la Fiera Letteraria - XIV - n. 15 - 12 aprile 1959

Domenica 12 aprile 1959 « IL VETI RALE DI COSEi\"ZA » E « PORTICELLO » * Betocchi e Prampolini: due orate preziose * ·ella nostra cartata di poeti, alcuni gio,,ani esemplari: « Le carte» di Egidio Mengacci e « Basso orizzonte» di Sandro Zanotto * cli ELIO FILIPPO ACCROCCA Una buona pesca. per chi ha colto per onorare i sessant'anni I loro qualità che meglio appa– ,·oglia d'infilar gli occhi In li- delramico suo e nostro. riranno a cottura ultimata, e breria, è sempre possibile. E Porticello è una scelta ddle cioè non appena avranno mo– s1 tratterà d1 orate e cefali numerose traduzioni eh.e Pram- strato le loro specifiche attri– e sardme. a scelta, e per ogni polim ci ha offerto 10 tanti I buzioni che ancora sono, per gusto. a seconda del palato che anni di solerte e acuto lavoro taluni. lo ntane dal doversi con– c:ascuno mostra d'avere. e de- sui poeti d'ogni parte del mon- sidera.re definitive; tanto più. gli in1eressi che muovono 11 do: un piccolo campionarlo - che n on si possono escludere lettore a districarsi tra I nomi come dice Montale nell a nota casi di permutazione per cui la che più lo attirano. introduttiva - di quell" ope.ra- sardella d'oggi non possa tra- E se la nostra scherzosa sud- zioue di arrond1::-ement. d i sformarsi in preziosa orata, e divisione dei libri in tre qua- annessione di nuovi territori quindi certe classificazioni ri– !Hà di pesci potrà apparire poetici al nostro linguaggio. che sulterebbero vane quanto arbi– poco Innocente e irriverente, si Prampolini è \·enuto svolgendo trarie. dia alla triplice immagine il accanto alla brevissima ma Si- Ma atteniamoci alla mostra significato che più aggrada e gnificativa opera sua personale. in vetrina. che meno oUende. Per noi (che Ed un'altra orata da gustare Presentate da Carlo Bo. Le di maestà non ne possediamo m questi giorni è quella che si cane del giovane urbinate alcuna. e neppure dimestìchez- può pescare nella collana di Egidio Mengacci appaiono in u coi pretti del mercato ittico) • Quaderni del Critone, curata regola. allerte alla sta..TTipa di non ha ceno valore il solo co- da Vittorio Pagano nei mari quel gioiello d'Istituto Statale sto di copenina, chè altrimenti salentini: Il vetturale di Co- d'Arte che in Urbino vien retto s·a.531sterebbeal rialzo dei prez:- .senza di Carlo Be.tocchi. che da Francesco Carnevali. LA FIERA LETTERARIN SCAFFALE VECCHIO E * ruovo La tardiva prudenza dell50 * :llonaldo Conte Leopardi non sapeva davvero salvaguardare i propri interessi. ma in un'occasione clamorosa fu tanto colpito che tentò * :z:i da parte dei mediocri nella di un suo • viaggio meridio- Sono • Carte • ove s'adden– poco tondata illusiont- di far nale , ci dà le ta~pe .segrete, sano certi segreti d'ado1escen- ~~~~~a°~t;~~f1/ronria mo• ~~s7:i~i~~ Taos~~~~-~i[nd~!~ ~~:ad~~~~amd~1o~fr;1iV ~~ di illARINO PARENTI u~f: rat~~\u!o!abil~ :ud~: to~~.a ~~~i~.1 dari~~~~no a~ f~feh\~rità d:esi~s~1~~ ~ Diciamolo subito chi e.ra ch7 a ragione. Certo è_ ~e: l'anno .1831, più ~az:ion:ar10 visione, entriamo nel mercatino tosc3:ni monti della sua costant~ una lo~o form;a. e che qui vo- questo signor 1150. prima che pnma ancora delle op1Won1 che mai .. ma non prwo di un della nostra abituale libreria poesia. l~~ert a~dihamo ai pr~stl- i nostri lettori, per la mas- altrui. fu Monaldo stesso a certo brio, talvolta para~~s– Jasciando al soleMe attr1butor E' ur:i viagQio. questo di gios, croupiers del no st :-o grno- sima parte. abbiano avuto lasciare un'idea di quale fos- sale. il cui successo strabilia. di prezzi. nonchè indicatore di Betocch1. di fraterna ricerca. cos'f!OC-tlcì'". . d 11 tempo di tormentarsi il cer- se l'impostazione della sua prima di tutti. l'autore. che qualità (ah. quanta cmrtanza di continua scoperta d"un pa~ ~~va e dt?Cce ~ a ~~e- vello in una ricerca più fati- mentalità e della sua condot- aveva serbato l'incognito; ma ~~Z~~~ in in~~~~~~ mJtU~e};t!