la Fiera Letteraria - XV - n. 40 - 2 ottobre 1960

Domenica 2 ottobre 1960 ITAUA I D'AMERICA * Arturo Giovannitti * di Gf.,.4.lJ('O CA.11B0\ iimile potizione comporta– va nelle circostanze tpecì– fiche. Le poe,ie di Giovan– nitti. che abbiamo potuto avere grazie alla. cortesia del suo vecchio amico Hugo RolUlnd. potrebbero giua:ti– ficare l'au-er.tione di Pre:– :ol!ni. stando a.i quale gli scrittori ccoloniali • incon– trano difficoltà preuoché in.superabili in fatto di espressione artistica. Ma uno sguardo più attento vi scoprirà, oltre nlla testimo– nianza spirituale del batta– gliero apos1olato a cui l'uo– mo Giovannitti consacrQ la sua vira. lampi di poesia che avrebbero po t u t o espandersi in più sottenute lra.!:parenze se l'irrequieto scrittore avesse tTova.to mo– do di coltit:are la lettera– tura con maggior metodo. Egli scriv e in uno stile car– duccia.no , pieno di foco,o. retorica, e i temi dominanti ~ono quelli dell'emancipa– =ione proletaria. della spe– ranza in un futuro più umano. della fede nella .4.m.erica., sua seconda pa– tria. Quando seriue in in· glese. si sente l'influsso di Whitman. e delle sue caden· ze e.tpan.sive. Il b11Tonbmo estremista di un. componi· mento come La leggenda di Caino. per ostico che poua suonare a orecchi raffinati. scopre a tratti una vena nativa: LA FIERA LETTERARIA "L'E.JIOTil71TÀ ~ XEGRA ... ,, * La negritude e i suoi problemi * di EZEKIEL JIPHAHLELE Alla reoente Conferuua. della Società Ame– ricana per la CUltura Africana era presente lo scrittore negro Ezekiel liphabl:ele. autore di « Dcm-n Second Ave.nue •· Questo articolo è nato per puntua1fu.are l'attuale atteggia– mento dei Negri americani e dei ·egri df lingua francese sul problema della loro raua e della loro cu!tura. La 111 Conferen:za annua.le d ella Società Ameri– cana per la cultura africa.na (AMSAC), .wolta&i prea,o l'Università della PennsuJ uania. ha sopratutto meuo in evidenza i problemi relativi all'arte, allo. cultura e allo • status » dei negri (la cosiddetta. negritude). I relatori erano eui steui artisti: Selbu Mvu.si, un pittore sud africano. Ben. Enwenwu. scultore nige– riano e dieci altri a.ni.ttì negri .Al cuni hanno sugge• rito ai Negri americani di vi.sita.re l'Africa e di ricer– carvi le loro ra".fici etnic he e cul turali. altri hanno espreuo il convincimento che ormai il negro ameri– cano non abbia più alcun legame con il continente nno, pur riaffennando il loro affetU, verio i neori africani. Debbo dire che di queste parole e fra.li sono state a.uai imbarazzanti per nei negri afric an-i. .,fo il e vero» proble-ma dibattuto da.Ha Confe• ren.za è staro queJlo relativo allo e status• del n~oro; d è parlato della convinzione che dovrebbe essere insita in ogni negro, ouia eh.e il suo colore rappre 4 a:enta un fatto importante, che lo identifica. lo Inqua– dra e non. come affennano tanti, lo degrada. Lo scorso anno ebbi l'opportunitd di incontrare a Parigi i rappreuntonti dtl orup-po di • Preunc~ Atricatne •· i neori. cioè. della comunttd africana dt- ~~n~: f;~t~cet!' p 1 , 1 e:t:~~o 54 d7 :~~~n·v~s~e:.'e~~rec:a: la. di,cu.uione. Prima di tutto tracciò U concetto di e negritude •, dalla pre,enta.rlone originale del poeta. negro della J.fortinica. Aitl'l-i Ce,aire, che per primo aveva concepito la. .- negritude • in funzione della poesia. all'idea ea:prena da Alioune Dfop. segretario della Societd Africana di Cultura, per U quale la "'negritude • rappresenta l'insieme completo dei va.