la Fiera Letteraria - XIV - n. 24 - 14 giugno 1959

Domenica 14 giugno 1959 LA FIERA LETTERARIA Pag. 5 SCRITTORI IN PRIMO PIAN O LALLA ROMANO: Diario di Grecia CORF-t:". 19 Aprile. ore 8 Corfù. ~Ii piaceva que6to nome: e il \·e."'SO (imparato a scuola) del Pascoli: ..._..._e! solingo Achilleo di Cor!ù - lnuttle adesso ridurl? a quel!~ che è: per me e ancora bello. p:eno di silenzio e d: una lontana musica settecentesca.. Ianoravo cosa fosse l"Acb.illeion e quando sepp~ che era stato il rifugio di una regina mfcl1ce. il fatto non mi disturbò. ma non aggiunse nulla all"incaDto di quel nome. Si p:oftla una fortezza grigia e ~erde. a torti spalti e zone dirupate. erbose: una forlcz:z.a antica. in abbandono. Ci devono esse-ee sentieri c061eggianti le mura. penso, ~=- le pa..q;eggiate domenicali delle famiglie; fossati e cunicoli per. i g:.o– chi dei ragazzi. prati e boschetti per le greggt e t loro pastori. ):el punto dove attracchiamo, abb:a..TDodi faccia un'altra fortezza. meno antica ma non meno solitaria e dormente. \entos3, la vasta banchina è chiusa in fondo da un viale, di tozzi platani come una piana di paese. Vic100 a riva. bancareUe· di paccottiglia: minime anforette, rosse P nere. rosari turchi di ambra gialla Autobus e jeeps ci porteranno a ,'isitarP l';t,--ola. La nostra jeep dagli sportelli m..s– sicc.i e un po· sca..-dinali mi rico:-da quelle che mio figlio fabbrica,.·a da bambino: mu– nite di ,-iti e di incastri. rotolavano !'-li J>f'– santi ruote di !cr=-o. ll cielo è grigìo clùaro. treddn. Aniriamo la città sul lungomare: dentro ter:-a la strada corre tra parchi e ville. Giardini abbandonati. rinselvatichiti. awol– ti nel torpore della mattina e della prima– ,·era. Qua e là !.l tenero viola àel g.Udne. ,-ille chiuse e screoolate. che sanno di 2t1er– ra e di tun. Scendiamo in uno spiazZo alto sul mRtP. t:n mare liscio come 11:1 la 11:o.e co me un la.!ZOcinto di colli ondulati vici.ni e lon– tani in una luce s-peccbian~e di m J:-at:~10, nel sentore amaro~olo della primavera. Sei mare due piccolP i!ò.ole.soro::-endenti: una bianca e una nera. Quella bianca - biancbissuna. di calce - è un convento con un campanilino piat~o e due campane-, unita alla terra da un pon– tile di Gassi. L'altra. piil lontana. nero-azzurra di cl– pressi e di pini. Quale sia la oiil misteriosa non so. Scendiamo. Il sentiero :ni par famJ:1arc. oniale a quelli che scendono s:u Punt-'l Chiappa di CamoglL Ora si vede che oltre al bre\•e 'P()ntll• dell"iSola bianca. a destra corre un lungo molo o gettata di cemento che raggnl!lge :i"altra riva e racchiude co6l una ampia latuna. l!entre trottiamo sul sotttle catn!Dl.no a fior d·acqua verso il convento bizantino. \"e– diamo sft1are lentamente sul molo a lato un asinello col suo basto. e sopra un bam– bino; dietro. un uomo che sl appoggia a un bastont. La povertà di quelle figure fa sembrare preziosa. per contra1-to. la pace del bianco conve::ito. Quando si entra è diVcrso. Nell'inUmita questa pace è vera La chiesa. piccola, è nera dentro. e per me- montanara col S'.1n pa,·imen:o di legno. coi suoi ex-,·oto veccl,,i e paesani. I quadri sono icone. 1.:na monaca. ve..•~·hta di pesanti e ru,· i.di panni co!or marrone. porta in testa un faz– :zolet:o aero legato al modo che noi dicia– mo rus.."'<I: sorride con l'aria sottomessa e ~emplice di una serva di contadinL Usc:.amo. Il mare fa specchio. Qui vt>ni\·a a pregare e sognare la refi,na infelice dcU"Acbilleion. L"isola nero·boSCQsa è '\icina. pare debba met:eni a navigare. come una na,·e mime– tizzata. (E" il contrappasso del mito. perche quell'isola è la na,·e dei Feaci). Mentre risaliamo il sentiero .., ligure ... incante,"oli bambini ci porgono ra."T!etti fio– !iti che odorano fresco. dolce. Bamb~t scalzi. muti e sorridenti come i nostri d.t montairoa quando sono da,•anti a forestieri. Insistono come ospiti. non come mendican– ti. N-on chiedono in.fatti. offrono. Distri– buiamo soldini, soldini greci. fin che ce n·e. Quando non ne abbiamo più. essi ci met– tono uguaimente iD mano i ramettt Rifatt..iL"l'lO. al ritorno. la bella strada bo– sch:\'a E' uscito il role. Lasciamo le jttp:s e attr8\·ersramo a piedi la città.. ~fon so se sia veneziana. come dicono. cer:o è occidentale. genovese direi. con le sue case alte. bianche o rosa OSéerv 0 le bottegucce: si piomba nella più remota in!anzia. chi l'ebbe paesana. come me. Bottegucce po,-ere. poh-erose. buie: per entrare si salgono - o scendono - ,e;calim. ~on se ne vedono piil di simili nemmeno nella Yal d'Aosta Odore di carrube, di canfora: vi si \'e.odono ceri. ca.rtoliDe. ogni cosa )folle vetri.ne delle, confetterie sono alli– neate l e uo va pa..