la Fiera Letteraria - XV - n. 13 - 27 marzo 1960
Pag. 4 SCAFFALE VECCHIO E NUOVO * Una storia di Milano * di HARl1\0 PAR~NTI Certe ,·ol•e. la logica ,·a a farsi bene.d."re, come si dice in g.ergo lombardo. U110 pe.11- sa, mfaui, che uomini celebri 11011 si nasce, ma si diventa e, sempre a fil di logica, con– clude. che di 1111 1101110 dfren– tato celebre si possano co110- scere, con certe~a. vita, mor– te e miracoli dalla celebrità m poi; mentre non è sempre facile risalire alle .me origi11i. A Beniardi110 Cario e suc– cesso csattamertte il coutra– rio: di lui si conosce esatta– meute. il gioruo in cui uacque, mentre. sulla .ma morie si ha11110 dari assai ,·aghi e co11- 1ra.sta111i. Può darsi. anche, elle la celebrità di Bernardino Cono, com· io la ,·ado affcrnumdo, ora, tanto decisame,ue, debba :~r:;r:,~,p~~::1?!~~;,1 %c~e~ di pretasa en,dita, ma certo si ofle11dercbbero i buo11iam• brosiani se qualcuno affer· masse di ig,,orare il primo storico 1•olgare della loro città. I.A sua storia di Milano, scritta per incarico di Lodo· vico il Moro, risente, natural– ,m.,,te, di tillti i vantaggi e di tutte le li111ita::.io,1i della du• cale tutela: me::..::.i economici, da un lato, e illimitate pos• sibilità di indagine, dall'altro. Al Corìo furom, aperti tutti gli archivi e le biblioteche, 11011 solta11to di Milano, ma della Valtellina e del Lago dì Como. Di quel che Ila tro,·ato, il Corio, fece uso scrupolosissi– mo; quel che 11011 c'era Io irn•e111ò, pare, con uua buona dose di /anta.sia. Criticata, tartassata, depre• cata, l'Historia resta quel che. è. Il Vossius e. il Simmler ne lodarono anche lo stile, forse proprio per quell'irifarcimen– to comiuuo di lati11ismi, clre spiacque ad altri: e., sincera– mente 11011 sarebbe consiglia– bile come ,lettura amena. Ma a ,·olerlo considerare com-e docw11e11toumano, più che Ustimoriian::.a storica. si può rile\•are 1m certo compia– ci111e.11to mondano col quale il Corio, appena gli è possibile, entra nella cronnca del suo tempQ e nel costume del mondo in cui visse. Badate a quanta minuzia pane nel ri– costruire. cerimonie., matrimo– ni, banchetti: basterebbero le. liste de.Ile. • btu1digioni date nel convito della creazione del duca Gio,•an Galea::.zo,.e.quel– le per lo spasali::.io di l'io• Ritornodi PusJdn * cli .JlASSnlQ GHILLA.l'Dl laute, figlia di Gale.a.:::.o,per far invidia ad 1m ferratissi– mo trattato di mascalcia ri– nascimentale. Ma se11::..a leggere. 1111 cru– do elenco di ,1iva11de,accon– tentiamoci dell'arrivo dello sposo: • La venuta di Lio11ello fu à i diciasseue di Maggio nel• la vigilia della Pentecoste, e fuora della Porta Ticinese Ga– lea::.::.o gli andò incontra co11 11.obilecompagnia, nella qua– le pri11cipal111emei11terve1111e. Bianca sua mogl iera, con la contessa Isabella moglie.ra di Gio,•an Galca::.::.o,Ricciarda 111.oglieradi A11drea de' Pe– pali; con ottanta damigelle. tutte ad 1111a foggia ,·estite.; cioè, cotardia cou mauiclte di pa110bianco reccamate à tre– fofio, e ima correggia sopra i galani di valuta d'ottanta fio– rini. Doppo seguita,·a Giovan Galea.:.:;_o co,11e di Virtù, con trenta ca,·alieri, e trenta scu– dieri, a simil foggia vestiti, sopra possenti destrieri, e. selle da giostra. Doppo 1•e- 11iva Manfredo da' Saluu.o, Protasio Caimo consiglieri del pre(ato Sig11ore, Fra,1ce.• sco de' Zancadij, Dome.nico Ardi;;.oue.,Giacomo de' Previ• di, e Ca.sparo Vice/orte vica· rio del prelibato Siguore, tilt· ti vestiti a simil foggia, ec– cello le correggie, ch'erano di manco valuta; d'indi Pietro d1Biaso110, Giano/o degli Ar• menolfi, Fraucesco de' Beni, Giovam,olo da Birago, e En· rico del Conte Rasonati, e la famiglia di questi era vestita a simil foggia, ma le correg– gie d'arszento. Nel medesimo r~~~: 10 c : 1;::.::.;}:~~:1~ i~e:,:~~ [A' FTER LETTERARIA Linda Puccini: Fiori Domenica 27 marzo 1960 L'estetica sotto processo * di RENATO ilUC(;I Il successo riscosso dalla ero- filosofica dai primordi ·del No· le due C!1tegor!e.più_ 5!'Crc :t-1 ~~~~i i~1f~~f~ufl~fil~~fi: d:1 1 ~ ~:n~~t. 0 i~°c 0 ut~i~f;;~ ~'ì3p~= ~~~~ni~at1~:~~ 0 r~:h:t'i~ o;~~ l"arte in una specie dl e sonno cesso intentato conlro d1 essa son.ahtà nel\ arie .. ed e_saunta dogmatico•• dal quale si può e nel corso del quale si mo- co~1. la canea _distrutti, a. lo ~~ateln~~sibimsi:;;: c::.r,1~~ ~~ti~~ c~~~~~~o~eezzaé c~~~ ~i~~~~:~~~na~~ 0 ~t~f!