la Fiera Letteraria - XIV - n. 15 - 12 aprile 1959
Pag. Il, LA :'IIACCHIXA DELLA VERITA" * IL "TOPO " NEL LABIRINTO * cli ELIO T.IL.IRICQ La cibernetica. tutti Io sanno. è la scienza dei ., cer– velli .. e dei meccanismi elettronici autocontrollatJ: crea– ta di recente. nel 1947. da Norbert Wiener. essa si se;rve di un nome già suggerito da Ampè-rc e - prima di Ampère - dai filosofi greci. incominciando da Pla– tone. Per questi ultimi cibernetica signiftca,·a .. l'arte del pilotare una nave•: e si ripensi. per cortesia. al • pilota automatico.. che oggi governa la navigazione dei nostri velocissimi aeroplani. Le macchine moderne banno raggiunto la perfezione tanto che da qualcuno son chiamate macchine animali: fornite, infatti. non solo d'intelligenza ma spesso addirittura di .. memo– ri~ .... riescono a immagazzinare i risultati parziali delle loro ammirevoli prestazioni pe:- poi uLlizzarli al mo– mento opportuno. con assoluta spontaneità. Uno dei robot più impressionanti inventati dall'uomo è il co– siddetto .. topo ..: questo preciso gloiello di meccanica. immesso una prima volta in un labirinto. ne esce dopo molti errori; ma la seconda volta tutto procede nel migliore dei modi e il topo si libera dalla sua pr:– gionfa - quasi a\•esse trovato il mitico filo d'Arianna - sen za il minimo urto contro le pareli del labirinto perc.bè ormai è capace di ricordare. cioè di selezionare i movim enti necessari alla sua fuga: ha. quindi. il senso della direzione, delle angolature. delle distanze. in una parola dell'orientamento. Si è sempre detto che l'ani– male è un complicato. straordinario ordigno: oggi le macchine diventano più astruse. oltrepassando i limai della fantasia: si può pensare che. a un certo momento. esse incomincino a vivere. per proprio conto, liberan– dosi definitivamente dalla crudele tirannia dell'uomo? Un umorista - ma no. che diciamo?. un poeta -. Riccardo Man:z.i. si avvicina con estremo candore. e quindi con malizia (come sono talora maliziosi sol– tanto 1 fanciullD, a questa giungla d'acciaio e resta ad ammirarne il fàscino, i pericoli. il mistero: e il suo sbigottimento traduce alla fine in immagini {Vito da macchine. Feltrinelli Editore) che rappresentano raccorata denuncia della tragedia in cui si dibatte, l'uomo moderno. la solitudine. Le macchine - perchè negarlo? - incominciano a farci paura: non è più possibile capirle. ci sembrano troppo fredde. invano cerchiamo di catalogarle. di dare a ognuna di esse un volto e un'anima. Anche noi. come il - topo ... smarriti in un labirinto di sensazioni. meno bravi di lui. forse non sapremo ritrovare mai la strada giusta Il fatto è che. a furia di creare la ch•iltà meccanica. l'uomo. il superbissimo uomo. il piccolissimo uomo, ;;.i sente vittima di questo spaventoso ingranaggio e si comporta né più né meno di come farebbe un cusci– netto a sfere. una ruota. il dente di una ruota. il microscopico dado di una vite. ln attesa che un nuO\'O Linneo metta un po' d'ordine in questa natura artifi– ciale. suddividendo e classificando le macchine a se– conda delle loro qualità. Manzi anticipa I tempi e ci presenta. lTa l'altro. il suo Zoo d1 macchine: ingegnosa e lirica intuizione di un mondo in cui gli ordigni più curiosi. suddivisi in varie categorie, si differenziano perfino in classi sociali: di modo che. accanto alla macchi na-uomo e aUa macchina-animale. si profilano già la macchi.na- maschlo e la macchlna-fl'.'mmina. la proletar ia e l'aris tocratica, la conformista e 1'ant1con– formlsta. Corrado Alvaro. mo.1ti anni fa. in un suo lucidi.