la Fiera Letteraria - XIV - n. 23 - 7 giugno 1959

Pag .. 1 LA FIERA LETTER~RIA DcmPnica - giugno I 9S9 ILTEATRO DIDIEGO F -~BBRI IL LIBRO DI cc;, SI PABL;I. * Romanzi eracconti diCasso * Il Teatro di Fabbri. mutata veste editoriale e affidandosi alla stampa e alla lettura pro- tratta, dopo che ai ,ri,-i interpreti e al fuoco del cerchio scenico. accetta quelle responsa– bilità dottrinali non solo esplicite. ma asseri te. che necessariamente toccano al libro * cli FERDI'.\A'.\DO l"IRDIA * cii .llARIO APOLLOl\"10 La fisionomia di uno scrit- servazione amara e senza queste esperienze giovanili tore s; affida in alcuni casi Hlusioni della ,·ita. lla il sono a-ppunto le donne di piuttosto che ad un'opera dato della cronaca. riferito CassoJa: s.i veda come la singola che ne rh·eli con a Cassola. de..-e a,·er un si- forza di un romanzo come immediata sicurezza i carat- gnificato assai più. esteso di Fausto e Anna Oa cui nuo– teri (il caso. mettiamo. de- quello cori:ente. direi un si- va lettura oggi ci persuade gli Indifferenti di ~Ioravia gnificato morale: non tanto a \·edere in esso uno d~ che in certo senso hanno queRa dell"umile ,·erità ca- migliori documenti narrat;– reso possibile sin dall'inizio ra a ::\laupassanL al ~fau- vi di questi \.dtimi quindi'=i un giudizio pressoché defi- passant di Une vie, e ne una ann_i. un romanzo straordi– nitivo del loro autore}, al umile verità dei crepuscola- nana.mente concreto anche lento s\"iluppo dall"una al- ri: l'umile ,·erità cli Casso-la per il se.nso spaziale di un_a l'altra opera _di una sua è una verità sfiorata dalla terra. di un·epoca. per il particolare tematica. un fi- storia. quella di personaggi forte rendimento popo~e io conduttore pressoché se- che entrano in essa e si la- c_he si rivela. per_ la_ s~zta– greto. una linfa vitale ta- sciano trasportare dal suo lita ?ella .sua_ tsp!ra~one. !ora appena an·ertibile alla fluire. ma non del tutto .pas- per l organico mser...rs1 nel· superf!cie. talora del tutto sivamente. bensi per una rambiente e nell'epoca del– nascosta nelle d.scere stesse loro scelta. per una loro la storia d'amore che è alla della narrazione. talora im- passione interna. Personag- sua base nel clima mo~e Per gentile concessione del– l'Editore Vallecchi pubblichia– mo. il saggio che Mario Apol– lomo ha premesso al Teatro di Diego Fabbri di cui è uscito il prim.o volume comprenden– te: e Orbite>, e Palude>. e La Libreria del Sole > e e n Pra– to>. n volume di circa 800 pa– gine rHeg!lt? in tela è posto in vendita al pre_:.zo di L. 2.000. s·apra una prospettiva o si cominci una storia, par naturale che a dir del– l"opera di uno scrittore. e peggio se è nomenclatura. peggio se prefazio. con quella cosa alata e ,-uota e dh;ina o si principi o si finisca. che ha nome e non ha sostanza se non eterna. da cui tutto discende: dove lo si ,·ede aprirsi alla poesia. o la poesia a lui. non so: attesa? ispirazione1 Ma in un autor di teatro pare addirittura disdicevole che ascolti qualcosa che non risponde alle cose viste. che sia prima delle cose da dire. E in Diego Fabbri non è né prima né poi: è, semplicemente: la trama delle sue pa– role è discontinua. le sue azioni sceni– che intermittenti, tutto può ricominciar sempre da capo: il tempo s'arresta. la scena s'oscura. qualcosa fuori riluce. quel e vivido lume quieto> di cui diceva Tom– maseo in un'improvvisa bonaccia della sua lunga tempesta. Autor di teatro. in principio è l'atto: e la prosoàia scenica e la scamione dialogica procedono do– po, senza interrompersi intorno all'una o all'altra parola. sospese: s·apre una pausa, un trasalimento sale. qualcosa ,·i– bra che non era chiamato in causa. estra. neo e irremovibile. Talvolta av,.-erti che l'intrusa è entrata in una didascalia: e Verso sera. Imbnmi.sce Lentamente. l,a stanza è neUa penombra ... >. e Lei.la. è una raga..z:zadi trent'anni con c!ue occhi celesti, dolci e innocenti che la ringiovaniscono e con un corpo Lungo. liscio e ossuto che l'invecchia. Porta un vestito che l'adombra >. Talvolta è una battuta che suona di– versa da quel che doveva essere nelror– dine della determinazione scenica, nella rigida convenienza della pratica arti- giana: . LELLA - Io ascolto per dei lunghi po– meriggi. la musica di Lucio. qui, in silen– zio. A tratti - lo de-vi credere - mi. por– ta via come in un volo, e allora vedo deUe nuuole di Luce e dei fiori melodiosi; tat– i;olta è come fossi in chiesa e un popolo cantasse, dopo che ha visto Dio>di nostal.