~ ~~~~~~t!° 1 1 ~g:t~ e~er;r~;:,';1~ ~ivan:,ne di I p=~~~-~ ~and~ cosa che utile. E' semplice- ta ?i .vita .. ~eno per g~ non trova imp~eparato l'edi– !cque siccome l'insegna e Ja respiro. alla propria voce rhP Zan(!tto, ch_e all'.edit«:>re ~~ ~ente un pitt?I~ rebus C?e Si anni ~u~vanili; ~n doye arri- t0fC:. Era ~~esh un t_ale _ An- • faccia, del es-ce si meritano. si fa rispetto delle c1Jse e o<'- cucci ha a!!1dato il pruno libro. risolve con facilità trascr1ven- va. c10e. quell aut_ob1ografta. nes10 Nobili. trasfe.ntos1 da Nella nostra cartata di poeti, casione a comprendere. da Ba.sso or 1 aonte. _ tei:zo. della do il ll50 in numeri roman.i. la quale, se fu scritta. dov~ Bologna, dOYe aveva st~: da aggiungere alle fresche orate monte a monte. da ]urne a collana .. Tre s~chcesuru .. O\'C per poi riconoscere nell"J\1. va pur esser destinata alla pato. nel 1824. le Camom ~ di Palazzeschi, B1gongia.ri e lume. f'ppan.•~,ro L~gia su~ _"?l~ntenel e e nell'L. le iniziali di pubblicazione. &l è certo che Giacomo. a Pesaro; uomo dt Catta!i precedentemente acqui- • • • _ v(!Uo. i .)~n~. ff 1 .e Monaldo Conte Leopardi au- i quattrini. in bene o in male, pochi studi, ma di vedute ac-- state e Opere giovanili del pri- , Tr~las_:iando ora certi • pese! S;~f:ccl:. u 1 n ° 010 tare del piccolo rebus. ·e di hanno se1;1pre avu~o una cortissime. il qu3-!e. malgra– -;;o·a"r:: ~~n~·~i~co!~~J~~er: ~ia~~lege~~~e n ~~:~u ~~~~he;;. Con questa raccolta. Zanott<? alcu?,i libri nei qua.li se ne parte co_ns1derevole m tutta do una. CO?lraffaz1on_e mode– ::ra di Pi$toia del secondo e tutti i mesi de.ll' anno), sce- fa Il suo ingresso n_ell'antro dei servi come pseudommo. la sua vita. n~. rm~ !I ~erciare. ben Le mosche del meri!1Qio del gli~o pei;:la ~ostra • ca_rtata ~ poeti (5ta\·o J>E;rdire: nel ma: La cosa più nota di questo Nella_ sua a~tob.io_grafta c'_è cmqu~ . ediztow ?et _ Dt~lo– terzo: tutti et.re autori di Mon- altri esemplari. tra. cu, con- ~) ove gli !Pfv~~ a~rsi uomo. non privo di meriti e un capitolo. 11 d1c1assettes1- ghetti 10 ~~n~ &1orn.1.rtca– dadorD. in fili ~~ un • pesce viene non tam'? dlstm~ere le 81 buoni con!lg 1 P a o~e di enialità. è certamente mo. che riguarda, anche. Il v~~one p1u di duemila seu– d"oro •. di gra_d1t~ssimo sapore: orate dai cef~l.1 e questi dalle I ~~~ibu;~~a v~i:8a la ~~ queifa di essere stato padre a suo diciassettesimo anno. che dt di guadagn~. ~on soltanto ~f:itc~: d~i~c'i:-ao~~t~~;;; ~~-~e.d~aS:-~nsei:~~~=m~~!! pria sicura ispirazione. P G_iacomo; e come _!aie molto s~intitol.a « Alla giovent~.non ;~~fes~~t:m: faoc:::~~ che Vanni Scheiwiller ba rac- d'informazione) gustare certe ELIO F. ACCROCCA d1scusso. forse p1u a torto ! 1 efe~ q~:~~~~~i • :; il triplo del prezzo cli coper- -----------------------------------------1 prende come quel «qualche• tina. che era di cinque paoli. UNA POESIA Dl ENZlO CETRANGOLO HOHA ad Aldo Ferrabin_o Per l"ultimo silenzio l'ombra ferma contende al Palatino il primo suono del giorno. Quale auspicio ricon~ere che figuri alla mente il tempo estinto. le forme di terrene primavere cadute nei confusi adeguamenti delle cose? D'impronte non s'appag-a la memoria Deserta si ripete la distanza dei secoli dall'ombra al sole: opere nate a superare la luce, che rimanda le reliquie