– simo frammento. accennò al destino dei;cll oggetti: ci cade una statuina dalle mani. diceva m sostanza lo scrittore calabrese. e ne diamo la colpa alla nostra sbadataggine: un orologio non cammina più. un vestito sl strappa, un vetro va in frantumi: noi non c'en– triamo affatto. anche gli oggetti muoiono, si toli:::ono 1a vita. si .ammalano. vogliono finirla col grigiore di un·~stenza troppo monotona. E che }(' malattie delle macchine esistano. non e•~ nessuno che Jo metta in dubbio: l cervelli elettronici. per esempio: possono dare Jn.ft.nlte risposte. però. di fronte ad essi. l'uomo - a un certo punto - non sa che domandare: ~i sente a disagio. sembra uno scolaretto messo di fronte all'uomo di cultura. A1l'improvviso il supercervello im– pazzisce. si ferma. dà segni d'inquietudine. farnetica. sbaglia ragionamenti, fa calcoli assurdi: come credete che lo si tratti? Facendolo attraversare da una valida. gagliarda corrente elettrica: una scarica breve ma ca– pace di rimetterlo in sosto: come. per Bli uomini. l'elettroshock. Logicamente. in tale mondo dJ macchme differen– ziate. è lecito supporre che avvengano i fenomeni plù strani e p.iù normali: che si amino, dunque. che $i odino. c he H niscano col farsi la .2uerra. che vogliano distruggersi l'una con l'altra: ManZi si chiede se ci saranno. anche per le macchine, le vari€' sta!Zioni. la inftuenza del clima. del caldo e del freddo: in esse a cbe cosa corri.sponde l'autunnale caduta delle foglie" e. a primavera. ci saranno fremiti. linfe. languori. gemme. abbandoni. dimenticanze? La domanda è forse meno strana di quanto possa" sembrare a prima vista: non c"è motore che non richieda un olio lm·emale– assai diverso da quello che s'adopera d"estate non c'è macchina - per quanto perfetta - che non abb;a il suo momento di distrazione. S'arr!\·a a un punto in cui l"artificioso. l'Innaturale. il meccanico si rinr– sano sopra dì noi: e slamo. noi. spaf.'sati in questo Intrico di cimlniere. di antenne. di suon!. di n1mor1. di cavi. di viti e di bulloni: ed ecco Manzi immaginare un tale. con aria malinconica e sperduta. che innesta la spina in una qualunque presa di corrente per colle– gare il vecchio mappamondo atrener2ia che gli con– sentirà di compiere il proprio do\·ere. Se la luce si spegne. se gli amperometri s: guastano. se le macchine decidono di scioperare. l'intera esi– stenza dell'umanità è colta da paralisi. si arresta. ri– piomba nel buio dell'eterna notte: ma ~Il umoristi. per quanto amari. riescono sempre a cons..:,larci. striz– zando un occhio quando sembrava che stessero per piangere. sorridendo al momento opportuno: perchè in fondo. sembra ammonire Manzi fra i seli!lli delle sue ta,·oJe piene d'arguzia. la condizione umana - pro– gresso o no - finisce sempre col riscattarsi se dà uno sguardo al cielo: do\·e i falsi sa tellit i. Sputnik o Vanguard che siano. appunto perchè !al.si ripropon5l:ono il tema sempiterno dell'universo .. ve ro .. ; che sembra ammiccare con la luce dei suoi miliardi e miliardi di stelle. ELIO TALARJCO LA FIERA LETTERARIA Re;:alo di nozze * racconto di GIA. NI O ZA. ELLI Dom~nica 12 apnle 1959 Jf.; f.;IHIU> DI Cl.I SI P.IRL.l * Unviaggio al Canadà * Il ~iorno che arrivò il pac- tempo di ieri, No1:1 !li pllò pre- avevo mai pensato che mi chè mi ttembri di non ave~ ~; ~~:~d~v~~:ssi~~t 0 1/ 8 re ~; ~i"~~•ee !~n ~~s~~!~e p\u ~ 10 ;; :~e:_si t~~at~'h°ona d~~~~la c;:1n':; ~f~':~~le~:~ 1!t u:J'e~~d~e;a;e~ di FERD J~ ,.l ~ DO ,., J llD J.._ \. ~~la~~~ 0 !· P;;~~:~~ivt~c:t:;; ~~~~::~~ ~~~~:!n:_~ib~l~~~ :i~~- b~;: i:_~oag~"o~r:~0 :es; ~i~c;!~.•e~u~~i t~ic!~~~; 1 i.~oi;; Sarà 1M:ne anzitutto porre di v1agg10 legata nello stes~ negatt,.;o e 3 str~te~:to gran pranzo ~1 fam1gha. V1 te, pazienza: cerchiamo d1 grata. Anc.hf' le p1ccole mu- perche. e come tt è-_pOS!ltb1le in guardia un l_euore del tem~ a ce:te occasi_onl pe_r seel~ dt arr:io a ~ _ sa.re ~be~ stat.1 soltanto i pa- cancellarli. _ siche della sveglia son come f~rti sentire? Non nspondere. DUO\'O libro di Gios.e Rima- senali la CUt scelta r1entr~ tn b~tere d~ll ultima _incarna renh , a1 quah la ragazza n- E dunque in quel nebbioso una voce de~la giovinezza e lt prego. E'. così. peno<:a ma elli Biglierro di rer=a. che, !atti vocazionali troppo mh- z1one !asctsta. A_ ditrcr~a masta oriana anche ~el padre, cont~nente dei fa~ti, e . dei ~i port~ .il ~corde d,1 te: m~ piena. la mia $!'