– gia.. Qualcosa d'inesprimibile, mamma. Cose da nulla. come per un momento orientare le stecche di una- e fiorentina > a filo del sole: assottigliare razione a perpendicolo della luce perché. più. ne entri. E prima di dare un nome allo spazio luminoso e aperto che e di là. ci si avvede che tutto di là va l'intento. che le ombre di quaggiù. sono per quella luce. Ombre necessarie. che quando gli occhi han vinto il barbaglio o ridiscende lo schermo non sono che macchie di co.. )ore o un reticolato ora più. ora meno denso dove l'immagine predisposta si ricompone. Poesia? l\la Fabbri non pre– sume d'imboccare :ma strada che vi con– duce, quando avvia un dialogo: anzi. la regola sua e di prendere _la di_reZ:i~ne contraria. Anche quando mcommcto a comporre badava alla grammatica del teatro alla sintassi della scena. Anche quando va verso la luce di Cristo que– sto autore cristiano preferisce la strada in ombra. 1\la: e come un popolo cantas– se, dopo che ha visto Dio, di n_ostalgia >. Quelle citazioni son da Orbtte: opera che segna un suo più. attivo prendere consapevolezza del suo destino di tea– trante; ma vedet2, su un tema (il sana– bile e provvidenziale contrasto di d.ue fratelli in una cerchia familiare e pronn– ciale affettuosamente enfatica. ma cauta e uò po' gretta quando si tratta d"abban~ donarsi alla ventura) Jetto e dsto chissà quante volte: e qui i due fratelli Lucio e Lino non solo si accrescono degli il~pe– gni emblematici d~i rappresentare_ luno ]a vita contemplativa. l altro la nta at.. th"a. tante volte osservato nel teatro e nella narrativa crepuscolare tra la fine di un naturalismo glorioso e iJ principio di un espressionismo arrabbiato, ma si scambiano le parti. ché la musica di Lu. cio consola il lavoro di Lino. e il lavoro -di Lino diventa armoniosa speranza di vita più. ricca e di gioia nuziale e di ge-– nitura quando, chiuso il primo tempo della sua medit3zione sognante l'artista trova aperte le strade del mondo. o· 1\eill inteso e o!trepassato prima che si risapes– sero le suo confessioni postume di tea– trante geniale e smanioso. E a superar Ja tentazione cecboviana della rinunzia stranita sarà certo valsa la maniera cor– posa del teatro fra le due guerre. nel gio– vane autore; ma anche e più. la riserva di forza e di paziente attesa del su~ _n°: viziato d'autore condotto in cond1z1on1 tanto diverse dalle solite. che impone– vano all'autore di passar dalla poesia alla Iette.ratura e dalla letteratura al tea– iro, e di giungen·i tardi sempre_ e_spesso aV\'ilito. Lui rappr~enta a d1c1assetle anni, a ,·enti e già discusso: e la,:ora,·a per quei te~trini jell'oi:3tono eh erano runica genuina forma d1 teatro popola– re sopravvissuto, e negli ultimi anni che ebbero vita. Il mestiere l"ha imparato quando era ancora in tempo a. sah?rE: nei suoi anni jj no,·izio tutte le 11lus1om della giovinezza: e anche questo spieg~ l'intatta luce che attende di 1~ dai suoi congegni teatrali. doverosamente. m~ senza compiacenza an·elenata. c~strutt1: e spiega rintatta forz~ c~e sospmge le sue creature a specchiarsi nello staj!no del teatro. Una condizione unica. la sua. I suoi coetanei (e la e classe• del 1911 è fra le più. ricche nella cronaca della cultura dei cont2mporanei) si tro,·aron~ fra tentazioni opposte. quando egli s1 provò cosi a_ defin.ire il cano~e d~lla sua poetica Iasc1ancto 1nt3tta la _rise:, a d~lla energia etica e _ratt~sa d~iJa 1ll~mma_– zione estetica: gl1 uni. s~c1e I tea\r~nu. si dedkarono alle espenei:z~ tecniche. codificarono il prima;o reg1st1co. tenne: ro leve di comando: gli aJtr1'. _specie gh scrittori. allucinati dietro le c1C1ee•forza•. si fecero ideologi ed apologeti e compa~ gni di viaggio dei polit~ci. Gh uni E: g~1 altri chiesero al pubbbco. alla s<X:1eta. ai responsabili del t"iver comune, di ae- cettare senza discutere. di prendere sen– za poter lasciare. E maledissero la ditta– tura. ma senza abb:mdonare le premesse da cui ave,·a. quelb. cominciato iJ suo viaggio: il fascino dell'irrazionale e la riduzione della morale a politica e della prassi ad organizzazione. li prefatore. come venuto di più. lontano negli anni e nel meditare. qui ::1on rile,,a la precarie• tà vogliosa e arruffona e irresponsabile di tali atteggiamenti: li indica perche l"autore ha accettato fin dal suo no,;zia– to d"essere fra la gente i di parlare la lingua di tutti e di andar col tempo e di subir la sua sorte: ma subito si rifiuta di sottoporlo all'indagine moraljstica che è pur necessaria per scernere nella cro– naca la storia e :iegli errori le vie della provvidenza. Per quel che è della tecni– ca. Fabbri sa tutto. e molto più. di quel poco cui l'accademismo registico rischia di ridurre