• que arrh·ati a fare del Premio letterario una sortn di estre– ciucci guadagnava terreno, e ru sul suo nome che nel 1906si raagiunsc l'unanimità.. La decisione definitiva ru accolla ~en– rn sorpresa, senza acclamazioni, con la soddisfazione un po– co rassegnata di \'edere questo premio ben mcrit:.to arri\arc in 1empo. Forse Carducci ricc\·cttc con i medesimi sentimenti la lctlcra con l.1 quale l'Accademia svcdl.!'>Cgli comunica,a che il premio gli era ~1310attribuito « i11 r1co11osc1mento non .\olo della sua ,•asta erucli:.1011c e delle sue ricerche critiche, 11/tl soprattutto ':""'e 1111 0111aggio reso. ~Jre11ergia JJlastica, ~!f,~O 'r:s;f~1:z~~e:C~ ;~~~ic~ ..~tta potenza hrtCII che caratteri:.· un \~c~~~o r!~~~~:,a cfi~~t~o~al'~~:o dJ• 1u~ 5 ~eng°~~~~r;,e s:,~:~ a cesellare delle belle formule, all'indiriao della • Sianoria Vostra lllustris.,ima .. a Stoccolma: • La leucra che mi m·cte scritta a nome eh questa illustre Accademia s\·cdc~c, le c.:,pressioni piene di nobillà con cui è ~tata concepita, le parole lusinghiere che essa contiene a mio riguardo, la munificenza del premio che e st.110attribuilo al– le mie modeste fatiche, m'hanno empito della ~ratitudinc e d~ll'~mozionc le ~iù ,he e le più profonde, e \i scrho per d1n•1che a<;cctto 11 grande onore che mi e stato re~o. di cui conscr\'crò 1I sc~rcto hno al giorno prescritto. 11 Singolare fortuna la min, che mi dii la gioia d1 ottenere in questa , ila una delle più grandi soddisfa1.ioni alle quali •.111 uom9 ;,os-.a aspirare: ma una gioia adombrala dall'ama– ~zza d~ ~on poter , cnire in questa gloriosa capitale per ncc,·cn•1 dt persona, dalle mani della Sua Augusta Maestà il Re, nel cors!' d'una giomala indimenticabile, le insegne di questo premio. • Le mie infermità, caro Signore. m'impediscono a11ual– me.n\C og~i mo,·imcnto corporale, e soli mi rimangono lo ~pinto e 11cuore, quello per trasme11en:, per le vostre buo- 1~ccure, i miei ringraziamenti più \'Ì\ i :1ll'Acc,1dcmin di Stoc– colorn, questo per formulare i ,,oti più lenenti per la gran– dca.a e la prosperità della nazione s,edesc e del suo Re •. La festa del Nobel E la festa ~cl J\:obd ~i ~\'olsc tradi1ionalmcnte, il IO di– cembre; quasi tradi1ionalmcn1c il vinc110rc pcr la le1tc1-a– turn. non era prcsenle. li segretario perpetuo fece del suo meglio per colmare questo vuoto con un discorso che rinet– tc\'a il suo amore dell'ltalia e la ~ua profonda conoscenza delle c.ultu~ ~mnnze. Es~o dimostrò anche con quali sottili ncco7:"g1mcn11 I nudace radicale, 11repubblicano che era Car• duce,, era stato adallato alle norme con'>er\'atrici dell'oratore. ~~~n d~i°~~'c~ll~i1~~~~:~o art'lcs~~;;~cn;ol?t~!e~t"r!6~ 1 ! ~ica;I~~ una fiammata di giovinez1a, il suo ideale repubblicano :,i t7:"0\'nattcnua_to dai :,cgni di rispetto rc.,i piu tardi alla re• gn:rn ~arghcrita e alla Ca,a Reale d'Italia. Tania retorica Ja– !