la Fiera Letteraria - XIII - n. 35-36 - 7 sett. 1958
Domenica 7 settembre 1958 LA FIERA LETTERARIA Pag. 5. UN POETA RITROVATO UNH TRH0UZIONE DIARDENGO SOFFICI RAFFAELÌO PRATI PAGINE SU ÌtEMBRANDT * di GIORGIO CAPUONI Si sa che il rit('lrno dal!(' v;,t'anze com– porto di solilo. in portineria. cielle sorprc· <.,e.Ma non è poi detto C'he d<>bb.u1es.!'er ~c-mpre e L111te delle brulle sorprese. !-:e quest'anno ci è capi-fiato di trovare -nena ~uard1oln (.1cc1inlo alle imm,mc-;,bili bo\· lt•lle. m;:i anche acranto ad altri bei doni od n omnggi • di cui c-erd1eremo di discor– rere in !«:'guito) un librelto che. sguscirilo per caso dal mucc-hio. ci hn fatto. come si su<1l dire. balzare il cuore nel pPtto; e non proprio pt>r il lu~o delle vesle, ch"è invece sobria. o per il titolo. Cuor della es101e. che non è davvero un 1itolo-squi1- lo. bensì per il nome dell'autor..-, R;iffaello Prati. che di colpo. come il famoso cio1- tolo sotto il piede di Proust nel cori.ile di em;:n Cuernrnntes. ci ha permesso di ri– trovare un nostro antico Tempo perduto; e prec-1s..unente quello in cui, dimessi da I poco i pant;iloni corti in una Genova an– cor :utta c::eieste di ma_re _e di giovinezza e d1 med1tnte esaltazioni, compitavamo . per ]a prima voll:i su Circoli (che j?iU- stappunto a, Genova apparve nel '31: di– rctt0r<' Adriano Grnnde. comitato di re– dazione Aogelo Barile. Guglielmo Bianchi, Giacomo Dcbenedet.ti, Eugenio Montale, C.:imillo $barbaro, Sergio Solmi) il nome e i ver&i. del Prati: un poeta subito alli– neato. dal nostro istinto, coi più felici incontri che andavamo facendo in quel torno di tempo con la poesia nuova in casa nostra (e che incontri. allor:i!). é poi subito. ahimé, perduto nel fitto sil~n– zio degli anni successivi. non avendii più il Prati (daJ ·30_ quando al "Tempo della Fortuna•· a Rom<1. uscì la sua prima raccolta poetica. Fi.guTe della pietra e deU'a.Tia. peraltro a noi sfuggita) dalo segno di attiva vita letteraria, lasciandoci una nostal_gia tanto più struggente quanto più quelle sue poesie s'erano dimos<t.rate capaci (ed è proprio il caso di dire "a prova di bomba•) di resistere nella no- stra memoria alla guerraccin (una specie di assa!?•gio di Giudizio universale) e alle altre 1, distrazioni ,. che c'erano Stilte di mezzo. Ma a parte tali motivi particol.iri. e a pnrte l'emozion~ ohe chiunque prova ve– dendosi venire incontro dalla !olla la cara persona ritenuta dMlnitivamente emigrata (senza più un ricordo o un mes– saggio per noì. come il parente che ha trovato il ratto suo a Baltimora.). un motivo più valido ci resta per ringra– ziar l'editore Rebellato e, soprattutto. il poeta Adriano Grnndc, che inteiligente– mentr ha saputo. 11 sforzandogli alquanto la mano», indurre questo fautore schi– vissìmo, (,t uomo savio alla maniera an– tica•, dice lo stesso Grande nella sua precisa Introduzfone. 1( equilibrato per forza d'intelletto e di volontà > e incu– rante di pratici successi) o a riunire. dopo tanto silenzio,._ le sue prime (1930) e le sue nuove (1'957) poesie: vogliam dire la restituzione. alfine avvenuta. d'una delle nostre voci più certe. e la conse– guente possibilità offerta al critico di mettere o di rimettere nella giusta luce. e nel giusto dove e nel giusto quando, la figura del Prati, in una rappresenlazione del nostro novecento c-~e da anni, orm;ii. s'andava stancamente replicando a me– moria, e dove nessun personaggio neces– sario, ormai, pareva rimnsto nascoslo, o sacrificato, dietro le quinte. Nell'estate è il prodigio del febbraio. nativltd hl atfe.