la Fiera Letteraria - XIV - n. 10 - 8 marzo 1959

Domenica 8 marzo 1959 LA FIERA LETTERARIA Pag. 7 LETTERATURA •:os~nE D'.l:T.E ,., IT.ILII L~'EN'FANT'TEiiiiiBLE Unapoesia . . . . Art1st1 ro nan1 Taranto ~~:~.~~~,:~ 0 ~:1;:;: :-'1;.~ ~j~;;,:::' 0:0: :, .::~:: . • e rndustrrn ed1torrnle * :~il~~··:·u~-~=,,:~:·:~.;;~: ~~o;,d~~.d~U~,!°~::i~~.:: di Nunzio Cosso denza. La sua versatilità lo vrapposh alla cpos_U~hone•? porta a un invenzione dirot..- No: nove. lnc_red1bile: ~a * di GliGI.,/ELJIO PETllO,H Non è un fenomeno ·che abbia bisogno di essere troppo spiegato, quello che ha condotto o costretto le editoria moderne, in tutto il mondo, ad organizzarsi • come impresa industriale e, di conseguenza, a consi-– dere.re il libro come un prodotto il cui valore è misu· rebile soltanto con le sue commerciabilità. Considera– ta la struttura dei tempi, da questo punto di vista c'è poco da dire; non c'è altro che accettare questa situa– zione come un prodotto dell'evoluzione tecnice che, nel suo prodigioso strutturarsi lascia indietro i mez.z.i e le strutture della evoluzione spirituale. Verrebbe addirit– tura fatto, e questo punto, di pensare che se i mezzi tecnici comportano una vertiginose. evoluzione nella quale restano fuori gli elementi tradi2.ionali della cul– tura e delle letteratura, vuol dire che questi ultimi non hanno forze ed elementi sufficienti per adeguarsi ai tempi. Ma il discorso qui diviene troppo empio: avevamo cominciato a parlare della situai.ione dell'edL toria e del libro nella società attuale, e vorremmo so– lo esaminare la situazione dell 'intellettue.le , dello scrit– tore e della letteratura in rapporto ad essa. A voler semplicizz.are si potrebbe affermare che tutto ciò ha significato un inev.itebile divorzio tra la poesia e l'edi– toria; me anche se una tale aUe.rmazione contiene una certa v~rità, la cosa non è poi così semplice; anzi se tale fosse, si potrebbe considerare la situazione risolta, anche se non in modo soddisfacente. Le cose stanno in ben "altro modo: l'editore in pri– mo luogo non ammetterà mai che questo divorzio sia avvenuto e, enumerando la quantità di lavoro che esso svolge, vi proverà che la sua funzione è oggi molto accresciuta e si è adeguata ai tempi, cose. che, in un certo senso corrisponde e verità. D'altra parte lo scrit– tore ha troppo bisogno dell'editore. anche se presso di lui non ha più un posto definito. per non subire alme· no in parte i disagi della nuova situazione, per non essere spesso, magari involontariamente, indotto a pensare alle propria opera in funzione delle diverse esigenze dell'editor!a. Queste prime osservazioni non posso'lo già da sole farci intendere che è in atto un certo equivoco di cui non Ci interessa per il momento la soluzione di domani, ma ci interessa l'ambiguità odierna la quale. anche se comporta nei particole.ri certe eccezioni. sia da parte degli scrittori, sia da parte dell'editoria, non vuol dire che non sia ugualmente quella che è. Su questo pi.ano potTemmo ragionare molto sugli aspetti della situazione editoriale moderna e sulla si– tuazione dello scrittore in rapporto ad essa; ma illu– strando ;•ambiguità dell'equivoco di questo momento, non riusciremo mai a metterci fuori di esso, giacche conoscere una sitlMlzione non è ancora né risolverla né correggerla quando sia possibile. Se Ci mettiamo invece 8 guardare le cose da un punto di vista del tutto estraneo alla situazione come é i fatU ci appari– ranno sotto un altro aspetto: prima di tutto si è co– stretti a considerare che l'editoria come è ufficialmen– te da per tutto è una industria, e una cosa importan– te e di grande influenza; ma cosi com'è, anche se non di rado in qualche parte cerchi di non essere strappata del tutto dalle vecchie tradizioni sorpassate, non ha nulla a che fare con le opere letterarie che perseguo– no i loro qualsiasi scopi dei quali non uno, tino ad oggi e malgrado certe apparenze, coincide con gli in· teressi di une industria e di un commercio le cui ne– cessità economiche esigono un risultato che nessun . lav.oro letterario può soddisfa..e. Certo noi vediamo tutt'oggi che l'editore industria– lizzato, sia per ebitudine, sie per ma.ntenere un certo lustro intellettuale retaggio di tempi recenti ma pas– sati, sia per poter continuare ad a\·anzare beneme:en_– ze culturali