<.Ctamtravcdcrc che il dottore di Wirsén non s'era impe– gnato sen7n riscn e nella sua scelta del nuo\'o Nobel. ,Ma a Bolpgna! lo stC'-SC? giomo e alla stcs\a ora, si s,•olse un altra ccnmoma, la cui arandeva, nella sua semplicità, ~'?'lla~sò quella di Stoccolma. L'ammiratore di Carducci, il mm1s1ro.svedese barone di 81ld1. era ,·enuto da Romn a con– segnargli, a nome dcll'~ccadcmia ~,cdesc, la dbtinzione. Lo a~\cmmcn10 ru mcss,o m, grande .risalto dalla '\lampn, e il d!segno che ne ~ubbilcò I fl/11straz1one 1taf1ana fu laq,amentc cl!Hu~o. Carducc_, ~ scdu10 nclln :,ua poltrona, circondato dai n1po11e dalle fighe L.,m-n, Beatrice e Libertà. li barone di 81hlt. ]CS'>cuna. ealoro!.a al\ocu7ionc, in italiono, mentre gli ocdu de!l ,eghardo \'Cmpi,ano di lacrime. L'emo1ionc lo lra,·C?he qmrndo l'cmis~nrio nordico conclu,;c abbracciando• lo n<,pcttosamcntc. lnfmc, ci furono i di~corsi ufficiali del rcuorc ~untoni e _del..,indaco di Bologna O~ B1ldt t~!'>nu-.c a St~colm~ il commos:,o rinaraziamen• IO ~1 Car~u~c1: • ~alul~tc 11nobile popolo s,cdesc, nobile nei suoi pens1en e ne, suo, atti•. Bella conclusione d'una giornata, u!limi fuochi del sole L';~~~ll~~~~. s~!';~,u~~1am~~\'n'~ccchiopoctu, a Via Piombo. Piet'~· i~~~~t1~di, Stoccolma - Tracl11:.cli AJalon J-IOjer e di ma unzione. una di'>linzione onorifica che dcnc prima di ogni altra e alla quale non si può aspirare :,e non :,i i! già GIORGIO DE VINCENZI: Vasto ciclo sulle colline (IV Biennale dell'inci~ionc contemporanea _ Venc.1ia) il poeta laureatus di un qualsia3i paese•. JL ][ ]13 Jnt ][ PJE:CJR JL A\. * a ,li Al,Bl<JR'l'O FUA'r'l'J:\"1 L A BIOGRAFIA piu inci– si,a e sianificatha d1 Leonardo Smigalli l'ha scritta lui :,tesso di recente, in lh! paainc, per un repcr• torio di autoritratti di scrit– ton del No,eccnlo: ma lo1 ~toria della :,ua ,·ita :,i fa chiara e tr.i.sparcnte in oani :,ua pagina, in H!rso o m prosa, ché un artista auten– tico m oani suo la,·oro - :,1anei momenti di pm accc~a intro\cr~ione sta in quelli di pm disperata cstrovcr.!.ionc - non parla che di ~e. non delinea che il :,uo ntrallO, il :,cnso della sua a\'\'entura, Sinbgalli nacque ,1 Manie• murro (Potc111.a) nel 1908 al tempo dell'Italia giolit1ian.1, borghesemente liberale e agnostica, euforicamente pa– g.a del suo accresciuto benc~– :,ere e prc~tigio ma chiu.!.a ai fermenti e ai ri3entimcn11 delle classi mcno abbienti e delle regioni economicamente dcprc:,:,e come la Lucania, dll cui l'emigrazione porta,a ,ia di con1inuo le braccia piu opcro~c e generose. Gi!l di– \ c11>1 zii di Leonardo :,e n'erano andati a 1en1ar la for- Leonardo Slnlsaalll nel 1935 ~~~a ~~J 1 ·l.ì:d :O~h!icfi, ~~~•,~~ anni 20 della mia ,ita, per plctamentc an1i nhe, in cer– parti\•a pcr New York. Sol• 'inù delle matematiche ... •· 10 modo, a .!.l1molarc m una 1o la ,igilanza affcuuo~a della Ma quell'appassionato fen·o- direzione di,·e~a. d1 racco• madre. rima:,ta a capo della re subì una de\'iaz1onc e si glimento, di mcdi1az.1onc, di piccola tribu (quattro bam- ri-.obc in c:,iti ben diYcrsi da distensione interiore e insie– l>inc oltre al ma:,chietto), Quelli cui avrebbe potuto ap- me di piu intensa apertura Leonardo compie, tra it '15 c prodarc nel solco di una ri- umana: la mi~ura e I.i. con– il '18, le scuole clementai i goro:,a fedelrn alla ~cicnt,1. ditionc della pro~a. l',;a.,ce most randa, pur con il suo Quando tra ti '28 e il ·29En- cosi accanto al poct;i, e qua:,i car.ittcrc già scontroso e 3!