la Fiera Letteraria - XIV - n. 38 - 20 settembre 1959
Domenica 20 settembre 1959 LA FIERA LETTERARIA CAFFALE VECCHIO E :\' OVO * l'EH liti.A CIIO,~ISTORl,t IJELL.4 1u,·1sTA «900» * SPICCIOLA ~ 1 IORALE Sprovincializzare ed europeizzare * * tli UARl1UJ f> IIU~.\'TI )ue direl/ÌL'e che fecero presto a divenir due benemerenze, condizionandosi e sollecitandosi e integrandosi a vicenda Molte volte ho pensato, ed ogni vol1a mi riconfer– mo in questa opinione, che sia assai pii.I difficile trova– re un. libTO totalmen1e inu– lile, piuuosto dt allri che Tivelino, qua o là, qualcosa di interessante . .Mellele. a caso, la mano su un pal– chetto di una qual.siasi bi– blioteca che offra una .no– tevole varietà di composi– :ione e non un prefisso (e. tuttavia, sempre apprezza– bile) criterio di uniformità organica, e cavatene un li– bro qualunque, come ho fatto io e provate a spre– merne tutto il succo, den– tro e fuori. Sarà sempre una gioia. La mia mano si è posala, questa volta, su GU Apo– logi del Signor Giulio ce. sare Capaccio. in una be[_ la edizione - lo terza, per essere esalti - edita a Ve– nezia da BaTezzo Barezzi nel 1619, corredata di deli– ziose ,incisioni in legno. Incomin.ciamo da 11' ou– tOTe. Giulio Cesare Caµaccio. -nato a Campagna, nel re– g,to di Napoli nel 1560. era stato destinato. dallo fami– glia, agli studi giuridici, ma le sue aspirazio1ti era– no diretLe ad altre mete, anche se per molti anni ri· coprì fo caTica di seureta– rto della citlà di Napoli. Più confacente alle srte aspirazioni fu l'incarico af– fidatogli dal d1ica di Urbi– no, di educare il suo fi– gliuolo; ufficio che ali con– sentiva di studiare e di scrivere, come sCTisse, la maggior parte delle sue opere, quasi tutte di carat– tere eTUdito su una uamma assai estesa d'interessi. Ma non gli doveva man– care. anzi, dominava in lui, quello che si direbbe il complesso della reititudine e la conseguente voglia di fissare in forme, del re.slo, assai parbale, massime mo– rali e regole di buon. co– stume. Di. qui, e dagli in/funi letcera ri di Bernardino Bal– di, nacquero i suoi Apologl, * di ENIUCO FALQl/1 ~:"::; ~:ite~ra~:o:al:e~~: 'l I. ~:;ir;;,e:!~~ ~e7 ~ ~;v~~~ ~o!iil! 0 "t~~:hte~a ire~i~t::, :~~~;a~~v:u~h~~ie 9 2° e:t : ;~:i ~tl~r' B:ftt?~"~~~:; t una •diceria• illus1ratirn. Circa la collaborazione de- q~aU (pubblicato nel ~22} Barilli c':>U~borarono co?1 l sue speran~e. E certo per tf:Tza (quella reaUstico-ma- Vediamo un esempio, che gli au.tori stranieri al 900 stiamo_ ancora aspettando I~ Novecent,stt_ fin d~l ?rtmo Bontemp~lh dovette _esser~ gr.ca) dall_afine_della puerra s'intitola Marito e moglie, c'i! 11110 dup'ic• osservaz-io' traduzione e del secondo dei quaderno. D, Cccclu, v 1 com- un. bel giorno qaeUo m cut. euro pea in pOt. E s1cc~me e incominciamo dall'ap0lo- 11 d /n rr la o.: • a sul~ quali (pubblicato nel ~25) parve Oriente: uno dei suoi. per tutta risposta alle pole- per Bontempelli la prima go: ~ Spesso lìn~eva ,m·or· ,:ro ~afi;td. la ;1ri:::iia sul non dovevamo ottenerla che essays pili acttminati, in lo- miche e aUe accuse, poté guerra europea non era an– gogliosa donna per la 10 0 leb .t:e~ sta· 111 ~ nel 1946. (E e'{' chi. lamenta de cd esaltazione della civil. pubblicare l'avt.