~f; :r~s:; 0 ~:~ r;;:~;!a alq~~~ :;,aci~f~~~~icf~ ~ ~:: fa~~~ ~t~~•~~~~~ 1 ~e;'iFfi1oi:fo'"~ ,·olume della Filosofia dello prc'ienli le difficoha di certe ogm ingerenza .m. q~esto cam· Spirito. e alle polemiche sorte correnti contemporanee cli este- po_.nel sen~ di_ hmna~ la ~a ruori casa sul problema del- tica, e si traggono le conclu- :mone a dire ciò che Iestetica l'arte in genere ,essi hanno con- sioni. non può essere e non può prc– tinuato placidamente a dormi- Leggendo le prime no, anta tendere di essere; a\'rcmo. al• re cullati dalla celebre for- pa;:ine dedicate dall'Autore ai !ora, ,;ccondo l'interprcta.z1one m~a. a più riprese ritoccata: filosofi che pro,·ocarono la cri· del Plebe e con e,·idc!1tc rc– intuiz:ionc-csprcssione. si dcll'c_stctica sistema.tic~. _,·ii::_o minisc<;n7.itkan~iana_..dct pi;ole· Ma era fata1e che, prima o fallo di pensare. abs,t 1muna gomcm a ogm cnuca .d arte poi, \'enisse in discussione non verbo, a quei terribili anima- (compito della quale ~ d1 com– solo l'Estetica del Croce, ma letti chiamali 1enniti che, do- prendere e far c~mprendcrc), 3ddirittura la questione istitu- tali di robusto apparato boe- anziché una estetica filosofica zionaJc, cioè la le;:ittimi1à o cale masticatore, disuuggono sislem.itica, senza che tutta,·ia meno, di una filosofia delrarte. fondamenta. armature. strut- sia con ciò negata alla filoso• La scomparsa del Patriarca ture, 1ra,11turc e infine _tutto fia la possibilità di pensare sul· della nostra cultura. un arasso quanto può esser raggnm10 l'anc come su di una delle cinquantennio tra.scorso dalla dalle loro tremende mandibo· tante altre esperienze umane, prima edizione dell'Estetica, il le... Tali studiosi cominciano e 1an10 meno la possibilità di ricco complesso dei la,·ori stra· col rosicchiare le basi della sal\·aguardare la critica d'arte nicri, specialmente inglesi e estetica psicologica tedesca, dai paralo1Zismi. ancora un ri– americani. riguardanti la spe- (Max Dessoir): poi attaccano la cordo kantiano, in cui essa è culazione sul concetto del Bel· estetica idealistica, rappresen- po 1 tata a cadere. lo, nel fra11empo pubblicati. t?,ta in Italia da Croce e Gcn• Tralascia.mo le ,·arie discus– han reso ormai ma1uro il mo· ule (Volkel!, Brooke, Calogero, sioni coerenti e incoerenti in mento di fare il punto anche Guz:zo, Carbonara. ed altri an• difesa dell'estetica, per gjun– qui da noi sul problema del- cora): 9uindi si f~nno a,·anti gerc più rapidamente alla ler– l°artc. a proposito del quale, ~r dcl1~~a17 teo~e gl'?tt?lo- za ed ultima parie del libro, del resto, si discetta da quan- g1che, st1list1chc, s1mbohs11ch~ con'iacrata dall'Aulorc al si– do l'uomo ha cominciato a fi- e semantiche. con l.'cffetl~ di gnificato della crisi t! del pro– losofare. . . . concorrere .alla ~•ssolui.~one cesso. nel corpo della quale Un libro d:1 battaglia,. desti- delle esteti.che s1stcmat1che vengono prese in esame J'cste– nato a suscuare polemiche ~ (Vosslcr .. Sp11:zer,Ja'ipers, Og· cica renomenoloizica, la scien– discussioni. e,·ersore audace d1 den e R1c~ards. ~assirer. Pal- lifica. la man:istica e l'esisten– lu!le. le ~te.tiche filosofiche .a me~. Moms, Pagha.ro_.Calog~- 1.ialistica. prima che siano for-– pnon scien11fiche assolute s1- ro), scn7.a contare il contn- mulate le conclusioni generali. !.~gJi~~cb:Sse~ c°cf~~o~\t~~':1e~nti ~~!?cade!ncDc~:~~~~azl~nisu: I • ~- ~ssib~le h!l~ es!ti~e~· quell? rec~nt~ di Arm_~n<;fo Pie- ai 1:onfine dcll'arlc, e c~n qu~l- • 0 Si,t~gi{ ~:~nde,e n~o fossi;; be g10\'amss1mo e g1a illustre la m blocco a 1 1.! 11 a Iestetica altro per dimostrare l'assur• storico della fil~sofia.. intilo!a· fil~sofì_ca.Al temunc ~ella sua dità di una meiestetica che ~~J,:rflo~:ti;;l:es!et;a,N~~~.~ :;cl~•d:~ rassegna il Plebe ,·oglia definire c~e cosa J.J'aj°" l!alia •· . . . . .• Giun!i a ques.to punto, pos· ~~ti~a ~~,~~ria'~onfr:r u~a ~ zi1lc~~~~~dd: ~~ ~ri~~ ~~~: ~i~od:I;:; ~~t n"o~~:C~nt~ ill~illi~'?. di f::Oncetrnfiloso/1= te, nella quaJe vien tracciata la dell°cslctica è abbastanza com- co es1e11c1. d1scuss o e e La vita di Puski.n è una serie là. Puskin insomma, creò del– completa di contraddizioni. la grande poesia con argomenti Educato alla francese, con pre• che ad altri sarebbero sen•iti ccttori parigini. riesce a ,e- a costruire dell'accademia. L'c– de,e ben chiaro al di là del scmpio più \'istoso è il roman– mondo di comodo che gli si zo in \'Crsi • E,•genij Omcgin •· ~ ,·enuto creando intorno cd In esso l'amico di l..cnskij assimila ,in pratica per osmo-- (di,·errà poi il suo uccisore, ma si. perché i contatti diretti anche questa è una de!Je com– erano stati beo