della nostra presenza. Ma sul colle. dove un lituo segnò glt eterei limiti il tempio descrivendo al sacro volo. toglie di noi qualcosa alla i_-ovi1?a la lusinga dell'alba quando 11 giro celeste in sé riprende alberi e pietre. I mattini si l~vano inconsunti dal plesso delle notti coi tramonti: dura di noi una parte nel mute\·ole varcare di parvenze allo sfacelo? Ma se quanto permane è a noi straniero e scorre dell'eterno un simulacro nel tempo immoto. i Sogni forse giovano agli orizzonti bre\·i della terra. Erano le conquiste della morte. fragori balenanti su voragini. il grido che si spense in questo gra\·e silenzio su gli altari rovesciati. Dove corrono i voti dei mortali, i responsi che mostrano il cammino'? O ci trasporta un fiume senza foce. che una stagione ~iara e l'altra offusca? Antico sogno di rovente veste. discende ad ale chiuse il favoloso meriggio e qui Si posa. ultima gloria dei ruderi; per lui le desolate insegne ricompongono le gesta. e dal tempo riemer€()no visioni nell'attesa di un merito. L'ardore celeste che percuote d'ostro il Foro scheggiato. e la sua tregua incide. è puro tributo alle fatiche umane disperse. Oh g li stupori meridiani dove il saç.ro sgçmeoto <lella luce rinsalda d i certezza un fine ignoto e in un ordine solo aduna i tempi al bagliore di un sole intramontabile. che da questo elevarsi per cadere in sua potenza fissa ci redime. l'unic-n poteva essere agevolmente e toccando. talvolta. perfino sostituito con un •molto». i quattro luJgi; ma speculava Dice. infatti. il signor con- sul cambio per le vendite te: « I miei congiunti mi edu- effettuate oltre i confini del– cavano nella abbondanza e lo stato pentificio. quasi nella profusione di tut- La cosa era tanto evidente to. e inoltre ero libero di e clamorosa, che Monaldo. soddisfare qualunque capric-- per la prima volta in vita cio, percbè tutti gli artieri sua, si senti toccato nei pro– obbedivano alle mie ordina- pri interessi e protestò in un zioni. tutti i mercanti e bot- dialogo tra lo Stampatore e legai mi davano quante mer- lo Scrivano. la cui aggiunta ci domandavo. e i miei tutori impose all'editore nella se– pagavano tranquillamente. sta edizione. e n~l quale. Nessuno però• mi dava dana- con molto garbo. ma coo al– ro. e questa mancanza tol- trettanta chiarezza. esprime lerabile a ppen a nella casa il suo disappunto. patema. e.ra desolante in Naturalmente. però. il sue– tempo di lontananza- Genero- cesso invogliò e l'autore e so per natura forse un po' l'editore. ad una ripro\~a. troppo, e trovandomi in so- Nacquero cosi le Prediche cietà ou.merose e brillanti. il recitate al Popolo Liberale da gioco. il caffè ed altre emer- Don Mtuo Duro, opuscolo su genz.e quotidiane mi rend~ per giù della stessa mole e vano necessaria qualche pie- importanza. il quale. come cola spesa e mi mancava ogni i Dialaohetti, fu letto dovun– mezzo per sostenerla. La in- que. ricercato. divorato, ri– differenz.a dei miei congiunti letto. commentato e ristam– in questo punto sembra in- pato. Ma questa volta. sulla concepibile. perchè dovevano facciata posteriore della co– limitarmi alla vita di un ra- pertina. I"autore aveva pre-– gazzo di diciassette anni. ov- teso che fosse ben chiara– vero dovevano somministrar-, mente indicato il prezzo per mi i mezzi per corrispondere i vari paesi, in centesimj ita– alle circostanze nelle quali llani. in lire toscane e in mj col1ocavano •· Erano cir- bajocch1 romani. costanze, evidentemente. per Fu runico. estremo. atto di corrispondere alle quali I prudenza del 1150. e. forse. mezzi avrebbero dovuto es- vano anche questo. sere ragguardevoli. i\lARINO