la Fiera Letteraria - XIV - n. 22 - 31 maggio 1959

Domenica 31 nlaggio 1959 LA FIERA tETTER~RIA POESIE DI MURILLO MENDES Intim amente e brasiliana • nella. sua tspira.zione, perua.sa, da un affl,ato potentemente spiTi le e dra mmatico, la sua poesia. st,Jgge a qua.lsiQ$1. ten– tativo di classificazione. Innepabm sono comunque in e.ssa. eredità simbolfa:te e surrealiste organizzate e rielaborate dal Mendes in maniera inconfondibil– rnenre personale in queUe complesse strutture ba– rocche che egli ha «m-m.ilate dall'arte coloniale del suo nativo ?,.1lnas Gerais e doUo studio attento e amoroso del '600 spagnolo. Il Mendes è totalmente immerso nella $UQ. epoca. Forse neuun altro poeta brasiliano ha cosi intensa– mente patito il sentimento del tempo. Molte delle liriche contenute 1tel suo libro più importante: Poesia Liberdade, alludono con. straziata partecipa– :ione atl'immone travaglio umano della seconda guerra. mondiale. Non dis degnando procedimenti rettorici com.e chiasmi e antifra.si che conferiscono architettonica gravitd olle ,me composizioni, il Mendes arhcola in un ver.!o passionale ed enfatico una visione severa. e nobile - forse pe.ssimistica - del mondo e delta, vità, che potrebbe essere riassunta nella famosa frase - tanto a lui coro - di. Migu.el de unamuno: Pensar alto y sentir hondo •· Pensare altamente e ~tntire profondamente. AXTON ANGELO CHIOCCHIO Il .~onno Dormi. Donne il tempo in cui non potevi dormire. Dorm.i non soltanto tu. Preparati per dormire il tuo corpo e ::1 tuo amore Dorme ciò che lllOn fosti e ohe non sarai. Dorme l'incendio degli attli dimeobcati. [con te. La fatalità con piedi di bronzo Annuncia le nozze solenni - Cerimonia matematica - Dell'adolesoente e della guerra.. Soffio generale Polmone che si S'\"\lofa. La 1na1•cia clella storia Per i cammini della ootte Mutai le aU di bronzo 11 sogno mi dissi: bevi, Ché ti sostengo la coppa amica. Quando finii di bere La sete mi gettò a teIT3. La morte con l'ombrello Mi aspetta lucida e fredda JI poeta 1narittimo La notte viene da Borneo Clot'Jde si avvolge nell'astrakan La tempest.a lava .gli omeri della pietra La grande nave getta ,l'ancora tra i pesci dorati Un bambino Si serve della stor:ia di Robinson Qualcuno grida Chiedendo un'altra vita un -altro sogno Un altro delitto Tra l'amore e l'alcool Tra i 'amore e il 'l'l')Ql"e, Si ode distintamente 11 respirare delle eliche Il cielo inventò il vento La sirena an-otola il mare con 1a coda. L'eutigrante a Henri Michau.r La nuvola in f:ore accoglie l'uccello .\!urillo Mende.s nncque a. Juì.:: de Fora nel 1901 Trasferitosi a Rio de Janeiro, vi frequentò l'Istituto di Alti Studi. Entrò succe.ssivamente nel giorn.ahsmo e neU'amministra.zione pubblica. Simpatizzò col mo– uinte-nto modernista del 1922. La sua attività poetica ebbe inizio nel 1930 col libro Poemas a cui segui– rono nove altri libri di poesia ed uno di aforismi e medita....-ioni filosofiche e religiose. La qualità, la distanza, la direzione del pensiero. L'uccello si volta. Gli alberi si scambiano di braccia, I castelli smettono di andare. Dormi. Che peccato non potermi vedere puro, m~ntre dormo! La notte nel 1942 Che è uscito dalla statua di pietra. Ho ricapitolato i fantasmi, Son corso di deserto in deserto, Fui espulso dal.l'ombra dell'aereo. Ho la sete insaziabile, :-.. 