>· 1i_coFermi Uw itò u n gruppo ,,cl intear.uionc illummante :,orto, tale \'i\'acit!l di mente d1 studenti, lr,l c.ui Amaldi e di esso, il prosatore di Fwn che il maestro e altri notabili Sini:,galli, allie vi d i Maestri pari fiori dispari, simbolici ~e!m1~l~ic~e rafcc~~~i~~~~ ~~ f.~~~~PP~~\'cari, fre~~~t 1 :~°'t~ ~~~ 1 Jicl~an ~~~~~~ em~~ 1 it!~~ studi al raaazzo. Istituto di Fisica da lui di- e sollevato- ormai alla tem• Eccolo cos\ negli anni suc• rc110, per una crisi che sug- pera1ura di un mito, cordia• ccssivi a Caserta, promettcn- vcs11, 1 amcnt:! ha raccont:tto le e irre,·ocabile: « Fon.e 10 tissimo alliC\'o delle cuolc Leonardo deche, con la ri- ho troppo premuto sulla mia Tecniche e poi a Benevento, nuncia, la !.ua più ,·era ,oca- \'ita col peso del mio cuore•· per gli :,ludi mcdi-superiori. 11one: 11Potcvo 1rmarmi nel Tali poc3ic, pubblicate a che :,i concludono a apoti 11-ruppodei ragazzi che hanno puntate nel 1942 sulla ri\"i~ta ~~!m/\lì c~n~tu~i 1 ~'.an~:~;~~ ~ftc~~~ul~i ;i\~~-\c~ t:,-C~ti f:i'~:{ 0 :45a~n~~ ~~Ju 1 ~~coJi ormai cli p1·odigio\c scope,·te e rinunciare allo studio dei Mondadori; che tre anni piu di fatali incontri. Se e ;11: neutroni lenti e della radio- tardi pubblicher'".J. un nuo,o tratto dai libri di li:,,ca il atti, it;\ :i.rtificiale... libro di prose autobiogratkhe 11im·anc _Leonardo cominc1.1 Si ap1ha cosi a Sini:-igalli dt_più ampio e lamilrnrc re• ;,d :n,crt,re anc:,c il richtamu . una nuo,·a strada: ceco l'ami• ~piro narrati,·o, Befllbo.~chi. della pocsi~. La s.tagione dei d.1ia con Scipione e Unga- Intanto dal '-U Sini~gJIJi si crepu:,colan e già pa:,s:1t,1, retti, le prime collabora 7 ioni era trasferito a Roma, do,c: con la guerra: c'è stato an- ,di'• Italia Letteraria .. dirct- resterà sino al '47, la\orando ~ 1 Ì~'\ it,~~t~r\~in°Prc~~~li:,tt.t~ :;;e d~o~~?; ~ia~o;i~;~· 1 ,~pr/~= ~~f,~Usi~~~1~)CRaa~Wda(ni:ic~t~ P?t quella eh Dc Robcru:,, 11onc lucana. Pur non intcr• sun \lena di :,c1_it torc negli g1!t~ano apparsi a\l'o)i1.1.011tc rompendo gli studi universi- C.!.tri moralità nllcs~1oni di poeti come Onofn e Saba, t•1ri - conclusisi nel '34 con 1 0 1 _oc 0 '_,',. 0 ,a' •,• 0 c 0 1 1 ',! 0• 1 m 10 c,n 0 1r 0 c ,',• 0 ,,,·c 0 n,•_ Sbarbare e, Rcbor:1, Campana la laurea in ingcanel'ia a Ro• c. U.naaretu.: mu nella pro• ma _ il poeta matura l;i :,ua ~1 liberamente, cioè vi1almcn– "'.nc1a, ~pec_:ialmcnte 1-:i quell,1 ~orprcndcntc fioritura m un le, non senza riscntil·e sua– pm pcnfcr1ca, anche il f1~1sso clima di inicnso fenore in- ge:,t1om e M1moll da quc:ie dcli~. m.1ova le1te1~t!1ra.gmn- tcllcttuale, che filtra e dc- complesse esperienze pros::.