– lori culturali africani e la • affermazfone deUa dignftd de.oli individui di diacenderua africana•· Sa.m AUen volle citare una as.serzione di Leopold Sedar Senghe-r « ... i tratti fi,,ici del negro africano iono la ,ua eleva.– tiuima sentibilitd e le iue qualitd fortemente emo– tive ... l'emotività è Negra•· Ora, quale è la posizione del Negro americano ri– spetto a que,te affermazioni, c:h.e riguardano ,apra.– tutto il negro africa.nQ? Il Negro americano è te.s.o fra due a:ofuzioni: euere assorbito polittcamente. socialmente ed. economica· mente nella societd americana.. oppure mettere in evide-nza il suo con.tributo culturale .tenza farlo a..s-– sorbire o annullare, come ha detto il poera StUing Brown.: e Noi vogliamo essere integrati ma non a..ui– m.ilati ». La notrc di Capodanno 1960, moriva a New York Arturo Giot.:annitri, figura .singolare di .scrir rore bilin– gtu!: e agitatore tindaca.le. Quella morte n on pa.uò tnouervatn nella .s tampa americana; il e New York Ttmes • di Capodanno gli dedicò un af/e!tuoso ne– crologio, e in altra sede ve– demmo commemorare il ge– niale emigrato da per~na– lità come .\fa.uimo Sah:a– dori, oltre che dai vecchi compagni di emigrazione e di lo tta. E ra nato nel 1884 nel , \foti.se . da una famiQlia di pr o/c.uio nfa:ti e comba1- tenti. e dopo aver &tudi4to al Liceo •Pagano • di Cam– pobauo com.pi gli studi univer.ritar i in America, dove si recò prima della Guerra. Mondiale N.l. Si dedicò ben presto alla cau– sa dei lavoratori, e padro· neggiando la Hngua ingle.se come la propria emerse nei comizi f ra gli esponenti più spicca.ti del movimenro tind acale. che in quegli annt sosteneva dure baua– glie per ottenere un rico– noscimento destinato a ve– nire solo di li a qualche decennio. col New Deal. Il 1912 fu l'anno degli scio– peri di Paierson, N.J .• e di .Lawrence, Ma.ss.• e ci furo– no vittime /Ta gli sciope– ranti, tra i quali campeg– giava l'elemento trraniero,· Giovannirti fu aTTt?Stato per la parte avuta nell'epi– sodio di Lawrence. Bril– lante oratore, combatté sempre aUa luce del sole 'P€T una giu.stizia cri.1:tiana nella quale. lui incapace di credere nei dogmi ufficiali della religione avita., cre– deva come vi avevano cre– duto uno Shelleu e un B"ake. Stando a C armelo Zllo. che ha .ie.so l'intro– duzione biogra fica all'edi– zione delle poesie italiane e i n g I es i di Giovannitti (Quando il gallo canta. E. Clemente & Son.s Publi– sht>ri.Chicag,o 195i), la sua oratore. -,stenura da un pi– glio garibaldino che trova– va riscontTo nei tratti fisici stessi. fece epoca al Madi– son Square Garden e in aula di t'Tibunale. Le sue tendenze rivoluzionarie si orientavano sull'anarchia anziché ffll comunismo, e chi ricoTdi la. fine di Sacco e VanzeUi, e poi quella così misteriosa di Carlo Tresca, a:i rendt>ràconto del coraggio personale che una Lungi pei cieli vaporali ed umidi I dove l'occhio si perde, I come un occhio di !angue il sol pendeva, I giù nel fondo e la selva a.ffa– tìeav(Ui I nera e l'aure fen– deva I l'ala d'un fcùco fra l'azzurro e il verde. 1 __ c_1_N_'A_KLA _ u_ER_,_•_B_••_••_rl_n_o_n_,_"'_0_•_<~_1_0,_1r.