1 essuna fonte mi basta. Amico! Fratello! Ti voglio por:are 11 grano delle teiu-e d'Ejgi.tlo, Persino di grano che non ho. Egitto! Egitto! Ne ho accumulato Per darne un giorno agli altri. Eccomi nudo, vuoto e povero. L'ombra ardente di Dio C"è un so!. f.io generale Soffio melanconico Dal '52 al '55 fu in 001"i pae.si europei in missione ufficiale d~l governo brasilian-0 e da.l gennaio 1957 si trova a Roma quale incaricato di letteratura bra– siliana. presso l'università. Dì povera amma che si d:batte Polmone che sf svuota. Note convessa Muriilo .Mendo è uno dei cinque o sei poeti più Tappresentativi della letteratura contemporanea Qra– sihana.. La S'tta opera t.'<lsta e aggreuivamente ori– ginale ha profondamente influenzato U gusto di mol– ti poeti della giot.·ane generazione. Nott.e di metallo e grida di ::attanlì Più 1.risti che grida di agoniz:zant:. Le tue pene di amore Non mi abbandona un solo istante. Strappatemi il collare della febbra! Io vi lascio la ntia sete; Non ho altro di mio. Alimentano esseri deserti )tCRILLO )IEXOES Il \"eneto è rnego Valeri OHGANJZZA'l'O A SA!\' DONÀ. DI PIA \TE che quello degU scrittori e e Dazzi. ~oventa e Zanzot- degli artisti veneti che si to. Fasolo e Rebella to, Ales- * sono ritrovati (e alcuni per si e Nogara. Paolini e \·en- la prima volta ho avuto ~~~~~~ita \;:!%, ~lu~~f\~ Po ~ trl ~ p rlt to rrl ,,., e/AIA e trl :~en1~) ~ 0 "s 0 :~e~nr.r:; meno, celebrati e no: tutti C/ W; C/ WJ WJ WJ • W; WJ parsami come uno scrigno presenti a San Donà (meno dove si racchiudono auten- )loventa. di cui abbiamo sa- tiche cose belle. Jutato, di notte. tornando l T b b • d • T j . l • dalle galeotte • Gua,ane •• jj a r e o l n o no re l ,,, a e r i Il trebbo. ora, si sposterà paese d'origine) al trebbo in Toscana. li 2 ,giugno, a in ;nt::e :e:~~tri poeti e * :~~~~a~i~~a~it1eldf1~ artisti: da Betocchi (ancor mello e Della Monica con- fresco degli ultimi due li- di ~LIO FILIPPO ACCROCCA tinua con un programma bri: IL vetturale di Cosenza sempre più impegnativo. An- e Cuore di primavera ed.i- al cielo. tra studenti e ope- e Al richiamo del trebbn corsi, dopo il trebbo, alle città che è sorto l'impegno z.ì.. a Recanati. H trebbo pro- to da Rebellato) a Carli. rai a cavalcioni di una bi- per Valeri, sotto 1a Juna di Guaiane; i giovani e gli an- (.già mantenuto per questo muoverà un incontro tra !\1orandini e Lucchesi. Man- cicletta >. come · ha detto San Donà, che andava libe- z.iani gareggiavano di buona anno, e che si protrarrà jn scrittori, artisli e critici, i geri e Costantini, Robert :0.1anlio Dazzi. Ed era eleo- randosi dalle nuvole. giunto lena a bere, mangiare e a futuro), di uni1icare gli quali tratteranno un tema Van Nulfel (belga. italiani- pardiana > anche la serata anch'io dalla (a queste co- stare allegri con grave e se- sforzi - nel segno dell'ar- della massima importanza: sta deU'Unh-ersità di Gand) radiofonica. quando alla U- se) impervia Toscana. vidi rena cmicizia. ~fa c'ero an- te - tra pittura e poesia. cLeopardi nella cultura eon– e l'artista della fotografia ne ascoltammo il documen- che giungevano, dal monte. ch'io. scontroso, che non be- le quali per la prima volta temporanea>. Roiter di :O.I eolo: e i pittori tari o e La villa deUe gine- dal piano e dalla laguna, le vevo che acqua >. I nella storia del trebbo si Sarà un esperimento nuo- ~rd(«;:~;la s~f~~:· :~~!\. Gui- ~~::~ ;e;~1~z:c\~r1.a Compa- ~::~~rli~o!e~re~etlrae f.~gp~ ro~~~o~ic~i~~~~~i~:~ cl~~~ ~~~~iz1ores1~~~te c:~~:~:n:; :etau r:~eat:s;•o:~: ~~ Presenti ali·incontro in :\1a un'altra bella d1chia- pennino e le Alpi. Yogl:iamo quella punta di sana e to- più evoluta e sensibile. scienza dei letterati e degli onore della poesia, per la razione di questo trebbo dire i bardi delle freSt"he scanità,. che non nuoce. I pittori di San Donà artisti di oggi. Un trebbo quale s·erano raccolti nella sandonatese organizzato dal selve della poesia. do\·e è piazza Indipendenza. la se- gio\·ane poeta Tiziano Riz- pastore. mite e bene\·olo. il ra del 19 maggio. e sotto un.1 zo. è quella di Betocchi che•caro \'aleri? Che fossPro luna leopardiana in mezzo riportiamo per intero: /proprio come bardi m_en·ac- .4.R'l'ISTI JT_,tLl.4..