il teatro italiano: semplifica– zione della semantica. riduzione del tem– po scenico a ritmo. scansione esterna del dialogo. isolamento del particolare signi– ficante. riduzione della dialettica dram– maturgica a tensione spettacolare e sua esasperazione. ::\la ha ben altro. lui: la sostanza di quella fede. e quella speran– za in Bttesa. Forse. perché si è di neces– sità entrati in una problematica teolo– gica. ha difetto d'amore: e pare essersi accorto che tante istanze d'oggj nascon– dono il proposito di disfarsene. delegan– do a una pron ·iden.za organizzata quel soccorso che il cristianesimo intende. prima e dopo di ogni dovere necessario. come immediata intesa fraterna. parteci– pazione e scambio. un an·ertire fra i due. ad uscir dalla solitudine. la presen– za di Cristo paziente e risorto. la pre– ghiera allo Spinto consolatore. E pe1 quel che è delride-i. si è già detto tutto andando a fondo delle premesse della sua tecnica e fond3ndovi una possibile e necessaria analisi del suo stile. ::\la così si condanna alla pedanteria chi osasse valut3rlo per la minore o maggiore ricchezza del suo patrimonio filosofico: non lo accompagnamo nella sua saggistica. del resto: postille aJ tea– tro. E pedanteria. più. presuntuosa del– l'altra. sarebbe passarlo in rassegna fra gli adepti di una corrente. e arruolarlo sul carro carnevalesco degli esistenzia– listi manichei in maschera di atti\"isti cattolici. giù. a precipizio. ormai. comin– ciata la quaresim'l. fra i dirupi e i rifiuti degli anni. •Cosi di .4 mbiguità cristiana. raccolta di quelle postille. cogliamo lo spunto per un'intelligenza drammaturgica della sua opera di auiore: la sola legittima. per capirlo. Condizioni'!.. passione e parole. nelle esigenze del linguaggio in atto. della immagine partecipata. del fanta– sma poetico che l'attualità dell"attore in parole e sangue rende necessario e· vivo dentro un coro, implica qualche rinun– zia: più. agevole per lui. che ha la ,;rtu della condiscendenza. quella stessa che lo fa passare immune fra qualche tenta– zione. e nulla della boria dei dotti. La ambiguità cessa dunque di essere onto– logica. e vale come inchiesta dramma– turgica. Pirandello. che dopo D'Annun– z.io e Croce fu il grande demiurgo lette– rario dell"Italia deU"armistizio. e che negli anni venti e trenta rimescolò dal fondo tutta la letteratura militante. ebbe la sua parte di responsabilità nel sospin– gere al dualismo ontologico chi non ac– cettava la soluzione teatrale dei suoi miti. La conciliazione fu cercata anche più. lontano. nell'ontologismo trinitario. in chi non ·.-eleva rassegnarsi a perdere né la verità della poesia. né la responsa– bilità della prassi. Ma Fabbri. che aveva quindici anni quando Pirandello si fa– ceva partare avvoltv in un lenzuolo e fra quattro assi d'abete col funerale dei po,·eri al campos:1:nto. tro,·ò riassunte in Betti molte di quelle premesse che agli anziani risulta,•a necessario discutere in teoria. percorrere storicizzando. ed ap– plicare in pratica. Daffemblematismo di Betti apprese a ill!.lminare con un"imma– gine una situ3zione drammatica: un·un– magine facilmente concretata in una in– dicazione scenogn.fica. Cosi in Palude, con una evidenza persino eccessh·a. e a Betti allacciando Lenonnand. La presen– za di Betti non sfuggì a nessuno. e ave– ,·a pensato lui ste3SO. del resto. a sotto– linearla: ma la tecnica drammatica del– remblema riassunth·o. prima di s,·olger– si. bettianamente ancora una ,·olta. ,·er– so l'inchiesta.~ ,·eniva avvolta. nelram– bito deUe esperienze stesse delrautore. da una atmosfera di fiaba. Il teatro dei bambini. quello del Fanciullo sconoscia– to e di Rifiorirci la terra, è una esperien. za anch·essa necessaria: e credo che ab– bia avuto la sua parte nel sottrarlo ad ogni prevalenza di intellettualismo: e ad aiutarlo in una vicenda che si svolge parallela a quella che nella letteratura lirica e narrativa si intesse fra Pezzani. Betocchi e Sanlu-:ri. La tecmca. ancora. gli prestò un soccorso: la tecnica del ra. diodramma. stavolt.3: e giunse al Prato; mentre La Ubredn del Sol.e gli consen– th·a di liberarsi di ogni de,·iazione cre-– puscolare. a paragone diretto proprio con Tignola. 