la Fiera Letteraria - XIV - n.35-36 - 6 settembre 1959

Domenica 6 settembre 1959 LA FIERA LETTERARIA Pag. 5 LA V ALLE DELL' ANIENE PER LA VOSTRA CASA * cll RICCARDO F/1!11\ CALA\ CIA D.ivanti al t'a.r.idioso pensie– ro di dover riprendere lo a,gan– ghento tram òi Frascati pt"r la solit.a Rom3 dome:iica>.?. dopo una ,,sita d'oc:casione a ){o:J<Ìragone. sot:o il cielo di tma bella matti.Data d·ottobre, mi a,"Vio lie:o e felice per la strada maestra <ii Colon.o.a. che eem.bra,•a invitarmi con la sua nit:da allegna. nel pensi.ero di Gallicano. meta de tanto tempo premeditata Fra una insenatu.-a e l'altra. Ga)t.icano. affondato nella leg– gera nebbia del :o:ptdo otto– bre decl.in.Ante, nascosto. qua.si temesse <li essere scoperto da– gli uomini. app.are leggero al II)io occhio amico. Caste!lo che 510:-ge dal tufo circuito d-1 Wl enorme ...ano. t.s0lato in mezzo al suo reg:ao intangibile e fe– dele. fatto cii selve fo.:-ti tra aspre forre. do,.-c eo::t Poli. ul– tuna fosca sentinella sotto le fù.ie del sacro GU3d~n<>lo. sembra segni la fine di un mondo non contaminato; mon– do seno ed a."l'Uco. dove per 10 anni vagai libero col corpo e con lo ~to. fuori della legge comune. do\'e ,;vano i. loro giorni e le loro no~ti gli alberi seco!ari. Da qui è un piccolo 5egno affiorante nella nnmens.ltà della valle.. Proprio :!Ot:o :Monteporzio. dove sfocia a destra. tra i di– rupi tolti di ulhi stretti nella lcro robus".ez:ta e.""'OtOpente.col fosso ài Castelvieto che 9C'en– àe a dirupo del mon:.e, rulla S\-olta repentin3. dclla strada maes!:ra, mi si apre òavanti improvvisamente. sontuoso e fermo in tutta la sua luce. il paesaggio della Valle del– l'An.:ene. Era quello il suo momento. pu !e natura legata alla stagione. all'ora. Mi arresto di co!po di !ronte alla potenza di quelle cose vi– \•enti in quell'onda:a di luce. nella quale sento )3 gioia clas– sica del c....-e,ato. e nel pen!iero di non poter mai più sorpren– dere quel momento, lo fl..sso nel mio taccuino per calmare la mia ait!ietà. · , So~ .\lontepocio; voltata sulla ma.da maestro.. Frnsccti– Colonno, proprio sotto lo stra– detta di Casteivecchio: quadro empio circoscritto dai monti di Tivoli. jmO cl Gucdagnolo - pianura caria ampia. siJto al jondo. piani ,ireUi prospet– r~i. r;erdi gialli. rossi smorti. con. luci viuide sfuggenti sotto il sole delle 11-lZ. Dacanti. in secondo pieno. due colline coli estremi, con due ca.solari uno a destnl l'cJ– tTI) a ,mistra deJl'inquadnuu– ra; vigne su.Ile colline leggere. venie, seu-re; .sfuma.tura rosso terni. grigjo /orte di uHco tre la base. e nella insenatura del– le colline ed il primo piano chiaro, wvro.stant.e con. vion.a folu:l sca.mit.a.. gialla e oe-ni'e, e poche siepi in primo piano, interrotta sul onmde colle de– gradante oi chiaro, .sino a çaUe. In jondo il monte Genni:;:ro ripo.sa tros,xirente come una gni-nde pietre turchina. nella luce pier.a del citlo terso e oibronte. Quatro da /ore, chiuso nd~ le mente. che non so se po– trò /l!ffn4Te, riportando in un.a tela, iutta lo. pro/ondo mu.rica di un ceni grande si– Jnuio. (Dal Taccuino, otto– bre 1939)- Attratto dallo splendore del– la ,isione, me ne distacco con sfo!"ZO. pe.r proseguire verso G2.llicano che mi attende !dniato J.ag, :iù. sul piano oi– tuscato di sole. nella commo– zione fissa del rie.biamo di -un desttno. che mi legava orma.i Ml.