la Fiera Letteraria - XV - n. 13 - 27 marzo 1960

Domenica 27 marzo 1960 L~ FIERA LETTERARIA Pag. 5 * SCRITTORI [N PRIMO PIANO l} Adriano Grande: J/ iaggio in Puglia Un viaggio In Puglia an– drebbe fatto ln primavera. Persino l'inverno. ventoso o nevoso, naturalmente ha Il 5U0 fascino, da queste par– ti: e lo ha la caldissima estate: ma queste due sta– gioni spesso toccano en– trambe, specie nella Capi– tanata, punte di vera e pro– pria •crudeltà•. insopporta• bill da parte di chi non è uso affrontarle con l'infi– nita pazienza della gente dei luoghi. Di primavera, invece, quando gll intermi– nabili solchi del Ta,·oliere sono coperti di grano an– cora verde che lo rendono simile ad un mare ondeg– giante, quando i mandorli delle Murge e del Salento e i recenti agrumeti del Me– taponto, alternati agli an– tichi ulivi e al tendoni an– cora radi di fogliame, sono tutti in flore, la !lorida bel– lezza della regione, nel suo sfondo perenne di sobrietà che un tempo era miseria. non può non avvincere il turista. In ogni stagione. comun– que. una meta d'obbligo sa– rà sempre, per il viaggiato– re bene avviato. il Garga– no, dove le diverse carat– teristiche del paesaggio pu– gliese, con qua!CtJna in più, sembrano riunite ed esal– tate. Le tre zone panoramiche de1la •Montagna del Sole,, mole Immensa tra la pia– nura e il mare, riuniscono laghi, foreste, coltivati, agrumeti. pinete. spiagge, monumenti. caverne e In– finiti Santuari. Passato e presente. leggenda e storia sono continuamente intrec– ciati. su questa .fsola-mon– te•: e la pulita sottigliezza dell'arte e delle sue alti– tudini spiega il misticismo che da essa sembra sc.ende– re sino alle rive lontane dello Jonio. ad informare di sé l'animo più genuino di questo popolo. I pic– coli centri abitati del Gar· gano in genere son mal col– legati tra loro e col resto dc.I mondo. In avvenire, certamente vi sarà posto rimedio; e tuttavia, allora, la •Montagna del Sole• perderà la sua caratteri• stica più seducente, che è quella di dover essere un poco conquistata. di restaTe •remota•. lontana, felice– mente, dall'affannosa clvil– ta moderna. Salire allo Spe– co di Monte Sant'Angelo per la cosidetta <Via sacra• che da San Severo s'ad– dentTa nella gola di Sti– gnano e a poco a poco sca– la le rocciose •terrazze• dei monte. è un'avventura da viversi con animo addirit– tura medioevale. E lo stes· so va detto. per chi sale e San Giovanni Rotondo; sebbene il giungervi da Foggia sia adesso cosa ab– bastanza facile e pronta, per il frequente andirivieni di un servizio dj torpedoni. Occorre, forse. più tempo ad attraversare Roma o Mi– lano da un capo all'altro. Questa di San Giovanni Rotondo è la parte del Gar– gano meno ricca di vE;ge– tazione. I rari coltivati, con qualche mandorlo, si tro– vano dove c'era il lago di Sant'Egidio - fatto pro– sciugare nel 1905 da un sindaco provvido. per to• gliere gli abitanti del co– mune dalla loro secolare indigenza - o dove la roc– cia delle diverse cterraue• ha lasciato depositare un po· di terra. Più che nelle Murge, qui. è come se il mondo mostrasse le ossa del suo scheletro. La cor– riera s'arrampica nel pae– se, che è su un cocuzzolo tondo, lo percorre tutt'at– torno, poi scende in basso per risalire lungo una bella 5trada - che si vede essere stata ampliata da poco, fiancheggiata da una parte da villette e alberghi di nuova costruzione e dalla altra dalle edicole di una Via Crucis - sino al pie• colo e povero eremo di Santa Maria delle Grazie, noto da anni In tutta la cattolicità per le straordi– narie virtù di Padre Pio. La strada prosegue ancora, non finita, a destra d'uno steccato che chiude la vista sull'orto del Convento - dal quale sporgono cipressi e piloni di cemento armato di lavorl In corso - sino ad un gruppo di altre ville, anch'esse nuove o io costro· zione. Le hanno erette, al pari di quelle lungo la stra• da, persone d'ogni Paese che vogliono vivere nell'a• Ione delle gTazle diffuso at– torno a sé dal C'appucctno 5tigmatizzato. Si affacda sulla strada, a destra, lm· ponente e stupefacente, la