PAREXTI Pag. 3 T,UJCUIXO DELLO ST..l.G..l.TO * Olanda viva e vera * cli GIORGIO CAPRONI Credevamo d'essere nell'era nucleare, e invece macchè, siamo in quella delle An– tologie ... Questa - scrive il crit:e,o e poe– ta americano Raadall Jarrell - è talmente l'era delle antologie. che è sorprendente vedere come i poeti perdano ancora il tempo con libri di vers~ invece di scri– vere prima di tutto delle antologie. Se siete sul punto di dare alle stampe Wl libro di poes.e, non lo fate: create u~ po' ti.i nomi e di note biografiche con cw punteggiare H manoscritto (.-), e vi tro– verete tTasfonnato da una vecchia zuc– ca in una scintillante carrozza nuova Per– chè il lettore medio conosce la Poes:a soprattutto per me7.ZOdelle antologie, pro– prio come conosce la filosofia per mezzo delle 5torte della filosofia o dei libri di testo: Il Completo Qualcuno (...) gli pro– voca un attacco di quella selvaggia e irragionevole t!mldezza, quell'horror t>4: ~il,Ec;>:o ~i s!~. 1~~1~~~:: sti entrepreneuT.s culturali, sono ormai di– ventati delle figure d'Una decisiva e ma- 1:nconlca importanza ,per il lettoI-e me– dio di poesia, uomo di grandi vedute : cli poca compreD.S:one, ancora in grado di sapere che cosa gli piace-. nelle antolo– gie • (1) Possiamo consolarci dicendo, con la nonna, me.I comune mezzo gaudio, non maocando certo da noi antologie sempre più pronte. si sottintende. a soddisfare quel bisogno e d'ìnfonnazione • che è ~ prio dell'uomo medio moderno (anche in fatto di letteratura e di poesia, come in fatto di ogni altro '"ramo dello sci.bile•>, e che ha preso il posio della passione e dell'amore,, e quindi della solitaria e in– dividuale ricerca e scoperta. D'altronde, non sono i poeti stessi, al– meno in casa nostra, fin dal loro prim~ vagire, a far quella taccia da panni Lavati quando, con mani tremanti, aprono que– sto o quel repertorio, e Ei'accorgono con un tuffo al cuore di non essere stati e in– clusi•? L'ingresso in un'antologia, magari fat– ta apposta per farli arrabbiare, vale per loro il Crisma, la Gloria. E andategli a dar torto, dopotutto, se soltanto l'antolo– gia è per loro il veicolo capac,e di por– tarli e a contatto col pubblico•, e per di più. di quello stesso pubblico che oon si scomoderebbe davvero ad andare a esco– prire, Leopardi, dal momento che lo ba già studiato a scuola Ma dopo aver detto tutto il male che pensiamo di simili antologie caoticamente informative e commerciall (nondlè di quelle create soltanto per autorizzare il giovane poeta Salvo EIToTi a scrivere sul risvolto della sua opera prima o seconda: • Poesie di S.E. sano state incluse sull'An– tologia dei poeti in erba di Matusalemme Vecchioni», col tono di eh.i dice: EiODO già stato oepolto nel Pantheon), dobbia– mo pur .. distinguere • anche no~ come la sora Rosa quando afferma: ci sono carote e carote. Non si può pretendere che un lettore anche molto più su del grado medio co– nosca o abbia modo di coooscere tutti i Completo Qualcuno di ogni si.o.gola lette– ratura, e quindi ogni singola letteratura e l:::ngua, come non si può pretendere che soltanto per tale imposs:bilità egli se ne levi le mani, contento di coltivare il prcr prio orto 5enz.a nemmeno dare un'occhia– tina a come coltivano i vicini, nella me– desima stagione e con il medesimo scopo, i medesimi ortaggL Ed. è per questo che collane quali, ad esempio, La Fenice di Guanda, valgono molto più d'un semplice mezzo d'informazione spicc.iola, e le con– sideriamo necessari stTUmenti di cult ura validi in primo luogo affinchè H letto.r e d<r tato d'amore e di discernimento, di li, a furJa di esplorare in