la Fiera Letteraria - XIV - n. 8 - 22 febbraio 1959

Pag. (; L\ FIERA. LETTERARIA Domenica 22 febbraio 1959 DAL PALAZZO D CALE ALL' ì\'lYcRSITA, DALLE CE A;\'E AL COLLE DEl CAPPCCCli\l CARO AL PA COLI * URBINO: centrovivod'arte di cultura ALL'INIZIO DEL RINNOVAMENTO * L' niver-ità non è p1u soltanto una bandiera da sven– tolare. è il cuore che batte e dà vita. sono i nostri stu– denti che portano in questa terra che slitta vcr o il dormi– veglia la parte delle speranze e delle ambizioni umane * di C-IHLO 110 Carlo Bo Delle due Università !:bere delle Mar– che, oggi - dopo fa recente statizzazio– ne di Camer!no - è rimasta solo la nostra. Potremmo anzi dire che è runi• ,aa università libera di tutta IUtalia. visto il carattere del tutto particolare dell'Università Cattolica di Milano e di quella Commel"C:ale Bocconi P lasdan– do da parte tutti gli aJ.tri istituti mino– Ti sorti in questo dopoguerra che non possono quindi vantare titoli di anzia– nità o di L'"ad:z.ione ruustre. Oggi. dun– que, a sopportare questa curiosa e i~– decifrabile definizione d'Università Li– bera è soltanto Urbino e naturalmente ciò non ci tu,ba minimamente, anzi ci restituisce un certo colore dì gloria il riferimento alla libertà ma nessuna li– bertà è stata mai cosi vincolata e con– dizionata, al punto da perdere ogni trac– cia della sua essenza. A costo di ripetermi ancora una volta, credo di dover chiedere a chi presiede dall'alto Je sorti della nostra scuola su– periore di guardare con costante sim– patia, con larga intelligenza delle nostre difficoltà istituti liberi come è il nostro che rendono allo Stato un servizio. sfor– zandosi di non cedere al rigore dei tem– pi, sopratutto cercando di dare un'anima a questi corpi stanchi e abusati. Un tempo università di piccole sedi, remote, peri!eriche assolvevano un com: pito puramente suss!diario delle grandi università. Era. si, un titolo d'onore il poter fornire alle altre università schie– re di giovani professori che da noi ave– vano fatto le prime armi ma tale avv:– lCendamento consentiva urta maggior tranquillità per quello che era .l'imme· diato futuro. I professori di solito era– no soltanto :ncaricati, raramente un giovane passava allo straordinario nella stessa sede, quelle poche volte si tratta– va di una dimora rapidissima: con . una immagine, si diceva che queste un1ver• sità erano dei trampolini di lancio ed era giusto. Oggi a questo compito se ne sono aggiunti alt.ri, tali da mutar~ - almeno per ciò che riguarda la fìs;on~– mia stessa dell'istitu1o -strutture capi– tali. Non si passa più da Urbino, si \'le– ne ,per restarci. si chiede. anzi .si fanno 1=,.emure perché si ch..:amino dei profes: sori cli ruolo che -non hanno fatto da_ n~1 nessun tirocinio. Non che la co.s.a ci d~· spiaccia, al contrario e: onora: è un ai• tro ri00'Tl05cimento ma non devo ag• g:ungere quali oneri comporti un tale mutamento di. regime. A poco a poco abbiamo riempito queste mura che per molti anni erano rimaste simboliche, un punto di r:ferimento, !n parole povere siamo pas~ti d•eià.. intorno al gruppo dei giovani, dei