·\Dla promessa. Sento suon.are mez:z.ogiorno con nitido &.1000 di campane, tra i bo!Chi della collina~ pro– seguo nel nccoglimen:o più intez:!.SO, Ve:30 la luce che inonda il pa..'lo...-ama che si svolge davanti, ,.uiando ne– gli aspetti più diversi. e mi fermo. fissando intento un bo– sco lucente dj castagni sparsi rulla collina. al di là del bor– do della strada. Ma 5Ul do?'ISO del mio naso. un sottin: pe!o. periodico episodio della mia vita fbi:iologica. si :Dtromette ano sguardo senza rispetto alla mia con1e.rqp.l.ezione co- , ~~ P:;ni~el~~teT~ una solitudine cosi vasta. mi comunica una strana irrita- 2.ione.. ma mentre ee:rco di ca.,>ir1o un improVVlSO rom– bo di automobile mi ~rta verso il bordo della ~trada. e il pelo. cos:retto tra le dita ne!"'\·ose. pa.r,.,e automaticamen– te. Nella commozione trepida d~ pericolo. e 1a riflessione cl.rea il valore di certi strani destini impre,-is"J. le.ntamen:e .o spirito riprende Ja sua ar– monia. e pro.seg-Jo per le '\"L3. che mi attende senza preoc– cuparmi del tempo. Incontro ccm gli anime.li. - n paesaggio si svolge sempre più vivo. d.n-a.n.ti al mio oc– dlio teso ne} fondo. Nel bor– do del tosso intra'-•edo una nec:a nascosta tra gli arbusti che tenta di tugg:ire.. Preso dalle tenta.z.iooe di catturarb. rifletto e.be sarebbe un ,:rave ~o~~~~~~ segt.-endo. la mia libera men– ~. che non vuole vivere sem– pre obbligata éJ.le cose serie. Ei abbandona all'idea sul mo– do dJ risoh-ere ev·entual.-ne.nte D questi()l\e. Dcl resto. penso. Oscar Wil– de noo andava a sp,a.s..co. pe_r !e vie di Londra, con una aragosta Jegata ad un nastro rosa! E per di più lo qui sono 1ont3no da Lo:idn e da certi e5.ibiz.ionismi fuori posto. di r...no 'i"e.."'de.ehe no:i ~em– bra ve :r.ga da lui. Brancola impressionato. e fioo.lmenie dopo a\-erlo htto soffrire un po· lo depongo sull"erba a gambe leva~e: am:.aspa e rie– sce a mettersi in cammino. stornato e disor.entato. Chis– sà che non J)E'nsi che. con i suoi strille:ti. si sta salvata la vita ~n.-bé he me$SO pau– ra al nemico. Proprio sotto Colonna. \-ed.o Castel S. Pietro, su.O.i ci.ma del monte. al di lit. Ricordo una gi:a nel tempo òella mia vita più fervida. che era co– me un sogno vagante tra le gioie di certe ore. e le pro- g:ia e intra\"\·ede:-e tra i ca– s:a.gni Roma lontana. per far– mi comprende:-e che ho \'ÌS– sa:o cinque. sei anni contro me stesso. sz.h-ando i nanici Intorno a me. come compa– gne ed amiehe. ecco le vec– ehie case. ricostruite :.-ra ru– deri. dei ces:e>:i romani. i portali di antiche \•ille. eo– pe:ti di t0\•i. nella più p?:a– ciòa rolitudi.ne di u::aa mat::i– na d'ottob:-e. non ro se calda o fr~. tutte co.,_<:,e ~io– nate òalla \"astità di una luce inafferrabile senza confine. Tan:o più \"J.'\•o si ~·ele da– vanti agli ocehl questo splen– de.'1:e ritorno alla mia \ita passata. tanto più mi scende Castelli che. da FTasca~i a '.\Iomecompatri. \"8.Dnoa chiu– dere da una pa:rte, la vall? di Twoli, declina.:1do vel"SO Roc– ca di Paoa. o? c:he. col monte di Pale:s :ri.na . formano l'am– pia s!"!'ettoia per la quale si ap:-e il va.