> _ d• ll •_Fo_n_dazi_·o_n_•_G_arzan _ ,1 -_F_o_,1_1> _ ~:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::-, POESIE D.11. RAYMOND H.ll.DIGUET, Lll. METEORA ll Prof. Ha.raid haac ha ,critto recentemente un. brillante sapgio. intitolato « Cinque Negri e i loro antenati•· Il ,aggio pcuso. in raHegna le opinioni di. cinque intellettuali negri sui loro antenati; mentre Langttin Hughes. il più famoso scrittore neoro. e.n.tl– tava per la sua di.scenden..::a nei primi 1empl in cui affiUlva la sua. esperienza dl giouane letterato. oggi ha trasformato l'esultanza in una .semplice a:impatia nei confronti dei iUOi antichi progenitori africani. Lo scrittore Richard Wright, in occasione della sua visita nel Ghana. non riu.rcì ad amalgamarli con i nativi. verso i quali non. trovò neuun legame comu– ne. Ralph Eliron. l'autore dell'• Uomo Invisibile• di– chiara di non ,e-ntire alcun lega.me emotivo per l'Africa. che definì.tee sempliceme nte • a:olo una parre del grande mondo•· Jame, Ba.ldwin _ dopo un ea:ilio volontario di dieci anni in Francia - ritenne su.o do– vere aiutare innanzitu to i negri americani, perché • loro figlio•· Il commediografo Lorraine HarubeTTl/. infine. ammise ai più un. legame intellettuale veno l'Africa. oltre a un sentimento umanitario per le sue popolazionL Ecco un altro esempio: * Ed ecco. or pel suo fieTo . desiderio I e il a:udor mio s'innova I e perpetua ogni pianto ed ogni carne. La iibellione di Caino affronta la potenza primi· genia I •. .che gli diè ribeUe l'anima I e volle farla schiava, f che lo seppe ne– mico e non l'uccise. ''Le gote iii fianiine,, Ma la ribelUone di Gio– vannitti era una ribellione d'amo re, e conosceva. ac– cen.ti di forte umorinno, co– me nell'aUeQOrica ,a.tira. Per il compleanno di un gatto a..-i:stocratico. Nella sto-ria dell'emigrazione ita– liana in America, che rima– ne da scrive-re, la figura di Giouannitti dovrd a.vere il suo ~10. Lo spirito soffia dove vuole. e in certi mo· menti soffia quasi soltanto nelle anime ribelli. e Ah! les cornes > scri– veva Raymond Radiguet, ragazzaccio ubriaco di boissons polaires. angelo predatore e impertinente con le gote in fiamme per la stravagante accortezza e lucidità con le quali se– gnava suHa pagina d'even– to di pessloni elemen– tari >, come le chiama Giu– seppe Raimondi nella pre– fazione al bel volumetto BIBLIOTECA SfRANIERA DI PIETRO CIMATII * Dal alla patriarcato La dicano in declino, la decretino finita, la vecchia Francia ributta 02Di mo~ men10, ci so11>rcnde per la sua ,;talità, e non sarem– mo dei buoni europei se non riconoscessimo cbe questo ci rallea:ra. Che sa– rebbe un'Europ3 senza Pa– rlai? Le soll)rcsc ci ,·engo– no SUfli argomenti più un- ~li~ o~fr:\a~:Ì: Etp pe 1 t sino spiegabile e giustifica– bile, considerata tanta "ira– lità centrifuga, che molti dei nostri intellettuali ne facciano fonte e stessa ra- ' a:ione di esistenza. Fa fuoco contro le cidécs rcçues •, proprio oga:i, una tri'~ i~~~\~~~a /~i f:~~~Wo e la vila famigliare sollo l'Ancie,i Rigmre, apparsa da Plon. Si tratta d'una di quelle opere che unano le placide consuetudini mentali o luo– ghi comuni che si vogliano chiamare, solidamente an– corati al fondo della men– talità collettiva. Né potreb– be essere altrimenti se si pensa che il punto di par~ ~:~n~~u·~~a!i~r:s~ ~== gi più solida che mai, sen– z'altro più solida di quella dell'ancien régfme, il tem– po storico scelto non a ca– so quale dircuo tcnniae di paragone. ln linguafgiO italiano l'as– serzione diviene: la fami– glia è più solida oggi cl! quan10 non fosse (poni mente) al tempo dei no– stri nonni, nella • felix • Italia borghese. • Il senti– mento della famiglia, segui· :e i~n!3iJ!f1':' g~g:f fo~ del nostro tempo. Io mi do– mando ora, non ceno se es– so è in declino, ma se -è stato mai cosl forte, e ad– dirittura se esiste da molto tempo•· Ariés ccn:h_erà di dimostrare, nel seguilo del suo la\'oro, che esso è re– cente, che la molto famo– sa