radi, non tanto poneilti con1raddi1torie di Pu– la cultura quankl la peculiare skin) non è altro che Puskin psicologia del popolo russo stesso. Il poeta. così come gli hgli di\'icne, iò tal modo, se- accadono o come glieli ricon– condo il noto paragone di duce la memoria o solo glieli Beliuskj, proprio quel gran fa ventilare il dcsìderio ,intro• fiume nel quale do,·e,·ano con- duce nelle vicende del suo eroe, lluire, soprattutto da un punto ma lui, Puskin, é, in fondo, il di vista psicologico, prima an- vero eroe di se stesso, i casi cora che artistico, le acque del- minimi o grandi della sua vita: le precedenti esperienze russe. dalla passione per il ballo a Puskin, infatti, partendo quasi quella per i duelli, dal gusto da zero o se \'Ogliamo da K.N. pc• le rappresentazioni teatrali Batjuskov e da Vasilij A. Zu- alla p•edilìzione per gli intrighi ko,·skij, portò la lingua russa amorosi. il signor di Clare11::.a, il si– gnor come di Savoia, e gran compagnia d'inglesi, clte fu· rono duo mila, tra i quali molti ha,·eva110 archi, di• smo,11aro110 nella cor1e, elle era di Giornm,i Visconte.. A i quindici di Giugno, il pre– lato Signor Duca Lionello sposò Violante. figliuola del sopradello Prencipe, sopra la porta de.I Tempio di Santa Maria Maggiore in Milano, in presem.a di molte notabili persone, e. signori. Be.rnabò Visconte tenne il dito alla prefata Vìolante sua nepote., e il Vescovo di No,,ara ce– lebrò la messa con grande solennità. fu quel giorno, Ga– le.azz.o fece fare uno splen• didissimo convito ,,ella sua corte, sopra la pia::.::.adel– l'Arengo in Milano"· storia della crisi dell'estetica ~:~/ • di~t~i~~s~ i,~i·e~:/ ~ !!; 11 ~'{ti~:~ll~~mai~~. agi~~t1: ---------------------------------------- che da un lato la riduzione se- fìc_a~a.sm pun;: enti"? certo h– mautica dell'estetica ad un ar• mtlJ, un a d1sc_uss1one con– biJrario • metalinguaggio urna- ~truens, che a_bbia per. og~et!9 nistico •. dall'altro la ridu- 11 perché dell !3rte, e il s1am– ziooc pragmatistica dell'esteti- fi~t'? che ogg1 ~uò a,·cre una ca a una reoomenologia de- a!un1à solo stof1:ca.mcntc .cfefi– scritth•a dell'esperienza hanno mia, _con.caratten e C<?nfimdc- UN F EN OJI E.:\ O * Il I I<, N 'I' R A T O Il teatro espressionista * di ITAJ.,Q A. CH,lliSrl,IQ al primo \'ero fulcro di per- E' del lutto puskiniana la fezìone artistica. Il poeta giun- presa di posizione di Evgenij gc /:)en nl di là, anche se la il quale, sdegnando dapprima sua opera va sfrondata di ccn- la belJa Tatja.na che Io rnr· tinaia di componimenti d'oc- rebbe, si innamora della sorella caisonc pur d·indole pocmatica di lei. Olga. promessa al suo e narrath-a. del leggero epi- fraterno amico l..enskij e poi, cureismo poetico bcliuskiano e sfidato questi a duello, si a,·– della mancanza di originalità ventura in un luna:o periplo al di cui è sostanzialmente infi- termine del quale è proprio la ciata l'opera di Zukovskij. Da rcspinla Tatjana ad attrarlo, ~~~t~!\~~ol~i ~ttif~~t;g~ }. 7a: fa1;!1c,é sif:e~rm~ ~v;~ egocentrismo che do,·e\'a poi nìj con la con.. cczione della vita dtro\'arsi nella parte più dura- propria di Puskin, che anche i tura della sua produz.ione: di- p•imi critici, oltre a riconoscere ciamo l'• Evgenij Onegin • che l'autenticità, mie a dire il di· appare ora in e Tulle le opere ritto di ci11adinanza nella ci– di Aleksandr Puskln,. tradotte, ,•ità. di allora, tro,·arono in presentate e annotate dn Et· • Onegin • 1an1c componenli torc Lo Ga110 (Mursia. Milano, comuni ai giovani dandy russi 1960) il quale aggiunge, con e perciò anche il suo crea· questa monumentale fatica, un tare. Tutta la sostanza umana allro merito alla sua opera di di Puskin è calata. con souile slavi.sia. commozione, nell'Onegin. Non Puskin è legato a moduli by- di rado nel poema apJ?ar~ _an· ~:ai3;~tfde1~òsu~h~~~~~~ ~~- P~rli~~a:: ;= 1 :u:~i~j~~ tica e a postulati scespinam na. ma allora s1 usa\'a cosl, di per i drammi e I~ prodll.lione legg~re a11lial~ri i propri com– in prosa, in particolar modo PoD1meot1o~, ,-o~ta che se ne per il • Boris Gudono,: •· I~ presentava I~cas1on_e, appare quest'opera la p:sicolog1a dç1 nel romanzo m \'ers1. li sesto personaggi, specie . di _quelli capitolo. dell'One_gin parla chia- Per la precisìone, il convito,. al quale gìà acce1mai, era composto di diciotto ba11di– gio11i, la cui lettura soltanto, basterebbe, oggi, a farci fare w1'i11di1estio11e. Ma, evidentemente, i nostri padri ave,•ano degli stomaci di ferro, perché il Corio, co– me oggi prenderemmo w1 