.101a. . • n er il solo !atto di raccon- timi e acuti per non dem~- di Hemmgway. Rimanellt r1- co1:1una sorella nubile pare<:- sent1ment1 andati, afhora 11 pro~1g10 e quest altro: e Cari~. trovando p1uttos,o P . 1 d II scrit- ciare una presenza troppo n- mane,·a pi centro del suo ro- ~~~~at~tteiJPfitJàn:::i,b~n:;~ ~;~c\~e~s~l-~_a p~ùn c~~~'o. -r~ ~ r~~:~~e gh tu:ei''~~it;h:is:c;: i~ft~~n:t~one sa~~~d'::acn~= e~~ ~~~= ~~e;~ o~;o suae ?amiglia va di elementi autobi?graflcì. manzo. se pur n div«:"t:;s~ c1a~~o le prossime _nozze. riacquista nhevo. improvviso ~-ato. cik:e ·che ovunque t i sa p ensarne m conclusione. e che risiede nel Canadà. esso una l~tteratur~ ~e e~ige nel- pien.amente perso awo L 1nvo!to era d1 notevole e sorprendente .ciò che non trovi. se.i semPre il devoto sta.te mcerto qualche g1orn(); sia una sorta di viaggio nel- lo scrittore un attJtud.me tutta stona tn esro raccontat_a. e In mole. L A~a aveva poco tem- aveva saputo, che_ non ~\·eva amico di un tempo. Se. avessi poi_ ha sc-r!tto a una \'~h1a la memoria. una ricerca di sua ~ersonale a por.-t al cen- questo scns? Tiro al :P!Cctone po_ ma s indusse ad apnrlo. certo tentato d1- 1mmagmare, bisogno, se ti chiamassi. ver- amica del.I~da che. ab~ta ~ immagini e di seru;az.ioni del tro d1 un mondo facendo leva nentr~va pienamente m una Conteneva. una cassetta d1 le: d_1quel dono ~1 nozze, [orse resti anche qut. Ma in questa Mode11a _v1cmo a Lei. Non e rivata in un clima di su tutti i suoi mezzi di os- narrativa della Resistenza ~~~gnS: 0 ~h~to~PP~~va ~~~o t ~ 1:ii!•~~ep~r:::a 0 !~~~ : ~~= ~t! s~a~:o m 0J~:mt!m~~ii _coi !~at3i f~~~~is~ 0 ~!fe<!.•ar\~~~;~ ~~:tip e di scoperte intime: serva2.io~ e e_di Eiudizio. a,·- it~li~na E.'d europea ~ i~~: dolciumi. Un biglietto da vi- ora. quanto anni <:ono mai?, giorni sono ~guaii. Dici a~co- re sulle condizioni. diciamo né d"altronde es:.-o può ($Sere velendos1 dt tutta la sua ~ 1 nent_~rà PlÙ ta~<h _G sita col nome di lui: Carlo si rifà viva. gli scrive destan- ra soltanto che appoggi la cosi, nen·ose. della don~a .. Ma considerato un puro e sem- e.o:perienza passata.e presente tn camicia. nera dt Gius~ppc Calde~i e, a _mano. una molto do una_ tenerezza che non sa- f~nte al piccolo stipo O lo ~a risposta è stata espli cita ~ plice rcporrage di un gior- d'uo~o che vive m_ una de- 9:erto - per l'est~ema smce– semphce_ aggiunta: • con _mol- p_eva dt poter ancora nutnre, apra. e ne esali un quasi I'". fondo ,rassicurante, po1c.he naJh;ta. di un inviato specia- terminata epoca .. d1ventand~ rttà. de~l~ confessione _e. per ~~:.u~~ ~~~t~!~l:• t~ 0 :~a:: i~t!oam;!~ 0 1:e~s~~aii':n~ ~~ l~t ~;t:ua~to;en~~ s'~~~~l~On p;~ ~~~ ~~~~i!~nstt:· :;:~ !~m è le. APP?rS? ~n que~i li~rnJ ::i ::::o. ':~"~/ 0 di~ ~o~~~;_is~n~:~ ~~1t~f 1 ~e~ ~t~·a\;h~n~1::anou~~P~oi:a_d~~= ~~e :onn P~~:id~~a:~rb~~h~ur:~~ 5ussuri, ';ln ,·elo ddi v:t ~~i!°;l~~g'.r~~ma. <;e non pro- ii~o alp~t~~~~,i~; ~~;· a oggetth'.andosi in e.."'-!òo. suo . secondo libro, Peecaro ~:!P~ue~h~ont°Juf'eJi~e~=~~ ~ u°L/i;~~!~i: d~l~~~a s~~~c_o~nalae~~~ bo~~~ Q~~=ra:i~t~ bean- GlA~XL'\;Q ZASELLI un nuo\'o tipo di letteratura do~~:O~r~a~~o; 1 an~ll/t~s~~ ~;~~~":!\>ri~e~~md~~~= R~= !'iarebbero sposati, lei e Carlo. mattina Carlo tro,·a. nella po- di quelli che hanno saputo nelli. conser\'a questa canea ~at!n~~~~!f~:oen ~a\~;agas;:~ ~!· :atf~à\~it~ st : 1 ;ubrt~ ng)i BIBLIOTECA STRANIERA Dl PIETRO CJ~l T'Tl :~:~: n~f~ri~~P~tù =~ ~!n:~~t~!~~ec:~fz~:°~~ 0~: zie di ser'i~!~ev~opr~~~~~~~ 1: fla1:a ~~a~~~:tr~o~a 1:d~Ug~~~ della crisi, il massimo di d_iogni misero ~oralismo). di troncare. Indotta ma non za quasi ostentata d"ogni ini- * que~e. ~e possono es..--ere le s.mcera con!ess.1one. convinta. Ancora le pareva, a zio di parola e gli s,·olazzi al- poss1b1hta di quel rendimen- Una carica siffatta ,·a ri- ripensa:t:i,. che ~uel.lo ross~. 11;1 hn,e. - Che cosa \'Or:à? - L' . t d.