famiglia patriarcale, ar– gomento poe.mati~ de i laudatores tempan.s. a~11. ~~ i:nsf~~,~ 1 .aem~rùac~:; par'"cnza che una entità morale e spintuale. ln genere si dipingono i ,·cechi tempi a tinte abu– sivamente idHliche. Questo non vale solo per la fami– slia. Il luogo comune e tra– dizionale dcli' artigiano fe~ lice e fischiettante, contrap– JK)StO all'operaio infelice e • puerocraz1a dimostrante; come quello della donna pudica e labo– riosa, contrapposto alla mo– derna femmina impudica e scervellata: appartengono ad una mitologia della sto– ria officiata da una morali– stica al nerofumo, accusa– bile, se non altro, d'essere ~ira~~te~pire e \tÌVC- Non bisogna poi dimen- • ticare la speciale virtù del– l'oblio collctti,-o, che lascia a galleggiare solo il meelio del ~to e finisce per identificare questo meglio e il passato, in un solo mi– to rosato. Quante \"olte non si è sen– tito procalamarc, panlco– larmentc dagli estremi del- ~~a1~!f~Tr~g reil~ti~1t~ la famigliare, a tutto van- ~~to v~~~uresolid.r5;~~i~ a:lia patriarcale, ered~ delle vinù romane? Mettere in dubbio che la modernità è in vari modi pericolosa per gli adulti e ancor p_iù per i giovani, è ilnposs1bile e assurdo: ma Ariés arriva a dimostrare che la famiglia moderna è fondata su assai meno equh-oci che in pas– salo, soprattutto che esi– s te oggi un senlimento dal– l 'infanz.ia , un senso di re s~nsabilit à verso i fan– culli nuo,·o nella storia e forse •civile• per la prima ,·01ta nella storia. Venendo da lontano, \'e– diamo che nel Medio E\'o il fanciullo non conta niente, che fino all'età della raa:ione non è né earantita né pro– tetta la sua vita, che perfino un Mon1aigne. alla fine del sedicesimo secolo, eoteva dire negligentemente d1 a\"er ran~~Wi, t:lie de~g~ua1f'~~ \'a dilnenticato il nome! Le scuole medie\'ali era– no scuole per adulti; ìl co– minciare a capire ed il co– minciare a la\--orare si con– fondc\lano: in una parola, fino alle soglie del mondo moderno l'originalità e la specificità dell'infanzia nei confronti degli adulti non erano rispettate e neppure intuite. E per Ariés, la mo– dernità comincia proprio da questo rispetto, da qucs1a coscienza.. Fino a tutto il 700, nep– pure era tutelata l'innocen– za del fanciullo. il quale spartiva i giochi, leciti e non, dell'adulto, in un mon– do di adulti. II discorso potrebbe scaui- tare e infoltirsi di grandi e piccoli esempi. Comunque si configuri, un ragionamento sulla famia:lia - intesa come qualcosa di più d'uno stare insieme per a:nzja di Dio - non può partire che da vi– cino nel lempo. O almeno, c'è una famiglia moderna di– \"ersa da ogni altra del pas– sato, a organizzat.ione oriz– zontale e chiusa. La famiglia moderna si può dire, usando un'esprcs· sione fia:urata, disposta at- 1orno at figli. per i fieli, si– no a quel che può ben es– sere ritenuto un eccesso, os– sia .qu~lla SJ)Ccie di 1,>ucro-– craz.Ja incontestata e i.ncon– testabile del secolo vente– simo, che caratterizza il gruppo coniugale. Questo gruppo si contrappone alla precedente società domesti- ;:Cn~00~eri;r ~~~~~~ ~~ adefir;:J:: so~:t~ quella, s'è visto, è disposta a ccrc:hio, se cosl si può dire, intorno alla prole (co– me in un abbraccio). La famialia moderna è più solida grazie ad una maggiore e più responsabi– le coesione interna, ad uno scopo di convi,·enza più dolce e convincente, la fi- ~!.?r:~~n·i~f.:~f :aJ~à e di sacralità rispetto alla famiglia del passato, asse– diata e assorbita dalla vita collettiva esterna, una spe– cie di parentesi precaria in un discorso di relazioni so- ~~~!