caf– fè, couclude l'ele,ico delle. vi– vande con l' amumcio del(a morte, a\>,,e.,utta itt quel gior– no, di rm figlio del Petrarcn, cou relativo epitaffio paterno. Non comento di questa con– clusione digestfra, che cosa fa il buou Beniabò? Lasciamolo al Corio stesso: "Finito ta,rto celeberrimo trionfo delle 110::.::.e sopradet– te, Be.mabò tolse alcune gen– ti di quelle del conte di Cla· renza, e ritoniò a Guastalla, dove entrando ne. i Galeoni, navigò a Borgo Forte, il qual luogo combattendo il prese, e lo distmsse •· MARINO PAREl\."'TI Che l'Espressionismo sia ben morto, ne abbiamo lo. riprova, se non altro, dal di- :~a~ ~~J"~uàas\~!1ct~l=n~ no. giungendo a sintesi come quella di Paolo Chiarini (P.C .. Il teatro tedesco espressioni– sta, Cappelli, Bologna. 1959), che passa in rivista l'intero fenomeno, in meno di 150pa– gine, in maniera non esau– riente (era impossibile, dato Io spazio) ma sufficiente, con una messa a punto paoora· mica della questione che sa già di 'saggezza dei posteri. Chiarini, un germanista ven– tottenne di una preparazione che sarebbe ricca anche per uno studioso di cinquant'an– ni. a.nnato di uno scrupolo quasi tedesco, attento a ogni particolare filologico ma non carente affatto di buon gusto e di sensibilità critiche, con un'attenzione assai rara, tr:1 i p,ofessori, pe• il fatto tea– trale c.oncrelo, per il feno– meno della messa in scena, della recitazione, della sce– nografia, anziché per il solo lesto scritto (in ciò gli fu preziosa la sua lunga atti\ ità di redattore dcli"• Enciclope– dia dello Spettacolo•, ormai a,•viata a gloriosa conclusio– ne), Chiarini, dice,•amo. era uno degli uomini più adatti a darci, dell'Espressionismo, un resoconto che a,esse un po' del consuntn·o, e l'ha fat– to in questo smilzo e ben .il– lustrato \'Olumc, la cui mi– nuz.iosa bibliografia permette e\'cntuali studi più ,·asti, ,ap– profondimenti più minuti. L'effetto, in noi, della let– tura? Una ,•iva ammiraz.ione per l'intelligenle acume dcl– i' a n a 1 i si chiariniana; ma, quanto all'oggetto di studio, una certa tristcz:z.a,quella thc dànno tutte le f<.!Ste dello spi– rito clamorose e cantanti vit– torie, che poi, viste I' indo– mani, non lasciano più altro che ciò che ,esta delle gran– di luminarie: un poco di ce– nere e qualche razz.o bru· ciacchiato. l'impressione è questa. e, come 1utte le im– pressioni, pecca d'ingiustizia; ma insomma, a ben \'edere, che cosa è rimasto, di .. \'ital nutrimento~ per lo spirito d'oggi, di quelli che Gaime Pinto• chiama,•a i • lucidi de– liri degli espressionisti .? Del– le con\"ulsc, ardite (ma oggi ci fanno quasi sorridere) de– clamazioni di Kokoschka, di ~~~~~-p~~lcdc'Ì é!:f:o dDe~~: f~as~i~V1oè- cadait~o b~~he.~~~: u:.-. VOLl ::.\.U,_;TTO 101 XILOGR/J.FJl-<:: trio e di Maria, risente dt;I un ,'lcino abbia punito - d'es• grande trageda inglese per Il ser con mc cortese, con sup• forte c.olorito storico, l'appas- plizio - dj dar sopra un mio sionante svolgimento, la scor- dramma il suo giudizio•· I rc,·olez:za e )'armoniosità del Puskin introduce. nel PoCma. \'erso. La mclodrammaticità di anche garbati soffietti agli ami- alcune situazioni e l'artificio- ci che gli furono più cari, i sità forzata di certi assunti, quali debbono cosl, come E . A. ma. non bisogna dimenticarlo, Borat:ynskij, parte del.la loro siamo in pieno periodo roman- fama anche al fatto d1 essere * • paesaggi di i\astasio * di GIUSEPP"l SCIORTlì\O tico, preiiudicano un poco le stati i~clusi nell'~ncgin: • Se ~~~ri~na~po1!:o~u~t:, "~~,~ !~r:o~i Jnf~~~i~; ~~~~n; Abbiamo avuto occasiOne continuarla e rinnovarla. ~e alberi (!'aesagf!iO ciociaro), Zar, incoronato - ed anche ciò di com;ti, - o Borat~'lls~i~ di conoscere il lombardo da un canto il ?gurati,·o ,:1e- ora resp1r~te in ~na ferma è da tener presente - nel 1598, caro al nostro cuore ,- 1 m1e1 Alessandro Nastasio in Cio- ne a ·volte rispettato sino luce quasi metafisica (Casa \'aie a dir~ nel pieno fugore ,·oti sarebbero esau~ti, - ché ciaria,, dove stava a fare il all'attenzione {di certe fi- e pagliaio). o.a creato da114: del seicent1smo. E fo~ non è nelle strofe. tue ~ag,camente - militare;, e di quella so- gure) psicologica, uniti con forme che sembrano dei j~~j~~ P:;ia~e c~~l~ ~~~ ~:~ 1 :ntJa~ci~~~ne~b~~rt'~et~ sta trovi~mo d~e immagini l' incon~gra~co: dall: altro ~rsonaggi ( Alberi e Case, un soffio di quell'epoca arte- ti forestieri?.. (Paesaggio Fru.stnate e Pac~ can~o 1! ~1segnar~ d1 . ~- XL!