cCasa Sollievo della SOC:fe• renza•, il grande e mo– dernissimo ospedale, dota• to delle più perfette attrez• zature. che Padre Pio ha fatto sorgere in questo brullo paesaggio con le of· !erte che gli sono giunte da ogni dove - principale quella di 250 milioni di Fiorello La Guardia - e con quelle che egli racco-- glie tutU i giorni nel suo fazzoletto da frate: il c!az– zoletio della Provvidenza•. Non da giornalista. ma co– me un pellegrino qualsiasi, e senza certo la pretesa di cintervistare• Il santo uo– mo - per riuscin·i, tra l'al– tro, bisogna iscriversi alla confessione con un anticipo ài sette-otto giorni; e per le donne la •prenotazione, si francese, spagnuolo, ingle– se. Tacquero quando ,alle 4,35, il Celebrante, già pa– rato. entrò da una porti· cina laterale. La Messa di Padre Pio, è noto, è lun– ghissima: chi l'ascolta, e vede ogni tanto, trasuma• nato, U viso del santo uo– mo, vi assiste con l'animo sospeso: non può fare a meno di sentire che sta partecipando ad un c:mlste– ro. non afferrabile dalla normale mente umana. Nel profondissimo sUenzJo, le parole rituali, pronunciate dal Cappuccino con accen– to prettamente meridionale ~ che un microfono amplifica stTanamente, sembravano echeggiare contro Il cielo, dove le stelle cominciava• no ad Impallidire, peT ri– discendere a noi colme del loro totale significato ori• glnalio. Ad un certo punto, il fervore deUa foHa venne scosso, staffilato, anzi, da qualcosa di inatteso. Fu, dapprima. come un nitrito di cavallo; poi divenne una voce, ohe chiamava ansiosa e In pari temPo leziosa: •Pio, Pio! Vieni Pio! Cosa aspetti? Non tardare!•. Ml il portichetto isolato, a de– stra della Chiesa, si vedeva, di là da una porta e da un finestrone aperti, l'in– terno d'uno spoglio stan– zo.,e con un grande tavolo coperto di grafici e di pro– spetti: la c!abbriceria,. !or– se. del Convento, che si sta ampliando, e insieme la sede dei c!igli spirituali• .del Cappuccino; i quali Pagine di vita * di ALBEHTO BEl'll,ACQUA L'occasione. per fissare sulla pagfoa questo incisi,-o, breve diario di w1 viaggio in Puglia, Adriano Grande l'ha avula durante una corrispondenza speciale S\·olta per conto de •Il Tempo, di Roma: quotidiano d1 cm i da anni redaltore. Le pngine. che noi presentiamo, quuidt, sono nate nel vivo di zm'esperie.nz.adire.Ila, con teme le caratteristiche di fresche:.za e di limpideua e/te accompa;:n.ano, in genere, i risultati estetici raggnmli in nrtù di un'autentica urgen:.a dt sensibilità e dt spiritualttà. Grande i nato a Genova il /<> luglio del /897 e, dopo ai•er /allo moli, mestieri e profe.ssio,ii, ha cominctalo a scrfre.re. in 1·e.rs1, in prosa e per il tealro: una mo lteplice. attività letteraria legata, tra l'altro, alla vita di riviste che hanno contato non paco nel corso del nostro cinquantennio culturale ( e alludiamo, precisamente., a .Circoli• e a •Maestrale,}. LA schedina bio-bibliogra(ica dello scn·t– tore genovese. potrebbe. essere così co11ti· nuata: e ••• la sua opera di poeta cominciò intorno al /911), con la pubblica:.ione di poemelli in prosa nel • Bare.lit •, nel e Convegno• e ue .l,a. Fiera lelleraria ., dire.Ila allora l:{a Umberto Fracclu'a, .. Grande, tra l'altro, i staio volonlario di r:,erra in Etiopia; ed il sr,o libro • Poe.sie rn Africa•• apparso nel 19JS f dopo • la Legione Pan·ni, diario di guerra,) costi• tuisce forse l'unica voce poelica ancora ,'lva e valida su quell'esperienza italiana... Ha scritto per il teatro diversi la1,-ori ancora inediti: ww di essi, • Faust non è morto•, rappresentato nel 193S a Roma, era una specie di • ma,nfesto • per tm ritorno allo spettacolo di poesia. Egli ha ora nel casse.Ilo due romanzi, di cui il primo i intitolato • Odor di selvatico,. (storia di una truffa mancata) e il secondo • Vime. sera a casa di tutti• (impostato sull'accorato filo di un amore sbaJliato}. ~aftt~~e.~~':1~'fju;n~~/ fs~,b;~::~ /'':Jfi~/; Rebe.llato di Cittadella di Padova, tutta l'o~ra poetica di Grande è stata raccolta in una specie di autoantologia, dal titolo • Avve.uture.e preghiere."'