<quali:tutte di seta rossa. Doll' ...Anoeliko ,, ore J4 Scivoliamo tra isole bianche e petrose. nel sole. Forse consistl". l'esse-re isole. in quella leggerez:z.a di uccello appena posato e in quell'irremovibilità. inSieme. di statue che si debbono aggirare. Appaiono con nostro shlpore; con nostro rimpianto dileguano. ore 16 La uniosa facoenda dei compl€"SSimi si ripresenta ogni volta che sul ponte cerco una sedia. Se mi capita di scovarne una. ripiegata e appoa:a:iata. ritta zitta me la infilo nel braccio e mi cerco un bel posto. Apro la .sedia e scopro che è invalida. insl'rvibile: manca una vite o la tela è spaccata. E' chiaro_ che le sedie rotte non vengono mal sostituite e che ciò risponde all'eco– nomia de.ila na,·e. Ma ho l'impressione che capitino sempre a me. :-.'ella cabina tro,·o i.I fresco odore del ramicello fiorito. dono dei bambini di Corfù. Un saggio di misura e di gusto * di ALBERTO BEJllLAC(JlJA -In tempi come que.sri. in cui' pornografia e riolen.=o con dizionono .sempre p iù lo no– stro narrativo . senu:Jpreoccupar.si troppo del riscatto ani.stico e in ctn gli editori pun~ tono molro .spesso le loro .spttan:e di buo– ni affari .sui gu.stj del pubblico più super– ficiale. in tempi come Questi. dicet'<lmo ci i:irne do pensare con. un.a sorto di commos– so gratitudine o queoli .scrittori che hanno umpre preferiro, o co.sro di tutto. ocvici– norsi ol leuore, soltanto con le ri.sot'3edello loro poerio e del loro gu.sto. :Von è facile rimC'11er fedeli o se stessi. cioè hd uno proprio misura di rigore con– tl!'n.uti.stico e formale. quando, ouordondo.s1 intorno • .si vede che il .successo preferisce scaturire do compromessi di varia natura. n pubblico domebbe capire il .significato di ques to circoston.::a. ceTCand.o di ai:z;ici– cino.r.si con più otren .. :fon.e G queoli autori capaci dl dare uno ,Qui.sito opero di poesia più che un libello o un·opera immorale. Abbiamo cercato di enucl_eare, dalla con– fuso siru0--ione che reona oaoi intorno al mercoro librario. una categoria. di scritton che po.uono essere com.raddi.uinti. innon.=i tutto. dalla fedeli«} a se stessi e doffonestd.. perch.è ci pare che in questo cateooria Lel– la Romano .si .segnali con particolari meriti. Lolia Romano è nota in Piemonte. Ho com– piuto i suoi .studi o Cuneo. poi a Tonno doi:e .si è loureoto in Lettere e ha studiato pittura con Co.sorah.. E' vissuta a Torino fino alla guerra e ha preso parte alla Resi.sten.::o nel Cunet!:.se.\"ive o Milano dal 1947. Il su 0 uordio letterario non è stato con– traddistinto do un·opero narrativo. mo do uno raccolto di liriche che apparve. con il ruolo ...Fiore,.. nelle edl..-ioni Fra.s..sinelli di Torino. Dopo dit!:ci onni, nel "51. l'editore Einaudi pubblicavo ... Le .:\Jet.amor/osi"• la prima serie di prose di Lallo Romano, che /uron 0 .sepuire. nel '53. da ,.lfc:zrio ,: un ro– mcn.::o che ottenne il ... Premio Tnterna=io– nole Veillon ,.._ Nel '5-1, un altro libretto di poesie .... L'au– iunno ,.._ .srampa10 n.e • Le Meridiano,. lo bella coUon.o dire110 da \'1ttorio Sereni che oli intenditori ricordano an.cor oooi con molta nostalgia. Nel '57. infine. iI secondo romanzo di Loilo Romano: quel ...Tetto mu– rato, che ri ebbe. ancoro inedito. H.... Pre– mio Pavese, e Cht!:Einaudi sr,0mpò nei .suoi ...CoraUi .... A questo rieoo produ.:ione poe– tica e narrativo ci sono do aooiungeu due traduzioni di pregio: uno do Flouben (.-Tre racconti ... Einaudi - Tradu..-iont!:e pre/a::io– ne) e uno do Delocroi.x ( 1 Diario,.._ Chian– tore. Torino - Sceli.a. rrodu.