campi diversi dove altrimenti, da solo, mai av-rebbe potuto metter piede., sia mosso a intraprendere per proprio conto la conoscenza completa di qualche Completo Qualcuno, magari co– minciando con l'impadronirsi, se gli par che ne valga la pena. del primo strumen- to neoessario, che è la lingua materna di quel Completo Qualcuno. Da parte nostra non abbiamo mai rtm– piento tanto d'essere rimasti totalmente a digiuno in fatto di lingua olandese, quanto di fronte a questa Poesia olandese contemporanea, che ottimamente curata da G6da van Woudeaberg e da Franoe– EiCO Nicosia be. visto or ora la luce presso lo Schwarz di Milano. E confess:tamo dJe 6e il nostro trenino non avesse già passato da un po' la stazione di Primavera. e già non sentissimo suonare il campanello cli quella d'Autunno, dopo la quale doVTerno 90endere, ripareremmo al torto di aver trascurato, durante il viaggio, quella lin– gua, non fosse che per il piacere di ri– leggere ora. nell' origina.le, testi come ~ li dei 21 poeti q ui in clusi (daJ più anzia– ni P. N. van Eyck e J. C. Bloem, entrambi dell'87, al più giovane H. Andreus, del '26), cosi come del resto cl accadde (ma er a già troppo tardi) leggendo i Poeti olan.dt?$ i (Scbeiwiller, 1947) di Prampolini. Vero è che anche ~ come nel caso di Prampolini. il rimpianto rimane più che a!tro una dolce EiPina di curiosità, data la sensibilità degli interpreti e la k>ro diret– ta conoscenza, essendo !I NiCOS:.S poeta in proprio (e lo 61 oente dalia trasparenza delle sue parole) e la van Woudenbiin'g un'olandese dl nascita, ottre che di stua:i. e di cuore: il dle cl dà ol.tretutto una du– plice garanz:a dt fedeltà, quale ben di ra– do possono dare\ i:mpre,e del ~ere. Ma a Cesare quel cbe è di Cesare, e ai crit d e agli spedal!stl il ,-aglio della fa– tica compi1.da e dei risultati. cagghmti Noi, da parte nos tra. ci contentiamo di ringra– ziare gll Autori per il .fascinoso viaggio che ci hanno permesso di compiere nel paesaggio più vivo e più vero dell'Olanda di oggi e di sempre (delizioso paesaggio presente in più d'uno del poeti rappre– sentati), e soprattutto nel.l'anima contem– poranea olandese, che ripresa daH'ante– guerra ella guerra e al dopoguerra, cl incanta (e anche cl dà una lCZ:.one) per il suo perfetto restar legata alla propria terra, pur assumendo e .faceodo proprie (facendo oootre) le più grandi esperieDz,e europee. Le poesie che essi, i oomp!latod e tra– duttori. ci hanno offerto. indubitabilmen– te EiUper&nol'interesse dell'infonna:z::ione e del documento, e più d'una raggiunge per di.rettissima il cuore, entrando per natu– rale !ona, anche attraverso l'Usura della traduzione, a tar patre di quella e piccola antologia • che il cuore stesso (giudice scr1terieto ma in.appellabile) viene ava...-a– n,ente formandosi nel proceder degli anni. Il çhe significa, oltre che una lode al Pre– sentatori. che la poesia olandese c,,ntem– pora.nea. è tutt'altro che un fatto locale e periferico, be.nsl è e.space di suonare (aJ> punto per i suoi pQrticolariuim.i colori, cb'esse. non tradisce pur 3:90011:ando at– tenta le sirene dei vari isrr.d europei) nel– l'animo di tutti , come appunto riesce sem– pre a suona.re, proprio per i suoi caratteri particolari.ssimi, la vera poesia Per questo il volume, corredato d'una pref.azione che esamina l'3lSieme della situazione e le singole persona}ità, noo– chè d• un'opporluna nota b!o-ò!bllograflca, si r~::me pu conto nostro non S( ~.:tO.:O uti1e a chi voglia essere in quaJcbe modo bene informato, ma addirittura necessaria d clu.u..-que des:deri un poco di p.