La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 24 - 11 giugno 1961

Pag. 4 tastko di c:ui è capace un ingegno addc– stra10 a interpretarla, e cioè l'uomo di cultura. Ed è lo stesso per saper leggere un libro, ricavarne il senso, la (orza, la di– namica capace di muO\'Cl"Cun intrigo. 11 1i– tolo <ii un libro, citato in un an.icolo d1 giornaJe. ha la ,;nù di sguinzagliare i ri- · cercatori nelle librerie. ln poche ore scom– paiono le copie di un volume rimasto in– ,·cnduto per anni. Il libraio si domanda che cosa sia successo. Niente, soltanto un let– tore acuto ne ha dalo il significalo, lo ha mostrato in quella luce per cui esso è ~u– scettibilc di formare il nucleo di un in– treccio, è commerciabile. Esso nutri sol- tanto di sospiri il suo autore, mono po– vero, e ora muo,·e centinaia di milioni. so– stenterà J?Cr sci mesi un esercito di la,·o– ratori. A\'cre idee, \"enderc idee. è una nuoya professione. Una nuova mel"Ce è entrata nel giro delJc domande e delle offerte. Per ora :ii preferiscono le idee \'olgari, e in questo l'opera d'arte sen·e bene: basta toglien•i quel tanto per cui il poeta ha ele,·ato un fatto comune alla luce delle perennità e del– la ,·erità. Per chi crede e spera nella per• fettibilità umana. domani molta gente po– lrà guardare alla ,·erità senza restarne ab– bagliato né offeso. Viaggio o fuga A bordo d'un ,•aporctlo che fa il giro d'un famoso arcipelago era . seduto sulla panchina di centro, alle mie spalle era aperto lo sportello del gabbiotto adibito a bar. Si scnlh·a il fischio della macchinetta espres~, l'acciottolio dei bicchieri e delle tazze lavate, arriva\'a a buffi Un odore di caffC. Il mio ,•ieino, di cui conoscevo fino a quel momento il colore delle scarpe, gialle, forse troppo pesanti per la giornata CSliva, disse come tra sé: e Soiio i fondi del calTl'•· Non è caffé. Andate a prendere un caffè•· e Già, di:.,,i io, 1u110 cosl •· Egli aggiunse: e Tuuo surrogati-•. Dissi: e Siamo un pae!,C po,·ero. Tuui ::ii arrangiano•· I.I mio vicino replicò: e Ma paghiamo da ricchi. Siamo un paese povero in cui non esistendo reali ricchezze si fanno i monor.oli del necessario. C'è chi si arricc.hìsc.c di ciò che è necessario a tuui, che dovrebbe costare poco, e che in effetti costerebbe poco. Secondo mc, questo è il principaJc problema della nos1ra. , 1 ita. on siamo crisnani? E a che cosa servirebbe. altrimenti. essere cristiani se non almeno pcl pane quotidiano?•· L'uomo mi parcw interessante ma non a.,·e,·o ,·oglìa di discutere. Già arrivava la brezza. del mare messo in tumulto dal maestrale. Dissi: e Go– diamoci per ora ques10 vian:io. E' sempre bello. Tutto quello che si vede attorno gli uomini non riescono a sciuparlo, per quanto si adoprino •· Lo lasciai parlare, parlava quasi tra :ié: e Lei via~gia per divertimento? Anch'io. Tutti, qm, viaggiamo per divertimento. Siamo una folla che si sposta da un punto all'allro, pigiandosi, lcticando, pro1est:mdo, brontolando, rifiutandosi e detestandosi •· Ce n'è dei più lontani paesi. Ci sono stra– nieri che guardano come se volessero ,·edere soltanto quello che è stato crealo da Dio, e sdegnando gli uomini che vi abit~no. Molti ,•cngono con la borsa delle provviste per consumarle in vista di quel panorama famoso di quel mare, di quel monte. Se domandate perché viaggiano non saprebbero risPondcrvi. Ve ne sono che indossano st~– vaganti costumi. come potete \'edere già qui a bordo. Capisco, è una forma di traves1imento. li Carnevale, come usava un tempo, n\'eva le sue ragioni, !,Jb~idiva alle necessità déll'uomo di mutarli m qualche modo, uscire da se stes~o. essere un altro, abolire il presente, fuggire dal p~sato, _un passato dh-enuto per qualche ora 1mmob1le, e anche l'uomo sotto il suo travestimento è immobile, foori del tempo, senza cura dell'avvenire. Avrete notato che tutti i tra– ,cstimenti, o quasi. sono di costum~. StC?rico. ~mfa",~t~~ {~cu:~~a r~~fl'l, a!;~:~~r:'~ avanti, nell'avvenire. • Vedrete a Capri. Vedrete In aente tra\'C,!: stita, piccola gente che non deg:ncrcste d1 uno sg:uardo per una strada qualunque delle nostre citt!k, che occupa quella scena incrollabilmente stupenda, e che non è nes– suno che non rappresenta niente. non una socie't!l, non un modo d'essere, non civilln, non cuhura, non vita, e che dlvenrn la protagonisla di quella natura splcnden1e. Altro,·c non sono nulla. E non a'"t:ndo. altro, ostentano i loro vizi grandi e p1ccoh, che costituiscono soli In loro pcrsonalit~ .. A,etc mni pcns:110 che l'ostentaz.ione del v1z10 po– tesse acquistare una tx:rsonnlità? Ch_epotcs- ~~11!os~\~~~n. 1·~~ri1~;01~~. d:l~elr;.cc~~~;~ modestia e :iemplicità ~elln. v11a? Voi. d1Je !~1:f1q~01a0 pc~nipf~rou~~~~s~~ 1 tinfa~~~ i~ qualche modo dei mostn. 1 on tutti ~1 merilano di essere mostri. Ed è uno strano tempo il nostro in cui si. imitano _i mostri, nei vizi. e senza avere difeso un impero o fabbricato. buoni cannoni. e S'è perdurn una mlsurn umana. 1 0n soltanto perché un >?iccolo fetente_ pu~ cre– dere di imitare I rmpcnuorc T1beno. 11 piccolo fetente, messa la sua pci:50ryali1ò -~neci~~~~ :•pa~a~ ~~~od'~~ d:~u~~t~ in quel suo molo, ma Il U:!..!310 è che anch_e noi dobbiamo pagare caro d1 andare a respi– rare una boccata d'aria purissima. Vedrete il disprezzo con cui vi daranno _unn s~anza o vi serviranno cibo e bevande. S1 ,·cnd1cano di dover servire il vizio faceodo"i paaare caro oani passo. Non ved~tc u1.1 solo_Sf)rriso ~~i!