gio\·aniss:mi che bat- tono alle porte delle nostre facoltà c'è ormai un gruppo di insegnanti che con sidera Urbino come qualcosa di dura– turo, non più come un punto di passag– gio e questo signì!icà prima di tutto continuità di lavoro. a!fermazione d: nuo ·ve iniziative. insomma la creazione di un nuovo clima che v1ene ad arricchire e a perfezionare il primo che era di rot• tura. di presentazione. Non so se questo secondo periodo della nostra vita uni– versitaria che. dopo breve interruzione. riprende il cammino or:ginario segnato dal nosiro indimenticabiie Rettore, prof Canzio Ricci, darà frutti altrettanto ap• pariscenti e suggestivi: ciò che so è che i miei colleghi ed io nutriamo le stesse ambiz.ioni, lo stesso desiderio di fare cose non provvisorie, non offerte alla prima violenza del tempo. l\Ia basta la volontà. bastano l'ambizione e l'orgo– glio d'imprimere un altro corso di vita? Le :niziative, oggi più che mai, hanno bisogno di essere incoraggiate e soste· nute. Se il primo elemento di co~truzio– ne è servHo dalle ~eggi economiche. non c'è buona volontà che tenga. non ci so– no orgogli che si salvino dalla stanchez· za e dalla paura dell'inerzia. Ora è inu– tile pensare di met1erci in concorrenza con le università statali. il contributo che in base alla legge Ermini ci viene concesso è irrisorio. non basta a retri– buire un professore incaricato. E' pur vero che ci vengono anno per anno as– segnati dei contributi straordinari ma è anche vero che se le promesse supe– rcmo per!ino le nostre speranze, la loro realiz::zazione resta sempre difficile, qua– si impossibile. Le nostre necessità sono molte: per averne un'idea e anche per cogliere l'abisso che ci divide dalle uni– versità statali, basterà d:re che con il nostro bilancio dobbiamo fare fronte a tutto e quando ,si sono pagati gli stipen• di dei professori e degli impiegati di am· ministrazione abbi'amo toccato il fondo. La situazione è paradossale, in quanto flml\·ersità che è detta libera fa un ser– ,izio per lo Stato come le altre, ì pro• fessori diventano di ruolo attraverso un concorso nazionale, i nostri titoli hanno lo stesso valore degli altri: in parole po\·ere, · siamo dei servitori dello Stato che un ente privato ricompensa. Nel no– stro caso, che pure non ha mai presen- 1ato i sintomi d: gravità di Camerino. tutta questa parte che viene assorbita per il funzionamento regolare potrebbE: essere destinata all'arricch.'mento degli istituti, al potenziamento deHa biblio– teca. alla fondazione di collegi univer– sitari, ecc. Tutte cose che pet forza mag– giore vengono in un secondo piano del– la nostra realtà e questo lo dico sopra– tutto ai nostri studenti e ai loro rap– presentanti pert."llè si rendano conto del– le difficoltà in cui ci d!battiamo e della vanità o. se vogliono. deHa fragilità dei nostri sforzi. Urb:Tlo. d·altra parte, si presterebbe come poche altr-e sedi a di• venire una città universitaria modello. almeno per Je facoltà di tipo umanisti– co. Non si sa quale senso abbia un·uni– versità posta in una grande città, si vede invece assai