=ione e prefa– zione). In que.sro numero della no.stra rubrico noi presenti.omo Cllcune popine del ,, Diario di Grecio ,, il più recentt!: libro di Lolla Roma no. Lo pradtto onticipa.:-ione ci è stata re.so possibile dollo gentile concessione del- reditore Bino Rt!:beilo:o di Padova.. che .stamperd 11 ... Diario di Grecia.,. nella sua collana ,, Le quanro .staoioni .,.._dirl!'tt0 da Aldo CClmerino. Queste pco1ne. cosi tm.:oce– mente risolte ouro verso un 'atmosfera di .suono e di colort!:, ourater.so una pure..:::a cri.sraHina di. sfondi e di figur e. eo.stittii.tco– no davvero un .sagpio di misuro e di ou.sto .. Un pae.saooio - quello greco - è reso. più che 11ei t.oni dello .sua pur attiacente esterioritd. nella s-u.o possibilità di imme– diato e .sottile rispondenza allt!: rea=ioni in– teriori di chi lo scopre. Il candore delle con, il colore dello t.erTa e dt!:l more. lo stesso gesto _dei bambini che i:-onno por– gt!:ndo rameth fioriti .si tra.sformano. 1n eh.i lt!:ope. in. ohrettonte eondt.:ioni di .serenità. contemplariu~ di pace. Ed . è proprio una S1m1ie copoc1td di .sugpenre sottilmente uno stato d"animo cht!: lo comprendere quanto efficace sia la penna di LaIIa Roma– no. Per _uno no.stra pr-e/eren.=a personolt!:, noi -voohamo sottolineare queno passo: ..,... Non c'è spiagoia né .scogliera. ma il more lambisct!: lo roccia corsie.a come .se avesse .sommerso uno valle. Ciò dà urfim– pres.sione di evento recente, in quest'aria .seTCO tempo. E del resto. perchè questo Juooo è antico? Immemoriale è lo storia dei monti e dei man, e questo more non è più. antico di un. altro. Eppure que.slo è la Gre– cia: vole o dire .nomo noi. uomini. antichi•· ALBERTO BEVILACQUA DALLA PROSPETTIVA STORICA _DEL ROMANZJEQ.E A QUELLA AUTOBIOGRAFICA DEL MORALISTA 1 l l • h • 1 • d I d befJarda di$trozione. dell'ultimo Un oolantino publ>licitario ;n- n le l l smo e t t """'"''· Ma alc,mò tra ' qua fonna ~ de.l roma:nzo D Gat- g a op a r o li_ lo Ùeu.. o Tanci-edi, . eran~ topa.rd.o la Ca.sa Peltrine.lli ha grd spanti. I .s-upentrti hanno gid tirato diciotto edizioni m urt r,zetù nella /a&a. Della bd. poco più di .sei mesi, senza la Angelica non sopraumve ~ contare oli articoli e i saggi, le * una «lare~•· Tutto precipita. conferenze e i dibattiti ai qua- I tempi .s-1 re.s-tringon.o. Deg!i li ~•:.:i 'i,':: mal ceri/i- di E~IIJCO FA.L(lUI f.~';::"f':~,;/".,,"":,':;".::,"';'.;! cato per romanzo it.alwno? Inu- maggio 1860 al novem-bre 1862, tile 1nterpe.1lare gli .specialr.stl z:--ne mondana, E la facilone- la realtd eJJe.ttuale. della stef. zzone. che. tutto .sia ~hnato a ghcs1: 11 punto d'arnoo i ugua_ il ~ettuno passa al lugl!o 1883 da certa « le.tUratura •: U Oat. ria? Tutte ciò. a parte. 1 reali lia e di .scovare quanto dì mvo r,enre e. .s-panre, lo mduee ad le per tutti. Egli non ha orec- e lottavo salta al_m.agg10 1910. ~ar:i np~;n:ilae _d:Ca~~= ::'o~~ffa~o ~:r~~o fa~~~~ ~a'::ie n,;:. ~ :::::: t.se ~: ;=:. :is~~dl~tt:er.s-e:. :an~~~ ~~ d~ :ne:::ro:~~ib!~ /~ ~roil~c:' 0 ,;~r.s:;~~=~ ~! listi-ci 'Pf'O(l.otti erotlCO--Sent1.re alla scoperta. alla rir,,e.lazio- di fiducia. i! Gattopardo-Te- g,ore •· . sgusciaoano Dia /ier;i deglf at- • funebr_e, oomrcata deJ gua, 1r- r;:::0:,1·D~ ::ro';:.ta;tno a~~ :~, :J,ami;!j~o~e~" eh.e. me- =~m~~ci!r, 1 :a n;:: i ~~ ~ do u;i ~t!t/'!1a~~«::;;.. :::Jfa <t;uate.~t~~ 1 % 0 ~~: ref;2,:-a;~~i~nto del genere menti serio. ftno alla de.sola- ed abusata immagine de.l.la Sr- ciato dalle pnme battute. No'! va.no per .s-empre. •; non ricono- J)!'teca non incorrere nel eap. zione . .si prestnta Giuseppe To- * cilia, se.condo la quak asa sa- fa eh.e. de.cadQe e 1mnu.senn1. .sce c he qiuUo: ed e il rombo zio.,o? E .s, può con un roman- masi. duca d.i Palma e princi- La t rama de.J Gattopardo è rebbe. negata al progreno e Inu.tibnente s'acconcia a /or-e interiore de.U'approssimarsi del- zo come. quell-0 del Ga~topardo pe di Lampedu.sa. Questi, mo- onn.ai O Tod.or.a conosctnui di alla Ubertà.. Tutto in lui e pe7 il furbo. Il rincrescimento per la morte.. n~n tener conto delle idee che rendo (Palermo 1896 _ Roma. tutti e possiamo subito znte.n- lui è gid condannato e p,erdu. l'azione poco degna d.e.l suo D unque.. n on c'è salvezza? DI .rono patrocm.ote? Vattori~i 1951), ha _lascialo inedito, qva.- !lercise oolend.o mettere qval· to. Non può ~é ingon~are s~ ceto gli si <=:°"_~ree in sa~ca""!° Un pc.d.re gesuit.a, compagn-0 ha parl~to di « senno di po1.• le .s-uap nma ed ultima opera ,;he. punto sugl'i di tanti en tu- stesso né guidare gh altr!- e .