~a~~f~~cp.g~t~ od:•n~~ra~~ 1 rrfc'::~ a suo agio il suo clien1e. Vi domanderete tutto il tempo che delitto abbiate commcs,o. Se ,•olcte nncora un'emozione, andate su ,crso l'Arco Naturale, per la vin Sopr.i– monte; lh, se avete u_n aspetto dcecntc: troverete qualche ,·ecch10 passante che v1 saluterà sen~ conoscervi. al i:nodo eh~ ! paesani un tempo salutavano ah sco_nosc1ut1 forestieri. E' la sola cordialità che ,•1 potete aspettare. Fuori di là, la \'Ostra apparenza onesta sarà guardala con un fastidio di~•erso ma non inferiore a quello che accoghe la genie eQuh·oca o che ,•uole apparire Inie; giacche! nel tempo c'è pul"c un altro modo di travestirsi, quello di apparire cquh'OCi senza saperlo. Perché onesto all'appa.rcnrn. ti~redi ~~r: al~:;,~~rc a la '"f~~rion!~ viziO. ton sono un moralista. So che il vizio esiste ma so pure che sua prcroe-atim prin– cipale è di restare segreto, non confessato, non proclamato; una delle pieghe misteriose dclla ,;ta. Se Yolctc. ,; dirò, perfino, una delle molle. Il suo sapore è in questo seireto, in que:ito mistero; ma se è appro- La gloria II bosco si stende\'a per trenta chilome~ri e noi lo percorrc,-amo con un mazo puenle e meraviglioso: su una fcrrovi::i_ a ~rta· mento· ridotto che serve d1 sohto :u bo– scaioli per il trasJ)Orto dei tronchi d'al_bc.ro_. Ma adibita quel giorno soltnnto per noi. coi vagoncini su cui erano siate disposte del_l~ panche, fornh 3 uno sp35so che non è p1u di questi tempi. Ci tro\-a,•amo in una rei:1<>-: ne poco conosciu~·a e. non frequen1a1a. d, cui ogni ::1spcllo c1 ,·cm,-a mcontro come d=! una visione di pittori del Sèeolo .scorso, 1 primi scopritori dei lu_oght umil_i e m_tim!, la nuova nostalgia dc, borg~es_, _sra~1cat1: Verso il mare, a\'evamo lasciati . 1. \'l~laag1 ammucchiati sui colli, appena d1sun11 dal pietrame scarnificato dai ,·enli e dalle p1oinie. una tena che dcpe.ri.scc e si consuma da qualche secolo. Ma lassù, i?Cr quanto e, tro,-assimo molto a sud, era 1I mondo della montagna. simile in ogn_i_l~oa~ del!a t~r~; in1at10 e sempre 31Je ongm1, d1 at11tud1m ~ aspetti immobili con la s1essa ccnczzn dcgh alberi che non si possono m~o,-cre. ln un grande prato pa.scol a\>ano cal~1, le mucche e 1 cava.Ili. Dalle ca.se d1 U'Onch1d albero, come in Gennania o in R ussia. uscivano uom1m robusti cd eocraici. Un'auto arri,,a,·a con due signori in abito cittadino e una rair3,ZZ3 di un'clcgama assurda in quel luoiio. Questo lo iotra\·cdevamo. J1 nostro trenino s'interna,·a nel bosco per una via stretta quanto basta,-a a conte.nere il binario. Era un sentiero a mezza ~osta e paret>a segnare csattamaite il limite _tra la zona dcJ casta~o e quella del faa~o. Le vette dei castagni arrivavano fino a _noi dal~a ralle, corTC\'amo sulla cima deg~1 a.lben; sull'ala-o marvme della stra~a ~ahya,n<?per la montaana i tronchi gn5r1 e d,_nttJ dc! faggio. Nel fondo delle ,>a.Jli c:raa.o 1 ruscelli ~~~ 0 ·f~~r;t~a 1 1~· s~~er~~- d~repdu°riR~:i~n~ e di riscatto che pure ogni vizio pona in sé con la sua continua loua fra bene e male. in certi ris,·egli in cui si ,·orrcbbe svegliarsi nuovi. Segreto, è un dramma. Sco– perto. una porcheria. e Non sono un mornlis1a. e perciò ,orrci raccomandarvi di andare n vedere. alla Cer– tosa, nella sala che un tempo era la chiesa, in una nicchia la testa della Maddalena. E' ormai la sola cosa umanamente interessante dell'isola, :ie eccettuale le donne capresi. che paiono non ,•edere e non sapere, strette nella loro necessità, che paiono cresciute nell'ombra come i piccoli fiori non vistosi ma schietti che alimenta l'umore vitale del– l'isola tra roccia e roccia. E. sappiate che quest'anno è di moda andare scal7.e come loro, le donne alla moda; ma non ancora di trasportare pesanti sacchi e cesti sul capo. 1 ella nicchia della chiesa, dicC\·o, una testa di donna moderna, di terracotta colo– rata. ancora giovane ma sca,•ata dalle pas– sioni, probabilmente un ritrat10. porta scritto molto letterariamente: Maria di Magdala: e poi, in latino: • I tuoi peccati ti saranno- perdonati•· Quando la ,·idi due fiori semplici, senza profumo appassivano in due \'3Setti ai lati. E' la :iola immagine scolpita della chiesa, nell'unica nicchia. E' un e."<-,·oto? Vorrei crederlo. Non ho do– mandato al prete, ,·esti10 di bianco come il papa, che ra da guida, per non sentire r.iccon1are qualcosa di banale. E se sa di pagani1à, è ormai la .sola cosa pagana che si tro, i ncll'i:iola. e E lei 1oma proprio di là•· dissi. e Tomo. Perché viaggio, come lei, come tutti. bron1olando, fuggendo e rimpiangendo. Abbiamo tulli l'aria di ispettori che \'ada.no ossen•ando se tutto è al suo posto. :ie c 'è ancora tullo. Diciamo i nomi di ogni luogo, li cerchiamo. come una preahiera. Forse ci andiamo rassicurando sul mondo, ora che i pericoli sospesi su di esso sono immani come l'ira di Dio. Mai abbiamo sapu10 coc;i bene quanto In natura e la bellezza siano fragili. Siamo più potenti della na1ura. alla qua.le sono occorse milioni di combinazioni per r aggiunaere quel pendio, quell'insena– tura, quel colore. E'. una_ veçch1a .scrittura tracciata sulla terra m cui no, leggiamo an~ com, andiamo leggendo, la memoria dei padri. Bas1a spostare una lmca perché c:i:ia perda il suo valore. Vede quella signora: è una spagnuola. Poco fa srn,·a seduta accanto a me e mi domandava da quanto tempo il Y~~~~iocnh~11~~m~~ •~. d~iqufu~ !