- Ma,· 1e ... to_di quel.la ~tessa esperie1;za scontrntn - ma naturalmen- come SI dice oggi, • 11 suo li- SI chiede, prima d1 apn_re la • ... eI"DO Trro al p1c c1one il suo prtmo t · t tt'altro modo diretta ~~/~cc~io a~:~~ er:ta!ass;!~ ~~\~~;; che cosa avra da .I r~manzo apparso quattro a.n- __: :~ q~esto Libro di viaggio. sposare Giorgio.' Questo era Legge la lettera e dappnma . _ . ~ 1 or_ sono è ~t~to. defimto R1manelh apparlienc a un.a 11 regalo di Carlo. Che cosa prova quasi una delUSlone. Il primo pregio del grande L'l Ila!ia se ne cono~ono I du" filosofo )i.>~ra d1 Ma:lt'r- port~ !Addio alle_arnu .,ta~iano. ma famiglia di emi~anti men- bulla in fondo. E, diceva den- Ma s~. la \·ecchia storia della autore è quello di non po1er soli succitati - ~ la raffigura- al lettore il scruo crudo di pe~so che St trattt dt una de- dionali trapiantata nel Cana– tro di sè, la vita. ma temeva S\'ea;ha a • carillon •. del suo, essere delineato a grandi trat- z1one e critica .sul piano una vita rifat.ta_ al <-uolschemi fln1zione almeno .impropria: dà già da due generazioni: d1 ~sagerare. . in fondo stupido, dono dt noz- ti di penna. pcr azzardare la 30ciale e um~o d1 un am- pr-1mordlall, isUntlrn. misera- IO realtà in quel hbro. all'io- Ila sua nascita (ma lo scrit- ri!~s!llos~t;;ao faal t~~,~~~• ~he~:e·~~•:r~a~~!rf.h~:o~! l!~;;: ~~t1;gn~~nct:t~ P~~lt:aacift~:n~h~ t!;~~rt:eler;~m~~~~s~~ 1 ~~d~rit~ :~ \~ ~~~~o ~f!1i;ci; ~~; ~~~~~r~~ni~a~h~i~~!:~~ci:t\~ ~ore ·è nato in Italia. a ca– ~.~~ro~~~iuit~ns;::!~e a~~eq~~J ~~~muaJ'.~:~\~~~ ·~:i~~o~t~it ;~~e\:;, did{k~~~~ di- ~\~~:;~ili;i s~~fa~rt~;~~~!'~~:; ~:tnfu~dade;fautl~~-or!cs~tn~~~ ~;tica fa~~mc~tc indi,•id~a= ~~~a/:n:r~· gràe~itt~\~:\a~~~ b1ghetto. e nflettendo che 1~ de,,e avv1ars1 a, cmquant~. E trivellazioni. di studio della li parco Qei cert·i è Holly- corrompimcnto. 1 e pe<:rc chaa:.amente ~ 0 _ dese; c°'!lp~eta_mentc mglo– fond~ erano d1 tono giusto. un_ poco gh viene da sorride- sua grandezza. prima di ten- woOd. i suoi mostri. i falli- In Mailer c'è la stoffa d'un vrap_po. ta non 'è nulla di bati e assimilati al mondo ca– ct)~d1~leCe~~ac~~t:hee jf 0vu~~- il :~h~h! saas'!ft~nteui~cfih~/ ~~~ tare un B;iudizio. m<'nt! e )~ glori<' scopt'r'.i nel Oan:e, almeno d'un Dan~e in· hem10gwayano: troP:po per- nade~e ::;ono i suoi tra~elli e rida~zato vid'e la scatof:. as- va pe:a_~ · q P Di prin:io acchito. a Rttura ~iaboti~~ e nel 'assurdo cht• fcrnale. odiatore appass1one.to S 1 ~nale è per lo 91:nttore la le parentele ~i ram_igba che saggiò qualche cioccolatino. Anche la casa sarà invee- ancora vicina. I_a sua opera l obletuvo nor:i Inquadra In della sua el:>oca. vendka_ton> \ 1cenda. c~e egli racconta, egli descn,•e m pa~me acute Chiese naturalmente di dove chiata: la scn,·ania. la fine- farà blocco prec,~. ~utonomo entrambi I casi, ~ questo se- ,dell'uomo nei con[ron11 d1 St' tr-oppo lnmtata alla !-Ua espe- e altrettanto 3$S3I gu~tose. veniva e seppe come il do- stra dello •;tudio ,a sinistra nella nos::a m~m.ona .. scor- condo libro forse con più_ s'e!'-'fO. lnft'rtrnmo uomo <' su- r!e~Z.'l perché possa c~,cre as- A differenza degli Stati Uniti. no. che l'Ada mostrò di. giu- entrando .saranno immutate. nando ogm ten.auvo .di ap- ostentaca c~del!R, Mol.lf'r SI pe-ruomo .n una treccia dolo- s1m1l:lta a qunnto pur sem- dove il grnnde crogiuolo del– dicare modesto, [oss~ di un Ma le poltrone o,,e sedettero proccio. offre."ldos.i piuttosto offr:e coree imp1N<'SO. tmpla- ~.1. e- mt>stricabilt' 11 suo po- prc d1 r-omanzesco è nell'ape- 1 ·pirito 11 ankec è riuscito vecchio ~ompagno dt scuola saranno ancora coperte d1 ve)- com~ un sentime_nto _mespri- c_abile raf~ratllre. _che_ non tt>nh~ re·•' c;n10 non è eh<' po~ ra dello scrittore americano. 0 / d 1 · l _ d1 lei. Glt aveva detto che si luto marron'!' Non 1.mportn mlb1le. ve):ero m1&tenoso an- nspetta i hmltl comenz1onnll tf'n~a di compren.