>esia di PilL o:ne quella che ba già a dispos 1 z:!onf". I)opoo'cbi. come continuare e d~ rna:e de!le Antologie? Ci 6'0DO antologie e antologie. E questa di Gerda van Wouden.berg e di Fra.:icesco N~CG-Sla (se qualche valore può aver lm-– pc-essjone d'un semplice lettore, a1 quale d~ resto ognf antologia si rivolge. più CllE un antologia è un dono 1~ poesia e un fo1te invito al viaggio, di eut d "lbb'.amo pur =re grati all'Olanda, non<!!!~ a co– lcro c.:>e banno &aputo ra_pi,::-e:sentarcela cos:. r,j vivo. GIORGIO CA...PRON'I (l) La poe.sfa di un'ep0ea,, Trad. e note di Donatella Manga.notti, Modena. L'ombra ridona al sole i solchi erbosi dei fasti: su la nuda aree l'ascesa Invano dai relitti del passato cercammo tra i ricordi un senso. fuori dal presidio del giorno che li tiene ancora e muoverà dagli occhi umani. Ora. con qµesti principi e----------------------------------------- con cuore - come confessa più avanti - ottimo e grande come una piazza. rimasto sempre così ad onta dell'abu- nuova· èel giorno celebra una vita di soli nomi. scopre al suolo i frusti di eretti. che frequenti \"0ti chiesero stabiU ai cieli. vertici superbi dei mortali. Non può sorgere augurio dai \'CStigi né canto dalla pol\'ere che in\'ochi ,·a:io e consueto il sole. Emblemi chini delle solitudini. di muto sfolgorio fervono i- lauri su last:ichi dh·elt.i. Di qui esteso al vinto mondo risuonò il malfermo passo della Fortuna scalpitante. lar\'a lucida a\'anti la quadriga sul giubilo. che lun&o la salita all'adito fallace de:l'eterno sospinge\·a il trionfo del Quirite. insigne d'o:o la palmata runica. tinto il \"Oìto di minio. emulo in terra. manifesta del dio sembianza Vi\'a. Sul fascino a\·errunco ,·inse il tempo. la sospesa corona. una dimessa \'OCe. freno dell'inno: il mesto monito a :iguardare indietro lo squal:ore imminente del ,·ero senza manto. A tergo dei fastigi su e5'pugnati regni s·arrO<'ca pe: altezze pallide il dominio p:ote:vo della cenere: una sola continua opera incolume va porgendo all'oblio U\·ide prede ed occupa to spazio ognora sgombro; come largo. sicuro. plumbeo drappo in più solenne. tacilumo rito il trofeo si dispiega delle Parche violente. i\la quali mura forti più di queste romane oppose l'uomo al freddo impeto? Un alito che spira su la vita nascente e la solle,·a è quello che perpetuo ci consuma. perché fragile in noi tro\·a sostegno: occulto. lento assalto. cui non archi trionfa!i resistono. né impe:i. e del nulla farà nuovo prodigio: come per i trionfi su le tenebre fu tessuta col sangue un'altra porpora. Dove caddero i regni , ma estoso rimane il piedistallo del.la sorte. che in frantumi riduce le speranze del durevole e copre di silenzio il cimento che sfida l'infinito e ll corso arresta un termine invisibile. Ergemmo sul dolore contro l'urto del tempo i monumenti dell'audacia e tentammo i ripari dalla morte con gli ostacoli offerti dalla morte. Su le rive terrene come voce lunga di oracoli segret i il Te\'ere. alto nei prischi sogni lid.io nume. di ,-erdi \·eli cinta ondosa chioma. pareva un destinato argine al tempo; ed è un'eco fluente sui riposi. ai deserti del sonno stanco limite. una corrente d'idoli caduti. Così della rapina assidua i fiumi, che scavano la via che li riporta all'elemento equoreo ci .rammentano il munnure. fl.gurano costanti ai gorghi della quiete informe il trarsi delle cose non !erme sotto il cielo. che pure le governo e volge al guado e !orse altrove le raccoglie intere se ,·ane ci occuparono la \;sta. so che altri ne avevano fat– to. e dei danni che la sua troppa espansione gli aveva recati. non ci si poteva certo aspettare un'oculata ammini– strazione dei beni