·iso che il cora .terminata nel '38: q~an– schernire il marito d'esser ccchi~ta ceclll'~~e~;co:aBer~a- clic da noi si r rad u e e t~ d'Occidente. Di BariU~. vi 9~0 avrebbe presto ~ato_ inì- do già stava per comtnciare morta. - EgE che se n·av- • C b ,, C d troppo). rtful.sero otto o nove 11lu- zio, sotto la sua dtreztone, la seconda. ne conugtte che, vide. un giorno finse - An- C,'"·/ 1 a é~ro .. r j," ~a;s, La varietà degli scrittori minations. che ce lo mostra. alla stampa di una collana pur essendo il Novecento CO di creder ch'ella morta o:r,~1;: Ji~otrt':h':enbo,~r;: stranieri pr~sen:;. !l~l 900 of: rono a St,:ap_ne3~con Ve~di di roman:zi. .e com~edie de~ pittorico principiato nel '22 fusse. - Prese il coltello. Ehrenstein. targue. Coli, /re la d1.m~JStraz1one . d& e a Stracttt~ con Strawm. Novecent1st!. Ce n erano ~' it Novecento letterario nel e disse: Hor d'uopo fia - Gomez de la Se;na. Hellen,., quanro la rivista fo_sse ltbe: &Jc.v, ora all ~Augusteo• e Bontempelh s~esso _(II figlio , 26 . il reale inizio del r,.·o– Che la mal nata Volpe - Jacob. Kaiser. Krtrinlllll• Ko- ra. aperta. -~ccorlrente dt ora al ~ i:1oultn Rottge •· l\1!' di due ma~r1). di A_~var~ nt com nuovo secolo ~i'l~e~~:f~~~as:ne;ii:;d~ rolenko. Lawre11ce. Lidi'!• ~:~:::ea:;i~ctif~~~c~~~~rr~: ~~~: !~ ~n,;~~~ri~~ ,~:i :~,~:;e~:i~ ~~~~~:~o d J°l!mo;~: e ~~ag~~ ::~:va 0 venire motratto qua- lore - E v:SSe poi eon via 1 'fa~ Or~~n, i\~atr:;x,A;vta;,~ dernc. Essa era consapevole, era nato e 1wn diventato w,.,Aniante (Una coppia di in- si fin verso la metà det se– più dolce Humore :.. ~;" ar.,r J 1 ," 11 r;/,'s·. h c dr m R.' cosi regolandosi. di assolve- vecentista (affermazione, det namorali ad Amalfi). di Ar- colo XX, e L'azione della ri- Spunto non nuovissimo, b oura r° l) i_ern ar R·ik 1 • re ad uno trri i còmpiti pii.I resto. che. meriri a parte. !ieri ( L'isola decapitata). di vista 900 doveva euere va- che riecheggia gli arìoslP- R~:,~'~o-v, s~~~~~'~:\oup~u1~: u_rgc.nr! e fllPrirori. Spr?- avrebbero potui.O fare_ e /e: Bizzarri (Creazione. dell'uo- lutata alla strPg1ta di una .schi Supposili e precorre, la WooiJ. Zum Fdde, Ztoeig. vrnc~allzza~e Pd . ~ur?pe1:- cero pro~n~ anC'he glt altr~ ~o e La ?onna. sull albero). agevolazione dr·etta ad af• ahneno per la stampa. la F t ( t . , zare. due innegab1h dtrerrt- Novecentisti. confessando. d1 A1orav1a (Cmque perso- frettarne ~d affermarne to shakespeariana Brsbetica J,° tt~" 1 aut ond_ce t:t~ra~~ ve della sua azione. di cui. c. NovecentiJli si nasce. non ne. due giorni). di Gallian a nto - domata. La morale che il e e ,~amen e r t nz e di peralt-ro conuien limitare la si diventa ·1: $i! Barilli fu (Vita di sconosciuto e Av- vve . · . Capaccio 11 e trae e quesra: pro~e.ntenZP e eri d .e .e. portata. E poiché l'ttna si novecenti.sta onorario, tra venture del mio paese). di. . F'acrl.e immagma~e quanto .. B!sogna :I maEgno eon ruflt 1 g~nert e guS t ~: s! pas. tira dietro l'altra. e recipro- gli altri autori italiani il ctti Napolitano (Scoperta della tntralcto alle tPorre e alle Ja mabgnità schernire,. e sa~·a. dai ~imbol!Sl~ ai ~a: camente si rondi..:ionano. nome figurò nel 900 bisogna America e Il \•enditore di tavole degli stt>rici avrebbe subito si appresta ad HJu- ~°' st '• ra{1_h :~-pre~ronr!rr ~ 1 sollevandosi del materiale distinguere i collaboratori fumo). di Solari (Cuoringo- recato. se acco!to. un simile. srrarla con la ouantttnelli- _urret I.S!t. °1!·'· ~c'!o~;i- allo spjrituale. dal fisico al dagli invirati. la gente di la). di Spa!ni :11 mio nome spostamento di date. Venne ma diceria: • Per huomo ;~ 11 ~0aI 8 :~~;~/c~ ce~::Or ~ metafisico: re:Ha d~ preci.- c'!sa dagli o~pi~i di ~assag- e legione). Alcune rimasE:ro perciò respinto. e con esso da bene. che l'huomo sia. riritracciarc 11 criterio se- sare. q_ualr e 9uantt Nov~: g10. s.olo cost s1 ~tra dare cons!?gnate alla buona tn• venne negara la eonsi.stenza quando gli viene ìnconlro conld~ i_l ql U!l!e ~rallo .sb•.•,ti ~:'~~ st ; lre s~~~;~~~o~,:n ~;~ ~l~~;~r;~j:~· d~8:tt;~:g~l:r~: :,eu~~~:ne~h:. 