-co e.Ila Valle del eco. do\·e vagò la mia pri– ma ardente e turbata \i1a. Lasru. a sinistra. sopra Pale– s:rina. domina Castel S. Pie– tl'o, dove un temporale im– pro\•viso ci sorprese un gior– no con gii. e..'ll.lci e )e amiche. ed una donna per cui la mia vita fu S1.ran~n~e pre..,o,a d'un l!'atto. t:-a profondi con• trasti di. una esistenza com– pie..~ c:be mi f8C1!va d:nlen- Riccardo Fra.ncalanda: • La ,·alle dtll'AnJe.ne • !onde all'Kù'"'etz.e create nel conttasto tra l'amore dell'ar1e col suo diuturno richiamo. e molti altri richiami della mia esistenza tumultuosa: gP. ami– ci di Roma un cielo d.AsslSi sotto il quale la mia anima aveo.,a luclato profondi segni. Scrivo all'aria aperta. e gen– to in me U!:la grande energia: la fon:a di ieri era nascosta sotto una grave stanchezza du– r..ta sino e questa mattina; ~r la vita che ho fatto. in qu~i giotni passati, è una vera fortuna se posso a\·ere rubato qualche ricordo alla mia scombinata test3 E~ ba– stata una passegiata di qual– che chilometro nella campa- nell'anima un velo di commo– ziO!le t:-epidante ed amaro. per certi errori commessi contro h mia libertà. che han.no creato in me conlre– sti violenti. né tale ricordo mi vuole abbandOnare. ne questo sole. né questa c..m– p3gna. sono più quelle di un:1 volta. per tante cose non lon– tane dal mio spirito sof:foca:o da un senso di ribellione. per ,'ia di una rivendicazione mancata al bene della mia vita. M.i diceva ieri. auettuo– sa.mente. un amico col quale ave\·o a\"uto un momento dì sfogo: .. Ora do\.e'reSti diven– ta.re p;u;z.o per conto tuo .... Sono davanii ai monti òei tJcare ogni materiale disav– \·entu_TQ.. dandomi l'amara gioia di una vita ine.53.u!'ibile in un'ansia continua e inconte– nibile. Ogni giorno, ogni ora. più intensa. tra la campag!]a di Gallicano, pro!umo acre di Corte terra anhea e le notti dt Roma con gli e.mi.ci. m– quadrati ora nella mia mente i:l quel tempo. aJ quale io sono rimasto fedele nel ri– cordo che mi son creato. Ti saluto caro B:ogìio dalla te- 5ta di ...ntlco idolo barbaro felice; la nua !ede e e.ncora con te. o..ttico e forte amico: con me ti vonei oggi. in meu.o a.J sole e.be vedo an– cora nei tuoi occb.i. brilla.re nel forte ~o tuo so:riso. Per me quello era il mondo \iss:I.Jio per la mia fede e per la Olla illus.ione. come un pa– ,--------------------llradiso terrestre che no.n può TRE POESIE di RenzoLaurano Co1npun::io11e Vita nuo\·a penultimo viaggio lo determini a un limite di ca~e dove invade la pace ed I il suburbio telaio al teso verde che vapòra. rucordanze serene e giorno e no:te lo placheranno in odore di esilio. E collegiali ancora nei sentieri del giovedì rh·eda, e la spa:-uta fila ispiri le estreme sue vacanz.e rinate. In lµi. compunto. si c<m-<oli. * Il lago II supplizio dei suppll.ri è uno strepito D \'e in un fondo ci.i la.go è piU pace giacciono suoni in giaciglio assopiti. Da tempo a tempo rintocchi di pendol~ a ripe di scalini. Una graduata ne.n.ia l.mbe a quelle scale, intaglia mUS:che oole. O una scalea fa l'onda. alta ora P,::ù era meno, ascende. Echeggia d'atte.nu.ate res ge.srae il lago al fondo. * l'onsola::ione piccoli5.5imi ,.grappoli del ribes non sono le mra deije uàdi di Gui~ è~tate. )la lascia. l3scia che Si dissetino e d.ive:tano famiglie di uccellini tra i chicchi di ribes. neUe miniature delle terre promes~. RE~Z.Q LAURA~O essere mante:tuto se con gran– di sacrifki e con vaghi do– lori. contro una \.it'Q comune, nella mia !anta.si.a superiore ad essa.. ~el fondo. a s1mstra. u Guadagnolo. allrontato anche questo sotto la tempesta in altro giorno mdimenticabile. Lassù. dove el di so~ dì u::i profoodo dirupo tuito a pic– co la Valle di Subiaco è se– polta nella immen.si !