'ita,·ol!a. e con quegli apo– loghi benelliani che negli anni trenta ebbero tanta !mportanza di chiarificazi0- ne polemica. Cè in Palude una battuta che giustifica il :::oesistere nel dramma– turgo di una direzione riflessh·a e di una direzione rappresentativa: e I for-J non sono perspicaci •· ;,.; essuno è mai for. te sino in fondo. nel teatro di Betti: che anche nel suo cr1stocentrismo alla litur– gia pasquale e -:lionisiaca del e Tamquam potens crapuL1tus a vino> preferisce la mednazione penite'lziale e i modi e pas. sionali > del teatro sacro dei Disciplinati. ::\la la sentenza e:h consente e gl"impone di cercare concentriche sfere di rispon– denza. Gli operai. in Palude. al di qua del riassunto ~nomico. e come e terribile. Dio. questa giustizia•· intonano la melo• pea corale in morte di un po,·ero eroe: - Dentro la pa'ude l'hanno r,ettato. - X n 11vrd µoc€. - Son aurd sepoltura. - .\'on i> giunto al porto. - Xon ha potuto sa{pare. e il coro delle Donne. nt!l PraIO. ancora una ,·oli.a ri.nunci1.ndo alla drammatur– gia in prosa. per ;?iungen·i più prov1;e. duto. indugia 'lei ritmi e nelle assonanze di una coralità folcloristica: - Filo per il tassello. - Lana per lo scapino. - Pelo per il mantello. cui risponde il coro dei bedtori e gorgo– gliando •· Coralità pron·isoria e fonica: un poco, convogliata dal mezzo. simile a quella che i registi d"oggi cercano con i ripieghi di uno spazio teatrico im·aso dalle stereofonie. ::\ta fra il 1941 del Prato e il 1955 del Processo a G>i!sil. Fabbri ha seguito altra ,·ia: anni che nella storia del teatro itali:9:no si s,·olgono nella teo– ria e nella pratica della drammaturgia integrale. - umana nell'infinito e nel concreto del mistero dell'incarnazione. nella passione e nella morte 1el Dio-uomo. nella socio– logia cristocentrica. Ognuno ì,•i parla a paragone del Verbo. Ognuno si rivela nel mistero della marte di Dio. Ognuno ritro,·i gli altri risorgendo con Lui. Drammaturgia teologica. certo: e se e ,·era. quegli .attori in maschera di spet– tatori non sono che sperimento e in ,·i– tro • della coralità necessaria e libera. tutta aperta. Della drammaturgia che il teatro di Diego Fabbri. lungo un itinerario suo proprio. propone ed esperimenta. questa prefazione è raccomandazione libresca. ma non solo. Il Teatro di Fabbri. mutata ,·este edit.oriale. e affidandosi alla stam. pa e alla lettura protratta. dopo che ai ,·ivi interpreti e al fuoco del cerchio scenico. accetta quelle responsabìlit.à dol– trinali non solo esplicite. ma .?sserite. che toccano al libro. e che il prefatore. per conto suo. ha semore coim·olto nell'ope– ra sua. e d:spDSte per prime, quando de– linea,·a storia. quando formula,·a dottri– na. quando componeva testi di \"aria e scarsa fortuna. Cosi il più. importante e fortunato dei tragedi contemporanei d'Italia si rasse– gna alla codificazione letteraria. Anche cosi d.à esempio. :\fa il lettore non lo sot– tragga al suo destino: non lo giudichi con rindebito metro della forma astrat– ta: non lo perseguiti con la casistica di poesia e di non-poesia: semantica e sti– listica. in una ragione,·ole critica della forma drammatica. non si possono per– fezionare in 1deguati procedimenti tec– nici. senza teoria e storia. e ce n'è ancor troppo poca. E nemmeno lo sopraffaccia con la pol:t::ca e la po!emica. Sia uno del coro d·oggi e di domani che traguarda dalla forma alla ,·entà. dal contingente al perenne. ed in egri di un sé autentico la lettura. ,•erso la cam·ergenza di quella sfera dove ?a ,;ta di tutti si accresce della vita di ognuno. Cose tante ,·olte dette. cui la poetica di Diego Fabbri of– fre i moduli di una e\"idenza che dh·en• e~~~;n;~tt~ ~:r~~~rn~:: ~ !ic~::~:~:~~~e 0 ?1~~,:~:~~;i q~~e ce=~: success.i,·amente a nascon- tig:ani Baba. ::\lonni. Xello. nist.i e ntrovarsi e perdersi dersi e persino a mimetiz- Pepo. \"asco. i cui nomi e ancora. segnati da momenti zarsi e a confondersi con le cui fisionomie morali dh·ersi e da diversi stati altri corsi e con altre più r:appaioni dall'uno affaJtro d"animo} venga in grandis– intricate o più. pales: rami- racconto. come nel romanzo sima parte daj suoi perso– ficazioni. Chi abbia seguito Fausto e Anna. o come quel- nag,gi femminili. anzitutto con attenzione il Ia,·oro sino la dei delusi antifascisti da quello della protagon:.sta ad oggi compiuto da uno del racconto I uecchi com- la cui presenza è come una scrittore come Carlo Casso- pagni, o de La casa di via chiave dell"esperienza e del– la si e trovato non di rado Valadier: o di una provin- l"animo di Fausto e cosi dj in imbarazzo di fronte a eia rassegnata alla chiusa sua cugina :-lora: le ragioni s:ffatti fenomeni carsici del- desolazione femminile. co- del cuore. semplici e anti– le linee complesse che muo- me quella di Rosa Cagliar- che. ma non condot.te nella ,·ono la sua ispirazione: e di. di Anna. Anita e Fra.o- narrazione su un registro chi scrh-e de,·e confessare ca del racconto Le amiche. crepuscolare o di trito sen– come