1 a pt~ol!~n t 1 ;rio1~ e ld'~sistenN_o,: scte••·,~~to. ucnhegood. il chiodo. fa<Xiasi egli ehio- s':e tt risu tat ~ '.mpossi I e. più rigore. rà cu.t non mancò di richia- diverso, uscirono e contri- e t un .... e e '""'"' , t ~=;ji~;t;2i,:;if fj~i :.~:1~i; ~i ~_:i~~:~~!.sp~::: r:. gi :;~~ o; 9 ::~/;~3: 1 ~rf·f~:.~,,:,::~:::~:,;~:11~ ~ i::1r f ~ lç fi~:r.~: :~1 ~:~~:~~,:~~ 0 ": 0 ·::: mite. i·igido all'hora d:-ven- uca ed arusr•ca. s: 1 con!- giovani. perché ad essi ma9. mozione. le c'era nella loro invenzioni. ENRICO FALQUJ ga. E se quieto, si stfazi. pren1ev.a 5 t~rtro I l 1 1 ou..;,,o,:~ giormenre ~i ri.t:ol.geva e si Ogpi. a di~tar,za di anni E qt~el tanto conri.nuò ad ~s- (continua) quan ° 1 0 ~µau_ t. ~ 0 . affidava. E rnfatti furono es. (cd e una di.stmiza cl1e va serc1 ed anzi. aumenr.ò. Stc- _________ _ ~~~~~: 0;;t}!a1~}!·c~ti:} ~ii 1 / ;_,.~~;,~c1;,r:;;·:,~r;::r ~iisc~~;;;~~;. 10 J?., :·~·~!~ 0 ;~i~ ;>;t~i:~~.(I d ~:,ah~i b~~e a~~:~ ~~ec~c~radtr~;:re e n~:~~n~: Ass egnat1· ta. avei:~ 110 1 • ~eq~isu_o e I e lo stimolo di BontempeUi.. normale, ma in rapporto at- sticlie avr.:?bbe dovuto com– es3er non deve. Ad huomo essere g,a cono,c11tt1 ~H ~ st e- a suscitare intorno a! 900 la vertiginosa mutevolezza prendere: 1) queUe di Bon- :~g::in~~/0 ,; 0 ~ 1 ~:reimf~; ro ..e nncora scc,nosciuti da quell'atmosfP.ra che pi.il do- con la qu:Jte i tempi. hanno tempelli: 2) quelle di. Anian.. • p • ma a chi meco tratta a :~~ ~fl~:;e:!a_o!~ac~~em:;ti:;: ::;aart;~~~l~r11e ., fissarne ;i :~e!? c~e ~ai~f;;e;epa{~fe;~ ~~-:~,a~~l~r'Sp~f!~~ ;;a::::t I remi due visi. in buona fè. che per venirceli finalme_nre_ ~ Artieri. Barbaro. B1zzarr1. una srag1011e all'altra quast le ad hoc d1 .-\lvaro, d1 Mo- , mhiia~te 7:a~i~~~i"°robu- preselltare . .U':, perche ~ 1 si Alberto Cecclu. Chtaramon- come da un'epoca all'altra e ravla. dt \"ergant, 4) quelle "L • • p possa f~r li m j, 110 un idc!J te. C1priant. JJn SII va. De conferendo cosi agli cmm degli autori clie se non col- e1•1c} • ea st o ~ar~ 1 ue~e ~el Capacclo esat1a e a eriemerenza AJartei Dc St!!fam. Dc Zua- una forza di. distacco straor laborarono al 000 fu perche, " e so ec1 a ~I ricorso a. ,a.n- che rn tal modo. la rw,sta nr, Diotima. Etna. Ghelard,- drnar,a. s1cehé cgmrno dt quando s1 trov:irono tn gra- ta. e. rant altra consrnule St ass1c1.1rat1a. ncord~rem~ ni. Giardini. Guerriero. Ma- noi e eome se i.messe infiniri do di farlo. la rioista ave. Il Premio Lerici di P<>esia. spi~ciola m~ra!e. elie da se- che ncll_autunno .~el 26 _,l sino. Massa. Meano: A/iner- pili anni di q1telli segnati va smesso le pubblicazioni: ~r:~f~~~~i~~d~oii~~Z::= colt e 1 ~ecoh I uomo elargi- I nome di Joucc 1 · 1 apparvE: vmi. Moravia. Napoli!ano, all'anagrafe ... J: oggi. a di- da Zavatti11i a Papi. da Lan.. zionc con l'Ente Provinciale sce a I uomo. perpetua nd ? 1~ 1 calce O im fram~ento dt Radi,is. Riccio, San.tangelo, stanza di anni, si dovrebbe dolfi a Bu.zzati: 5) q1telle dei per U Turi6mo della Spezia e _u~ const~taz,one ~I. ~o!tl· !Ulys~es e_ nella primavera Sofia; noi !i trovammo eco- cominciare a vedere il 900 Barilli, dei Sa,,inio: certi ro. ozw,anizz.atodall'Editore Marca tuzionale mcorreg171b1ht~. del 29 v1 apparve quello noscem.mo. o ritrovammo e in. una prosp'?tHva st.orica, -manzi fantastici di Palazze- Carpen_a di Sarzana. ei. lnti~la. ~tARINO PARENTI delln Woolf m calce a 1111 rico noscemmo (come Alvo.- quale ieri. non era con§enti- sclti: certe favole di Lisi; nel 1959· al nome di ~nnco ro~ Aniante: Campan~le. C~- ta daL nostr~ stesso t:ovarc~ 6? con la giunta. !"