~>- . . fatta. Puskin .isoh-e a modo E non solo cita Boratynskij saggio Laziale) in un su.o sta~10 s1 l!ber~ ~h ogru ri- Noi_ ab?iamo s~mpre :1re– suo il secolare dissidio tra nel capitolo terzo, ma anche volumetto contenente Ja n- ferimento realistico per dar nuto 11disegno l espressione poesia d'arte e poesia pura, i!3 nel 9u~rto e hel 9uin10._1'fa s~ produzione di 45 xilografie luogo a un genere che il suo P!ù pura ~eU'arte figurativa ciò gli giovò .aver . letto. _li anah~amo., al d~ fuory degh e un saggio introduttivo esegeta definisce e !anta- (1 colori, m fondo, sono un Petrarca e l'Ar:iosto m ong;i- a_v'!·emm~~ti e .~e• fa~ti c~~- molto attento di Mario Por- stico>. mezzo per rendere più sug- ~:~~ n~n tigg;~~~ S:ui~ d~~ i~~{,;_~~;it:lt~"'t~~tr'::ddt:~~r talupi. Tutta~ia t·~mo _e l'alt~ g~tiva ~a data comi??5i· nostro Leopardi col quale. sia Non apl?artie~e a società se: Allora, di Nastasio. guar· modo d~ espnmers1 d_el no z1.~ne) e, 1~ .senso. JX.>S hvo, pure per contrari, eb~ _de.Il~~rete: . s1~patizza s?lo per ! dammo con interesse aku- str<:>artista non ~~mdon.~ ~1u astr~l~o. m ~~s1 gioca la affinità, come dire, d1ss1m1h. hberah, ciò, n?ry. di meno s1 ne itture che nel dare una mal dalla corpos1ta del d1 linea, c10e la 'J)~U profonda Egli superò le dfrergenze. tra gu3:dagna .1cs1ho ~r . a~·cr r a ed e~nzial imma- segno e .daUa profon~a ade- e assoluta astrazione. In c0r:1- Je due principali poetiche scntt_o poesie ~~ a.fonsm1. gm- p~s ~ 11 alt. a.ifa quale renza a1 temi: 1doh, pae- fronto a certe fantasmagone creando, atlra\'e.rso una origi• di~~1 sowersntt_. I. ~uoi tn: g.~ne. e_ a re .a saggi. periferie, roggie, nu· di colori, in gara con le car– nale interpretazione, una poe· esilu, quell_o ~ 1 ~smcv, d! s ispiravano .. si. attenevano di, alberi. ,pagliai; e poi i \,e da parato e con Je stof– sia personale che .iscatt:i, qua: Odessa e di Mich:!Jlovskoe: si a una cromia pmtto st o scu- ricordi biblici che spesso fette estive senza una con- :!mi~TI~ro1t'~~!0~u'~sk1~'. ~:;-;~fionnai~;ett~~~ 1 ~io;t~i ~~a~p~Ta::~~~ l.at~ \ p~e~ d.an luogo a fi~razioni ~~ c:eta e. leggi~ile. imm_agina- . r tti pur essendo materiata. la,·oro e d1 capola,-on. E an: . h . d. di s mgo1are. efficacia fantast_1 zione, i ~uon1 disegni son~ !:':,~e 'direbbe Federico Schle- che \'ero però che non è ma~ gus~ , ~~ anc ~ 10 ice _ ca. E' evidente che Na~tas1'! sempre 11 superamento d1 gel di • poesia della poesia•., nato ~ po_eta possessore ~ 1 u.na mcipiente e~igenza e st e non ha alcuna vogha d1 una realtà di natura. Per– \'al~ a dire di spunti occasi?- un mes~gg:io, che_ non a.bbia l1ca che .non ignorava Ja chiudersi nella retorica del- c.iò ci auguriamo che il bian– nali di reminiscenze letterane. tro,.ito Il modo di enunciarl_o problematica contempora- l'informale ,pago dell'inte- co e nero possa in rtaJia di :icordi ~i lettura. di lassi<>:- co~~gqdi ~ut~~'Jequa~·earsi~t nea d'a_vanguard_ia. ~ era ressa la ade~ion~ di q~anti semp•e più diffondersi, pe– nahtò. co~tmgente, t~~ ~th~· ~kin si bat1e\'a frequente- coi:11mo,-e_nte la s1mpatta con vorrebbero 11 trionfo dt una netrare m tu~te le case, or– ~econdo_ il modj 110 ! com~ mente in duello, come ebbe a cui un 1? 1ttore frosmat~, De eparte> che non ha nemme- nare e abbellire tutte le pa– m ~.n ~~~as;~ inege~o • nelle dire al conte SolJogub, . sol~ Bernardis, ~rca_va d_i .far no il rpregio della novità; ia ,eti, a testimonianza di una ~.:rl; gradazioni e non il • scn- • perché a,·cva Ja disg~1a di c~mo~re il gioyanissim'! sua as~ra~i~ne non o}t~pas: civiltà sempre pili esigente timentale •· assurge ad. una essere un, U(!mO.pubblico.• e N_astas10 ~ quanti amatori sa i hm1h scompos1hv1 d1 e raffinata. Ci sembra un propria mediana autonomia. non J>C• mchn:i-zione. Egli fu d arte capita,~n? ~el capo- un Sironi, ubbidisce a una buon indire il fatto che Na- ln tal modo, com.e .e~bc ~ dunq_ue _coraggioso b; 1~ro . 1~ luogo della Cioc,ar 13. forma che sia precisa e de- stasio, invece di pensare, scri\'ere. Renaio Pogiioli,_ m lui pro~ 1 7 ~~~o~~p~a~ in 1 ~~~a Le xilografie di Nastasio, cisa risultante dell'immagi- come tanti giovani artisti, • l'occas. 