~lont> <' d1 Il romanzo di Rim~nelli nel a on ere ~e. suo seno. ra ~:a~~ ~osa!~~ etsie:~iat!~ ~=~~:~~~- fondo: e sciocco a :~~;: ~t~~~!~ eniì't~~~ ~~~~nee ~ei1-~ 1 rrr'J~le.C~~l ~ f1~~j\,~~~~~f~~t' 1 ~~c~t~~ clima di una tetter;tura della !-~r;a;~~re~~=o p:~~; pensa,•a, anche tr-oppo._ Disse Ora, aven~o letto .indugia bile. enorme. posst'nte. ~ ope- suo ghigno di snt1ro RSSiste po.ralt' . .simbolica. Nt•rna. Man- g.uerra r della ~<-".'5iSle~zatta- crPsccrc nella loro stess~ fu– !!iOltanto che. u~a volta _il bab- ancora a ch1eders1 se a quel- rt' la cui scheda rect'ns:\'a si dnll'alto alln guerra ~greta e ça a Normrm J\toiler p.;>rò la hnna. <' 1 _n test_unoma.m:a e sione. di una sua ~empre più bo e la ram_1gha_Caldes1 erano le parole_ sommesse e_d e;nl- p:-cst>n:a facile e piana diln:to lancinante del suol person11~- i~:à chl'.' è sos!itu;:a cere- la con!cs~1one d1 un giovane prceisa individualità nazio- molto am1c1. Poi ~a relazion~ tate. anzi quasi folli. a,tre in• fondo la più umana soddi- gi_ e senza complicarne la ,·1- P • d 1 . Il\ . che ~ stato dall'altra parte le et Canadà la eonHuen- s: al~entò. L'Ada s, stupiva di siano d_a agg1u~gere. taciute, stazione. :.vranno Ja nostra cenda 1::i. porta rapidamente nl bralmente al a lo:tUSt cazione dello trincea e che ora a na · _n - _ . • n_u~c1re a pa_rlare con tanta ma. so.tt1ntese. L Ada vuol for- gratitudine ma b quanto si suo fondo. a1 suo limite di ~•r a-,;surdo: e gll man~a .so- punto raccontando uel.la s~ za di ~ue di\:ersa_ troncom dmnvoltura d1 Cari~. come le se m~muare dl~cretamente che ono amart> solo i deboll. \"erità. mettendo tn luce o.e;- prnttu::o il potere d1 far . . ~ ooloniah. quello . ~lese e fosse stato sempre 1nd1Ueren: non f: stata felice'.' Vuol ncor-- !f55ncordano wlo le vit:orie. sesslvn Ja realtà dell'uomo sct•ndere (' oprrare il divino e1;r 1 ~~~~ 1_ 0 • chtan~ce tutta quello francese. già rivali ed te; non. avesse avl!to_ con lui da~gh .. senz_a dirlo .. ~he !lipe- 1 lib:-i d: N'orman :-.talln cè moderno. Jn sua m1serln, In dt•n irn lf' '('nf'brt' a ilhim:narf' e g, . ca. 10 qll(>st0 ..se~!s~ ora compost.I nel cl_imo di rapporti piuttosto mt1m1. Ve- ra, a d1 unir-<11a hu. A che :.ppena uscita la ri!>?ampa dr sun sblgotlitn ~lltudine Pro- c.in . ars:monla. eon unort' è u,no. clt'I_doeum('nl1 p1u. '-In una grande democrazta poli- !~~Jd;~net.utto pas<;a' !lit può ~~fi• n~f, 1 ·à1t~~ ~~dori~~= --~~ Il nu_do e il morto. a ~n an• ~r~ ... ~u~;:tnpent' 1 ~a~~~~~ez: Ln pmoderm'.ò. d· M.iih•r è ~~:h~t U~l~ c;:t"a i~•ti~~~n•~o~ tica (nella quale si compo_n_- - Carlo Caldeii _ ftte il pe\'ano e e;~ non ._1 erano più no da_ ll parro dei een_;r. t'n- C · · 1 è • nt•.,;:a:r:cf' <' nt.'JWtiva: I suoi ,. P _RR . gono altres1. senza tu_tta"a fidanzato dopo un'occhiata al incontrati' Ma forse \-uol sol- tramb1 nt"M~straordinaria col- di ì\laller · l flniSCt: per nd0 m- . f ·e nun al_tro pere~~ m Ri- fondersi l<' due grandi con- biglietto_' Dev'essere un ragio- tanto d1~i grata: che 10 lo Irina narra'.l\'a d1. Garzant_i} brnrsl come un ri~hlo. che pt'r~naggt n?n. sono n~ ra- man_elli \'t ?enu~m\'a a ~~ fes.sioni rcligio!:>e che divido– niere col quale una volta o sappia. almeno dopo tant 1 an- non cost1tu1ranno mvece factl! trnveste un JX'CC&t_o di dli;a- telh né ~em,c.i. nulla II lega $\~"O e nglt altra quanto d1 no pressoché esattamente il due sono stato 1n rapporti ni. Sa d1 certo che <:ono ri- vittorif.', nqn permt'Hetranno mort>: u:1a t'CCf.'ss1va smaga- e li r~htara IO profo nd0 -. La ----------1 ae~ in rotestante la cat- d'affan. Non sapevo che tu lo masto scapolo: [or;~ ciò le ha lmprovv1c;a:l'.' ll!Chf'de di regi- ta evldenz.iazion-t chl'.' toglit> loro condlzion€' è l:1 solitu- ,- r•llc ' p e,. l lo _conoscessi: non me ne ha dato confidenza. a_ rompere il stt:izione e superomf"nto. Oltre ombre che !>tacca l caratteri dlnl'.'. tre una ìmprt>Clsa paura a se o 11111 a l'S a ~ a), mcÌ'l non av.:rn i /n mt-A~e; 10 se~\1nt~he arro-;<;1va. ~l~~:~ 0 ò; ech11~d;1 c~':i ~ti ::g"~= ad apoassiona~t• .ignl. le~tore l'uno 'dall' aÌtro. hn pnntanntl t!