~a: l'urla clie stempra lo car11e alla terra. ne gonfia l'ossa, lava la mio fronte. co11dita fTesche gli occhi ml disserra. L'umore affiora a dar la vita calmo; 11evesmerlata e mézza: a palmo a palmo al bianco smorto e dietro terra scura. fracidume che tiene chiuso /oco. (La mia fralezza iu.so111i.e chiede gra~a. no11vuol gravare l11trusa sul 11atole gaud{o che alla mo11tog•ia !l or'tmbo 1.s:ra.zla) .., Sono le prime righe della raccolta (ma le ultime non le troveremo certo calate di tono. anzi: ,, Qtu•sro pe.~o lmm0111• d, Dio e-lii lo sos1ie,1e? •). e invero non c1 vuol molto ad accorgersi. fin dl'l quesle, che se un "maggior suo• volessimo a tutti i costi attribuire al tridentino Prot.i. ad altri non potremmo pens:are che al Rebora più fenno e composto: e non tanto per il comune ardimentoso amore dell:i montagna (praticalo da entrambi come virile ma non or-gogl10so modo di mettersi a confronto con Dio: di saggiar meglio l'umana frnlezz;i al e-aspetto dell.i po1enza divina. o di meglio meritarsi. con· quistandolo con lo scotto del rischio, Il godimento della più alta e pura beilezza della creazione), ma ancor più per certo scil'itillio morale della parola. che anche laddo"e per tut1a in!esa alJfl ~mplice descrizione del paesaggio oggettivo, rie– sce invece, quasi per una sorta d'astrolo· e:ia rovesciata, a leggere e a rappresentare nP.gli aspetti fisici di questo (montagna o Basilica dl Massenzio o marina ligure o Escurial: in Prati non c'è differenzn) i s:cgni dell'umano destino. t'Oi nostri sgo· menti e le no91.re esaltazioni. in una pro· soettiva spirituale saldamente re)jgiosa rhe soltanto molto di rado sfiora H ro– manticlsmo e giammai il decadentismo o il puro e semplice estetismo (« Tra scoppi di valanghe e di seracchi/ come confla· gTa2'ione d'astri. segue! il pedale p~rpe- 1uo/ di pena profonda deWacque:I quant.o piangeTel per scendeTe alla terra!•). E ciò. s'intende. senza poter peraltro stabi– lire col Rebora alcun rapporto di concreta dipendenz,i. ma soltanto una certa affi· nilà di tempra. avendo jl Prati (11 un umanista •, è vero: "un nostalgico deUa oggettivitil cla~sica >, ma anche ~pirìto moderno che non consente scorie scola– stiche o letterarie: e quindi j!ià hlori del– la stagione di quei classicismi fusi con l'impressionismo che spesso scheg.giano ancora il super-bo verso reboriano) una sua ben definita voce e una sua preoisa personalità. Inconfondibile con ogni altra anche maggiore. e appieno risultante sulla pagina per pura virtù di parola, Una parola. si direbbe quella del Prati, dal pas,o sicuro ma calcolatissimo dello alpinista di razza (e ne ha infatti la eleganza forte e sobria, e la naturalezza ch'è frutto di consumata scienza), e che comunque. nel suo composto e tuttavia sciolto andare. qua&i par di sentirla scat· tar sicura di sé (e d(I sé) al suo posto esatto nel verso. quasi incastonandovisi, sì da darti all'istante, .diremmo sensibil– mente. la fiducia che proviene dalla cer– tezza c~•essa non sarà spazzata via al primo scoffio di tempo (e i trent'anni ,già passati sui più antichi versi ne fanno te– stimonianza), come invece accade sem– pre alla parola incerta o titubaOte d·ogni poesia impreparata e perciò provvisoria. tentata dal frettoloso· prima che il voca– bolo, e il suo proprio luogo, abbiano rag· giunto l"Llnico, ma indefettibile. 