La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 30 - 23 luglio 1961

Le richiest~ di giudizio che giornalmente cl pervengono troveranno risposta nelle apposite rubncbe • Verba Vo– lant •• • Scripta maneot • e • La Fiera risponde • secondo l'ordine di arrivo. Si prega pertanto di astenersi dai soUeciti I tA FIERA LETTERARIA I ORARIO DELLA REDA7.IO E 11-13 dal mercoledt al sabato Manoscritti, foto e disegni non richiesti non st restitu1,cono JLE .N\..OSTJRE D'ARTE JCN JfTAJLJCA. * "QUA\Sl[ UN DIIA\HIIO .. * La Biennale di Rimini Il sole di Ciardo * * <li GllJSEl'l'E SClOifT/1\Q di IC. .li. DI<: .\~4.M,1~ S 1 ~!l1~ a l~ll~~~ ri:::~~: zionale di Pittura e Scul– tura, che quest'anno - nel– l'ampio salone del Pala,.zo dell'Arengo a Rimini - ospi– ta trenta pittori e dieci ~cul– tori italiani cd altrettanti ju– goslavi. Confrontando questa edizione con la prima (la se· conda non a\'cmmo occasione di visitarla), ci sembra che gli organizzatori abbiano ub· bidilo a un criterio che li ha portati a risultati in un certo senso involutivi. La mo-;tra ~8ciomdtPis~·; ~~ ~~~1~Y!~~ anche del contributo del co– mune di Rimini. di quella Azienda autonoma di Cura e Soggiorno e dell'E.P.T. di Forlì. Quindi. se non erria– mo, denaro pubblico e pri– vato ha reso possibile la ma– nifestazione di cui discor– riamo. Tale manifestazione è, f.!~~;d!~\~nto 3 si~ra;ti~~~a ~~~ cara in Italia trionfante e a giustificarne 1't1 intcrna1io– nalità• viene chiamalo un Paese che nel mondo del– l'arte moderna non ha mai avuto un grande rilie\'O per essersi sempre accodato {co- me anche adesso) aJle p1u \'Ìstose mode internazionali. Meno due piuori italiani (Cantatore e Sughi: chi:,~;1 mai perché prescelti fra i tanti validi) e qualche altro jugosla\·o, il ~to sacrifica all'astratto nelle sue diverse accezioni. Orn qualche domanda: - Perché Efrem Ta,•oni. sim– pa1icissimo promotore e ani– matore della mostra, ne ha ,aiuto fare sempre più un,1 mostra di parte? on ha egli sentito la nccessilil di avere artisti di \·arie ten– denze, almeno nell'interesse del suo colorificio che \·cndc a tutti i pittori indistinta– mente i suoi prodotti? - E ancora: - Quando c'è in ballo denaro pubblico, non sarebbe gius10 che di es._o usufruissero - sia pure come partecipanti alle mostre - gli ar11s1i migliori delle va– rie tendenze? Domande oziose, purtrop· po, finché l'ottimo Tavoni non si persuaderà che i suoi consulenti e la commissione giudicatrice non sono i soli a rappresentare l'odiema cultura artistica cd a po· 1cre intcn'cnire - portan– dovi, come \'edremo, uno ~~ir7~0_ca:;~fi~ni:~;~~~m~nt~l zionc d'im it1 e di premi: e che la SU.I mo~ll'a - ilr~ rkchi1a dalla 1>rc~cm.l dei rappresentan1i ddlc più \.l– lidc · tendenze - ..:esserebbe di essere una manifestazione di parte, ,cn1.a per questo diventare qualunquista. E' settarismo e qu"lunquismu nver imitalo, su 30 pitton oltre 25 astratti e solo qual– che figurativo preso a cas.o (Cantalore e Sughi., già 1.:1- tati. fanno ;_i pugm; e ncs• suno potrebbe giustificare, per esempio, la presenza di Sughi e l'assenza di un Al– iardi ). Detto questo (sia pure per un atto di rranchczza e la– !