1 onc n~n è P~t~~: ~La fi~lfa del capitano• pro- a distanza di qualche anno nazione. quindi rifugge ~al· di fa• pubblicare una pre– co~ve~zidinc ~ · unodpinditrc-'. \'OCÒ,infine, delle lettere ano- dal primo incontro, confe:- l'arbitrario che tanto piace suntuosa monografia c0n la un ~t 1 ~a ~~ ~f~~mento insic- nime che stabilivano un ver- mano le doti dei suoi dt· a quei critici i quali possono riproduzione di sue pitture. ·i~~ indh'1duale ed universale, gognoso pa.ragone tra Alessan- ,pinti: in questi era il calore costruirc_i. Sl_Jpezzi di 9ra- abbia preferito riunire in un necessario ed autenti~ •· _p~ro dro I. e _Nicola I. ~a co~sor~~ adoprato in senso espres- vura st1hst1ta. vaneggian- volumetto un buon numero e lineare, ingenuo e q':1-'t:-11 sm- d~I pnnci'j Nar,•rkt~ j imp:~ sionista; in quelle è 11segno, ti pseudopensieri. acrobazie di sue xilografie. Di fronte cero .. aggiu_ngiamo noi, n gra: V!~~:"~s/ ;~g d:t ""'P~/:n: e quindi J3: figurazione,. eh.e estetistiche _di .dubbio .gusto. a~ c~imento. d_i al~u~i an: ~o d 1 J 1derrr co~,!a ~~i traddi.zionc trasformato in ha un impianto espress1om- I pa~agg1 d1 Nastas10_, pe~ z.1.ani. la ~rob1t~ d_e1giovani tJca, a O gol~ _ spinta del- amaro dolore, data la nota ge- sta. Senza voler tro,·are ad- esempio. pur ponendosi. dE:1 c incoraggia ogni giorno sem– r=i~tie~Jn~1,;a cli mCDo, losia di Pusk_in, quello. che do- dentellati che ci dicano _di problE:_mi c~siddetli spaz1_al!, p•e più_ a !o tare per ra~•- una dicotomia, però, tra vcva esse~ 11 suo .tnonfo cd una e dipendenza>, poss1a- non nnunc1ano a1:1a legg1b1- vento dt un arte che non sta :ia classica e poesia ~man· egli fu spmlo. quasi fatalmen· mo affermare che la xil<r Jità; ed hanno un mcanto at- inconsistente e mancipia di tica. in una zona in ~ 1 non t~. al cruento scontro con grafia di Nastasio s'inserisce mosferico ora na.5CE.:ntedall~ mode straniere. esiste il culto ~c-1 scntlme.nt< !- d An~~SSIMO GRILI...ANDI in una nostra tradizione per e:i ·osità in cui ,·ivono gli GIUSEPPE SCIORTI tQ lismo, né la facile sentenz1os1- 1 Hasencle,·er. di Sorge, di Un· ruh, di Toller, che cosa so– pra,'\'ln~? Certo, bisognerebbe distinguere, ammettere i mo– menti felici di Sorge e di Un– ruh, ,,aiutare l'urgenza sociale di Toller, ccc., ma un certo scoraggiamento a priori c'in– durrcbbe a non farne nulla, a cercare altro,·e un messag– gio poetico meno convulso e più resistente agli anni. E se si ~nsa. che la letteratura ledesca ,·edeva fiorire io quel tempo, per non dire altro, le liriche di Rilke, le fantasie di Kafka, i racconti di Thomas Mann, ci pare che la •icerca non debba essere lunga né in– fruttuosa. E' strano, ma i più grandi espressionisti sono, tutto sommato, i pre-cspres– sionisti, coloro che lo antici– parono a ,·olle di un secolo e più: l'allucinato Lenz, il grandissimo Biichner, la cui vena fondamentalmente sha– kespeariana pareva già abbc– ,·erarsi di Kafka e di Freud, rirritantc ma inevitabile We– dckind, e, fuori di Germania, il gran mago Strindbera. De– gli espressionisti di stretta ossen•anza sopportiamo anco– ra quaJche opera di Kaiser, certo meno poeta, in parten– za, di alcuni dei suoi commi– Ji1oni, ma infinililmcntc più furbo e mestierante di tutti loro, e dotato di una freddcz· za logica che gli fece e,i1arc troppo urlanti e perciò oggi risibili congestioni, e ,·issuto cosl a lungo da oltrepassare gli anni dcli' espressionismo canonico, scrh·endo ancora qualche testo (come La zat– tera della Medusa) che , 1 ale per se stesso, senza .iferi• menti a etichette di cenacolo. Meglio ancora tolleriamo, in grazia di ciò che fece di poi, Franz Werfel, approdato ben presto sul terreno dell'uma– nità concreta. Per non di– re dei lirici espressionisti (TrakJ, Heym, la Lasker– Schulc•. Stadler, Stramm, il primo Werfel), che sooo il più bel fiore di tutto il mo– vimento; ma qui il teatro non c'entra gia più. Del teatro, forse, quello che resta più vi– ,-o è il fatto spettacolare: un certo modo di dipingere le scene, di usare i riflettori, di spezzare il flusso della trama in sequenze o stazioni, ecc. li resto (I' urlo; la sillaba– zione isterica dcli' immenso stupore del mondo; gli ane– liti di fratellanza e di libera– zione da tutte le autorità op– pressh·e, fossero il padre o lo Stato, Dio o la morale; la rottura col linguaggio con– sueto, coi trapassi e le inter• dipendenze linguistici; la ri– cerca dei colori neni, delle personificai.ioni astratte, in una :!ssità di manichini: e, si badi, qui si parla del testo non meno che del modo di metterlo in scena), tutte que– ste scoperte, per cui delira– rono i mitteleuropei dal 19Q7 al 1926 circa, ripensati oggi sembrano più una moda che uno stile e hanno un colore triste di cosa mona. Poche \'Olte, forse, una ri\'oluzionl! culturale fece più chiasso per lasciarsi meno di solido alle spalle. Quando si pensa al silenzio pudico con cui Pi– randello