- u na. colpa lnncinnntt~. che 1~ _J ( ( :ii~; t~:'n1~ r~noun~ell~~truo~ Per fortuna a,·eva la racc1a r1 per Pa.squa. Anche allora. (perchè I gra nd1 uuto~i h,mn_o cl&scuno nelle :-ue, fUli:OSCle.aur( 'ol_,i m ncro (' senzn a."1Col. • • • si ri\'Crbcra ::>ltresi !iulle ste!ò.- 10 peno!'flbra, Jontanto dal fu d1 pri_ma,·era. M1 criv~ che sempre un pubbl!col. ~paun- nvvoltl ciascuno dalla sua rld- tarl i h uccidt•. ~ono impotenh. d 1,11 d J "C comunità degli immigrali lampadario che p'roiettava la il •Canllon. della sveglia, ran!lO chi ra m~l'ltlere d1 s-pil'- da di s~rpenu, trnsrormntt !'OnO tout'• .. (' tu'.'.t• ){' loro I O pi 10 eneo i.talloni, eh~ ne subiscono le luce sulla tavola. R1~sc1 a d1- p~r quanto_ affi~voltto e con e;.:r<' le ragioni de-I successo. ))('r eccesso di ttnlbmo In n- masch€.'N' non rei[RCranno: ve-r- soll~it~zloni diver.-c persino re~osi v~~a ni3ot:/aa~=· amicizia, ~:ra~e~~= ~~e':1t~"~-nt~~~~:a •ri: di approfondi~ i meriti. di ruraz.lonl simboliche, in ma- ~ la rt>~a_dt'l con~ e 11 tro- Il porta Elpidio Jenco ~ in quello che è l'ombiente fa– quasi i'nterr-otta, da ann1. E no a un certo punto. Ciò che c1rcos•:rlvere il \'alore e of- rlonette d'un teatro di diavoli. Vt'rà m<'rm1 Un., f.ltalllà_ ".e- morto a Viarttggio dopo una miliare: non senza Ironia il mi ha stupito che il signor le ,;embra importante è altra fr!N' 1I nudo _bn1co della \'O- Ogni personngglo di Mailer ca. o fon;t" un divino b1bhco htnga_ malattta. Era nato a Rimanelli d disegna i tipi. Carlo abbia voluto ricorda~ cosa Né 10 creda che le sue caz1one- _10 i-p1e,tare l' appro- troveste una concezione. un che <;p<'ZZa i !'iOgni ,~ confonde: "1arc1anut' nr_l 169S, ma da gli atteggiamenti. la storia del nostro matrimonio co~1 siano allucmaz1om. Lo st1pet- fond:re il contrarlo. cose cht' sentimento. un dolore dell'au• nella polvere. 1mpend<' sul moltt anru ab1rara nello ctttd: surreale dei suoi due !ra– ~~sta°iia Fp~~u:~ pensato an- ~~ 1 : 1 1 0 le!~~ ~:o;::~~a.Je ~~a r;= accarie - o dO\'N'bbe accadere tort"; e Maller non pare ca~ pe.rsonaggi di Meile~ il nar- ~~;~~;a Is~~t~~o c edi~l"lli~c::! telli. quello. di lingua in,I~e Poi avevano parlato d'altro greto per lei, noto ._010 a lei. - cosi spesso da f~r ~em~rare pace di falsi sentimenti. di ra.or 't' americano piu dramma- parli" dello piuria dt'I prt'mio e qut'llo d1 lingua francc:.c e dei preparativi delle _nozze • Quando l'ho naperto le ul- Il rt'censore la copia r1dot a di Illusioni. di occhiali rosn per tico. una pt'nna eh<' non per- Viarl'.'-.t~io t' nf'I •55 orunnr il rERDINi\NDO V'IROIA e della stagione e del v1agg10 time volte ,ho ..ent1to la tua un burbero mmo. se dannante) guardare se stesso e l'Intorno. dona prt'mto Chlanci:rno prr la por- che romanticamente avrebbero voc~. Che cosa \'UOI dire? Non Ogm romanzo da Mailer Per- questa lucida chiarezza di PIETRO C'IMATTI ~111 (contlnu11. a. P"I"• 6) ~a,:!om~noV~ne~zi~uc~~ 1 i~~t'oanle~---------------------------·------------------------------------, gianduia, l'Ada aveva sentito uno SPl$!'.Olo. - C'è dell'altro. d1s<:e Il cofano d1 legno fu ro\·e~1ato Oltre ai dolci, contene\'a una piccola sveglia. - Guarda - d1~e Giorgio - vuole che ci destiamo. E aggiunse sorridendo. non ~en– za una sfumatura ironica: - Il tuo amico dcv'c5serc un po·. \·ecchio stile. Senza replicare una paro– la, l'Ada domandò l'ora, rego– lo la sveglia, la caricò. volle pro,•arne la suoneria. Ne ven– ne dapprima come un gorgo– ~lio metallico. poi un acc:or– do di note e subito un picco– lo e carillon • incominciò a far.;1 sentire. Fievoli, in una ~cala ridotta. si udiva il mo– ltvo delle Campane dt Cor– neville; <;egu1va, dopo una bre,•e pausa il Minuetto di Paderewski. dolce, insistente ntmo di danza. - Beh, qu~to almeno non c'è male. Ma puoi mettere via tutto. - E il fidanzato ebbe un gesto di !n!o!ferenza. Negli anni che seguirono, com'è da 1mma$!'