-n,~henefi~~-:a ";uotidi!~ na, che proibi\la l'mtimità, ~~~~i~aviega~sai l'i;c alle sue tradizioni e dun· que alla sua immobilità. il tn;:,~made~~ /!m~f;sta~ moderno. Non è molto che la famielia ha assunto un valore ecnuinamente e pro– fondamente morale, e que– sto pro-prio grazie al nuo– ,·o senumento dell'infanzia. Quanto aUe divisioni e ai divorzi del nostro tempo, Ariés ricorda se mai occor– resse che erano all'ordine del giorno. un tempo. le fughe in massa dei padri, per ragioni politiche, rcli– eiosc, e non soltanto. Semmai. si può parlare in conclusione d'un declino ~ri~~~i~: ile 1 te:nso dei: le piramidi. reali o ~te, è da molto tempo finito. * di ELIO F. A.CCROCCA. di poesie che U giovane autore di Le diable au corps e Le baldu comte d'Orpel aveva ordinato e che ora sono apparse tra– dotte da Antonio Rausce· do nella e Piccola Fenice > dell'editore Gµa.nda. Les ;oues en /eu: le gote in fiamme. Fragili, mute– voli. cangianti. le parole dei poeti e cambiano se– condo la luce•, ccon l'umo– re del tempo>, acquistano cioè quei riverberi che noi finiamo per veder riflessi nel sottile giuoco delle ap– parenze. Ora, per il giovane Ra· diguet, tali riflessi poetici si concentrano nella breve età che va dai quattordici ai diciotto anni, tra il ma– turare dell'infanzia e il fiorire di una giovinezza precocemente assaporata come un frutto proibito. A venti anni (il 9 dicembre del 1923) morirà. e negli ultimi due anni aveva scritto i suoi due romanzi. pro un'età molto buia: la vera etd ingrata, i sedici, diciassette, diciott'anni. In quel momento della vita, i mesi hanno valore di. anni.>. E tale va consi– derata la raccolta di Le gote in fiamme: una luce che proviene dai fuochi naturali dell'alba, e da al– tri incendi men previsti, come l'autore stesso ha te• nuto a sottolineare nel e Preambolo> che resta la più naturale e lucida in– terpretazione di queste poesie. La nascita di \"enere è il tema centrale del libro: specifico dell"età in cui fu– rono scritte >): restano i delicati profili che del ragazzo~ta disegnarono Picasso e Cocteau: una meteora. ----- Ultimi arrivi di poesia Tra gli ultimi arrivi si segnalano: Nei ritorni a me stesso di Guido Ca·vani e Prima attesa di Corrado Calabrò, editi entrambi da Guanda; I canti del Coro– neo di Vittorio Furlani (Del Bianco editore, Udi– ne) con presentazione di Aldo Ferrabino. Questa raccolta, pubblicata sotto gli auspici del comitato triestino della e Dante Ali– ghieri >, è la testimonian– za viva di un'esperienza drammatica vissuta dallo autore nel carcere del Co– roneo durante il 1944: il documento di un'alta co– scienza umana e civile che I ha saputo trovare le vie della poesia attraverso i rari momenti di p05sibile abbandono in cui a quel– l'epOCa era dato di ripie– gare sulla memoria e su– gli affetti più cari. Inoltre: Il grande bosco di Domenico Giuliana, Al– tra vita Pi Pieraldo t\Iarasi (con pref. di Giorgio Ca– proni), Suoni di bordone ~~,:~~~Z7,:~·ro A< fazione di Giulio Alessi), Pianto vegetale di Osval– do Ramous, Con disperata guerra di ){assimo Gril– landi (tutti editi da Re– bellato): e Palpebra rove– sciata di Antonio Porta (Quaderni di Azimuth, Brescia), L'albero di pa~ role di Giorgio Bosi (Ca• rucci editore, Roma), Il cuore a spicchi di Rai– mondo tfanelli (Editori Fossataro. Cagliari), Quan– do it giorno sard compiuto di Di a ne 11 a Selvatico Estense (All' insegna del pesce d'oro. )tilano). Per gli scrittori e gli arti.r ti originari di comu– nità africane in cui vivono ra.ue dive-rse, come il Sud Africa, la .