~gari, fre:;dec~itt! 1~: r~~~~m:~ misso, GaLltan, Solari, Spai- troppo a rtdO.!.SO di quet dt tutto quanto ruoto intor- j!:io insieme la sua Te41'.lone ni, Vergani) sitUe pagine di cahiers. E pro spelttva sto- no al novecentismo di tali la ip()eliia. a ·cui egli ha ugual- quei quaderni. e di q1,ei fa. rica, nel ca.so del 900. vuot aurori. mente fatto onore scicoli. e da allora, senza dire riconoscimento di si- Un siffatto elenco di ope- Dopo ripehrte letture. dibat- maj perderli d'occhi.o, li ab- gni.ficaiJ: qiigi~Zi. e apprez- re, se fosse stato compi.lato. tih e c0n(ronti. la Giuria. com– biamo visti. oinccre o per- zamento dt valori autentici, avrebbe dovuto giovare al ~sta _da Giovan Battista An– dere, affermar$i o annien- regolati secondo quella mag. 900 e ai Novecentisti e al g1oletti, Gia?Om~ Dcbenedettl. tarsi, continuare o s,n.ettere, giore. equità Mc_ pr~!'ie~e Nc:,veccnti~mo ~uet rico~- -:-:-:~~: SehiaUini. ha delibe– passare dalla t,·tteratuTa al- dal distacco e dall eqruhbno. sc1mento rn so 1 1do, che tn- a) dividere cx aequo il la politica. dalla narrativa Dal '26 al ·52 si può ben vece è stato loro negato. Si. Premio \Lerici ..Enrico Pca .. alla cin.ernatografia. dalla no- essere già dircntati i po- C preferito indagare e pre- 1959 di 1.. 200.000. of'ferte dalla 1·ellistica al giornalismo. E steri di sé medesimi. cisare la personalitd dell'uno Camera di Commercio della solo di qualcuno, fra tante Ma la rivista 900 -non eb- e dell'altro. e così. si e fi- Spezia ea.egn.ando ~ 100.000 peripezie, abb;amo perduto be. come la Ronda. i suoi. nito per trascurare o svalu- a_d_,Anton~oSeccarecc1a pe.r la le trac.ce_. e Ct?nvitati._ di piei:ra ~: mu.: tare i carattert e. i modi, l.e ~7 1 ~a adC~ocl?~~liOt~ ;/~ Poett rn v~rso non cc ne stTt autort cui TIChtamarsi tendenze e le esigenze che lirica ..,r..·ultimo filo di luce ... furono. Se la Ronda (dal come a maestri di secolare i.ali autori avevano in co- b) conferire la grande mc: '19 al '22) s·era battuta più insegnomertto. A impedir- mttne, senza ri.11unciare eia- daglia d'oro ofierta dalla Ci– per la pros~ che per la poe- glielo fu sopra ttutto l'cavan,.. scu110 alla pr,,pria libertà ~era di.Comm~rcio della Spe. sia. il 900 (d11l '26 nl '29) si guardismo ,._. qu.et suo nattt- ne diminrLire la propria ori.- zia .a. Giammano Sgallon~ per batté pi.I, per la narrativa rale e insieme programmati. git1alità. E la ricerca del clL la lirica «Let~era a un amico~: ~he _p~r la lirica. e~a r;,r?s~ co gua;d~re_ avanti piri che ma. dell'ambiente in cui si oro c!r,~ 0 ::.;er~{:h~a ~!~!a :i e v1r1le e segno dt cwilta voltarst tndietro. E quando formarono ed ope-r-arono? Commercio della Spezia per un matura (asseriva Bontcm- accolse e aUineò nei suoi Purtroppo ·ari.che gli storici -poeta della Provincia dcJla pelli paradossalmente): la ,ammari qualche -nome glo- omisero di interessarsene. E Spezia a Clara Domenicl di poesia e femminile e segno rioso, fu per offrirne pa- chi sa che a i:1garbugliarli L_erici per la Urica .. La plog– di civiltd priinitiva ·. E eo- gi11e inedite. come nel caso e a i11sospcttir!t non sia sta- gi~ non t !a 11 male ...dcli 5 ~i rostraci$mQ aUa p~esia di. Tols_toi e d_i.Cecov. ~U- t~ l~ $U(ldi.visic;mc (iell« ed- tofii. P8J~,e ~M~ dt!!~ntfat~ tn verso co~e t_l favont1smo tr1m.e_nt1prcf~n. a.ndarselt a viltà poett~a. ~. fissata dal come distJllati da una 6 agacc per la poesia m prosa. fu- sceghere tra i rnv,: da Law, Bo11rempelh m tre epoche e maturazione umanistica rietico– r0110 due pttnti. di contatto Tence alla . \.Voolf. E ad fatta decorrere: la prima no a temperare in un·amara Leoncino stiloforo del scc. XJJJ ( BottcJa di Giovanni Pisano) l ehe il Neoromc11tid.tmo del ogni modo li ooUe sempre (quella dassica) dalla na- mod~rnità poesia ...ingenua,. e 900 ebbe con. il Neoclassi- in. veste e in funzione di. scita dell'uomo alla morte P_Oesta ..coltrvata,. C~a poe"." cismo della Ron.:ia. Ma non i narratori. Perclui fu alla di Pa,1; la seconda (quella !