\'I * Tominaso Macera * cli D0.1/E.UCO PlJRIFICATO A Gaeta - la Gaeta cara alle mie esto– li - conobbi i primi accenni piuorici di Tommaso Macera: scene di t;ita quotidia– na, barche or ora lirate a secco, sottratte a un mare che a l'Olle sembraua di carra– l'ellna: personaggi evanescenti, sfumati alla memoria, nelle loro attitudini più con– suete: una specie di timone reverenziale per una realt<i che preferiva non oggelti– t:arsi mai pienamente. Ma la provincia. è risaputo, guarda a Roma come a un miraggio e cosi anche Macera ebbe per suo miraggio rapprcdo a Roma. Portate a Roma le sue tende, Macera arricchisce la sua co11oscEn:.o delle cose: il suo timore si delinea in amore, anche se discreto e non ardtto: un delicato amore la ma1erW tende al cellutoto, come si ad· dice a un siffatto sentimento; la . visione naturale si organi::::a in geometrL:.:a_,oni colorate (colofi che partono con intendi– menti fauvisticj e si iempe-rano lungo il cammino in accordi tenuti sullo chiave tonale). Della Gaeta dissolta e labile, nelle opere recentemente da Macera esposte nella ro– mana Galleria del Vantaggio, è rimasto i.I ricordo nei gr igi vaporosi delle colline, nei cieli int· a.si da un alitare rosato agli ori..::zonti. Ora una ~ pez.::ata • di campo color rosa solcala. dal verde acquista il valore di una stoffa; gli alberi si stagliano netti come un intarsio; le figure e le cose sono inserite nello schema. di una composizione L'ista con occhio geometri:.zante. E' un geometrismo nel quale si organizzano an– che i quadri di fiori, le nature morte e le rare figure, il che ci farebbe affermare che in Macera tutto è paesaggio: paesagpio nel quale il fondo delicato d'una Gaeta e di 1rna Ciociaria dissolta nel rosa - Ma• cera ha lavorato per qualche anno ad Anagni - si e organi::zato ~r esprimersi ora nella misura calcoiolo che il contatto con Roma ha. sapulo dare al pittore. 00:\IEXICO PURIFICA 1'0 Tomma.so ì\lacl!n: • Paesa,rlo di Gaeta• Van NuHel, Olero Valer! e J.Jro Fasolo tra Il pubblico al trcbbo di S. Oonà di Piave scelta tra le molte altre fra- (Bertacco. Callegher. De dh-erso dagli altri, dunque. si plaudenti e rigoro5e pro· Cesare. Di Giusti, Di Vene- i cui sdluppi potranno in– nunciate dai rappresentanti re. Fregonese. Galletti. Gol- \·estire i più \"ari settori: della poesia e della pittura fieri. ).lagnolato. Mozzato, non soltanto quelli della \·eneta che han fatto coro- Pado\·an. Petrazzi e Simo- critica letteraria. na d'amicizia al pastore Va- netti) hanno offerto un qua- ELIO F. ACCROCC-A Ieri. dro ciascuno perché H treb- * ra~~lt~re~o ~po~~ s!{to~~ ~~/~n ci~!:3~~nc~nio t~;~= ~a. sera del. 2 giugno, in lo~ a Toni C~mello e Walt~r nale. Anche il C~mune. nel- ~~ 1 ,~iq::m\!i~f~~:<~f 1 rro 0 1~a:~ Della :\Ionica che anche m le persone del Sindaco Gus- gio ), su una delle più sugge– questa circostanza si sono so e dell'Assessore Barbaz- sti\·e e tranquille colline del– prodi.gati con la voce e con za. ha contribu~to alla per- la corona_ che cir~onda_ Fire~– l'intell:genza per riconfer- fetta realizzazione di questo ze, fra discese dt ohvt e c17 mare .. se ce .ne fos.s~ biso- trebbo _ori~in~le che ha rac- rnre~tet~a le\•i!1.:°a~:r: 1 am~~:~:: f 0 ·c~t 1 t:~~ 1 mfa:t~r~ffe~~ ~f 11 ;iaa;zI 