– ge 11ta1da!O: e m1galh lcg- cani.I la fresca esplosione s1iche, nclln tcndcnta a un ge .Cornzzm1, Gozzano, Mo_· del :,uo spirito. Non e un caso disco1-so più umanamente retti, Palat~cschi e Govom. c!ic Quademo di geometric, ,;eco e articohlto: 1..-cco, nt:I ~on è un mc.antro casuale: sta concepito cd elaborato nel '47, I 111101·i Ctlmpi l:,fi.,i. 1 • crcpuscol_a~1 ... parlano al- '35 quasi contemporaneamcn-• la s~ia ,scns1b1lit~ raccolta e te alle 18 Poesie, che furono meo11nuva e ,111.mcntcranno <.:omcuna rh•clazione. ~;~~~~~er~~mi, cfiJ,g,~c~i c~~o~ ~ntanto alla po1: 31 a del No• feconde csperien,c _ darà suo ~ndava ~rndcndo una piu tanti l>uoni frulli. r.~nd~;sJ?3~Z1i_j~~~~-c~~ri1;a~\';~ L'odiuea ~in 8 i~ 11 npa~~~oPf:~!ld~m~;~~ delle camere d'affitto È~~fttocCe~~~l~h:uii!~~~r~\?o'ì~ Nel '26 il gio, ane lucano la- • Corri~rc della Sera•, alli– sci:, la sua terra per i.-,cri- ncava 11suo nome :1dcliri11u– vcrsl alla f:tcoltà di matcma- ra accanto a Ungaretti e a ticn dell'Unh·crsit?t di Roma. Montale. E nel '36 non era Comincia cos}. per il [uturo mancata una lungn e favore• scri11orc, • il lungo monoto- vole rece nsione di Oc Robcr– no ciclo di tr11s,:r:iigra1,ioni 1is. Ma .turnva.no intDntO 1 nelle camere mobiliate., ma frutti de l nuo\·O la\'oro che s.i .sc~iud!)no anche prospct- nemmeno la guerra e h n– t1ve d1 nuracolo: • Pos'io dii e chiamo alle armi (Smi~galli di aver conosciuto giorni di era urficiale di artiglieria da estasi tra gli anni 15 e p:li cnmpagna) interruppe com- ~ A\. O A\. La dinamica dell'uomo Carducci era scn7a dubbio, il vocra lm1retlt11s dcll'llalia e, nato nel 1835,rispondeva già perfettamente alle condizioni di nmianità. Quei signo1; di Stoccolma andavano ancora una volta a sfidare l'opinione dei aio,•ani e ad incoronare una opera giunta nlla sua conclu:,ione im·ccc di incoraggiare uno scrittore ancora all'alba del ~uo genio? Ma gli anni pas~a– ,·ano. Ci si confida, a, a fronle aggro11a1a, che il Saagio di Bologna, paraliz:z.,10 da un at1;1cco, non usch a pili di casa. L'inquietudine crcscc,a tra i :,uoi amici e connaz,onali. Il conte Ugo Balzani. quando propose in qualilà di membro della Real Accademia dei Lincei Carducci al premio dcl 1906, non mancò di sollolinenrc i 1;,;;chid'un nuO\'O rinvio: « L'età DeRobertoe la crisi del verismo La poc~ia Me:,~a, del resto riOcttc in Sini~aalh - cn~ mctamorto~i e ri:,ultati piu o meno felici e pcr~uasin - la stessa dinamica dell'uomo (magari proprio come rça. 1.ionc al movimento c~tcrno co_meansia _dia~~!>lutoi-acca: g:hmen10 d1 ~tas, • contem• plath 1 a •): un uomo che tra F1_1r9rmathe.111at1c11s ( 1950) e C111tltàdelle Macchme ( n, i• sta dire1ta, da Romu fra 1I '53 e li '58 per le Az,efl(lç d(;(- 1,t .• Finmcccamc.a •} tra la rcahzzaz1o~c d1 :,mgolari cor- 1omc1ragg1 ~ ~fondo tccnico– :,cicntifico. (li p1u famoi.o, La lc~1one. c/1 geometria e del 48). i numc~~i , 1.1gi;i al• l'estero e l'mtcnsa attivlla co~c. esperto, ormai qualifi– ca_11~smJo, delle tecniche pub· bhcuane nei pm diversi m– mi industriali, non rinuncia alla sua piu car.t vocazione di. co~tinuo, p.iurosamcnté m11~acc1atama !