~~ri ch~~i!:C~lilah;~i!!~ bastano, da soli. a indicare , ,-------------------------,,---- --------·---------------------------, ~!i1:tt~~!! dd 1 u~r~~~tia~ ~~ • Si è piil volte riscontrato eome In Italia, accanto alle guide turistiche, esi– stano ben di rado pubblicazioni in grado di fornire l'immagine di una città, una immagine Cihe si diversifkhi una volta tanto dai soliti normali clichés. Quest·an- ~:r~~fi/:::~.e~:d~r;~:~t:~~0\~~~1i! un fotografo di fama internazionale, qua– le è Kurt Blum, perchè fornisse una se· rie di foto di particolare valore sulla città di Genova. L'editore, a conoscenza di questa iniziative, è stato ben felice di associarsi ad essa ritenendo utile far conoscere questo libro a un pubblico più vasto anche fuori del nostro Paese:.. Tale la• giust1fioazione o motivazione d~ questa bellissima /mma"fne di una cilta che C. M. Lerici. eon le collaborazione artistica del pittore Eugenio Carmi e del· lo scrittore Luciano Rebuffo, ci ha do· nato in elegante e solida veste, dimo· strando ancora una volta come la foto· gra!ia possa giungere, se usata C?n er· te, non soltanto alla documentazione o al racconto, ma addirittura all'interpre– tazione (alla trasfigurozione) poetica. Evitando eome la _peste il e pill?r~· sco ,., il e folkloristico,., il e caratteristi~ co,. ecc. (insomma tutto ciò che puo colp:re un poeta dialettale nel peggior senso della parola, o un turista soltanto girellone), Kurt Blum è rJuscito co me u n mago o fotografare (e rappres~ nta.re, rendendola sensibiJe attraverso 1 1 l in– guaggio del suo obbiettivo) l'anirm1 più nera ,e più vera di. questa città unica ~l mondo: di questa moderna Be.bilonia dallo spirito fortemente albionico. tutta chi.usa in se stessa eome un' .. altra• na– zione nella nazione nonostante il suo cosmopolitismo. impenetrabile al e fo– resto• ehe non si prenda la briga di seo– prire per proprio eonto, senza eontare minimamente sull'indifferenza e diffi– denza c. di zeneizi » - e ad ogni angolo, ad ognj scaletta, ad ogni passo•· scrive Rebu!fo nelle sua bella Introduzione - i e tesori tanto più preziosi quanto meno conosciuti•· Immagini di unacittà * cli GIQIIGIO CAPII01U Già Paul Valéry si meraviglia,·a che Genova - città tutta presente o se stes– sa. cara a chiunQue ami il concreto spi· rituale; questa miniera inesauribile di acqueforti - non abbia avuto nè un Canaletto né un Guardi. e che Corot non vi abbia dipinto che due sole te!e. Me è che Genova non la si vede - 110:1 la Si può rappresentare figurauvamente - se non ci si aceorge (se non si sente) che essa. città per ec«llenza mer– cantile. è l'unica d'Italia (a differenza di Venezia. di Firenze, di Roma e<:c.J dove non esiste un diaframma tra il passato (gloriosissimo, chi non lo sa; e "art,stica– mente ricchissimo) e il presente. e dove il tempo più remoto si fonde e s·iden– tifica con l'oggi, priva com'è di zone archeologiche (dj Colossei inutili•, co– me i pezzi d'un muse0), in quanto tutti i suoi •monumenti,. - anehe i più ve· tusti; anche i oiù illustri: basti pensare al Palazzo San Giorgio - continuano e funzionare, organismi viventi e attivi nel ritmo modernissimo (accanto 01 gratta– cieli di vetro e d'aceiaio) d'un'attività tutta tesa el Iuero e alla conquista dei beni stabilL Ora. come