d'un certo tipo ed utili in certe occa.s1oni, si volge anche allo scrittore anche se egli e pratica· mente al di fuori dei suoi inevitabili interessi fonda– mentali basati su una economia estranea alle possibi– lità della .poesia>. Ma anche questo ci conferma che egli non ha più nulla a che fare con essa. perchè deve concentrare le proprie forze e deve credere in tutti quei suoi roticalchi, in tutti quei suoi fumetti, nei suoi libri e grande successo extralettere.rio; se se ne sot– traesse, d'altra parte, finirebbe per non esistere. La conclusione è una sola: non ci resta che pensa– re che le figura ufficiale dell'editore come è, dovuta tresformarsi spinta dalle stesse esigenze delle vita at– tuale, è uo fatto dì cui non neghiamo l'importanza nel- ~~t~~e~ ~~~~i~a:aa! :f~e:~!~ee~:.n~r 3 !~ 8 p~:~:: necessitano !orme di n1pPQrto con lo stampatore: con l'organizzazione del libro, che non può trovare posto nell'editoria industriale. La forma editoil.iale che può ancora rispondere alle esigenze della « poesie • sta fuori çielrindustrializzei,ione, e possibile ancora attra· verso quelle forme editoriali, quelle figure di editon~ che conservano caratteri antichi e tradizionali nei quali, il necessario interesse pratico s1 svolge tutto fuori delle forme organizzati-ve della grande struttura moderna e. malgrado tutto, non può essere anteposto ed un certo qual amore al proprio lavoro per quello che rappresenta spiritualmente. al rapporto _u_.nano con lo scritiore e con la sua opera. alla cond1vis1one di quei disagi e di quelle rinunce che lo scri~tore ha accettato il giorno che ha scelto. quale mesttere, un lavoro che ha mille scopi. ma non può aver quello di mettersi in concorrenza ed alle pari con le grandi im· prese della grande organizza7ione. GUGLIELMO PETRONI '' '' '' • '' ti ,, BOOK CLUBS Lo oen1GU lntztatuio e ctato rea.Juza.to 1• lfaltO doQiJ A 11 IC' I 1,1 HHO 1 cw aderenti goonna de.1 5e1Z1Jf!:m.:1 oenet1c:1: oJ ♦ vengono tenuti &J corrente ae1 110n <1J rn~ilOr auo cesso alU1lverso I' IDVIO (T'BtUltt'I df'I nnth1l&rio men1111.– edn.n dai.Il • ,m,c, drl l:hrn •· OJ ♦ noow.u, • QUOUClllo, • ~ p,JS-.. l d.lbn del me– da loro richlll"Cti: e) :e.r:ì:~o i!°J:~e:~~i":c~::: d~ '!~ d•u!~ib~:~ mese- da loro acqobtatt: dJ • usutruJ.Sc::ono deJ ,jUVWO gratwto dJ ooosuleDsa u– braria ofte.rtQ dagli •Amie1 d,I l1hrn•: •J • rrw.soono d1 UDO9CODt.oSUll un'-""'nu ae.!J'a.bbonament.o • r1mte e (iomall dJ caratUN' lptt,,nrlo cl i GirsmPPE La mostra e Artisti Romani di oggi », che si è inaugurata con grande rilie\·o alla Galleria Taras dell'Ente Provinciale per il Turismo di Taranto - ricca di sessantadue artisti con comp!essive cen– toventi opere - costituisce la più amp;a e documentata rassegna romana. L'ultimo tentativo in grande, di una mostra degli artisti romani contemporanei. fatto re– centemente al Palazzo del!e Esposizioni di Roma. pur essendo abbastanza riuscito. non contava i migliori nomi che invece sono presenti a Taranto (non c·è Burri, come lamenta un pubblicista su un pe– riodico pugl:ese, ma un sacco vecchio da incorniciare si può anche trovare in loco). E sono parzial:ssime ·1e var:e • Ta– volozze Romane> che hanno preso la via del Settentrione, tanto frettolosamente al– lestite che a Torino. ,per salvare la fac– cia, han dovuto ricorrere a qualche colle– Z.:.onista subalpino. Come ho chiarito ne!la presentazione in Catalogo. g:i organizzatori abbiamo incluso artisti nati o formatisi o resi· denti da u,n certo tempo a Roma, cer– cando di dare una esempli!ìcazione Ca migliore possibile) delle varie tendenze, scegliendo i nomi p:ù rappresentativi. Se qualche nome notevole è assente. ciò è ac– caduto per la mancata adesione dell'arti– sta, che non si è reso conto della impor· tanza di queste manifestazioni e che Ta · ranto, dove e sviluppatissimo l'amore per l'arte e dove già esiste un intel:igente coeez.ion:smo. non e i\lassafra o va;guar– nera caropepe. Sarebbe stato senza dubbio in\•itante. per l'occasione. riservare una sala a Sci– pione. Barbieri. Colao e a qualche altro che della cosiddetta « scuola romana > so– no stati i pionieri; non sarebbe stato er– rato documentare l'importanta del mo– vimento di « Valori Plastici> con quadri dell'epoca di Morandi, Carrà e De Ch'.rico {Melli, come qualcuno finirà col docu– mentare, non