~to g!r .s: rncancrenzsce: in del Gatto pardo nelle .specula- (ntl Giorno. nel 21 f~bbrar_o e qua.si come. testamento, da siastici accenti, comincia.mo cOn e Tutto continuerd com.! pn- nichilismo. Non ad altra stre- zioni celati. ammonisce che 59 ). In eDetti il Tom_a.s,C?ns•– ta nto h a jfnito per- traspon, i.si l'osservare. cAe, lungi dallo sool- ma •: va ripetendo. B « non è .vua può. infatti S03tenere che. e il Signore ldd10 punisce chi d.e~a pre.scr,tta e _,rnmed,abile. e. per ntrarvi.sJ. un romanzo. ~rsi come un romanzo stori- un ca.s o - ha commentato Bo « rn S1cil1a non importa far- eontram;iene volontariamente re mutrli~a di ogm cosa•· Sue. che. pur essendosi _decuo a co, .si rarn:olge com.e un ro- (n ell 'Approdo letterario del ma_u ~ ~ar ben.e: il peccato_ che alle leggi dir;ine. ~ conosce, cede COSI eh.e,_ a CO~$a deUa scrlvalo e dal pnncir,10 ali~ fi- man.zo psicologico. Ogni nch.i a- marzo '59) - ~ ~ .sua ~l~ nor. ~1c,ha.n1_ non perdoniam~ chi ~mbocea volontariamente la .sovra.struttura IIÙOlogtca. _la vi– ne. fra il '55 e il '56 •· .se. lera w.o al De Robe.rto dei Vice ré fio abbia. l'appl~o'!e diretta m ai e .sem~•~en~e. q~llo d1 cattiva str-cuia; ma eh.i segue cenda, tnvece di an~m sl'!r-– venur0 rimuginando, se.condo la resta pertanto limitato alla nel mondo della Sicilia, 1n uno n/ a.re" .•· P1u illum1!1ate. ,n.ter- la propria eia perché su di e.s- oando e r-a(!orz.a.ndo. st restrin– testimonianza della vedooa.. da est.ericritci del period-0 e del- de.I domini mitici della inalte- p reta zioni_ non lo int.ere.ssano . .sa non eommetr..e f'C'Once.zze. t ge e s- ' i.sola intorno alla figu- una ventina d'anni. co111.e un l'ambiente. Ni troppo pertinen- rabilità delle_ cose•· Ma pro-. non lo nguardano, nePP_Ur- lo .sempre a po,to •· ra 1 hranm~ d.e1 Gattopardo. romanzo .stanco ambientato 1n te ci risulta ogni ncluam.o a' pno questo e il punto morto sjfor_ano. _E pensare 0-e il To- Ma per il Tomo.si tutto deve 1 . romanziere cerca dJ met– Stcilra all'epoca dello .sbarco CUProust deila Recherche. Comt!: del Gattopa.rd-0: di co ntinuare PI.Cl$! ci_ e stato ducntto com.e continuare ad on.dare di male ter.s-i in prospe.ttiro .stor:c.a, ma Garibaldi a Marsala e ,mper- nella poetica il Tom.a..st oscdlo a credere e a voler-cifar crede.TI! ~ d: molta cultura ed espe- in peggio. .-n·01 fummo i Gat- a nportarlo in_ prospettl~a. au– niato sulla jfgura del $UO bi- tra .s-toria e memona, tra do- che lo Sicilia continuerd com e neg.za. S1 re.sta contrariati neJ topar di. i Leonj: chi ci sosti- robi~ra/fca e l au~e. L etrcita .snonno po.teno•· Ma que.sta cumento ed autobiografia. tra primo.. cons~ tare Il danno. protJOCQ.t o tu.rr- d saranno gli sciacolletti, d.ell autore mal s 0 et.;0 rd a con ed altre, più strt:ttamente. bio- propinciali.smo e d~adentism.o. * ~a~:f! ~neat~~ao~~ es-!: ,!~ le ie.ne; et~ quanti, gatto- :t~':ràc::i r~~~~~~eso!~ f::f~ k.sf: :: circostanze or- ~ 1!!::!~~ca e.~ ,'!~ La storia esce, dJ.flamata dal- storia. _ g f:'n:~;:! 0 g'11C:,.'e.:te.r:ff:';~t!: e;>:,: get~iuismo dell'uno _s't1l$inua Piuttosto d0mandiamocf co- mismo Feudale ed a.ut- Oritano l'upe.nenza d~ Gattopardo; Pe:r contro. ncordiamo da~ la terra• La z::erità' « In nes- nell oggdt1vumo de.Ilaltro. II r11e.si a .spieyabile. un tait!:feno- all'esterno. non s'a tte nta ad ~rti~larmen~ la_ ~~a del lett-0 in Croce. (nelle Conslde- sun luog~ quanto i~ Sicilia la .se.n_tu_nent-0 del - tempo attuale me.no in un paese. C01n.! U no- euer liberale e accooiiente. nel- RiSorgimento In S1c1l1a. razioni finali della .sua Storia reritd ha vita brece •· E la Si- l1t$1d.1ail ,g1ud.1no sul ~po .stro é un periodo come. l'attua- l'interno? Alla derisione. contro • Qu.e.s-to .s-tato di cose non del _regno dt Napoli) che. « la cilia non è che un'aiuola d,eJ. pa.ssa~_L interpretazione ltn– le non pre.ci.same.nte. dediti al- il destino collettioo degli ~ durera •: .s1 augura un Pie- .st-Ona. condotta .secon_do quel i'unioena terra. :i-aut iografica. r~rge e. la lettura. Con l'attrattica eser. mini non c ontrapp one. qua.si mon~. solleeita7!d_o_ la colla- preco'!ce.~ naturali st1 co, non All a l arga. De.I Gattopardo- P :~na~;::: ~~ r~l citata dalle. vicende de.I se..s.san-una sorta di pie.td Deno le fa _- borazwne del S1cUian.o. Ma solo st dtm03tra nell /a_tto assai Tam. a.si noi non .oondir;1diamo p';,ncipe FabAzzo Salin~ t~ tenne autore. lasciate. trapelare tali tribolOZ1oni_ dei .singoh? questi risponde che.