•e.dita dall'Ubal• diui di Roma... Come ultima initiativa, citeremo la /onda:.ione. e la dire:.ione. di un mtO\'Ogiontale. cl1eapparirà i11que.sri gion1i: sarà un quindicinale. di letteratura, arte e costume e si chiamerà •Persona•· A din·ge.rlo,ollre a Gr ande , sarà Camlllucci e il comitato di reda ;z.io, 1e. conterà i nomi di Tecchi, di Be.tocchi, di B arile, di Volpuu, ~~Il~ri~e,~ ,~~tec~1~~bfa•1iòg:!~cfi:~ di~:! e/te, ne.Ila più recente produzione. di Adriano Grande, si.! andata manifestando, in un modo sempre più dichiarato, una tendenza a cou/e.rire.mageior pastosità al colore della parola, a procedere. meno per allu.siom e più pe,r quadri diretti, esami– nati, diremmo, fronralme.nte.. Alla radice di ciò, sta indubbiamenle. la passione cltc spinge lo scrillore verso l'arte piltorìca (la pittura pulisa il cervello, afferma Grande). Nel corso di una mostra tenuta nel luglio del '58 alla galleria •Russo• di Roma, mo.stra elle comprende,,a gran parte della produ::.ione. 1:!°v~~; e~ ~~ B!)11~t~~~ ?::Jt:r~· oc~t: di angelo inesperto del mondo, delle sue !~ff~f,} f:;'',:;,fr:: !i.di ' ;:;;d,~/cf::!r°'1e~:. Noi, in ,·erità, mu tere mmo leggermente questa pur esatta affe.nnazione. e diremmo che il p oeta- scrittore più che vedere. per istimo, , ·e.de in questo modo perché n,ole., per una .spe cie di pre.meditarione., cioè. Sta in ciò and1e una delle ra1ion.idella poesia di Grande, da cui scatunsce. quella .sua volontà di al:.arsi al d1 là delle limilate vicende terre.ne. ,per immergersi in una luce di .spirituali tà limpida, do,·e l'unico e vero conforto è la fede. Allraverso lo spin·to inteso come richiamo sensibile nell'ordine de.Ile cose, lo scrittore. cerca di far luce e ordine alla .sua materia. E' quanto succede anche nelle pagine elio qui presenliamo. ALBERTO BEVIl.ACQUA deve fare circa due mesi prima - io scesi dalla cor· riera sul plau.ale di Santa Maria delle Grazie verso Il tramonto: e subito entrai nelle chiesetta, gremitissi• ma per la funzione vesper– tina. sono dei borghesi, che lo aiutano nella sua opera ca• ritativa. volsi: chJ sragionava a quel modo era una giovane ptc• cola dl statura, dall'aspetto civile. con U capo avvolto In un fazzoletto scuro, che le lasciava libera 60lo la !accia. Fendeva adagio la !oUa. nell'intento di acco– starsi quanto più le era possibile al portfcbetto. Me la trovai accanto, presto: le gettai un'occhiata, per subito rabbrividire. Aveva deell occhi lnvetrati da ca– pra. lustri e stravolti, privi di umana Intelligenza, e un viso quale si può vede• re soltanto in certe raf!i• gurazjonl di LUcifero nelle Cattedrali gotiche. In una mano stringeva una Filotea e alcune Immagini csacre. Un fraticello ceJebrava; ed un altro illustrava del cfiorettb francescani. Tra coloro che ascoltavano, presso l'altare, era Padre Pio. Quando s'alzò per la– sciare la chiesa. la sua sta· tura piuttosto alta e mas– siccia e il suo profilo bar• buto di anziano pastore di Presepe, si stagliarono sullo sfondo, in una inquadratu– ra tutta per lui: l'espressio– ne era soUerente ed affa• tfcata. Con uno scrorlone delle larghe spalle, parve ad un tratto gettare via da sé fatica e dolore: e sor– rise all'altare. segnandosi. Tornai aH'aperto, per guar– dare un poco. dall'esterno, la cCasa Sollievo• . Amplissima e solida, ele– vata senz.'economia su una larga piattaforma pavimen– tata e ad aiuole, con empie scalee d'accesso, due fonta– ne, lampioni decorativi, la costruzione non dava af– fatto l'idea di un ospedale: piuttosto, d'un imponente e lussuoso albergo di riviera. La vista che si godeva dal– la piattaforma non si spin– geva oltre t'ultima, vasta <terrazza• garganica; ma laggiù in fondo, oltre l'invi· sibile Tavoliere, in quel momento una luce grigio– rosa saliva nella tresca aria di monte, e accresceva la festosa incongruita che, per la cireostante desolazione, l'ed.Uicio acquistava. Il pianto e gli strazianti gridi di una bambina, che stava– no probabilmente medl<"an– do di chissà che male, si rov.;sciarono da una fine– stra a riportarmi aJla real– tà. Sul