c'entra). Ma tali presenze avrebbero dato a:1a manifestazione un carattere storic:stico, che invece - s'.n dal t!tolo - essa non intende avere. E pertanto una mostra va giudicata non · per quel!o che avrebbe potuto essere mo– dificando il programma. ma per ciò che vuol essere e che realmente è. Senza stare a ripetere quelli che sono i caratteri comuni ad almeno una parte della e scuola romana », e che non hanno nulla a che vedere con g!i e:emenli va– lidi esticamente di ogni singola persona– lità, diremo che la mostra di Taranto, grosso modo, vuole esemplif::care il lavoro delle tre ultime generazioni. naturalmen– te scegliendo, dei due trem:la artisti o sedicentf tali che operano a Roma, un certo numero (sessantadue) fra quelli che gli organizzatori hanno ritenuto più de– gni di nota. Ma un panorama del gene– re, pur sottostando a concessioni. espri– me sempre un punto di \'ista: quello di colui o di coloro che lo predispongono, scegliendo gH elementi compositivi, con più o meno giusto, con più o meno obiet– tività e giovandosi magari della sugge• stione dell'imperfetto. Ora, mentre gli artist: torinesi. vene– ziani, fiorentini (molto meno i milanesi e i napoletani) hanno caratteri comuni che li distinguono e quallficano, i romani non sono cosi uniti e riconoSC:b:li: a Roma agiscono influenze varie. covano e matu– rano esigenze disparate; Roma sente di essere un mondo \"-ariegato e p:eno d: contraddizioni tanto interne quanto de- ~C'JORTI."\O terminate dall'esterno. Astrattisti e neo– realisti, espressionisti e surrealisti. na· turalistl e informah. concretlsti e spazia– li, come tendenze ben configurate, non esistono; ed è anche per questo che la distinzione per generazioni ci sembra più feconda di utili osservazioni. Alla categoria .degli arLsli maturi pos• siamo assegnare pittori come De Chirico, Pirandello, l\1afai, Bartolini. Ceracchini, Donghì, Francalancia. Guidi. D"Aloisio. Trombadori: gruppo. è av':dente. che. se non ha dato molti nomi di primo piano, tuttavia ha portato il suo contributo ai movimenti artistici di mezzo seco:o circa. Giovani di vario talento sono indub– biamente gli scultori Assenza e Conti; i pittori Avenali, Boglino, Cagli, Casali Ricchi. Ciarrocchi. Consolazione. Corpo– ra, De AngeLs; gli scultori Fazzini. Gre– co (ambedue di fama mondiale) e Maz– zullo; i pittori Fantutti, Guttuso, i due Guz.zi. !\Iaccari, Mercucci, ::vi:elecchi; Omiccioli, Posabella, Salvatore, Purif:ca– to. Quaglia, Sarra. Starace, Stradone, Tamburi, Villoresi, Vuattolo e Ziveri. E' questa una bella schiera, anche se a!cun:ì dei componenti non sembra abbiano rag– giunto nell'arte loro l'eccellenza che si rich;ede a un art.:sta per annoverarlo fra quelli di primo piano. Ed eccoci ai giovanissimi: Apuleo, che \'a acqu:stando una maturità cromatiOO; la Bardi sempre più propria nella sua colorazione accentuata; la Bergami, che a una p:ttura informata sa dare un ca– lore di schietta fantasia; Cugurra, fedele al!a sua del:cata vena poetica: Macera, che va sempre più abbandonando il ve– dutismo per un dipingere essenziale: Tri– velloni, di un colore denso ed efficace; Vangelli. che ripete senza stancarsi alcu– ni suoi fortunati ma non recenti motivi; Virduz.z.o eiegante ed essenz;ate. oltre che sapiente tecn:camente. Xell'attua!e marasma estetico, mentre in molte mostre si fa a gara per confon– dere le carte e far appal'".re la s'.tuazione artistica ital:ana succube di ormai stan– t:e mode stran:ere, la rassegna di Ta– ranto, nella sua ob!ettiva varietà di nomi e di orientamenti. rispecch.:a con una certa fede!tà lo stato delle arti \·:sive in Italia; e perciò essa dovrebbe essere anche considerata come eventuale riferi– mento per quel che andrebbe fatto nelle mostre ufficiali per non cadere nell"inintel– ligente settar:smo. Ancora: una ~ mostra d; artisti romani di oggi » e, sia pure con delle lacune. una « mostra deg~i art:sti italiani dì oggi > e dei loro \-ar:o orientarsi fra le tendenze. le poetiche. le maniere che muovono o inquinano l'odierno mondo art:stico: an– che se tutto ciò, nel clima sereno e com– prensivo deU-c urbe>, sovente s: ammor– bidisce, subisce :1 fasc:no di un ideale guardare con distacco (dice il latino: sub spec_i.