bene quale potrebbe averlo qui dove esistono tutte le premes– se di una larga. cordiale collaborazione tra studenti e professori. Noi abbiamo sempre cercato di favorire. di promuo– vere questo carattere di unione, di scam· b:o. i nsomma di «formazione• a carat• tere essenz.ia- lmente umano e se molte volte sia mo stati bloccati sulrorlo di nuove iniziative è perchè anche una cosa del genere vive a stretto confronto con la realtà. Sono diversi anni che ho l'onore di reggere questo Studio e nel corso delle alterne \•icende mi sollo sempre trovato di fronte a questi gravi problemi di na– tura economica. Ho con una buona dose di coragg:o. con quel tanto di piglio .,.pregiudicato i!ndispensabile in queste Jaccende, deciso di restaurare la sede dell'Università e chi ricorda il vecchio palazzo sa che bisogna stentare molto per ,:avere davanti agli occhi H quadro ,·ecchio. le aule povere. gli istituti che rasentavano lo stato d·abbandono. In un certo senso disponiamo oggi di un altro edificio. non solo ampliato ma funziona– le e, ciò nonostante, non siamo che allo in:zio del nostro cammino di rinnova– mento. Ora se misuriamo i dati della spesa e li confrontiamo con quello che ci resta da fare, confessiamo tii provare un senso di scoraggiamento e di incer– tezza, siamo portati a chiederci: è stata solo presunzione da parte nostra? V.a• le\·a la pena di fare tanL sfoni, rende– re incerto il domani? E· proprio della natura umana subire questi contraccol· pi ma devo aggiungere che la nostra po• sizione è resa più c!ifficile dal senso dt solitudine che ci accompagna. Alla fine non è solo per la nostra Uni– versità che ci battiamo con le nostre deboli forze e con la fantasia. è per que• sta bellissima e segreta città di Urbino. L'Università non è più soltanto una ban– diera da sventolare. è il cuore che bat– te e dà vita, sono i nostri studenti che portano in questa terra che slitta ver– so il dormiveglia la parte delle speran– ze e delle ambizioni umane. C.-\RLO BO * Urbino. come centro artistico e culturale. è tra i più apprezzati e visitati. non soltanto per le architetture rinascimentali e per i ricordi storici e letterari che si legano all"antira città dei _\Iontefeltro. di Bramante e di Raffaello. ma anche perché rappresenta un centro preci•o e importante della nostra cultura contemporanea. uno dei pochi che nella geografia non so– lamente nazionale rappresentano un luogo d"incontro e d-intere~si culturali di primo piano * ,li ELIO FILIPPO _,ccnoccA Carlo Bo e un rruppo di doce 11! dello Studio Crblnatc. Da s-nistra: Scc,·ola )Jariottl. Bruno Gentili, il Rettore )lacnJfico, )larlo Petrucciani, Arturo ::uassolo, Sino Samm:a.rtano, Leone Traverso, Gloyannl Forni voit!a~~~7; :i~~I~ .. ~Ìt:o~oe q~!~ 1:!~~o. 0 [! 