>Ciando anche al tempo il compito di determinare una S\'O!la nella penosa silUazio– nc artistica di oggi). par– liamo della mostra così co· m'è, rc m,c restando le for– mula.te riserve. Mario Bion– da, da quadro a quadro, cambia i titoli ma le forme sono sempre uguali (il che non gli accadrebbe se )a\'O• mssc sotto lo stimolo del reale); Luigi Boile presenta degli schizzi che ricordano dei tappeti non più di mo– da; sempre bravo cd estroso ~~tr~~i\i~ ~ci~'. ~i!i~ 0 ~: no, sono schcr.1,ucc1da do;:z1• na. Per dipingere a codesto modo non cr,.1.dav\'cro nc– ccs~ario tra:;fciir~i a Parigi. Dc Ceree è più brarn di lui. eppure abi1a a Catanzaro. C ERTO MI SAREBBE più agevole parlar_e. di Ciar. do pittore - dei suoi paesaggi salentm1 in cui ulivi cielo e sassi comp-,ngono un'unica luce. un impasto che acclama la tcrr'3 arsa e argillosa e la riverbera in un cielo che ne specchia l'aspra monotonia. come in un canl1 i:reco dedicato alla cicala ct·oro Ma chi non conosce. ornwi, le tele dcJ maestro pugliese. quei suoi pungenti orabt.::schi, le nature mor– te dei crostacei o della frulla. e soprattutto i man alberati degli ulivi che. per!-nna~gi da tragedia an– tica. drammatizzano la naturn c l'uomo con i solchi scuri dei fulmini e delle rolgon ammonitrici':' li libro di Ciardo c. si puo èire. di appunti per la memoria. puntesecche. ahbllZZI e e macchie•: me– raviglia la sintesi. il periodo ~,:-abro. le cerniere che mantengono alle parole un'qrchitcltura sapiente S'intende. il libro parla ;;pè-:;,;o di pittura. pittori oltre che cli Napoli e del Sud. e Ciarda rievoca. ha tutto neffocchio e nel cunr~. oltre che nella mente curiosa: ne vien fuori un ritntl.) (e come potrebbe essere altrimenti?) di un moiuio che non e del tutto scomparso e al quale Ciardo impresta e attribuisce l'esito di un futuro più che .;i una !-lorica soprav– vivenza. C'erano, in quella mostra. '1ieci tele da mu-.eo. e ci nferiamo alle nature mortt> c·and1 e piccole. agh oliveti impietrat, e rifless: I.i un delo di terracotta orientale. a certe allucinate ni .. rine in cui il mare trapelava da µna lontananza infinita· tempo e spazio ,'lboliti e (usi in un 1ncantamen 1 .c, da arazzo mag.co . da opparizioni clel -;crpente in 11n F'..den dolcificato claffolio delle c,11\'e bluastre 11:\sco~te dalle foghe come gemme ancora più nr"'Ltose della luce. P~r quanto e lumrno~o in pittur,1. "ltrettant.o e sobrio nella pagina: e allora. d ,se:z_rl'tJdi (:'iarda e proprio qui, nella luce che viene lai profnndo e illumma le cose dal di de~tro. paesa~~1 111,~1m_ .~ ctel1. •~ u~ raro cquilibno d1 accenti. ,IJ n... ~nz1on1 E-Ssenz.ah. d1 ricordi che non sconfinano nel ritratto e,.-r,ca11vo. e La pianura manda \'am;:,:tte di ruoco • E. 1'1ni– ;.io di un viaggio sollo il se.e11t, del I.eone. e Ciardo \"i si crogiola dentro. nella creta e nel <;asso. o nel– l'ombra sbilenca degh ulivi: ,I S1;0 pae3e e 11 Salento. di cave. silenz.i. ~ allucinathni canicolari. I bass: muretti di pietra a Secco. 1 e- c1epe cJei serpenti. le esili palme: l'aria riarsa sa di bruciato e Napoli"· e I.Campi Fl-:?~:-~i,. - ma non man– cano note di Venezia. Arturo) Tnsi o il vecc-hio Pie– monte: nasce cosi un·imma2in,~ 1.it" lrltalia. scontrosa. delicata. e patetif"a, ove ne to di le fiammate ,·ul– caniche del Salcntn o rlei lu 1i::h1 lc~~endari intorno a Napoli. ---------------------, Corrado Cagli. Per Giuscpp~ li torinese Sergio Saroni questa volta ha delle com• posizioni impegnative, come non era quella del t1MichcL– ti• dello scorso anno. Ma codesto impegno (v. Forma //ell'iutemo) non è nemme· no stalo notato dai soloni del\'calta cultura• che ror– mavano la giuda. Scanavino, che è stato un bra,•o cera– mista, ha anche nei quadri un ordine mentale; ma quel– la che manca è la pittura, se non si \•uolc