La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 36 - 10 settembre 1961
Pag. 4 LA F'1Ef1,\ lETTF.R,\RlA Domenica 10 settemhre 1961 ][ GRANDI NAJRJRATOJRJl * DI 'Jl'U'Jl'TO J[JL 1".0N D(]) Pelle Molin: Sarabanda nel bosco L UNGO la strada tortuosa del ,. Monte Cavallo» correva. nel cuor della not– te, Salmon di Nysvcdjan. Gli era utile, adesso. la sua vecchia abitudine di scivo– lare rapido nel bosco col passo mollcgi:iato dei lapponi: la strada era interminabile e s::rande la fretta. C'era ancora un buon trat– to fino all'abitato: e di n. poì, quattro miglia buone prima che ... Ma che co.rn succedevo? I rami secchi scricchiolarono come sotto un corpo pesante. ...prima che lui. tra un paio d"ore. si tro– vasse davanti alla donna plgm e sonnolenta che conosceva cosi bene dalle precedenti occasioni del genere. Quanti e quanti mi'l- ;ii~cti~~:~tr~0~1 ! 1 :;o_ b~~~;i ~~fi~o 5 segnava strisce luccicanli sui loro visi. per lo più non lavati! E lei ... già. lei si com– portava da mestierante. si :;tirava e ri,l!;.ira– va nel suo letto caldo, domandandosi a quale delle mogli potesse ora toccare ... Ma che c·era insomma? Uno sbuffar· violento interruppe la pace notturna della foresta. Salmon comprese: ma. snodato ed <'lastico come una molla. prosegul il suo cammi.no. Alt, perbacco, questo 110n ci voleva! Un brontollo rabbioso. che subito si tra– sformò in urlo. pochi passi davanti a lui. Salmon aveva già compreso da qualche mo– mento che l'orso era nei parag,1?i: ma cosi vicino. e di quel calibro! Si fermò d! col– po: "Gli darò il tempo di calmarsi e di bat– tersela .. pensò. Dall'intrico degli alberi abbattuti dal ven– to. di tra il groviglio dei rami secchi. la belva si rizzò su due zampe. mosh:ando i suoi bianchi denti di ::tesso e le fauci aper– te. sanguiqne ... Accidenti che roba!., disse Salmon. Con un balzo felino raggnmsc un tronco d'abete secco. superstite del taglio invernale del bosco; l:mciò attorno un·oc– chiata rapida; corse verso un 2randc pino. Quell'incontro proprio non ci voleva: chi sarà stato quel guastamestieri che si era messo a stuzzicare la pelle dell'orso con un solletico di piombo, infuriandolo. per poi darsela a ,!?ambe?, .. Beh, bisognerà cavar– cela, In qualche modo. borbottò Salmon. irritato. Ora l'orso veniva avanti. con ruggente furore: avanzava dritto dritto contro di lui. La cosa si faceva seria: grazie a Dio c·er.l quel i:::rosso pino. Ora sl che il pino valeva tant'oro, per un uomo inerme. Purché Sal– mon potesse avere occhi abbastanza i'lj!UZ– zi e I suoi vccch• piedi ben saldi: allrimen– ti non si sa come sarebbe andi'lla a f\nirc! L'orso non è quell'ammasso pigro e vc1 4 loso che molti credono. Nel momento del furore le sue zampe poderose lo portano avi'lnti con lunghi s:1lti progressivi, ad una velocità assai ma~i:i:lore di quella che può raggiun~erc un uomo agile e rone. Allorn il bosco f> tutto uno scrirchiol\o: r:1mi sec– chi e sterpi ci!!olano sotto ai imoi piedi: tronchi volan di l;;.to come loppa; piccoli abeti si piegano come f\cno. E se l'orso, al– lora, ha un conto da re,1!:olare con un uomo che si trova solo nel bosco. questo è spac– ciato in due minuti: a meno che Dio non abbia pietà di lui. Il colono aveva appena raggiunto il suo pino, e la belva gli era già alle calcagna: cosl vicina che Snlmon se ne sentiva ad– dosso il frusclo. Ma ora Salrnon st,wa al nparo. e puntnva I suoi sve~ll. azzurri oc– chi di montanaro su quel tipacclo velloso, pronto a sottrarsi fulmine-o a.lfabbraccio, pronto ~ correre intorno tenendo sempre l'albero tra sé e l'altro. nclln sarabanda che stava per .incominciare. Sentiva i tendini delle glnocchia tendersi come mòlle d'ac– ciaio: e la mano. appoi;::giata sul tronco, non dava segno di tremore. Ed ecco Nalle (1) all'attacco. Un snlto a mezzo ~pro e gli frusciò vicino, a un palmo appena di distanza. Il balzo ma.I riuscito f\nl in un arresto brusco nel muschio, dove il muso scavò come un cunicolo. Un rin~hio; un tratto di muschio strappato via nella volta improvvisa: si sollevò una specie di ~~:e~i;:o efi~o:~~rsQu~~rdn~,r~iJ! 1 '~~~~1: 0 ~ ~t trarsi, !ccc un rapido « alt.. presso l'al– bero; e subito r.11 si precipitò dietro ma non potè compiere un giro cosi serr~to come quello del contadino: il suo corpo era trop– po grande ... Poi di nuovo la belva si lan– ci~ avanti e dietro m profonde puntnte: poi svolte brusche, scrollate da maialetto at– territo: ripiegò, attaccò. ulu.Jò da farne