la Fiera Letteraria - XIV - n. 44 - 1 novembre 1959
Pag. 4 LA FIERA LETTERARIA D.U,LA CROl\AC.A SPORTll7.A .\LLA :XARBATll"A * LA MISURA DIRING LARDNER * cli GIACOJIO .4.\"TO.HXI * di Gl.,GLIELjlO PETR0.11 I) mondo mte-o ha enormemente molt1phca\O tli ep1- soch 001 quali afferma le SUe preferenze mtellettuall o. per restare soltanto nel campo della letteratura. fa le proprie scelte ira le ope:-e della poesia. Il nostro cm– quantennio ha visto molt1phcars 1 attorno al libro grandi feste ,.l.)ternazionali. uf.flc1ah e ufficio.se. mbad1 di feste locali. mteress1 mdust:1ah i quali no n badano a spese per gnmgere ad una affermazione che comc1da col sue-– cesso commerciale. Rallegnamoc1 dt tutta questa enorme quanfità d1 feste letterarie. chi sa che a lungo andare non abbiano anch'esse una ragione ed una solu.zicne in un costume a ,•enire dt "CUI oggi no 1 non vechamo la po.ss1b1htà. Rallegriamocene se volete. ma per il mo– mento 10 non ,-ecto che a doverne essere particolarmente contenu s1,no gh scrittori e gli uommi d1 cultura ancora prigionieri di quella dignità e di quel disinteresse che la poesia e l"arte richiedono;, essi infatti sono certamente i più idonei ad accorge:-si che quanto più qubLi feno– meni si sono ingigantiti. quanto più sono montati aHe grandi ribalte. si s:cno sposati con la radio. il cinema e la tele,•isione, con gli apparati della grande: propaganda. tanto più s'è ve:-ificato un netto dh·orzio tra i valori che rendono d,•a e connaturata la poesia con il pro– gresso spi:-itua!e. Non saprei. tra gli interessati. chi ,·o– glia affrontare la responsabilità di intendere questa realtà. e a darne 1 ,1a spiegazione spetta ad un la,·oro di revisione e di ricostruz.ione deU"autentica ch-iltà let– teraria di cui oggi non abbiamo anco:-a ,•isto il p:-incipio. Che cosa indh·iduano le grandi !este? forse molte cose. ma non una che abbia strena parentela con la poesia. Verbn Volant: Poesie di Franco Cacciatore Effettivamente. nella storia che conosciamo ncn è mai stato tacile. se non affidandosi alle lunghe scadenze. in– dividuare i ,·alori più profondi che ogni epoca mani– festa: ma nel caso attuale non si tratta più di quello squilibrio che semb:-a normale al1a natura umana. quello per il quale Stendhal o Proust o :\lusil morh·, no ignoti aUe « feste letterarie• dei lo:-o tempi. o capire Leo– pardi era p:-i\·ilegio di pochi amici. ecc. ecc. Il fenomeno di oggi non somig!ia in nulla a questa che pote,·a essere la naturale di!ficoltà che incont:ano i valoq ,·eri di fronte ai contempo:anei. giacché se gJi individui qua– lificati erano chiamati fatalmeme a paga:e di pe.:-sona. la poesia restz,·a la poesia. l'arte era l'arte e nulla si sostitui\•a all"ièea dei loro ,·alo:-i. Oggi sono 'tn·ece i ,·alori intellettuali di per se stessi. a presc-inde:e dalle persone che possono o non possono rappresentarli. a non essere riconosciuti ed essere anzi sostituiti da pseudo ,·alori. da sur:ogati volgari. Oggi. da una parte stanno le manifestazioni che indicano al!e mas.~ 1 n prodotto che è sotto.,;pecie. che è un sottomondo culturale ed artistico. dall'aJt,a stanno i valo:-i p:ofondi. quelli che soli contano. che sono retaggio sconosciuto di pochi naturalmente tagl:ati fuori dalla grande festa e da1le grandi parate ufflciali o ufficiose. Questi pochi certo non har,10 nulla da porre su:i'ipotetico altro piatto della bilancia, perché !e loro misu:-e non hanno apparato. non servono alcun interes_~ pubblico o prh·ato. la lo:o mi– sura è soltanto ideale e spirituale e sarebbe assu:-do. che accetta~e una com- olt:-e che di catth·o gusto petizione. Xoi oggi non sappiamo nulla di ciò che sarà una ~ cietà nuova. giacché ad t I ta società nuo,·a bisogna cre– dere. se ciò che succede ora non somiglia a niente di queHo che fatalmente si ripeteva du:ante il lento di– ,-enire dei secoli scorsi: ma possiamo affe:-mare con certezza. ed anche con un qualche sentimento di sde– gnoso orgoglio che. se nella rocietà nuo,·a i valori spi– rituali della poesia saranno < neora necessari. gli storici do,·ranno fare una enorme fat;ca. perché dovranno libe– rare il terreno dal segno lasciato dalie rrandi feste. per an da:e a cerca:-e quelli del nostro tempo con_ la ste.s.sa fatica e lo stesso t.:a,·aglio con cui gli umanisti r iesumarono la grande cuhura con certo~ino la,·oro. compc,1sato ~lo dalla passione di ritro,·are un senso non ,·olgare o monco della cultu~c~~r~"(lio PEDBO~I da OOGLl..