-negritude • è m olto d i più di un. di.a:cono inkUettuale o filo,ofico. Eui dicono: .- Co,a c'è di itrano nel viso e n.ell'espressione di un negro?•· e Perché se lo scritto di un negro esprime in. modo incon.weto e caldo rinten.sitd dei tentimenti ciò viene a.scritto aUa speciale condizione dell'autore?•· lo personalmente .tono il prodotto di un. va.ato in~ crocio ctùtural.e, perché ho triuuto con bianchi, india– ni e e colorati • durante la mia e.ri.ste-n.z:anel Sud Africa., e ciò ha ~,ercitato una tremenda influettUJ. .wlla mia arte. Se in me llLSNte un'influenza negra, perché mai dovrei eccitarmi e co,truire una dottrina filosofica .sulle cause e cc. ec c.? Gli africani di lingua inglese che vivono in pae.ri coloniali o e::c– colonali non trovano nella « negritud e • un motivo speciale per delirare o agita rsi. Anche se eui son.o ormai occidentaliz:ati, e molti anche criuiani.uati non vanno alla ricerca pignoluca delle loro origini: come invece .succede agii ajricani di lingua franceae. Questi apostoli della e negritude • potrebbero me– glio impiegare H loro tempo ,e CeT"CG.$stto di aiutare gli artisti africani a risolvere i loro problemi spiri• tuaJi ampliando la loro capacitd e mettendola a frutto per una migliore presentazione delle loro intrinseche virtù all'opinione pubblica di tutto il mondo ed in particolare di qu.elle comunità o nazioni ancora im– bevute di razzismo. Infine .ruggeritco a rutti i negri che sono n.ati 0 v~v~>no lon!4ni dal continente nero: Visitate l'Africa., v1s1tatela tn massa. e cercate dl coglit>re le uo.arre impreuioni .ru.Ua terra dei uottri antenati; cosi, di pnma mano. direttamente e individualmente•· ROMANZO I)' AUTORE BA TU * Poesia sepolta, la sua, appena nata; giwlta dal– l'ese.ltazione primaverile, impetuosa, fruttuosa e con– sapevole, alla morta sta– gione invernale senza a\·er toccato le regioni intricate di un'estate promessa. Il suo verso fiorisce nell'età– rapida dell'infanzia quan– do l'esperienza è ancor quella dell' inchiostro di scuola e dei libri d'avven– tura, delle vacanze che dànno smarrimento. Le prime malinconie fanno dolcezza, come i primi sen– timenti, come le prime splendenti figure di ragaz– ze intravviste mentre rin: casano in bicicletta, o co– me gli opprimenti fanta– smi del sesso. Ja nascita di un sentimento che è affine alla prima– vera del cuore, la stagione de1 perduti pudori. e Sma– scherata> nasce in Radi– guet questa dea dei teneri anni, smascherata e smen– tita nella sua insolenza. seguita fin nel suo lento svanire: meteora anch'es– sa. la divina, alla qual• il poeta prepara una tomba di conchiglie. ).fitologia apparsa viva e nuda sulle sponde dorate dell'lle-de– France: ninfa. pura forma, che l'impertinente ragazzo insegue dietro la masche– ra di fanciulle cicliste o di fanciu1le estive che atten– dono la conchiglia marina per nascere. Il giuoco è sottilissimo in Ractiguet. o saranno le pagine della sua prosa a sorprendervi d a I fondo della memoria, che qui torna a insidiare la luci– dità e l'accortezza dello ottonario suadente nella sua accorta ed elastica monotonia. E' la seconda parte del volume. quella di più accesa ispirazione. dove l'apparizione fisica delle immagini si fa pre– dominante. Cultura africana e cultura europea Inclinazione poeti e a, quella del ragazzo; elabo– razione raffinata del1a fan– tasia. quella che sostiene Radiguet attraverso lega– mi e immaginazioni sfug:– ,zenti, freudiane. al di là dei