à di una 1 ierma nebulosità. mi volli sbilanciare. facendomi tenere per una gamba. per prova.re I~~~ ~~~=~o~~~~!~ I mo. sul quale l'alta croce di ferro del Redentore so,"Ta.r.a nel cielo libero, sulla quale salii smo alla cima. trovai un frate giovane e slanciato dalla fronte aperta e sere:ia. \.'ellutO cieU'Iùmda. per l)BS• sare un mese in quell'eccelsa solitudine della Mentore.ila. con l'aria S\"a.gata. incantato dalla grandezza di ques:i uo– S"'..ri enorntl altari elevati dal– la DQtura. in mezzo a.1l'aria pura sul mondo. col quale .scambiai poche parole intime e &fieituose, quasi fossimo amici da anni I monU da\'o!lti.. che io ho di.,pmto quasi brulli da Gal– Jie..no. sono ora folti di \,-erdl castagni e di vigne; gembra che il grande silenzio dome– nicale che copre le montagne immote e la picco1a valle da– ,·anti a me. si si.a falla uni– c-amen•e per questi rudi vi– gnaroli, adoratori della terra. che vi\.-ono sotto il sole del tinello. Un &,Y'8.ndesilenzio. forse pesante, se: si guarda da IO !lta.no. ma ropra i viot– :oli di tu!o e meandri na.sco-– s~ tra le \;gne. c'è a=cora lo spirito aspro e forte della vtta dei pOpOl1 barbari che ci si :son rifugiati, a:t:?atti dGlla nos;r-a barb,uie. in que– .r..e i.mpe:,,rie vicina.nz.e di Roma. da dove emergoao a.o– c:ora. tra i fol · !'O\i nel fon– do di oscm-e forre, sper'.'.ri di antichi castelli che fanno pensare a Shakespeare. In \'lolento cont:-asto con la ru– de purezza che ,ive tra i u– ne>J delle colline dei Ca- 5telli. dove è ancora ?al-ente La. vita di Orazio. Ma Galli– cano mi attende. Tra poco rit.,.overò l'antica s!radetta n~ta tra gli s...-o– gli. ai quali non c'è e.be c!a gi! 'l.re attorno. come neUa \'ila avviene co::i certe per– sone. dove saranno ancora i I cani _,.and.agi d. ei pecora.f. miei scorbut:o ma s:ncen amici od attendermL E<-co Co!onna. che ta.g).i.1. iJ cielo s-Jl culmine del · Il Gu,;.dagnolo appere davanti a me come un qwdro di un :-oma.nhco \f'O?po amante del 1 car..:t ere. Mi fermo; fi.s..c.o il la.rgl". ~ereno scenar.o. e .se– i gno nel :accuino J'i.mpr-essi.o– ne che mi balz.a davan:i ·n anr;o e U.:l g1o=no SG!IO p.:i...<::!:!•j: !~ggo. pe= cas.,. l'ep-– pun:o lcSciato i.:i sospeso. ogg! Jc novembre. So.10 le l 1 di ~ra: nella ~ra la m:?!aneo– ni.a .i~:ie cose passate ri f'a l pjù ~ere.n1.. e tt:Xie più dolci e più !acti! 1 rap?(':-!i la Più e\·anti uno sterco~o. ehe nelle mie scorrerie a Gal· lese. ha sempre in me destato un gn.nde interesse come un Fab:re di occa.sioo~. per Ja sua strana ,:i::.al:tà. annaspa tra le erbe ba.ss -e; è giovane. pulito e so!o. forse rn cerea d'amore. e non ha -pre50 ancor-a l'aspet– to ddla pate.rnit.a. Lo prendo t..'"3 le d!ta. ma ~vola per !o stono i:retrenabL\? che Li con Ie potenti z.ampe por.erio-:i. emettendo uno ~etto come quando si striscia una foglia 1 ____________________ _,!aotasie. scr-'_zno 9re::::ioso. i.::I certi momenti. del nostro amareggiato spiri:o quando HSO è puro. e rip:-endo ii racconto trascurato dalla mia egoistica pigrizia. Socchiudo gJi occhi-- Tra\tel110 Colonna. e per una strada ripida e odorose di terra. giu:!go alla valle. sboc– cando alla vetthia O.Steriola. Sul margine della strada maes:ra. la CasIX.ne.. un Ca– sone !!Olitario. che mi ha ospi– :ato va.rie \'Olte nel corso delle mie scorrerie. ta-ccio la mia sosta. ~angio due sal– ~icee arrabbiate di peperon– cino su!!a padella. nere e fumose come le pece, un peZ– zo di pecorino duro come fl tufo. mezzo litro asciut!O, un pezzo di pane torse già usato. unico ristoro che oftre U re– staurant. Tutto è squisito. e lo .s,aporo CO!! passione. Xell'ombra rembrandUana. al >ato opposto del gra:ide ta– \·olo. fusi nel buio, sono 1:-e uomini guardinghi. mag:i ed immoti. di Zagarolo certa– mente. duri ~ ostici. dal– l'aspe:to poco soc:evole. come se attendessero il momento buono per fa.re il cOipo. ai quali non ho alcuna \"Oglia di rivolgere la parola. Per una logica contraddinone. do– po un momento. domando loro. a mezza voce. le stra– da che io so perleu-ame-nte, per sentirmi rispandere da \J:lO dt essi. magro e legnoso col cappe:ì:o .rugli oechi. la pipa i.n bocca e lo siuaroo di traverso. poche parole dif– fidenti. Ritorno nella luce: davanti a me s'ap:-e l'aspra scorcia– toia segnata dalle acque. un \;otto!o scavato tta campi di tufo s? pieni dì vigne_ Sal- 1,:mdo. come un gatto. di qua e di là tra rovi e !~i. io:otto la Palle.vicina. • chiUS3• di grandi a..'1l'lentl. dove i cani abbaiano al cielo gratuita– mente. dopo una « pettata • i;:ilI!l .. O su.Ila piana da·va::1ti a GQll\c:ano. Un rossiccfo grap– poletto rimasto per caso in· tatto s'in!ravede t=a i ftla..-i della vigna nella luce n!lesaa delle foglie; le mie f~tta Strapl)O quei sette acini di uva mena secca. con l.:i ma– no incerta, come rubas9. e li assaporo. guardandomi at– torno. Pe.n..~ ai briganti. ai quali anda\•a !a mia mente. passan– do a. a.iore stretto nel boseo ~osceso sotto il tosco castel– )aeclo di Passer-3:!o. oelle mie no~i perdute. Gli sbalzi si susseguono in modo che mi sco.-npare ognj. tanto da\-enti agli oechi. il pa:1orama.. Ai– l'ultimo ripiano sulla te.r-..a della colli.o.a radente ecco le case di Gallicano; mi fermo. vedo la casetta grigio-ros.. Stl'et-:a tra le a.J\re, eo:i la n11e.rtra da dov~. quando Ii– partwo per Roma. AureAa si a!!.acci;;va talvolta pe:- l'ulti– mo saluto. !.Ii passa tutto il tumulto della ,•jta davanti. quella che Jo solo conosco. c~• · nel mio 5entimento. Poi .scendo. e Gallicano ISCO.~– pare: so che non lo rivedrò più 11.nèhi non ci sarò sotto. Sulla ?rene-stilla. che sto per attra\ ·era.re . una donna mi ricon09Ct!; co::t uno statico sor– riso mi Wuta guardandomi con strana meraviglia. dopo due t.om moz:ze ~anno di sentinella. Sento il mio pas– so rimbombare sul selcialo. j:n una vagante e !astid.ION solitudine: :ion c·è più nes– suno e nulla c:he mi attra.Ua come una \.e-olta. e la realtà mi distrugge il r:cordo. Do\'e ~o i miei quadri. dove il paesaggio? Q'Je!le corse c!le erano p..~iJna nella mia ani– ma. ora sono de\·anti a me at'..onite., senza parola. in quel ~ilenzio che. in a)r.:ri tempi. sa..