~ ~Yd:,da~ come di un animale che d1 quando in quando mostra la sua fon.a feroce, ma no!1 più che un animale al cui conrronto lc1, ~c~t!m6'~~rt:,~n~nJ~~'. ~;ie~a~";,a~~ii~ 1 :l: la natura è rimasta infante. E si svealia tutte le mattine imbronciata o ridente come i ragazzi ignari, col suo piccolo dra'!lma; piccolo nl paragone del no-.tro. E noi an– diamo conrnndo, nei nos1ri ,,iaggi, i beni di cui di!-poniamo, le piccole eac;e che paiono felici, 1 paesag~i che hanno consolato l~~~t! gt;~~d: 1 u~~i~iF~f1tiaclJ~. ~~n lut~~ia~ mo, perché. questo n'?n è t)iu il. no_stro mondo; e= il mondo dei nostn padn, p11.;no dei loro ricordi e del loro ~enso della nla. c~~dggt ,fn1r~ùnits~ 1 ~ st ~'lsc7" st~~f~dir°Y.; fuga o alla ricerca di alimenti o perscguil_a.11 dal nemico ci ha ricondotti a una primi1m1 ~~~~i 111!'::o~i J:1Wit~f· s~i~;~gi°Nnc~ .. ~l:;cn~~ caccia o ci pcr:ieguit:i, ma noi fuggiamo. Ci affacciamo un istante sulla vit'a _tmn– Quilln di wente c_henon si muo,crlt ma,, che :!,~~r:~lg~!rlt rc~~~::n: ;ri:t~~icc~- s'Èn,r;;:i'a~~~ rimpiangendo ouell'angolo della 1crrn •· All'ullimo momento sall 'iUI ,·apore uno folla di bambine d 0 un asilo, '_estite con grembiulini rosa a quadretti, 9mdate dalle monache. i !-aagrupparono a prua. !! srnn: do in piedi s1 misero a can1are un mno d1 lode al i~non:: del Creato. Sorride,·ano, c;mrando. a1 passeggeri che le guardavnno ;~~cd~i,inc 0 t~ 1 ~ti in,is~ 11 1a~n~\ 5 5:s~~ti 3 ~ 0 ii'ns%;~~ uno solo di una umanuà, la donna mcnd10- nalc; e si indovinaYano i loro vi~i di açl.ultc, alcune avevano già l'impronta di una sor– fcrenza e di una pazienza futura, e _allre un antico :-lampo di un rigore e d1 un ordine di lll.'n!-,1ericlas:iico. Perciò molli ,guardi di adulti posati su di c~c erano prcoccup,lli come leggendo un destino. e uno s1raniero aveva ali occhi inconsulta– mente umidi, poiché for:ie lca&c\'ano più a fondo un passato. Er"3no que!Je bimbe come quel grano tro,ato nelle tombe delle Pira– midi, e che -.eminato aennoaliò e spigò dai suoi trenta o quaranta secoli. L'mno terminò. 1...-i na,·e si muo\'e\"3. li mare era allegro. Poco dopo, da quelle st~e \'Oci, !-311 una cnnzonetta che lutti riconoscem– mo con stupore, che a,·e,•a un forte sollin– te!-o erotico, addirittura indo.:en1e. Ma le bimbe !:i can1avano innocenlemente cosl come aliela a,·e,-ano in~ata, qualcuna ugualmente ignara, tra gli innocenti sorrisi delle monache. ..1\la non si accoraono di quello che di– cono. Non lo hanno capito neppure le mo– nache•, disse il mio vicino. Risposi: • La sentono cantare dappcnutto. E h::inno fiducia nella società•· e I poeti alle origini. i corsi d'acqu3 che pochi. chilo– metri più sollo si chiamano lorrcn11: Alle s\'oltc del sentiero, si prcscnt:,,•ano d1 lato i ,agoncini del no~tro eq~pa~gio; e allo~ d mandavamo salu11 rcsto::.1,ag:ltando le mam e chiamandoci. Le donne saluta\'ano con lo !-lancio d i quando sono lontane e pare\'a ci diccssc.ro addio. A intervalli s'incontra\'a un p:ua rd::iboschi, :ii 1oalic"a la berretta con la ~inistra inchinandosi, e con la destra f-accva un sa1u'10 ccl pugno chiuso. A in1en-alli di qualche centinaia di metri, dalla parte della monlagna, si scorac\'ano I~ umili sorienti che nel sud sono oa,euo di un cullo, ~ual– cuno ,·i ave,•a fonnato a!lomo una ,·asca rustica di sa!>Sl e di rena, che chiamano dt~;~ '~~~! r:;1~t: f~~~~~:o O dj" u~~ brice pcrch~ la sorgenle t.rova.sse i_lsuo fil~ limpido. i aridan aJ conducente d1 ferma.rst per ~n1irc il fresco di qucll'acq~!1 sulle mani e tra le labbra. Alla sor'iente p1u gran– de. ira )aslroni di pietra pulita, ci si fermò a rare colazione. come è uso laggiù nei pe.HeKOnaggi. . . . _ La comiti\:a era d1 uomm, e di donne aio\'ani c'erano alcune autorità. L'occasione era l'accoa:lienza a un poe1a. Alla sera, il sindaco del paese vicino avrebbe offeno una ccn:, a tutti. Era già st3lO dato un riCC\ri– menlo nd palazzo comunale del capoluoço. e questa gil.3 coronava la festa. Il poeta a,·cv:i pa rlato piac c,-olmente, usando qualche frase di france.se e ncordando i suoi soa– giomi a Pa riei: a\.-cva elogialo i presenti, tutti poeti, una trentina, e 3\"C\'3 dello rhc oanuno di loro faceva onore alla sua terra e all'Italia. C'era soltanto una circost.anza un Po' dubbia. Che il fcstcniato era una pe.rsona assolutamente scono sciuta. Com e rosse piovuto Ja&Kiù dall'Italia scttentriooa.le, LA FIERA LETTERARIA era un mis1ero; e come fosse stato scambiato per un pe.rsonaegio famoso, e di fama inter– nazionale• come si dice nella buona pro– ,·incia ìlaliana, e non soltanlo 1n quella. 1 pcte,·a ricordare l'av,•en1ura del Re,,isore di Gogol. quel gio,·ane squattrinato, :icàmbiato per l'lspenore Generale. Ma quello sos1ene,·a la sua p::irle come se fosse abilualo ai più grandi onori. Non ci si slupiva tanto della :iua presenza, quanto della naturalezza con cui si adattava alla fmzione, un corteggio cia sovrano. Dis1ribuiva elogi come un gene– rale. L'l provincia crede alla cultura, anche se a modo suo. E in quella region..!, per la diffidenza e l'increduli1à di lutto quanto è accetta10 a Roma e :i Milano, ,olano noti1ie fantas1iche e leggende su persone lontane, formate non si sa come, aura.verso quali equi\"OCI. E' la tradi1Jone orale cui ognuno ai!'