« tutto que_ cac~: ma porta ogrc_a1'1!e.nte. r« U lum inato edonismo spiri- liar.s-i della rte che lr e. /ennentare alla .stregua dl Gli elementi linco-autobrogra- sto non docrebbe poter dura- al p,u_ completi? ~ qu1ett.st1co tu.aie• e tanto meno sottoscn- =porterebbe n.er; ,reciso ra~– una rinunzia da risarcire. e da _lici prn:algcmo .sugli elementi re; però dtuerd, sempre; 1 1 pessij&Sm_O pra_r'J'-' percht r:,e ciamo _la « bes~mia • dl por- gente. siciliano in c ui è {tata nme.ritare? Oppure con la sor- storieo-SOCtali. « Poi tutto tro- sempre umano, ~nmtuo. u.n ~~ arai .se 1 ell '"',a e qu.e 0 ! tar- cdio all'ete.rn1td._ Pe ~ do~ neoocato per impersonare la presa e. la soddi.s/aziene di re- rò pace in_ un mu~e~-0 d1 secolo. due .secoli._; e dopo 0 ~a qu a, a razza e. cre bbe tocc are agh ~ par.st figura autoritaria di un gatto– putarsi finalmente da fronte a polvere Jiz;rda•: t!:d e ndrcolo .sara ~rso. ma peggior-e•· ~la . .• 0 ! 1 t eh~ .;:::me 1 '! àJ guada.re gli « acqu1tnni del pardo· e a mano 0 mano che. un uro roman.:o, per g1unt'!1attardarsi a rice_rcan;i e le pa- E a g1usu_ficazzo~ e del "'! flui.o . .s _a e. azione. .s-pin e, ~ t~p o •! I l com-p,to di ra-: .se ne' Ub8ra mostra di voler «.storico• e per .s-opragg1unta qliruu. d'oro dei momenti /e- oltre a d ad4urre. 1 .sopru.st com- ':f'' ;>robl~a pratico/ f0' 1 sciugar~i s-pe.i½' a, t:roenti 1 _a, a..ssumue. il éa.rature. di un uo– ben .scritto. dopo tante. deluse !ici •· . _ me.s.si per eJJettuare._ _ « la / au- co e. P ema spin ua e. e presenti. E se e. ormai acqui.s-rto mo 0 tu per tu col destino a.spe.ttatice.? Forse per rappre. Accentuato d1 capitolo in ca- s ta u nione. della Sicli1a al Re- mo~~é t~a 1 t~aZ,~~i:1::° n";; all.a .st<>:1~. che... nel tra~o a'ttrave:rso un crescendo di sen..: ~aglio contro la cr,tica. troppo pitolf?. Il Gattopardo reca un gno di Sardegna•· risale alla :Sooo eh.e. .s-i 6 risoluto· è I della ~ical1a. dai _Borboni at timenti e n.sentimenti che ca condi.scendente nel mandarla x_sedimento d1 l~tto• che. qua- ~n più remota colpa dell'am- non hanno fuogo speci'/f,ci ~, Sabaudt. la noolun one politica dalr1ronia orgogliosa e proteroa bllona e cronache.t_te. _con/es- ,,_ lo tra.sforma 1n un «corteo- brente «.stanco e SltUOtato•, del veruna sorta.. Qu.i l'opera e del ceto borphe.se f!On fu inte.- di un gattopardo all'angoscia. .sio:-t~Ue e narrazioncrne? /I 71amento della morte•· E un clima crudde e .sneroanre del d.egt· educatori . ed d.ucatori grata dalla mx> luztont!: agrana al nichUumo dt un uomo sen- /ase1no dell"o pera unica , ~cce.n- :ontinuo memento mori: dal!a paesaggi-O r:iolento fino a{ pa- ~amo esu:,:· tutti. Ma ii del_ ce"to_ rurale. è ugualmente za fede. tuato dalla c, rcostan.za d e.sse.rl ,alma ~n.donata del sold.a~Grossismo. « Tutte. queste. cose ~opa.rdo non aveca mai agi! att, -~- toccò 01 «_ ucchi Perciò il romanZQ non è pia– .stata « sali,:ara dalle. .acqv.,e. • E 1d capitolo pnmo alla carca..s- _ conclude. u Gattopardo _ aspìrato ni ad esserlo né a d.i- ceti reddrtien, _ 0 ad. altn str-et- ciuto né al Comunist_i (Alìcata.. dr sqprarnnvere. q uasi in..s-pera ·.a,~efene.strata del con~ nel- hanno forma·to il cara ttere no- ventarlo. tam.ente ~bin. 1, d._i ~ntanuare Contemporaneo. apnle. '59) ni tamente.? E .se fos.se ..nvece . u.t1mo. E perfino la_recip~ str-o che co.s- i rima.ne. condizio- Per il Torna.si non c·è dutin- le battaglie del R1.sorgnne.nto •: o, Gesuiti (De _ Rosa: Civiltà ~r ranetta d.1 p en :Icace ~- tretta d1 una _coppia d1 g,o. na~ do /ata. litd e.steriori oltre z:ione., r.é scampo. Piemonte.si. con le. rf.sapute con.s~nze di cattolica, 18 ap:ile '59). Estro– z,onarismo. a_nt1r1.sorg1me.nto e 1'lnr mna~oratr '!1entre bfJ!lo che d.ll u.no terrificant.e insu- Garibaldini.. Siciliani, ricchi. !.carattere m~n-0 scluettament.e ne.o alla tematica e alla pro– e antiprogres_suta, o ,nagan per ~ q:.iel!a d, e corpi . destrnat, a 'aril d ' ani mo•· B la concin- poveri nobili contadini bor- ,,berah •· • Su_l terreno J)Ol1t"!