rin– tronare i dintorni; graffiò tra Il muschio e il magro terreno. s~bbioso spuntò ruOn, guardando con g1alh occhi oblung:hi: ma (1) Nalle è il nome scherzoso col quale m Svezia vcnJ,":onochiamati sii orsi. Salmon riuscl a scart.irlo ogni volta. I rami scricchiolavano. i sassi stridevano. e geme– vano. Il sole era tramontalo da un pezzo, da un'ora buona. Ma c'era luce come di giorno. Era subilo dopo la mez.z.a. estate. quando nelle nostre regioni dell'alta Svezia non è mai notte. neppure nelle due ore in cui il sole riposa all'orizzonte. L'aria era di un giallo luminoso. piccole nuvole orlate di fuoco apparivano a po– ne_nte. Tn quella magica luce. sul « Monte c,vaUo ,,. Salmon e rorso danzavano la loro appassionata sarabanda. l'uno bollente e rumoroso. l'altro silenzioso e pronto. E <• la mamma», che, a casa, era a letto con le do~lie! Salmon era il migliore tra i cacciatori di orsi del luol,!.o.Entro tutto il comune di Do– rotea non c'era nessuno che avesse la sua fortuna nella foresta. A tutto quel giorno aveva abbattuto venti orsi. lo si sapeva con sicurezza. Quanto a lui.. diceva venticinque. e poteva esser vero. Mai. però. prima di quc.lla notte di passio– ne. Salmon aveva veduto una belva simile. Noi:i sapeva spic~arsi quelrincomprensibile furia: quella canaglia, che impazzava cosl. era stata forse inseguita e ferita? o privata !'ELLE A·tOLIN appartie11e a quel regI0- 11alis1110 svedese dell'SOO, che raggiw,se nso– nauza 111011diale col suo massimo espone11te: Selma l.Ager/0/. La Lager/O/ rappre.sentaw1 il Viirmla111l, ,ma delle regioni ce11trali, ricca di lagl11, di verde, di tradi:.ioni artistiche. Pelle Molm - nato 11el 186-1. morto nel 1896 - 11ortò per primo nella leuerawra svedese la voce del Norrla11d, l'immensa distesa del .se1te11- 1rio11e, ricca di boschi maestosi e di steppe sco,1/i11atc: la terra del sole di mez:.a11otte. IA sua breve, tragica esiste11:.a si bruciò i11 ,ma serie di avventure. Ma /or.se fu pro– prio il suo carattere irrequieto e violeuto che lo portò a se,itire più inte11same11te la s11gges1io11e dell'estremo nord, a IratteggIar- 11e natura e vita co11 viglio , •igoro.so . J,11 dello di lui che, se ave.~.sevfa.slllo v,t, a lungo, .sarebbe probabil111e111t dive11tato 11 Kipling o il Jack l..011do11 della Scamlilim•,a. !..e sue novelle, raccolte postume. in liii vol11111e,sotto il titolo di Adalcns poe:.i. furono pubblicate 11el 1897. Vi .si svecc/11a110 co11dizio11i di ,iita e.slremame11te 1>ru11itive: l'uomo è in co11rin110. slretto co11tattò con la 11M11ra: asvr'a, senza quartiere, ltl lot1a per f'eçhtcm.a. Ma il reali.\1110 11111 crudo quarto di lega nel bosco e corresse in aiuto? « 0---0--0--}à! ~,. E Nallc continuava la sua manovra; chi poteva capire una simile furia? Di tanto in tanto sfiorava il pino cosl da presso da stni 4 sciarvi il pelo. ma Salmon era sempre qual– che pollice più in là, con sguardo freddo. mentre il sudore gli scorreva sotto gli abiti in piccoli rivi. Sotto il calpestio delle sue scarpe di scorza di betulla. LI fine muschio che copriva il suolo si era dapprima aperto in nrossi buchi; quindi era stato strappato in ampi squarci: e infine asportato completa– mente: ed ora Salmon saltava entro un cer– chio di nuda terra. tutta battuta. Una delle !carpe di corteccia si era sfasciata del tutto, mentre l'::iltra reggeva ancora. ma cosl lacera eia lasciar intravedere alcune dita 6angui– nanti. E « la mamma>• che si era tormentata tutta la sera con le sue doglie: e che adesso aspettava. aspeuav;i.! Nalle cambiò tattica. Invece di correre in continuazione, cominciò a lanciarsi in pun– tate. a far mulinelli. a roteare sul dorso: come sogliono fare gli orsi quando attaccano il cacciatore che si è appostato dietro un albero e non riescono a raggiungerlo con salti a quattro fiampe. (Io racconto la storia come mi è stata raccontata). tito dal colpo. saltava per aria, su per aria. come una palla. emettendo un ululato d•in– ferno. Salmon si accorse che il suo vestito si era ridotto a pezzi e la sua pelle era tutta scorticata. Nalle danzava come un ossesso. schiumava, urlava. faceva chiasso. Non avanzava più in assalti succp;;:sivl. Stava presso l'albero in po– sizione eretta e picchiava da unn parte e da_l– l'altra. in cerca del contadino. La corteccia si scorticava e cadeva al suolo in larghe fal 4 de. sotto il tempestio regolare delle sue zam– pe. Anche i brandelli delle ,,esti di S.ilmon ebbero la loro. La sp.illa era