la Fiera Letteraria - XV - n. 48 - 27 novembre 1960

Pag. ~ Mao Tse - Tung Il saluto al dio della pestilenza ( 1958 - lnetlita in Italia) Verdi fiumi, azzurre colline - ma di quale utilità? Questi piccoli germi lasciarono anche Hua To senza potere (1); erbe incolte soffocavano centinaia cli villaggi, uomini sfiniti; migliaia di famiglie consunte, fantasmi che cantavano con gioia. Sulla terra percorro ottomila li al giorno (2), attraversando il cielo vedo miriadi di fiumi. Se il Bifolco (3) dovesse chiedere del dio della pestilenza, rispondi: le gioie e le pene passate sono svanite con le onde. Il vento di primavera spira fra i diecimila rami di salice, seicento milioni di questa sacra terra tutti simili ad Yao e Scium (4). Fiori che cadono a volontà come pioggia color cremisi Verdi montagne diventano ponti se tale è il nostro desiderio; picconi che brillano colpiscono cime alte come il cielo; forti braccia muovono i fiumi, scuotono la terra. Chiediamo al dio della pestilenza: e Dove sei finito?•. Barche di carta in fiamme e luci di candela illuminano il cielo (5). • Più esattamente si allude alla s.chbtosomia.si.s, malattia una volta diffusa in alcune parti del fiume Yangtse e nella Cina meridionale. ( l) Fama.so medico del periodo dei. Tre Regni. (2) Si rifeTi3ce alla rota...-ione della terra; li, misura di lunghez=a cinese pari a 576 m.etTi. (3) Figura dell'antica mitologica cinese. Si intenda per es.sa. il contadino cinese. (4) Antichi saggi imperatori. (5) Una volta rito tradizionale per allontanare gli .spiriti. MAO TSE-TUNG è nato nel 1893, uomo politico e di cultura, fra i maggiori artefici della rivoluzione cinese. Gid Presidente della Repubbl ica Popolare Cine.se. la sua opera comprende diversi volumi di studi e di.scor.si politici, economici e cultura:i, e qualche raccolta di poe.sie. Testo e traduzioni dall'inglese di ROS 'A PILO IE, dell'Isti- tuto Culturale Italo-Cinese « Luciano Magriui » di ~lilano. t~ FIERA LETTERARIA Domenica 27 novembre 1960 Aspettidellapoesiacinese Noi crediamo che l'ac– costarsi ad una cultura straniera, e cioè diversa da quella nella quale sia– mo stati ambientati ed educati, richieda un cer– to pudore umano e cul– turale. Quel pudore che non è sinonimo di sotto– missione, ma neppure di sufficienza. Semplicemen– te ci porla a comprendere altre autonomie che, poi– ché tali, vivono di esi– genze e motivazioni a lo– ro consone e che, proprio perché diverse, non d,e– vono essere negate. E' nell'ambito di una autonomia e cli una ori– ginalità, con le ovvie con– fluenze e derivazioni da ed in altri mondi, che de– ve essere prospettata una breve panoramica della moderna cultura cinese, intesa nei li.miti dell'in– troduzione e dell'informa– zione culturale. Prospetti– va di moderna cultura ci– nese abbiamo detto, ed in effetti, se generalmente la poesia non può essere po– sta come un monologo so– litario (essa si inserisce infatti in una comune realtà che è il convergere di molteplici aspetti). mag– giormente questa esigen– za si determina oggi in Italia dove non la poesia, ma proprio la cultura ci– nese moderna appartiene ad un discorso quasi sco– nosciuto, spesso diUicile, certo particolare ad una ~~~~ia ristretta di per- * e~~lf ~et~:·2. 1?1 ~osty;_::i~: Vogliamo qui prescin- si della Repubblico Popo- dere da una qualsiasi de- di ROSA.