tah·oita di fronte a L·a1uo polo di questo ero- timentalismo. bensì in s.i– talune sotl!gliezze ed anche nachismo cassoliano è la Re- tua.Z::oni morali che nascono di fronte a talane difficoltà sistenza. cioè la storia nel dal sottile alternarsi del ri– di scoprire la vera natura. suo riflesso umano. nella chiamo dei sensi e che illu– re.ssenza intima di qualcu- sua incidenza proprio su minano tutta la narrazione no dei suoi personaggi. la quelle ragioni del cuore di del loro riverbero più. .,;,·o. sua o?":g!ne. il suo rapporto cui dice,·o dianzi. ma an- A Fausto e Anna affiancbe– col mondo esterno e con che l'intima oscura ribell.:.o- rei, per vigore di ritmo nar– quello interno dello scritto- ne che lega personaggi ele-- r-ativo. per il sentimento co– re. Je ragioni di talune sue mentari come i partigiani. sì ,·fro del tegame dell"uo– espressioni. di taluni suoi i ... ecchi antifascisti. le don- mo con la natura. di un atteggiamenti si sia trovato ne amare e passh·e. i gio- rapPQrtO drammatico ed eso- in difficoltà. ,·ani borghesi •intellettuali tico 11el tempo stesso con Scrittore estremamente come Fausto. come Leonardo essa il racconto lungo Il ta- cauto in apparenza. di una della Casa di via Valadier, glio del bosco, che rimane sobrJetà che può tradursi gli uni e gli altri abban· si.no ad oggi la prot"a forse tal,·olta in una ,·era e pro· donati in seno a una società più. riuscita. anche dal pun– pria incapacità di of(rire ri- indifferente e alla fine ne- to di ,·ista dell'unità. di stile lie,·o e colore a personaggi m:Ca. In questo senso la Re- e di linguaggio e sul piano e situazioni. di una intimità sìstenza della narrath-a cas- di raggiunti ,"3.lori poetici. e di un pudore tali da la- soliana è una via senza per 1a finezza stessa del di– sciare an·ertire la prerou- uscite. forse una vana e tra- segno di ogni singolo perso– ra d: inibizioni t.roppo ra- gica iUusione: personaggi naggio. i più. semplici. e for– dicali per poter lasciar so· come Baba. prima nel rac- se appunto per questo i più. pran;,-ere un ,·ero e pro- conto omonimo. poi in Fau- difficili e complessi per un prio tessuto narrath·o. Cas- sto e Anna, quindi nel rac- narratore come lui attento sola ha potuto persino trarre conto lungo I vecchi cam- ai minimi segni, ai dati in– in, inganno circa una sorta pagni. portano in se stessi tem:i. e.be egli potesse sce– di negatidtà programmati- un dramma tutto itacano gliere ed anche i più. sin– ca dei suoi personaggi. co· dell"impossibilità di tro,·ar- ceramente e fortemente de– me e accaduto a chi scri,·e si affunjsono con la socie- Iineati. lnfine del Soldato nella lettura di romanzi puri t.à. l"impossibilit.a degli di cui si parlò su queste co– come Esiliati o come La casa umili (come non avYertire lonne appena un anno !a, Veda il lettore come Inquisi:ione. 1950, ,·ariamente sollecitata (Rancore, 1946). non solo riassum3 i dati offerti dall'in• chiesta bettiana. significativamente e autorevolmente trasferendo in processo teologico l"inchies~ giudiziale cara al magistrato m:1:rchighno. ma costringa tutti gli elementi della poetica del No– stro a un processo di depurazione e di catalisi. Di qui ,·engono i ritrntti e esem– plari• del Seduttore e della Bugiarda. li personaggio è colto nella variet.à dei suoi casi: e ~enissimo accolto sia dagli interpreti. ormai assuefatti all'applica– zione della tecnica de_i luoghi deputati e della pluralit.à e contemporaneità. delle azioni. sia dal oubblico. che volentieri rimbalza a eone.entrarsi. sazio ormai di dispersione filmica e di avventure in un tempo dissipato: si tratti del seduttore che si accaparra in tre donne il meglio di loro. ranima e la speranza. e nulla rende in cambio. si trattj dell'adultera che si prodiga fra il marito e ramante. lasciando che monlità e costume. etica e amministrazione. intreccino le loro tra. me in strati so,·rapposti e incomunicabi– li. la riflessione è 2semplata su ben altro che lo scherzo ps:cologico e la noterella di costume: !l seduttore tenta una bla– sfema mimesi del Creatore divino che ama le sue creature. la bugiarda s·ac. campa con la sua gra.zietta sensuale nel dh·ario fra le persone. le cose e le classi. più. spesso di 01;ni nebbia. do,·e prigio– nieri dipanano la loro inutile \"lta. Xè certo. dentro I.a risonanza malcerta del pubblico condannato a divertirsi e la stortura accomodante degli attori. con– dannati a esibirsi. la farsa riesce a con– cludersi avvertitamente in moralità. e la commedia in tragedia. Di qui viene la coralità. ormai sulrorlo del.le partecipa– zione assoluta e della rispondenza impe– gnata. del Processo a Gesti : che nella cronologia è preceduto e sviato da Pro– cesso di famiglia. proseguito e disperso da Veglia d'armi. Ben al di là del fatto di cronaca che sen·e di pretesto al dram– ma. la notizia di una rìcelebrazione del processo del Sinedrio. da,·anti a giuri– sti e giurati d'oggi. e ben al di là del Pretesto pirandelliano· del teatro in tea– tro. si cerca J"unit.