.giungequalche cosa. Cosl do,·e, ano ~sere in antico. Pane che quella festa in onore di uno sconosciuto scambiato per un grand'uo– mo. fosse la riparazione di 1u11cle ingiuslìziè della fama, di luttc le vi1e oscure. di tulle le loue per riuscire in quak:he modo ncll3 , ita; era il tnbuto di onore a un ianoto. Al poeta ignoto. Lo si pote, 1 a immaginare tor– nato nei suoi paesi del nord, rammcmoranle quei segni di considerazione per cui si smuo– ,evano le autorità'. quella ospilalit3, Quella git::i nel bosco. Non esiste in Italia, forse, tatto meno popolare della lc1tc=ratura; m:1 non esiste cerio mania più difiu,a della le11era1ura. S::irù un residuo delle ,-ccchie accad~mie che prosperarono a centinaia nel nostro paese, un ricordo dei favori ,.he i poeti di eone rice\'c,·ano per j loro se:'\•igi e le loro fun7ioni. della neces,i1~ che i prii1• cij)i a,,e,;in<' della cultura, in un tempo m cui lo stile di tm rapporto diplomatico t•ra un distin1i,·o dei principali, e le ar11 forni– ,·ano i più solenni a com incenti allìibuti della ch·illà e della po1cnz;1. ar.\ pure In manircsta.t.ione di un'ingenua a.':lpira2ione alla personalità e alla d1s1inlionc. O :iarà la ri,•alsa mtima d'un'umilc condizione <:;a\"oda uno :ic:iffale un'antolup:ia di e J}O(!ti hdci • fino .11 liOO, :itampata nel 1$39 e rico– n,incio a IC'agere l'indice dei nomi, qua11ro paame in oua,o a due tille colonne: Accolli, Acquavh a, Agacci:io, Albano, Allcgrelli, Amanio Niccolo, Amanio Giovan Paolo, Amico, Amono, Antoniano, Araldi. Arena, Arlotti, Armcnini. Amia:io, Alanaai, Avogadrn, A,rn... Chi erano? L'indice continua cosi fino alla 1eta. arnnno lreccnto. Di uno è rimaslo il ricordo di un sonello, e un nome che '>i dimentica appena letto. La s1ampa del ,·olu– mc è ancora nilida e frc..cn 'iUI loglio bianco e ,1erile. Se ,i comp1la:i~e-oiza:1un mdicc di tut1i gli scrittori di versi che in nvic.1e e in libri passano per le mani del porialetterc, si su– pererebbe quel numero d1 trecento .. E~n~ m Italia annunlmcnle 011ocen10 hbn di ~i~ii;.,OQl~r c;~:~jmì)a srre-.c ,l d~~riu~~~:c·..,o~~ 011anta milioni che c'iCQnO d.:1 po, ere 13.sche per una -simile ombra d1 alarla. Trn i _p:10- ,·ani e i ,·ccch~. '>i può notare quc=sta diffe– renza: che I g1ovam parlano delle ioro illu– ,idni; i , ccc.h1 della loro delusione e delln ,fortuna del poeta non ascollato, ricordan– do Tasso e Lcopanli, e O:i.ntc, confrontan– dovisi. Le ri\lis1e specializzate in questo commercio pubblicano ,·ersi dietro il pnga– mcnto di una ,;;omana mode,1a, o dietro il ... cmpli<.c ahbonamento. E' _una fabbrica di illu:i.ioni 1r-.1 le più pa1ct1che del nostro temp o. ' fon soltanto in I1alia. Arri,·ano co- se simili dalla Fr3ncia e dagli tati Uniti. I più ingenui parlano d'amoro, cor,:ie se fossero i primi a provare questo scnt1mei:i– to; i più accor~i 1entano In grande pocsrn ch•ile e pa1riot11ca, quella. che può _procu– rare più facili. <.eg~a<;ie 1mP<:>rrei:spcuo. ,\ New York, ncacc.1a.t1al nprgme dei quar: tieri po,·eri, \'Ì\'e gente sim_1lea:ipcttando d1 ,edere apparir e stampato 11 lo~ nC?mc=. In alcuni luog.hi una :ii~i!C indu,ina ,1 pcrfc– .t.iona: esis1ono urftc1 che lea1Z~no.mano– scritti dietro pagame~to. l_n ll?ha, si fa un do\'ere di leggere gh SC':t.ton d l.m ccrt? nome. con le11ere ira unuhate "'..insolenti. Anche a Roma, frn tanh.• co:-c nmastc a:1: chilo::.ate. de\"e esscn·i un'asso:::fazi?ne d, poc1i. Sotto lo J!IÌa fi_ncstra. nella _p1azze11a impedita al traffico, si s,·olge un giorno a.I: l'anno una scena curiosa fra tante .altre. Mt pare ricorra il 21 aprile, ~at~ de_ll:tfo1:da– zione di Roma. Sono di quei giorni m c~1 la ,1..-cchiaia di Roma non pesa, la sua pietra. non è a.rida e ossificata come l'estate. Il tr.l\'ertino in quei giorni di _primrwc'? a~– quista un colore fn:sco e ,:1,·o, I~ p1og_g1~ dell'in\'erno lo do,·c a,·erc mtencnto. e s1 riscn1e come la terra dal profondo. Ndla pia1.zetta. dunque, si forma .un ~ssemb~– mcnto. 1 on mc oc accorgerei se 1mprovv1- z;;"c,~"~ì'oc:fctiia.!~~:em~l\~nen~~:J_rc'l,~}!~{. qualcuno declama. Versi, mi pare. Ne _rico: nosco la cadenza, e il rrusto ,·ocabolano d1 parola che non u,a più scri,ere .. m~ che per qualcuno hanno ancora un s1gmfica10 non sciupato. Chi declama è un uomo con la cravatta S\Olazzante. i arigi capelli_ lun– ijhi all'indietro, la barbetta a punla. M1 pa– re di capire che si tratti di un inn(! a Roma AII,) fine tutti !li rallegrano con lm. upplau– dono, gli ._tringono la mano. C'è ,n me1.70 una donna. Cerco di ca.pire se e una Mu-;_a, ,e può ispirare quello che ode, o ,e ne :icn- :;~· ~l ~Oallt~~~.re;id~~1fl°~:n~~li, p;~m~g~II~ to1.za. Questa ,•olla è una poe!ii~, d'amore che . .:~li legge ~ul . foglio spiegato; Toni<? ;111..: 1111c occupnZtom, e odo le \'OCt che :i1 ,ucccdono, 1:1 cadcn1a dei \"c=r:si.Mi 1iaffoc– do. Tutti ,tanno liponcndo un toglio o lo :,tanno :ipicaando fuori della ta-.ca. Qu,1kh_c uuioso ..,i è fermato; si vede offrire un h– bre110 a stampa: -'li allontana pensicro~o. E,•idenlcmcnte ,ono tutti poeti: una ,·cn- li~I~ con1rnriamente .ii lqro equi,.,lenti ra– mo~i. i.erb.1110 le fom1e di una ,;ocic1?\.di inizi:11i, di una setta, di un culto. :ien1:>.m– , idie, pan:, SCn7.aielO'!ÌC, .sen,.a la certe1..za di detc.nerc il solo, l'unico sew,~to dell'arte, <"heè la furia eroica e puerile d1 alcuni ,eri .11 ti,ti. In quella ait:., nel bo~ CS"iÌ -.! chia– ma,ano l'un l'altro • poeta•, e lfl quc,to appellali\"O non era ridicolo, non era un appellativo che occo11'!ssc ta~i perdonare. Nei loro discorsi, 'ii capiva che avevano del– le consola1ionl: ,i crcde\ 1 ano ml:iconosciuti dal mondo e dnll:i lei ter..nura ufficia le, pcr– chf- ,erba,·.mo qualco:ia che cs,I dicono p..:r– dut~: il , uo1e. L.1 {Zl<_Jria non '>Orride,n a~ cv<i pen:he a.,c,ano il cuore, mentre è d1 moda c:i-.cre e cerebrali•. Oitni lentarione ~/ ~~~i~~rc e~~ d\~~i ~o~~n~~ ai1~~'.n~~~!