~ aeternita1i3) al!e cose degli uomini, qu!ncti all'arte che dell'uomo esprime - o dovrebbe esprimere - l'as– sillo di giungere a un'assolutezza, dando agli aspetti essenziali e metafisici del vi– vere un legame indissolubi:e. riassumen– doli nell'essenz.:.alità e i'.luminandol:. La mostra « Art:.sti Romani di Oggl > a Taranto, \·enuta sub:to dopo la brutta esemp'.i!icaz:one e:stratt:sta del Pretrr:o ::'-.larzotto. è s~r..-ita a riconciliare i taren• tin: con l'arte e potrebbe servire a d'.s:n– cantare quanti si affannano a predicare che dopo gl: astratti non c'è P:ù nulla (o il diluvio). GIUSEPPE SCIORTll\O ta. instancabile e gioiosa. vero:. nove colh uno s~ ~ a~– quantunque controllatissi- ti:_o. m tessuti_ leggenss1m1. ma: e la sua indipendenza. dt preferenza in organza sa– scortata da una cultura non tinata. Due o tre gonne al comune in una persona tan- modo di volani? Molte di to giovane e da un senso ar- piu. mag'.3~i ?ove. Queste tistico scintillante. l'induce sovrappos1z1om hanno del a sovvertire quelle che. pri- fiore: evocano nei colli più ma di lui. erano sembrate le nitidi, la camelia, o. quando regole fisse del gran gioco mirano _a~ effetti di. volubile della moda: e cioè ad anda- spumosita. la peonia. come re quasi sempre contro cor- in alcune rouche_a; ma dirE;i rente. a differenziarsi. non che, alla base d1 questo n– per partito preso: ma per un pete_rsi incantevolmente_ os– islinto incoercibile. ad esse- sess1vo. quantunque domma– re insieme l'enfant terrible. tissimo, più che una somi– l"enfant gaté. e lo sbarazzi- g]ianz.a visi~a sia ~a c~rca– no di genio. re il gusto d1 una vibrazione. Sbarazzino. ma sostenuto una ben composta frenesia da una disciplina di solito musicale da ~!ero_. ignorata dagli sbarazzini di In questi 1:11anch1immaco– tutti i tempi e di tutti I lati c:ontro 11_ne_~· e nella paesi. Infatti la matematica esorbitante ripet1z1one. tra– e la geometria sono alla ba- spare qualcosa del costume se di ogni suo capriccio in- secentesco spagnolo: e da venti\•o. ciò la regalità prevalente II suo schema o. se voglia- sulla civetteria: ci può esse– rne. il suo ordito essenziale. re anche qualcosa di bret.– ha. di volta in volta. la pre- tone: ma prepotentemente cisione di un sonetto: e se c'è Capucci. i suoi traslati contemplano E" da notare la regia della distanze inaudite. si può di- presentazione: i modelli ven– re che sono paragonabili ai gono di solito presentali per voli del poeta. gruppi. apparentati da un CAI 1 ITI Una spada aH,..Arcangelo, Signore, e a!l'uomo H suo destno. Ancora neg!S.occhi nostri, lampi d'ataviche rivolte, d'in!nmte van;tà sulla soglia che varcammo nudi al pudore· e in l~e tar<Lve. "Né per noi invano fu asilo agl Impuri it covo della belva, sotto cieli imm.iti cui voce era il vento; e le notL, furiose di mistero e di deserto, ebbero nome: castigo! Xé gl: Adamiti invano su rozzi altari con d:verse. sor::! bruciarono l'oUerla, se le mani sangue fraterno arrossa ai Ca:niti. E Tu non volgere, S:gnore, lo sguardo sull'umana Città ad ~ndagarvi i giusti. Forse dieci non sono: al grido tuo S:i alzerebbe coltre di sJen.z:o. N'l,-XZJO CO SU IO Dal .-ok,~ 6i proMlm• pubM1C&U10V. t... Cm.i ddf"O-f... ,!IJll'. QOC!lla hr.ca M ~-10 a ~ al cOIDUl.tO e-. o:-a • !Rampa pr~ l"ed.tOfe ~- ln questa collezione la do. motivo variato 10 ciascun minante geometrica e data abito: cosi_ questi. da! col!i dal quadrato: abiti formati 5?vrappost1. btanc~1_ss1m1. da grossi quadrati cuciti uno b1anco-co_nfett? su ab!t1 nen. ,_ ___________________ _, su l'altro, gonne composte metton~ m evidenza il collo- sima. _semitrasparente. un: Il ·r t f t . t da una teoria di quadrati. in mantelh_n~. oppure sostenuto palpabile. viene usata per gli maOJ es O U UrlS a modo che, prr>iettate su un d~ sottil~ bretelle. opcpure abiti d"impegno, cockteil e piano. potrebbero sembrare disposto mtorno alla s olla- pranzo. . _ . (eO'nlinaa ~ pai-1.n.a 8) un gigantesco foglio strap. tura quadrata. Qualche tumca dt un btan- tent.ati\·o forsennato di vo– pato da un infantile quader- Quanto all"indipendenza co puro. come pura è la li- ler.... ecc. .. •. (allude alle no di aritmetica: mantelli sovrana e_ insieme insole~te nea diritta leggermente sva- battaglie letterarie, su La che. per rispettare questa di Ca_pucc1, al suo so\:vertir_e sata. _sa~erdotale, su gonn_e Cronaca Bizantina pe:- po– esigenza geometrica. rinun- quelli_ che er~o st~h ~onsi- st~ett1ss1me. nere_: e merav~- polarizzare Carducci e lan– ciano al giro del collo e. ap- derat1 i punti cardmal1 del- gha che questo rigore archi- ci.are d'A.ruiunz.:o). Per lo poggiati sulla spalla, riduca-: !