11 fuoco •. E invero al Prati. profondo conoscitore di letternture classiche e moderne, non manca di sicuro, insieme con !"insostitui– bile istinto, la filologia a sostenere il re– spiro ampio ma mai affannato del discorso lirico. il quale, oltre il pregio visibile cui abbiamo fatto cenno (postulato o co– rollario che sia). un altro ne ha ai nostri occhi, consistellte secondCI noi. e non è dir poco. nel riuscire a .rappresentarci intatta, in mezzo a tante sofisticazioni e intossicazioni intellettualistiche. la for- za fisica e morale (la carità o gentilezza un poco rude verso il prossimo più eh(' verso se stesso. sotto il segno d'una j!ra· zia lanlo più genuina quanto più scabra apparenlemenle) d'un uomo che sa re· stare intero nelle dimensioni frantumate dell'oggi, e che per non ignorando le inquietudini (anche letterarie) che van soffiando. sa tuttavia dominarle fino al ritrovamento d 1 un 1 integrità e d"una di– gnità. non retoriche nè provvisorie. \·a– levoli per lui quanto per chi lo legge. GIORGIO CAPRO~r cli FIUTZ n. VA,IDl]lll'l'L f"ritz R. Vanderpy!, amico mio di move111U.,11ato in Olanda e tTusfe– ritos1 a Pa1igi alla fine del secolo .~corso per poi TlmaneTv! fino al pre– sente, lrn scrit10 1n francese poesie di alto 11alore (che mi .1placerebbe co111inuassero a sfuggire alla nostra cr,/1('u ft•11ernr10J e raccolte nei vo– lt,mi: Les salsons douloureuses. Vo– y:1xes (con u,cisioru in legno di Vla– m1nk, E:d Galer1e StmonJ. Des Cou!– tf'S dans r.Eeu ffd. Léo11 MarseilleJ. PCCl'tera S11a1 scritti Ili prosa sono: Da C,0110 a Puvls de Chavannes ( Sei paS!egg,ate al LouvreJ, Mard('n Stan– ton !'l P.irls ( romanzo), e l'altro ro- 11w11zo. d, ~apore cwroblografico, Le Guide Egaré. nov·epll adombra, ap– p1nuo. 1m. periodo della propna vira ,n cu, f1, 0Qbl1cu10. in/olf1, od eserci– rnre, sia pure ill modo superiore, co– tlP.~ro mes11ere pe, non mOrtT di /t1me Quale, critico d arte, Vanderpyl pubblicò anni fa. presso la Librerie sror:k. rin volume dal titolo: Pelntres dl' mon e,poque, hiteTessante e ben doc11,nentoto panorama della p1tt1ira modemn in Francia: cui fard st:guito lo studio approfondito de,lla persono– lnà storica e spirituale del suo oran– <IP compotriola Re,mbrandt; slud10 ancora inedito, del quale si trad11ce e si pubblica qui questo bTano intTO– d11ltlvo, come indicazione per qual– che nosiro t>ditoTe che intendesse di esaminar l'opera. che sapesse ap9rez– zan1e il valore. e la facesse conoscere agli Hallam. A. :S. Si tratti di poesia. prosa. musica, scul– tura. pittura, ogni realizzaz,ione deU'artc parte da una ispirazione, ispirazione che l'autore - secondo la propria persona– lità - affidera alla propria emozione, ove non la. sottoponga alla propria riflessio– ne; ammesso, ancora, che l'istinto non lo spinga a una felice dosatura di que– sti due modi di essere e gli permetta di èreare il capolavoro. Occorre tuttavia che codesta ispirazio– ne no nsia dovuta, all'imprevisto, allo straordinario, né alla ricerca d'una ori– ginalità: se l'originalità spontanea rima– ne la prova del genio. quella dovuta a.lla applicazione è necessariamente fittizia; il più delle volte essa asse,rvisce l'opera e ne rompe J·equilibrio. opprime il soggetto e fa sì che predomini la tecnica. a ca– gione della sua importanza non giusti– ficata. Giacché l'lmport-an~ di un'opera non consiste nella •sua forma, ma in ciò che ne emana e parla a colui che la legge. !"ascolta. la guarda. La purezza della creazione e dovuta non alla lll\•orazione. la quale viene sol– tanto seconda, ma al responsabile di tale lavora2.lone. Ogni opera è ad immagine del suo creatore, e reca dunque le tracce del suolo dove egli nacque, del cielo che sco– prirono i suoi occhi fin dalla culla. In Rembrandt van Ryn, c·è continua– mente questa rara fusione di sapere e di lirismo. la quale sorprende in esatta mlsur-a tanto la 5ensibllità del nostro oc– chio quanto quella del nostro cuore. Lu– ce ed ombrn. nelle sue tele. sono la luce e l'ombra della sua regione, della sua patria e in ciò risiede tutto intero il mistero. Rembrandt