à e la convergenza ta urge.nza. :tl.-\RIO ..\POLLOXIO t: ,;~~Ì\~~~i~: t~~nre:~~ ~r ~~O ::\=~a:a~~~~o::~ ;; ~e=~ ::=: --------------------~~-------- giudizi. impliciti piuttosto rio• delle agiogndle cor- del.la loro carica di umana che espliciti. rientrano in renti. o quello - parimenti e ritrosa sensualità. nella una sua visione pessimisti- deformato - di certa cri- indimenticabile figura del– camente sconsolata (ma non tic.a ma.rxista di lontana la giovane donna che ne è per questo di un·amarezza ispirazione crociana?) ad la protagonista: la sua scon– crepuscolare. e tanto meno essere nella storia anche trosa gentilezza. fa dispera– di un preconcetto polemico} quando per propria e.lezio- zione che è jn ogni suo gesto della dta e della situazio- ne dh·entano attori di un e in ognj sua parola. e nello ne italiana. );'ata nella Re- dramma collettko e nazio- stesso tempo rassoluto di– s~stenza e dalla Resistenza nale. Ci si rende conto oggi stacco con il quale lo scrit· - ma non per questo il di fronte a. questo primo tare è riuscito a ricavare il Cas.sola deve essere cons.i- corpus della sua opera di suo disegno sullo sfondo di derato come wio scrittore quasi quindici anni di la- una provincia italiana che Roma.nzo italiano e 1~omanzo t ,~ancese * cli .JIARIO ,,,cc111 c~~~::!~:d~~~~àue; :;P~ co~itd;:~~n di\·a~~~~t :sau. ~~~ 1~ ra~~-o \ a~~~~: ~c!~~n~;i~~~~ic~~~'fn~~ ~:n~o c~~ì:f:u°c:to ,;!: =~~~~~~~ s~o;ì d!~: fondito stud:o al romanzo_ ila- r.en ~e panorlitlla deile. lettere il fenomeno. a g.et :ar legn~ sul sempre più. ,·erso la scoper- radicalmente al Cassala un e nel contrasto con la sem– hano (pubblicato dall'editore rrances;. :I iiovane P1erre de fuoco: ma propm:> ...ora una ri- ta di una prodncia italia- impegno in senso marxista. plice figura del suo inna– G~) ponendo l'accem~ sul ~i:sdeffre non _ u-a.sc ~ra oce3:- \ì.S t a ant:con.fonm.swi oo_me,Les na nella quale la grande ma non gli vietasse tutta da morato il giO\-ane borghese :~: 1~f3~~r~=.:dpr~~:!~ =:ri~~= C~tl~~p~~err:~ ~~eder::e 0 1:i~es~~r:: 1 r:;:~apo~ no:a e_ pressoc~é un fatt_o una Hf!ea_ di imp~gno ,·.ers~ sett~ntrionale _sino alruJt~- ne letteraria del nostro pae;;e. p:o. sul fascicolo di aprile di scettico il nuo\·o idolo. endemico. quas1 una condi: la ~oc1eta. al di fuo:1 d1 mo incapace dt afferrare il li vohnne s·mutola d:fat:i n Etudes. egli ded:ea un articolo Forse. si chiede Marcel Xa- zione umana che .non st ogni schema prefabbncato. segreto della raga'zza. roman.:_o italiano e la crili dei- al -.nuo\·o romanzo fran~se- deau_ in un. edHoria!e. Ql:'~ esauris~e tutta negli anni . Si osservi. altresi com_e Sl disse. appunto lo scOr– Jo ~cie-n=a mode~nn., e se:ron- o,:·ero a quello che a!cun1; so- movu~ento e sono perehe. tn della dtttatura_: appunt.o pe: siano ~ondot~1 su qu~t~ li- so anno che Il soldato apre iiurl~tt~uo(c~~r:ari':!•~il ~~~~- ch!amare 1.. ant.ro - ~~~~~~atu~: ~~ggoer~oddJ questo la .coscienza de~ suoi n~a d1_ relati,·o ~ss1rmsm~ uno spiraglio sulla possìbi– rArc. in,-erno 1959) non inten- De Boisdeffre. specificando moto•. -abbi.amo avuto btso- personaggi e_ car:attenzzata a; che I perso~aggi per COSI lità di sviluppo di Cassola: de N presentare un panorama che : :-appresentanti della nuo- çio di qualcosa di simil_e agli da un lent':> dl\"e°:ire_. da ~na d.re e borghe~i • del Casso~ mi sembra tutt.a,·i-a di dover della produzio[le letteraria \·a :endenza nanaL,·a <Be- ~ AngTJ! Young .\Jen ·· .'.n!!,:esi~ncatenaz101:1e .d1 r::.mo_rs! e la ste.s...q,. pnmo tra tutti modificare un tale giudizio. comemporanea m Italia. ma cke:t. Butor. Cayrol. Robbe- o. alla Beat Generano'! ~e- d: abbandom luno ali al.r:o Fausto del romanzo Fausto Come rilevavo al principio ,~ol prec.sare lo sforzo com- Grplet. _Sa,rau:e. S:mon! sono n~a•: __ ~ avanza_ 1romca- legati .. hmo all'.ahro cond~- e Anna. ~ pe~onaggio che w questa nota. le attuali ri- p.mto dct un gruppo d, _roma~- .. allo s.ad10 del proto,1po e rr.en ,e. I 1po,~1 che in questo zionatt: questo e appunto 11 racconta m pnma persona stam · tt di ~~e~e'ìf{w~~?~i~Ja~·t:i;a~~i ~ft~ .. a n~~af!