.inare. all'Ada, che non ebbe figli ,accaddero molte cose. ma non di molto niie,·o. Ingrassò av\·iandosi all'età matura .invecchiò. e purtroppo si accorse d'invec– chiare. ti marito, più anziano. lJal ciclo del dodici mesi di Scrrlo ArosUnl Da smistra: :'il ano, Lurllo, Dlcembr~ aveva fatto I capelli bianchi. '---------------------~ Anche Carlo. e non se ne stupiva, senti scemare i de<:i- ARTISTI ITALIANI: I DODICI MESI DISERGIO AGOSTI .--------------------. ~~~i; a~::::rom;~ ;~:at~~m~ a. o o ,, . o ti ,, 01 .01BKICANI AUt':Rl~Go:--o A1 BOOKCLUBS Lo genJOU lnizuitn;o t stata realu:z.a.ta IJt ftalta daOil AHl(;I 1,1 HHO I cw aderentJ godono de.i se.guentJ oe.ner1ci: a) ♦ vengono tenuti aJ corrente aei ubn dJ maggior suo = ~~~v!Tm:: 1 1n;!f , .!~~ del ootmano mem1le b) ♦ ncevono ~ aoDlJClUO. a mec.., pois... 1 d1hn de.I mu.,_. da loro rlch1estl: e) ♦ ncevuno 111premio uo •h~r~ d el mese- a loro. i;c.elt• del valore medio du:11 &t 'QOIJ.tl pt'f' or-nl doe chhn del mese- da loro at'!(lu•~ta1i: dJ ♦ usumuscooo del .:.ervwo gntwto c1l oom,-wenzau brarla offerto dagli •Amici dl'I llbrn•: •J ♦ t:rwscooo ct1 uno sconto su.JJ' unpurto d~IJ'aObonamento a nviste e e:iornaU di ca ratteTP lett•rano lasciava che i giorni conti– nuassero a passare. A quel lontano episodio della sua ,-i– ta sentimentale, alle nozze dell'Ada, non pensava quasi mai; e tanto meno al suo re– galo. E lei? Le donne sono più ~~gat~tt~ll~ ~fo~f.hep:;vj~~~~~ periodi la sv.egha. non molto puntuale. finiva nel fondo d1 un baule. poi tornava a gal– la, più spesso come sopram– mobile, accanto allo scrignet– to. di rado rimessa in moto come S\"eglia. Come lontane, <;tentate, col passar del tem– po, le campane del carillon. .Meglio s'era conser\'ato il mi– nuetto, che l'autore aveva suo– nato in tutto il mondo. E adesso era morto. Addio a Paderewski. Come finita la Polonia? Addio forse a tutto che ci fu caro. Invecchiando, si diventa un poco svanili. ci si commuo\·e facilmente. si ricor-dano nttl– de le cose lontane. mentre le prossime appaiono più sfu– mate ed incerte. Erano pro– prio _importanti _i nostri senti– menti? E i casi che ci capi- tarono? Comunque, adesso, in- L'sdesiOne a.t Boot Club ltal11100 t Ubenl e ç,itUlta e SJ vece dei fatti, ci sono i n- e!fettua con l'acqul.Sto dJ UD clihn, del mf'Sell. cordi. Ma poco valgono. Nulla GU aderenti che pre«ntano trf' nuovi H<ìOC1atl hannt1 ha resistito che torni utile ~~~e ~r~:;;;::;'::Ct~~i~ai~ 0 pr~t::n::'e r;C,::da ~~~-ele 1 :o~s~~:!b~ftoEsa~~= Chi non è sta:o. almeno una volta. tur– bato e sorpreso dal:.'improvviso erompere di una stagione? Ci si adagiava nella pi– gtizia im·ernale. rra nebbie e ne\i. la mente inseguiva ancora pemieri di torpido ozio e d"improvviso un maHino. uscendo d1 casa. 1a stagione nuova ci si è mani– fe~tata ricca di fior-i colori armonia. eo~i impreviste da lasciarci quasi stremati. senza parole. E a ogni mese. ad ogni ~agione cosi: se il tempo non ave:.sse una sua logica. in:erna a noi s:.essi. se i giorni non si incidessero. uno per uno. quasi inavverti– tamente. ne) a nostra coscienza. lievitando dentro di noi prima che nei cicli della nature. non .esisteremmo a lungo all'alter– narsi dei tempi intorno a noi, soggiaceremmo al gioco degli anni come a un· piacere cOS: grande da ucciderci. avremmo. in defini:.iva una sorte ben più misera della foglia e della farfalla che in un volgere repido di sensazioni consumano la loro esistenza. ma almeno b. consumano in pienezza. chiusa com'è in un arco breve che non permette sguardi al di là. desideri innaturali né l'8$COltO d1 e.ltre \."Ociche non siano quelle di un tempo cosi rapidamente logorabile da essere. per ciò stesso. immobile. estatico. E' inutile chiederci dove Siano mai • le nevi di ieri .: dentro di noi. con le foglie * ,li A.