considerare tale il gioco a vuoto del bianco e nero; Tali Scialoja \ a di male in peggio con i suoi resti di schiuma dal messo un pezzo critico. Si tratta di un'antologia in cui lavandino portati sulla te!:\; Filippo Scroppo ha un na• tio senso costruttivo cd un colore poetico (Immagini brune è la sua tela più equi– librata): Soffiantino e Spi– nosa. usando la medesima tecnica, riescono a rendere un loro particolare mondo crepuscolare, che non sareb– be spiaciuto a Corazzini e a Gor..r,.ano.Con le dilatazioni impossibili di StraZ1.a. gli scherzucci per staffetta t1slan– da .. di Tancredi e I 'esigenza espressionistica (ncofigura– tiva) di Vacchi abbiamo fi– nito di citare nostri pittori. sfotte del gergo pseudo· critico, i pseudopcnsicri, le espressioni peregrine; cd è il nulla che si na· scondc dietro i compia– ciuti ermetismi. Citiamo a caso: « Il contenuto della sua opera è un suono cat– turato ncll'atia ,.; e la natura, nel suo caso, si fa porta\·occ di un pattern eroico, quello della ,•ibrazione, del totale pullulare e lievitare delle parti •: ti proprio quella flui– dità ritmica, malgrado la sensibilità eccezionale al co– lore e alla luce, suggerisce un modo quasi sonnamboli– co di uscila dall'angoscia del tempo•; ti il tempo e lo :-pazio si relazionano in \ i· ccndc più libere•: ti le im– magini ci si mostrano in una possibilità: dato che nel loro funzionamen10 tendono a rappresentare la loro di– sponibilità al futuro. All'idea del quadro come recipiente può tornare a sostitmre la idea del quadro come stru– mento•· Tutte codeste pre– testuose t1chiacchiere• do– Hcbbero erudire il malca– pitato che ancora crede nei compiti esplicativi di un ca– talogo; e pertanto rimarran• no a tes1imoniare un'epoca di presunzioni e d'involu- 1.ioni. dico l.1 nostrn cpocu purtroppo. ( \'i confiderò che - ,1 mio a\'viso - la barbetta di Ciarda è alquanto caprina. i suoi occhi da mongolo folgorato dalla grazia. la ;;u.1 rnano da abate che maneggi la picca o almeno il fioretto: a settant'anni e passa. il maestro putrlie!-c viaggia l'Italia come un nclolescente. con una carico di :.Hguzia e di nodti1. davvero sbalorditiva) Come ha capito In Calabra' Ad esempio. il capi. toletto su Scilla: sul quale bastione anch·io mi sono cimentato. e sulla e c-aC"CiJ ,. al pesce spada. scn.r,.a riuscire a e in'-erirmi,. ..:nme Ciarda ha ,;apulo nobilmente fare .. A\HTI,..Tfl J(Ti,J,LllA\1"n * Alfredo P stiglione Quando nel 1948 Alfredo Postiglione lasciava l'Istituto di Belle Arti di Urbino ave– va indubbiamente colmato le lacune che la sua lunga pre– parazione di autodidatta ~li aveva naturalmente compor– tate. E se da un lato aveva superato tali evidenti incon– venienti. dall'altro - era o,·– vio - si manlfestava la ten– denza a cadere nell'eccesso opposto, rappresentato da11a recente format.ionc accade– mica. Di questo periodo sono alcune xilografie formanti un trittico di ""streghe ... ln cui è già possibile notare Il pro– gressivo distaccarsi deJrart1- sta dai dettami della scuola urbinate per dirigersi su una via tutta sua. Un pittoricismo che ben si addicc al soggetto si riscon– tra in ..Tre streghe•· ..La zorba delle streghe,.. e «Stre– ghe della Maiella ... segnala– te alla Terza Mostra Nazio– nale di Reggio Emilia nel 1951 e riproposte poi nella ras.segna ..L'arte nella vita del Mezzogiorno... a Roma nel 1953. ll tutto realizzato in una sbrigliata libertà di !orme e di colore che si rias– sume in un pittoricismo e– spressivo