dipingere (come restituire) il fascino che da questa commistione promana, sfuggendo all'occhio dell'aman– te del puro color locale. o del puro pae– sa~gio artistico? Soltanto l'occhio del poeta, più che quello del pittore, è in grado di cogliere tale eterno presente ch'è inconfondibile colore di Genova. forma visiblìe di ciò che pomposamente potremmo definire lo eterno presente dell'uomo in azione, eguale nei propri fini pratici e metafisici in ogni età e latitudine. E' ciò che l'occhio (l'obbiettivo} di Kurt Blum ha saputo fotografare (rappresen– tare e perfino deS<:rivere, con int.elligen· za. e con cuore), cogliendo questa unica e straordinaria realtà senza una sola volta nominarla •. in ciò appunto imitan· do il miracolo della poesia (significare un'idea per tresposte figure, senza enun· ciarla), coso çhe fino ild oggi nessun pit– tore é riuscito a fare. Il cortometraggio s'apre con una oeris· stma immagine di Via del Campo, cioè di quel vico. ancora ducentesco. che uni– sce Il porto all'intrico intestinale della città, dove ogni altro • cerrugio ,. non è che un budello in cui silcntiose si com· pie la digestione delle mercanzie, desti– nate a tramutarsi in oro sonante e in beni immobili. I topi (i •ratti:-) scorrazzano per tale vico, dove nemmeno il sole meridiano può giungere. ma eccoci subito, nella se· conda fotografia. a Porte Soprana con le due stupende torri (forse le e torri orientali • di Dino Campana: baluardo contro i saraceni prima. contro il Bar– barossa poi), e quindi, nella terza, sul cosmopolitismo (nonostante il ridicolo Vini piemontesi che sl legge alle spelte d'un , cantoniere• (uno di quegli omeri– Ci vigili urbani che soltanto Genova può vantare) delroscura primavera (è un verso notissimo di Montale) di Sottoripa. Ma non possiamo seguire una per una lf" molte rlecine di fotografie (un centi· naio circa). che dal porto tornano ~l porto (l'ultima è d'un operaio metal1ur– gico sotto una pioggia di fuoco; e fa da mafnilica apertura alla serie portuale una chlp,.eriea e apOC0.littlca sirena, In· ginocchiata con le due code ad ancora, tratta da un bassorilievo di San Loren– zo), dove San Giorgio e il Drago non si peritano di fronteggiare (forse di mano dei Gaggini) la bottega d'un ciabattino In Vfia Canneto U Lungo, o dove i e gatt.i teppisti,. ceri alla Gianna Manzini vi· $Ulano ancora il Chiostro di Sant'Andrea a due passi dall'c Olimpo,. (l'ex risto– rante e Cepurro,. Jn vetta al grattacielo. delle cui vetrate si domina il rulnare dei tetti d'ardesia delle zona portuale), mentre la barocca madonnina di Via del Rosario bonariamente protegge un Black cat bar, dove •marittimi,. di Porto Em– pedocle come di New York. senia guar– darsi in cagnesco, fanno color locale ~otto uno sventolio di biancheria Intima sciorinata fra casamenti diruli {ma una una ragazza è ella finestra, e significar la vita), per miracolo rimasti ritti (le persiane sono però sconquassate) dopo gli innumer~voli bombardamenti. Manca forse, a completare il quadro d'insieme. lé! Genova principio di seco– lo: le terribile Genova cementizia stile italo-arg entino del Pa1av.o del:la Borsa nuova P.cc. , con le poppute cariatidi di calcestn1zzo tre pesanti svolazzi noreali d"un pesantissimo llberty, cattivo gusto ch'è anch'esso il segno d·un·opulenza tut· ta mercentl_le e borghese, e che forse nel cortometraggio di Kurt Blum avrebbe ag– giunto qualcosa di più vero ancora. in quel molto vero genovese che d'altron– de. con arte da vero maestro. egli è riu– scito a cogliere. Ma non bisogna dimenticare raltro ri– tratto che di Genova. con 1'arte sempre verde delle parola, ha saputo