- blemat,ca della naTTaùva oo»- l'odorucc:o d1 macerato .sen.sua- 11onre •· ~ « e.l.e!nltd ~morosa • ' • oo e mo~ale e dunque da ri- temporanea, ha. inoltre tro- lisme. che vi circola come un "!ura poch! anni•· Di _eterno ----... cercar~ tl. contenute. _r,o.sfttc~ooto resistenza tra alcuni de.i veleno? non r~_ta che. la _delusione. E r---- ....."' -- · --.......~ "" l cl.e.i R oorgrmento_ .s-icll1ano: il più. Impegnati. autori nostn Fatto .sta eh~ racce rtam. ento. t com.? e p.:>.ss:bi1e •~fierire con- ' ,,,_.-- A~ , quale._ cei:tam.ente rn questo sen- d'oggi. Al bi.sogno di una co- dello strepitoso s-.t~ s.so de ·o cii•. .se ne e szcun. dat:ra 1 _- -. iK.,--::· __ ~ '" \ \ . ( so .s-p1ego la s ~a pitma e1Jfcac1araggiosa lezione di trita, a Gat_ Gattopardo andrebbe, a parer w.orire? • .lla. se. su t_utl-0 in- ~ solo su una ~tretta élite, ma toparòo risponde. con un e cor- 110,tro, distrnt-0 dal nco nO!CI- :,ambe U'l _ destino d1 morte.. ' ., non mance) ~ OJJ :l!rare. an~ te.ggia~to della morte.». mento della .sua re.aie con.si- '[ non ~ !ec1fXJodiare altro elle { ~- ; suJ ~ de.1 ce.ti nipe.nori e mentre. « oggi è ben altro il stenz.a artisttca. La quale. a n~n 'etcr:-utct •· . , , , ~ed: e. sia pur senza loro at- modo i n cui gli uonuni temo. sembra eh.e. non basti da so a A~o1ata con la prec.aneta fica partec.i~one., .s-ùlle. sfuse no e a.spetta.no :,2 morte e :n~a,;:n;~~oD~~';;:,~~~ s~~~ ::;'~a ~~~~·td~z1~t~m;:/,a"::nd~; \ - .'· \, ... 1 - • 1 ~°:fso=;•·~i~·uf:~~ l'Qu= 0 ~ .s-uo1 e.ntust~ critica di or;ere.. nel Tomas1 ! non centro e quest-0 o. que.I .: tena. Ba.n. 1950). lettori se ne. sono accorti? . .U- rft°;t::!~ i: ;r;t~{ 0 n":f t'::n:e ·;~~~ott!ri~ol~ c;:~:i:• ~ > t ...-~·.,-,,-,-. :, t * ~~ ::· r:,:,,::,J::n~~~on!~= cJte pOSSano pOi dar delle vnen- :.111 seJtSOdi i;ita.. dal Gattop&r. /:, -:}:_rc-- :.___--..... 1 ..... :-.._ ' I _Ma di questo npen.same.nto ~ mere. di pa.uare. per morali.sii tite scMrzi a parte. 11 e caso• jo .s! .tprrg1ona pe.rciò un .sen- ~ ~ ........_ --~ r;..nnopamento &tonco ~n t:e quasi che. in fendo anche il ha g,ocatc- bene le. .iue. carte t :o dr morte... i\fa tale che.. rnce- f - ·. accia nd. romanzo sto n.co de! .solo grudlZÌo estetico. dovendo h.a vinto la partita. Ma molte --e. d1 fi.ssare. rn ete.r7:o ~n sz-m.- • ''" & ~attopa.rd.o. Di tut~ e. di tu tt, . .s-oppesare tanti elementi, pa- tii qu~l'e carte. non e.sorb ~ai:a- !>!>Jo. n/lette. u_n disagio per- I ,. · .f/ 1 ' Tornasi. VUOl farci 4$$aporare. tesse. es-imeni dal_ riscontrare. no neirai:ventura biografica? ;onale._ E rint,mìtct della le- ' '. / -~~ '1 • /-~r- la. d1stru.zwne.. E quella eh.e pru i~ gracam.e. di un'ideologia. CO- Qualcuna non scioolava ne.Ila .?ione unplica pertanto la su~ __ 7 __ r,~-"" f- 1 ' pr~e dr m~ttj/ 1~ SI~~ n mortuaria. polemrea letteraria? Altre rum limit.atez::r ~;bn .!~/.a de.~ 1 ~ i:a~~-e~n e 9 ft :i~/ 1 per!;_ EXRJCO FALQC[ ,~::::I~::aqu::: dr':°n•t ;at:~ ~~azi~e. 0 Jnooce di indaga.re .\urcJlo Dc Fdlec; In (zio a.Ila d:lnza (dis.) naggi si arrica di colpo alla (COnti.nual li ramet!o è infilato in un bicchie:-e po· sto su una picco.i1ssuna mensola con ba– laustnnL Sembra di biancospino, ma rodare è più acuto, come di ,::cl.somino. ITACA. ore 11 St.:.amo coste1&:ia.ndo Itaca. e.i diria:iamn verso un port'"' Le rfre sono vicine: aS"pre. montuose. ca..,;_iche.Poco sop:-a ror:o del mare corre un iSellhero che sembra però naturale. non tracciato dall'Uomo Silenzio <' de--5-f"rtO. Luce pomeridiana. un poco più calda ma non meno chiara della mattinale. La te?Ta e.be trasparo tra la p:e– traia bianca. è rossa Lo strano senLero non è mai stato cal– pestato. o ~à? Come certe cengie ài pietra sulle pareti delle- nostre montaa:-ne. Uguale a quello delle montagne il silen- ~~~- ~:· ~:: e.so~ tu!n~ ~~t-~~~~ meno sel\"aggio. plù d:.61.cso,più calmo. Più ordinato, anche; campo.sto. come per una arte della natura Itaca C.Ommuo,·e cbe sia davvero petrosa. Del resto prima è stata le.i e dopo. la pa– tria di Ulisse. A.ozi.. la patria. la casa Q; tutti. Son più Itaca di un"altra. dunque. Il s1_gnorMitropulos (la nostra guida). !.n– terrogato se la città che ,·edremo sia nel pos to di -quella di Ulisse. dice che no. che la ba.ia di Uli6se en un·a1u-a, e indica una val lett a profonda in ombra e boschiva. Là. di~, era !"approdo di Uliae. Stiamo gtà passando oltre. ma bo veduto - o sognato di vedere? - un filo òi !umo. az:zurrino. Eppore la ,-alletta appariva dj– 'Salnta<a. come ogni luogo quL L'importante del resto è che esista. in– t.