piazzale, ogni tanto approdavano automobili, con targhe delle più lonta– ne città d'Italia. Due tofl)e– doot sbarcavano un toltfs• simo gruppo d! pellegrini giungenti dall'Austra sotto In quel pot1iclletto. alle tre e mezza prima dell·alba del giorno successivo. vi-di quei borghesi e dei frati disporre in un battibaleno un altare mobile. Quando H tempo lo consente. difatti, Padre Pio dice messa al– l'aperto poiché la folla dei fedeli nella piccola Chiesa non ha più spazio suffi· ciente: e i fedeli erano quel giorno ciroa un migliaio, ognuno con un suo proble• ma morale, un suo dolore, un suo bisogno di illumina– zione. In attesa della Mes– sa, si sentivano i diversi gruppi recitare le loro Ave-– marie In italiano. tedesco. Una pazza o un'Invasata? Conferimento del Premio "Libreriai Di oscuri" * A seguito del concorso &andito dall'Ente Italiano Pro Cultura, incollaborazione con « la Fiera letteraria» * La Giuria nel corso di nu- ra»; 2. premio di L. 100.000 merose riunioni nella Sede non assegnato; Per le miglio– dell'Ente Pro Cultura in Ro- ri idee relative all'esposizione ma e dopo un attento esame nelle vetrine: 1. premio di degli elaborati pervenuti ha t... 200.000 asegnato all'elebo– deliberato all'unanimità: rato contradistinto con il Per le migliori idee relative motto cF.diz.ionf 60•; 2. premio alla presentazione de1 libri di L. 100.000 non assegnato. nell'ambiente di ritrovo. 1. La Giuria, dopo aver giu• premio di L. 200.000 non asse- d.icato gli elaborati vincenti gnato. 2. premio di L. 100.000 ed assegnati i premi, ba pro– assegnato all'elaborato contra- ceduto all'apertura delle bu– distinto coo il motto •Edizioni ste ronenenU i nomi dei vin• 60•; Per le migliori idee re- cltori ed è risultato: Motto lative all'ambientazione del cEdizlonJ 60•: dr. Guido Glu– llbri con le opere d'arte: 1. liani, Roma. via Carnaro 15-C; premio di L. 200.000 assegnato Motto e Acqua Azzurra»: pro· all'elaborato contradlstinlo fessoressa Maria E. Motta. con 11 motto •Acqua Azzm-· via degU Zinzar1 55, Roma. Continuò, sempre splngen– dOS1avanti, a dir cose paz– zesche. a rlpetere Il suo nitrito, finché uno degli as– sistenti borghesi del Padre non sce se dal portichetto e, presa.la per mano, la con– dusse dolcemente altrove. Padre Pio, curvo sull'altare, lontano da questa terra, sembrava non essersi ac– corto di nulla. AHa celeva– ?lone• - limpida, la luce del giorno si spandeva at· tomo sorgendo dietro Il monte - ¼avoce della gio– vane tornò a farsi sentire, distante ma altissim8. forse dalia finestra di uno degli ~lberghi. L'Indemoniata grl• dava a squarciagola !rasi stupidamente sconc:e. In una pausa di lucidità, gri– dò anche: •Madonna. non llasclatern'i. andare all'ln· ferno!,. Una donna, sugli scalini del portichetto. dove attorno all'altare erano del– le suore-infermiere tutte C>ianche, dei malati. altri frati ed un cieco, scoppiò In un pianto dirotto. Non potevo non pensare che dove c'è un Santo c·è anche, a riprova, il D!.a volo. E formulavo ta preghiera che U Padre, se glieravcs– sero condotta davanti. li– berasse per sempre quella poveretta, con la benedi– zione delle sue mani .stlg• maU:zzate. deHo sc!OC'COe volgare demone ohe la tor– mentava. Più tardi. finita la Messa, quando alle set– te meno un quarto Il Cap• puccino entrò in Sacrestia per iniziare, dietro una bianca tendina, la serie in· terminabile delle Confes– stonl maschili, io ml limi· tai. mentre egli passava e tutti gli astanti gli si ser• ravano addosso. a s'fiorargl.t H salo con una mano. A lungo, poj - suggestione o realtà - mi rimase sulle dita odor di volette e d'in– censo. Fuori. era giorno fatto; il sole colpiva in pie-– no la cCasa del Sollievo•: ricominciavano a giungere automobili e torpedoni. ADRIA.1'1:0 GRANDE Giro tu, d'Italia ml Stanno per apparire i rac– conti di Compagnone, stam– pati da Vallecc.hi e intitolati • L'onorata morte •· * A Milano. al Centro Son Fede.le, un'organi:za-=:ione at· tivis.nma, c'è stata la proie• zione del .film egiziano • Ha.t– .san \\'e Naima • con soltoh• ro!i in froncue. Alla Galleria