1 ~~~i~~~e~~on;l~ df~!en\~ 0 ~°«;11a°r~~~~~=a~~or:~~ F'ùwto a due canne nei pae- tre mille persone le quali tina • La Scena Illustrata., si e nelle citta della sua hanno assistito e applaudito un trebb~ dl!dicato a Giulio larga pro\"incia. al programma che compren- Arcan~i_oh. A San Donà. col Pia\·e de\·a versi del Poliziano e Da Firenze. Roi:na1 Bologna. \"!?rdi_ssimo e ten~ro nei ghi: Foscolo .. Dante !! Carducci. ~~~~o (s::~~ht 11 ~a~;~1lf:i: rigori della pianura. coi Saba e lingarett1. :\lontale e La Pira, Mario Cicognani. barconi cari alla pittura Sereni. Quasimodo. Scotel- l'editore Vallecchi, Mimmo della gio\·ane (ma assai pro- ]aro. Carli e. nella seconda Manzella .. Gaetano _A~angel_i, mettente) Tiz:-ana Simonetti. parte. un·ampia scelta delle T_mano Rizzo. _la pitmc~ Ti- il senti~ento dt':11'a~~e e poesie di Yaleri: . :~!~~o s;~o~~~-i~~i ~1!1 1 c~~~~ n~, ~sai ptu ~he nelle e ca- A. questa -promessa no!1 e antichi, Dante, Saba, nga- p1tah letterarie>. possiamo che af(1ancare il retti, Caproni, Gatto, Valen- uno degli elementi p1u ca- La mostra di pittura al co di Rodolfo Foti sull'aia di raUeristicì del paesaggio. Caffè Grande. la mo.stra dei mattoni ro~si che' \·id"" i fe– un sentimento genuino. di vol•umi nelle due librerie steggiamenti per i settanta sana provincia che si man- Manzoni e Moderna: incon- anni di <;ìiovanni. Papinì .. ': ti.ene Je~ata __ alle. c_orrent,i_ e t~ mi~liore non po~e\·a v~- ~~i 1~~;~ 1 rfi"n;rebboco~~ardT~ ai ~entri piu \'In - e- r1f1cars1: un conn~b10 desti~ prima \·olta a Firenz'e grazil! nez1a. Bologna. :\Iilano - e nato a durare nei tre locali all'iniziativa di Vittoria Zan– non trascura di atiingere di San Dona. a ripetersi ne- nini. di Tere,;;a Messori e del– alle forze ancora integre e gli anni prossimi. Questa è l'anfitrione Rc::,dolfo Foti. si non falsificabili di certe ra-lla promessa. de~li amici pit- in<:o. ntrerà. cos, con gli anti-. ~ioni umane che Qui s'av: t? 1 ri e d~l gJO\'ane poeta Ti- ;~~m::!!g~~m~~~c:;;~à 1!u!ro; \ertono .. P~.r nostra fortu z ano Rizzo. Arcangioli, versi di moderni L-------------------•------------' Ed è propcio m questa nostro augurio, ch1; e an- lini, e ballate toscane del '300 Pag. 3 TA.CCOil\'O DELLO SVA.GA.TO * Una lira di poesia di GIORGIO CAPRONI Chissà come sarebbe contenta, Amalia Gu&lielmettl, e come le luccicherebbero i begli occhioni galeotti e ghiotti. se Jn qualche modo le venine a!l·oreccbio, là nella }attena della stazioncina di transito dov·eua sta aspettando la co:.ncidenza per il purgatorio. che c'è ancora. un suo lettore convinto 6ulla terra. a diciott'anni di di– stanza da che lei. dopo a\·er prodigato tutto di sé, ha fatto il fagottino alla cbeti– chella. e triste triste se l'è filata via al– l'altro mondo. come una qualunque povera fantesca licenziata in tronco dai suoi pa– droni. E per giunta senza nemmeno un benservito come si deve. tale da poterle giovare. là. appo gli spiriti puri. che tutta– via l'hanno assunta. Oh sl. attestàti ne ha avuti, e da poeti e critici coi fiocchi. come oagi non usano p:ù. di fronte ai quali ftgurate\•i ,;e non fac- ~~Jo.~ot~ tial~~- u~~~~ 1 1a~~~~ altro esempio. un Guido Gozzano. nonché un Borgese che non merita meno la scap– pellata. .. Ad Amalia Guglie.lmetti che con sl fiera TJelodla canta la sua novità ... , le scrive !ngi.nocchiato in una dedica il pennadoro PrincU)e di Montenevoso, g1.