la Fiera Letteraria - XV - n. 3 - 17 gennaio 1960
Domenica 17 gennaio 1960 - 1 - L A F I E R A L E T T F. R A R I A' Renzo Biulon: • Pi~nctta veneta. l PROVERBI VENETI DI.CIBOTTO * Vanno letti per intendere il segreto di lingua e di spirito cbe li generò, per penetrare il mistero d'uno "stare al mondo" manso e fo1le, allegro e spaventato. marinaro e terragno * ,li PI E'l'RO Cl!ll.4. 'l''l'l UN VOLUME SU ANTONIO DE NINO * L'isola d'Abruzzo nell'Ottocento europeo * di /J/ETElO C011 1 1'E (Continua a parina 4) Pag. 3 Le periferie di Biasion * di LA.IIBEElTO PIUOIU Fu Sergia Salmi a notare come il lin– guaggio di Biaaion. neUa sua delicata vena elegiaca, fosse "Tigorosa-mente aui3tito da ragioni Uriche e formali 1,. che ne perse– u~ravano il succo. il gusto spontaneo. dai raggiri delle euerne tentazioni. La rre– piditd luministica di quei paeaaggi. l'im– pegno caratterizzante di quei domestici ritratti. vedeva110 infaui .spuntare. sollo il -riverbero dell'impressionismo ,e alla ve– neta n che rappresentò il suo modo, natu– rale di formazione. una voce nuova. H cui fondo d'umana c oncrete,z ::a trapelava con sottile evidenza poeti.ca e contatto della realtà. restituendo il sen so umbratile d"un rapporto. o d'un dolce attrito, dove gioca– vano emozioni genuine, tenerissimi slanci. Così Valsecchi. presentandolo nel '51. ri– levava come potesse suonare piacevole sorpresa. in tempi di non sempre nitide ambizioni intellettuali. una pittura artico– lata su. un rono d'intimità, capac.? di rea· Hz.zare « una sopravviuuta rimembranza ·d'idillio, che rende possibile fra l'uomo e il creato una fresca corri.sponden20 d'af– fetti ►•. Queste l• periferie" 110n sono una col– lana d'interpretazioni piitoresch.e. ma un itinerario sentimentale reso fertile dal– l'immagina.::ione, dagli stimoli inventivi. Le strade di Juoriporta, dove la città si dirada nel fiato degli orli. le baracche. i cortili ingombri d'arnesi usurati. le ri– messe. gli intonachi maceri o sq1tiilan1i, le villette schermare da piccoli giardini. gli · asfalti. le barriere. o i .dlen::i disabi– tati che pur rivelano la presenza. il TC-– spiro dell'uomo. vivono sen.:a lusinghe illustTative irt una conJesaione attuata.d in liberrà· di spiriro: e documentano il dono d'un paesista toccante, svoltosi senza fretta, immune dalle febbri:coLe mondane che tanto -spesso disperdono promesse e ralenti, E' forse superfluo notare come Biasion. che è scrittore di schiette risorse (si pensi a Tempi bruciati o a Sagapò) e cura co,i acume la rubrica artistica d'un grande settimanale milanese. abbia porraro avanti ia sua storia di pittore fuori da. qualsia.si ingerenza letteraria: pertanto questo la to della sua personalità s! giustifica piena– mente in se ste.sso. attingendo ad esiti d'una convincente autorità. Sono venti. anni. del resto. che il pittore lavora. dalle prime. giovanili scorpacciate d'entusiasmo davanti ai filari e ai casolari. della dolce provincia veneta. I successivi studi di figura, i molti ritratti della madre. quasi 1o filmata n nella varietà amorosa degli at– teggiamenli, L'ins-istente operosità in "plein aiT }>. rinfrancarono i lieviti di quella passione. mentre la consuetudine al disegno gli consentiva di andar più a fondo nell'analisi dei caratteri. Cosi gli anni duri della prigionia furono confortati da molti fogli d'impressioni: pae.saggi nudi e volti di commilitoni, capanne e .,-e– ricalati. l'interno della baracca e i suoi pochi arredi. permisero all'artista di con– tinuare il suo eaerci.:?io. Alla fine della guerra. il rilorno alla pittura: di. nuovo le fisionomie familiari e il vasto orizzonte dell'cigro veronese. Ma non mancarono 11eppuTe certi interni di gusto astratto. con colori alti. ardenti. incastonati sul nero. Biasio11 si intenogava: e se presto tornò sulla natura, fu per il convinci– mento che la sua strada dovesse _yeguire le urgenze d'un commosso colloquio rea– liscico. Le opere d'oggi gli danno Tagione. e vanno valutate sul filo d'una coeren.:a giunta ad e.sprimersi con una strenua pro– prietd di voce. Appartato. ma non chiuso ai problemi attuali. sulla traccia d'una modernità che non 3j concede alle incalzanti richieste delle mode. Renzo Biasion. fedele alla sua voca:ione. ha dato vita ad un discor30 architettato su solide consonanze formali. e ricco di conjiden:e. di movimenti se– greti. di umori sagaci. Un jlu.sso di co– municativa. poetica immedici.tezza gove-rnn il crescere di queste pitture nell'ambito d'una vicenda umana, e quotidiana. che ha mt sopore consolante· di sanità spi– rituale. LA)rBERTO PRIOR.I LETTEElA DALLA ·* LIGIJBIA GENOVA PRO E C,ONTRO cli ADRIAtl'O GlJEREll,11
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