<.Cmprc,pun– t1ghosamcntc, nccanitamenle difesa (ed ecco le pm recenti raccolte dell'ultimo decennio da Uf vigna vcccl11a a Ban: chett1, da Tu :,urm poeta a Cbreraccio). • e sopratlutto lo stato di snlute dell'illu~tre sciit101-c rendono dc~idarabilc di non attendere 1roppo prima di concedergli il premio, se questo grande onore deve es:icrc il coronamento della sua vita ... le barricate di un tempo Carducci a\·c,a \li;!l.uto quanto ba:,ta,a perché l'o:,tacolo dcll'ct!l aggra\'as~c una situa1.ionc che l'ostacolo costituito dal– le sue idee rendc,a già difficile. Molte cose erano cambiate dal giorno in cui era apparso l'/n110 " Satana. L'Europa era entrata in un'era di neombticbmo, di nr.."OCattolicesimo,di neoromanticismo cd altri « ismi .. più occulti ancora. La ,cc· chi miardia dei difensori della libertà e i radicali di slrelta O!.SCnan1a tro,·a,·ano che l'evo\u1ionc av,cnha 1>crrctroces• sionc. Che era a,,, enuto alla « forza , indice della ragione?• Chi parlm·a più di pagane~imo, di anticlcncalismo. d1 ra1io– nalismo e di repubblicanesimo, dai giorni di Garibaldi? Do· ,e erano finite le barricate dì un tempo? In qucsli Mi-ani tempi era agli scrit1ori di tcndcn1e idealiste che si do, crn porgere l'alloro e l'Accademia S\'Cdcse darn, con tuttn c,1- denza. un senso preciso al termine idealismo. Per i parligiani di Carducci :,i tratta,a di rendere accet• tabilc il ,ecchio guerriero, di adattarlo alle norme ~o:,te, almeno così pare,a, da Alfred Nobel nel suo testamento. Non era possibile rinnegare puramente e semplicemente le ii~~l~h~sti~~~ 0 d~lY,~~~a 11cfÒ;,~: ~~~tti~~,-~\'if 0 1~rb~~n/; !orta ,ha. La soluzione era di portnre la discus:,iooe sul piano storico e umano. E là, il ,ccchio p rofc~so re si prcsta– \'3. magnificamente alle interpretazioni p ~opit.ìc . Era ,antag– gioso mc11ere i'!l luce, !<icniaprender partit o rigu ardo alle sue pa~sate conccz1oni n,oluzionarie, la nobiltà dei suoi senti– menti, la sua abnegazione, l'altcua di spirito con la. quale egli considcra,a le trivialità e l_edifficoha della vita: un Ca– tone dal cuore acneroso e dalrmtelligenta folgorante. Con questo spiri_10 :,i era p~onunciato il suo nome nel 1902. L'atto di candidatura part1\'a da un collega, e suo di– scepolo, Antonio Fogazzaro, che do\·e\ a più tardi riaurare nei dibal!iti del Nobel. Forte dell'appoggio del re11orc della uni\'crsita bolognese, Vittorio Puntoni, ciii difese eloquente· mente la cama di Carducci. Le risc1,e soggctthe si trasfor• mano. in que.!.to documento, in lodi strc1tamcntc legate allo ~~~'d{~-~::~,~~ 1 af1a/:g''j~,,~~~~ d~ n~ ~I~ i; s 1 ~~~actfh~u;s~f ma nc~~uno oserebbe con1c,;;1arcla purea.a d'una aloria che mai ,offio di ,anitj. ne di bassa cupidità ha :,fioraio. Da meno ~colo i .;uoi canti hanno profondamente toccato la ,mima na,ionalc. E' staio un rude combat11.'ntl!e il ~oo ,crso luçcntc, maneggiato