darci 1n llmlne (1 giovane Luciano Rebuffo. gra– zie a uo amore e a un'Intelligenza che. senza indugiare minimamente sullo sti– le • turistico :.. sanno tuttavia invogliare il lettore a vedere e col propri ocehi ,. (cosa facile, dopo quella prosa e dopo le immagirri di Kurt Blum) i segreti del– la pili segreta delle nostre città. GIORGIO CAPRONI ricchit.slmo campionarlo delle tendenze prevalenti tra poeti. per la massima parte. della penultima e dell'ultima gene– razione. S'intende che oon ha voluto optare per una poetica piuttosto che per un'altra. E· parso tutta-.•ia che veni1>sero naturalmente in maggior luce certe nota~ionl, a volte sem– plici registrazioni. eegnate con mano più scorrevole: in,somma. brevi liriche :::iat.ein un mo– mento felice. Nei componimen. Li del Seccareccia e della Sl– liotti. si riconosce un attimo che non pretende all'ecceziona– lità. e non di meno è .scoccata con il prlv1lE!l8iOdi isolarsi e di rimanere come attimo d1 poesia. Parole e suoni sono di un materiale l~gero: prima che eSòl abbiano Sollecitato il n06tro orecchio. lusingato la nost.ra intelligenza. quell'attimo i,i è già IiSliato nella n06tra memoria. c·erano in gara. senza dub– bio. lavori di poeti tecnica– mente più con&pevol! cne. oon la sicurezza del mestiere e. s1 vorrebbe dire. la coscienza pro– fessionale. garantiscono la lo– ro continuilà. i loro successi di domani. &ià ancorati d'al– tNnde sw conseguimenti di ie– ri. Nelle ..rose-. succcSDive. due delle quali plA:rnlicate prima di questo verbale. sono com– partti parecohl dei loro nomi: da quello xii Tentori a quello d-ella .Marn1ti. di Casimiro 1'~3.b– bn. Mandarà. Ga.sparini. Sor– cineW, Ettore Baldlnl. Ketty Daneo. Carla ).tartini. Gilda :!t.lusa.Gian!ranco Draghi. Er– nesto F'~ore. Ugo Reale. e lo .elenco e quanto mai lnoom– pleto anche perché dovrebbe 50.!tennarsi su Franoo Matacot– t.a con un gruppo di ..Stanze ... che ceno rivedremo nella più vas;a opera di cui probabil– mente (anno parte. La earte– CL"pazionedi questi poeti e mo– tivo di orgoglio per Il Premio Lerici, che si augura di ri– trovarli fedeli nei prossimi an– ni. cOn lavori dove la matu– rità spesoo indiscutibile delle ricerche coincida con La pie– cez~ dell'occa6ionc litica. Pag. 3 RaJfacle Dc Grada: • Bosco in Versllla,. IX .IIAllGl,\.E .•Il «RE:\t:0:\'l'Rt<.; DC l,0(;JOJ..1.111:\» * LEPOLITICH i tecnicie la letteratura * di GLGIJIEL1UO PETROi\l L'Europa interessa gli europei? Questa domanda è stata fatta a circa venticinque scrittori che s1 sono incontrati nel castello di Lourmarin, In Provenia. a circa trenta chilometri da Alx. I • Rencontre de Lour– marin ,., che si svolgono sotto gli auspici della Fa– coltà di lettere dell'Università di Alx-en-Provence, sono diretti e organizzati dal poeta francese Pierre Emmanuel e, grazie alla sua personalità rieca e im· pegnate, grazie all'eccezionalità dell'ambiente in cui si svolgono, in essi più che la tecnica del congresso. spira l'aria di un Incontro tra amici nel quale si stabiliscono con naturalezza quel rapporti tento pro– blematici nella maggior parte del congressi e delle Tiunionl inlernazlonall oggi in uso. l'Europa interessa? Certamente; i venticinque scrit– tori di cinque differenti nazioni non l'hanno smen– tito; ma se dovessimo ricavare dal loro Incontro una risposte circostanziala e formulata all'uso delle mo– zioni congressuali, sarebbe essai di!f.lcile. L'errore più frequente. nelle manifestazioni del genere, con– siste nella necessità o nella volontà di voler conclu· dere con una formula di risposta collettiva; anche quei congressi che formulano la loro bella mozione sottoscritta