-avved~ta in oualche parte. quag_giù. Cosl a cuor le ggero ora posso niardare dal ponte ne.i.la rada ben chiusa dalle col– line- la n uo \•a Itaca bianca e rosa. piccolo borgo sul mare. Dopo. guarderò uom:nl e ease. Ora gua,– do le colline in cerchio. Piene di !orza e povere. Dolci neI1e linee ferme e calme. pn,·c- di ogni. vaghezza di alberi o prati o colth•i. Qualche albero c"è, a piccoli gruppi. radi. due o tre. anch·essi di natura aspra. non sognante. ~on è dolcezza. E' ritmo, se,·ero. E' un 5ellt,O, concluso. d1 unità. :\fitropOlus parla. spiega come si tratti di case nuo,-e. rifatte dopo il terremoto re– cente. A,uiiungc- che g!i italiani !urano bra– \i, mandarono medicinali. che queste case sono sorte anche graz.1e a loro. Penso alle nostre colpe di ie:i e pro,·o '\"ergogna delle sue lodi DiC<' ancora che pochi uomini vt\·ono l.D Itaca. sono tut:.i sul mare. carne.rie..; sulle na-.-i di tutto il mondo (e noi pensiamo: come tanti liguri nostri). t:na piccola folla pae68Ila. scura. a -re.mi– isce la banchina,. C'è traffico nel basso della nave. st stan– no gti,•ando caprett;. e galline. Sulla ban– china son o, spar si grossi sacchi. dai qua!! sfuqono ciuf.fi di ortaggi. Ce.reo con gli occhi tra le cas e gli orti. Laila Rom.ano Bo caro che la nostra nave sia utile. se!"\·a questo p!c-colo commercio come le cor:iere delle valli che caricano le ceste dei pollL Partiamo che è quasi notte. L'illola è piO. misteriosa, più solitaria. Incredibile:. a pen– s arci. la vita i.n case. qui. in dolcezz.a. di ! amig.l.ie. :,Jon c 'è spiaggia ni sco&llera. ma il ma.~ lambisce la roccia carsica come se avesse sommerso una vaUe. Ciò dà un'impressione di e,·ento recente. in quest'aria senza tempo. ImEm~o~:• rFa~~it~~t 0 !~nt ~tide1 mari. e questo man!: non è più antico di. un altro. Eppure questa è la Grecia: vale a dire siamo noi. uomini, antichL Dcli'• A,iot!:lika""•ort!: 21 Fuori dell"aroma denso del caffè turco. 5-i ,•iene afferrati da un !ortore di selvatico e di gangue: disgustoso ed eccitante inSie– me. come l'o dore d el d@Utto. E.", in.fatti. odo.re di macello; sono i '\'"ari capretti. macellati e no. nella stiva e su.i ponti. appesi qua e là. Simile a un'oasi la cabina. col suo ra– moscello un po" 6ta.nco ma ancora odoroso. Nella notte - c'è vento e tempesta - belati salgono dal "\--e.otre della nostra bi– blica nave. E all"alba nella nostra arca pasquale can– tano i galli. LALLA ROllASO ICONOGR4FIA EINEDITI D RRBOR * di GIORGIO CA.PRONI Dopo fa l'io Cruci.s stampata nel ·ss, il Curriculum vitae edito nello stesso anno, Gesù il Fedele del '56 e le due edizioni - del '56 e del ·57 - dei Canti dell'infermità. ecco un nuo,·o motivo di gratitudine ,·erso \"anni Scheiwiller, che con altrettanto amore. pari all'intendi– mento. ha messo insieme. sempre AU.'ln– segna del Pesce d'Oro, questo Cle,nente Rebora (Iconografia a cura di \" .S. con una nota di Eugenio Montate, Scheiwil– Jer, ).Ulano 1959), n. 1 d·una e Serie iconografica >, per .la quale già sono an– mmciati (e in preparazione >) un Ca– miUo Sbarbaro. un Giuseppe Un.garetti, un .Pedro Salinas, un Jorge GuiUén, un E::ra Pound e uno James Joyce: ossia qua.si tutti i grani. staremmo per dire, di qu el rosario di predilezioni che di– stingue il cuore. e l'intelligenza. del nostro \"anni, ponendolo al.l"a\"anguardia di tutti gli editori italiani Cle edizioni. numerate. giungono. dal n. 1. al n. 2000) in fatto di coraggio e di Fede (forse unica) nella Poesia. La plaquette in parola (formato 9x12) comprende, oltre la nota di Eugenio ).fontale. scritta il giorno stesso della morte di don Clemente :\laria. eppur cosi lucida nonost.ante l"c occasione>; e oltre l'lconografia vera e propria che ne forma il Culcro: una sezione di e Poe– sie e prose inedite >. nonché alcune e Lettere a Boine >. che, insieme con le note bio·bibliografiche. non costituisco– no dav\lero uno dei motivi minori d"in– teresse ,·erso: il gentile (ma in alcun senso vezzoso) omaggio. L·amatore d"immagini ha, natural– mente, di che dilettarsi e guardando le figure>. c!l'è