non ignora né i suoi grandi precursori nè i suoi contempora– nei; si procura le loro opere (e nelJe vendite pubbliche egli sconvolge gli usi degli intermediari di professfone). Ma non permette loro d'influenzarlo. Così non va a Roma. dove i suoi compatriotti credono di dovere andare a cercare la infallibile ricetta dell'arte del colorista e del disegnatore. li suo paese e le quattro stagioni che ne cambiano lo aapetto periodicamente gli bastano. Eglt fa integralmente parte deUa sua contra– da, egli è un pezzo di essa che vede, vive e vibra .:il rÙmo dell'atmosfera na· zionale. Dei Paesi Bassi, le pasture sono il suo dominio, con le loro strade, i loro stranieri che sbarcano sulle banchine dei canali, i loro boschetti; gli abitanti e gl-i loro porti, sono i suoi modelli, dal più r..icco al più cencioso. Il quartiere ebre-o d'Amsterdam è Ja sua Gerusalemme. Il sole e le nuvole e la bruma e il crepu· scolo che dominano il paesaggio olan– dese gli offrono tutte Je gradazioni di giorno e di notte dalla luce prismatica alle tenebre trasparenti nelle quali egli colloca i suoi personaggi e i loro attri– butii. La .sua sobria tiavolozza eguagJi,a la tavolozza deUe tenre piatte e basse e le acque che le limitano. In diecine di anni di guerra contro gli spagnoli ne hanno fatto una -repubblica indipen· dente. Egli hon avrebbe ceno cap1Lo la divisa degli esteti che, verso la fine del XIX se· colo pretesero che l'arte non ha patria. La sua arte è nazionale come quella - in Francia - dei Lenain o di Chardm o di Georges Miche! o di Courber-t è re– gionale. Giacché la sua Nazione non è che una piccola regione dell'Europa; ma che ha la sua propria Jin~ua. i suoi co– ~tumi. il suo commercio. la sua poli– tica. Il proprio spirito. f'RITZ• R. VANOERPYL Giorgio Dario Paolucci: •Paesaggio• IL TREBBO POETICO * Ventoin Lucania * di 1·011/I C01JIELLO Saliamo dalla costa campa- quasi freddo - e siamo di Facciamo trebbo a Tricarico, na d'arabia e di gesso, paesi lugiio! per Rocco Scotellaro. Il bandi.- abbandonati nel soòe. li treno Ci portano a Pignola. sul- tore con i."atrombetta d'ottone corre nella Stretta degli Al- l"altro versante della valle, do. e il berretto di pezza va per le burni, fischia nelle gallerie; ve i disoccupati maturano al strade ridendo. Canta con voce dalle finestre di roccia. a intcr- sole sul gradini del municipio. fessa: • Stasera - tutta la po– mittenze, scatta la luce, e il e la chiesa taglia le ram.che pulazione - int·aua chiazza - Basento, sotto, fra tordoni lu- come una nave incagliata. Per a!le sétte - ca •ncè u cum~– nari, d"acque limpidissime. le strade spazzate dal vento, zie! - Avet'a sent - cose mate Su, la Lucania. Potenza, nuo- aliate ai portoni secreti e tom- sentute •· La cantilena si per– vissima, ci viene incontro dal bali, gi•i anelli di pietra aspet- dc; arriva la processione dei monte, a passi di gigante. Le tano la cavezza del muli. Lo bambini che dalla chiesa (pic– case - dieci, quindici piani - Stato costruisce la scuola ... E coli: cinque. dieci anni) porta. scendono a valle. fette scag.llo- l bambini invece che sui ban- no le sedie. Il trebbo si fa nate di un enorme frutto co- chi vecchi - dice Riviello - sotto la tettoia del mercato me una città, tibetana. ~ Po- si addormenteranno sul ban- nuovo, lungo la strada che tenza e la vita. - La scala ci chi nuovi ,. I bambini rachiti- guarda la valle, in piedi sulla afTal!ca. - Ci riposiamo rulla ci, denutriti; relitti di una al- banca di cemento per la ven– piazz.a •. Sono versi di Vito I tisslma mortalità Infantile. La dita del pesce. ~i:1::~~~ ~~~t:ret~!b1~a~:~i~~1~: ~~~!~iadiè t~;~l:erg~~s~~~a t~~ m:i :ra;~!