~ cinquanta '-Oltanto, quei nomi che conosco– no soltanlo i caratteri a ,1ampa delle tipo– arafic di provincia, e lanli altri nomi meno o-.curi, saranno lutti nel medesimo oblio. 1.:orne nell'indice della mia antologia sette– centesca. E chi soprnvvh•crl\ col suo nome ~ia pure. per un ,·c,-..o, non lo sa, e nes~uno sliclo po1r.\ mai dire. Domenica 11 giugno 1961 Letteratura e psicanalisi r primi cinquan1'anni di. qu~to sccol(! hanno ,·eduto sorgere movtroenll filosofia ~~fi~~u~~r~sÌ~~sti~~~~i a~r;:,e t~~np:,i~~ oani modo mai cosi rapidi e incalu.nti. cosl c:araci di generarsi l'un l'altro. Potremmo enumcram,· i principali. Psicarwiist Cubismo Futurismo Dadai.s1110 O;?,:~ttiv_iSl'!O fupressroru.mro 11rrealismo .lstrattismo Esisteu~ialismo. . . 1rI~~~t~i~ ~~in~~r.q~~~!:i~;i{ti e~,:Oo/i~~ f~;jtuJ!i. ~-:,1"~is~~~~ 0 ~et~di~. J~~cd~~ bene e del male dell'inquietudii_,e m~erna. ~~~~~ ~~llara~f.~~~ ~his1i~~~'.1e~~ ~d~~~ 7ionc acquisi1:i. o ci, iltà e la sua natura. tra cosciente e incosciente: f?e_lfon?o, lr.l rc– spon~bilit!k e irresponsab1h1à. E la grnndC: "olla della civilt:t, una delle tre gr:3nd1 crisi della societ!k_umana. Se ne può nco~– dare una che originò la ci,•iltà m cui , 1- ,famo quella che sopra,'\·cnne al tra_monu? dcll'I~pero Romano: il r.sorgcrc dei ~ulll Oflliastici e dioni~iaci. e quclh o~em ~• Osiride, che poi tro,·nrono ui:ia reaz,o~e. mi: :i1ica, primo col culto. qu:is1 massomco ~• Mitra, e che infine :ii incarnarono nella m1- :itica. cristi~,na. ia in quella st:l!a che eb~e b~c ,ita, si:1 in quc.,ta che. dnen!)o! rell– \;ione di gran parte de11'11ma!"u1à_ e 11 feno– meno dcli.a chìltà modem~. 1.I ntuale com– pona\"a il mistero, il sacn~c10 nelle arottc e nei sotterrane,, la pn.'11:ht~rae. 13 messa nelle catacombe. La mi1otow1aan11ca è pcr– ,a-:a dal confliuo tra forn, cosciente e fona incosciente e della natura. ~ n~l"!ra era personificala da Dioniso. d1 ongme orientale, sul cui culto, che_era ~o -.calcna– mento di feste licenziose m 1:u1 le d?,n~e romane non si ,·ergogna\"ano d1 sf?garst .•~ di:icon.i o~ceni e di incoronare le 1mmag_m1 più indecenti del Dio. il o;..:nal~~o,e!lç m.– lCl'\'enii~ piu \'Olle con clecret1 melhc1ent1. Tro, iamo la ra.ftigura1ione di quc,10 C?n– flillo nelle Rt1cct111ti di Euripide. Diòm'-0, il dio barbarico, è impriaionato da Pei:itèo, e si ,•endica facendo crollare la reg:g1a e ,catenando frn le donne greche un'esalta- 1ione cos\ cicca che Agave non si aeeor:ie di porcare la te"it:.1insangu~nntn dc! fi~ho infilata al tin.o che brandisce runbonda. Tanto la ch·ill!l arrca quan10 qucl~a. roma– n.,. hanno come londamento reh21oso I:\ dife._a contro il mi._tero barbarico pro,•1..-– nicnte da Orienle che è il lllO'iZOperenne della na:.cila delle religioni e delle ere:.ie che l'Occiòente claborn e trasfom1:1 in mo– rale di vita e di civillà. V'è un SC(.·ondo momenlo dell'umanit:i, d'unn Cijuale importan:,a, e -:i è avverato ui:ualmente in Italia. E' il Rinuscimento. Anche in que,1•c.-poca. le. grandi forz~ s<;a– lrn:ue da lm'ene!lia di vita quale l'umamtiì conobb~ in poclu momenli :iupremi dell:l ,u:i fon11a1ione civile, trovarono la loro 1-Ci:Ola e In loro misura. E' qui ,i pone il fondamcnlo del pensiero come centro di 01,Jniatti'1it?l dell'uomo, :iecondo comt: dice. Bertrnndo p3\Cnta, la l'Onerc1cna contro l';1'1rallo; J'cni::rgia ,ca1e1iatn nel medio evo dh enuta la libèrl!l ragione, olc di cui parla Gi'lrdano Bruno. E' nota la fonnul:1 della ,coperta del mondo e dell"uomo comi! ddi– nizionc del Rina:icimento: l'uomo arbitro di se :ilcs~o e del mondo, capace di pos:ic– derc e godere In natura che lo circonda. L'nppari1ione di igmund Freud, aiovane mcdi o isracliln \'iCnnc~e, nl 1>rincip10 del ~]~~~~~1;1~1ilo ci~!i\~.èn~r~ 11 è d~~lu~~b:;o~:~~ C<'lme ci dicono :1lcuni ..uoi bioarafi e :.c– ~u.1ci, fra cui tcfan Zweia della stes~a oriirine e cittndina di lui. E' ,c1-o che Zweig ,cn\'(•,·a 11 ,uo ,aK~io ,u Freud nel 1919, qunndo la psicanali,1 rappresenlava una ca- :;~fu~~ni!~01t~te!~o cw:1~~zi~ra!~:~ ,fn°;~~ 1 ,i a ,e un ,ceolo di democm,ia, e la lelfitti– ma,ione dcali htin1i ~cmhra,a do,er a_jil"O l'OllòC"itrtllllClllO di libcr.11ione dt•lla :ioc1e1à dalk· ~11ccon\"Cn1ior11. ,o, rntulh'> lll'I mondo rrote,1ante. Di I\ a non mt.1llu, do,e, ano ,011te1e i regnni totaliln1i in Italia e in Gcnnania nati proprio d11 queslo llUO\O furore cho era qj, ncll'n1ia, ndla letternt11rn e nella hlo~olia della fine del secolo, ma che do– , cvano poi adottare un conformismo etico collelli\'o nella ,1es~a Rus1i.i comuni'-lil, dO\e Troski accanto a Lenin era un sc– i:u.ace della filo:-;ofia di rreud; sup erato il periodo delle riforme ri, ol111ion.me e ddlo ,catenamento degli istinti, :,com p~1ri,.1 1ro- skl e si faccu1 s1rada un'etica sociale e la prevalenza della raafone sulle fon:: incon– trollabili. i\ld per terminare l'accenno al1!3 fonuna di Freud. occon't!' distinKuere tra 1I ... ia:nificato oriçina!e dell'o:i;,cra di un 1ale esploratore di anime: e I u,;o. ,olgarc. ~h«: della ~ua dcltri na :il fece dai ,uper~1ctal! pci quali es.sa i.: c!i\"enuta una. specie d1 passatempo fra il libro d ei sogni ~ la ~ar– tomanzia. O pegg:10.co me una i11u::.t!ficaz1one alla manife~tazione di q uanto e 1rrespon- :iarj~~~ll~i0fi~d part.i\•a da una pro~onda c_c;igenzamorale: nel di_leinma eh~ cgh po– neva tr:.t ragione e istmi?, sap:,.i c~c la ragione e il solo m<'Vo d1 salute dcli uma– niti1. Se abbiamo det10 che _ess:1 non f~ cosi abbagliante al :iuo appanre. e pcrche essa coincidc\!a con lutto un l,woro filosofi– co e letterario che nel suo 1emJ)O, tra la fine del :iccolo ~orso e il pri_nci1_>io del nostro, ::ra ._,aio condotto pr.:apno m_ qu.