à baetato dalla gloria nonché da tanto altre bocche. ,. L'Italia ba una nuova grande poetessa"'· dà flato alle trombe senza batter ciglio e. almeno questa volta. ttnza un bri~iolo. di Ironia. il padre putati\•o de Le .s1gnonna Felicikt. in un articolo che. anche a non a,·er fantasia dell'Ariosto. non ci vuol molto a definire un inno. E come se ciò potesse sembrar pochino. dàlli il Borgese_. con tutto il. peso massiccio della sua autorità. a proposito e a spropo– sito di questa adorabile e C<!rlamen~e ado– ratissima .. Saffo dalle ch,oma dì viola ... a sentenziare che « costei è un·artista di tale s°Èp!~~!~ f:r1:~.c~~-~o:I:~a!:;__c1~;1adJ~~;~ Amalia, nonostante i capidi\·isone e i co– lonnelli di cavalleria a r:poso, che ri.n– galluz:ziranno tutti nel sentire. ~oro <:h~ dietro lo 6CaUale, lungi dagli occhi uxonc1. hanno i romanzi proibiti della nostra Autrice (ma i versi, quelli no. percbè di simili ian– t.asie, loro, non si nutrono: non sarebbe decoroso, da parte loro. occuparsi di versi) tali popò di giudizi. Ma dobbiamo anche ag&iungere subito. sen– za perdere un minuto secondo. che so~o stati proprio castoro. i magni e celebratts– s:mi poeti. e i magnanimi e arcillust."'l cri– tici. a rovinarle la reputazione, spiattellan– do papale papale il segreto (il non recon– dito perché) della loro amz:,:uraz1one e del loro frenetico batter le mam: vogliamo dire la speranziella. invero non troppo pUlita. che una poetessa cosi naturalmente dispo– sta (diciamo meglio: cosi ben predisposta. da mamma natura. a farsi bella e a farsi largo anche o colpi d'occbiate e di lombi e d'altro), potesse ripai;i:arh, nell'unico modo loro gradito, dell'impietosa anche se gene– rosa bugia. Per esser desiderata più che amata. qu~ sto lei s.a.peva beni6.simo. e questo è il se– gno della sua superiorità: cosi come sa peva benissimo d·esser desti.nata a resta.re. con tanta ammiraz.ione e tanto •c alor e,.. intor– no, ..pur sempre quella cbe va sola•: Qut.sto imparò colei che s-merrl gli occhi dietro i suoi .sogni e ride ora.. ma batte le ciglia perchè il pianto non trabocchi. Poiehi. se alcun te sue trecce ha disfatte, od impre&se d'un mono Ja na gioia. o la.sciò le .sue labbra JUÙ .scarlatu. ella è pur .sempre quelle che ca .salc. Gozzano l"amò. chi n~ dubita. Ma come ci teneva. Guido. a !ar sapere che, il suo. smore non era. no. ma soltanto desiderio. non superiore tuttavia all'altro (slamo ...cat– ti\•i ... con chì in fondo è stato almeno una volta ,. cattivo,-) di apparire, con la morte a uscio a wcio, disincantato. Guido il quale. non del tutto sicuro d'essere inteso sulla sella del versi (Non fu l'amore. no. furono i sensi - curiosi di noi. nati pel culto - del .sogno...). sente il bisogno di dirlo chia– ro e tondo anche a pi~i <e ,·ogl.amo dire anche in prosa), e per di più in una prosa unicamente diretta a lei. l'indifesa Amalia: ..ora. con te. che sei il più eletto spirito femminile che io abbia incontrato mai. e con te che dici di amarmi. sono sempre e voglio essere ancora sincero: non ti amo. E la risoluzione più leale da parte mia è li distacco ... Rivederci'! A che scopo? Un colloquio di più nulla aggiun~erebbc (o sot– trarrebbe forse) alla fraterna benevolenza che noi dobbiamo portare runo all'altro ... Bflla. roba. di fronte a chi. civetta finchè volete. ma almeno questa YOlta sinceramen– te e disinteressatamente (e quasi verginal– mente} dedita ad altra persona che non a se stessa. ha l'ingenua spontaneità di grida– re. e per di più can una sottolineatura: , Ab! la gloria. Guido. come ne sogghlg~o! Io voglio più bene a te che alla 17lor1e. quell a non mi farà mai piangere né aspet– ta.re in ansia ... E la gloria. al contrario, la brama,·a. ec– cbme, altrimenti cosa ravrebbe scritto a fare L'amante ignoto. Poema tragìco ...in