~ creazione sarto_riale, rii>e: tettonico _sia sostenuto. im: Scarfoglio resta\-a il SUQ no la lunghezza ai tre quarti bruno che non s1 tratt_a _d_1pone~d?si. a_ U? tess~to di Gabriele: per noi :-estano o ai sette otta\·i. sovrappo- voluta stra\·aganz.a. Anzt s1 e per se md1se1plmato. nbelle. Marinetti e il FuturUmo due nendosi alla go1:na. Ovu~- nel_ vero affermando che se com'e ~•organza.. . nomi in un sogno ideale di que. allo scop.., dt mettere m eglt dovesse sott~tare a un Fra i complet~. sempre tn giovinezza. e Giud;catelo co– e\·idenza questo rigore h- modul~ prestabiltto: . forse lana _Hascher •. e stato ~p- me volete>. conlinua Scar– neare. spiccanti impunture non glt sarebbe poss1b1le la- pl~ud1to un giaccone .beige foglio riferendosi a d·An· fatte a mano. spesso addi- vorare. _ . chiaro co:1 ~ta balza di gra- nunzio. e esaltatelo O con– rittura sbalzate. che -danno Ebbe a dire una vo!ta G1- ~ante a ngh1!1e che sf~mano dannatelo: voi non potete all'abito l'aria un po' inçe- de: e Il_ tale~to [a ciò che 11 marrone h!1o. al beige; la disconvenire che egli r::em– nua d"un disegno compia- \"U?le; il_ genio _fa quel che stess~ ba_l~ hmtla la g~nna. pie della. sua personalità ciuto. . ~uo >; e mdubb1a!11ente n~l- Gh_ abiti da sera mentano esuberante tutto il mondo Come 11 prestigiatore che I _e7tro di Capucc1 la gema- un ?1scorso a parte.. . della poesia. del romanzo. sovrappone. alla sorpresa lita prevale sul _talento. . ~ a~c~st3:'11~nt~ d1 colon del teatro, tutta insomma la suscit~ta nel pubbli~.o dal Qualche esem~to de~a PC?- piu t1p1co e il viola col_ tur. letteratura moderna. dall"I- suo gtuoco. quella p1u sba- rompente e rivoluz1onana chese; ma la tavolozza di Ca. t.alia alla . 1 d. lorditiva ancora di mostrare maniera di Roberto Capucci. pucci. oltre a contemplare i ,-a da Pa~ cf: scan ma– il trucco (tanto egli sa che Lo chiffon ad esempio, che, bianchi i? i neri trattati con Co . 1 il -appo_~~– nessuno potrà avere la sua trad~zionalmente. s_iamo_abi- una _C?Pul~nz.a_ spa_gnolesc~. dell/~~~: er::;: 1 im,--i.~ prodigiosa destrezza). Ro- tuat1 a vedere fluire libero pred1ltge I toni albicocca f1- . . il dg _ berto Capucci aggiun~e al!a negli abiti _da_pomeriggio e no al t~nero color_ cipria. il =~~~p~!ua r:~oo~._.tlr- ~:r:i~sa :~1nacol~~1~f:~~ ~iJ~:~:q~~~n~~:1:>e nf~ ve~~~e! r~::uJ:ahr=~ tà uno dei Genii P,iù ~o~ili puntigliosa, insistita, spirito. sua incomparabile- morbi- dito a soli venti anni, nel che abbia a~-uto 1 uman.:tà, sa del tracciato percorso per dezza, viene sostenuto. co- 1950. Ha poi esposto in tutta non sempre egna'. arrivare a una determinata stretto. ridotto all'obbedien- Europa; disegna anche mo- e Avevamo vegliato tutta composizione. za di una linea priva di di- delli di pellicce: nel 1957, a la _no~te... >. _SL.._ Sono pa.s- c Semplicissimo: si fa co- \·ersivi: così in un modello New York. ebbE: luogo la ~h cmqu~_t annt! ... Ed o~. sì>: sembra voler dire, in- bianco. con gonna a pieghe. prima presentazione delle i superst:u .. onorando 11 dicando con rilievi tubolari. giacchino corto blusa rica- sue pellicce. Il successo fu Maestro, veglieranno la not– con le cuciture. e talvolta mala in perline e argento. enorme. te dal_ 19 _al 20 ~e~br~o. addirittura con i suoi qua- 11 pizzo - nero su bianco - Una carriera in piena asce- notte in cui. a Pangi. cm– drati sollevati al modo ma- si vede qui lavorato come da sa. Ogni stagione lo trova quant'anni or sono. la t~po– telassé (come nella parte in- mattina. E sono una trovata più alacre. più smagliante. grafia del <Figaro> parto– feriore della giacca d'un tait- i tailleurs di chi!fon stampa- più originale. E più invidia- ri\·a rEvento Futurista. e ne leur turchese): ma e un far ti. Viceversa la lana - ma to. Ciò che non cambia e la dava l'annunClo al mondo. così. che simile a quello del si tratta delle più preziose sua riser-Yatezz.a. Il :\1aestro si farà \"i\·o. p:estigiatore. ha della ma- edizione Hascer - leggeris- YA~ESSA FRAKCESCO CA.."