~I senso. Egli ne .fu la conclusione. e 11 p,u ~1 1::i~~ ~sÌ~ 1 ~~~,-!~zfg;t~'.~i ~~gl~di~it~~ ciali, è nella let1cra1ura i:1a da du: secoli, e baste~ ricordnre Jean Jacque Rou,;scau fra i capo~tipili. Ma poi in f!!C7.7.0,_ tra le prime '!Splorn:zioni dell'animo mfanul_e e le manifcs1vioni dell'istinto .sçssuale., il. Ro– mantici~mo il quale lascia dietro di se una serie di comcn1ioni mo.Jli e sentimentali. E' da no1arc che in un temPo CO;i\ fecon– do per la conoscenza del mondo fisico quale fu l'011ocen10, la <.cien1a dell'uom:> rcs1ò o~cura per oitrc una metà del secolo e s1 circondò di preaiudizi quali fol"SC nessun ahro lc:npo a,ev:i conosciU10. E' _,·ero che nell'Ottocento fisiologia, chiromanzia. carat– tcroloaia, itrafoloRia. as1roloa:ia, tenrano una mt'tamorfosi dell'uomo. nell'uniformità della , ila cst~riore, ma nel punto in cui la ci– \'ità moderna pone 11 suo dilemma, nell'uJ– timo te17.o di quel secolo. la letteratura n– prcndc Ja ._u, csplorn1ione dell'uomo. Btbti pcn,;nre allo s,·iluppo del ro man,o p.,icologico, che è lo strumento qua.si --cien– tifico d'una tale esplorazione, o all'inconscio che tenta uno scriuore come Oos1oienld. La civillà collettiv:1 si annunzia come il nuo,o aso;z110 dcll'umani1.1. Scbi>cnc il se– colo focci:i della libertà lp ,ua handicrn e comba11a le :,ue lolle di mdipcndenn na- 1ionale, la libcrla dell'uomo quale era nel mondo antico s1 limita. e la fon.a delle pas• '-ioni e dca:li affetti dell'animo indim1uale, dopo lo spreco di sentimento del Romanti· cismo, ,i :\bbassa. 1 on bi~oRna dimenticare che la Jcuer.i– turn, verso la seconda metà del ,ecolo. C picnn di appelli alla , it;,l nomade, mcnlrc \"'è una fioriutra di studi e di ricerche ~ulla , itn dei primifi\"i e un'irdaginc ,ull'animo del fanciullo. Un nntenato di qu.::.to dra.m– ma della fom1azione dell'uomo nel fan– ciullo, è Il l'erde E,1r1co ( Dei- Grune Hein- 1ich) dello :i, 1 incro Got1fried Kcller: è del 1819. Un pili grnnd(' antenato della concc- 1ione dell'uomo che "iupcr..1se Slo!i!-1O obbe– dendo :il proprie:- i'linto è Federico Nict1- ~~~5e• a1il 1Jt &~~10,;t/0 3 :~• ilfC-::~1~ ,a dal E' In Gennania. la piÌI indu~tnahncntc progredit:l in Elll'opa, che conosce per pri– ma ìl dilemma Ira natura e civiliz,.aLionc, intendendo con quc.,ta parola, che non è la );tt'"S:l di eh illà, fonnc e modi acquisiti d::i una piu11os10 n::c.."enkcspcrien:,a ~ociale. In Germania na,cono le prime op-.!re inquie– tanti: Sc,;so e c:11ra1tert'. t1i Wcln 1ter e dc~ 190 ; dello ,1c:,,o anno Il ,•, i.so d 1 Pandora di Wcdckind. C1rcn negli :i tc.., si anm, nel 1907, app:lrt' in Francia L'evo/u~1011e crea- {{ic:u~~it~erJ{~n~{ 1 P.1o~~i,i:i~cllr~cat~~~~ar, del 1909 il primo manifcs10 italiano del Fu111ri,1,mo che è la proclamazione d'un clc– mentarisrno logico e di una primordialitil dei valoti della ,,i1a. de?i~~rìa°~uJf~n;~ !~n~:/:11ii arr:l~~~r~~ 'f~.f11ale: del 1910 Il Sit:ni(icato del sosno: del 1913 Totem e Tabu. Sono i tre punti londarncntali della psicanalisi. Ma bisoanc– rebbc allineare, nccanto ad CS"ii. le opere leuernrie del mede,imo tempo: Il pavone lmmco di Lawrcncc. nel 1911, che rivelò il ,uo autore e che lu la proclt11na1:ionedella , lrlu elementare dcll'htinto contro lu falsa ,piritualilà, Dello ,tc..,,o Lawrem::e F1;:li « a111m11i, la sua up1.:ra capitale, e del 1913. E!i'\O è il dranun~ del complesso materno J cllo <ilC'-'ìOanno tro\iinmo Ire opere sin– tzolnri: Morte a l'e11ei1a di Thoma, i\lann, Leda sr11;;t1 c:ig110 di Gabriele d'Annunzio che porta il "i'lpralitolo '-ignific,Hivo di Aspetti dcll'1e11010, e l'ini1io dell'opera d1 Marccl Prou"it, Allt1 ricerca del tempo vcr– duto. conclu,a nel 1921, il 11randc poema moderno dell'incon<.eio, Quanto all'csplora- 1ion..: dell'animo dei primilh i, Il ramn rl'oro di Fr:11.eroccupa un la,oro di ,cn1i– cinque anni, dal US90 al 1915. La rivincita del Meridione Per quanto una do11rina filo'ìoficn po'ISa a,erc un'immediata ~o fra i contcmpora~ :t Si~ub!:~n~~: 1~:?~~~u~~e ai~ 3 gni~di~ Tutti i Pae:,,i hanno un Sud nel signifi– cato comune, il ~ud dei problemi '-OCinli, generalmente ad economia aaricola, piu f'O\'Cro del resto della nazione anche ~e abbia risorse industriali. come nei Paesi del petrolio. nel Sud-Est europeo, in Le– ' ante. Probabilmente sarà mulato. ma quando ebbi ~ione di visitare Bakù una ,cntina d'anni fa, all'inruori della città del petrolio, nella depressione .li diso110 del !i,·cllo del m3re, .sconicata d'ogni terreno fertile, tulla la regione attorno er_a di po– pol37.ioni agricole.