cd efficace che. quantunque avesse riscosso plausi e consensi. non soddi– sfece il Postiglione che lo ri– tenne troppo legato al gene– re del soggetto e forse de– term:inat.o proprio da questo ultimo. Questo dubbio, che già ral)presenta la decisa pr~– sa di posizione del Posti– glione nei confronti de.Ile norme scolastiche. se&nò de– finitivamente l'avvio dell'ar– tista nella strada a lui più congeniale, in cui il primiti– vo espresslon1smo. purtflcat.o nella coerenza dello stile. re– sterà pur sempre un suo pe– culiare carattere. E il pas– saggio avvenne att.raverso nuove e più spregiudicate e– sperienze stilistiche, testimo– niate da .. Le maldicenti. .., m cui le parlanti figure femmi– nili mostrano la stessa a:u• stasa malizia delle ..streghe•. In seguito 11 Postiglione tornò a chiarificare le sue fi– gure e a renderle più leggi– bili. Ma la nuova esperienza ave\Pa avuto in lui l'effetto di produrre raffinamento della forma che dove\Pa poi s[ociare in una più sensibile e personale coerenza di sfile. Se dovessimo classificare la sua produzione - come oggi si suol fare - nell'ambito delle correnti che \Panno per la maggi.ore. non potremmo certo che inquadrarla nel fi– lone del .. figurativi». Tulta– \'ia il giudizio risulterebbe incompleto se non si desse sufficiente rilievo alla mo– dernità del suo stile sempre sensibile aUe esigenze del linguaggio. inteso come mez– zo comunicativo dell'artista (e perciò jmportp.ntissimo) e non semplice moda. Di questo nuovo periodo (che si inizia con la punta– secca ..Ciabattino .., in cui la purezza del tratto fa tut– runo con l'interpretazlone psicologica del personaggio) sono esempi eloquenti le xl– lografic .. Ragazza di Scan– no ... e ..Pastorello .. che. per l'ampio respiro compositivo possono es..o;ere accosta te ad ...Astri maschi ..: mentre per la scelta (predilizione> del soggetto rivelano un partico– lare interesse dell'artista eh~ attinge direttamente al ca– rattere della gente d'Abruz– zo {il Postiglione vive in provincia). raggiungendo fe– licemente la trasfigurazione di elementi tradizionali alla luce di valori formali mollo attua11. I risultati cui il Postiglio– ne è pervenuto nel campo dell'incisione avranno certa– mente maa:giore .sviluppo nel• la sua pittura, dove egli va trasformando i.o rapporti cro– matici il colore chiaroscurale delle sue incisioni. conser– vandone il limpido e felice stile. DAMIANO PUCINESE Gli scultori italiani - in 111110 dicci - si presentano discretamente con Chcrchi e Ghcrmandi, bene con Fran– china e Pere,: degli scultori jugoslavi citeremo Balie e Trsar. Fra i pittori jugosla– ,ii ci sembra ottimo Prceclj che sen1c il colore in fon- 1ione di forme e di senti• menti da realizzare; ele– gante è il grafismo colorato di Plica; tiescc a creare una atmosfera Slana. Sulla falsariga del catalogo clcll'ultima Biennale di Ve– nezia, per ogni autore prc– ~en1nto abbondano le fra<;i Un ultimo appunto: su lrcnta pittori im•itati. dicci sono emiliani. Ci sembrano troppi, caro Ta\'Oni, anche !