familiari. quando gli fu dato e conces- so di disporne. Li assunse con una rendita accertata dai SCHEDA Evol11zione di LIVIO ROMANA * urbanistica * JANNATTONI sei agli ottomila scudi all'an- Era attesissimo il XXII vo- comunque, anche le rimanen- bida e la storia, salvo raris- lume in questione. Sì sareò– no e finì con l'interdizione. lume della monumentale ti aezioni aono state tutte sime ecc~-ioni.. deve ngi- be volentieTi a.sri!fito - pur Soltanto lo scioglimento di Storia di Roma pubblicata corredate di ampie appendici. stTare eventi esclusivamente non venendo meno alla un inconsulto e precipitoso dall'Istituto di Studi Romani comprensive di una parte negalivi. obiettività dei fatti - ad una contratto matrimoniale gli per i tipi del Cappelli. inte- critica e della bibliografia Da allora. quasi nulla è più fenna presa di posizione, e:a costato più di ventimila ramente dedicato alla Topo- Telativa. Ne ri.sulta una dotta cambiato, e, ieri come oggi. se non addirittura ad un scudi e quasi altrettanti quel- grafia e urbanistica di Roma. quanto diligente opera di riaulta valida l'inveuiva sca- dcci.rivo alto di accusa, con– la che lui stesso definisce Ed eccolo finalmente a no- compilazione. e non pouiamo gliata da d'Annunzio, ne Le tro i responsabili dei tre– una speculazione mal riuscita stra disposizione. in pu.liris- dar colpa a neuuno se la vergini delle rocce. contro i mendi colpi tnfeTti, oggi e sul grano, che per poco. non sima veste .con le sue 700 lunga gesta..-ione (c'è stata responsabili dello sterminio ieri, alla verde belle=a. al– gli costò. anche. un ~l po· di pagine di resto e relativi in- una guerra tra il praoeuo e d.i Villa Ludovi.ri. • Su i prati J"integritd topografica, all'ar– galera. Il matrimon10 con la dici • degli artisti • e • dei la re aliz::azione) h.a tolto ad stgnorili - e(i!i scriveva - monioso manto naturale di marchesa Adelaide Antici, e luoghi,,, con un apparato il- es.sa ogni mordente. qualsiasi dove nella primavera ante- una città dal volto quan:o un concordato. da lei stabilito lu.strativo di oltTe 170 tavole pr etesa •narrativa». riore le violette erano ap- mai suggestivo ed inegua– e praticamente amministrato. e la riprodu=ione, in allegato. Il palpito secolare dell'ahi- parse per l'ultima volta più gliabile. Avremmo pure ap– e la ?Onseguente inabilitazio- di cinque grandi piante di tato romano inizia con il nu- numerose dei fili d'erba. prezzato _ per quanto di– ne dt Monaldo. riuscirono a Roma. che fissano la fi.siono- eleo del Palatino. che si svi- biancheggiavano pozze di Tetramente ci comta e ci tappar la falla. nel corso di mia della città nei periodi luppa e a'accresce, seguendo calce. roueggiavano cumuli interessa - una maggiore quei quarant'anni. durante i più. significativi della sua le fortune civili e politiche. di mattoni. stridevano ruote conoscenza della leueratura quali il concordato prevede- esistenza. dall'evo antico fino a raggiungere la gran- di carri carichi di pie- inglese e americana .sull'ar- Declinando la luce roggie vibrano \"a la rateazione del debito e al 1949. dez::::adella città imperiale. tre, si alternavano le chia- gomento. e della migliore e effigiate alture. estremo lamPo degli interessi. E' uara ripagata l'attesa? Una topografia acquisita alla mate dei ma.uri e i gridi Tau- più recente bibliografia rela- che svetta gli alberi e nell'aris segna 1 00 avendo altro da fare. In gran parte sì. Diciamo sr.oria fin nei minimi detta- chi dei carrettieri. cresceva tiva alla attrezzatura feTTo- l'estinguersi dj labili colori: ormai più. ecco che il conte subito che la distribuzione gli. Lo