\"GELQ TlllDL-CCI dell'altro ieri. con le bacche che potranno domani rirmpire ,. s:epi 30lo perché le abbiamo cresciutt> in noi, con pazienza. rip..randole dalle crescite improvvise e inna:urali. dalla grandine della dispera– zione. dal solleone dei desideri impazziti. dagli uragani dell'angosc:a. Prima d1 essere segnato da cleSSi.dre e meridiane. il tempo e una miSura interio~ che noi riverberiamo sulle cose: e le cose saranno a misura del nos:ro :empo umano. come noi \'Og:•:emo che siano. Dai nostri mo:i interiori dipende che l'uragano por•i pace. che il solleone crei oasi di venie. che l'aun.ono richiami alla profonda quiete dei di,corsi con gli amici. Contrariamente a quanto afferma un detto popolare. la vita non è una lotte contro il tempo; la ba::aglia contro il tempo non ,•a mai ingaggiata. è perduta in par-– :enza. E' necessar-io vivere con il tempo. cre!'Cere e mutare con le st.agionl: ma que– sto è possibile soltanto se il tempo esterno ri!'.-ètte il nostro tempo interiore. la nostra misura di uo:nini. La scin illa stessa della vita non scocca da una armonia tra tempo fisiologico e maturità in:eriore d'amore? Come l.:J. Vlta, anche l'arte nesce da que– sto incontro. Il miracolo della creazione artis:ica è pas..~bile solo in virtù di una inspiegab'le (n<'lla sua tecnica l rispondc,nza tra realtà oggettiva (tempo pietrificato) e intuizione fan·ostica (~empo in divenire) R1pensa\'o a que,:~e cose guardando la se:-ie dei .. dod1c! mesi... dodici quùdri di Sergio Agostini che. espos'.i nella prl?<!c– dente !>tag1one aih S.m Fedele di r-.1llano. h.:tnno profondamente interessato critica e pubblico proprio per l'esemplare rispon– denza tra tempo esterno e tempo in1€.'riore. per quel ri.38.lire. attraverso il variare delle immag:Jli della n3tura. alle soglie delh C06Cienza dove pre11dono forma i senti– menti. dove la na;.ura stessa :rova una sua più profonda ghistiftcazlone I mu·.amenti stagionali che Agostinl he dipinto proprio in ques!o trovano una lo[O autentica bellezza e veri:à. n('} ·ess~rl'.' spec– chio d1 una natura flnalmentl'.' pacificata con l'uomo perché l'uomo stesso . è riusc1:o a pacificarla. di una ne:ura non fra'.tura:a, non divisa. non bestemmiata o violentata. ma guardata con occhi sereni. con mente limpida. accarezzata con mano !ermo e sensibile. l\la non si creda che questi ri– sultati siano frutto di una capacità nativa: ognuno di noi conosce I terrori e lt' ango– sce con cui deve lottare ogni giorno per po~er mantenere. non~ante tut'.o, gli oc– chi limpidi. la mente serene Ha capacità. In dl'.'finiUva. d1 amare, lt> cosr in "l"Tnpli– cit à pt"r quello che sono e per que-:..loche ,·o ,clia.no siano). t" Agostinl bf'n conosce 1 &u ol as.s l~ li. le violemt' cui dC\'C far vio– lenza lun a violenza d'amore>. per r-end-cre ali<' cose 11 loro ordine. il loro equilibrio. la nc~usaria armonia. cool come conost:e gli sforzi e le rlbel'.•:oni indlspenMbill a une resa irrepren!fibllc d1 quel tempo inte– riore cht! cosi sJX'~ non vuole essere imbnglla:.o e domato Sono al:rettante c;:azioni della nos:ra vita i • dodici mesi. di Sergio Agostim. e quel che mi pi;l'."me di far rimarcare non sono sol-:..,n:o I risultali puram('Jlte stilistici (che bastano. comunqul'.'. a fare del giovane pi!– tore che Agostini C'ra ol tempo delle ....na ture $l!entl.. un p::!ore ormai maturo e conoi:apevo!el, ma ·11 capaci:à. che le dodici tavole h:1nno. dt :rasmettercl un vl!suto amore per la vi:a. una appassionala cono– scenza d('lie natura nl'.'lll' sue c~resslonl più autt>n:ichl'.' In tMnpi come I nostri. che tutti riten– gono la torto?) tragici e calamitosi cer– cando di a~ntuarf' il processo di d\sfacl– mento rn atto. non è dav\'ero \lOCO, è quello eh(' in molti chied: imo all'arte e i.gli artisti. A:'lo'CiELO SAR.DUCCI dl adutone agU Am.ici del LJbro. oial.t IUUe Mtl!Z'I~2 Romn di consolazione? Il passato è L------------------- \"era.mente il non ripetibileL.--------------------------------------------------------------
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