ì\11\'A PILO,'IJE lare Cinese nel 1949 {e ci- finizione generica sull'ar- tiamo queste due date poi- te o sulla poetica cinese ché aspetti di uno stesso dei secoli precedenti (che fra violente opposizioni postato in modo dialettico, momento), avviano quel vorrebbe capitoli separa- reazionarie, un idioma ed e cioè compartecipe di una discorso che è la fonnaz:io- ti. storicamente definiti), una letteratura accessibili realtà che presenla\·a mol- ne della cultura popolare, per soffermarci su alcuni a tutti. Un vasto program- teplici e diversi aspetti, in atto nella Cina di questi degli aspetti essenziali del ma che trovò eco e con- in continuo e reciproco anni. I criteri che segna- pro b I em a culturale (e tinuità n~i gruppi cultu- rapporto. La rivoluzione rono ad Yenan la fine di quindi anche poetico), e rali e Letteratura> (1921) culturale doveva anche es- un programma e l'inizio di cioè del significato del- e e Creazione> (1922), che sere rivoluzione economi- un altro, trovano tutt'ora l'arte e della cultura, qua- vedono, nei loro fondatori, ca e politica, poiché pro- con!erma e validità nel- le si presentavano verso il precisarsi di quelle che prio la cultura veniva in- l'ultimo e terzo e Congres- la fine del secolo scorso saranno le personalità più tesa come espressione idea- so dei lavoratori cinesi del- ed agli inizi di quello at- rilevanti e formative del- le ed ideologica di una l'arte e della letteratura>, tuale. Ovviamente, si ten- la cultura cinese: Lu Hsun data società. Fu quindi im- tenuto a Pechino nel Iu- ta qui un ampio inqua- (1881-1936). Kuo Mo·jo (oa- plicitamente riconosciuta glio-agosto 1960. dramento dell::i; materia, to nel 1892) e Mao Tun 13 dialettica dipendenza Quale il significato della prospettando più concetti (nato nel 1896). Quest'ulti- dell'arte e della politica, nuova arte e della nuova ed idee che non nomi e mo noto anche per la re- della letteratura e della cultura? ·Sovvertiti i ter- date (se non i più signifi- dazione di una rivista di rivoluzione. Rafforzarono mini che all'epoca dei cativi), che ben poco di- cultura. edita in ingle$e questo precisarsi del pro- Manciù significavano iso- rebbero oggi al lettore a Pechino, preziosa per blema culturale gli avve- Jazionismo di potere, cli italiano. quanti si interessano alla nimento stessi della Cina. lingua e di pensiero, l'arte La particolare struttu- letterature cinese. politici e bellici. che la e la cultura vennero po- ra della società cinese Agiscono sul mondo portarono ad una lotta na- ste al senrizio di quel 90 senso che se tutti pote\·e– no accedervi. signiflca\·a anche che ogni aspetto ed argomento della realtà era suscettibile ad essere ar– tistico. Si voleva un'arte che fosse espressione della realtà? In breve. e secon– do il concetto materialista della st~ria. l'arte venl\·a ad essere espressione della realtà intesa come momen– to storico, considerata nel suo continuo divenire. Quindi non solo espressio– ne e comprensione della realtà, ma anche modifica della stessa. Infatti. come scrisse ~fao Tung riallac– ciandosi affXI Glossa a Feuerbach di Marx. e La letteratura non deve sola– mente rifl~ttere i tempi attuali, ma deve anche in– flaenzarli. Non basta eh.e riproponga il passato. de– \'e anche preparare l'av\·e- nire >. verso la fine del XIX se- culturale di quegli anni zionale ed esterna. ad un per cento che rappresen- colo, continuava ed ancora incontri con altre civiltà impegno più deciso ed ur- tava le grandi maSSe po- Que s la continuità della promuoveva un program- ed altre esperienze. Una gente che richiese lo sfar- polari cinesi. Quest'a!fer- cultura intesa in prospet- ma culturale che può bre- opera intensa propone\·a zo accumunato delle ener- rnezione comporta un di- tiva e co•nessione storica, vemente essere indicato agli intellettuali cinesi le gie del paese, • indipen- scorso vastissimo che è si compendiò nelle !ormu- come segue: l'arte e la traduzioni delle voci più dentemente da ogni con- quello appunto della cui- le e che il nuovo nasca cultura significavano es- riconosciute della lettera- vinzione politica o scuola tura popolare. dibattuto dall'antico> e e che cento senzialmente aristocrazia tura r! del pensiero mon- letteraria >. Per questo. di- anche in Italia e spesso fiori fioriscano e cento di classe e di mestiere, diali. ad esempio, per li- versamente dalla • Lega fonte di equivoci. Noi ere- scuole contendano>: un quindi