°GrLLLO BICORDO Dl GINO FlJNAlOLI (Continua da pag. 3) prattutto per merito suo. an- immortale dell"opera civiliz-, di critica integrale nel cam- rito la convinzione dell'~ter- toio. il suo studio zeppi di adesione alla semplicità con• - che per la letteratura latina zatrice e affratellatrice del- po degli studi di letteratura nità della tradizione cinte e manoscritti. di appunti, di sapevole. solida e cordiale ca (per cui a priori tulle 1~ s'impone\·a il criterio di un l'Urbe e a farsi quindi. per latina: l'edizione critica di culturale di Roma, profonda- lettere tutti inerenti alla della terra natia! La conclu– opere della letteratura di riesame ab imis. che. facen- invincibile \·ocazione. pala- tutto Virgilio: i profili della mente innervatasi nelle ste> grande impresa ch"egli ave- sione della passeggiata era Roma eranq co~sider~te pe-- do giustizia di tutti i sof- dino di un'assidua e sicura letteratura Ialina e della sto- se linee maestre della civiltà \"3 a\•viata; la versione del quasi immutabilmente un dissequa imitazione d1 opere focanti preconcetti di mar- rl\·endicazione della ci\"iltà ria della filologia: il formi- cristiana. pro Archia. da lui compiuta bicchiere di buon , -i.no be\·u. della letteratura ellenica). e-a romantica o posith•istica. latina. uno dei suoi meriti dabile volume Esegesi. virgi- La ulteriore permanenza per la collana delle traduzto.. to in un"osteria di campagna. queffattegglamento che la ne rh·endicasse i valori e> più indiscutibili e più fertili liana antica, che dava ordine nella carducciana e classica ni di tutto il corpus cicero- in un clima di oraziana sag– cultura classica tede:ca ere- senziali e inconfondibili. al- di risultati. Proprio dalla a tutti gl'intricatissimi pro- Bologna (nella città ancora niano. progettata anch·essa gezz.a. di umano colore in cui àitava. esasperandolo. da!- la luce di una più matura terra che fin da~li aloori del blemi della letteratura sco- sagomata dallo spirito del dal Centro. era già pronta lì. si an-ertiva spontaneamen– la grande rivolta ron:1anh: coscienza storica ed estetica. romanticismo era stata la Iastica virgiliana. traendone grande poeta e critico, di sul la\·olo presso cui egli si te. senza sforzo. l'ascendenza ca. cominciava ad incrmarst Xon debbo mutare una vir- ).lecca della ri\·olta antiro- occasione ad offrirci nuovi cui egli nella sua prosa sem- ero. indugiato fin a venti- di secoli della più alta ci,·il– al soffio di un più maturo gola a quello che scrissi. in mana. dell'indiscriminata so. illuminanti capitoli di storia bra\•a perpeiuare il timbro. quattr·ore prima della morte! Là. L'interlocutore, in quel storicismo: nel !rattemP? ben più lieta occasione. qual. pra\·alutazione della civiltà della cultura: e furono infine irrobustendolo ancor più con Ben più lungo discorso cerchio magico di parole e proprio in Italia. col ~ov!- tro anni fa. nella premessa greca di fronte alla cidltà grinnumerevoli studi minori l'esperienza filtrata da un occorrerebbe fare della sua d'idee. rice,·e\·a l'impressio– mento crociano e c1:n mdi- al volume degli e Studi in latina. egli 1 m·ece aveva di critica testuale. di critica Sallustio e da un Tacito. e umanità. che ri\·elava il se- ne di esser tornato miracolo.. rizzi ad esso paralleli O com.. onor e di Gino Funaioli>: tratto il lievito per la riva- delle fonti. di esegesi dei te- ai cui sembra\·a risuscitare greto della felicità e acutez.. samente nell'atmosfera più plementari. pur se no11;? 0 • e Questo figlio della Tosca- lutazione della civiltà fin al- sti. di \·alutazione storica ed naturalmente lo spirito. il za con cui egli aveva saputo genuina del cenacolo carduc- tati di pari coerenza _eritrea. na. che dalla sua terra a\·e- lora bersagliata. Tanti altri estetica. che furono raccolti tono. i modi. il fascino nella rivelare l'humanitas latina, ciano o pascoliano. nello spi– si cominciava a p~o!1lare la \"8 succhiato la linfa del più suoi miopi connazionali dal nei tre volumi degli Stitdi di schietta semplicità dei co- 11tesoro più alto della civil- rito p,iù puro della terza Ita– reaz_ione _ al pos1hnsmo e. vigoroso umanesimo. a\·e\·a soggiorno in Germania ave- letreraturo antica, costituen- stumi._ nella p1;1re2.za_ incis1,·a tà di Roma. Quelli che_ han. lia. ~pe_rta al!e più ,·l\·e cor– nell ambito ~ e 1 ~ a cultura saputo contemplare e senti- vano ricevuto solo !"impulso ti una summa di