~~/~ l~~~\:rc~~ ~~~~~~o ~~~:nfa~r~~ f~no~eno cars::co d! ~ui s~ del racconto Baba. ~nar- gui~rn;: iorr:~:ino ~ monào ... Le opere di ).1.ora\•ia. ancora pre\·ale:itemente . .;~- pra,·anz.are dagli_ altri. . dice,a_. la ..ra~.one_ ::.o~.erra_ do de) :~manzo _bre"!! ~ lum fih conduttori segreti òi Pavese. di ,·ino:-ini. d1 Le,i. timentaìe. riEeme anz:tutto . Stiamo atten:'!. ammon:sce nea _d~ ~ehi ritorni. d1 certi ~a- ~1 vra_ Valad1er .. ~on ~ assai più di quanto non c'è di Pra;olini mostrano. al di della situazione del mondo );adeau. a. no~ dare a_~~oro mot!'-·t m apparenza abban- d1ff!C1~e ritro,-are m essi stato possibile in letture là della loro 1spiraz:one. una contemporaneo. • I no.s:ri . 10- ~ù .mena di q~ant.l g.;ene donati e ripresL forttSStme tracce di un'ispi· isolate dei singoli libri nei caranerisnca comune: il tem- manz:en ha..no preso cosc:e:i- spethn~: ""'!lon _s1 vuol ~i': :\la non si pensi a una razione autobiografica. e quali i varii O ti po degli eroi è passato. non ci za dell"as:.--urd:tà d~l mondo. e che 1 . g1ovam romanz:en u;ork in progress ,·er.a e forse più. che autobiografi- . rac.~ n e ro_- si preoccupa più del personag- questo è l'unico dogma che es- n.on abb,-!'no !D.V~ta~o nu.:.I~: ropria o addirittura a una ca. di un·ispira.zione che ri- gi~• c:o gia apparsi: ~~~ei~ ~:it:b:~':1J1e~~~~~ :ro:~~i~::t~~reA!?;!~d\ ~~ ~:,;\~~ d~l~r;i 1 ;u~~ ad~ ~Pl?razione di s~zii inte~ flett~ ~ moti inte~i e lE: m~~ di ierlaco~~~~ ~t le. bensi ..di ritrovare in fon- prese uma=!e. se \•iv:amo sot!o una e,·o!UZio_nedi.cm~ non non._ I due volumi apparsi reazioni dello. s~nttoi:_e dt tore monocorde. anche se le do_ a ciascun uomo un deno- il_ segno aella Bomba. della hanno obbI;t2atonamen:e ~ que.st anno nella collana e I fronte alla socteta. Cosi non carte sulle quar li • m:natore com• .me a tut:a la d:s:ruz.ione un:versale. _ del scu~nza: m?n, sono _gJ1 sc..:t~ supercaraUi • de 1 r ~dnore e difficile !":costruire sulla puntar non son~ _eg puo umanità... . :nilla'! A qual fine d~pme-ere ton dt pan ~ non di magg:o:- Einaudl. nel primo dei quali loro scorta tutto un d.ram- e · • . 1 h 1 ':1 nrm;- va""n;i~:~rft~!~~~ ~ ;i~ !:~àredeTI•u 1 :n:;li l~d::ic,em~~ ~:1~~ ~~~ts_: J~~r 0 an~~:~ è s1:'1to p~~blicato_ in _una ~a. di_ gi?,·an_i .intellettual_i ~ ~~-~~:i·o~e C~l~,-aonpe~ questo è uno dei rnoi meriti ··oom·enr.<lr!ale ·· presuppone. esiste _solta_nto un movimen:o nuo, a ed.izione . nnno., a_ta. 1!~ham. dt c~t il Cassola f: lui. Uno di quei fenomeni principali _ -è u fatto che :n manC3:Dza della fede. u.n ~be s1 puo quaUi_~are come con ca~b1~ment1 e m1gho- 1 mte_rpretf:. 11 d_ramma d1 carsici. ai quali appunto s~ onenta 1a sua sirrpa:1a \·erso mm~mo di fidu,-ia nella sol.id1· _g,o\·an~ romanzo : - con- rament.J r:spetto a quella un ns,·egho m~1tato e do- accenna,-a e la ricompa !"uomo-tipo. senza per questo tà del n:ondo. nel!'avven;re c,ude ),;adeau. - e _e-uno il del 1952 il romanzo Fausto loro.so dopo anru di silenzio da un racconto ll"al rs~ togf:ere all'indivìduo tutta !a deBa ::::~:e. nella poss:bilità gio~·ane ro~anzo che 51 e mes- e Anna mentre nel secondo e dj abbandono di una co· e te t \ t· t;. <! 1 ;;ua comp:essità ..: in parte ciò d; comumcaz:one tra e:, uo- so m movimento - sono r~ccolti sotto il titolo scienza politica. la scoperta e r_ ~-coper~e e s a 1 . aru- ~~be lado~~ed~~e rf~~o~~ r;i;n\ ~~::;:!~e~enr 0 ;;;~ ~.. \R.IO PICCBI I~ taglio_ dei_ bosco i raccon~ nel Auadro _di un am~iente ~;i~:/ :u;~~a~~ d=~ tura fonnalis<.a. in parte alla C(X',toroLon si .. con.eotano più. t:. lunghi e i r_~manz1 b.rev! familiare d! certe es~g_enze in..-ece un accorato abban- nuo..-a direzione assunta. dalla come i ~oro p~ecessori del CRITl1\ 1 BS(\IO del _Cassola ~1~ pubW1cat1 profonde._d1 !1-"a tradizione. dono al ricordo. ma uasi r.cerca poe:.i<"<!--Domm:~ue ~?!o _pas.;;ato.-.~: attacc~re le •-· · in d:verse. ed1z:om (e sonC! la partec!paz1one alle lotte sempre in questi raccoit· Fernandez ded:.ca lo pnma m2iust1z1e ~a.ii o I tabu mo- E'RE l I li' l • [\I I\ l compresi m essa anche I della Resistenza accanto ap- quasi . . . L. ~ par..e àeJ suo Ubro _ad una r_ah. non pensano d, mutare · :\Ll.-l . d. . .:\ racconti Rosa Gagliardi e punto a quecrli umili non fil ~pre: si a\_:\erte 1 ~~!i p~~~.o:~id~ra~;o~~= ~~o:d~~ l:~~:n~ .. ci: ci~~;~ (continu~ pag. l) Il soldalo che_.sono il titolo più. ì:3li ~el ~rso dell~ lot- mirare~ICOgi~n~C:0~ me i due scrittori che più degh conseJ?Uenza. - :::iessun ord:ne . . . del secondo , idero la luce ta ?-1. cui essi sono prota- tesa. ma non per questo altri banno ri..:aentito i'inffuen- \•a;.:do pos..'