>e la mostra viene organi1- 1ata a Bologna per poi svol– gersi a Rimini. In a\'vcnire non sarebbe male accentuar– ne doverosamente il carat– tere •nazionale• (i tuoi co– lori non li comprano solo gli emiliani). e fra due anni le direuh•c saranno modiri– c~11c~econdo crilcri di mag– giore giusti1ia, promotori e organizzatori avranno dalo più , ita aU."l mostra rimi– nese. Leggiamo ~u una ri\i– sta che in America si \'anno diffondendo le ti calzature informali•; e quando l'infor– male è arrivalo sollo i piedi. po~sìamo anche togliercelo dalla testa. Il suo incontro con Van Gogh e cli vecchia data - e ci fu. allora. chi lo dbde per perduto: invece Ciarda. a sessantanni. mutò peli~ come un serpente e rinacque decantato dalla lt1~e di un Midi in cui era immerso sin dalle origini. Di uomini quali Vincenzo C1ardo difetta il Sud: cioè di artisti coscienti. che insegnano e imp::irano. in una portentosa simbiosi tra cultura e vita, espe– rienza e gioventù perenne: il frutto di una tale felice natura è appunto in queste pap.ine. che vorremmo addita"re agli ontologisti di mt-stiere - per la cono– scenza del e Regno delle Du~ Sicilie>. Sia detto per inciso che l'ultima mostra di Ciarda, alla Galleml del Vantaj!gio cli Roma, nvrebbe segnalo per chiun– que una tappa definitiva: m.1 _gli artisti ciel Sud hanno ereditalo hl virtù deJ!;.1 pazienza. e Ciardo aspetta ancora l'ora ... di Palazzo Barberini. il trionfo decretato a furor di... manovre dai vari avventurosi Venturi di questo incontrollato Paese Insomma le sue storie Jt pl.::-catori rivale,zg1ano con i suoi migliori quadri. P ne hanno il pietroso e chiuso incanto. rarchitett•1ra crigrnale e solenne. Non sbigottisca il sole di Ciardo. mentovato con tale e tanta reverenza: e un sole antico. mitico. abba– p.liante, che calcifica da .;e~oli pianure e sas._a,e: nè la rara comparsa dell'uorn ·· l'uomo e rintanato nell'ombra. ne indovini la ;:,rc~enza dalle opere. e. d·estate come d'im•erno. si difende dagli elementi. al riparo. Gemilo. de Nittis. Piedi~r->UJ sono raccontati per csi~enza dell'animo. ne e dimenticato Giuseppe Ca sciaro che. senza fare 1~ rivoluzione. con i suo acquarelli resi~te bene alle ,,rlc•:se del tempo e de, temporali: Ciarclo. imparziale ~ generoso. non di– spera della giustizia umana. :"!<'. per questo. si tra \'estc da apologeta Sornione. familiare. argutn. J?etta semi nel solco e ;.u,petta che il seme attecchisca! Piccola Biblioteca Dc Gregorio basterebbe un po' più di disordine e sa– remmo a Vcdo,•a; provincia– le è l'arbitrio di Luciano De Vita e sfiatati risullano gli ingrandimen1i di Giuseppe Fcrrari. Franco Francese, pur non rinunciando a un residuo figurale, si presenrn quasi monocromo, ,•ittima di una sopraggiunta limidez:ra; le forme illusorie di Giu– seppe Guerreschi si an•algo– no di vivaci rap;,orti colo– risti; Pompilio Mandelli h~t imparato a mettere chilo– grammi di colori con un certo gusto (quando non ricorre ai terribili gialli) artigiana– le e ha il vezzo di parlare nei titoli di ti figure• che non esistono (sarebbe figu– rati, o. secondo un noto cri– tico, perché lo dice lui). Ma– rio Negro si rifa, con un pi1.zico di arbitrarietà, a ciò che \Pi è di dccorati\Po in Cas– sinari; Giuseppe Piombini. nei suoi tre D1 11otte. ha clc– gan1.e quasi marine: tende all'immagine, anche se il mo– tivo ~i ripete, Giuseppe Pul– ga nei suoi tre paesaggi; ~~r~u~~~i. J~P~~;i\:,ir!~ge~, 1 ;~ ] I caos ~~l~aoc~~%cb~~~~~~scen~i1~~~ se~~~esli~g:~l~a~;-; c:~d~~~~ ~fc pfac~~~-tc~~ ~~~:~~;;~;~: ~~~~~~c;s;art~i~~~7~t:r IC~ di Andrea Raccagni. ture analogiche e s,mbolidu:, per Scheiwillcr in un clcgan- \Ì pacificano nel maestoso dei diversi sin1omi allra\crso dei gio,·ani stessi. Inoltre può cs~cre utile ad oani persona tipo della nosu-a socicta. Sergio Romiti, ancora e di 1\1:endes tal'altra anc6rn come puro te volumetto ti All'insegna del andante degli ultimi versi. i quali il disturbo si prcsen- ~~~~~:c ht '~t:iit~~~:0~ 0 ~: gr!dt ciò è da sorprendere ~~c~ittd'~~;rs; 1 ~~utrr1~;~~~ Anton At1Rl!IO Cl,iocchio ~bbo~d!