0 ',_~c: :l,,~:s~al~:i° p~~~ :~ i ~~~i~n~: ~r~~~~r~~:- ~I ::;:,~~ftf:a ,:~l:Jtt ~:n: 0 ~ 1 e1f! ui i nomi di due strade. due viJcolo di seta che traJpare una natura che qui pnmegg1a,più. antiche Unirt'rntd: italiane. t•icoli. che aDfuiscono una di da una finestra, la natura cht e impone toni. riflessi. colori, 11 ., garbato mntsto .. pren– rimpetto all"altra nella vi~ Vit- .s'intaglia nel raccoglimento pitghe di un paes11ggio ch'P de formr,; all'intenio, dall'atrio to~10 V.Pntto; due nvoh cheJdeilo studio ducale: so.no_ i ntll'ana. ai reap1ra e penetra alle ault'. da!l'amp1a e_agpior-: paiono aboccart nel mag.g,.o,,molteplici eltmf"nt1 che &1 rin. nell'anima. come un ali.mento. nat1.!s1ma b1_bho1~ca .aa .!aloni couo che attinge la propna rengono sulle porte d"ingre.!&O • • • Idi laboratono .sc1e-nt1/lco pendenza da quel magnifico degli appartamenti o nei qua- . _ _ Entrando. ci accorg erete co- lago d"aria e d'architettura che dri della '.\fadonna in trono. "'Qui fu la pnma abita.:ione me il pa..uato sia racchiu.so è pia.::za Duca Federico. dell'Annunciazione. della Cit- de, Conti di .\fonte Feltro e nella atoria dei pal az zi, dei Due nomi assegnali proba- tà ideale. della Profanazione. qui nacque nel 1S53 Federico oicoli e degl'incunaboli (ora :N::i~~:e !~~~drnuee d~o~r:;t;pi~ -- ------------------- ~~ci!~~/n_ui:,~a~;:t 0 Q~iv~l:::,e_ Ll PERSOJALI ~ELLO STILE * di LEO-'E TKU.ERSO [:rbino: i:ita di guarnigi-One, be paesaggio, vita scomoda. Però P bello 1tarci. Per me, nell'Ultimo, è un luogo di ringiovanimento_ La più bella prova i> questa. Bigongiari una volta mi chiese: < Da quarth anni s~ a Urbino?•. e Da tre. quattro anni>, TUJ)Ori. In realta e da otto. Que!to è un segno presti– gioso. :fon ci li accorge che ·' tempo pana: ed anche questo e: un mento. •oprattutto. det Magnifico. cr studentJ. risolt-ono le loro faccende senza al– cuna difficoltà, aiutati come rerigono continuamen– te dalla presenza e dal contatto con l profeuori.. Il mio in.,egnamento è un explicat~on des texts, attraçerso la quale cerco d'indiu1duare, e di far in· dividuare, la personahta di un autore partendo dal suo stile. L'uomo. l'autore, si rieela sempre nel suo par– ticolare stile. Il corso che attualmente 110 uol.gendo è sulle Poesie sparse e ultime di Rilke, per abituare gli ,tu.denti a un barlume di. sen.ribilitd moderna, pur ricorrendo a forme ed esempi del paua.to. LEOXE TRA VERSO U~A CuLTt;RA • lll • movimento * <li .11:IRIQ PETRl.iCCf_,t_\-1 rito bi.::.:arro o da uri poeta. na il presente nelle aue ma- :~~;o ~~os col~· :~:sero:o~im~~ ' A Lo ., E E s I G ll ) FI e t To nit:t;:l:~a~:ntl~m:!?,!· di.sci- Mi semb=:i,_che : docent_i de:- to con n ?ro!essore. SU!!~~::- sti.ca a.or* pre&{eduto come ~d ll li tJ pline, .la pre1tn.:a di. illu1tri. la no.stra _t:nn,·ers,tà realizzino scono nuo:1 s punt;.. o ulteno:: un' arte del t·1vcre, per euersi docenti. aia italiani che stra- spontaneamente quella com- appro! ond.me- nh. e qua!che soffermato. aia purt P!'T un nieri. che qui tengono corsi penetrazione fra studio e di- vo1ta rett!fiche alla rtcerca i::- istanre (ma un i.stante rimasto d • I t t d • • e conferen::e. la ra.:ionahtd: datt:ca che d:s:~gue l'insegna- dividua:e del docente. ~~~~o ire~~:;;: 0 ;, l~ltc~~te~:~ I eu u ra e ra I z I on e :::le da::r~~~:e peon 1 go:::, 0 t~= ment~ ~n:versitario. Oi?nuno clL~~~toi:e::v~r::~:m~:;:~S5~ stino nelle strettoie anguate di bino al centro di vasti i.nte- dt noi S\Ol~e p~prie ~~en:be . . _ · . · • · un·aJfa e di un omega cosi reui culturali. (stanche. f:losohche. fuologt- mo 1n t:rb:no. e cont~~ato poeticamente e surealistica- In quali altri -A:tenei ~ poni• che. ecc.l nella d!rezio!le ,n dal c.ont;nuo .scamb,o d: ide~ mente ~nterpretatl. cli XIXO 5.