seminuda e ma– dida di sangue. ma la mano che teneva il coltello si muoveva ininterrottamente: cd era sempre pronta. Sorse il sole. A sud si vedeva la monta1ma ergersi violetta: cd era tutta immersa nel sonno. tranne la cima. che era desta e man– dava bagliori rossi alla luce solare. A quel– l'ora ..Sa\mon avrebbe dovuto essere a cas:1 con la levatrice. neJla sua capanna ... che adesso invece stava per di ,•enirc più nuda di prima; i bambini cacciati fuori a mendicare, a soffrir la miseria ... il padre scomparso per sempre ...: una storia della monta~na. una nera storia della montagna. di quelle ehe possono accadere lassù nel nord. Quello che ora avvenne. si sussc~ul in una corsa turbinosa. Ancora una volta l'orso tornò alle pun– tate. ai mulinelli, alle giravolte. si avventurò in esercitazioni di alta acrobazia. Gli occhi di Salmon erano azzurri e freddi come il ciclo di una notte gelata: e non si distoj{\ie– vnno un attimo dalla belva: che. balzando da una parte e dalraltra. sempre si trovava di fronte il coltelld. maneggiato con la rapi– dità di un fulm111e. Salmon si aJ?~Omilolava, s1 raddrlzza,,a. sgattaiolava furtivo; si nr– rampicava. scivolava intorno all'albero. L,1 scarpa di corteccia si era sfondata cd c-ra salita f\no alla cnvi~lia, dove OJ?ni tanto si riJ,:irava. scgnnndo sulla pelle striature rossc. La mano sinistra, quella che scivolava at– torno all'albero. la mano--appoJ,:,1!io. era 1,!0ll– fla e cosparsa di vesciche. talune alte e col– me. altre ere-pale, piagate. \'UOte. E cosl avvenne che Salmon a un t ra)to cadde in ginocchio. Allora si trovò la belva a mezzo metro si e no di distanza. Prima che si raddrizzasse. ebbe t:li occhi dell'orso sopra di sé. e senti una corrente dì arin cal– da. s~radc,,ole. quando l:1 ~lugnantc mandi– bola della belva si apri e si richiuse con un colpct secco e si apri una volta ancora. Snl- ~~~~- fdc1ql~~I~b~fuf;~.erp(.!> 1 u~; 1 :t1!~~~evrde~ :/e/~::::,,~;~1t,.";,,J;'//g;/ 5 '~~~~"~'f Jj ;;;!s~o~:;~~'. ~- i.. .L._ nero e rosso davanti a,i!li occhi; ma un at– timo dopo era s:là scivolato a ritroso: e 1:at– timo. ancora successivo. quando crcde\'a che fosse ~iunto il momento della mor\l'. il col– tello si mosse. affondò entro quakm•:1 di mol- 11'.'; l.'d ecco fu di nuo\'o in pil•di, lui. . S:1lmon dl•l.(li orsi ·1 Come iu questa « Sarabamla 11el hosco ,. . _ , 11110 dei Cll/JOlm,ori di Moli11, i11 c11i i d11e v~irt,cofare e aVJ'IIICe11tequesta. Io_tta è l am- 1>rotago11isti, /'1101110e l'ont1, 50110 poHt h1e11If <:he la c1rco11cl11 e ti c11,t .H al1111e11ta: s11llo stes,;o pIa110 morale: e11tm111b111111a111 que/1ari'! fredda ~ tersa, quel/ at1110::.fert1 .so- 11ei loro se11time11ti materni o vMerlll, e11- ,\/Jesa, t(ptca de/I e.\fate 11ortl1ca, 11elfa q11ale tru111h1 m11111t1l1!\cl1i11efla cieca loua vt•r 0,:111 1111raco/o p11ò m:catlere. SOfJrlll'l°Ì1·cre. \fa <1111'1 chi! Y1!11tfe 11111:or fJIII ADAMARIA TERZIANI Abbandouando I:\ s11a posl1.io1w l'l'Plta, N:lllt• si pn•cipitò C!CCHmenll'sul l'Olona. ('t'l'– cando di sfiorarlo al lar_i.(o l' in vcrl1à compi due rapidi J!lri non lontano d:1ll'nlbero; ma quando cercò di avventnri=i lo slancio fu troppo, e il tentntivo s1 risolse in un i;,alto troppo lun,l,l'o e In una brusca conversione. L'orso ululò. arnndclli di int<'riorn pende– vano ciondolanti da una f('rita. Polv<'re l' terra e muschio e aghi di pino attenuavano 11 loro vero eolore. Sl•mbr:wano stracci grli;,:I su una l,!iacca nrnrronP dei suoi piccoli? eppure non c'era una sola goccia di sans:ue sul bruno pelame E nessun colpo di fucile aveva cchc.1t.1tia– to nel bosco. da quando il cedrone avcv3 finito di cantare. Comunque ... beh. si trat– tava semplicemente di salvar(' la pelle. Gli occhietti pl'.'nctranti di Nalle cm.no incandescenti; il pelo del dorso sta,·a p1e– s:ato indietro. lisclo e compatto. C'era come una ags:hincciante risoluzione in quel com– pagno d'avve-ntura. Dava la caccia al mnl!ro contadino senza un attimo di trci;,:un, cor– rendoi;,:li attorno in cerchi che tcnta,•a di stringer;e. cosi da poter cogliere in pieno ~~~;!