· TI caucasiano, m costu– me 037.ionale e il pu'°aJe nll:;1cintura, ra– ~nta,"3 ecme un cittadino di un altro mo11do i convo2li interminabili dell'oro nero, quello che fa lanto fra,aore ovunque meno che nel cielo delle fonti del petro– lio. Nei paesi del ud di tullo il mon– do persistono le più antiche tradi1.ioni. E tutti i meridionali del mondo, immessi nella , ita urbana, nella morale della vi~ mo– derna. sono quelli che buttano il piu lon– tano da sé il carico delle tradizioni e dei pregiudizi. Quasi :icmprc passivi e fata– listi, diventano realizzatori. E allora, l'am– biente in cui si trovano, rimprovera ad essi le qualità acquisite, chiama invadent'l ciò che in altri loderebbero come intra– prendenza. Mi torna. a mente sempre, quando sento dell'int·olJeranza ,en.o i mcridionah. il fe– nomeno cootrario, degli uomini del nord incontrati nci Paesi del Sud. P1ccoli impi,..._ gati, funzionari, dh·entano in alcune città del Sud 2ran personaggj, riveriti, invitali, fe– :iteagiati; e non vi è quasi porla che non si apra per loro. elle fiere, il prestigio dell'industria settentrionale è accresciuta a dismisura dal prt$tigio della donna arrl\'ata in fu~oncino a ,-cndcre !:i su:;1 merce. La graziosa biooda 1ichiama con un altopar– lante, ma basterebbero i suoi capclJi al richiamo. E la merce difettosa scelta per il Sud è una tradiz.ione insieme con la dif– ficoltà a riscuoicre le fatture. L'rtalia ~ a sua \'O)ta il Sud del mondo, , aie a dire que!Ja dimensione sentimentale che significa vita ancora legala alla natura in cui orcdominano ancora. concetti este- 1ici al posto di quelli utilitari, antichi mc• :itieri e allei:aiamenti, il passato e la tra– dizione., e dove anche la novità e la tec– nica danno la, loro parte alla cultura, o al– meno alla tradizione della a.iltura. Quello che negli altri Paesi è finzione , immagine d'una vita impossibile da vive.re, il cui spec– chio è il cinema, in Italia si traduce in fatti reali. La donna italiana, dicono. è mol– ti giovani it.aliani, che hanno appreso una estetica di vita. e di attqgiamento nel cine– ma la ritraducono a modo loro in una estétic:a di vita o di atteggiamenti. Essi for– mano il tipo quale ,·orrebbe essere e non è e non ha il modo m!. il tempo di esserlo. la donna americana. La. donna americana idcaJe esiste nei film. quanto a finzione, e io Italia <JUalc realtà. L'ideale d'una bel– lezza per rutti come il frigorifero o l'aspi– rapolvere, è attuato in llalia secondo gli ideali americani. E' probabile che questa traduzione italiana degli ideali estetici amc- rirnni abbia per imitatrici le americane '-tC,S<'. D1e1ro mllus:ii e,idcnt..:mcnle am..:ncani, s'è crcat::i dell'llalia meridionale una nuo,a , b,ione. Non ,i può dire che il popolo d, Verga o di alvalorc di Giacomo, o la pic– cola borgh<'Sia meridionale inurbata che e la protagoni<,ta di Pirandello, abbiano qual– che cos:1 da ,·eòcre con cib che nclln lette– ratura e nel film passa Oiii p.:r umanità ~r~ .. ri~~~t~f~n~I~ ~~sw S~d ':t,~aff~~~~~= '>Unto la medesima fun1ionc che ha il Sud in America. nella lettcra1ura meno oriai– nalc degli ~crittori minori; non ceno di Faulkner. E' una ~pccie di convenzione Jct- 1eraria: istintività, ,;cssualità, Sia.ncia– mento dai bisogni e infine il modo in cui ,i può o:i1entore la miseda scn1.a offesa per nessuno. Il Sud, in America, come in Fran– cia o in Italia, ha preso la sua rivalc;a inva– dendo le ani. il fiJm, la lc1teraturn. il tea– tro; Marc;iilia, Napoli. la Sicilia. la Vif"l:i– nia. I negn americani. di cui si discute .mcora s.: debbano frequcnlare le scuole dei bianchi, sono dhenuti i so"rani sul palcoscenico. Napole1ano è stato il teatro più vivace e accctlato negli ullimi anni; e infme il film. Il Sud, cosl discusc;o, dai problemi complicati e fastidiosi, offre dap- {:"~~:~1:~ tl'}i~~i~j~tà 5 ~~t~~~ta iide~~'. compie una specie di e refoulati:e • psicana– litico. Val.:: a dire che tale società ro,-cscia i suoi c;o11erranci rimorsi sul Sud, diver- 1i1a delle :iue risor:ie e della sua povertà, del ,uo ~l::'!.to,considerando tulio ciò lon– tano e dh·crso. E' in qualche modo sedolla da una ,'l1a ineegnosa e che riaeua da sé 1ut10 qu::into l'uomo civiliv.::ito cova e non licsce a espellere. Non è forse suto notato quante idee represse si trovino in Porgy a,rd Bcss, lo spc11acolo dei ncari che ha girato l'Europa, quanta crudeua di vil.3 vi è ri– flessa e quanle inquietudini di evasione. E' lo schcm:i convenzionale di una situazione p\icologica. di ben altro mondo che quello dei quartieri negri. I quali, soc:ialmcnle al– l'ultimo ~dino. diventano arbitri delle emozioni di un pubblico intero. Questa idea poteva ossessionare l'animo di uno spe.tta- 1ore plauden1c. Lo ~pcllacolo che si offre solitamente della miseria e della degrada– zione o della violenza nel Sud, specie ame– ricano, non ha un con1enuto sociale se non per una nostra comoda illusione. Il suo ,·ero significato è nel riflesso che noi vedia- ~~·. i~c~~a ~~:sirn~eu~ 1 à'ì:i~ d~:rcdij~~~c e'\"asioni inconfes.sa1c e inconfessabili, dei problemi che ci angustiano in un mondo tc.-cnicamente perfetto ma privo di solida– rietà. E forse dei rimorsi che accompa– gnano la coscienza sociale d'oggi. Il neari– ~mo, che ha improatato di se la musica, e cui si deve la maagior pane delle opere musicali americane, oon provi01e da con– ~idcrazioni sociali, bensì dall'COJozione di una umanità che ha un senso reli(ioso deUa ,i1a e che tutto quanto è civilizzazione corrompe. E' da vedere poi come il Sud impara Ja Jczjone dell'erotica e della violenza che è 11 ri'iultato di una 'iimilc arte, per cui il Sud ,arcbbe lo specchio della cattiva co,clcn1.,1 nazionale. Il film vi ha i:i, operato un,t rottura, trasformandone la \lita. Che la rau.a bianca si sia discreditata nei paesi di colore per eOetto dello spe11acolo che oflre nel lilm, è un fallo che ha il suo significalo. !i~ p~~~~il~J~~s~~~;i~~i: ~ r.er; ,~~,c~~a~i~~ di tu1to il mondo coloniale. In I talia ciò ha unificato il costume, e si puo ~tudicare 1n qual modo, dato ciò che si chiama produ- 1ione, dato come è \'eduto il mondo, e I rapporti rrn gli uomini, la valut.a:,ionc delle ~ir~uat~~e~~:r~~ ~ 3i1'~oc~!df1~~ E~~~ tt~,'~ tura definitiva col vecchio mondo. E 011,g, da qualche parte si affaccia la preoccupa– zione, a