steno dicasi del pe- Tapi.damente i' opera brutale viaria, ai tTasporti urbani il giorno si prepara a voli opachi. si dedica agli studi. raccoglie della materia, la stessa a-rti- riodo barbarico e medioevale. che doveva occupare : luoghi della Capitale. Sui raggi del tramonto ombre più larghe libri. nei limiti consentiticli colazione del tema. Tisultano al quale Cecchelli ha de~i- già per tanta erà sacri a.Ila Resta il fatto che il votu- stende la sera e il seno apre alle eel\'e dall'accorta moglie, scrive la boriose e complcss!,. forse cato. -. nel volume e all'm- Belle=:a e al SC>f?RO ».. Pagtno me .fi presentaoa come il più del Pc.latino: affiora la presenza ope.r! erudite e si occupa di a cau.sa della paterni~ d~l- fu'!" da es~o - _tutte le pro- che. olu! a teata~omare del difficile da realizzare della dell'abisso. l'errore del finito. politica. ~on at eggiamenti di l' O P€!a. equamente. r1par.t1ta pne eneri71e. Ne ~lcun a.ltro d_olore srncero dl ~n poeta. in1era collana storica. edita :\Ia il tempo che dissolve le memorie un codin1~0 pauroso. avver- ti:a , quauro auton_ - Fer• avrebbe potuto rivaleggiare nvest! _caratt.ere. dt p4:re~me con tanta cura dal beneme-- e nasconde la tuga nelle pietre so ad ogni progresso scienti· dmando Ca.stag,noh, Carlo con l.a competenza del com- artu_ahta.. po1che costituisce Tito latitut d' St d ' R . lascia un'orma che attesta altro principio. fico e _S;OCia_le. Naturalmente C~cchell!, Gu.stauo Gio?ann~- pian~o Giouannoni pet' qua'!- (unitamente alle al~re frasi Da parre ~m;.,. a.ui; °,m. Dei nost:j e,·enti esperto il cielo finsero Se la morte è recupero di \.;ta. tutto c10. sta pure in forma m, l\fano Zocca - ru-peltl- to T1guarda la Roma ponti- eh.e non sono state nportate) coscien.:a tre m perf! etta i marmi spa:!=i. Da tremanti specrhi la notte di quaggiù si.E. il \·ero auspicio modesta. andava tuttavia a vamente pe-r l'antichità cl.a.s'- fieia. dal Rinascimento al- un sanguinoso atto di acctua h ·r · po . m~ a. er11:-a- suscita b:onzi e campi la fontana di un'alba eh.e non scopra le rovine. collocarsi nel passi\·o. sempre sica. il Medioevo. il periodo l'Ottocento. Ma è ool nuovo contro le mostruositd di una :,e e 1 :°mpito 11~ nu.scito. deila ninfa che ri 5 10rò la set ~ . di un giorno nuovo che riscatti il nostro, nei limiti concessigli dalla che va dal Riruucimento al ciclo, iniziatosi dopo il 70. edilizia in continuo agguato e~ C?" st derando ,1 volume degli ardenti ca\'alli qua nd o 1 fi&h questo che opprime un gelido sopore. moglie arci!orestica. come 1870. la Capitale d'Italia. II con il trasfe-rimento della - come dicevamo - su quei md ~~mo co~! propedeutico di Leda. idoli alierni della luce lui stes..~ la defini. prof. Zocca ha curato inoltre Capitale a Roma, e tuttora in sentieri. della Bellezza e del a u~ opera l mfnOT mole. e dell'ombra. comparvero. divini ENZIO CETRANGOLO l\Ia ecco che nel 1832. vien « la revisione e l'aggiorna- violenta evoluzione (meglio Sogno. ~a a tempa ateaso. ~hl com- soccorsi alle battaglie dubitose. Coper 8 iro Cilento-Roma gennaio-marzo 1959. tuori con un opuscolo com m.~nto, ali~ luce degli s~di i1,tvoha!one. a giudicare dai . Ed e invec_e quesio il pe- : ett°' _omogenea. ertticamente precoci messaggeri di vittorie. prendente alcuni Dialoghettl pm recenti, del manoscnrro nsultatt), che la cronaca ur- riodo che, più d'ogni altro, gg ornata. L----------------------------------------- sulle mate-rie correnti. nei~ ùuciato dal Giovannoni »; bani.stica della città si fa tor- la.scia a desiderare nel vo- LMO JA..t."iNATrONl

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