\~I. I Agosto Gemile Signore. Le inrio akune mie eompos1ztoni e sarò heio d1 po~r l~ggere nella rubnca da U1 condotta li suo g1u– di.rio. So di mancare del 1uuo di senso cririeo: una CO$a nu picee o non m1 p;ace, ma i un fatto istmt.ico. non di. ragionamento e perc:ò non so rederl" dOt'l" sta rect-n– ruole t-rrore. tanto più $e si tratta di CO$l"mie. lnolire Ja mra conO$Cen:a del mondo poetico contemporaneo è assai scarsa e frammentano e non ho q1.undi la possibihtd di taih nfl"n.menti. Duid.ero pertanto un giudi:io sui miei scritti per .sapere finalmen,e .se e quanto valgono. per correggere gli ineouabili sbagli che so di commet– tere. ma non so ricono.seere, pl"r tentare, se pouibile. d1 rn.:ghorare o. se non ne çale la pena. f)f!r meuenm in pace. So che di scriuon di veni ee ne .sono •roppi e di pot'U poehi.ss1m1. Ebbene. Sl" appartengo alla prima ro– tegoria. non po.sso promeuerle di non scricere più. ma almeno lc mie poe$ie rimarranno nel ca.ueuo. Se inv-ece ci fosse del buono potrei 0.1p1rare a veder pubblicato qualche cosa sttlla ,., F1uc ~? La ringra:io del suo g1udi:lo e del suo consiglio. Con soma. FR • .\..\"CO CACCJATORE Dog,liani (Cuneo) R I 'l'O R .1·0 Alle finesu-e chiuse sui òecli,•i l"ultimo sole vivifica un bagliore. Entra: nel silenzio de.Iraia il fresco buio delle parte inermi imbri\;da un ricordo: Sali la scala alla loggia apena. ai biondi grappoli. aJ profumo deUe cose passate, ritro,·a · negli oriz:zonh di ,;gne la gioia delle libere giornate quando ogni toglia era una ~pen.a nuova. ogni canto un richiamo e la tristeu.a aveva il sapore delle fragole nell'ono. Qui svaniscono voci di fanciuJJi che sali,•ano rossi gradmi al giaciglio sono le travate.. Paure notturne dileguate in un azzurro sogno di mare. in una corsa al ciliegio. tri.steu.a d'estate presente di perduta tenerezza di fuoco, quando erepita,•ano i ma:-roni e il bo,·e lungamente muggiva al lume ondulante del petrolio. Sull\tltimo scalino. lassù ~otto l"al tana un a ,·oce scandh·a nomi e ! onnu.le: l'occhio correva umido alla lontana città. alle colline lontane. aUa lontana felicità. 1 mord sono qUi. con mani di dure radici artigliano la terra del eonile, la ricchezza amara. estenuata della fatica che tu vita E rimane solo di ques:a il cespugiio di lav.rida e ai tetu scheletriti aJ cielo il nero a\"\·entare delle rondini LETTER . .& Eri ecco anrora ti scrivo di sotto l'andito apeno alle colline e compagno m·è il silenzio. Fra poco anche J"ultimo orizzonte sarà cielo e mi cresce.ranno intorno quem.e mura ~ quieto baratro' di tomba. Ora la vecchia casa non sente più il sole ed io mi cerco in queste pietre. in questa terra finalm.?nte paga neUa sua mone. o·ogni ricordo :ivive solo il fiele e con amare labbra nella buia stanza rie\"ocherò le farnie d'1n tempo pe.: ritro,·an-i ancora Ia mia assenz=l. Le poeS1e di Franco Cacciatore di Dogliani (Cuneo) .sono passat e da ,., Verbo volani; alla pubblica..~ne. Un esempi o di poe.na ve~a. dove gli elementi del paesaggio e della silenzio.so med1ta.....;one .s1 tra.sformano in tieni di puhuu1ma fau uro. A.i. nostri leuori il giudizio. ai cnt1C1 l'inv-11Oa ricordarsi di questo nome. ad un editore il coraggio di stampare il manoscri:.to di questo giocane (tale lo crediamo) scono.sauro Domenica 1 novembre 1959 BIBLIOTECA TRA:\"IERA DI PIETRO CDIATTI * Il traduttore silenzioso Le~gete e diffondete "[Ja Fiera Lettera ri ;;
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