~~~~i x=~~;~\~~ c~ vani d'estri e d"intelligenza, e me sempre le opere pubbliche Comacchio. non formiamo mer– di osca 1ronta: ..San Luca e hanno un sapore paternalistico, ce deteriorata, abiti smessi per Portasalza si facevano la lot- di dono provvisorio. Se li cor- elemosina. Sappiamo che il no– ta. _ La piazza li .ha conci- done ombelllcale si rompe si stro prodotto è criticamente \iati •. Sono bozzetti crepusco- torna nella miseria. Bisogna, a qualificato. Trecento, clnque– lari. di una Potenza scampar- queste popoi•azioni, dare una fi_ cento contadini intorno, un sa. o invisibile. Ma Riviello e ducia più fonda, più motivata. anello di facce cotte e dure. 1 • suoi. (c"è un'aria fresca e1più e in loco.: moderniz:tare Spicca biondo il sindaco, Um– pensosa di • Ragazzi dei1a Via I l'agricoltura, che la ricchezza berto_ Lauria, giovanissimo, di Pal ,) sono attivi. moderni: venga a questa gente dalle lo- cb!an occhi fermi, con fuoco poeti. pittori, scultori: Giulio ro mani, non soltanto dal be- freddo, !ntellettuale. Le donne Stolfì. Rocco Falciano (nome neflci dell'alto. Le montagne sono chiuse negli scialli di la– Rero e allegro, da Robin Hood lunghe e calve sono pezzate ca come mandorle nere. della Basilicata) e altri: atten- di verde e d'ocra, intarsi di Dante: Inferno, canto J. ti ai problemi della loro terra, un quadro astratto; poi l'om- albare, da primordi. L'uscita alla sua rapida trasformazione. bra delle nubi infosca 1 colorl dalla selva, dalla matrice di La Lucania è alta - Potenza L'Appennino precipita al ma- buio, nef non-essere. Piove la è a più di ottocento metri: ci re comi? un drago gigante e luce sui primi contorni; la :...------------------------------' soma un vento rapido, secco. dorsuto. baluginante coscienza. E la lotta coi mostri, i lupi violen– DUE VOLUMl DI CARLO TRABUCCO * Un viaggio nel· Canavese incompagnia dei suoi poeti * Un «itinerario» ben ricco di annotazioni critiche e di osservazioni e suggerimenti preziosi per una terra che il« molle umido verde» corona. dipinta com'è nelle pagine dei suoi poeti oltre che da« laghi e colli aperti» * di ELIO 1''11.,ll'PO ACCRtJCCA ti, le bestie dell'ignoranza e del male. E il grido d'aiuto dell'uomo. E l'arrivo di chi sa, di chi può e vuole, di colui che ha gli strumenti per con– durre a salvezza. E la 5olu– zione - storicamente cri5tla– na - di Dante. Cosi il com– mento e l'interpretazione. La lotta è in atto. visibile. Gli occhi snno invetrati di lacrime. Poi Manzoni. Levi. La prima pagina del ,.Cristo si è fer– mato a Eboli > soffia un vento di tempesta, • Aggia scè a Ro– ma, questa c;era vado a Ro– ma "'· Un uomo grosso e fe– lice grida e ride: vuol far va– lere i propri. diritti di inva– lido mal rispettato. Una guar– dia interviene a calmarlo. Do- po i versi di Rocco Scote.Daro le donne vengono a guardar– mi. gli uomini si girano il ber– retto tra le mani. Per la terza vol:a son tor- tJ pz 011 Qamba dfa fam11a con la bazza - è magari al- Riva, Fulberto Alarni, Pietro zoni. - le colline e le valli... La madre di Rocco ci aspet- nato nel Canavese nel giro dna11s a ch1la a Test6 rtèch quanto rugosa - ma ha gli Corzetto Vlgnot e Nino Costa; A me fu patria, e Gana- ta io cima alla scala. commos- di pochi anni per ferrovia ueul pa sente 'nsun-a landa oochi di una fain;i - non poeti in lingua i primi cinque vese lta nome - la superba sa e ~auta. e per autq 1e prime due. sul Mare Granda. vuole ancora me.ttersl da par- e dialettali gli altri. contrada. In su la riva - d'un Facci_amo trebbo a Pote!1za. tramonto la prima volta e al Bianca. dnla. secca, ardia te - la nonna. - Sempre J"ul- E" una rassegna cordiali.e, queto