~ 1 1ic~!~!~mi a~!ri~~~ L. R. , 5 jmos 0 eeco, se 5 , 0 m;ib!.".o 0 m 0 ròoro. ncdh,: J1 ,·cnto che spazza\a le troppo quando si consid.!ri letteraria, 4, Roma, Ottol1rc ]J I nei loro mo\'enti piu profon- DOMENICO TETI: Libertd dd- •·• foglie della ~ibilla è lo sLes~o che, se del passato e del /9(,(}, l)p. 75-78), è un'unica COm p e~SO di. La ter7a parte osscn·a la paura . Romanzo _ Ente sfatto, ridotto n un flaws: !O che scan1.1ffa le parole dei presente si può argomcnrnre pocsin snodata in undici alcuni aspelli sociali del Autonomo Librario _ Roma • im;}~1~!~f~f JfiP ~fl,;,~ : ~ '.~~t:: : ~~~ o\~iù; ;i:! ~~\~;lF>l:!t:&!·~:t~~ f,~f.!::~::~~~~ ~; :! d1!:::r1: d'inferiorità ;~~:r~?!~J;~~:c~;;::~~ c,;·~d"rri~ ~';: ~a 1~~nsicib~t\;ob;..h~~~ J;~~~ :~~~Jo esr~~~~~ttr~~~~~i tc~in~~~~~;~·te proktica altrcllanto utile a rintracci:\• N~;~r~'l ~~I c:! 1 ~rc~~/ i:,'i ~ ne.li~ d~onna ;.\ genre, nei Editrice Studium . Roma _ Pasquale Santoro, lucan? morfologici, i soliti moduli nella produzione del Mcndes ~e;~;i~r;;:/~·nt~0Ìf1~:e"~~: fcrlorilll • - Edlz. Psycho - ~~:!tipo t (if'::,it~I d~e va~~~~ Pa~g. 136 - L. 900 ~~~e~t~~~ \ 0 ~ 1 ~ri~iéi ~!rn~i ~ìllogistici; è piuttosto !>U un è così importante che è dc- tclico (• Dalle ombre dcli~ Casella poslale 653 (P) Bo- umano), nella religiosi1à. La ::\tAURILJO ADRIANI: L'Uto- 3~;n~;es~~":':''~u, c ;c,~~~ ,1 ;~~o p;~7'cf;st~ 1ihcosc~::~ ~r;~ ~:~r~;t;;;~;;r.~c:~ ~~• ~nt~s~:~il{ ?~'.'.'? i,:~: qu~;;or::)~ii;J~c u~ q /;~ g %~ ~u:;;-~:S;;;1f;~~•f!;;:;~~~: [: ;io~• ::: •.. Ei t.'.° 2~ci": \~~~ ~a.di i\~;m~~~rcchi~a l~i :~~:\!c~~~~io~~~ic~~~ ~~!.<: Il visio11ario, Le. metamorfosi, ~~~'.). be~; ~e~~~g;~n~~~~~t~ dei più chiari assertori ita- ~:ni1~ta 1 z~~~e~~~ol~a~t~ ~~ GASTONE IMBRIGHl. Linea- ignora che, di fronlc alle tanto suoneranno talvolta co- ,\foudo enigma. !'ili~~r:. d,f' _:ratc~i ~~a ~ra~: ~a~n~el~sp~td:~r~~t:~i: complesso d'inferiorità, ed in Edi7~c: 1 ~ti:l~~a _r'"~~:-: : -------------------------------, appunto Fiueslra del caos che dei concetti basilari comuni ~~{~!';~ 1 ~ic~i~cd a 1 ~to!~':ift\~ Pa;a; 174 - L. 300 è stata scelta t.ra 1u11c dal a tulle le correnti di studio ca. L'opera si chiude con ~ICOLA G. NATALE. Vita Se- più sibillino dei no stri poeti. psicoanalitico, circa il singo• un'appendice riguardan1e la preta deJ compJe.s$O d·tn/e- Giuscppe Ungaretti (benché lo argomento del t1comples- inOuenza del complesso d'in- norita Psyclto - Edizioni evidentemente il cosiddel!o so d'inferiorità•· L'autore fcriorilà nel comportamen10 Scientifiche - Bologna - c1,ne1ismo ungarettiano - e rende anzitutto omaggio al- nutomobilis1ico. Il lettore vie- Pagg. 2M - L. 2.500 Louis - F erdinand Céline (conllnu~ p:ig. 5) scrupolo e dedizione la professione dì medico dei poveri. 11 successo lettera· rio rinnovato nel 1936 da Mort à Crédit gli permise di traslocare a Montmar– tre ma non mutò stile di vita. Un viaggio in Russia. reso possibile dai diritti d'autore dei due romanzi. lo guarì dalla simpatia per il comunismo. Rimase un anarchico sempre più ama– reggiato e divenne un ma– niaco dei libri incapace di controllarsi quasi in pre– da al delirio. Pubblicò allora una se– rie di volumi - fra i quali paniphtet antisemita Ba– gatelles pour un Massacre nel 1937, un'aspra sarca– stica requisitoria contro la Francia in sfacelo, L'Eco· le des Cadavres, poco avanti lo scoppio della seconda guerra, ed un al– tro ancora più stonato, ir– ritante ed inopportuno Les Beaux Draps durante l'oc– cupazione. A prescindere pure dalle idee od i senti– menti che H ispirarono es– si nulla aggiunsero alla sua fama di scrittore e vanno, ora che non è più. mej?"lio dimenticati quali frutti di una mostruosa malattia mentale. Quando nell'estate del 1944 al mo– mento del crol1o del na– zismo si vide a malincuo– re costretto a riparare in Germania lo scrittore Louis-Ferdinand Céline poteva considerarsi finito. Dopo alcuni anni ran– dagi e miserandi in Ger– mania ed in Danimarca. dove si sentì un paria, tornò in Francia nel 1951 stabilendosi a Meudon. un sobborgo all'ovest di Pari– gi. facendosi ,presto cono– scere dagli abitanti come il medico dei poveri, sem– pre rpronto a curare i dc- relitti. 1n circostanze eco– nomicamente molto diffr ciii. aiutato dal suo nuo– vo editore contro il quale imprecava. riprese a scri– vere. D'Un Chateau L'Au– tre. dove narra a modo suo. sempre fra il romanzo, la allucinazione. la cronaca e l'imprecazione, le tristi vicissitudini sue e di alcu– ni collaborazionisti france– si ruggiti in Germania, il soggiorno in Danimarca cd il ritorno a Meudon, e Nord. dove circa un anno fa ha rievocato nello stesso stile la Germania dell'Anno Zero. senza rag– giungere l'esplosiva sor– prendente potenz.a espres– siva del primo romanzo non sfigurano accanto a Mort à Crédit conferman– do un eccezionale talento di scrittore ed un tempe– ramento intransigente di letterato. Perche Céline che im– precando ed alzando lavo– ce brandi per primo la bandiera della rivolta contro la Jetteratiu.ra fu co– me tutti i suoi discepoli ed epigoni da Henry Miller. sempre rimastogli fedele nell'ammirazione. a Jean– Paul Sartre, Jacque.s Pcr– ret ed innumerevoli altri. in Francia. in America, in {~al~;nT!~r;v 1~ 11 u;ss~~~~er~i fronte alla rparola stampa– ta. I suoi eccessi li ipaj?"ò mollo cari durante tutta la vita. Ammirato da molti in un primo tempo venne poi aspramente avversato da altri. Ora che se ne è andato nel modo più cli– screto e dimesso è giunto il momento di rendergli ,eiustizia. di riconoscere - anche Se lo si deplori - il suo considerevole ap– porto alla narrativa Con– temporanea. GIACOMO ANTONINJ « Studi Romani» E' uscito il 11 fasc:colo di e S1udi Romani• corredato da 16 tavv. f.t. Esso sì apre con un brano del discorso tenuto da Cavour alla Came– ra dei Deputati il 25 mar– zo 1861 per proclamare la necessità. riconosciuta da tutta la Nazione, di avere Roma per Capitale. Seguono uno studio di L. Alfonsi su Cicerone filosofo, un articolo di A. Maiuri !:u Lo. Campa– nia al tempo clcll'approdo di S. Paolo, un'indagine di R. dc Mattei sulle Accademie ro– mane del Seicento, un con– rributo di M. Bendiscioli su Il qt~ielismo a Roma e in Italia e un profilo di Giu– seppe De Rossi tracciato da G. Natali. Seguono le rasse– gne di archeologia (M. Flo– riani Squarciapino), di nu– mismatica (M. Panvini Ro– sati Cotellessa), di storia del ettecento romano (V. E. Giunlella) e di libri vari (G. Orioli). Infine le consue– te cronache di vita romana dovute a R. de M., M. Esco– bar, R. Frattarolo, M. c~– milucci, G. O. Spadara, S. Carletti, C. A. Moreschini per inten1ioni e per aspct 1 i l'opera della caposcuoln neo- ne in sostanza attendibilmen- GIUSEPPE RIGOTil: Vtcolo esteriori - sia tutt'altra cosa freudiana Karen Homey la te cdono circa l'argomento della Reama d·Unaheria - ~~:is~~\11c~3'~~~~\~rc ora- ~~l,aau~~i~~~n~1\sF~bbe p~~~ ~!