~sai~~\ ~•~lt~v~1~1~~1~~c s~:~l~ir~~ofi~o u1~ angolo acuto. Salmon avevn Jr mani aecal– date dal suo inint~rrotto :.trof\nlo sulla ~rossa cortcccin del pino .. Forse stavano tempestando l'albero dn dieci minuti: !orse meno. rorsc ptù. Cc 1w voleva prima. ~hf' arrivasse ~ente f\n lassù, a porre termmc a quelln storia. E ,, la mamma•·· a cas.l. che combatteva con la morte! Ora Snlmon gndò: Aiu-u-u-u-uto! Oh-h-h-h--lll! "· In un momento di silenzio poté udire dal– J'abitato i cani chc. di notte, stavan seduti sulle soglie delle casette. ad ascoltarsi !'un l'altro e ad abbaiare in risposta. mescolan– do le loro ,,oci. una dozzina Si udiva di tratto in tratto li J,?rosso\ano lini:tuaggio del cane dell'a~scssorc: ma il la– mento ululante. melancon1co. lugubre della cagna dello scacci.no era come un lungo•cor– done senza nodi e senzu fine .. C'er:1, o non c'era, la speranza che almeno un contadino si svc_l!!iasse sotto la sua pelle di 111ontonce. alznnriosi per percuotere quel– le b~stiacce. udi~se quel chf' :l\'\'eniva a un Così la belva si avvcntava puntando al– ternativamente sulle zampe anteriori e su queUe posteriori, e intanto trafigi;::e~a .Sal_– mon con \ suoi occhictt1 penetranti. 1rost. Salmon scivolava intorno al pino. e in– sieme con lui scivolavano rapidi i suoi pcn- SI~: E qunndo era eorso_ vi:\ dall:l capa1,mn, con le orecchie piene d1 lamenti. con I an– .i:oscia che s:11si a~il<W:l nell°anima !Il onde irrequiete ... si era sentito come un .(riglo go– mitolo che. lanciato con formule magiche d(l mani invisibili. rotola per un b~lo s~nticro misterioso. C'era stato davvero !n ,lm qual– cosa che l'aveva spinto innanzi. m quella chiara nollc di mc7.Z...'I estate. E ndcsso era inchiodato sul ....Cavallo,., Il suo vc~ch10 ••Cavallo ... dove !lVC\'a incontralo ta1\h pe- ricoli e tante avventure fortunate: . L'orso si rotolava e Salmon glt Muggiva, knendo strctte le braccia attorno nl pino . Nnlk insiste-va nella sua furia rolle. Ai;::h1 di pino t' muschio eran rimasti atta_cc~ti al suo prlo. Sprlgìonava vapore-. Una cn:iciaUe– _i:ra cinguettò; ehe cosa succedeva? Chi erano quei tipi che non avevano tempo di donnlrc, in quella breve ora in cui lo stesso sole n– pos.wa . nella stupenda notte d'esta~e? Ora il mostro sedette per un attimo sulle zampe posteriori. ma il suo sangue bollcntq lo risospinse in piedi. e avanzò: Avanzò con– tro l'albero. dove !i arrestò con un fragoroso ansimare a. pochi pollici d:l Salmon. Pareva fosse sua Intenzione spaventare in questa ma. niera l'in:itkrrablle avversario, smuo~erlo dalla sua renna difesa. La mascella ghignò, semiaperta. Nell'aria fresca della notte. il respiro di Nalle divenne visibile come un vapore leg.i:: e.ro. E Salmon scntl uo brivido gelido per la schiena: la sua pelle si rattrap– pl quasi. Inconsciamente afferrò il suo col– tello a .serramanico; doveva rinunciare alla propria vita? L'orso teneva la testa rascn~e al pino; mezzo metro p1ù su. S:ùmon tene\ a la sua mano. Non c'era neppure un palmo tra la gola dclrorso e il colono. Se ora la belva riusciva a buttar-6 giù l'uomo. -a stac– carlo dal pino. il resto sarebbe stato lavoro dl un minuto. Salmon si afferrò ben forte con Ja p,ano sinistra, mirò ;:ill'occhio sinistro dell'orso e affondò la lunga I;:ima del coltello, con una mo~sa rapida. Qualcosa di rosso e di caldo - che cosa rosse non importava - gli sprizzò dietro il braccio. Una sensazione dolorosa Jtli trafisse la spali~. e mentre l'orso, inton- Il soli'.' r;1g~lunse le e-ime-dei,:li albt•ri, Il sul campo di batta1,ilia. Nalle si eresse sulle z;lm– pc posteriori. proteso contro H contadino di Nysvcdjan; avi.uno: nella :ma furia aff1•rrò il pino nll:t cinlbln, eornc se fo~(' J'albrro ,1 dover essc_re atterrato. Le zampe si -rlcon– .i::lunscro dietro il tronco. E Sahnon J.!liaffl!r– rò saldamcnle la zampa destra. si pic~ò ra– pido e affondò Il coltello una. due, tre volte tra le coslole dell'orso. mirando al cuore . ..Jue l~bbra dell'uomo erano livid(', contratll', la hn_gua era secca nella bocca. 1!'11 o(•ch1 scin– tillavano. Eni ancora .. Snlmon dt•gli orsi .. ! E Nallc eadde. rotolò indlt-lro; 111:1 rim– balzò di nuovo, saltò in on rotear turbinoso sugli arbusti che si piegarono come ~iunchl; ritornò indietro; avanzò ancor::i una volta in atteggiamento di lottatore: assng).!iò dl nuovo il lunjl:o coltello e si _girò come una trottola Salmon era in uno stato d·animo sini:olare. Entro di lui Uuttuavano - cosi _glisembr11.– va - rosse onde; Il terreno ~li oscillava sot 4 to I piedi e gli occhi non vedc,•ano bene. .. Sarebbe stupido svenire ora.. pen<iavn, e tirava con forza il respiro: .. io non posso soccombere, per amore .della "mamma",,. Qualche cosa si mosse sulla cima del pino. .. Sarà stato Ul1 uccello selvatico appollaiato lassù» pensò Salmon. e diede ancora una volta un colpo all'orso: un colpo Ira le co– stole. Quellb che accadde subito dopo, Salmon non riuscl mal. In se,1!'