lago, di ridenti ville - (:",-lcum so~o venuti_ da Trica- mett1!10 la sec,onda. Due, _mo- con la béss6la a rampin tima ad andare a letto - e la inte111gente. delle ..voci,., che coronato e di selve. antiquo neo ~er nasco1ta_rc1). menti di part1c~lare, tensione l'é maQara un pòch rupia prima ad essere in piedi - al verde Canavese sono lette- s'alza - un castello, di mura fe:ell ombra_ resp,~an~ r~g_azze ,e Dellezza per Iocchio. /"I d' . . . . nessuno la sente lamentarsi rariamente !.... oltre che ana- ardue e di fosse - un di igne dagh occhi di ciliege. La terza volta. invece. non ma ta . ev_J pare, del f6fn: quando è tempò di lavorare = grafkamentc - legate: una cerchiato: a tergo alta gli sorge ~Con Riviello abbiamo mac- ho r:nosso. un passo per on- Sempre.! ulllma _a c?gesse tutto il giorno è Il che fatica antologia poetica del paesag- - folta d'ombre la Ser-ra e di c~mato una .,Franc~a,. un po' darvi. e_ In realtà non v'ho e la prima n saoté TI pé. - la nonna. - Ma alla sera gio, visto e Interpretato nella lonu_mo - f_estie merlate al c~el fn:'ola. ~alsamente ingenua, un me~rn piede che __ con I? fa1_1- g11un la sent a lame,ttesse_ nella sua stanza _ quando sua ampiezza O nella sua es- torri sospmge - la domatrice po. Slupidella. E _un Paol_o, or- ~aa~~~a s~gduueen~~\ua~i~!inèar~~ quand cli"as parla "d travojé: ,prega ginocchio - tutta senza: una galleria da cui tra- di cavalli(~~~~iioo Nigra) :nacÌa~~nz: 11~~~~~- 0 fek~:/toso~ ._ _____________________________ _; ~~ar~u~c: cu~adis~=~~c:toQu:~:~ ,.,. ') O _messi mareggiant!, o ca- ~r:.enl~n~a~~ s~~~t~~pr~'ir~i F d • V I • • I 1 • verde Canavese. editi dalla nap_aie_- ac1:e odora~u. _ 0 .bo-: caricatura - e. recitando. av- 0rtuDa I er alne In la la Società Editrice Internazionale rht ~~ gagre -b~en, ptem d! verto I·imbarazzo. dalla sala. . nella ..Collana Italia.. n~~m~~iep~sco~ s~lei•~ie./ cori aJ~;~oavdr~i ~i~at~r~r:rt!~cbi,. gnI/ cf1rl~~uJ~ll~~;::~o~adadi~~: (G1ovanru ~ena) m! dice più tardi, dopo una * togralìe in bianco e nero •di , ..vw·Amarena a sommo ~el- Ci\~o... ~~iJ:~~~ 0 ~! •Ìn L;H~~~fi~~ cli 1 1 IT'l'OH IO on 1, ZI r~:~~:;J:''~t~!i d:s'i:r:l:(i ff!7i?~1/~itt~1r{\~~~~; g:R~i:·.t ~• 1 ''I :,fa, Ve~Jaln_~ è uno. d~i poeti iione logica. semplice ~ chia- za e pr?!ondità di cri:ica? ~~f!ne m~imi:G;1.ilia;:see :fr~~t~-. sia.. e la s incontra usce nd o da poltrone di gommapiuma e 1u- !rances1 p1u cono~ciut1 anche ra: _dapprima la b1bhograf1a Secondo 11 Fongaro le cause alcune. dal sensibile tocco del- ~;! 1 èd~'°a<l,.~f s~~~ ~~!~ed~~: ~i~echT~~lii~bia~u~~el-;tl~/~i ~-f~ l~~~t[~raprnbt~\ì~~tuii1e:m~; f~an;~~;j:~H•;fi ~ 0 ~;1:~ve '\~~t! ~~!~~- m~~Yeer!!~~~~~~laf:.ra~~r:;~an"i~~!~~r~a i~i dt°jas~~c~~dodi paes_aggio vivissimo nella me- poeta matematico. ~ ir:~~~e~:n;~~~ ccohj~~~e"~!n~~ ~~~J~~: /n po\tal~~~f~m~ol~l t~:: ~~j~~~,!~~o Pff{i;~fa da~lav;;~~ Paesa~gi. P~~ _che pae~,: m~1\:i esempi. non minori dei no~~~i~~\~nfae\u 1 J1a s~~if~g:1 ralmente in limiti assai ri- sponso de,J!a CRITICA (mo- ticolere struttura sonora del• pa~sa~gi dalf intn~a grazia segnalati, soho nelle pagine di è una nave con tutte le luci. stretti. Se poi vogliamo ri- nografie. opere generali. pe- le parole ed alla pecullar!tà cui_ 51 reSt a ancorai) per sem- questo secondo volume ov.e Passiamo il ponte, verso la salire indietro a circ;1 un riodlci. traduz1on1 della cri• de!la versificnzione, del Poe- pre. una Si~ada, un sentiero. Carlo Trabucco ha tracciato. cima di Montereale. Dalla ba- quarantennio. possiamo qua, tica s·ranlera>. Un complesso tal; musicalità quasi intradu- un, fiume <srn .pure un fì1;Jm~ con mano felice, l'itinerario laustrata della viJla .., fra i lificare tale conoscenza in di 281 voci. clbile nella :1oslra lingua, e da~ nome catll\'.o). da cui ~! !'