\.\1\1.\lrl'.\:\'O bile il rappOrto. 11 c~ntatto tra cui s;. propOne _ 0 spera - dal d.1a102:o tra_professo:.: ass1: Due immagini. tra le_ tante. pro/es.son e atudenti: come ho di dare un cont:ibuto perso- stenti. student_<: s: fa . \":ta di ;~~te Ji!!l:o~u:~~ ~~oa::::nd:i~ s· ~~e:n:L! ~~~od!~~ lf!~8~ ~~i~ti ~a":~:~e t~fe~~d~nr. ~~~d~o Qir~:t~~~,:Qu;: è.~i~~~~ nale. o a:me~o /: ~ter p: !~!;:~en!e :e~:us:::: ;:: ~er nf: :~~:e v:i~!ata/:;;iu~~; d 1 azìone d 1 clla facol!à dì ~tagi- e .degn~mente. la cattedra di ~~;ic~~- :' 1 tgnt~ern':=~~7toa_,~~~= ~~~a•:u~:;:' em:°~!:i~ei:~ra- nio~o. - 1 con i coJethi e con Urbino per compiere, _come st ero. ~ 0 l! Cer~o _BI?· che da psicologia. 1 1.' •a so Studio L'rbinate e per le neamente. facendo lez:one o I g.~,an,_-:- .a1 ,cafff. a pas– vuole Cardarelli. un taagg10 oltl"! ~eci _anni e 11. R.ettore . 1 !. pro~ramma_ della ! u.ov strade. nPlle ~alf' del Circolo guidando le esercitazioni. èco- seJ,?_g.o. a ..a,o.a. ,n p.azza. fino a/li !o'°:i"i;~;mare come conai- ~~:~ Un~~~~ll~;ec~~i~ llgu"~ ~:~ : v1~t;);~~~~g1~a toif~~~~~ c:~~~~n~t!d=~~i c:l~éprooengo• st~etto a confrontare quel con- a notte alta.• • • glia l'autore. del Cielo sulle Quelli. che trov~1 a Ur?mo In assie.me a i~s~gm !flaestr! no da ogni parte d'Italia. prin- tributo._ quelle pro~ste. c~n L·inse)?oame.n o fondame:.ta- ~i~~io sos~c:~"':e11~ua::~~a n; :: r;3/~~: ar:::!~\n~ d:1 1 ~r~tt~~r:., t~fl~ i~1raJ~ITl:~s'.~l0~~1~: ~~~1:~~~tea1~:~f srer:i;;~r~~r;i~= !:c:t:~z;:~1t ~e~~-t,~a. q~~d~ ;e di letteratura it~iana è te- TOSSO del pi.etrame aoeampa- versità: Mario Apollonio. Pie- studenJ1 della s:essa Universi- no da altre sedi unit·ersitarie. il nostro ,. privato ... lavoro in- n_uto da Claudio_ \ arese. col to per fuoco_ inte.nio erano j ro. Rebo~a. '.\lus~tti sono a tà urbinate. sor. ~ con lo stesso come Riccardo Sciandra. e Lu- tellettua:.e. con tutte le asprez- r~ROre met?do!o2;co e !a P3:::,._ colori del primo incontro. ì\.Lilano. 1I vecchio professor programma che 10 m1 ero pro- ciano Rat·era. che provengono r ~ il'" e le d fflcoltà s1one che ,utt, sanno. La m:a rit~~;~!/o;ru;ie !~"'!~:t~n}c 0 7!eri ~~;~odi ~i 1 ~~\u~!~o:aa e ~~t~%~ !':;~~m~;\!~iniJt~~~ 0;~ in- ;;tp;~~ii~~m;"~f J:!~~:_aveer;:~~ ;~e e~~ a:im,~n~. \•iene ad :;~~:~li~:r:~~:;:a 1;tt;;~: di.stesi e t·arii del. paesaggio e di fervido e fattivo entusia- Noi contiamo di defi~i~ nel- Studio Urbinate frequentano la imprimere alla lezione ~n r,t- temporanea è se;ru:ta soprat• (che tuttai:1a dal a1orn_o sue- smo. e pur:roppo morto lo la pedagogia i pri.nc1p1i fon- facoltà di Farmacia: ., Non ptr mo di cultura in mov:mento, tutto da"'li. studenti dell'• i.n- cesaioo aino all'altro di uscir :scorso anno. Rodolro Paoli è damentali della formazione la facilità df"i cor~i