.tdto. a descriverlo esattamente. quando. di tanto in tanto. rac- contava la storia. · Nallc. vacillando come un ~acca di fieno, si era voltato. Aveva spiccato un salto. ulu– lando forte. Aveva compiuto brevi e rapidi giri struscianti, diceva Salmon L'occhio 11- lc~ flammejt'.giava come un carbone rovente e puns:eva·come un punteruolo; ma l'altro. di– ceva Salmon. era nascosto dai J,(rumi di sun– guc. Ad os:ni passo, ad o_gnl ansimante so– spiro. il rivolo dì sanJ,(uc rappreso si rizzava come una rozza bacchetta, come un rametlo non digrossato. affermava Salmon; e a fare andare la !accenda come andò contribui molto U fatto che Nalle non si concesse un attimo di sosta per tirare la pelle sopra le Personaggi dell'infelicità (Continua da pag. 3) le allrc, si erge dal mare, mi– sterio:.a, incantata dalle ar– cane e dolcissime voci delle sirene che allettavano i na– , iga,-iti e li porla\!ano alla ro– \'ina. Bisogna rcsis1crc al suo fascino, lasciar che almeno Capri mnn1cnga intatto il suo segreto•· Personaggi inrclici, e stra– nieri •• abbandonati alla de– riva della vita; paralizzati da un ideale astratto come quel– lo di Domenico Javarone in e Un inverno a Praga•: o dal– l'assenza e dall'incapacità di ogni ideale, come i personag– gi di Antoinc Blondin; sempre ~~g~;:js~~~~ \~V1p~~a~r C~~~ Quasi tutti, e senz'altro i migliori, i più autentici scrit– tori del mondo partecipano al lamento dell'impossibile felicità, al coro del dolore, e un dolore che ormai rifiuta la 1ragedia e la declamazione per la commedia e la quoti– dianità più disarmata e di– sarmante, un dolore insom– ma che ha compiuto lulla l'orbita, dagli eroi e semidei all'uomo, dalle reggia ai bi– camere di pcrireria, dall'ec– cezione alla regola. * C'C chi non s'accontenta di trionfare sul mondo. Supe– rare il mondo, credo fo:,sc la espressione. Farlo, na1ural– mcnte, significa acquistare una nuova coscienza, un nuo– , o punto di vista. E questo è l'unico significato che si può dare alla libertà. Nessuno può raggiungere la libertà se e del mondo. Muori per il mon– do e scoprirai che la vita è eterna•· EMILIO GRECO: •Figura,. - Mostra lnlcrnaz.lonalc del Musco Rodln, Pari ii, quelli di James Updyke o di Kcrouac: estranei e stranieri :,in Ìlclfa lingua che usano nei loro soliloqui, in un am– biente folle e grottesco, co– me l'indimenticabile Joony di e Primavera di bellezza•• ,di Beppe Fenoglio; personaggi presi in un \ 1 onice erotico che moltifica e liveUa gli uo– mini-fochi, mentre nella fem– mina incoscien1e e crudele si celebra l'ullimo rito primor– diale, come nei romanzi di Michèlc Perrein: personaggi in infinite sfrumature di dan– nazione e di trisrczza, di so– litudine invincibile, compia– ciuta o drammatizzata, riem– piono i libri moderni, presi dalla vita e nella \'ila tornati a testimoniare cosa siamo, dO\'C siamo i:iUnli. lamentarsi e registrare, di le– stimoniarc dall'interno del male. e cerca oltre i miti del– la scienza e delle fedi in de– clino la spiegazione. l'origi– ne. Uno dei più ispirati scrit– tori del nostro secolo, l'inno– cen1e disperato Henry Millcr, incolpa la mente dell'uomo, in • Nexus •, di aver creato un mondo fantasma, una grande galera in cui la forza \italc è soffocata e repressa. e l'infolici1à resa obbligatoria. Egli parla, terribilmente, del– l'aspetto criminale della men– te, \•ede l'uomo criminale di se stesso. L'accusa passa al sistema (che per Miller è un sistema mentale) e giunge ad una affermazione che molti puritani non si allcnde,ebbc– ro da lui. Egli grida: e Più si trionfa in Ques10 mondo, più si sconfigge se stessi. Gesù a,·e,·a ragione. Bisogna Uno scienziato tedesco, Wi– lhclm Rcich (vedi e Teoria dell'orgasmo e altri sentii•• di recente uscita} giunge per tutt'ahre vie a una concezio– ne e a dichiarazioni simili, molto ispirate, quasi anima– te da un sacro ruoco, di mi– stico della forza vitale, di profeta d'un mondo migliore finalmente libero e sano. Rcich, perseguitato per le sue concezioni filosofiche e socio– logiche, per la sua critica a fondo di tuui i sistemi di re– pressione e diminuzione del– l'uomo, perseguitato dalla Ges1apo dalla Ghepcù e dal– l'FBI, fino a morire ,n un carcere americano in un ri– tornato medioevo oscuro, ac– cusa la società degli • indivi– dui cornuati • che reprime gli istinti, anzi l'istinto fon– damentale, ponendoli in drammatici contrasti con gli istituti esistenti, deviandoli e diabolicizzandoli, creando co– sl malattie, priina di tutte il cancro, e nevrosi innumcrc– \'Oli, determinando il gregari– smo di massa e la spin1a al- ferite e avvoltolarvi sopra un ciuffo di peli. come SQ,1!:liòno fare gli orsi, a quanto il co– lono diceva e sosteneva. Se mentisse o affer- I:\ sua missione? ,1tià.forse; o doveva tornare indietro. a casa. per pianitcrc sul tadavere della .. mamma .. ? . ma<isc il vero. non so. Egli del resto non è il solo che abbia avuto a raccontare simili cose Qui nel nord girano molte storie bizzarre di avventure avvenute sWlc montagne. C'era ln lui una CO'll stru~gcnte an,1toscla .:-lon avrebbe potuto sfugr,::ire alla sve-ntura, ~~e~o~!~~~~~ ~~;n~;~~c n~~s~~-sc~~idig~a::(oet Il sole era salito in alto e un fllo d'oro scintillante s'insimiò attraverso rami e fo- • _glia.me sino al pino. centro della lotta, per vedere che cosa fosse accaduto. Tordo e !rin. nucllo cantarono nei dintorni. Il fr::incolino fischiò nella vicina landa e Jn gru schiamaz– zò dalla palude. Il vento. quel giorno. soffiava dalla parte dell'abitato Sarebbe cost..to caro ... lo bara avrebbe po– tuto essere grezza. come sono in i:::encre le bare dei paverettl.. il giudic~ dist~~ttu:dl' possedeva ass; alla segheria d1 LillsJO ... ma il giudice distrettuale cra il peggior ladro che ci fosse ... Ancora una volta rorso si fermò. dritto. presso il pino: ma la _golache apri era piena del sa.n).!ue dei polmoni trapassati. Ancoré una volla Salmon si sottrasse con un movi– mento semicircolare. e di nuovo si scrv, del coltello; e colpi dritto al cuore. Ancora, e lo prese al collo. L'ammasso cadente. san• 1rninante. vcllo'lo incassò colpo su colpo; nel petto. sul capo, nelle zampe, nel fianco "Prendi qui» diceva Salmon. lanciando una bestemmia ... qui - e qui - e qui... Caro)?na che non sci altro ... ancora - ancora. Prendi questo per •· la mamma " - questo per 1 bambini - questo per tutta la notte ..:hc ml hai fatto passare, porco d'un d1avo10! Ti decidi a erepare? SI o n'o? crepa! crepat crepa!,,. - C'è una folla d'individui che portano Una luns::a cassa da morto su per li ponte d( tronchi che traversa la .. Palude luni:::a......Chi ~iace in quella cassa. e perché la gettano via cosi lontano? e poi saltano attorno a un al– bero. dietro a un orso ... e c·c .. la mamma. -. distesa. che aspetta. e deve sempre aspet– tare .. Cosl Salmon si addormentò L·u1timo ululato dell'orso si soffocò a m":à· e. come attraverso una piogs:ia d'autunno S,i!OCciolantcsul vetro d'una finestra, Salmon, tra il sudore e le lacrime. vide Nalle rial– zarsi. cadere. sollevarsi di nuovo, percorso da tremiti. cadere ancora una volta e ccsta1 Il stecchito. Dopo circa mczz·ora. qualcosa si muov~ sulla cima del pino. Una testa spunta fuori. si ritrae. spunta fuori dall'altra parte. E' il piccolo dl'.'trorsa. E' Incerto sul sigmfle:1to d, quella calma profonda dopo tanto frastuono Ma vede che mamma ora ha trovato pace; e pure quell'altro; e sente il desiderio d! uscir fuori. Non si è spaventato poco. lassu Ora pone Je zampe sul tronco e comincia a scei:i– derc. dondolandosi. Al principio v:1 ada~Lo adanio ... ~on era più lo ~guardo di un uomo nor– male quello di Salmon. allorché fu svc~liato da un pe<iante rag.otto che gli cadev:l sopra. C'era in lui. quando si precipitò verso l'abi– tato. qualco~a di un coniglio inseguito. un itrit!iO batuffolo tcrroriz:wto con la coda tra le gnmbe. E più nessuna traccia. ormai. d; ...Salmon degli orsi.. Solt1nto un contadino affamato. seminudo e solo. che corre\'a per salvare la sua po\'cra \'ila Salmon si abbandonò ai piedi del pino. Era stanco morto e aveva le membra spezzate: ora lo sentiva. La sua mano destra pendeva merte. ma teneva _incora il coltello. In quel– la posizione lo trovarono i primi raggi del :.olc: e lo baciarono sulla ,:::ota. Salmon batté le palpebre e \'Olle resistere al sonno. Pensò; doveva portare a termin, PELLE ,\10LIN (\ltolo oril:inole; En ringdans meda11 mor vantar - traduzione di Adamaria Tertinml « LA CATTIVA BATTAGLIA» DI. CA,\ESI * Ro1nanzo diuneditor * ,li /i'/l1l1\ (JIJSCO GRISi L'unico protagoni:,ta dc La catt1I·a lmttaf:lrt1 è Giacomo Vnllini. Lo prendiamo dalla prima pnginn c lo la:.cinrno all'ultima: ci ,•iene incontro ragauo e si allon1nna uomo. La :,ua , 1 iccnda, dalla fanciul– lc1.za alla mnturilb, è tutlo il romanzo: In :.ua sto1ia do– mina le altre a tal punto che