condusse la sua bat– taglia teatrale, che ancor oggi, si ammetta o no, influisce sulJa produzione di quasi tut– ti coloro che fanno del tea– tro intelligente, verrebbe da concludc•e che fu proprio il chiasso, la rumorosa dispe,– sione a far evaporare i più tenaci profumi dell'Espressio– nismo. Nel libro di Paolo Chiarini, benché in un tono assai meno reciso e sempli– cistico del nostro, noi tro- t ed es e O condolto l'estetica sull'orlo del· termlnat1 solo stoncamente. la dissoluzione (...). Se quindi Pen·eniamo cos\ alla conclu– oggi l'estetica de,·e esaminare s!one delle conclusioni. quella criticamente la sua situazione, cioè dello stesso P_lebc.che a ,·iamo, infatti, una specie di cOniedo da queslo gran frut– to caduto, cui egli guarda con un interesse che non fa. ,-elo alla sua severità di critico. Ma, si dirà, e Benolt Bre– cht? Non basterebbe Brecht ad assicurare per sempre la vitalilà di quel movimento? Sì, certo, basterebbe: ammes– so però che Brecht fosse ri– masto un autore espressioni– sta. Ma la verità è, invece (questa la tesi, giustissima, del Chiarini, che la difende con mollo calo,e), che Brecht espressionista \'ero non lo fu mai, nemmeno oel primissimo Baal, che di espressionista Potrà avere la tecnica e il lin2Uaggio esterno, ma non cerio lo spirito, già allora lu• cidamente corrosh·o e ironico, inteso alla •citazione• sfotti– toria dei moduli espressioni– stici, anziché alla loro con– ,;nia esposizione. Con Tam– buri nella notte, così concre• tamcntc centrato (sebbene con stregati sfondi, questi sl, di marca espressionista) su un problema sociale e politi- sembra che non le resti che un questo punto lascia la YCSle bh·io: o ritro\'are una sua dello storico e del critico per giustificazione come scienza fi. assumere quella del filosofo e lo!-ofica, oppure adattarsi a del profe~a. _Nonpotendo _sussi– scomparirf' oer lasciar posto a stcrc, cgh dice. una estetica fi– considerazioni fenomenologiche losofica per le ragioni sopra su vari aspetti dei fenomeni esposte, an-à in\'cce pieno di– artistici, le quali però non pos.. ritto all'esistenza una csletica sono (come abbiamo visto) co- che \'Omì rendersi oonto dei stituire una disciplina autono- singoli problemi artistici nella ma e criticamente fondata•· loro oontingenza; per meglio In realtà il processo all'cste- spiegarsi. non una estetica, tica è "duplice. ll primo è quel- bensì molte estetiche cmpiri– lo empirico, neopositi,;~tico, che, teorizzate dai competenti semautico, intentato dagli an- delle singole a,ti. glo-amcricani. che si può chia- I filosofi dO\·ranno consen·are mare anche formale ,in quanto ta loro runzione Sino a che si accantona l'argomento essen- correrà il pericolo di sd,·o– ziale, l'esigenza problematica lare nella falsa specuJ37Jone fi– da cui muove l'estetica. L'Og- losofico--estetica e forse non dcn cd il Richard.s, ad esem- smetteranno di occuparsi di pio, affermano che il concetto arte, almeno sino a quando di bello estetico è quanto mai questa a\'rà un posto essen– ,·ariahile, elencandone beo ziale nella nostra ch·iltà, con– quindici definizioni, e implici· tinuando a domandarsene il tamente dimostrando così che significato, però invano. Ma i l'estclica come scienza è im- qualificati sarPnno d'ora in poi possibile, se il suo concello i competenti delle singole arti, fondamentale è indefini bile. e solamente loro. Viene di rincalzo l'A"cr, c'?I.so: Ed ora sia permessa la pa· stencrc .che le proposmom rola a noi. per elogiare senza dell'estctJca non possono es- risen·e, pur entro i suoi limiu. ~re né ,·ere n~ fa~st:, e per- il la\'oro del Plebe, che è un ciò son tutt.c 1lleg1t1u~e. S<;- modello di completezza dal guo~o Polcm1che e tcone dcn- punto di vi.sta storico, di acu– ,·antt_ da t~le condanna, che mc dalla prospettiva critica. di culminano m un'opera dello perspicuità sotto l'aspetto della ------------------ esposizione. Nessuno si era as• sunto, prima del nostro giova– nissimo e già illustre Amico. il gra\'e pondo di passare in rassegna tutti sii st1,1cli di estetica dal 1900 ad oggi ela– borati in Italia e all'Estero, on· de questo Processo all'estetica è. per chi si occupa di que– stioni attinenti alla filosofia dell'arte, uno strumento indi– spensabile. La competenza. dell'Autore fa Poi sl che egli non si limiti, more pigrorum, a riferire le dottrine altrui, ma le esamini una per una alla luce del suo giudizio. E. quan– to alla chiarezza del dettato, aggiungeremo che essa è l'cf• retto di una lucidità e di una t.ra.sparenza proprie del suo pensiero, per doti di mente at– eo, Brecht è già lontanissimo Hcyl il quale non solo dichia- to alla speculazi,:me e per fo1!