~gJ.t5ia1;uòd~l~~ht~f~ 0 ~: ~;l~~e: -_ r:,~~~ 1• 13~ ~dr_o~~- 1....a traduzione è ovviamente nascimento anche dal gO\'er- un vuoto sia .!litato riempilo JEAN PlERRE VOIDJES: Les tulla di altissimo livello. Ciò no degli Stati Uniti con l'at- giacché rìno ad oggi non era petite.1 Sernaine • Romando che non si poteva chiedere a 1ribuzionc di alte cariche ur- nncora stata pubblicata una _ Nouvelles Editions Debrcs- Ungaretti è di rinunciare alla fidali nel campo della cdu- opera cosl completa sull'ar- se - Pari5 • PagJt. 144 - tcnt:::azionedi alcune eleganze, cazionc. La prima delle quai- ~omento. Men1re essa è in- NF 5.40 di alcune classiche cadenze, tro parti in cui l'opera si dispensabile agli educatori in MAURIZIO BALDI _ Fanta.1mi di una certa generale nume- divide è dedicata ad una genere (genitori ed insegnan- _ Liriche • Ente Autonomo r~si:;• f:t~n\;~d~~on;sp~~a~ fi~i~i~~:. cddef1~--u~~~~i~~;~ ~~ntrib~r~ce a11~ dir~~::;_f;~: tb;t~.io - Roma - Pagi, 64 - ~;~~ 1 ~\~c~ev~~~;n~o~~j,p~~ -------------------- GIOVA.:V:-JI VILLELLA: M11- re a volte stemperata di ti ru- -'terium - Poesia dl sempre - de dolcezza• - dell'originale. :~~a ~u~~;:_mf 92 ~lb~a~~O. Finestra del caos. Perché? li t1caos•_ essendo stata, la LINA TREZZA: L'uomo dell or. lirica, composta nel dopo- to - Linche - li Baretti Edi- gucrra _ è appunto quello tore - Napoli - Paia:. 86 - dal quale pareva che il man- L. 800. do non avrebbe cnai più sa- FRANCESCO SEMI: Sac1'i{tcio puto sbrogliarsi. la crisi del- per il ntorno - Libere tra- la cultura e della civiltà: scrizioni Iiturgìcbc • Ami- • Forme cora1..zate presiedo- cucci Editore - Padova - no t 11 sabotaggio delle Pagg. 88 - L. 350. arpe;, Anche Murilo Mendes, llOBERTO CERVO: Proc.iS&o come il suo traduttore ha a Dio - Idilli sacri • La Nuo- sempre profondamente vissu- \'a Italia Letteraria - Berga- to il ti sentimento del tempo•· mo _ Pagg. 40 _ L 300. La• finestra• è, forse, la spe- ALBERICO SALA: Sempre ptu ranz.a. Ecco infatti come le difficile - Poesie - Rebellato congestionate vis i on i C• Il - Cittadella Veneta • Pagg. 82 ~.~~a~ad~t:~~ ~o~o;:b~ ~~ _ s. p. (e Do\'c sono i bracci comu- V~;!f~:eaet~t ~l~i;~: 0 ;tr~~r;;, nicanti E i paracaduli~ti Rosa • Bmo Rebellato Edi- dclla giustizia?•), il farncti- tore Padova - Pagg. 160 cante gesticolare (e Ah! chi il L. 1.200. conforto telefonerà, / La ru- ERNESTO DE LEO - Poeti e giada pura / E la \'ettura di narratori contemporan.d - cristallo.•), l'arida frenesia Editrice Musicale Letteraria fantastica (•Acque aspre fe- .. Il Sole d'Oro,. - Genova - roci / Fertilizzano i cimite- 2 volumi - Pagg. 260 - s. p. ri. / Le madri espellono dal ERNESTO DE LEO: Poeti con- vcnlre / [ fantasmi di un'al- !f~~fe 0 ' 0 f![te;aridh:l~e ~~; tra guerra•), le perentorie d'Oro .. - Genova _ Paeg. 102 ingiun~oni (e Onde purpu- _ s. p. ,------------------------------7 L~~~~t~~~G~~~~op~~!fei 0 : BAN-CO ID Il § J'lf({) §JPUEU'lf'O DIREZIONE CEl\'TRALE E SEDE: Roma, Via del Corso, 173 TUTTE LEOPERAZIONI ED SERVIZI D BANCA, BORSA, CAMBIO EMERCI La Nuova Italia - Firenze - pag. 110 - L. 800. ANTONIO MOR: San Franct:– sco di Sales sc-rittore - Sag– gio - Editrice· Studium _ Ro– ma - Pagg. 148 - L. 800. DIEGO FABBRI Direi tore respoosablle Stab. Tipografico U B S 1 S A AUGUSTO PEREZ: Maschera di pro[eta (Mori-:an's Palnt, Roma - Via IV Novembre 149

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