aecademi- un senso problemat..co. che ali- d" . ~ od C . . . da Urbino si !Ono mani_featati a Cagliari e Alessandro Ron• dcl!G personalità, alla costi tu- ci - affermano :-- che sono menta !l dinamismo de\!:: stu- •~~ 56 m erno ""· omt:1cia: nella loro ampia e gradevole coni e a Firenze. zione de)la quale concorre tu1tal1ro che fac1h. ma p_er la d t· l ·m gna ad una con- ne _L con ~~ co:-so :non~– lucente:::a) è atato facile com• ~on ~i può insegnare per anche un profondo contenuto possibilità cht abbiamo _di tre- _en 1· 1 1 pe 11 , e g:-afico su Em.:.io P:-aga e .a ::~~fge.~~lo,~e ted~er;e~!i!a;i~! ~;,r:a v;~~:onfa~en~ ~~~~!~ et~~ ricerca pedagogica cosi ~:t~n~~~ep!:~~uf/"::::e:~ 'd::U !~:~ad-~::n;:r1:lll1~•~:,~o~.n; i:~~• q~t'::::d:~~::i°p:~~ della cutà d1 notte. al suo glorioso e an!ico s:u- lntesa ci :-iporta nel vi,•o della atudentl non è mol10 elerato, soprattutto .e esercitaz,ODl di delle correz:o:: 11 ai Promessi aif';:;!i;o~ hdi v~!~'c:o~~t::.e t~ r;o,ri~~: ~~rn;~~~ei. tutts ~~:;rac~~a~_zi:;r~~~:~~v~~~~ ELIO F. ACCROCCA ~:r;::;;;;::;:~tfii ~:v~;::: s~;i. o~e d! seminaz:o sono {;~~;~~a :. ~~/~:e:~,:e~:la_~~~~ qu';~~:s~gnJi~;f~o-~a~~b.l~o p~~ :t~~~ali:. d~u~~;>c~~- !~g~h;~ rcontlnua a pa,:. 1} rogat:vi in un f:-anco àibatti- ~~8:!e~:1:~v~~:: 1 ~=~: ~~~~~;1e~~:1n!e::11;ros;~~~o:~' ;f/;.~·vi~~~! e.qu; i r;_-:;/i~~a ch1~ ';;~mecla!'.Slco e cnstiano in- r~ _it~ana ~el .. :sov~cento: gli n/le~s1. dicono. e sptri dt tro•1 rapporto e la collaborazione Ciò non vuol dire. e non lo L' ALLIEVO u.:.t:.?11auton 01 ~u1 abbiamo v1;1r,st1m_merso _nella solenne! racile la possibilità di avvici- abbiamo mai voluto dire. eh~ P_ar.ato .sono stati Campa:ia. ouione di una p,a.:.::a c_he s_em-, nere i docenti e di intratte- in una visione così fatta. tut- l,;ngarett:. :'.\Iontale. Pa,;ese. bra.. creata dalla fantasia di u_n nersì con essi. ta raccolta nella nostra storia Pirandello: nei prossimi mesi: ~:muco sc~no~~afo che l:lbbia Ossen:azione che fece. ri- e nel!e concezione che noi ab• Serra. Rebo:-a e Jahier. 1mp1:1rato I pm progrediti se- cordo. Giovanni Papini. quan- biamo dell"uomo. ci debba ' t Ilab oratore Il tema dell'esercitazione è grtta de-Ua suggeauone tta- do volle nel 1940 venir a vi- sfuggire e Si debba da pane e 110(1 ro CO ( spesso proposto dagli studen- tr~~: Wlta .intera. in qualsia- s!t?re questa no.stra Univer· nostra ignorare. e no~ piut-: \] ti stessi; si designa un relatore .si stagione dal Colle dei Cap- sita, accompagna.o d~l\1 sua tosto cercare. quanto e, fuor. e gli si assegna un termine: puccini a San Bernardino. dal- n.obil~ si_gno~. Carlo Bo. Can• d'ltal_!a. nel mondo; f~;to d_el• * l'assistente o io gli formiamo ~~ti~~ticase~:n ~:iru:~~~ri!~ ~~ R~~in~d /i ~~:~r;ipt;~:tnà !:eda~~~~~: a!trudi~~tnzr~:g;i~~ le • pene d"appogRiO.. e i con- dalle ,tan.:e del Palaz=o all~ della campagna marchigiana (' mo ml?'ISSi a contatto del più •l"t ·011•·~-o GE~-rl'll,l s:21.i necessari: nel gior.io Es- Oratorio dei Salimbeni. que- romat?nola. e ~kordo con vasto mondo cuJ~urale a patto • u ... , _, sato l"al!:evo riferi sce , p oi si sta è una città dalle continue quanta comprensione e con però che conqwste f-d espe• apre la discussione. sorpre&e. quanto affetto egli seppe co- ~1enze _d1 questo ,·algano ad Gli student: dimostrano mo:- Urbino come centro artisti- gli4:re l'e~nziale ,.