luoghi comuni, e per-– ciò preziose per la sco– perta di llll'età che non sa altra saggezza che la propria sconcertante espe· rienza, passata sopra di lui come una meteora. E come meteora è pas– sato sopra di noi il nome di questo poeta che oggi ritroviamo integro nelle pagine affidate all'unico suo libro di versi: pagine ch'egli stesso ordinò nella scelta con l'intento di 'e gettare qualche luce so- La sensuale mitologia svanisce nell'arabesco del– le invenzioni allucinanti. L' accorto poeta rientra nella conchiglia quotidia– na della sua solitudine ai cui margini chiude la sua precoce avventura. Il giuo– co fantasioso dell'infanzia s"è esaurito nel raffi.nato calore di una forma in– travvista. fuggente. Resta– no i teneri smarrimenti di un'età travolta, la testi· monianza poetica di quan– to lo stesso Radiguet ha chiamato un e miscuglio di pudore e di soppiatteria > ( e Le mie p<>esie sono la . espressione naturale di quel miscuglio di pudore e di soppiatteria, che e A. Tecchi il "Bancarella,, Il Premio Bancarella. 1960 è stato assegna o a Bonavenwca Tecchi per ll romanzo Gli egoisti. ll Premio Bancarella non offre, com'è noto. diret– tamente 10mme in denaro. ma assicura l'acquisto di almeno duemila copie del volume Questo premio non veniva assegnato ad autore italia- no dal 1948 ( con Guare· schi); da allora aveva lau– reato tra gli altri Pa.ster-– nak ed. Hemin.gway. E' si· gnificativo che or a sia stato assegnato e Tecchi: ciò vuol dire che il pubblico i"",,.alia– no sta riscoprendo gli au– tori italio.ni. e non soltanto quelli In qua..'<:he modo il– lumineU dallo &canda.lo. .. R isponden do a certa criti– ca france.se , che a,-cva defi– nito il suo romanzo Il re miracola.to, pubblicato ora nella tradu zione italiana da Feltri .nel.li . • romanzo del– l'odio •, M eneo Beli, scritto– re nato t1ent'anni fa in una t.ribù bantu del Camerun, cos\ si è espresso: e Quando un romanziere europeo met– te sotto accusa la società ci– vile, vi a:ua,rdate bene dal– l'accusarlo di fare opera d'odio. Orbene, ricordate che q_uelche è per ,-ci l'ingiusti– zia sociale, per noi africani è la colonizzazione, con tut– te le sue ina:iustizie. Solo panendo di qui potrete ca– pire il senso dei discorsi dc- f~ ~~rtnit·p~bkm~at~ di esser personale, per dila– gare in una più vasta zona problematica, che coinvqlge 1 rapporti stessi tra cultura nei1""3 e cultura europea, rapporti che né il congresso di Parigi, né quello di Roma sono riusciti interamente a chiarire. L'occasione per tornare su questo scottante argomento, ci è quindi offerta ora da ~i~,tgng~B~~ eh~ ~~t~ ri!~ci~do~alo =:~ ~~ merunense \th-e. , cl e Re mi– racolato•, l'autore racconta la mancata com·ersione del re deeli cssazam, che in pun– to di mone a,·e,·a dichiara– to a un missionario di ri– nunci.are. alle sue 2J mogli, e poi miracolosamente a:ua– rito si trova davanti al eros– so problema della rinuncia o della riscoperta delle e gioie :~lai.f°!~ian~:o~~~ '\~t tanto 23 donne, ma le figlie * di WALTER IIAlJRO di altrettante tribù rivali, I pegni costituzionali di un or– dine sociale che una e a:ua– rigione miracolosa• può in– frangere da un momento a1- !;1'r·J't;!::C ~sl6n~~; in\'este tutta una P.roblema– tica ardua e diffiale, quella ~~~t~J~ J~~~bt~:: di questo continente dilania– to oggi tra idee e forme di \tita diffonn.i e do,·e nessu– no è ormai capace di tro- ~jak ~n ini;1dJe~1~eo~ ~= st.ruzione dei quadri tribali la lenta, inesorabile scom: ~=~o t,~!t~ 1 ~fl\~:rital: ~Elle~~:~~inln~~i~ifC>f~; nessuno