?etico. del suo _Canavese. un pini. il paesaggio sp;ilaocato di gran parte come snobistica. Prima di !Correre questo proprio per \a natura .. fluan- attingol'!o _ricordi che - neg.1 1tmerar10 ben ricco di anno- monti e di luna. La luna e In genere. assai più noto di complesso bibliografico. Sof- te ef rloue » delle sue parole. anni di città - fanno se~tl- tazioni critiche e di osserva- alta e fredda; sotto, il Basento un Rimbaud e di un Mall:ir- fermiamoci sull'ampia Jntro- del suo !ncanto lirico. Altra mento e tenerezza. hin!'!o im- zioni e suggerimenti preziosi. come una lama d'argento. mé. Verlaine ha tuttavia su- d11c1ion del Prof. F'ongaro. causa: la difficoltà. per la cri- maglne _ • 'l' " Torneremo a Potenza. e in scitato. nel mondll deile lct- Diamogli atto, anzitutto. dd tica italiana. dl poter con- ~ c?sl i persona~g1: tra gll Per la terza volt;i son dun- ~ucania, in !orze. Con .. mez- tere, un interesse minore di felice es1!0 delle_ su:.>non lie- du:-re studi approfonditi sulla lns1g11Jche pure v_i a~bonda- que tornato a rivedere (e in zi ... che cercheremo a Roma. questi poPti; come> lo com- vi fatiche: stabilire una oi• vita e l'opera del Poe~a per no <di "l;ledagl\on, .. e. r!cco. quale compagnia!) paesi e a _Milano: una .,campagnola .., prova anche il reffronlo com- b!iografia critlca quando gli la mancanza del sus.si ~io di q~es~o pn_mo volun:ie che ira genti di una terra che il microfono. registratore, mac.: parativo delle loro biblio- appoggi scarseggiano o sono esauric!1tl opere biografiche e molt_a al~ri abbraac1~ la me- ., molle umido verde .. corona. china !otograflca~ andremo di arafie. assai insufficienti (sia da pdr- critichP francesi <almf'!lO. s:~o d_aglla doro Ferruccio Ta/en- dipinta com'è nelle pagine dei paese in paese al suono delle A queslo raffronto. eri a t~ francese che da parte ita- ad a!cuni anni or sono). Né hn~. Il maggior giornalista suol poeti, oltre che da ..Jaghi troi:nbette e dei rotocalchi, a queste ed altre considerazio- l!an~> non è imp_resa da pren- è da_ 'ralasciarsi un"altra de- Jt_allano dell'Otlocen10, ~nt?• e colli aperti .._ r~citare e a raccogliere mate- ni. ci richiama la pubbllca- der.sr a gabbo Ricerca e com- '.erm1nan1e negativa: lo scar- OJ'l G~llenga, la Serv:i d1 D10 E non soltanto nelle pagine riale. A sv~uppare questo no- zione da p 1 r•e d<.>1 Prof An• puls::izione di repertori. d1 so impegno (do,·uto all'erro- Antonia Maria Verna, e va dei poeti canaves;ni ma an- st ro tentahvo di meditazione ioine' Fongaro. della recen-, opere specifiche ma limitate. neo concetto che Verlalne sia sino a_ CamiJJo Olivetti che Libero Bigiaretti: « Paesaggio che di t'hi - co~e Libero rra cult~ra. maturata, e vergi- tissima _ Bibliograpldr de Idi studi di specialisti: spoglio poeta .. facile.,) dei tradut- per pn~o ?ttc~ne "'tm atte• sulla Dora presso Ivrea (L'Isola dei Conlrll) » Bmlegia_retvtii·veche 0 ..;;, ailudae 11 v·1,evaoldua- ~~e.P_;~~~i~ 1 i~_l:ednte•.pr~ir•• sppai•,_· Verlaine en 11alie ,., Pdita. col J di collezioni di riviste. di tori, che non sempre_ e non stato di pnvat!va lndus~r!al_e . • , .... é 0r~~~bJe. d~f 1 ~~;~~:;i;~ .. i ! l~~~~rc;i~cinat,còenml~~![~~~ ~: ~;~te )~no;~~~~fonein~~e 0r~:~: ~:;n~~~ 0 .. ) mèa~~t;:,a c~:li!~~ ~~j veul pa ncor~\1:;: g~a:J:da ~~;t~tane~fa ~~~o~~~!~n; !r~~~ ~~t; 0 fc~r! 11 in~!~!~ 1 en~~g~~r~I~~ ~~~~ a~;\ittil\n~~f~tagl~o~~ ;:~~ sE:opJti~ee~a~i tb1tf~i stitut Français de- F:orence,. volumi di biblioteche e dt nlana. Trabucco queUI che maggior- tut el dt l é là eh a branda dopo !"altro h raccomanda giare spett! più veri e profondi in inG~~Z::Jiamo co __ ffirenze. 