di pensiero, aperte mitarci al campo della degli scrittori di sinistra> diamo infatti che resten- critico ridimensionamento e concesse ai pochi in poesia, da Byron a Whit- (1930), il e Fronte unico dere rarte e la cultura in della tradizione e respri- grado di affrontare e so- man a Maiakovskj. Ven- nazionale anti-giapponese> modo e nuovo scientifico e mersi della nuova cultura. stenere anni e possibilità nero immessi in quel pe- (1938) rinsaldò ed uniti- di massa> non vada in- legata ad una comprensio- di studio. Il che, nella riodo. anche portati da cò, in ogni campo, posi- teso come una semplice ne quotidiana ed attuale. maggior parte dei casi, quanti avevano studiato al- zioni e djspersioni. diri- questione di quantità, ma La poesia moderna cine- attraverso quel complesso l'estero, i motivi di altre gend•le verso l'identica ti- anche di qualità. Quando se appartiene a questo di- apparato degli esami sta- civiltà ed altri metodi che nalità di una guerra che ).lao Tse-Tung. rivendican- scorso, né sarebbe possi- tali-confuciani, li avrebbe determinarono particolari dova,a essere condotta su do il diritto alrarte delle bile isolarla o farne scritto avviati e confermati in accostamenti ad influsso oc- due fronti, e l'uno condi- masse popolari. precisò Ja a sé. Lentamente si allon- -----------------------------------------, una via artistica e di ran- cidentale (si veda l'opera zione dell'altro. con le ar- necessità di estendere la tanò dagli schemi ai quali go. Si espresse quindi una del primo Kuo Mo-jo). mi e con la cultura. cultura alla portata di tut- era soggetta (si esprime JlL JLJlJBHO DJl OUJl * letteratura di classe, con Elementi che furono in Si delineò in modo or- ti. non la intese solo come oggi nel verso libero), e forma e contenuto voluti seguito rielaborali per una mai preciso la tematica del di!fusione (net senso più dagli argomenti che per da una minoranza ed ac- espressione più autonoma 1942. glJ Interventi alla solito ed unilaterale dato tradizione le erano con- cessibile a questa solo, ed autoctona. Più deter- conferenza sulle questioni a questa parola). bensi co- soni. Quanto ai suoi ter- §][ JP A\.RJLA\. io un Paese che dichia- minante, e non solo in della Letteratura e delL'ar- me promozione della cui- mini, essi paiono indicati d~v:n~f~eet1li i~p~e~~~a~ ~fe~ ~~:~.rr~·c~~t~isro~ i a Ychenan di Malo fTset- ~~~au:e~: r;;::~\-~o~:la1~· ~~~a ;~!Te disiKu~at~~~?· ' il marxismo-leninismo. ung, e segnano a ra • · - • ia alle di~ficoltà di una lin- Infatti, a nostro avviso, tura cli due mondi econo- ro ambito, nella lingua e idealmente la ,;roc:e anoni- :~;~l«t~= w~;;r:a p~:~ fu in questa ed a seguito micamente e culturalmen- ~=~t:~~a~~. ~~ec~:,r~ ~~ ~c~a~ig~r o~;i!~t~ess~~~ Un ritratto dell'Italia * di FERDl~Al"\'DO VIRDIA. Non si J)UÒ non riconoscere a Carlo Levi n merito di aver rinnovato 1n Italia quel– la memoria.Ustica di viaggio ~elD~to~~ta d~J! letteratura italiana. e in al– cuni periodi forse l'Unlca testimonJa.r:za di una lette– ratura cu:r:iosa della realtà del mondo ad essa contem– poraneo; quando arcadi e petraroheegtantl bamboleg– giavano nelle loro accade– m.Ie. Dire che tm genere si!~ fatto fosse anda.to declinan– do tra gl i ul t1m 1 dec:enn.l dell'800 e i primi del nostro non è forse del tutto esatto: si pensi all'importanza. al– meno sul piano culturale. di UD libro come La nuova Ger– mania di G.A. Borgese, ai ~~;!!~~r Jlv~= d~ d'altri tra le due guerre. alla dlg.n.!t.