all'unanimità, generalmente, adempiono ed una convenzione piuttosto che assumere un ri· sultato che abbia valore vitale. Ma anche a Lourma– rln una risposta c'è stata, ma essa va eolta nello spirito delle confessioni appassionate e delle polemi– che e dei sottintesi che, i presenti, hanno potuto trarre da dieci giorni di convivenza e dialogo. Ma a parte queste considerazioni che vanno a beneficio di una felice scelta e d'un'intelligente pre– parazione, il tutto aiutato da un ambiente completa· mente privo di quegli aspetti di cittadlnismo che pe– sano sui congressi in genere, un fatto preciso ha dato senso al Rencontre. Ad un dato momento è stata esposta ai presenti la struttura e l'Importanza del mercato comune e della e petite Europe • o Eu– ropa dei sei: era la voce del teenlc1 e del politici rivolle alla poesia, agli Intellettuali per mostrare un certo tipo di Europa presente e futura, era la politica. od una eerte politica che si presentava e suggeriva le sue strutture quaU soluzioni che vanno allo scopo attraverso una data tecnica politlco-e-co– nomtca. Gli scrittori non hanno disc:usso questa tec– nica. ma in blocco si sono ribellati come si fossero messi tutti d'accordo In preeedenza: l'Europa che è essi. più di quella che pensano o sanno, s'è ribellata ed i tecnici forse non hanno capito perchè. In linea generale, però, poteva essere anche semplice capire: il dirigismo insito nel nostro tempo. Quello che sem– bra fatalmente implicito nelle strutture politiche at– tuali e scappa fuori da ogni apparato sia demoera– tico più o meno; il dirigismo livellatore che va di peri passo col progresso teenlco e si serve degli ele– menti che in esso livellano la coscienza delle masse ed equiparano le coscienze individuali e collettive, pesa sul mondo, ma appunto per questo non è pane per i denti degli intellettuali più provveduti e vivi nel nostro tempo. A Lourmarin. dinanzi -al program– mi. le teorie, la realtà delle strutture dello spirito politico universale attuale. i venticinque scrittori si sono ribellati ad una sola voce: in una parola si sono difesi e. nella loro piccola e civile rivolta di Lourmarln vi e.ra qualche eose che certamente fa parte del progresso dello spirito europeo; quello che si costruisce per necessità interiore, per impegno na· turale coi tempi, quello che nasce dai linguaggi a dispetto della diversità delle lingue e si edifica sulle differenti tradizioni. anzi sulle solide strutture delle tradizioni particolari, che poi son esse l'Europa quan– to e nel punto in cui non possono esserlo le tecniche politiche. A conclusione. c'ere allora da pensare che il con– tributo ad una unità europ$, ove esiste, sta più in quel bisogno di libertà e di parziale conservazione delle singole tradizioni che vanno ad inserirsi in un e linguaggio,. comune, di quanto non possa esserlo nelle macchine burocratiche e nelle strutturazioni eeonomlche che, avranno certamente il loro peso, là dove si voglia costruire l'Europa, ma sono un poco strumenti fine a se stessi. se il loro uso non è pro– dotto dai più sottili proe:essi spirituali che giustifi· cano Il pensiero d·une futura Europa. anche se non possono facilmente formularsi e strutturarsi come un qualunque f!1e<:Canlsmo Le strutture della politica. europee. cosi come sono apparse agli scrittori pre– senti a Lourmarin, di per se stesse saranno stru– menti utili. ma non contengono per nulla quella es· senza più profonda, più religiosa. più spirituale dalle quale nascono le solidarietà umane negli individui nello 6pazio europeo o universale. GUGLIELMO PETRONI
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