una \"illa cardinalizia presso il lap:o di Nemi. quasi alle porte di Roma .., calcando le pé.ste (ingenua che non era altro. lei che aveva tanti altri numeri migliori) del più dannunzievole Gabr:ele" Po\·era e incompresa Amalia. E se si mise allora a pitigrilleggiare. ftno a diventare il calamaio comune. è stato im·entato per ricompensa. do\·e tutti i redattori delle Grandi. firme pote\·ano liberamente intin– ger.e,, non è Questa una g;usta rivincita? Le è costato. è vero. il disprezzo delle persone dabbene. cioè di tutti 1 lettori più fervidi di quelle sue ...moralità in pigia– ma•. e i1 silenzio allèro di tutti o quasi tutl.. i nasuti facitori di Patrie antologie e di istor:e delle itaEan e lett ere. Ma a parte il fatto che noi s: o1.mo franchi am– miratori (non abbiamo d etto f ranchi tira– tori) anche di quei • romanzacci -., che do– potutto scoprono le tombe imbiancate della .più seriosa bor~hesia di allora (che tale merce chiedeva). forse ciò le toglie il merito d'aver esordito. a diciott'anni. con uno dei più sinceri libri di poesia che una donna (ed era una giovinetta) abbia mai scritto. e di averlo fatto se1rnire da altri tre. che 1™?ssi insieme compongono l'unJco ritratto veritiero di donna ... princi– pio di aecolo ...che la nostra auperbiosa Let– teratura possieda? B:sogna essere spreconJ come soltanto noi sappiamo esserlo per coprire con un riso– lino o col silenZ.:o altezzoso poesie come n fM1mento, a pag. 61 di Voci di giooineua. primo hbro della adoles~te Amalia. già unpegnat.i.ssima. oltre che col proprio cuore vivo e Yero. con temi civili come la batta– glia di Novara o la pace dt Villafranca: o finezze e ffgni di perfetta coscienza let– teraria come ne La mia voct. che dopotutto sono anche una bella .risposta - una bella lezione. In senso critico oltre che morale - agli ste.ssi Grandi che la giudicavano con l'amplificatore. soltanto perchè. svergogna– telli. leì era p:acente e molto. e ci tene"·a (ma senza nasconderlo) ad esser1o: La mie voce non ha rombo di. mare o d"echi alti tra fughe di colonne: ma il .suuurro che par fru..scio di ponne con cui -,i narran feminili gart. Jo non vom cantar, volli parlare, e dir CO&e di me, di tante donne ... Quanta saggezz:a. quale senso esatto della propria misura ,dfrebbe con perfezlon.abl eleganza un recensore d·ogal. in tali parole di Amalia. che la !anno veramente « gran– de'", perché veramente vera. ai nost.n oc– chi. come im·ece non apparve (con l'om– brellino o senza sulla rin&biera marinaresca di Nervi. con o senza il boa nella severa e donna:ola Torino) ai laudatott.s troppo Interessati. caduti nella rete. come tanti tonni. delle mossette e dello spirito. e di– ciamo pure della spregiudicatezza, di que– sta Saffo un corno, se Sa!fo. come dicono. era cosi lontana da altret tanta grazia fisica. o·a1tronde. la :?: raz.ia. Amalia Gu)l:lielmi- nett1 non la ignorava ce no scnvendo: E tu, capriccio. genietto rosa che SDola zzi con ah di farfalla e un ri.so .sulla bocca de.sio.sa, talvolta ti sentii sul la m ia .spalla !it"Ve posare, e un·avida parola col.si. al riparo dell"aluccia g,iallc._ Una grazia di vetro. come no. Ma in– tanto. fra tutta la marmeria e la bronzerla allora in auge, come ci commuove quella aluccia gialla. che parrà ai grossolani una zeppa e che invece è d'una tenerezza cosi gentile e onesta (quasi un domestico ma \·Ivo canarino di fronte a tante aquilacce Impagliate) da valere. si sarebbe detto quan– do non si aveva ancora soga;e%ione delle frasi fatte, un perù. Cara. dimenticatissima Amalia. Dovrem– mo proprio noi. ora che il tuo corpo che