del Naviglio espone Joppolo; alla Cairola Sigfrido Maovaz presenta incifioni, sbalzi e dipinti, momenti di una /on• cittlle.sca fabula picta, preci– sa paddianamente il pre.re.n– tatore Bernobini; al • Co/é des Artistes • di via Bre.ra 3, è cominciata una mo.stra da pittura cosmo - radioattiva, variante. Titardatoria d_el /u– turi.smo autodefinita "libera mani/t,Uazione dello .spiri~ ro •, nata a Co1anz1tto 2 anni fa dalle doglie avvenirisli– che del pittore de Ceree. * A Roma, il 22. conferenza di Beonio Brocchieri al– l'ISMEO: Attualità del Giap– pone; .sempre il 22, all'Ac– cademia Polacca conferenza di Witold Kula: ~ origini del capitalismo in Polonia in una prospettiva di storia compar-ata. Ingresso gratuito. Al Centro Culturale France– se, piazza Campitelli, Rogcr Planchon ha parlato. il 21, su • Notre Theatre •, ossia sul }oro teatro. L'Associaz..o• ne Italo-Americana, sempre il 21, ha presentato la stu– diosa Reneé Lang che in tta• liano ha parlato su • Rilke e l'Italia•· Alla Se.Jecta, mo– stra di Palumi \Ve.i, alla Me– dusa della pittrice greca Pi– tari Pangalou, alla Ruuo personale di D'Aloisio dal Vasto. * A Torino, alla Bi usola espone Pele.r Folde &, • µe.in • Ire de nalionatil é ang lai.se , mais d'origine hon groi.se e vii:ant en Franc e •: alta G a– ùttea, di.segni di arlisti ita– liani, da Afro a Bartolini a Ccrrd, Ca..sorati, Cauinan, De Pisi.s, GuUt.UO, Moccari, Ma/ai, Manzù, Martlni, /tfo– randi, MU.Jic, Rosai, Rou1, •Sa.uu, Savinio, Severini, Si– roni, Spazzapon, Viviani ecc. * A Udine anche. d1segn1 italiani a 11a galleria del Girasole. * A Mestre, dipinli e inc1• .rioni d1 Barbi.san. * Da Bari a Roma è passata la rivista Polemica, e da gran formato a tascabile. e d a l giardmiere zoologico Triggiani ad Accattatis. * I libn pi\J venduti in Italia nel secondo semestre del '$9 sono stati: • Il Gattopardo •; • Lolita • di Nabokoo; • L'ar– mata tradita• di Cerloch; • Storia dei Greci • d1 Mon– tane.Ili; • I racconti• di Cal• vino; • Una vita violenta •; • Le piace Brahms1 •; • Ju• .stine• di Durrell e • La Gilda del .Mac Maho-n • di Tutori. PERUN'INDAGINE SULLA POESIA CONTEMPORANEA * Invito alchiarime * di ELIO ,,_ .,ccnore:, Entro quali tratti è ri– conoscibile il volto di un poeta? Quanti e: segn: • occorrerebbero (prendia· mo scandalosamente lo esempio dal noto quiz del MusichiereJ per indi,._;. duame il profilo? ?\on la caricatura alla '.\Ialorana. che non abbiamo voglia di trasportare in satira (se proprio non siamo tirati per i capelli) i tratti so– matici di cui si compon– iono il volto e l'anima di persone che stimiamo e reput!amo degne di con$i· derazione e di rispetto. ti ritratto autentico. invece. nelle sue linee naturali. pi\J figurativo che astrat- to: ecco quello che vor– remmo tentar di indicare. senza pretese che esso pos– sa sostituire la foto della carta d'identità. ma che serva unicamente alla no· stra personale otfìcina, o p:ù modestamente al no– stro laboratorio. a quel banco di ricerca su cui disponiamo, ancora. di qualche ferro del logorato mestiere. '.\la pi\J che il \·otto del poeta, \·orremmo tentar di indicare quello che consi– deriamo il e: carattere• di questo particolare momen– to che la poesia sta attra– ,·ersando. T. S. Elfol L'attuale stagione è ab– bastanza ricca di elemen– ti. nuovi o rinnovati. che bene o male con la poesia hanno qualche attinenza. cioè si scorge in alcuni dei libri o dei saggi più re– centi lo !-forzo da parte dei singoli aUtori di rag· giungere i confini della re__gionepoetica e di ,·ali– carli. come a qualcuno ci· pita infatti. e non per la prima \·Olta . UNA LEZIO! E DI ONESTA' E DI CHIAREZZA * Saggi di Eliot sulla poesia cli PIETRO Cl.li.I TTI Dubito della grande==a - .se non relativa a que· sto secolo esperimentale - della poesia di Etiot, già assai. meno d.i quella di Pound, maestro e pro· /ero d'ogni esperimento: ma r olimpo s·ul quate hanno seduto Eliot ha una indubbia utilità, una funzione. Eliot è sicuro. le s-ue dichiarazioni d'umiltà partono do un livello di consapevolezza che ci /an– no garanti