-ebbe stato mio. E' la me– lallCO'!lia che m·1:ionda per l'ansie~ di una unpresa che appare. ad lm certo momento, inutile e ~z..a «opo; come nel ritro\"'8re uno scrigno vuoto per cui en meglio ri– torna.-e in un luoeo non ...~. ~' 0 quci J~~&hf1i~ ~a.cl~ : I tata via i miei quadri. c:he ora sento di 601are di più. e plù ne sento la 1;elos!3..si;?O a ;>ensarc di distruggerli '.\!i aV'\"'ÌO diritto ail'o... «l.er! G dove lasciai Toto. possiden:e d.t vigne e di pecore. mio fo:-• te e rude amico. reduce di Adua. che accompagnav<> nei canti sfrenati. dopo che l'eli– sir della giOCODdhà. che Ga>- 1: :c.a.no generosamente fo:-..ij– sce puro come .oon altro. sot– to il so?e, ci aveva aperto lo s;,irito nei caldi angoli di ceni umidi nf-ug_i da troglo– diti s-cavat1 nel tu!o. durante c:erte serate a.utunnali mai ·roppo Iunghe, dO'\·e cerca\-., la co.nclus!one. se-:rena de!le le più belle lltogrofie e ocqueforti orlglnoll degli Impressionisti e dei moestri dello pitturo moderno: CÉZANNE COROT DÉGAS MANET RENOIR LAUTREC sono 01sponiblll nello scelto più roppresentotivo esistente oggi in ltolio presso lo libreria Schwarz MIiano • Vfo $. Anc!'reo, ll (angolo vio S?lgo) che vi ricordo onche i «foc-slmlll» Aeply e Spitzer dei capolavori del• lo pitturo impressioniste e moder• BRAQUE CHAGALL MATISSE MIRO PICASSO E ALTRI no in cui sono resi con fe• deità ossoluto il rilievo del· lo pennelloto e lo ricchez· zo del colore. * Per rtc:•v•1• Il 11,..,0VO C:OIOIOQO lllu,t,oto elenccnle oltre 300 titoli lnvtole un fran• ,~bollo di L ,oa olio libreria Schwoa, Vi o S. Andlec, 2l • Mli cno &1ie piene e feeonde giornate l'--------------------------------' dJ lavoro ,issute nella \;:a p!ù semphCf. nella schie:a esp~one di menti ape=te e pure. nmasta in me come rico=do d.i un sogno. Toto è là: lo sentl\•o. do'\'e l"ho la– sciato ò"ieci a:ini !a. immerso nella nebbia accogliente de:.– l'osteria. da dove si sb:cca davanti al tavoio. tra bicchie– ri pieni di ambra e le cane pesanti. perché u-oppo anti– che. ira le for"j di:a Un gri– do. U!'ia tenac:e stretta di ma– no. e la melanco:::lia è rotta da. un momento di al.!egn $>:-– presa_ Fra concitate paro!e di salu10 e cordiali stnt:e dl mano da ogni pa.-te. be\·o un grande bicchiere di tino tut– to d\rn fiato. Si parn di tutto con l'bteres....~ che crea d tem;>o. dopo tm ritorno tra amici. Ma yroprio in quel momento. in eui esprimo il de5:.d"erio di vo!ere anda:.ne– ne a prendere il tram a Co– lonna. per concludere nel mi– glior modo la mi.a. passeggiata. Toto preoccupato per l'ora ta."<ia. nonostante la mia viva resist~za mi ~!Dge con la sua rude conli.al.ità insieme co:1 glt amici. in gruppo ser– rato. dove la corri.e:-a atte::1- de. e m1 tro\·o dent.ro come prigioniero mentre l'aurobus Si muove . portandomi !uori via.. Attonito pe~ la brutalitia ài un destino òeX'ultfmo mo– mento, uno forte débacle m'mvade cootu .. -iato nella mi.a eneii"ia c:be internamente !!i ribella. ed una profonda antipatia sor&e in me contr0 quegli esseri che mi erano fino· ad un momento pr'..rna amici. ora scom;>a..-si senz.a remma.rico nell'ombra. con i quali, se non a\'essi aV'Uto contatto mi ga.