come una :,pada, ha potuto fare moli~ fente. la sua lo~a poc1irn l_'hafon.e taho.Ha tra.,cinato al d1 Ja del !iUO<,cop_o eppure m,u il suo cuore 1mpetuo!iOha con– ser. alo rancon ...... Il premio andò altrO\c 1,cl 1902; lo stesso av,ennc nel 1903. Le spcran7e erano ~randi nel 1904.L'l delusione fu an– cora piu profonda 111 ltali..i qu.rndu Carducci si vide ancora E ' Dl\'ENTATO un luo– ~o comune, ai nostri eiorni. dire che Fe· derico de Hoberto, l'auto– re de I ViccrP è stato e ri· scoperto 1> da Giuseppe To– rnasi di Lampedusa. o più esattamente dal successo del Gattopardo. romanzo strulluralmente simile al massim.:, libro dello scrit– tore napoletano (ma si– ciliano d'Adozione) nato esattamente un secolo fa. A q~este e riscoperte .. ci crediamo poco. I ripensa– menti critici che da più parti si vanno facendo sulla poetica del verismo hanno origini. voglio spe– rare. ben più autentiche che non il successo di un libro come IL Ganopardo: libro bellissimo fin che si vuole. ma dotato di assai poca d1meslichezza con il verismo. L' e,;igenza che spinge molti studi osi contempora– nei. !-Oprattutto giovani. a riprendere in mano ì testi narrativi e critici dell'ulti– missimo ottocento e del primissimo novecento na• sce, credo, dalla fondatis· sima convinzione che sino ad o~l!i tutto quel periodo sia stato osservalo attra– verso una lente deforman– te imposta. assai più che dai critici, dalle tendenze politicù _ ideologiche. c h e hanno J?Cl\·ernato la prima metà del secolo. Con ciò, tuttavia. non si vuol ripetere qui que,l che troppo spesso. e ingiusta– mente. si dice: cioè che scrittori di grande merito e di grande interesse I quali patirono la pi;evalcnza di correnti culturali domi– nanti ad essi estranee, fu– rono e ignorati 1> dalla cri– tica. Diciamo. invece. che furono ignorati dalla sen– ~ibilit;\ dei lettori. dalla toro naturale, o innaturale. tendenza ad accogliere e potenziare motivi lettera– rio-politici contrari a que– gli scrittori. e che per ciò anche la critica più avve· duta restò in disparte, nel– la medesima isola d'indif– ferenza nella quale giac· que. per troppo tempo il verismo. Le colpe della critica Nei riguardi della criti– ca, se mai, il discorso da fare è un altro: che la critica di allora non sep– pe, nella maggioranza. in· tendere le vere esigenze del verismo, del naturali– smo, del 'Positivismo. e di tutte quelle correnti che parevano. ma non erano (e lo dice molto bene Carlo Salinari sul numero 7 del– la rivista Le Ragioni nar– rative In una nota pole– mica di commento al pro· prio volume sul decadenti– smo) affossate nel provin– cialismo. e per ciò in urto con l'apparente opera di sprovincializzazione offerta * cli t./fl,1 1 l•'ll.A,\ CO VE11 1 È dal d'annunziancsimo. dal– lo spiritualismo ccc. Queste vere esigenze del realismo. nei loro limiti reali e nel1a loro efficacia. possiamo intenderle appie· no soltanto oggi. E non certo perché solo oggi può dirsi finita l'epoca d'an– nunziana (usiamo il ter· mine