à letteraria alla quale non pochi .. Inviati Eq)CCiali :t di pro!essJone erano perve– nuti. tuttavia sino al Cristo si i fermato a EbOli di Carlo Levi non si era ancora tor– na~. in questo genere di lett.eratura.. ad una fusione. tra la tensione e la passione m<>!'l1le dello scrittore e le e cose viste :t. tra l'assillo della scoperta e del docu– mento e l'impegno dello scrittore d1 recare nell'Una. e nell'altra una testimonJanza appassionata che appunto diventava poetica a causa d1 una vibrazione che si av– vertiva. nel timbro 6tesso della sua denunda sociale e morale. ed anche la testi– monianza nel linguaggio dello scrittore sino a diven– tarne la linfa. più profonda e più viva. del liDguaggio stesso di quelle terre del SUd ttaltano di cui Levi et of– friva un'immagine tragica e !ratero.a al t.emJ)O stesso. Potremmo dire a questo proposito che in Levi, come in Alvaro. la scoperta di UDa It.alla contemporanea. per la prima volt.a diventa caso di coscienza.. e !o diventa ap– punto per la poetica vibra– zione con la quale Io serlt,– tore partecipa al suo dram– ma e si lln.medesJma nei suoi umm corali protagonisti. Anche se non sempre s1 può essere d 'acoordo su un plano ideologico con lo scrittore. ed anche se opere .suooessi,·e. come l'Orologio. hanno ri– velato una minor persuasio– ne e taluni cedimenti di stile. sooprendo talvolta le fiUgrane d.1 un'educazlone letteraria. le notevoli tracce di incroci dannunziani. de– cadentistici. surrealistici. e per,ino nel suo populismo un fondo deamiclslano che del resto senza una qualche Ironia il Levi denunciava. ch.iaramente in quel suo troppo candido viaggio in Russia che venne raeoolto nel suo libro Il juturo ha un LIVIANA EDITRICE INPADOVA Biblioteca di Cultura - Novità GIOVANNI CRE.\IASCHI GUIDAALLOSTUDIODELLATINOMEDIEVALE pp. VIII-240, Lire 1800 Dn'o~ra che s'affianca al r.oti..ssimo manuale tedesco CUilo Str«kLr e lo supua pu maggior comp1utez.:a f.~;=:,,,"': ,~ ~- o.st' :a e r,u;icu~~ u:::or;:::;:ne,;~~ !°';:;. ~'{?:i:t~~w: 8 :~e s::n~:f~r!:!~,~~~!:~ NATALE BUSETIO GIOSUE' CARDUCCI • L'UOMO, IL POETA, ILCRI- TICOEILPROSATORE pp. XVI-530, l. 2.800 Il ritratto p(h completa che s'abbia auri in Italia dd Carducci in un volume che rappruu1ta la a,11- clusione meditata e amorosa di vu1t'amd di st11di di un Ulu.stre n1aestro, GIORGIO PUU.L>II LE POETICHE DELL'OTTOCENTO - ANTOLOGIA CRITICA pp. VIII-358, L. 2.400 de~Fea ::~~ 01 "ct:renC.:rt;;:~~e,,/ sc~ro':.: 1 i,~a::;a:~ secolo decimonono • se.condo il giudi:io di luigi Russo ili ... Bdf~ •• 31 luglio 1959. Es.s a, inoltre.,. inquadra con chuueUQ e con usmtJa!i bufu:av.om !tb:J:igr~,a ~ir:::,so/- :::;t, J~ IJJ m5::oiJ nostri poeii e rom4>1ti.eri,al Pauoli e al Piranddla}: siaitl si pre,smta come un Ufdispensab1le strummto allJJ omosanza dd s«olo; indupcuabile soprattulta per gli studUlli de, corsi_ medi sup,erior!, culle Uni· versità e. per lJJ preparavone. ai concorsi. Altri volumi CESARE BOZZETTI, La fonnarlone de.I Nievo, pp. 2.30, L 1300. LORENZA l\tARAl\.fJNJ, Visione e personaggio secondo Flaubert ed altri sludl francesi, pp. 184, L 1200. FRk~CO POOL, Desldulo e realtà nella poesia del Tasso, pp. 164, L. 1600. RICCARDO SCRIVANO, n manierismo nella letteratura de.I anquecenlo, pp. 140, L 1200. CLAUDIO V~E, Traiano Boccallnl, pp. 124, L. 1200. Chiedere il catalogo deUe pubblicazioni a LIVIANA EDITRICE, Padova, via Marsala '29/a. cuore antrco. non si può rare a meoo di annotare proprio U S1gnl!lca to che in tutta la ispirazione di Levi ha questo tJ to1o, come proprio U « cuo– re antico» di Levi 61a. la co– stante connotazione delia sua letteratura. connota.zio– ne che sJ identf~ nel suo cosmopolltJ.smo e nella sua. quasi istintiva (e a volte sensuale) adesione alla vita popolare italiana e al suo più seh.letto llngu.aggio, nel– le cose e nelle parole. Nessuno meglio di Levi pote– va darci quindi un ritratto dell1talia come quello che ci offre l'edJtore Einaudi in un libro che racoogJ1e sotto il titolo Un volto che ci .!O– miglia - ritratto dell'Italia, una serie di centoventi fo– tografie dJ Jànos Reismann. al quale appunto Il nostro se.riti.ore ba premesso non soltanto un'lncroduzfone e UD commento. ma qualcosa di più: una interpretazione poetica dettata appunto da un'intima profonda cono– scenza. e sarei per