ancora è \"enuto a guarire. Ci sono Ofa:i metro– poli africane, lice1 africani, uni\"crsità africane, oltre che negri nei quali la cultura oc– cidentale e i contributi del– l'antica ci"iltà si fondono ar– moniosamente. Ma non sono ceno questi i personaggi di Beti, bens\ gli uomini e sal– ,·atici • della foresta, gli es· sazam camerunesi le cui strutture sociali sono sta– te progressivamente distrut– te prima dalla colonizzazione tedesca, poi da quella fran– cese, e che si ritro,·ano ora in un tale stato di fragilità, per cui il minimo incidente P!-lò.C?mponare rischi era.– \'lSSlmt. In realtà, nessuna lettera– tura e nessuna fonn.a d'ane hanno mai assunto un aspet– to cosl colletth-o. come quel– lo dei popoli negri: per que– sta loro funzione • corale • e ch;Jmcnte aperta, letteratura e ane negra sono ncoessa– riaJDente impea:nate verso un avvenire che sarà ormai par– te integrante della vita e del- ~i~~ d~r,: 1 ~ ~:~ ~~t~:• ::: ~ s~~~ dello mille volte ripetuto. L'artigiano - poeta impegna con la sua opera i costumi le usanze. la storia, la geo: grafia stie;ssa del suo paese, scn·endos1 del materiale che ha a sua disposiz.ione, e so– prattutto di quei fatti quo– tidiani, che rappresentano la trama della sua \'ita: un uo– mo dell'Occidente dittici!• mente può immaginare il po– sto che occupano le atth;tà sociali, e tra queste la let– teratura e l'arte nel c.alenda– rio negro•aftricano. Esse non impegnano sola la domenica e le serate teatrali, ma, per trarre esempio dalla zona sudanese, ell otto mesi della staa:ionc secca. Allora il ne- ~~le è S:mf.!j~~nteuJ~ .-:enii, antenati, membri della famiglia, della tribù, del rea– me. Queste non sono che fe– ste, e la stessa mone è buo– na occasione per una festa, ~~~a rJia ~• ~~J: nascite, iniziazioni, matrimo– ni, funerali. E tutte le sere ~ sono i racconti. le danze. 1 canti! i giuochi ginnici, i drammi, le commedie. Il la– \"Oro stesso che c.elebra le nozze dell'uomo con la ma– dre terra è ancora • relazio– ne• e• poesia•; e i canti di la\'O:O,. del contadino, del mannaio, del pastore: poi– ché nell'Africa nera tutta la letteratura, tutta l'ane si tra– sfiaura in poesia, né l'una o l'altra ~ssono scindersi dalle attiV1tà ecne.riche del• l'uomo, e pa.rtkolarmente dalle tecniche artia:iane. Pittore o scultore che sia, l'artista negro si serve occa– sionalmente deali strumenti e dei mezzi imponati dal– l'Europa, non esita a rap– presentare la macchina, or– ao&lio dell'Ocadente. arrl\"a anche al punto di coprirsi di abiti europei, ma non per questo potrà abbando- k>.U-:r,i~to suea 1: n~;à~~e di uomo disperatamente teso in una lotta aspra e continua ~~':l 1:io~~azi;a°t~rtiJ!~ l'africano che cclebn. con I~ sue nenie le gesta di un eroe ~~~dodfa' 0 ~t~~: 1 dJ~:,rc ~~ rulo, della sua lingua, con t~a::~ Fe~i!~ ~!l 1:t ne, dell'elefante, della jena. del coccodrillo, il fa\-olista =[ti J'elj:'~a. ~ean~n~ anche di noi occidentali: il sacro diritto alla ribellione con~ la forza brutale, l'ob– bcd1cnza all'ordine dell'uni– ,-crso, il trionfo della libertà contro la servitù. E' evidente che il proble– I!Ja è anche di linguaaeio: lina:ua in senso nazi onale poichl non vi può es.se~ unione se la liniUa no n vie – n_ea oementarla. e Cosa pos– siamo fare? • si chicde\·a al cona:resso di Pariei il m3..1- (ConUn~ pag. 4) Pe.r mancan za di 1pazJo la conclusione. de.ll 'artJcolo: • Slanlflcato e . valo re. de.Ila Rulstenz.a • di Vale.rta Lupo t rln\ 'lata al proulmo nu– me.ro .

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