-ei senbto salvo. ll ca..,:sone. \.e'Olgare nemico delh mia a\,-,;enrura. corre ;;.ntichi aeca:np.me. o~. m..:. del– tero la 065e5S:one iTTitante. di un tatto bsormontabile. Pur con tale cordo.gìio. e sgomentato dal oonttas:o ua il fatto e la impressione an– cor viva della vis.ione che si oppo:ieva in .ne. non m.i detti per vinto. Ricordai infi.ne che dW"a.Dte !a mia passeggiata l'oliva er.J. per terra sot:.o gli alberi. e l'anno dopo mi misi a coa– tat:o impegna.odo !a lot::.a ~ un disegno a fondo. ,appena a tempo per poter flssa.-e le note più vitah e delica1e. e l'ossatn...""3 del teno e secon– do piano, sino a che la m– gione ml Gb~o:,;ò e le ore delb. luc:e \·ennero a ma..,care... Nella s!a.gi.one ventura ml tro,~i di fro:tte alla ingra•a sorp...--e:sa òel terreno cam– biato e SCOùVo!.:0 dal !empo nella più im?Ortmte parte del quadro del tu~.o risolutiva. quale è quella del primo pia– no. Dietro un.:,; serena consi– derazione aU:rave.."'SO legge:-i relativi spostAinenU. evitando i na..urall impedimenti creati dalla libera ma~a. di siepi ed ar~. hlconsai)evol1 men e met'..ere a J)O«"o que– sta parte, con piena SOC.dlUa– z.ione. pii). dl qu.lllto avessi potuto supporre. 1.945 Dopo S &MIL il quadro. del tutto concepito e ftn.ito p!'a– ticamen~ suH• tela. e at1:con nel mio srudio oggi HHS. rag– gi.U!lto nel suo compleseo co– me tona di disegno, di piani e costCUZ:.o:ie. complete.mente l1111111111111111111111111111111111111111111111111111 Scrittori italiani Ennio FLAIA.i O Una e una notte Dk-u"timalt0 o anumo. s.aaezz::a e poc::ico SCCltimCDto dd.k oo,s,e. hpne 15' . Ediz:kme rilept:a • L l.o:» Giuseppe MAROTT A Mal di galleria :-u~i=~~~•\~tJ_d~ ~ L'\C03.0. • lùccoDtf che si~ d\m fiato~ (Enzo TWl • lL MESSAGGERO). ~e lSS • Ediziooe rtlept& • L I liX"' Albeno MORAVIA Nuovi racconti Romani •Las.ocoodaKricdl.sesuat&ner\'e~ cooti. come un l'Uil,l.:lZ,:) di tipo B'-– '1'0. imperniato sui mille a-n-enil'l:w:nti CM A i .ntrec:ci.ano n ella 'rit.a di u:i.& ~~)~ttl, (Culo Salirwi • VlS Pagmc.552-Ediziooerilcp.ta•L..l..50l OrtUro OTTIERI Donnarumma ali' assalto • Destùwo, per CODto mio, ad alll- ~~r!} ~~~~ ~~~~ =~ ~ J-11 .. ~~ ~ ~r:~~ Eboll " di Carlo Lc,,i •· (Indro Moa• tandll • CX>RJUERE DELLA SERA). h.pne 2S6 - Edmonc rilep.t:a. L 1.200 Ercole PATTI Le donne e altri racconti • Un atio di fiducia nell'intc.11..1.p:nn ~~u1trg~~- ldoata!e • e PocbJ unno raoco::iare come Puti , (F""'° Al!1<>11i"1li • LA STA.\IPA). P&pne. n - L um. Ugo PIRRO Mille tradimenti • I protaaonlfd di ~to bruci&ntt ro:::wu:o colorano d.i daperai:ione e d'amore I gion::LI pifs ttqid della oo– ,tra~•- hp>c lSl - Ediziooe rilcp.ta • L 1.lOJ Mario POMIUO Il nuovo corso • Un pomo Corndo Al1'VO diue ad ak:un1 critici: e \'ol oo:i parl~r~ UIIIO bene. di ta:'lti pnnl. se a\'"elte t-:i ~ Gf..,!ì-°E)~,o •· (Enzo Fa- Pa&U>C lU • Edmcne rilq:ata • L 1.DXI pt1bbUcali da Bompiani R.lccar-do Fran~lancla: • La 'ì"alle de.U'Umbrla • ~ti aD.!li Im~o » strada tagliata a picco nel tufo. da– vanti la piccola cappella in– castr.ata. nel muro. c'è la ~ta– donna con i fiori di ca.-npo. come una \-Oh.a. col piccolo altere. e mi fermo. La strada penetra serpeggiando nel tu!o a.ho , a\.e"'i"iandosi. nella pe.,om– b..