quanto di e sapida dell eloquio. nelle no avuto la fortuna dt una renh d1 pensiero. ma col so-– classica. il npud 1 ? del pre- re la Germania non solo co- ad accodarsi pecorescamente più profondo e di più dure- forme schi\-·e e quasi aggres- confidente dimestichezza con stegno della sua tradizione dom~io d~lla. ~lenza ge:- me l'Eden dei seminari filo- ai \•ieti preconcetti d'età ro- volmente proficuo si può fi> sivamente _sincere. in quel lui come potranno dimenti- più schietta. Quando quel mantca. _liom~m come 1 ! logici e del perfezionamento mantica e ad esasperare un sare nello studio della civiltà ~enudare 10_poche battute care le ore trascorse col vo_Ito di ~ileno buono s"illu– Fraccarol_1 e 11 Romagnoh delle attitudini più tecniche, chiuso tecnicismo filologico. letteraria di Roma: nessuno l an_1mo_?ell"10terloc~to!e, e Maestro quand'egli era più nun_ava d1 un sorriso che gli aveva~o impugnato ? sta va- ma anche e soprattutto come che d'altronde non giustifi- degli autori maggiori vi è apnrghs1 se lo g1ud1ca\·a propenso agli abbandoni apr_iva la bocca fino agli an– no affilando le armi ~r la la terra di Goethe e di Hoel- ca\·a in loro alcuna presa di dimenticato. di tutti si pro- degno, chiudersi in un'ango.. amichevoli? Anzitutto biser goti e gli occhi penetranti ti r~bellione (ma l'urto 5 ! pro- derlin. la terra in cui gli posizione sulle più grosse (ila una visione di stimolante Iosa ritrosia . se ne intuiva gnava essere buoni cammi- fiss~\·ano nel ~rillio dell"a:– f1lav~ nel campo degh st l!- ideaJi della classicità erano questioni d'indole storico- onginalìt3.. la dappocaggine). la dimora natori. capaci di reggere a guz1a mentre il CaPo si g1- di di greco: la. cultura latii assurti a religione per molti culturale: egli im·ece - e Di pan passo con questa nella B?logna ancora resp~- quel suo passo uguale e ro- ra\·a quasi a cogliere l"int_er– na sembra\a 1:-s~gnr~l'ne degfi spiriti migliori. la ter- qui e 11segno più sicuro del- sorprendente fioritura di la- rante 1 aura del Carducci. busto. Tema occasionale del- locutore nella ~rospett1\·a t?rpore _d~ten:ima O ~- ~- ra intimamente divorata dal.. la sua superiore tempra di vori oere perenniora la sor- del ..Pascoli. dell"Albini gli le conversazioni erano ricor- 0~ permettesse di_sc_~tarl? ~,romamta. dei T~d~sc t) · -! la magia del Sud. dal Drang ingegno - ave\·a tratto l"im- te volle che il suo m~gistero dette slancio ancora più fer- di ed esperienze degli anni P!U a nudo, ~yverll!"''l il bn- 1~.Germ3:ma _uommi ~o~:~- \·erso la ci\·iltà dei paesi del pulso a vedere più alto e più universitario si svolgesse v1do al culto della classi~ità lontani: ma la loro scelta Vldo dell~ _piu_mag1ca extra: Wilamo'"'."itz.• 1~ Leo. 11 1 1 sole. Quel1'intuizione l'a\·eva grande. ad adeguarsi ad una nelle sedi più acconce alla perenne. E da ulhmo fu l ab. cadeva istintivamente. senza temporalità. h sembra\·a di cheler: 11 No . e~ ~o or~ sorretto facendogli delibare sintesi d'ampio respiro. in maturazione delle sue capa- braccio trionfale di Roma. il un disegno preordinato. fra aver compiuto il miracolo e~~\~~ore :o~~c~~~~~~e la 1_succ_himi~liori dell'agguar- C';Ji _i contras~i t~~to. fas_t1- c1tà e _alla fecondit3 de! serr.1e ritorno del figlio at1:a ~ra~ quelli c~e avessero un signi- d'esser balza t o addietro nel P ·ra d' 0 svecchia- nto fllolog1smo tedesco. non d1os1 quanto 10ut1h sappia- ch'egli andava infat1cab1l- madre. Quando ragioni d1 ficato di carattere un versale. tempo per secoli. per mil– necessi 0 . 1 unto decisi\·o facendogli mai smarrire la nlissero e per com·erso si de- mente spargendo. Messina, salute e di famiglia lo indus.. che grondassero di storica lenni. e di tro\·arli a com·er- ;~~:t~~~il;~!~~•: pi;:~;~~ i:;;~ 0 i: n Ua•:;~~: drn ~;i : ~!i~·~-~~ill~~~ic'!\"" 3 ;,f•d::i,: l~~~"fn~::!;t.