e d·annunziano 1> per comodo. riunendo in una definizione impropria tutte le correnti irrazionalisti– che di quell'epoca) la qua· le, anzi. con le altre forme e con mutati aspetti. va riapparendo. ma perché soltanto oggi ci è dato di osservare appieno come il verismo fosse un tentativo di osservare oggettivamen– te le contraddizioni tipi– che della società borghese. In altre parole: il verismo ci è più chiaro. nei suoi meriti e nei suoi difetti. perché più chiare, e pili ampiamente accettate, so• no le contraddizioni tipi– che della nostra società. Per ciò l'immagine di Federico de Roberto quale ci appare nel recente stu– dio di Vittorio Spinazzola, intitolato Federico de Ro– berto e il verismo (Editore Feltrinelli), è stata colta con tanta nitiditczza. an– che nelle sue componenti più drammatiche e con· tradditorie. Anzi, è proprio su queste particolari com– ponenti contrndditorie che lo Spinazzola ha fatto os– servazioni davvero nuove. indicando come la critica alla società mossa dai ve· risti. la critica all'Italia u/· ficiale cui veniva contrap– posta l'ftalia reale, pur es· sendo il punto più avan– zato della letteratura d·aJ· !ora. fosse destinata alla sconfitto. alla macerazio– ne. alla dissoluzione. e Tut– ti i veristi - scrive Spi· nazzola - sapevano bensì intendere gli squilibri ed i mali affliggenti il corpo nazionale, ma il loro gene– rico empito libertario si inaridiva, nel momento stesso in cui era espresso. nella dolente convinzione che nulla mai avrebbe po– t1;to operare un integrale rtsc~tto umano: e proprio I Vtceré. con il loro più viv~ce impegno politico– soc1ale, testimoniano che quanto più forte era la consapevolezza del male presente tanto più deso– lata si faceva la ·rasse– gnata certezza che il fu– turo non avrebbe mai po– tuto essere migliore. Scetticiamo di De Roberto lncapace di dominare le proprie ansie e le proprie amarezze, Dc Roberto de- moliscc con una sorta di faria rabbiosa ogni speran– za di rproj?resso. appunto perchè sentiva urj?ere vi– vissinrn entro se stesso la esigenza di rapporti umani più interi e giusti: lo scet– tico pessimismo ha per un lato. nel suo furore pole– mico. un furore stimolante e positivo. in quanto espri– me una tensione morale feconda pur nella sua ama– rezza, ma per l'altro si abbandona ad una inerzia opaca. investendo con una critiC'a distruttiva tutti gli istituti democratici e jil'.iu– dicando irrealizzabile qaal– siasi aspir~zione di rinno– vamento civile,_ Ora è proprio questa contraddizione del veri· smo. e di De Roberto in particolare, che ripropone il discorso in termini etico– politici difficilmente com– prensibili prima d'ora. Da cos'altro deriva. infatti. questa contraddizione. de– stinata a degenerare in in– voluzione di tutto il movi– mento culturale, se non dalla coscienza che la struttura borghese della società, vagheggiata per tutto il Risorgimento come quella definitiva e risolu– ~iva per le sorti umane, è 1n effetti ben lontana dal concedere all'uomo la