dire da un'affinità umana. Levi era stato invitato nell'inverno 1958-59 dal!'ecUtore tedesco ~J.ser dJ stuttgart a scri– vere alcune pagine lntrodut,– Uve alla racco! ta delle fo- ~~:t~v~~~U~~ 1n volume. e di CUi Eina.udl pubblica ora l'edizione ita– liana. e le fot:ografte ispi– rarono a Levi un d!scorso assai più ampio che non una semplice Introduzione. Di vise in gruppi. a ciascuno di es.si Jo scrittore diede un tit olo : L'umile Italia; Conchiglia; Gli occhi neri; Le finestre. le .strads; Terra e solitudi– ne; La tor ma de l tempo; Le parole del t.em: po; 1 vicina– ti; Il pe30 del tempo; Co– lonna; I numeri del villag– gio; La bandiera dei piocoli. o Il c,oraggic di vivere. In questi titoli s1 avvene già un'interpretazione leviana di alcuni aspetU del nostro pae6C che Levi stesso svi– luppò scrivendo un capitolo per ogni singolo grupIX) sui temi che la titolazione sug– geriva. D libro non è cosl soltant.o arrlcchJto d1 alcune pagine seri tte. ma le stu– pende immagini del Rei– smann - che è uno dei plù fam06i fotografi europei - hanno trovato il loro corri– spettivo nelle parole. sarei. per d1re che le immagini e le parole hanno espresso le due facce di una stessa realtà. e di una realtà poe– ticamente evocata nella sua ferma evidenza.. ?-.1a U libro dell'edJto:-e te– desco non è stata l\mlca spinta per il Levi a scrivere questi suol brevi capitoli sul– l'Ital!a: essJ. furono messi sulla. carta dAIIO scrittore nello stesso periodo nel qua,.. le egli prepe.rava il suo libro sulla German!a La doppia notte dei tigli, !rutto. come è noto, dell'Unico viagg:lo in Gennan.la compiuto dallo stesso Levi. Come sJ scrisse a suo tempo su queste cx> !onne. Levi aveva cercato di interpretare. e non senza timore e sgomento. le due anime che ciascuno di noi avverte nella Germania con– temporanea noo soltanto vi– sitandola.. ma alt.esi tutte le volte che abbia occa5ione di avere rapporti individuali o collettivi con tedeschi. GU eventJ dell'ultimo conflitto sono stati per la maggior parte di noi un 'esperienza agghiacciant.e tutte le volte che la Germania o i tede– schl siano sta!J I temJ di quell'esperienz.a; e ciascuno di noi noo è tornato mal 1n Germania senza. ang05Cia: ~:uohaln~~to 11 ~~~ lata). ed estranei alla Jet- di questa co~essione. che te diversi dei quali, i pri- stra avviso, apriva il con- canta questi canti. questa teratura che in essa si }'u prop 1 ~le~:ci:~:n~~t 1 ~mr~ mi decenni, 1 , furono reci- celta di arte a più ampie classe del popolo porla esprimeva. ""'" procamente esaurirsi e la prospettive, e duplici nel questo linguaggio>, ra 1 uffiJ~~ cis~~ro~:; ,----------------------------------------- d1 quell'angosc!a nei tedeschi e nella Gennania d'oggi. ed è questo U sign1fl.cato del suo libro tedesco. In un pri– mo tempo egli avrebbe vo– luto pubblicare questi suol e contenuta. ne isolarono llì~ AlJTORE CHE lllSPETTA IL SlJO PIJBBLICO e caratterizzarono l'espri- mersi: la stessa poesia, * sottoposta a schemi pre- ~~,~~ 5tl~~ t.at~ ~~~~ ~~ J> 8i ~~~~ di tono rovl'SC.iati: se nella prima parte lo scr:ltb:>re 61 ero. trovato d1 fronte a una. sfinge. nella seconda sul– l'Italia., vt sa.rebbe stata una t.est.1monianza. d'amore det– tata da una sua profonda conoscenza.. di m1a sua ade– sione d1 uomo dal cuore an– tico, 11 cuore del pat.rlarchi e del profeti d ·rsnele. !orse. ma anche n c1J0re di un civile itaUano nutrito di stud1 umanistici e permeato di profond1 e dire! quasi istintivi .sentimenti umani. cisi di rima e di metrica. rimaneva vincolata a ca– noni tradlZionaH e ad un ristretto campo di argo– menti e di espressioni. Nel contempo, si sviluppava e continuava un ricco flui– re di elementi popolari e folcloristici, con le dovute sfumature e complessità (per non dire ambiguità) che queste parole com– portano. Comunque, que– sta cultura popolare, che rifletteva i motivi della grande massa, visse ai