-ato~e ed_u- inserirsi va 1 i<l;?m~nte e positi- Sono profondamente soddisfatto del mio inse- t:ss:ma ..panec,paz.:one,. a!- co e culÌurale, è tra i più ap- cat1,·o •di q_uesta. Univer~llà varr:nte ~-ell m:1ma. s•ruttu:a gnamento e dei suoi risultati. li numero non ele\·ato !a letteratura contemporanea: prez.:ati e visitati. non soltanto che sa ~e!1ersi~re,ta. ad un et~ del v vno_,ra cosc!enza. m deJ?li studenti iscritti alla sezione classica pennette probabilmente al principio era per le architetture rinaacimen- t~ _tr:idizione di cul,ura e di ~a I e nd0 e ':IU3Sl con essa di realizzare quel tipo di lezione·seminar:o che semp!ice curiosità per la ma- ~~!~e:arre;h; ;:c~;:!n! 10 ~f.~/ c,~~~e Le ho detto insegno tm~:~"1~~a . convi~zio- rappresenta l'ideale didattico di ogni docente che ter;a .. nUO\'a... , ed ho cen:ato tica cimi dei .\fonte/eltro. ddpedagogia. che in una facol:à ne che_ è necessan~ e mdi- \"Oglia insegnare. La lezione di seminario fa del- ~~:~e!:s...,;em~::~ro 1 .\.~t:;:: Bramante e di Raffaello. ma di Magis'.ero può essere con- 6 pensabile perche _no 1 si possa raiiie\·o il collaboratore atti\·o del docente. non l"ap- ~~~1r/;r~~!c;~p:r~~;~'!.ra~~ ~iiier;~ 0 ':;~ti~isciplina ·ra le ~~~-~=re ~":~~r,t:cip!~fve~:a~; prenditore passi\·o di nozioni e di problemi gìà dati ~~l:ei,~pe~o s:~-::~ i;c~~ te della nostra cultura contem- Fin dal 1938 modestamente degli uomm1. non solo non come risolti: provoca cioè tra docente ed allievo z:oni da • matricole• nel ":jij. poranea. uno. dei pochi che mi sono proposto di cercare perd.ere, ma :rnzi meg!io po·_ quel dialogo necessario allo sviluppo della cultura fece•o b:i.llantemente l'esame. ::!i~n~~:gro/;;p:ie~~n:;~~me~t: ~~'.trero~~~;;~!!io~~i em~!n~or:i: ~~~~;~;~is~c/!~r~:~zi;li t~~~ e della scienza. L"alto ufficio d1;l professore uni· ~a ~:~t;n~a::s~ :u:::~~-ta; luogo d·in:ont~o e d·1nteresn cerca degli scolari. quegli stu• pno al no~tro essere. \·ersitario consiste proprio nel saper destare nel· quando e::Jtro oggi in aula :i cu~~~a~it:cÌ ;:i;c"op~~;~cauta: ~f;~~:~s~~! c~f ~:~~f ~:i;~ fu~r~ 8 d:lr~ u~ost~:e ~~r~~ae ~~~~i:\~~rl;:~t~us~:s:~ ~ 1 ~~:;;r;i;,:sl~~n!as~l~!c~tc~~~~ ;·:::o an 0 c::i là~:~-~·a1: ::i~iteel:m~ti a~~~ofg:~ -1~~;:~ ~ts~;e t:-~izhoa~e~oglii::'egr~~~~ :rc~!sad_a r_i~:~;;t~. se:;~ta i~ la partecipazione \·i\·a alla problematica che ogni t: .. r:spetto alle attuali .. ma- no a c~nc1ha?1 nel piu natu- vanno da Platone a SanfAgo- g~ado. c,oe. di es~ere assor- lezione pone. :\ questo stesso metodo didattico s'ispi· tricole ... m: a:utano mo~to nel- raie dea m_odi. paJJato e pre~ ~tino a San Tommaso agli bita e fatta propna, non sa- rano anche i miei colleghi di discipline classiche e !e ese:-c:tazion:. intervene:ono s~nte. st0 r 1a e arte. g~ st '! di Umenisti. a Rousseau. ai no- rebb<' che un vano lustro. or- mocierne. Alcuni miei allievi mi dichiararono un nei dibattit. con dis;m·oltura ric~rca e concrt1e.:::a di risul• s:ri pedagog~j del Risorgi• pelle ~nza valore e signìfi• giorno che essi non a\·\·erti\·ano alcuna differenza e prontezza. tau. . men:o. alla scuola :rnova. e ca:o. p1u'.