-a di una luce trepida e pura: l'ansietà è in me di· m.tnuita. come se il mistero delYimp:-esa f~ minacciato da.Ila real à. Dopo due vol– tate: GClllicano inlj>rowisa– mente :iappa:-e nello squar– c:io del tufo. sopra rac:-ocoro, che SOTJe sotto il cielo chiu– so. Non di prospet:o. come b un quadro lo ripor.al , ::iel– la qu!ete di c:ene giornale trepidanti e leggere dei pri– mi tempi inUmame:nte \Ti.ssute con quel mondo. tra tenendo il respiro. ma co,ne è l.n u.n altro quad...--o.con piani verch e d'oro di gr.no. ne.) tondo. che è rimaS!o nella mia men– :e. e sm.arri:o nel mondo co– me ta:iti al!ri. La mia tes.a. mente lo ha nch.lamato e !'ho ritrO'\-- a.to ·•anno scorso 19S6 - per mi– racolo - immerso .nella pol– intrust ho potu m.sperata• vere soao la quale nascon– cieva il suo s;>lendore di .nnal– t.o. insieme con due e.itrt cari =>>CL Ba.!.z.o per una 50Jo:-ciato1ae mJ tro'i"O dava.:nti .alla po:1.a. de) mio castello. dove. ai lati ora.mal balo ..-dame.nte trabal- intonato. ma non.osta:i:te il landa nel buio per la SC'e93. pensiero dt torna.....-0 sopra sbat&cchla.ndo il mio corpo .!!ento che c'è m esso una ~~:::~ n !O~~ In~~~~ vita c:be pretende dl eue.N! me passano viottoX na..-costi esposto coesi. Non Il può ru– f.ra i campi a.i quali av~ bare a> tempo pl(l di quanto \.'Oluto portare il mio sa.lu: o esso ti ha dato col suo incanto. nelle ca.lm. quiete del ritor- Ed io no.::J gli d.ò torto no. e m.1 sembra e.be mi ab- quando mormora ogni ta!lto ba:J:Klonino come una donna Umida.mente: .. S'.a attento alla quale s: m:inehi di Pl- qua.odo d dovessi mettere i.e :-o!a.. . mani.. E' un quadro per un Chiudo gU occhi sulla testa poeta: 1I centro d'arh? antica pesante immen;o in UDa stu- poL-ebbe trovare da :id.ire P:da melanconia che a.zl: oulla guarda.odo attraverso i SlOl il lempo. Di colpo )"eu obus occh !a.li d'oro. ~i !erma; nu !CUOtO dal mio RICCARDO FRASCALASClA irrlgid.hnento: pana S. G10- \'. ln.ni Come uno sconfino !enta– me:nte mi .:VV:io .senz.a me~ i.mm.erse in una fa.stidi0&1 luce ,-tolenta che disperde gli og_getU. J,npresa del quad,•o Tornato dopo un anno. non troppo ardi per la mfa pi– grizia. non ritrovando la s:e– gio;::ie propizia e.I paesa.gg! O rni appa.no.e come seompano ~lla su.a vita. òuro e stec– chito. gra6co e affatto at– tra~te. L'intrico dei canneti delle viti orutttl..i spog!ie, al.– filati a ttespoli sul dorso dei colli co:n.e bì:c:he di tuC:.L di Lef?gete e diffondete "La Fiera Lettera ri ,; 1111111111111111111111111111111111111111111111111111 s. o o o.o o'' Dl AME.RJCA.NI A.l>6RISCONO A.i BOOKCLUBS Le ,n,lalc tau:tattoo • uato realìzzcto. m rto.uo 4 0,git AHICI DEL LIHHO 1 CUi adere:l,U l()dclOo de3 aep:et:1U t>f!neflc1~ e) :.:n==~• ~ =:i d~b~=-:~ edito dag.11 • A.aud del Hhro •: b):. ~~~••me::.., i:,os.,..1 clltm del mtM, o) :e1 n:iv:~o r:l:fe;ua.:cq~~- d:r ~~ d•a~I~~ 1IHS9 da lol"O acquistati: d) ~ da,~ •~dY:1=: d1 consul8nra t). •J :~~':;'°~~l!°u=~tD L'&de510:oe: &l Boot Cl.u.b lta.11&00 t UbUa e. U-tult.a e 113 e.t!ettua con l'ac:qulsto dJ UD dfbN) de.I me.we .-. GU 1dett.att c~e p.rese..ntano t·re noovt &MOct1U b.anao d.irltte • ■ etil.ue rntoJt.a.t:1.e.nte oo '"libro deJ mete• .Bkh.ied.t:re "1lZO tmJ)tQ"KO dnta.olfato progra,nm4 e 8Cheda dI a.ieswn.e agU Amid del Ubro, 1'fol.e d..eUc Mll!zi.t l. Rom..,

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