anch"esso un modo, se– condo noi. più che di e far conoscenza >, di ,•era e propria conoscenza, quando le figure stesse sono scelte e presentate con tale amorosa delicatezza: dal bel– Jissjmo volto di Teresa Rebora Rinaldi a 25 anni, madre del poeta (dietro il quale si leggono quattro gentili quarti– ne. Fantasticherie, scritte dalla mede– sima il 31 dicembre 1908: quartine che ci fanno da,-\"ero e fantasticare >. poiché Clemente a,·e,·a allora già 23 anni). ai frontespizi dei Frammenti lirici. (La Yo– ce. 1913) e dei Canti. anonimi. (li Con– ,-~gn~ Edit~riale, 1922), superati tutta– ,·1a m fascino (se cosi è 1ecito espri– mersi senza irri\lerenza verso il poeta e verso la Poesia. trattandosi di due libri fondamenta.Ji del nostro XO\·ecento) dalla nproduzione della e Immaginetta della sua Prima Messa> (il Sacerdo– te I Clemente Rebora I dell'Istituto del– la Carità I ha celebrato I la sua PRl.'f.4. ?tESSA I al Calvario di Domodossola / 11 2~ ~ettembre I 1936), dalla quale ci e d1~hcile staccare gli occhi (e ci è im– ~ib ile staccare il cuore i.ncidioso) per il pur.to fermo che tali semplici parole seg n ano nel curriculum d'un uomo che a\·endo sentito fin dagli anni \"erdi e urger la scelta tremenda > non ha esitato a piegare la poesia •stessa. a costo dj spezzarla, al seryizio della Ca– rità (della Vita). e non vice,·ersa come di soli i.o (anche nei casi più e grandi>) accade. Scelta non certo impronisata, ma frutto d"un antichissimo presenti– mento, se, a parte ogni altra testimo– nianza, poss.iamo Je11ere dietro il ri- tratto di Clemente a 12 anni questi ,·ersi di un Clemente di appena tre anni maggiore, dei quali riportiamo soltanto. per mancanza di spazio, l'inizio: Sola. raminga e stanca lin·ani.m.a vagava ... Su nell'aura pura Dove l'occhio mortale Scorger non puote, un'anima Di tema e di dolor trafitta, Incerta errava. Niuno nell'etereo velo La scorse, e nessuno di Jei Cura si prese: Ché insulsa e leggera E pnva d'alma parea. Sola, raminga. stanca t:n'anima vagava._ E silenziosa. muta. Tutta in sé i"alto Dolor serbando, lenta -rorme movea ..• \"ersi che, dopotutto, offrono anche un fondamento critico non disprezzabile (per ch1 voglia studiare ancora la for– ma~ione del particolare linguaggio re– bonano). oltre l'indicazione forse più remota d"un destino che ben altrimenti. senza la guida della volontà e della Graz.ia, avrebbe potuto risolversi nello smarrimento totale . .Ma continuando a sfogliare. per conoscenza, le immagini. come non soffermarsi su quelle in di– visa, di combattente prima e di sacer– dote poi? E sempre, fin dall'infanzia. quello stesso volto serenamente sorri– dent~ nella stessa severa nobiltà dei tratti, che in ultimo ritroviamo identi– co. anche Se stirato dalla passione nel calco funebre di C. Bertolazzi, tao~ più ~lenne e e gaudioso> dopo il volto rag– ~..ante e umanissimo di un e Rebora d: nto~o d~ Lourdes>, di e-ppena. tre anm antenore. Ma l"a~·en~ra del lettore am.cureu.x non termina, m queste paginette con la e lett_u.ra > delle e fi.gure >: ché ~che in !1oes1e e prose inedite (o mai raccolte ~ volume. come, per far due soli esem– pi. H Pozzo e la lucciola., poesia che manca, pur. essendo stata scrtitta all"e– poca m~esrma, .nei Canti anonimi, 0 com~ gh stupendi versi A L., a pag. 23, tratt.i da e La Brigata>, n. 7, febbraio– ~~rzo_ 1917) egli lroverà qualcosa di PlU d1 pure e semplici curiosità, così come nel!e Lettere a Boine (già pre– sentate a1 lettori della Fiera da Leo– nard~ ~~orio il 2 mano 1958), dalle quah c1 sia permesso stralciare (in data 16 luglio 1914): ...e Grazie che ti bo sc:itto, perché mi sento lievitato e snel– lo. _E si che sono in un momento tutto acciottolato. do,·e il mio destino violen– tato ~balza. Benedetto. anche se mi rompero Ja testa; perché ho saputo (d~\"Ul?) uscire dalla troppo facile mia soli~udme dolorosa e gioiosa, bastante a se. lo sono implacabile con·tro l'assa– Poramento (e la compassione) di sé anche se resto neli\miverso nudo e cru: do. E farò il teppista piuttosto - !;.e dom~i lo sentissi m?cessario, con piei":;a a~es10!1e - ma non il souteneur del d1nam1smo _oliato dall'eternità s'trizz.ata con maestria. abitudinaria ... >. GIORGIO CAPRO>,"!

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