– dalt'astrattismo estatico che, ra l'indefinibilità del concetto data cultura abituato alla n• piU o meno, distingue tutto di arte o l'incertezza del giu- flessione sui massi~i siste_mi quel movimento; e quando dizio estetico, ma addirittura della filosofia classica anuca poi scri\'e Ne.I groviglio delle indefinibile il concetto stesso e moderna. città, dallo stile oosl nitido e 1 di estetica ;a suo avviso, ogni Una delle non minori attrat– preciso, senza con gestio ni oé teorico dell'estetica crede di th-e di questo saggio è staia cosmici stupori, e.on perso- a:iunKerc a risultati obbiettivi per noi immaginare quali do– naggi del tutt~ p_rividi aloni, mentre essi sono soltanto iÌ \'ettcro essere l'impulso anima– Brcc.ht può. d1rs1 nctta~cnte prodotto della sua personale tore dell'opera, l'industre atti– fuon d' ogru sospetto di ap- interpretazione del compito ,;tà per la raccolta dell'ampio parte~cnza a _q.uella corrente, dell'estetica, e del concetto di materiale specialmente stranic- ~h~ -~~.e~::i~~ 1 f~~~~- 1Pì'~ :~:recon~~ 1 :!u5ììsfil~s~r~ ~ite 1 t~onk!t~~ 0 ~?01J~~:=°i·~~~ tar~ a,•~ una r~caduta, ~ dell'arte quanto il semautico. dinamento, la distribuzione e c<_>~1 vo_gbamo chiamarla, .m che vede in queste teorie un la collocazione delle \'arie ma– p~u_decise mo,-enze cspr:es5io_- campo di studio analitico. terie eseguiti con ria:ore scien- mstl~e nel Dramma d1dattt- Il secondo processo è quello tifico ad alto lh"ello. ~ di Baden-.Baden, d'?,-c, una speculati\'O, condotto da Ugo Quanto al merito, profezia volta_ tanto, ~dulgc ,:11 pers~- Spirito, e che ha in comune per profezia, noi pensiamo che, n~ggt a~tra th e ali inno mi,- col precedente solo l'oggetto o prima o poi, \'cdranno, sì, Sllch~ggian_te)_. O~csta tesi, dell'accusa; tuttavia l'uno può la luce le estetiche dei tecnici che il Cbianm dife nd e con essere considerato complcmcn- preconizzate da questo libro . ~~a;!, sf:~~:~n~: ci~~: tare all'altro, nel senso che il ma riteniamo ahres\ cbe, tra- pa, egli ha poi ripreso e pre- ~~f~n~~~!~: tJf~~~~rrn ~~~u~~n~~~~~~~e~v~~ ~;~ ~~~m~eg~~ nB~r~~ quello spcculath·o. li ragiona- no fatto il loro tempo. lndie– Dreclll (laten.a., Bari, 1959), mento del Filosofo del problc- tro non si torna; filosofia del– già recensito da altri su que- mat.icismo, ricostruito dal Pie- l'~rte sul tipo di quelle conce– sie colonne e che perciò non be, in c.ompcndio è questo: chi pite e costruite da un Croce staremo a presentare una se- intende fondare un'estetica fi· e da un Gentile, non se ne conda 1-olta. Diremo solo che losofica non può e,'ltarc l'esi- \'edranno mai più; nuo\'e que– si tratta, indubbia.mente, del gcnza di uoa considerazione stioni, oggi impre,·edute e im– la\'oro più maruro del Ch.ia- essenzialistica, de,·c abbando- pre\'edibili, o le antiche impo– .ini, con una serietà di pre- narc l'empirico e conoscere state in di\'erso modo, saranno parazione e un acume di os• l'assoluto, a\'ere una visione assunte sul piano della discus– sen•azioni critiche assoluta- metafisica della realtà e qui sione; pensiero è W\'enirc. Ma mente fuori del comune. individuare il posto dell'arte; l'idea metafisica del Bello con– Insomma, che il teatro va perciò affrontato il proble- tinuerà a tra,.igliarc eterna– espressionista sia morto, ce ma della definizione; ma sol- mente lo spirito umano, come lo pro,ra anche il fatto che tanto una metafisica può dare lo stesso Autore sembra prc– quanto ne dice Paolo Chia- le distinzioni concettuali tra ,·edere - perché il problema rini ci tron consenzienti o, arte, logica, pratica, e ,;a di- dell'arte avrà sempre un po<;to quando no, tranquillamente cendo; ne consegue che c l'estc- preminente nella nostra cultu· di altro parere. Non cosl il tica segue la sorte della meta- ra - e la mente umana non teatro di Brecht, che ci se• fisica alla quale è legata, e il potrà •estar paga delle esteti– duce a polemiche accese, a numero delle éstetiche dh·enta che tecniche, fondate sulla in- ~:~~f~o~ a~~~fi~i:~ii' ~ ~~~i._a1or:::ci~~1·!~~~i~efir~~~ ~sa;~:1 ~bl~o:: !ili.a B;!':~ impegno. Segno di ,'lta, di fica co~c disriplioa autoooma rim·erdirà, e proprio perché a ~tin~~r:a~/Jce~f~~ii,=- ~~i~le~~ste, perché non può r.:~~eriori, vale a dire empiri- ITALO A. CHlUSANO Dimostrata l'infondatezza del· RENATO MUCCl
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy