la Fiera Letteraria - XIV - n. 37 - 13 settembre 1959

Domenica 13 settembre 1959 LA FIERA LETTERARI~ Pag. 3 IL TESTO INTEGRALE DELL' ORIGINALE TELEVISIVO DI VLADIMIRO CAJOLI I FIGLI DI MEDEA e .-Yidco me.liora proboquc. - deteriora 1e– quor ... • (Oddio. VII. 20--21. da Euripe. lledea. 1018-1080) L·originale tclcvisi,·o e/ fitli di MedNJ • fu tra,1me"o il 9 tia&no con fuito ben noto. Poco più rordi. alcuni tiornoli lo pubblico– rono, sen=a il mio consenso_.mutilo e scorretto. Credo che molte accuse mi sarebbero stare risparmiate, u il leito foue stato intetral– mente noto: çeJo che molti ortom~1i espo,,-ri do me nel dramma. ricorrono ormai nello .stampa 110.:.ionale. Mi pare, dunque. che llltlo ciO baiti a &iustificore la pre.1ente pubblica– ;ione. Purtroppo. es,.o non può a-i:-renire nello formo tecnico oritinoria.. l'n re,ro telei:isfoo ~ scritto su due colonne. Quello di sinistra si riferisce al '<'ideo. ot::cero ailn:.fone: quello di destro. airaudio. opa;ero al dfolo&a. Il let– tore t:orrà rompiere do 1è lo piccola /otico nece.11orio n intf'ndere reuamentf' la poiina. * L'ANNUNCIATRICE. comt nelle norff'Ml-– li prese:nùi.tioni di opere che richiedono un commento mtroduitico. A... '\~7JNCL-\.TRICE: ~ I fieli di Medea .. di Vladimiro CajOH costitui:icono una va– riante del mito. le cui ven.loni teatrali di Euripide e di Seneca. e quella modernis– sima di Corrado Alvaro. sono state rap– presentate recentemente anche in Italia. Medea. la ve~ine !tglia di Eeta re dei Colchi. dà un filtro a Giasone. perche eflll possa t:rton!are su.i mostri che CUt.""todiscono il Vello d"Oro. E qoando l'eroe vinorioe,o lascia la Coldl.ide per tornare in patria. lledea lo segue. Ma Giasone è incostante e infedele. Tutti ricordano la te..-ri.bile ven– detta della maga a>bandon:.ta. OOe fa 6L--a-– ge dei figli propri e di lui. In questa nuo\'a tnterpretazlone del mi– to. rautore indugia sulla naseita dell'amore piutto!to che !IUI delitto. Ha quindi ,:>refe.. rito attenersi. non ai modelli tragici, ma ad Apollonia Rodio e al terzo libro delle Argonautiche: .. La Medea di Apollonia è una delle più alte creazioni della poesia amorosa. tanto cbe servi di esempio a Virgilio. ~ la 91.1aDidone. nel lV libro dell'Eneide. ll.a. nella sostazua, I !atti drammatici rest.lino 1m,anati: si coru.iglia quindi la \"i.sione ai soli spettatori. adulti. Mu.rica. Titoli di te:•ta. Note per la regia: a questo punto •ono elencati solamente i PERSONAGGI e gli INTERPRETI DEL .MITO: AFRODITE, EROS. MEDEA. CALCIOPE. Ee:ta. Gio.sone. Augio, Friuo. Telamone:, A,w. Di fatto. compariranno i primi quar-tro. COLCHIDE. Reggia di Ee:ta (giorno). Co– stru-"\oni barbariche diverse dalle architet– ture greche: una grande sala.. EROS fan--– eiullo. seduto per t.trra, giuoca ai dadi indolentemente. E• iolo. ma d'improo-viso, accanto a lui, si leva la ooce di Afrodite. AFRODITE <Juori campo): Eros. tiglio sbadato! Hai a\'tlto un grave incarico da tua maclre-._ e tu, invece di obbedire. eiuo– cbi ai dadi. indolentemente. Figlio, d~·rei... EROS. seccato. si guarda Gttomo, EROS: Su su, Afrodite~- madre. dove sei? Siamo ,eri! Non faoclamo a rimpiat– uno. Dove sei? Scuote i dadi. volge il capo, la cerca. AFRODITE appare dietro il fanciullo. EROS sorride. Tende la mano. p-rende un lembo della tJUte di lei. lo bacia qua.si con galanteria: lo fiuta •.. EROS (ironico): Stamani non ti l!iei pro- 1'\lmata Non mi sono accorto della tua presenza perché non sentivo l'ambrosia. Cominci a trascurarti, madre? o fidi troppo nella tua bellezza! AFRODITE: Taci. impertinente. Trasicu:-o e dimentico molte cose. e più Importanti di questa, per colpa tua._ EROS ge:tia i dadi e finge di ouervarli. ma tien. d'occhio la madre. EROS: Vuol lasciarmi fare a mio modo? 3ono stufo, arcie--tufo. Tutti si ri'Vo}gono a me. per aiuto; ma poi tutti preten– dono di dirigermi. lo dovrei usar l'arco e le !.recce. la mira. .. e basta La testa ce la mettono gli altri. La mia va bene sol– tanto come pu.ntaspille pei ricciolL AFRODITE sorrirù e oli pa.ssa una mano tra i riccioli. .fCompigliand-oli. EROS freme di pia.cere ma. per eontra .. ,ro_ EROS: -· gli uomini. capisco! son cOs.i presuntuoslL. ma voi!_ Strisciando con. il sedere per teno. fin--– ge di atroieinarsi ai dadi gettati lontano. ma uuol me:::ursi al sicuro. EROS: A me piace fare a modo mio. che è il modo· migliore: e do\·resti l!iaperlo per esperienza Fugge. AFRODITE tenta un ptUSO o due Derso di lui, ma si arresta e ricompone: le pieghe della ve:.ste. A.FROD,l'l'E: SconsideratoL. certe cose. a tua madre! EROS: Mamma, noo inquietarti. Non vali più nulla se ti arrabbi. Le sturiate. a te non si convengono. Non devi imitare quel– lo sgangherato del tuo amico ... AFRODITE. crucciata. gili volta le spalle. EROS s'inchina ironico. EROS: Posso dir tut-to? In tatto d'amore. non accetto CO!k,,""igli da una donna che frequenta Ares. Non ti rendi conto che devi scegliere tra me e lui? Lui è la guerra. l'Amore sOn iO. Come possiamo andare d'accordo? - E.. quanto a Medea. lascia tare a me: non occupa.rtene. SQUILLI DI TRO.\!BA come segnali di saluto. EROS corre aJ{a porta. dti un'oc– chiata fuori. EROS:. Eccola. viene.- Sparisci. madre_. via! via! {ironico) Madre! AFRODITE: Che \"UOi? EROS: Non orecchiare: vattene. Debbo dir male della. guerra e dei guerri.erL. po– tresti offenderti. EROS riceve uno sculaccione. AFRODI– TE spari.see. EROS: Dimmi can chi vaL Anche ma– nesc~ S-ei di~outa._ Tomo a sedtni per terra. e getta i dadi, come prima. MEDEA <F.C.): Calciope! so;e!Ja... non lasciarmi 60la-- mi aspetta un messo del– l'eroe.- non l:.$Cia.zmi; ho paura. MEDEA: Ma dov"è'!-. non pub essere uno scherzo. Mi hanno detto._ EROS: Infatti. non è uno scherzo. MEDEA. che doorebbe guardare: nello di– rezione: di Eros. guarda fuori campo. smar– rita. Si passa una ma-no .sulla fronte. Gli •pe:ttarori possono credere che aspetti la bat– tura dal .suggeritore:. Campo Lungo. alfrma– tamente:, perch.è .si noli mimo il rurbame-n.io de:ll"attrice:. VOCE (F. C. .fommt:.fJa): Coraggio! C.4.LCIOPE le ri avvicina e la •o•tie:ne af– feuuo.samenre. EROS. pe:rchè .\fedea si ri-– prendn, ripe::e: abilmente la propria battuta. EROS: ·- non è uno sebeno. .\IEDEA, con vì.fiblle: sfor.:o. séguita a re– citare. MEDE.A: Che fai tu. qui! Chi sei! EROS: Te l'hanno detto: sono un meuo._ (mali..:ioso) uo messo di Giasone. MEDEA: Un bambino? (ha la coce roua) ·- mi manda un bambino~ .. Quale messaggio posso att!darti?._ un bambino non pub_ non dovrebbe (piange). VOCE (F. C. sommessa): Coraggio! tnter– romplamo. CALCIOPE tenta di confortarla. EROS le si acco!ta. le prende con delicate.z:::o uno mano. Non è più Eros. non recita: è un bambino commosso. STUDIO TV L'A.VNUNCIATRICE. Ha un foglio in mano. Aspetta il tiia del regista. poi comincia a leggere. chiaro ma in fretta. Al 1 ·xcB.TRICE: Signore e signori. dob– biamo in:errompere la trasmi.S.sione pe.r gra– vi motivi. Purtroppo. non pOssiamo dar sù– bito spjegationi esaurienti. Stiamo lottando con il tempo per saka:-e una vita umana. L'impiego della tele\·isione è st&to ricbie.sto dalla polizia. che conta sulla collabora.z.ione di ogni spettatore. Passiamo la parola al dot– tor Vinciguer.ra. luru:ionario di politia. e al proL Vailati. psichiatra ALTRO STUDIO TV. - VfNCIGUERR.4 E VAILATI. a un tavolo. dietro cartelli su cul è scritto il loro nome. Hanno pres.fO e dinan:i alcuni apparecchi tele/onici. VAI LA-– TI sta a.scollando a un ricei,itore. Fa segno di .si, con il capo__ V.-'.ILATI: Bene. seguitare! VI.VCJGUERRA. febbrilmt>nte Jegigendo. VLVCIGUERRA: Un bambino è in peri- colo . E' stato rapito da un uomo. L'uomo è fn preda a grave turbamento pslchieo. Il bambino è molto ammalato. Perchè vi\•a. deve ricevere ogni sei ore un C1?:rtO medi– camento. mediante inletione.. La sesta ora è ormai trascorsa. ma il bamb!no pub esse..-e salvato. ;,urehè sia restituito ai medici entro il più bre\·e lasso di tempo. A ciò si oppon– gono molte cose; prima di ogni alta. la \"Olontà del rapitore. cbe è il padre del bam– bino. Diremo più tardi percbè siamo ricorsi a questo espediente. app.ro \·ato e controllato da illustri uomini di scienza_ S"inchina le:09ennente: al prof. VAILATI. VDi'ClGUERRA: _ Intanto, invitiamo ogni spettatore ad osservar bene l'uomo cbe fra qualche iStante apparirà sul teleschermi. E' il rapitore . .:-loi dobbiamo sapere dove. in questo momento. pub trovani il bambino. L-uomo non vuol parlare. lfa. tra gli spena– tori. pub essére: chl lo abbia visto entrare, oggi. in un·abitaz.lone. solo o con il bambino. L'uomo è molto noto: è l"attore ICS IPSILO~ (.fard qui detto il nome Teale dell"interpreteJ._ Noi conosciamo U suo recapito. ma in ca.sa sua il bambino non c"è. Se a\"1:!tevisto questo uomo entrare. oggi. solo o con il bambino. in una casa di cut ricordiate l'ublcaz.lone. te1e– fonate subito alla RA.I: sei-!lei-quattro.-864. Non teJelonate altrove. ma al sei-sei-quattro. Abbiamo predisposto qui le pattuglie rapide eh-e debbono accorrere: agli indiriz.zi segnalati. Sei-sei-quattro ... Si raccomanda la massima .serietà nel fornirci lndirini che non possia– mo \ ·aglia.re. Tuttavia. non abbia«! scrupoJl e<:cessivi Se sieU! convinti che la vostra se– gnalazione può servire. telefonate sùbito- sù– bito: al sei-sei-quattro._ V.4.ILATI al telefono. VAILATI: Se riuscite a farlo bere-. Dovete rtuscire!... si capisce: la dose massima. Vli\ 'CJGUER.RA . a quoktmo che sta fuori campo. fa se:gono di proseguire, E" molto ner– voso, guarda di continuo iJ monitor. CAFFE' DELLA PERIFERIA (notte). Ban– cone. tavoli, un tele:uisore in funzione ($UI te-: le:schtrmo. il totale del caJfi). ~Ile P":nd~ vetrate • .fi accalca la folla. Alcu!1, agt"nt1 d1 poli.zia la trattengono, ma fanno 1n m_odo che tutti possano seguire: la scena che s1 soolge al centro dtlla sala. All 0 intemo del ca!Jè. alcuni auve:ntori so– spe.si e turbati, si tengono alle pareti. Due o tre donne. una delle quali a.ua ~ vecchia. sono sedute ai taaoli, dinanzi a bibite non coruu- mi;;:· uomo anziano. con baffi, pizzo e occhia– li di a.spetto conven...-ionaJmenre professo– ~le. tiene in continuazione aU'orecchio il ricevitore telefonico. Di tanto in tanto, pa~– la. Si detie capire che è collegiato con 11 Pr:{- c~~ 1 r AT2s E;p1sfro~SI(1JH~:J~;). un FUNZ!Oi\' ARIO DI POLIZIA. un AGENTE eh{ /Ui\~;g~~ARIO addito ICS IPSILON alla gente che .si troua nel caffè. Qualcuno gli fa .fegno che deve riaolge:r.ri alto telecamera fun..tionante. FUSZIONAR1O: L'uomo è questo- PRIMI PIANI di ICS IPSILON. Le ca– mere: lo riprendono da uari angoli, ~tando e girandogli attorno. LUI ~e-rea d1 ca,nre quale .ria la camera che lo _nprende. Ha una espressione .ftanca e aJlucmot.a. FU)iZIONARIO: Se conoscete quesru~– mo ... se l'avete visto entrare di ~nte m un"abitazione in.sieme con un bambmo. tele– fonate 6Ùbito al 664. VL~CIGUERRA <F. C.): Attenzione! Ap- g:;f~aa ~J~:°~~ ~!~:rn~~:,on~ normale spettacolo televisivo. Un bambi~o. rapito da quest'Uomo. sta morendo: sah-1a– molo. Osser.-ate il ritratto del bambmo_ Nel video. il ritratto: un volto scarno. un poco spaurito. Occhi_ grandi e _tristi. D"!e s1Ucitare un sens! d1 pena e d1 tenerez-a. VIXCIGUERRA CF. C.): Qu.i. il bambino con il padre ... Nel video. altro ritratto. n bamb_ino e te– nuto per la mano da ICS IPSILON. cAPPE'. PP. di ICS TPSILON. Poi. in CJr. lo PSICHIATRA e IPSILON. IPSILON e il FUNZIONARIO. PSICHIATRA.: Signor IpsHonL milioni dj persone la supplicano di salvare il bambi– no. Si decida a parlare. FUNZIONARIO (con esasperante mono– tonia): Chi sa dirci do\·e abita quest'uomo. telefoni al sei-Sei-quattro. PSICm.ATRA: Ci dica dov'è. LUI (secco): No. Brontolio cupo della FOLLA. FUNZIONARIO: Silenz.io! 11 primo che parla. lo faccio arrestare. Entrano MEDEA e CALCIOPE. Fin dal pnmo momnito, l'e.spres.rion.e dd volto di Medea non corri.sponde aJle parole che ella dice. E' acciglinta.. preoccapotd. d!-'tratta. Sfor.:andori di recitare. si guarda intorno. arco il mes,aogero. Non vede Ero-' na-– u,guo dietro un tat·oio La VECCHIA SIGNORA si e olzat.a e si I ar;vicino a JPSIWN. VECCHIA SIGSORA: Abbia pietà!. .. non solo del bambino_, tanti poveri \·ecchl co– me me_ ci farà schiantare il cuore_ potrei egere sua madre_ LUI (cupo, :ra sé): Le madri noo esisto– no più. .. il mio bambino non sa che cosa sia una madre. R.EGGI.4 DEI COLCHI. MEDEA è sola: immobile dove l'abbiamo lasciata. Aspetta l'ordine di qualcuno, per inserirsi nel tmta-– tfoo e parlare. lmpe:rcettibilment.e. risponde a un .segnale datole FC. MEDEA: Forse hai ragione.. Ma non sa-– .rà più cosl: te lo prometto. te Jo giuro_ Abb:. pietà di lui. almeno._ Lt.:1 CF. C.): Sei stata tu a organizzare questo traneUo! ~fEDE.A: No. LUI CF. C.): Tu lo sape\•i che sarei \·e– nuto qui a vedertL i\rEDEA: Anzi. io non ci credevo. Ma era l'ultima speranza_ Tutti banno detto che bisognava tentare. LUI (F. C.): A che: serve'! Hanno me. Non avranno il bambino. MEDEA: Ma lui muore ... muore' LEI è smarrita: non sa bme: che cosa do– vrebbe dire. Si stroppa di capo la parrucca. Stridente il contrasto fra il suo abbiglia– mento e l'acconciatura moderno. CAFFE·. PP. LUI seduto, con il capo tra le mani. Le telecamere. pazientemente:. minu– tamente: .sembrano esplorare ogni angolo dei nto volto. Carrello otianti e indietro. da dar l'oueuione. VTSCIGUERRA <F. C. con inuma,;1one: impersonale:): Attenzione! Quesruomo ba rapito un ba.'Ilbino. 11 bambino è in gra\'e pericolo. Se avete informazioni che ci per– met+.ano di r.!tro\•arlo. telefonate al 664. Intanto. il FUNZION ARlO costringe LUI ad al.:.arsi, muoversi. camminare. in modo che lo si pona ossen:are anche in movi– mento. Lui, respingendo il FU.VZIOXARJO. -LUI (al teleschermo): Basta~ .. basta! 0:-a par~o io. Si volge. e-ammira ver.so la telecamera. LUI: Parlo io... :-lon pensa,·o che avrei mai potuto, in questa forma. ma già che è avvenuto il miracolo, non perderò }"oc– casione. .. LEI CF.C.): Ti supplico: prima. l'indirizzo del bambino. Parlerai dopa. LUI: Dopo che a\trb coo..<:.egnato O bam– bino! Csarc0.ftico) e voi mi lascereste par– lare cosi. a tutti. .. ! STUDI TV - VlNCIGUERRA E VAILATI. VTNCIGUERRA: A\•ete la parola della po– Ezia. Dateci l"indirizzo del bambino ... dopo. vi concederemo cinque minuti._ vi basta.'10! Dieci... dieci minuti Potrete dire tutto quel– lo che vorrete. VA ILA TI ha sempre il microfono in mo-– no. Di tanto in tanto. 30ttoaoce:, dà i.stru-– =ioni. LUI (F. C. Ironico): Lei ml sta dando del ,..voi .... Il signore cbe le siede vicino. l"illu– stre profeuor VaUaU. l'eminente psichiatra potrebbe dirle che cosa signlflchl que.i:to - "ol .. sparato dal -subcosciente. E" una ri– velazione involontaria di disp.reno e d 0 ini– nticizia. No. dottor Vincigue.rra: la trasmis– sione sarebbe interrotta. e domani i giornali darebbero la vostra versione dei fatti_ VL'iCIGUERRA: Ha la nostra parola. cbe DO ••• CAFFE'. LUI PP. LUI: Smet'.a di dar pa.."'Ole cbe non le appartengono. Lei non conta nulla. e lo sa. Lei deve eseguire un piano concordato e obbedire agli ordini superiori. Lei non può assumere nessuna respansabilità personale. So. come lei. che in questo momento il pub– blico è impressionato. morbosamente appas– sionato. So che si possono temere gravi rea- da poter mettere Lei di frame a Lui, come vogliono gli psichiatri. senza toglier Lui di campo. come richiede la poli-"la. per il ne– ce:uario riconoscimento del pubblico). LUI (a Lei): Tu che sai. digli che non debbono temere. In coscienza, credi cbe of– fenderò qualcuno? LEI (con amarezza): Oh. no. nolo_ nessu– no. tranne me. Tu vuol accwarml pubbli– camente. Parla. dunque: ma presto! Lui si muoae agitato nel Caffè. n FUJ\"ZIO– NARIO e l"AGE.VTE ne .seguono cauti ogni passo. Le camere continuano a esplorarlo minutamente. Soate:ranno di tanto in tanto. per dar ripo.fo aoli spettatori Si avrd infatti un'impressione di malessere, di capogiro. LUl: Ti credi sempre al centro dell'unl– ,·erso. tu. lnvece. pado per voi. spettatori. Tutto è nato per voi e per mio tiglio. Si rfoolge: ai presPn.n. pa.sse:gigiiondo, co– me un aucocaro alla giuria. LUI: Q conoscete. Siamo due attori. Lei celebre. molto amata. Aoche da me: e que– s!o non lo sapevate. Legge\'0 io le vostre lettere. e rispondevo io... (in SF.. coptrte dolle parole di VINCIGUERRA: ""-.ffi:1 ro– de\'o il legato alle vostre scempiaggmL Ma non era gelosia: si trattava d'altro ...• ). Le parole entro la parentesi spari.,cono in SF. mentre. 1n PP in audio, spicca lo battuta di VINCJGUERRA: \TICIGUERRA <F.C.>: Cbi sa do\"e abita quest"uomo. teleroni al sei-sei-quattro ... LUI si oolge al tele.schermo e si vede inquadrato. Furiosamente:: LUI: Se non inquadrate le.i. non dico più una paro!a... sarete voi i responsabili di tutto.- Regista! lei in oideo, io in audio: capito'! REGI4. LEI, dal CL al PP. lentamenU'. LUI (F.C - come 3e: fos,se: incantato a guardarla): Bene ... cos.L cosi! (ripren.àen– dosi) __ poi. venne Xuccio. il bambino; ma per lei fu come "e _non fosse. accfKWt~ niente ... rimase un·attnce. (a Lea) ~on e \·ero? Dillo tu. se è \"ero ... LEI si ~opre il volto con le morii. LEI (appena precerribile): :Xuccio. figlio mio: LlJI <F.C.): Non nasconderti il volto. VO- f~ioct~~vri~~~ i~ttf:r ~~~ti~ punto ci contava __ CAFFE". LUI. seguito in ogini evoluzione:. LUl: Avrà detto alla polizia: ., Xon per– de mai i miei sptttacoli ... Le scrh"e\·o tutti i giorni. da quando non stiamo più insie– me. Ricordo benissimo che.. nelle mie let– te.-e. bo parlato di questo Caffè. dove ven– go a vederla. - .!\vrll detto: ...Non ha un televisore. Ha ,venduto tutto. Odia l'uni– verso intero. QUindi oon ha più amicL Do– \-"rà andare in un Caffè ... - Lei dice che odio: io. invece, amo tutti_ è questo il punto cbe de.o chiarire. -.6,.\Tà detto: ....Non può fare a meno à.i assistere ai miei 6pett.acoli... dunque. sta– sera. quando reciterò nei Figli di Medea_ è quasi certo: lo ,prenderete in quel Caffè - - :\ia., prendermi. non bastava. Bi9ogna'\'a costringermi a di.re dov'è il bambino. E w-– bito, subito_. (i®ùindo VlNCIGUERR.A) Attenzione! non stiamo trasmettendo uno spettacolo. L'uomo Che vi 93-rla è un cri– minale. Chi l'ha visto entrare. con un bam– bina. in un portone. tele!oni al sei-sei– quatro.- 664._ Si colge: e oe:de se ste.sso ntl \-ideo. LUI (infuriato): Ho detto: lei in video. lo in audio ... Il regista si affretta a e.se :gllire:.(Ntl se– guito, si TtQOlerd secondo J'a.::ione di LUI). Giuseppe Vlrrll1: .. Ratto d'Europa• z.ioni: dalle telefonate di protes~ alle crisi isteriche. Dunque. so qual è il vostro ào– \'ete. La mia sola speranza di parlare ascol– tato. è il bambino. E io. ora. voglio parlare. Finiamola di perder tempo. REGGIA. LEI PP. LEI (di.sperata): Vi ripeto che non si pie– gherà._ non lo convincerete,_ lasciatelo di– re... è pazzo... è paz._ La regia tronca lo battuta di LEI, temen– do la reazione: del folle. Subentra: VIXCIGUERRA CF. C.>: Chi sa dove abita quesruomo. telefoni al 664. CAFFE". Le telecamere seouitono ad e-'Plo– rare Ll.il. che guarda nervo.fomente l'oro– logio al poi.so. Con ciò. dd un"idea alla reg'Ìa. P.P. grande orologio del Caffè. LUI (F. C.>: Voi. siete \"Ol che state uc– cidendo il bambino_ (in campo) Voi della polizia.- della censura._ della tele\;s.ione. se non mi lascerete parlare. Si volge al telt"Di.sore: Lei è nel video. ( Nel predispo"e J"appo.stamento, poli .. "lo e tec– nici della TV hanno allacciato il teleoisore del Caffè in /unzione di monitor. in modo LUI: Bene... c0:51! (nprende-ndo il di– scorso interrotto) ):on c'era tempo da pe;– de:-e. llegli-0 iar tutto in loco. Buon segno! rallegriamoci. cittadini: la polizia ,sa il :fatto suo. Ha capito che non bastava arre:i.i.a.,ni. Bisognava preparare per me qualcosa d'ec– cezionale: intanto. mettermi subito dinanzi a LEI. .. Si può conta.re sulla disperazione di lei e sull'amore di hti •· avranno pensa– to; ed hanno predisposto tutto: telecamere.. allacciamenti. riflettori ... Regista, fa \'edere! un bel t:rafik..--o. accidenti! ... - ~i aspetta– \'aDO a cento meL~ dal Caffè. ... Voi.., dìce (f'Jesto agente._ Imitando i'AGENTE al momento dell'ar– resto. gli meue una mano sulla spalla. Lt:I: ·- e mi t:ascinano qui. - Ln plau– so alla polizia! A·vete visto? si vale anche degli psichiatri. - Piace a costoro mettersi in e'\-'idenz.a._ pubblicità: è comprensibile. :'ifa. se non si fosse..~ m0strati - quello sul teleschermo._ Si volge; non lo vede: fa cenno di cam- biare inquadratura. LLì: _ dov'è? Fallo ,·edere:. regista! Nel video: VINCIGUERRA. LUI: _ no, no! ralt:ro: il professo:-e ... Vladimiro Cajoli nel 1110 §tudio Nel clde:o: \TAILATI. che ha il microfon.o all·orecchi.o. Sorpreso dalla telecamera, met– ta giù il microfono, un po• confwo, Lt.;1: Ecco: remlnente psichiatra_. e l'a!– tn,_ dov"è! ... lagr:iù: pronto a prender or– dini e a trasmetterne_. Addita lo PSICHIATRA che sosta presso il telefono del Caffè. con il microfono tn mano LUI: ... anche se non si fossero mostrati. avremmo indo\·inato la loro collaborazione... (le sue parole pas.,ano in SF: mentre parla VINCIGUERRA: -.._ s"indovina da tutto QU:ert'apparato, che la JX>lizia ha accettato le lor-o tesi ..). VIXCIGUERRA CF. C.): Conoscete questo uomo e il suo i.'ldirizzo? Telefonate al sei-– sei-quattro. LUI: Quale può essere la tesi degli pSi– ch!atri? Essi dicono: .. Dobbiamo. intanto. salvare il bambino ... : ~~!1ec·i qt~:;:, èp~~ fi~!a Jia~~o~r~:!;: gna sopraffare Immediatamente il delirio di ICS lPSILOX •· ..come?,. - Egli ama oppure odia LEI?• ""Se l'ama. tutto può andare per il me– glio. Se !" od.fa . percbè l'odia? .. ...Può darsi che la giudichi meno bra\·a di lui. ma più fortunata. Supponiamo dun– que. - dicono gli psichiatri - supponiamo che egli voglia dimostrare d·esser superiore a Jei. come iprotagon!sta assoluto di uno spettacolo ò'eccez!one_ Se g1i.en "oUriamo la occasione. forse si -placa. e ci d!ce dov·è il bambino-•. Si oolge int<>rno ad o.ssen;are l'elleno del– le proprie parole. E' preuo la VECCHIA SIGNORA. Si appoggia al suo tavolo. .ri china su di lei, come se parla"e a lei iota. Ll.ì: _ Jl discorso fila. o filerebbe.. se lo fossi veramente giunto a questo. per esi– bizionismo_. Ma U mio problema è ben di– \'e...-so. ·on pensavo. non volevo. non conta– vo di dir .Di.ente dai teleschermi. Quello che debbo dL'"l? è già se.ritto e imbucato. Lo pub– blic::heranno i giOrnali. domattina... (cupo) ~ tutto tosse andato a mio modo, la crona– ca nera avrebbe avuto di cbe sfogarsi. dO– mattina.... La VECCHIA SIGNORA scoppia in un pianlo convulso. LUI la guarda teneramen– te, le prende und mono LUI: La gente semplice, buona come lei. può capirmi bene_ Le VECCHIA SIGNORA, sollevando il ca– po, sembra ooglia diTe: qualco.fa LUI: Ml lasci parlare. Come se f06Simo noi due soli Io racconto a lei: vuole? La VECCIDA SIGNORA si guarda intorno sgomen.ta. n FUNZIONARIO le fa .fegno di tacere. LUI .ri ·raccoglie pensosamente. Si pa.s.sa una mano suoli occhi, come per .fte– ne:brarsi. LUI: Dunque. vivevamo insieme. e ab– biamo avuto il bambino: Nuccia. La sua \.~enuta cambib tutto, per me. Per lei. nulla. Io comJ.ncla\"o a capire cbe Nuccia non ci a\"e\"a Chiesto di venire a.i mondo: cioè, cominciavo a intende.re cbe io. suo padre. e lei. sua madre. avevamo certi dover_ Lei. no. Si comportava come se a\·esse fatto un dono a Nuccio. UD gran dono; appunto. la vita. Quasi pretende\'a che i primi sorrisi di lui fossero espressioni di gratitudine per lei_ che gli aveva fatto la sorpresa.. il re– galo di metterlo al mondo ... LEI F. C. anaoseiata): Se gli vuol tanto bene. salvalo. ~uccio sta morendo. LUI si volge al televisore. LEI è in campo. LUI: }fon è morte. quella che può 631- varlo dalla \-;ta che gU prepa.-ravi tu. LZI: Dio! Dio!._ perdonami_ aiutamL LUl: Ora. sei tu in crisi mistica?._. Si.ssi– gno...'i! respressione è sua: cri.si mistica. :W. accusava di isteria moraleggiante e di criSi mistica. Sapete perché'! Perché. a un eerto punto, pretesi che cambiassimo vita. e che ci preparassimo ad allevare degnamente la nostra creatura. .. LEI: Non l'abbiamo mai trascurato. Lù,: Sl. invece; e non potevamo fare al– trimenti. LEI: Siamo attori._ questo è il nostro me– stiere... si doveva far meglio che poteva– mo. ma sempre come attori ... :-.lon banno di– ritto. gli attori. di aver fl.glf! LUI: Eccola, è tutta qui: i suoi diritti. E i figli. non hanno diritti? :,.ton banno il diritto di a\"ere i genitori?_ no. no. no.. se i genitori appartengono al pubblico: debbono dividerli con il .pubbli– co_ (sarco.stico) dividerli! Sai bene cbl conta. chi si prende tutto. anche le cose più intime i? segrete. in questo maledetto me– stiere_ LEI: L'hai amato anche tu. il tl06tro me– stiere. Ora. ti sei messo a odiarlo: e pre– tendi che io laccia come te. Perché? per– ché non ti rico.rdi di averlo amato? LUI (cupo); Perché distrugge la vita di :-.iuccio. Le teleeameu ricominciano le evolu..."ioni esploratioe, come un contrappunto al suo caneggiare. Lù, (sottovoce. coneggiiondo un poco}: _ come son diverse le cose. quando sì eo– mincia a vederle attra\·erso i figlL ... .:-lon fare agli altri•, ba finalmente un senso: .. Non fa.re agli altri quello che non vor– resti fosse fatto a te -- Signori! vedeste com·è pioeolo. Nuccio; e triste. Sembra sem– pre che cerchi qualcuno. Io lo so. chi ee..--ca. L"a\-·ete capito anche voi. Cerca sua madre. Ma sua mad.-e non c"è Ci son cento donne, turte ugualmente false. che folleggiano di– na.mi a quel bambino. Oggi è Medea. ieri fu llargherita. domani sa.-à C1eopatra; ma ieri, oggi. domani. mai è stata e mai sarà nessuna che sia proprio lei. Vi giuro: a ,-olte. Nuccia non la :riCOnOECe. :-.ion chiama g~eno .. mamma., come gli altri bam- LEI: Sei ingiusto. Svisi tutto. Amo U mio lavoro: ebbene? Non bo altro modo per prepa.,.-are un domani tranquillo al nostro bambino_ LUI: Un domani! Appena lessi che a.reb– be interpretata la parte di l!eòea. capii subito quale sarebbe stato il domani di Xuccio. Se N'.lCtio non tosse stato ammali- to, r.-re.i.-te letto il suo nome sul p:ogram– ma di questa l!iea. (a Lei) E' ..,-ero! Ri- 6PQndi! .Non avresti esitato a farlo reci-- ~~e:.e1!-:ie ~;~~~i u~d/\,;r!.e!f1~a:!: di Gia..<one. Tu non ca-pisci che non c•è morte più compassiOne'\-Ole di queUa che gli dr.esti tu. trasformandolo in ciò che sei dh·en-Jta.... La condizione psichica di LU! si aw-,-c.-– t:a; cresce la sua OQita.:ione:. Lut: ... :.I nostro mestiere! Oh. se J"ho amato a:: :i.cb' io.cOme te._ Dio. se l'ho amato LEI: Prova ad amarlo ancora. ):on è i!ip:-ege\-Ole come rlicl Guardati. attorno. Sei i.n un modesto Caffè. tra buona gente \"<e– nuta a dimenticare i 61.!0i guai, le we tri- 6tezze._ PANORAMICA o .srguire: le parole di LEI. Pe:T$0ne:e volti corrispondono perjet– tam~nte a ciò che e:Ua dice. LEI (F.C.): ... .Non è gente che voglia 9C>ddi.Sia:revW. I più reçingerebòe.ro noi e tutto ciò che rappresentiamo. se capisse– ro di abbandooami a un vl%io. Da che mondo è mondo. abbiamo .fetninato nuove idee, e spesso le migliori. Noi poes.iamo consola.re questa eente. con!orta::la_ Dalla p,an"1'Cmica al PP di LUI, che s'ir– radta, come sognando. a..UI: Cos:l fosse! Era e dovrebbe essere C06l lli nemmeno tu ci credi. da un pez,-– z.o. Oti riesce a difendersi dal marciume cbe s.ale e ci e:otfoca? NoL gli attori? Bi– sogne:ebbe essere qualcuno per poter gri– dare dalla ribalta: • Bastai ora. basta! ... ; qual0U:l0, per respingere un copione: ,..No. signore! lei ha pasato il segno- Si uol.ge : di se-atto al monitor. La regia si affretta a rimeu.ere LEI nel video. Ella impe:rcettibil~nte scuote il capo, come confessando di non capire. tLUI CF.C.): Tu non capisci. •.-ero! lla io ti dico: sono Analmente qualcuno. Sono ù pad..-e del mio bambino. iLEII: F.d io non sooo ,u.a madre? Sl. non ti capi6co. Fa.ne perdiamo la nostra perso– nalità. ma per dar vita in altri a perno--– nalità migliori_ LUI.: Non è -çero. Non più. A.ncbe noi o:maJ siamo l!itrume.nti di corruzione._ Si ri-aol.ge a.i p,rea:enti. Borbotta, è con– fuso. Gli argome-nti polemici gli si ccccvoL– lano disordinatament-e nel capo, e gli t:er.– gono alle labbra. .fen.za. user filtrati. LUI: La poesia! dici sempre h.L... Fa seoner-e il pollice delle dtU mani .sul– le altre dita. n.en, o.samenu. LUI: - ma IO. la poesia. la riconOScO al tatto... c06L La J)Oe6ia non sporca. non ioeudrcia._ - Attori cbe non sono attori_ testi cbe non sono testL E la folla! Volge lo -'UUordo intorno. Addita impe– riosamente: 14 folla pigiota alle vetrine del Caffè. LUI: Regia! regista! Le folla: fa vedere la folla._ PANORAMICA della folla. LUI: E tutta l'altra_ SaJ vedel'la'! Im– maginarla? case, case. case __ caffè, circoU ir~~ n~1 ~dii~~Je ~f~ s;:= lancate: di più! di più! Più crudeli. più spietati. più nudi. più oscenL_ (spegonen.– dosi e.ftenuato) no._ no__no. Quanto a me basta: perebè in tuttL in ognuno. io çed.Ò Nuccia_ REGGIA. CL. MEDEA. Dal fondo delta scena. aoanza VlNCIGUERRA. Ha in ma– no un f~lio. Lo porge o LEI. Ella legge. trema., piange. LBI (mormorando}: Grazie! grazie! è 6al\-O. VINCIGUERRA la .f0;1t.itne. CALLIOPE lo prende con. ddicateua olio vita. t l'ac– eompagona fuori. Retta solo VlNCIGUERRA (al pubblico): VINCIGUERRA:: Signori! L'aiuto della te– l~visione, come speravamo, è stato deci– sivo. ll bambino è salsa; è nelle nostre mani. e sta già rice,,-endo le cure neces– sarie. Quello che si è svolto in modo eosi inatteso dinanzi ai wstri ..-occhi. ba forse bi&ogno di una 6piegaziooe. Vi parlerà il p:-ofessor Vailati. STUDIO TV. - VAILATI al tavolo noto. Sta consultando alcune cartelle. Guarda le telecame_re; fa segno di si. con. iI capo. lmprcmvua, ma sempre consultan.do i suoi foglietti; e parta con un certo sussiego acxademico. VA.ll. ...\TI: I telespettatori hanno assi.l!itilo a una ,i.cenda. che potrebbe a :ppari.re co– ~-- vogliamo dire: abbastanza compren– sibile. secondo un"Ordinaria esperienza del– la vita. ln\"ece. c'incombe il dovere di p;ecisare che non si tratta di un conflitto. come dire. coniugale; non, alme.no . quale s"è pro– filato su.i tele6Chermi. Entra in campo VINCIGUERRA. Siede al proprio po.sto. e sel1\U' attento l'e.s-po-. .rizione dello spsichiatra. VAILA.TI : Avete a..coltato certe accuse. e potreste esser tentati di integrane e interpretarle in base a determinate appa– renze. E' doveroeo dir sùbito che. nella sventura del signor ICS IPSll..ON la si– gnora ZETA non ha alcuna respotisabilità. La frana psichica del signor ICS IPSll,O)l ha ori:gin.i molto complesse, ed esprime una ~\·alta delirante di amplissimo raggio. n signor IPSILO~. mediante un normale pro– cesso di riduzione. ave\--a attuato !ino ad oggi tale ri'\-olta, nell'ambito n,tretto_. Entra in campo teno mano. che porge un fogli~ a VllfCIGUER.RA. Egli legge, e appare 1nneroonto e turbato. Riflette un. attimo, tocco lieoeme:nte it braccio di VAl~ LATI. lo interrompe e gli pOrge il me sogçio. Fa un cen.no di ~a. V.>\.Il..A TI: -del proprio monào e del propri affetti. Oggi ... ~,CIGUERlL.\ (imbarazzato. ai teie.scct---

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