possiamo immaginare un.1 com c1 gcn:,a idcnle che h;.1 comi: :;o.stcgno e centro a1>– pun10 quc:;to Vallini. Le :.i– niazioni. i delitti, la :;tessa rcalt:\ del fa:.ci:,mo e dcll'an– tifa:.cbmo, le donne che in– cont1-.i, le amicizie che allac– cia sono in runzìonc del suo crescere lento che non av– viene mirncolosamcnte ma con un rilrno cadenzato c. vorremmo dire, fnutte. Le pd~ mc esperienze (da quella del 1 apporto con In madre - una figura scmpi-c sul punto di riscut1:1r:.i dalla :,ua di,;a1'– monica passione di educatri– ce e mai capace di pas:;arc il mbiconc - a quella del collegio) lo pongono in di– retto coniatto con la vita e con scelte indila1ionabili. os~~~,,%,~d~ 111 f.tsi~;:,~•:a caf/~~11 (1/lri, che I1/ttc le cose i11- gi11ste, d1so11esle.o arbilrarie, csse11do contro la logica, fi- 11Isco110male,· e che f'ingiu– .stizia crea talvolta i11 clii ltl co111111e1te "'" .sempre tlenlro chi la subisce 1111 v11oto 1 I111a solitudine che fa vfrmgcre: <111eltlolore deserto che to– glie ogni desiderio tli vi\•erc, e questo sentimcnlo della so– litudine che si :;prigiona dal– la ingiustizia compiuta, fa nascere in Giacomo subito la r:::~~~ac1lc~isru 0 ~~1ed~tti r~n:~ mute e dagli accomodamenti. Lui, nell'aderire a questa con,;apcvolc esigenza di indi– riz.zo , i.i impone automatica– mente nel mondo dei i."Uoi coetanei che, ragazzi come lui, rotolano e si disperdono in mille sensazioni alla ricer– ca di quella che possa essere e definirsi come vera e unica. L'amore é sempre sul pun- to di di, cnirc una cosn :.u– p rema. Ma, in realtà, que!-tO ,cntimcnto ( t'eterna /anta– .sia delf,1 vita dice Canl'SI) non riesce a condcn:;a~i. L'anima di Giacomo è trop– po 1c:.a \Crso orizzonti di gloria per J>otcr<;idistendere, :.pensicrata e felice, nel giar– dino fiorito dell'amor.::. Forse le occ:lsioni, forse le circostan.1c e forse In s1cssa natura non tanno amal"C Gia– como con totale dedizione c 1 quindi, non pcrmetlono d1 chiudere in faccia al mondo la porta dclln ,ua cJsa, do\e dimenticare con una donna illusiOni e s'pcran1.è.' Anzi, al contrario, l'amore -,j trasfor– ma in inquietudine, ìn tor– mento, in an:.i::i e non , i è donna, in ddìnith·a, che I ic– sea a calmare l'arsura che porta nell'anima. Le donne che incontra sono tre: una diversa. dall'altra. Giuliana, una creatura colpi– ta \ 1 iolcntcmcntc dal dolore e che attende di'ipCralamcnlc dall'amore la i.pera ma: Lui 4 sa, il :,ogno romantico insc– JiUito in una notte di stelle e rncapacc di entrnn! nell'or– bita; Eicno, una donna ,eia. che pur nelle sue inccrtcnc, si indo,•ina piena di promes– se, materna come una mo– glie cd cgoi:;la come un amante, Ma quc~tc tre don- d~• rau\ft~ 0 1Jtt::i~Qi::i~.cc;;~ ~~ess~a~r:;~Cl~it~~ c~~ss~,n,e maiu:.cola. Anche se, alla Ime, rimnnc padrona del campo Elena, in realla già si sente che l'amore di Gincomo è destinato, anche qucl-.ta \·olt:1, a morire. L 0 intcn<,ita delle ultime battute (S1 erano m11ati per un'ora, per t/11e. Co11 dolceua, con a,Isia, con caparbietii si erano rivelati ogni mistero) e gia un trislc F.,~s;s~il2tì~~gli~. ;~u~~~o dg[~ uomini tannarono ad cs:-.crn liberi, comincia n l,ruciarc, con le altre c,,sc, anche la ~i~ 5 ~! 0 ~~/:~a~:,cnj~\pan\gt;~: contemporanea la morte, inibendo il piacere di vivere che è un \'ivcrc per amore, in armonia con la \'ila universale. E' il mondo che uccide l'uomo (Millcr direbbe: • è l'uomo che ha inventato la morie•); ed è il mondo de– gli incapaci di vivere, degli schiavi dell'incubo, che si oppone ad ogni rimedio, ogni cura ogni soluzione del dram– ma, cominciando con l'isolare e neutralizzare gli uomini li– beri, gli uomini che ancora sanno cos'è e come.è raggiun– gibile Ja felicità. Cristo, egli scrisse, • cadde preda del– l'Odio della vita dei suoi contemporanei •• egli che rappresenta • il principio del– la vita in sé•· Cristo fu ucciso perché additava l'usci 4 ta dalla trappola nella quale da millenni l'uomo languisce e tradisce se stesso, nella quale nasce e muore in esilio. C'è. assicura Rcich, uno spiraglio di sortita, di libera– zione dalla condizione per cui l'uomo nasce libero eppu– re vive da schiavo: ma c'è anche qualcosa che la\'ora con successo per distogliere l'auenzione da quello spira– glio. qualcosa di nascosto che • tende a sviare l'attenzione dal dilemma più impor1an– tc •: suo strumento è l'eva– sività. La cosa fondamentale è, o~cultata, infine proibi1a, I uscita dalla trappola è im– pedita in ogni