proposito della diffusione della 1ele– \'isione fino all'ultimo lembo del Mezzo– giorno, che uno strumento d'una simile poten1.a non faccia che compiere l'istrutione non certo esemplare iniziata dal hlrn, nelle più_ ianare popolazioni dei borih_i remoti. Qui si aprirebbe un discorso scrio .!lu ciò che è cultura e sulla responsabilità della cultura nel mondo d'oggi. E' una constatazione sorprendente che, mentre ieri si pensava alla ncccssi1à della cultura e dclJ'jnformazione per il più gran numero di panccipanti, oggi 5e ne paven– tino piuttos10 i pericoli. Chi tro\'a,·a nd1colo che i \'cechi di certi paesi del Sud non per– mettessero alle figlie di imparare a legacre e a scri,·ere per timore di un veicolo d1 corruzione, oggi si tro, a quasi nello stesso a11caaiamento, paventando le eonseguen:,.c della diffusione massiccia della cultura. La letteratura scritta, i libri, diventano sempre più un \'ecchio lasci10 dell'umanità, riser– ,·ato ormai a una categoria formata da indi 4 ,·idui di ogni classe, una specie d1 segno di elezione e di aristocrazia. L'altra lcue– rntura, quella delle immagin.i, la lcueratura quasi ideografica del mondo moderno. alti– data alla potente indus1ria d'oggi, ha la sua fatalità, una perfezione di me:zzi per pensieri non ançora maturi. La cultura. fa11a per una società in qualche modo mitridatizzata, che sapeva sorridere e scegliere e conosceva 1 limiti. può diventare un potente ,·eleno per le grandi masse d'oggi'. Essa si rivolgeva alla meditazione, alla coscienza, non ave, 1 a un valore utilitario ma di ornamento. Pau– rosamcn1e oggi si trasforma in azione, e nessuno ha avuto il tempo di rendersene conio, che la polente tecnica d'o&Ki se ne e impadronita senza di.sccmimcnto e senza possibili1à di pensarvi sopra. Ha la fatalita della macchina. Jn Inghilterra, mentre s1 trasmetteva aJla televisione un roma.nLo d1 Onvell, e 1980•• ali spctta1ori telefonavano protestando che trasferita dal libro allo schenno quella visione era terrificante. l-a– talmente, la trasmissione proseauh a, e· :;u~~c~~ er,:~~!iabiR~à i~i 'i:~lc;~n':Ìi~~~ apparato come quello della diffusione del pensiero, e il problema della formazione culturale delle grandi masse. Una formazione che non sia sottoposta a repressioni o lim1- 1az.ioni, e che allo stesso tempo aaisca come. sempre la cultura, per la libertà e la verità. piuuosto che il la\'oro de2li '>Crillori tr.l la line del .!-CCO)o ,corso e i primi anni del nos1ro, m..:ntre fino a ieri <ii era rivolto a t1uanto acc:ule nella -;fora della co"«:ie111a. dii r~vr~~d.c~u!g~~ro0 ~~:Jg~~ed~r1aall~it~kt~~~~ ,dente. Un mfluv~o direuo delle ..coperte di Freud si t:bbc nel decennio c;cauente, e dà i -.uoi risultati magaiori nella Coscie,i;;a di /t.110 di l1alo S,e,·o che e del 1923, e nello Ulh~c di Yt'ice che e del 1910-20. Yoice Poi tcn1er.1 I inesplorato, la patoloiiia del lin– ~uuggio e del ,imbolic;mo del "'oann. con t'011cra hl ca111111i110 e lt1 veglia di Fm– neRnn, tra il 1920 e il 1940. due libri d'una aud:1cia eroica d:1 cui l'e~plora.torc non è tom:110 indietro a rivelarci il segreto. Si può dire che nell:l lettcratur::1, Yoice :ibbia vuotalo il ,acco della p'iicanalic;i, e !-tt? Ì,~1p'g1~/!~1:nco~~ 11 i1c~~fd~v::i11~~ Ji J.N~it ~çi 1 c:1~~~fisi':°l~:1~!n~~~f! 0 i~c:~ti F~l~•~kf~~-n~~ adoperata '-Cn7a il ~occor!-o d'un ~cnio poe– tico, divenne un:i specie di 11iuo::o da ~a- 10110,come la s1es,;a ~icnza e finita nella ,olvariz:t.azione. al punto che alcuni setti– manal i per q ualche tempo ebbero, tr,1 la rubrica di cucina e la piccola po,;ta, 1,1 ru– brica del simbolismo psicanalitico dei sog:ni. I postulati freudiani del terrore e spa· ,cn10 an:::::slrale, dei desideri accumulati nel pa.,;,a10 delle Jtencra1.ioni e tramandate in r~n~n~,~~ 0 ~ 0 ,ig ~r,~\r;;:t~.e·1•l!,,~~~t~~~s~ la tra:iforrmnionc 1ncon~ia dea ,;cnt1menti, l'uomo .:ome prodollo dell'infamia e dei suoi asc~ndcnti, l'encraia prodo1tn dalla tcn:,ione dcali oppo,ti. c;ono stati ridotti a formula, srccie nelle societ,1 puritan..: che hanno tro,a10 un prete~to ~cientifko e hlo– sofico alle loN cn~i morali e di costume· e da tulto ciò emana. una noia Rr.tndé s~can~~v~~.l p~~d~r~eo;:,{~ 0 ruu~.~mg~a~~d\~ di Bernstein. in cui il prot:1gonis1a inna– morato manifestava freudianamente il suo eroti'-mo modt>llando fig:ure di creta Nella P'ìicanalisi. come c;uccedc, tanto la ,·olga– ri1.nzionc scientifica, quanto la lcller-atura ,ol51arc, hnnno prcc;o ~ailanto il la.10 del• l'erotica; partita quc1ta scien1.a dall.1 libe– razione dcll"individuo dall'ossessione SC'5· :-uale al punto che ,i di ..,e che il problema ,essualc sa1'C.bbe dhcnuto presto di se– condaria import:in,a, e-s:i:i è di\'cnuta uno stn!mento di pi~ alle suggestioni di quc.1to ordme. E tu11av1n, e una nuova dimcnsio– n.c a~quisita allo s1,irito umanQ. E oizai non nusc1remmo a imrnnainare non diciamo un pero;onagaio le11e1 aiio secondo In formula del romantlci,;mo, ma n:ppure ,ccondo i procedimenti pslcoloaici del naturalismo ~en1.a sorriderne. Frc;u.d non in1cndeva dare una ricctlJ di wuaria1onc né una fede: oiula l'uomo a ~piegare la reali, . Non conclude Il dilem– ma che ha f"!npt"rt_o. tr:i ragione e is1into. a che la raa1one e 11 solo meno di salute per l'umani13. Della ~ua as~enza la psica– nalisi è un pas10 a,·anti nella low1 che Il pensi~,:o umano ha impegnato contr.:a la 1pocns1a e per la sincerità di fron1e ai problemi dcll'elll:,tenza CORRADOAl.VARO

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