~r; ~~~ ... n.W~}l~n~: 11~.;':~~ n•~~:;;~~~:·· ~-~f;:.' :~~; ~ ·~!f 0 ~~;~;:::~: tutta toscana. si fece inter- sotto_sta~a a tanta ~rfe~io- E furono i Gramm_aticae att1v1ta d1 Maestro. che ha studJ giov~mh _10 -~ut s1 s~e~- qualcosa. Tuttavia questa le- positario di tutta la cultura prete si da riuscir a susci- 11:e«;cmca. facen?ogh 3V\ e:- Romanae fragmenta. I opera trionfato nel numero ecce- se~ otta!1t anni ~1a comp1ut1. zione perenne scaturl\·a più squisitamente nostra fos- t · he negli studi di la- Ure il profondo impulso spi- monumentale che dette for- zionale di discepoli assurti eglt pero era rimasto stret- inavvertitamente dalla piega tf~~ ~~c uguale rinno\·amen- rituale d_el magistero dei do. ma defmiliva a tutto un ca- alla cattedra universitaria. tamente e attiva_mente lega- che il discorso prendeva per ~~t~:l~~:e i~~,i~\u~ro,~!ror~ to. ma senza quegli strappi c~nti m_1glior~- c1:me i gl~- p1tolo fondamentale. della ~ Si_cilia bell_a. e lumino~a. to al !e';V~re d1 opere_ che suo naturale sviluppo. non come tante vol . . e quelle fratture di cui gli ncs1 01oscun d1 Bonn. il letteratura latma. a tutta la m cui la trad1Z1one classica contraddistmgue la capitale era mai \·oluta. non si palu- con gi il t B\ e\ a fc1:tto studi di greco ebbero a sof- Bu~bele! ~ lo Usener. pres- c?rnice s~essa_ entro I~ quale non è nom~ vario se!lza sog- nel ~ampo _degli studi. dava mai di intenzlonalità e pareg:g~:~~e e sae%.°::a_ e-~: L'adesione. aJ J::wok t:Ju0 1ta.J11,no t uoe.na e ~raiw;a • 13 frire da noi per lungo tem- so I quah ~ era ~dd~trato. sera avviato 11su~_snluppo: ge~to. ma _e a~co:a. l_mf~ 0e _Vicep~s1_dente _de! Centro p~santezza catte~ratica. Lo retto dalla \"en:razio~ ·che eUettus&con l'acQUlsto dJ uo clih"' de.I me.se •. tJ b po. La missione della __sua _Tale md1!11e.nt1~ab1le_es~ e furon_o s~cc~n•amente _1 nu~re_ tutti _gh spmti m1gl~o- di studi c1cer?n1~m. _aveva \·ieta\'.a lo scoppiettio delle lo circonda,·a d"o . earte. ~l~t: 0 de~~ 1e,~~~ 0 ~~~!::!e!; ';~ov. 1 li~oc~d m:!n.o gente. quella di conciliare nenza cost1tu1 dora m poi poderosi articoli su Sallusho rt. alimento col suo entusia- ?et~ato le basi d1 un opera arguzie. delle battute. delle dall"autorità eh gru P . Rj,eh, ed.eu aefl.20 uni,eanc ct.etLaglwto progTom~ e tcMdo fatti\·amente e armonica: il saldo fon~ame'!to di qu~I- e S~e~onio nell_a _Realency· smo l'opera e l'esemp1_0 d~l insigne da lui or~an~z~ta icastich_e nc<?struz~oni di fi- dal suo nome (ij i~~~~~~ d.i ad.estone 09 u Amici ·del Libro viaU d.elu MU!zil, 2 RcmD mente rantico col nuovo. st la_ penetraz~one_ 1mparegg1a: cl_opad1e._mod~lh dt ~ome sa- :\laestro, t_enn~ a _battes1~0 11 P~_to p~r punto. I ed1z1on~ g~re_. d1 part1colan. di situa- all'estero fra quelli de li L----------•_•_•_•_•_•_•_:_•_•_•_:_~_:_•_-_~:~I realizza\·a anche neU' opera bile della c1v1l_ta romana cui p~enza f1l?l?g1ca e 1r:ipecca- su? slanc!o dt ne~umaz1on_e c1:ttca di tutte le opere_ d! 2.1_0~11: di ~uesta calda urna- studiosi italiani). 0 i ng n _ sua. che non ripudia\la. an: tutta la ?0:5tenore opera su~ bile erud1z10ne storica. Po- d~i .\·alo~ sup~em1 della Cl- C!cerone,_ alla quale _stud1os1 mtà che s1 ~aceva luce come assisteremmo allo gg ~ 11111111111 11 m 11111111111111111111111 0 . 1 zi approfondiva I metodi s"informera. La lezione dt tessero agevolmente me- viltà latma. gli dette quella d1 tutto 11 mondo s1 appre- lo spiccio dt una larga \tena che la dema O • scempio GIOR:"i!ALE Arttsllco t..ettera L,•r~RMAT Rl,t ~rrispon- l della più sana e rivelatrice humonitas offertagli dalla grarsi con una trascendente sicurezza che solo il consen- stano a collaborare. E di nes. l'elemento più affascinante sta facendo ~ ~la a: _pot~r:e r o cerca nuovi scr,ttorL mu- denti. co~abora 0 : 1 • propa-_ filologia e insieme se ne fa+ dgorosa tradizione classica \·1sione critica: il saggio so può determinare. La per. suno come di lui si può dire era anzi un fondo di sana, namenti scol ~~ ~lOSd nll or 1• siclstL pittori. et oeo laureat· gao d st1 rter~~os~ 0 ;u:1qu; 8 { ceva strumento per un'ap... di q_uella Renania che e ;;.c. L'oltrelomba nell'c Eneide> manenza nell'L"niversità Cat. ch'è morto sulla breccia: su- casalinga ingenuità che n. si della nost:: icill e ~ b~- amboseSSi: Scrivere· Approdc ! Express, aR,~a:.._ 0 3 e, j passionata analisi di \·alori tentl~a f~glia. dt ~orna lo di Virgilio, che gett? I~ ~on- tolica di :\Iila~.o fece mal~- bito_ dopo la sua _scomp~a, portava in primo piano la viltà. m enana Cl- del Sud, Luoeo Teatro Nuo • __________ l, umani e poe ici. Cosi, so- porto a rimeditare 11 valore <lamenta del nuovo indirizzo rare sempre p1u nel suo sp1- abbiamo trovato 11suo scnt.. saldezza della mai smentita ETl'ORE PARATORE vo, 29, NapolL ,_

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