margini della ufficialità riconosciuta, anche nel cam90 della cultura, non trovando se non un mini– mo, accondiscendente ri– scontro, dato che l'arte ancora non si identificava in essa. V.G.Rossi,scrittoredi riposo Non s1 perché Ca.rio Levi non abbia aggiunto que.stJ suol capltoU italiant al suo libro tedesco; ma credo che. 5e essi erano stati pensati in una camera d'albergo di Wla città tedesca. restavano tuttavia U !rutto. almeno in gran parte, di un·ispiraz!onl! visiva; mentre La doppia not– te dei tigU era stata. sug– geritQ piuttosto da un'ango– scia metat\S.ica. Sia pure pubblicata come risvolto di uno stato d'animo. questa se– conda parte del libro avreb– be discordato non poco dal tono e daUa materia della Prlina. e credo che questo abblii persuaso lo scrittore. e giustamente. a non ag– giungerle. Sono pagine b'a le mlgllorl tra quante abbia scritto il Levl e non sol– tanto su un plano sWistico; ma aJtres! per una loro forza di penetrazione e di 1n terpretaz:ione: la Urica cx> .struzione d1 ogni prosa non esclude un suo fondo di civi– le protesta.. l'affetto per aI– cunJ aspetti della vita Jt,a.. liana. atteggiamento consa,. pevole e non 150ltanto l'e– spressione di mou istintivi dell'animo. non ha fatto di– mentlea.re alcun1 va.lori mo– ra li; la notazione. sensuale In gran pa rte, dJ taluni par– ticolari m! sterio.st e opulen– ti del no&tro paese, non ha fatto )) MM.re 1n secondo pla– no la grande !aUea, degli uoro1nf che lo abitano e 1'8ll· tlca povertà che dovrebbe pesare sulla C06Cienza delle sue cl assi dlrigenti. E se spes.so all'affetto si è aggiun– ta l 'ironia. essa appunto non è che il segno di un'antica pietà e di un amore antioo. All'inizio del XX secolo, con il decadere del mon– do feudale, affiora più de– cisamente in Cina l'urgen– za di problemi e soluzioni, di drammatiche alternati– ve. Lentamente. si staglia– rono le possibilità concre– te "per la risoluzione di una crisi che investiva l'intero Paese nei suoi diversi aspetti economici, politici e culturali. Dai presupposti iniziali, attra– verso il movimento del 4 maggio 1919, il problema della cultura si propose come una lunga ricerca, graduale e spesso incerta, che fra movimenti e ten– tativi giunse sino ad un più deciso manifestarsi, ad una precisa espressione ormai praticamente affer– mata e riconosciuta in Cina. I primi decenni deJ XX secolo vedono in Cina il promuoversi di vari movi– menti di pensiero nei qua– li già si preparavano (an– cora in fase di individua– zione e d i discussione), quelli e.be sarebbero stati i lineamenti e le prospet– tive della nuova cultura. Il tentativo di svincolare l'arte da quei termini di aristocrazia sopra accen– nati, trovò ufficiale espres– sione nelle voci di e Nuova gioventù> (1915-1927), la prima rivista redatta in pai hua, che promuoveva, Tra la letteratura difficile e au~: !~~~'è<c3~ot~ !!ì1! vita; ci sono, In pratica. tutti gli autori e I libri compren– sibili nello spazio interposto tra Pirandello e I Delly, tra i Sei personaggi e la novel– lina rosa deJ periodico fem– minile,, F,quidlstante dai poli opposti. dall"intelligenza pura e dalla pura idiozia. se un centro potrà mal essere stabilito. stanno gli scrittori di riposo. i libri da npo90, che hanno una caratteristica essenziale: si fanno leggere In ogni occasione. lavano la me– moria delle sue patine 09CU· re. non mettono in moto com– plessi meccanismi psicologici che non si sa mai dove porteranno. Più semplicemen– te, ti fanno leggere; non ci chiedono diversi da come nu– damente siamo, personaggi di una vicenda comune malgra– do tutti i nostri sforzi di com– plicarci. ma neppure ci di– stendono nell'acquieseenui al livello inferiore. Gli scrittori di riposo sono le vive. vere testimonianze d'una civiltà letteraria. reggono l' equili– brio tra gli estremi. fabbri– cano lettori togliendoli dai primi piani della pseudocul– tura (quella fabbricata da tutta un'industria. a gettito continuo) e sollevandoli in– sensibilmente a.i piani supe– riori. con virtù e compiti dunque di traghettatoti, di umili utilissimi introduttori. Il livello di eleganza e di stile della letteratura di riposo te– stimonia d'una letteratura in generale, e sotto di essa dl tutto un costume. Essere e restare scrittori di riposo .ri– chiede una insospettata ric– chezza di doti morali e di chiarezze Intellettuali: il pe– ricolo è infatti duplice. quello dJ compiacersi, e dunque di scendere, e l'opposto di illtel– lettualluarsi e c:ompllcarsi. e cosl di alienarsi una missione e uno stile salendo, ma nel vuoto. Di scrittori di ri~ sono ricche le grandi lett~rature, e le società più salde e omo– genee. quali l'Jdglese. l'ame– ricana. la francese; essi sono sempre mancati Invece in Ita– lia. dove in loro sostltmione abbondano gli .scrittori me– diocri, I falsi geni. gli uomini di lettere troppo ambiziosi per accontentarsi di restare ~r~::o ~~o~~n~~~=~~~ r--------------------,1 completamente. C"è il più e c·è il meno; sovente. c'è il Una poesia di !URIO TRUFELLJ Infanzia come amore I bambini si amano fra loro, uniti toccano le stelle nell'ora dei sogni. Oh l'infanzia inquieta 1 l'innocenza trepida ai bordi delle strade, sui muri sconvolti dalla sera quando comincia l'odio. Nel buio il terrore dei grandi sì consuma, i bambini si amano più forte e le stelle inseguono nel sonno, gridando. :~1: l~~uillt1~. d ~= di gravità. la produzione di libri che si fanno le~re d<>– vunque, da tutti. con un pro– fitto immediato e uno media– to, quello di fabbricare let– tori, come s'è vi8to avanti, togliendoli all'anonlmat.o del– la sottocultura. creando in loro interessi più sottili. Da noi, scrittori come Vit– torio G. Rossi sono rari per– ché rappresentano appunto questo centro equilibratore, propongono una società che non esiste. A contraddire però almeno ln parte la grave asserzione interviene 1a ta– bella dlille vend1te. la quale d garantisce che V.G. Rossi ha un suo numeroso pubblic0t Lnusilato in Italia. e affezio– nato. in continuo dialogo col ._ ___________________ ,, suo autore, ~ continuo scam~ * di PIERO FORLIIIESI bio epistolare. V.G. Rossi scri– ve da trent'anni e - questa è la chiave del suo successo - noD ba mai tradito la 8ducia de 1 le:ttore, ha mantenuto esattamente quel che subito promise. non ha sperimentato. ciò che suppone un volonta– rismo. anzi un velleitarismo da anime incerte. ma ha ri– spettato con se stesso. con la sua vocazione. il suo pubblico. Ancora le edizioni dei suoi 1!~rlt esauriscono una dopo Ha un ne.mieo invisibile, V.G. Rossi. l'astratteu.a. che gli detta il motto: scrivere l)é!' il pubbli~~- Egli unte questo incorporeo deuterago– nista. paziente ma sino a un limite. affezionato ma atten– to: e lo rispetta, comunica con esso. attua uno scambio che soddisfi entrambl V.G. Rossi è 11'1Jre, è uno spirito pratico. radicato in terra come sono le razze che hanno un passato marinaro: la sua origine spie– ga molte cose. Egli scrive come Si parla. e non ritiene ciò un pettat.o di lesa cultura: al contrario, se ne fa blasone. Cambiano le mode, si. logorano gli emble– mi culturali ora oscuri ed er– metici. dopo scuciti e volga..,;. ma non cambia lo stile di Rossi. che ha una sua unicità ed originalità di fondo. che sta in lui, è l'uomo: ed egli sa bene che l'uomo-lettore neppure cambia, o me,:lio che i mutamenti sono lenti. che le vere ITTolurioni sono seco– lari, silentlose. Un altro se– greto di Rossi è in questa co– scienza. in questa certezza. Da Oceano, da Sabbia, I suoi noti libri di prima della guerra, a 11 aranchio 01oca col mare. Cristina di Sve.::ia e. appen3 uscito in libreria. La festa delle lanterne. l'ultima sua te r n a e, naturalmente. di successo immedJato e quasi scontato. molto tempo e mol– te cose sono passate, molte mode Si sono