non si tratti di falsa umiltd. propria degli arrivisti in cammino. sono dichiarazioni di onesta co– scienza. di chiaro discer– nimento: Eliot pu-Ò pren– dersi dei lussi. e sa p ren– derseli in prnti.ca con /1.em · matica l uciditd: può giu· dicare, definire. Qui l'uti– lità del suo olimpo. sicuro o franabile non importa. Dal nostro punto di vi.sia. sapendolo lassù noi pos· siamo credergli. affidarci ai suoi giudizi, sicuri della sua sicurezza. E' sempre stato questo il beneficio delle altitudi– ni garantite. riconosciute con suOìciente larghezza: neH' incerto e fluttuante dei valori poetici, uno che possa giudicare, s/OTbicia– Te, connettere, e dello gen· te che per questo mezzo arrivi ad estrarre dal con– fuso dei primi valori net– ti. dal caos un primo or· dine. Fin dove si possa giungere con la conoscen· za deUa letteratura anglo– sassone, vediamo bene che Eliot è anche onesto, non azzarda ma avanza su una sua personale, acquisito e sofferta conoscenza, e quando µare che contenti qualcuno donandogli una valutazione atrettuosa più che una netta definizione di valore, ancora giudica, seppure in minore, sen· tiamo che sta di là e di– spone per un di qua, è sicuro, assicurant.e. Senza calcare la mano. Eliot incasella i paeti an– glosassoni precedenti e coetanei secondo una chiara, perS'U(lsiva ma fer– ma scaffalatura di meriti: sa il posto di ciascuno, può permettersi deUe sfu– mature meravigliose per evidenza, delle distinzioni sottiti. E' cosi. e umano• che ha det femmineo. co· sì veUutato, così e: mogi– strale •· Credo che non ci si passa arrabbiare. con lui, se anche perfora un merito al di sotto del li– vello wpposto, o auspica– to. Eliot non è invidioso, neanche una parola lo Ja· scia intravvedere: foTSe la s-ua raggiunta sicurezza ha vinto, ha sbarrato la stra– da ad ogni troppo umano dette valutazioni aggressi– ve. torbidi? per nascere do un irrisolto interiore. La sua p rosa Tasenta la clas· ski.td . sa far risplende-re pensie ri notturni, sa met– tere in ombTa pensieri troppo chiari; non presu· mc mai roppo dall'intel– ligenza del lettore e dun· que scende quanto più può alla esemplificazione, al commento in minore. in– sieme presume dal lettore un'atlenzione piena e dun· que lo pone al centro d'una lucida ragnatela di giudi.· zi. di ragionamenti, di in– teres.santi citazioni che non ammettono scampo o distrazione. Sa criticare e valutare con chiarezza e coerenza alla materia scel· ta. ed insieme arricchire alle giunture il discorso con Tipieghi nella sua più personale esperienza, con· fess-ioni, giudizi generali: anzi il suo avanzare len· to. forse appena monotono (ma tristo chi.non sa an· noiare. disse Nietzsche), è illuminato come una stra– da notturna dai lampioni de i g iudizi generali, an· ch 'es.si disposti a sapiente sp aziat ura. La sua prosa ha, si sarà . ...., I intuito anche dal come m'è riuscito di presentar· la, del fascino. tra magi– strale e amicale; ci dd lo sicurezza e anzi 1a Qaran· zia di un acquisto di espe· rien.:a e di saggezza. Ed Eliot è un saggio: da qua– lu11que nodo di vipere venga la sua limpidez.=a di forma e di contenuto. essa e: appare• lavorata da tanta espe-rien=a e co· noscen=a e umanità che quasi per risposta di gra· titudine condividiamo i suoi pareri, ci arricchiamo impulsivamente delle sue personali valuta=ioni. per andarle domani a rit..·en· dere come nostre al mer– cato delle opinioni. nunzio come d'un peccato da sconraTe - ecc.). Il volume tradotto da Alfredo Giuliani, ritor– niamoci in fretta. Tapore· senta la prima organica sistemazione degli inter· venti di Eliot suH' argo– mento della poesia e dei poeti. comprendendo te– sti già celebri. citatissi· mi, da La funzione socia– le della poesia o Poesia e dramma. che chiarisce e spiega l'intento di Eliot nell'accingersi a scrivere per un teatro in versi. ma it discorso slarga da Sha– kespeare. irripetibile. som· mo, agU esperimenti di Yeat.s, e punta in profon· dità nello studio del lin· guoppio drammatico. nel· l'intuizione della necessi– ta del teatro in versi co– me e: intensi./icazione > del dramma. quasi strumento i.ncantatorio che restitui– sca al teatTo la sua ori· ginaria funzione; come in una celebre pagina di Poe, assistiamo al ragionamen- '.