~osto che suo et:o F~r,e l_a nota dommant~ ~• ciò non in dispregio della co- vivo. . . . d'indirizzo e di metodo ascoltando UQ.a lezione di Urbmo e proprio questa. 11 siddet~a rivoluzione attivistica Questa la ns1one educat1\·a Letteratura latina o di Letteratura greca o di Storia garbato inne~to tra la poten- operatasi in ques:i ultimi anni a cui ci siamo ispira~. Se antica o di Archeologia clas.sica. La cordialità .sin· za e I~ ral/mate=za cht non nella pedagogia, ma quasi a abbiamo raggiunto il nostro ~1 manifesta .solr~nto nella co- sostegno di essa. per dar>e. si scopo non_ lo sappiamo. ma cera che anima, nel nostro Ateneo. i rapporti tra struz_,one decoratu:a del Pala..:-: potrebbe dire. une base. un s!amo e.erti che le v;1rie cen- 1 colleghi e tra i docenti e gli allie\·:. ha il suo z.o di ~a~rana. ma anche negh fondamec1to. in una '.radizione :ma:a d; giovani che oggi sono presupposto in questo unh-oco modo di sentire ed en.erni ~• uno sce_nario (ba.s t a - la nos:ra - che non ha nella scuo!e italiana, hanno eserc:tare il magistero uni\·ersitario e nella consa- u.n affacciata di f1neS1ra) c~~el mai misconosciuto il valore portato dalla scuola urbina:e s1 amalgama alla sottile gra ta I d pevolez.z.a in noi sempre desta che la scuola uni· d 'una tavola d,· Gentile da f'a- athvo e ricostruttivo dello spi-,-de n'?n so_tanto_ a quella • pe agogica s1 c,pisce un versitar:a de\·e rniiare non solo a formare profes· ;~~~~ 0 •0 dd\ ~~~!fa ~fc~~o~n:~ n~~tlo e sostegno di questa a_bito pen~~o e una ;~nte sionisti e scienziati tecnicamente qualificati. ma Antonio da Ancona. visione pedagogica è la Nuova \O}~ ali~ ricerca. e u~ rico: soprattutto a storicizzare gli umani \·alori della L'intaraiato patsagpio al tra- Rivisza Pedagogica che fondai nofci~en,od 1- f 0 n gh alt:• cultura per stimolare più feconde energie etiche e 0Jfertt nei ceslino. i cal.:ari Ne è redat:ore Armando s,-..n· gmllca,o de.la nos.:a cultura culturali. Ad t:rb:.no vogl;o bene pro– fonàamente: è per Bo. con le sue eccezionali doti inteilet– tual: ed umane. Rettore esem- p:a.e e am:co generoso: per : colle~h: da, quali spesso ho da :mparare. per gli studenti che - credo - mi sono affe– zionati: e sa:-à anche per !a j?,entilezza degli amici urbina– ti, anche fuori dell"Univers1tà. e per 1e ant:che straducole, le dolci colline. r.. aura - librata de i g;or ni di vento. l'irreale si: cnz.io delle notti di maggio. monto, le roselline da macchia nel 1951 e che ancore dirigo I va_on .- e 1 '"ll or: e del s1- e la oeste dell'Angelo, i oer~ij fenati.. già mio seolaro nello e della nos1ra tradmone. BRUXO GENTILJ !.....-----------------------------' di coll:na trapunt. d·aranci, il studio urbU'~te ed ora mio XD·o SA:\DlARTAXO llARIO PETRUCCIA.,'l

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