-3 imporsi a~li uo- polra _ ~ponder_e alle po lo scoi:50 a~o nell~ co~lan.a g~rush laddo~·e ~ella lor~ condotta sino al mani h ._ za della cultura eurnpea. mini.... stulazton: dell uomo che narrativa d: Feltnnelli d1- s~essa partecipazione quei . . c e.i .. 11 faao è - scrive il Thur• Come ba _scr::ito Sar:re. •gli vorrà essere uomo. squisi· retta da Giorgio Bassani), gio,·ani intellettuali di ori- smo di un lagl~o netto tra lotte_ -: eh~ al di là delle si- antiroma."'l~ s:e.rbano J·ap~ tamente e pienamente uo· questi due volumi - che gine borghese non possono b~ne e male o sino aJ punto ~~~i!;:,ioif~~~\: ~m~= ~~Z:O: ~~da~radi ~~.,~~ m~ .. e__ insie~e pos.se~ ~r~ r_accolgono p~essoché tatta fa_re a_ men~ di s~ntirsi te- dì esclude~e u~a pietà do_– zo italiano. chiudendo ruomo che ci pre:.eniano r,ersonae-gi D10: ess? potra allora rn e 1 o~ra narrati,-~ del ~sso- st1mom. _e di soffrire. oltre- lorosa pe_r l_ suoi personagg1. nei limi · del suo sesso. della fittizi e cl rac"'On:ano una sto- la_rs1 all uo~o e essere ca- la smo ad oggi - Cl pe!.- t~tt? . d1_ contr-addizioni e quella p1eta che e propria sua m:iseri~. della sua dispe· ria: r.na lo fanno per de;ude~ p:to da l':: nel suo _,·ero mettono u.n ~me assaj pm ?1ssld1 d1 c~i sono immuni di o.gni vero narratore. Il razione. gh fa r.trO'\·are una mejtiio. perche. loro scopo e ,·alore. Cessa_te_ le ubriac.:1:- approfondito d1 quanto non I loro nuon compagni: lo che significa che 1 ; . enutà perduta. ~eJla gene.si d1 contestare li romanzo col ture raz1onahst1che e tecm· ci fosse consentito dalla let- stesso combattere e uccide- 1 .bT . . e ~g.om della nuo,·a scuola_ la gu.e.r;ra :0ma?.zo. s:~'-0_. di ~1stru~2er- cisti~he. sarà possibile _r!· tura dì ogni s:ngolo raccon- re è ragione di sofferenze e e poss.i I ila ~1 snlupi:'° ::to~::.~ 0 I~a r:~~,.~~'l~!td~:; o h-~ ~z:u~~~:~s~i~a;:m; s~b1lire un nuo,:o .eqUJh· to o romanzo all'epoca. nel- morali. d: '=ontrasti che 1.ella sua narra t l\·a son_o m nella MJltura moderna ,•iene :stru;r;o. d: scrh·ere ,i ro- b_rio ~ma~o prop~10 m una la quale ,·enne pubb.hcato a\"I'anno un rl\'erbero dopo atta _la sua opera. un op~– portaio dal nuo\·o romanzo ita- manzo di un romanzo che non smtes1 di ,·alon operata - di quelU che sono 1 ,·eri la conclusione di quella ra tut.ora e aperta>. ma gtà Ha.no è d'una importanza che si fa. che non si può fare. ':11 nella !u<:e e . per la. forza e profondi moth·i della sua esperienza. Anche questi al di fuori di og:n.j speri– noi appena abbiamo c_ommcia- creare un~ .lnzione che stia del Cnst1anes1mo ... Vn~ co- narrath·a. giovani intellettuali borghe- mentalismo. già libera di to ad ID.travedere. e_ ù nume• alle ~ra:id_t ope,re compo~e da sa sembra certa. e cioe che Si e ri~tuto più volte - si ,·ivono in una cronaca ogni ipoteca d' 1 . ~J 1 t~or;;e n~!e';~ 1 ~~~;;~ ~1!~~r~I~ l~~~~a~~:~~ !"attesa deU"uomo, ~ntem: e f~~. persino con Lropp~ itaJi~na, mii:iuta, e tediosa: I_a contingeote. 1 po erruca Xo: ci limitiamo a ricerche di. .sinio nel_la pittura sta\·a ai P.ora~eo non sfoc.era .n~. ~o~,_mz1one anche da c~1 P:"0\ mc.a h chiude nel. gr1: FERDL'"ASDO YffiDlA indole u::iiearnen1.e let:eralia. quad:i ,t 1 Remb:-andi e Ru- J ate,sm!l. ma nella. reh~to :::.cn,e questa nota - che il g1ore e nella monotoma di mentre gli italiani rimettono bens•. ne: e fmora non _s~ e nsta dato fondamentale della un·esistenza che non lascia 1111111111111111111111 1111111111111111, in questione il l_oro stesso urna- )!a ~rmai -.sembra di essere sp:mtar_e u_na reh.r,one_ c_he scrittura di Cassola è quel- pressoché. alcun margine a lilUK..'AL8 artisttco-letterano nesimo .._._ Radicandosi nella ar-n,·an. ~che _per !I m~n.- po~ rimpiazzare 11 C;-st.:a- lo della cronaca. una ero- possibilità di riscatto: ma cerca ouoV1 poew, scntton, ~ PlU pro~onda della real- mento dei nuo,' ~manzien: nes:mo nel dare all uomo naca in certo senso minore. forse un ,·ero rL.:.catto · · mus1c1su. 01tton. e oe 0 lau- ~aue:t/1~:te~~rad~aii:r'l~i ~e-m;~,~~ deel1!~~z.~; ~ u_na risposta che ~li a,ssicu: condotta_ con estre"!o _con· un rifagio. seppure ,·is~u~~ ~::!·ne•~bo!!:~~r coUabo- appare come una ;et:eratura an ..~he ii pu. bbhco. !e~g.•ra. le n_ cerlezza e plen.tud.ne d1 trollo d1 quelle rag10m del con accorata irorua. nei sen·,n1evo1.J Scnvere· uo~e ,;::;, de!.l"uomo per i·uomo. mentre opere d' quest: aggronda.ti spe- nta >. cuore che sono pur nasco- timenti. del .Sud Lungo TeauiPNuo- aJ conf.ronto Ja n~---u-a figura r-.men~tor.; .le r.v1ste. 1 g!or- PAOLO BREZZI ste sotto le ceneri ili un·os- Dalla parte opposta di V'O 29, Napoli..

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