1957 , pagg. 109); privati: e risalire nel tempo. Cause estrinseche al mino- mente rappresentano l'esp.res- . Mare (:randa. la nonne). . Eccone q_ualche esempio: un libretto intitolato Lungodo- (Tani Chiapp· 1 n ili . amici opera che ha il pregio di un a ritroso. sin quasi alla data rC' lnteres.c;c della nostr;i cri- slone locale. Due c<1p1toli Ma a la seira ant la soa ~tansa. Una figura Identica In si TTa L' Alpi e la maggior Dora. Ta. prezioso per chi voglia re- pratese che 1~ · h giovane R.Ssoluto primato in materia. della morte di Pau\ Verlaine !icu sono poi qul..'lle re!Rt!ve ...Contadini,. e "Bevitori.,) Quand ch'a prega an gtn6j6n. t:roverelbbe, ancor ogg.l, nei e la s-ponda - del superbo per carsl lassù, come i versi dei gn;ito in L·.icmi_ ~ ~ccof1-pda- in quanto non ha precedenti (1896)· lavoro preparatorio aJ gusto ~d alle tendenze sono tipici a questo proposito: t.~ua quanta la __ fìolan.s_a paesi di Ciociaria: un perso- molte acque ETidàna, _ ove. nove poeti raccolti nell'anta- Della 'Mon·c an;a poso l l'he rispondano _ come es"h venimente notevole; inchiesta della nostra Jetterntura. Ed il le due .,categorie ... anzi, non I a sò post ant , 6Tasszon: nagg,o della terra della pro- muggh.ia11do. le dorate arene _ lopia di Trabucco. or n· . 1 a, m_pegnato alla nsponde _ ai requ1S1ti di me'od1ca e paziente, che ha Fongaro osserva giustamente si discostano da cons1m1h rap- un dop I a6tr a , arcÒ1nanda vinc1a che non muta facil- disdegnO$O di ponti Orco ri- E ci si può recare nel Ca- ia izzazione, agita_ braccia e compiutezza. scrupolosa pre-1dato pero I suoi buoni frutti che dopo ll 1919 quando 11presentanti di altre regioni -' '' mente carattere volve. - bellissima fra quante navcse anche leggendo i due f 1 ~f ~ofe una ma_nonetta !e- cisione e aggiornamento O- Ma quali sono le rag1on1 processo deglt studi verlainle- Sono identiche a quelle delle <Non e e un figlio, non c è • • "' il sol riscalda _ è una terra volumi editi in bella veste 1 t umo eh~ viene su d'.'-1- pera quindi che costltmsce ~be haf!no t~dotto a hm Ilare ni ln_ Francia avrebbe potuto mie parti una figlia ,che OSI alzare 11 Il s~on~o vo!ume racco_g~i~df pampini e di mèssi _ e di dalla S,E.I. Una lettura che ~o e;;r le luci lontane: stta .. uno strumento prezioso perj m Italia, 1incremento della favorire una migliore cono- Ecco come J1 poeta Nino naso -. _i P'\I in gamba ~ella m~aglljom b1ografico-cnhct gregge feconda. lvi leggtadre invoglia alla conoscenza ef- qu·uo nosfr 0 orgoglio tran .. la consultazion,e e per lo critica vcrlainiana; a far si, "=enza del Poeta. la poesia Costa ha cantato la ,.mPdrc famiglia ·. d, fronte a le1 re- dei poeti .:anavesani: Coslan- - le donne. amico al pelle- fettiva dei luo~hi più an- 0 : • con a nostra ~onsa_pe .. a!udio. /insomma. che ad una di!fu- VITTORIO ORAZi c?niad!na "· l'fln~~•esana _ stano mu_t1 non vuole ascol-[ 1 tii;io Nigra. Gluse-ppe Giacosa. grini i~ tetto. _ e la coppa cora e assai meglio ·di un pro- v p~~!~osm:gata e mahncomca. Il volume è suddiviso in due sio~e esten.siva della !ama !'!on - J ~ pa _ un fletti., , é 'Pa, na _t1,a tarE: s1ona ~lcuna - la nonna. G1ova~ni. <;ena. Guido _Gozza- ospita~e. e~ esultanti di ven- gramma turistico. gran testas !~:;1° rJ 1 Roma, 1~ parti. secondo una presenta- abbia corri.sposto una ampiez- (Continua a pa,r. 6) eh.a :i ancala d a6uc i beclt. - Bianca. dr·tta. secca. ardita - no. D1001s10 Borra, Giuseppe demnue, d1 caccie e di can- ELIO F. ACCXOCCA T~;:e Ci~i;;i.Lo
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