\1a si tratta di c:confini• dh·ersi da quelli dell'im– mediato dopoguerra. Qua– li? Ci Si chiede. E quali e quanto restano \·alidi gli esperimenti di q u e g I i anni? Intenzionalmente ho parlaio di Eliot critico, e non poeta, per quanto di/· /icile sia spartire questo do quello: i' occasione è data dall'Editore Bompia· ni. veramente benemerito della cultura con la sua collana saggistica e Porti· ci>, pur tra alti e bassi (proprio contemporanea· mente sono usciti i saggi di. Eliot e: Sulla poesia e sui poeti>, dei quali si di· scorre. scritti o I.etti ne– gli ultimi sedici anni e seguenti i e Selected Es· says », e e: La situazione drammatica> di Nicola Chiaromonte. scelta di ar· ticoli d'argomento teatra– le, da porsi sull'altro ca· po fOTse dell'altalena del· le benemerenze). Un' oc– casione rara, per chi s'in– ter.?ui. di paesia: rara– menre possiamo leggere di saggi.stico a questo H· vello di chiare=:.za. nel sen– so del comprensibile, del è simpatico>, e di ampiez· za, nel senso dello spazio abbracciato. e di. pro/on· dità, per quanto la trat· tazione scende. la perso· na!itd del saggi.sta invade la mate-ria, cala con que· sta alle prove del fuoco delle definizioni ultime. personali, dove la lettera– tura scopre l'anima, la pagina cammina tra il monte della poesia e, al– l'altro bilico. l'abisso del– la confessione. La critica cosi intesa non è intesa in Italia, dove per antica consue!udine non vi si ap– plicano persone intelti.– genti ma vanitosi o vani intellettuali, né saggisti né saggi - si esce troppo spesso dalle pagine criti– che dei nostri maggiori con la convinzione dolo– rosa d'essere stati turlupi– nati, deviati. falsati. noi insieme ai poeli trattati. Manca un Eliot. è vero: mancn la sicurezza, la cal– ma. la maturità umana d'un Eliot (i nostri più noti paeti si. odiano, i'ab· biamo considerato nel ca· so del Nobel a Quasimo– do. e odiano il passato che sembra limitarti, il pre· sente che sembra volerti accantonare, sono lontani dalla sicura serenltd con cui Etiot parta e discute di Pound, Yeats, segui– tando un vitale scambio, il fluido dare e avere di giudizi, di opinioni, delle societd culturali vive. Ma forse i nostri poeti sono insicuri, e questo intorbi– da quel che sentono. av– velena quel che pensan-0, li stringe nel loro egoi– smo: come non c'è un Etiot, non ci son-0 un Pound, un Auden. Ognu· no ricorda che scrisse Car· dareUi di Pascoli - e Montale ha oppoTtuna– mente cercato fuori d'lta– Lia i suoi. argomenti - e Ungaretti dalla sua cat– t.edra lo se-nrii. di.struggere Pascoli. ridotto a un poe· saggista, un acquarellista. e fare il nome di D' A,:- Dopo il conferimento del e Premio della Critica » aUe Poesie di Guglielmo Petroni non si sono \-eri– ficati fatti nuovi in questo settore. Quella proclama· zione. sulla quale abbia– mo già espresso il nostro parere. conclude,~a un'an– nata piuttosto movimen– tata. Dai vari premi (Ca· proni e \"illaroel al Via– reggio, \"igolo e Leonetti al i\far::otto. Carrieri al Chianciano, Cattafi e il sot– toscritto al Cittadella. Del– la Corte e Cremaschi al Firenze} erano rimaste senza lauro le raceolte di Fortini. Erba. Curci. Spa– ziani e qualche altro. pur merite,·oli di i-iconosci– mento. e che in taluni ca– si meritavano di sostitui– re qualcuno dei premiati. to Wl modo con cui un poeta previ.de , organizzò ed att uò, m olecola per mol.ecola. una sua opera, nel nostro caso 1· e Assas– sinio nena Cattedrale». Unich! per bellezza e commozwne. ma sempre tersa , limpida, sono le pa– pi.ne dedicate alla gran– dezza di Virgilio. e: anima naturaliter christ-iana •· primo e sommo dei poeti europei, per virtù di lin· guo. di splendore formale e c."mpie...-.