modo, e chiun– que • azzardi ad indicarla è dichiarato pazzo, o criminale, o peccatore da brucinrc nel luoco •· Infine ,la trappola e nell'uomo, è nella :;ua strut– tura carnttcrale elaborata e rinsaldata nei secoli, nel tat– to che cp:li si è cornuato contro la libertl.1-veritJ., cd ha attuato un sis1ema cducati\'O cd un modo di conviven.1a che ribadiscono le catene e la offesa alla sola liberta-vcrita ossia all'csigenz..a p1imordial~ ~htc(ill~c 1i1~~ !i 0 ~ssi 1 i~ amore e per amore, senza re– sidui, senza sentirsi minima– mente colpevole, ma a11z1cer– to che quando ama in pienez– za egli partecipa alla vita universale, realizza la natu– ralCT.za e la divinità. Tutto Wilhelm Rcich, se non ahro per indicazione e :,ortilegio, andrebbe letto e riletto. Il :.uo è un geniale, appassio– nato grido di protcs1a con– tro _tutto· ciò che impedisce la vita, un supremo tentati– \'O di 1iscatto dell'umanità dal servaggio d'un dramma supina_mcnte accettato e pa– gato; m nome dell'uomo del– l'uomo di domani, se ~ai ci sara un domnni per la fe– licità, Ma • Perché l'uomo è in– folicc?,. è una domanda an– cora aperta, naturalmente un interrogativo· aITa5cinnn1é e ossessivo che insegue l'uomo ~-~mc~~~osi! s~~~ra, mentre PIETRO CIMATTI rcn,a cd accC'ndisccsa dalla par1icolarc p:.icologia del 1nomcnto. La politica, al contrario dell'amore, per Giacomo è il :,cgno del suo destino. on la politica intesa come azio– ne, come gara o giOC1l, ma la politica intesa come sin– tesi mo1-: i.le cd intellettuale. Il [a,;cismo fin dall'inizio non si adatta alla sua natur.i. portata alla ,;cerca personale e qu.indo Giacomo si rende conto, nel suo fermento anarchico, della veri la ( Sia– mo uu p~co, solo wI poco, ~Il UQJJ!llll ,·erI. del mo~dg~ non e:,11:i un 1s1ante e s1 ,chicra con l'antifascismo. La scelta, qui, non i! occasionale cd imprO\ \'Ì:,n: è una ca1c– goria dello spiri10 tremenda– mente impegnata sia sotto un profilo mon,lc e sin - e so– praltullo - sotto una pro– :-.pclti,a intcllcltuale. L'antifascismo è per Giaco– mo il coraggio di essere an– t1conformi,;ta non solo nel costume ma anche \'Cl"SO :,e ,1c:.so: è il rigore dell'uomo di cultura che non si con– cede co11111leta111c11te a 11c.s– _\I1t1acosa e ,1 11c.~.s11110:e il ,l!greto tiella libertà pur 11el– l'i111veto della scovcrta: e l'idea dell'uomo che no., ~-~~i~~c g~i11~ip~~c~~avfc~osi~: che tutto possa apparire al– lungato, ingrandito, ingigan– tito a dismisura: è mfinc ~nÌ~o;;,',~~:~~c pdec)c/,J"Jie;i~e~~~ di I111alibera 1•enU1. Le motiva1.ioni morali del– la ~ccJta coincidono con quel– le intellettuali e In cultur,t, nel s~o irrequieto palpito, giu'ilihca cd accompagna, nella vita di Giacomo, le ~~li~ol~~ric~1i. ~i;eoc~~K~:! 0 f:: lucila.1ionc, il tribunale !)pe– cialc son~ sempre ad un pa!>– so ma Giacomo non ha pau– ra di correre i rischi che la su;1 \'OCa1.ionc, prepotente e imprudente, gli impone: fa il suo _gioco apertamente, da anarchico, scn\'endo e par– lando, nascondendosi e \'Ì– ,-cndo alla macchia, com– piendo avventure (come quel– la rocambolesca del :;a\vatag– g10 dal confine d1 Antonello) do\·c il gusto del rischio non r~~~:al;n~if~!ci~~;, consapC\'O- Gli altri lo riconoscono su– bito come un capo e fanno del tutto per :,al\'arlo anche matcrinlmcntc. Infatti, ::i se– guito di· un triplice omicidio (e lungo ,arcbbc il racconta– re) quando Giacomo viene accusato e proces:.ato, gli al– ti-i non temono di arrischia– re: anche se fascisti - come l'avvoc~10 Fucis - ugualmen– te lo difendono nella spcran 4 za di porre un argine al mal– costume dilagante e alla mediocrità di un 1·cgimc po- 1.itico che si sene dei sottcr- 1 ugi. Ma non solo per que– ste ragioni lo difendono: lo difendono anche perché con– sapcvolj della nccessi1à di consen:are alla Patria e for– se nll'umanilt1 uomini puri di cuore. rigorosi nel pensiero, incapaci di accomodamenti dopo la fatale caduta dei mi– ti del ra,;cismo. La prima parte dc !..o. cat– tiv~ battaglia è :.tc:;a più qu1elamentc, con maggiore t,ccortcan lelleraria, con ptu prcoccup:ita analisi: la ~c– conda parte risente imecc di una certa frcua. di una ur– ftCll.ta d_inarrare ~Cn7a c;u\crc 111 particolari. da una febbre che f'a lJ.'a!>CL!rarcla pagina a. beneficio d1 una certa \'i- ::~ndi~11~~~~iarat~-~ioia \~~~~ e la seconda parte tro, a pie– na conlc!ma nelle date po,;1c ~~~o Ì~~j~t~:~ alP;~1z~el ~~,J~ ft6tira nel 19~8 e la fine nel
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