polverizzate, ma il lettore non ~e ne accor– ge. la pagina non lo dimo– stra. Mancato adeguamento, allora? Ma a quale schema. a quale reale necessità? Le avanguardie passano. il pub– blico non cambia; e più me– teore cadono. più s'affida a ciò che sta fermo, solido. Sono passatt gli anni e V.G. Rossi è rimasto. mutato perché ha utilmente \issuto. non perché abbia sentito e segulto pru– riti d'adeguamen10. Sotto lo ermetismo. in tempi di acca– de.mia al livello dell'enigma. Rossi scriveva I suol libri di avventura. creava anzi per il pubblico Italiano il libro di avventure di viaggio. batten– do per primo una strada, ora ftequentatis!ima. facendo del gran glornalJsmo. Sotto U se– gno dell'angoscia. sotto (o so– pra?) l'esistenzialismo, Vitto– rl_o G. Rossi seguita I suol viaggi intorno a1 globo per il ..Corriere•. alla Hne di ognuno dei quali si trova il libro g1à fatto, solo da ordi– nare e coordinare nei capi– toll. Passerà anche questa moda del nero. e Rossi se- guiterà. sempre gi0\'3ne. in– tocco. a viaggiare. a cercare cibi locali. tipi locali. vita lo– cale. e a raccontarcela al suo modo, di scorcio. fissando in carta l'essenziale, facendo di ogni incontro il più casuale un incontro scoperto di ca– ratteri. uno S\·elto esauriente scambio di problemi, una con– fe&!ione a due voci. Condimenti primari del suo stile sono 1'intuiz1one fulmi– nea della gente che visita. virta e narrata com·è. non come il sociologo e l'intellet– tuale vorrebbero che fosse; quindi. un gwto brillante. co– municativo della battuta di spirito. che salda un Incon– tro e un personaggio con rat– tro. comunica al lf'ttore lo stato d'animo di letizia del– l'autore. gli impedisce non dico di annoiarsi ma quasi perfino di accorgersi di esse~ re solo un lettore. un seden– tario. Con V.G. Rossi infatti sì via5:jfia; e la sua pagina vola, le parole non pesano sulla carta, notazioni e dia– loghi e monologhi s'incastra– no in un tes,uto fluido, agi– lissimo. che dona 1' illusione della partecipazione a.I ,•lag– ~!o Rossi viaggia per prqi::ura d un suo buon pubblico che non ne ha I mezzi ma, anche avendoli. Don avrebbe gli oc– chi e i sensi capaci di gustart" ve.locltA e novità. L'immagine della sequenza cinematografi.– ca calza, se applicata a1 mo– vimento della prosa di Rossi: e cinematografiche sono le dls:!iolvenze. cfnematograHcl i .,._________ ---...--,-- .-...-.f~~ 0 a~d·m~f=~~: 1 ~te:S~~e:1a~ riscono il concett.o e la situa– zione. Il bello è poi che Rossl, an7he avanzando sempre in pnma persona (vecchia scuo– la giornalistica) non è mal il regista del suo rum verbale, ma personag~io tra perso– nag~l. partecipe 9COperto, im– prevedibile. che fa suoi I pro- ~~err~:!t~~ut, ted~~o::~ ~~= e~ saggezza e passa oltre. su– bi ad altro disponibile. Spes:90 se la cava con una battuta. e sembra poco: ma non aveva altro da dire, di notevole. di esatto. e non vo– leva [Dgaonare nessuno avan– zando competenze che non ha 90Juzloni sociali e Ipotesi psi~ cologlche poco chiare. Infine, è un giornalista. uno scrit– tore di passaggio per il mon- • do. non ba da scrivere saggi problematici ma da aS5.ll.ggia~ re problemi, passandoli al pubblico. che giudichi lui. In ,: Fe&ta delle lanterne, diario di un viaggio In Asia, c'è com. tutt'un~ serie di lmmai;i:ini. di sug~enmenU. di 'pi. dl pro– blemi scoperti e ftssati sulla carta. tra una battuta e una d~scrizlone paesaggistica. a d1spos1zione di chi vuole sco– prire, da casa. quel mondo In subbuglio. Si esce da questa festa di pagine con molti pro– blemi per il capo. con molte Idee nuove. che fior di sag– gi~! e di specialisti dello Onente nODci avevano ne~ pure la.sciato sospettare. Sono questi i meriti dei buon gior– nalismo, e sono I meriti di V.G. Rom.. ottimo giornalista. Pietro AnrellnJ: Autorltratto (Le Jardln des Art _ Roma) !dJI~re di avventure per

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