non abbiamo mai visto nemmeno nella !o– togra!ia nel celebre Sciutto, e che tradl la tua anima facendo uscir di cervella i tuoì ammiratori. è uno scheletro spolpato dal tempo. innamorarci delle tue poesie e soltanto di quelle (proprio come vole\Tl tu, anche se ti contraddicevi per il mezzo che usavi a tal fine: i veni concreti della tua femminilità). e dir che grande non sei, no ma vera. anzi verissima si, e qw.ndi tanto più amabile e cara? ...O multiforme,.., saremmo tentati d1 lrl– petere con la tua stessa voce. Se è vero che ormai. per colpa di chi ti alzò troppo alle stelle, non più .. innumeri tumultuano ì cuori - d.entro il tuo cuore piccolo ed e-norme». 11 mettici senz.a esitare il nostro. che csa ripetere a memotia Ce questo gli taccia iperdonare le inesattezze) i versi tuoi or ora citati. ~fa ,·ocativo e ,. tu .. a parte. irrl,guardosl dopotutto verso chi non ebbe modo di darci una sola volta la minima confidcn– z.a. E" un fatto che noi. ancorché morlgera– L. Ci sentiamo in fondo della stessa razza generosa e spendereccia di lei. la sottile Amalia, e come tali torniamo a dire senza rossore che siamo suoi franchi lettori. al quali forse si rivolgeva il pungente pennino quando, col favor delle tenebre. e quietata la febbre mondana. nottetempo ella lasda– va rotolar sulla carta la tonda e calda lacrimona che ancor oggi. sempre quando leggiamo, vediamo incantati brillar sulla pagina• ... Poiché talor non pranpo to il mi.o pianto, lo canto. e qualche mia tri.sU canzone fu come il &angue del mio cuore infranUL. Ci sono di mezzo 1 .. romanzaccl •• g1a., il pitigrilleg,giare e il dekobregglarc « scol– lacciati.. sotto il cappellino. oggi piuttosto go(Co. ,. alla Rembradt •. Ma cerchiamo d1 non dire sciocchezze più grandi del natu– rale: ché da parte nostra, i ,. roman.zaccl • deµa Gugllelrninetti non et commuovono meno delle poesie di Amalia. e proprio per la loro ingenuità, nonostante lo spreco d1 - alco\·e • e connessi. e di relativi ...occhi cerchiati•• di •droghe ... , di ..caUè dina– mici ... , di ..cameriere stilluate •· Erano un po' di cinema d1 allora, cosa volete farci: le saganerle d1 allora. E magari, oggi. un regista o un romanziere d, ...costume• avesse la medesima mano disinvolta Cil medesimo talento) nel ri– produrre i gusti - i vezzi. i vizi - della borghesia contemporanea, soltanto per far la medesima figura, fra altrettanti decenni. che al prezzo di L. 7 fa ancora al nostri occhi l'Autrice di Qu.ondo acet.'O un amante, Casa Editrice Sonzogno. Milano. Via Pa– squirolo 14: quella medesima Cas a editri ce presso la quale I Mammiferi di hu.so - nooelte ironico-sentimentali. dove .sono e.spo– ste le teorie più elegantemente audaci .sul.– l'amore eccetera - valevano già allora una lira di meno. cioè L. 6. t:na liretta in .più che è. alla borsa odier– na. Ma vale un tesoro se pensiamo che proprio in quella liretta è contenuta la poesia di Amalla Cuna lira di poesia. già. nulla di più ma anche niente di meno,, rintracciabile del resto. a saperli leggere eon carità. tra le stesse pieghe dei .. ro– manzacci,.. più acci, e comunque bastevole Cuna liretta) a riscattarli o a farli dimen– ticare. scritti com·es&l sono <lo abbiamo già detto) quasi per una rivlnclta contro il mondo che, lodandone il ... genio• per un falso scopo non confessabile. non ri uscl in fondo a COtnJ>renderla e la volle co.st. anche se cost. grazie a quella liretu. Ama– lia non riusci a figurare del tutto. nono– stante l'impegno. GIORGIO CAPRO~l Tiziana Slmonettl: • C.imposhionl! sacra.

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