-za di visione. il paeta che e: si conquista la centraHta del classico sttpremo; è - lui, dice Eliot, il centro della civittà eu· ropea, in una posizione che nessun. altro poeta può condividere o usur– pare». Gli altri e: classi· ci» olimpici sono natural– mente Shakespeare e Dan– te. ma e Virgilio è il no– stro classico, il classico di tutta l'Europa,._ Una proposizione va poi ricordata, circa il dolente argomento dei rapporti tra critica e poesia: e: Quando nasce una poesia è acca· dura una cosa nuova che non può essere intera– mente spiegata da qual– sivoglia cosa avYenuta prima. E' questo. io cre– do, ciò che s'intende per •'creazione">. Va ricorda– ta. e rilanciata ai critici del metodo dei Taffronti, del-l'indagine sulle oriaini, dei paragoni, delle filia– zioni eccetera, quos-i lo storia della poesia fosse una faccenda intrecciata di cpigonismi, di furti e doni scambievoli. e la per· sonalitd un incidente tra– scurabile. Non è passibile, neppu· re a grandi' tratti. men– zionare tutti i problemi d'ordine generale. anche sol.o questi, toccati o sfio– rar.i da.Ile dita magiche di Eliot, sulla tastiera della sua saggia est>erienza e comprensione del fenome– no poetico. Tralascio del tutto i saggi su.Ila poesia anglosassone. Sconcertan– te, e dunque almeno da accennare. è i.I saggio ini· ziale della raccolta., inti· tolato e La funzione so– cia.le della poesia •• nien· temen o, e secondo una funzionalitd che nessun marxist.a saprebbe ricono· scere. distante com'è dal– la morta. depravante fu.n· gibi!ità etti la parola stes– sa~ e funzione•· ormai al– lude, corrosa dal maluso. e A wie, dice intanto Eliot, il fatto che un paeta si serva della poesia per so· srenere o per combattere un <'erto atteggiamento sodale sembra privo di importanza. (Pensavo alle Ce-neri di Pasolini. insi- stentemente). Quando un poeta riflette u• atteggia– mento diffuso nel suo tem· PIETRO CL\tATII (C-Ontlnuia pai:. 6) La nuo\·a edizione del– l'Antologia di Spagnolet– ti. !"articolo di Bo su Suc– cesso di no~embre e infine il .numero 2 del Menabò e il numero 16 di Nuova Corrente, sono le ultime indicazioni critiche da cui può prendere l'an-io un discorso sui testi di poe– sia e su alcuni atte1.e'ia· menti della critica riferi– bili a questi ultimi anni. non trascurando natural· mente di tener conto del Repertorio di Falqui e de– eli Studi per una anto– lo17ia di Costanzo. sebbene relati\lamente più distac· cati nel tempo. * Rientrano nel nostro di· scorso anche le posizioni assunte da ri\liste quali La Situazione di Udine e Quartiere di Firenze, che con Of/icina, il Verri, ~·u0- va Corrente e Menabò se· gnano le punte più a,·an– zate e più direttamente interessate al nostro di- scorso. . Cogliamo anzi l'occasio– ne per indtare i singoli esp0ne~ti dei vari grup– pi - s1a poeti che critici, e naturalmente critici, poe– ti e editori che libera– ment.e desiderano interve– nire - a pubblìcare sulle pagine della Fiera lettera– ria il loro punto di \·ista. i loro consensi e dissensi nei confronti della poesia attuale, della critica attua– le. degli antologistL degli editori. dei premi, io ma– niera aperta. e spregiudi– cata, unicamente interes– sati a comprendere questo preciso momento della p<>esia. il suo e carattere » appunto. e considerando che nel medesimo processo anche la narrativa. la pit– tura, il cinema, il teatro e tuit.e le altre arti non so· no meno coinvolte. Un tentativo di chiari– mento, dunque; un e im·i– to al chiarimento> delle singole posizioni. e delle resp0nsabilità che critici e poeti hanno (o non han· no) nell"attuale momento della nostra cultura. Un.indagine, uno stu– dio comparato che tenga però conto dei risultati raggiunti anche ·in altri paesi; una coscienziosa e coerente disamina di quel– li che Macrì ha chiamato •figure> e ccaratteri> del– la poesia contemporanea. Il nostro invito (non ad una e: inchiesta>, ma ad un e chiarimento •) è so· prattutto rivolto a quanti &\'"vertono che qualcosa di nuO\·o è nell'aria. Dare un nome ed un significato a questo senc:.o di disagio che coglie molti gio\·ani alle prese coi pro· blemi e le finalità di q _1el– la che Falqui ha augura– bilmente chìamato e poe:– sia in cammino». ELIO F. ACCROCCA

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