pro– pria interezza individuale e sociale? E' a questo punto che per Il discorso &Ulverismo co• me su o.cmi altra corr 1 cnle ielterar1c1 dell'epoca si deve innestare una serie di con– sidera1ioni storiche sulle componenti economiche e sulle correnti politiche che gu\daron~• e monopolizza– rono. il Risorj?imento. li e Risorgimento tradito,. in altre parole, non fu né una impressione né un incubo: fu, per gli scrittori d'ogni tendenza che agirono a ca– valiere dei due secoli il solo dato indiscutibile. • Lo corrente irrazionali~ta La corrente irrazionali– stica cercò di superare le remore del e Risorgimento tradito 1> dalla struttura so· ciale borghese per mezzo di un netto e e aristocra– tico 1> rifiuto della realtà. o addirittura per la giustifl· cazione super-reale. misti– cheggitt:ilc, della lnegua– glianza e della antidemo· crazia che caratterizzava• no, in sostanza. ogni aspet– to della società borghese post-risorgimentale (com· 1~resa la parentesi giolit– tiana); la corrente verista, legata da fermissime con– vinzioni alla realtà. alla fine si disorientò di rronte a questa realtà che e non rispondeva> alle speranze. ed educata com'era a cono– scere la realtà unicamente sulla base degli insegna– menti della morale bor– ghese risorgimentale, altro non poté che scambiare il e Risorgimento tradito l' per un tradimf'nto clclln realta stessa. Cosi questo • terrone. n– succhi!'to dalle irande me– tropoli, questo malinconico • mussulmano avido d'odori,. che all'acume dell'adolescen– za sc~l1 l'incanto delle ma– tcma11chc come un raptus orfìto, (fattosi poi fermento per l'improvvi~a inquictant~ scoperta del sesso, di più ac– cese e complesse dimensioni d'.artc e .d'umanità) non ~ d1~ci:iuto_11cantore di Quella 11 c1v1Jtà delle macchmc .. che PlJl'e,.per altro verso, ha con– tnbu,10 a illustrare e nobili– tare. li suo agguerrito luci– do razionalismo non pote\a ror1are, ~ella ~contro con , 1 suo ferv ido estatico tcmpe– ramcn.to meridionale, che ad u.na s!ng olarc specie di irra– z1on ahs:mo fa\·oloso. La natur-a, sofferta e goduta dal cuore e rifiutata dall'in– telletto, ha compiuto le sue vendette cd ceco l'acuto dis– sertatore geometrir.1.ante in– n,amp~to. di sublimi astra– z1om ,1mp1gliari;i nella fatale ~:~~~ 11 fa 1~~r:a~=~~a \ 0~el\~ Suc foreste e I suoi fium· con. le sue colline e le su~ nub.,, ~ i suoi • cafom •. la– bori,os~ e tristi, e i suoi ani• mali, • suoi fiori cd erbe !e tra~izioni, le superstizioni i c~nll e le r,:iagie indigene. , Siamo a(!:11 antipodi del furor .matltematicus, gran forza !1bcrantc, come sccii– mcntaz1on~ di fondo, cui do– vranno riporta':"5i l'anticlo– qucnza, l'csse01rnlith il gu– s~o. trascendentale del scn– s1b1lee del concreto, nel poe– ta ': nel pros:itore. Qui J)c– nc!nam~ negli :,rcani '>p,1zi ~c1 sc.n11mcnti ancc'>trali, d~I _nummoso • di una terra e dt una gente: miseria e do– l9re che "i _ripicanno, che ai- ~1~tf;,:i ~~~:~i';, nel sapcnn.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=