la Fiera Letteraria - XIII - n. 27 - 6 luglio 1958

Pag. o lo stesso per l grandi scrit– tori di lsplmzlonc regio– nale, da Verga alla Dcled– da. dal Fogazzaro al Pan– zlni dl'gli scrllll romagnoli: è la ,·ha regionale che ha più Intensi [crmcntl capaci di suggestioni sull'artJsta, ma la personalità dell'arti– sta. vero non soggiace a questi fcm1cntl ma li ani– me e li clc\fa secondo la propria ,cnslbilità Questo è forse pcrchè li mondo l'<!gionalc primitivo offre più spesso del veri "'proto– tipi .., con vcrlici estremi di passioni e di pccullarltà che il nll>ndo bor1hcsc e cittadino di ,solito masche– ra; uomini c donne mcmo– rablll che han110 completi i contorni del personaggio nArrabilc. In generale la 1splrazlone letteraria dal mondo cittadino e borghese è suggerite con serie dl5.'IO– clatc di situa:r;lonl, con dis– sociate particolarità che lo scrittore coordina nel pro– prio intimo. V I piedi e le m;inl delle donn1! d"Aspromonte hanno suggerito ad AJvero infinite immagini. numerose osser– vazioni, quasl in ogni suo racconto : a tratU essi di• vcnta.no del personaggi e spesso s trumenti istintivi di un linguaggio naturale. So– no le sole nudità dcllc don– ne di San Luca che spc.sso nascondono Il viso e lo sguardo reclinando ti capo sul petto o tirandosi ll raz~ zoleUo da tçsta sulle ciglio aggrondate: sono la sede espressiva del sentimenti im– mediati. il pud ore. la curio– sità, l 'allcgc.ia , il dubbio, tutto c iò che la impassibi– lità arabogrcca della .razza cerca di nascondere sul vol– to. Alvoro capiva cosa dice– vano i piedi e le mani delle sue donne e nelle immaglni velatamente bibliche con le quali le descriveva, cercava d1 ripetere i caratteri anti– chi e favolosi di qut'stc crea– ture rimaste fuori del tem– po e la loro slessa maniera di perlarc. IV La gente di San Luca. di fronte alla macchina da prcs..~. è nobilmente indif– ferente sebbene abbia già partecipato ed un film Im– portante e parli di Isa Mi– randa come di una vecchia amicizia: non si presta ad .. agire,. per la macchlna da presa. me non la fugge. E. una posizione insolita per I paesi del Mezzogiorno che ne provano curlo.sità oppu– re repulsione. con il vec– chio preconcetto •che la fotografia divulgata per chmnque rappresenti un di– sonore .specialmente per le donne e Irreparabile per le nubili che non troverenno più marito come abbiano commesso ;ittl Impudichi e disonesti. Questa lndlfieren– za di fronte all'occhio mec– canico. ml ha permesso di fissare negli uomini e nelle donne di San Luca gli at– tf'gglamenti e le reazioni corrispondenti alla nerraU– va di Alvaro e perciò di constatare una realta pre– sente anche oggi nelle sue ::iovclle calabresi. .,Se parlo lo, faranno re– cita come voi volete... ml ha dclto l'oste, e l'ho dis- 6uaso dal suo proposito. L'oste è .. americano .., un emigreto di rilorno, pro– prio come Giacomo Ardore del racconto, colui ..che di– slribulva al giovanotti sfal!– cendali come onorillccnza sigarette- bionde, le sole cose bionde In questa terra di bruni - Questo .,ameri– cano.. é ormai vecchio, è tornato da molto tempo, ma parla con il gesto am– pio d.l Ardore ed he. molte cose da raccontare: sono storie di gangester dette per metà e per metà sot– tintese per fare capire che lui c'era di mezzo e che alcuni c onti con la lontana giustlz.la li aveva ancora scopcrt.ì. Questi conti fanno parte di un primitivo bla– sone: .. è del vero uomo usi:i.re le !orza e l'astuzia e non se mpre va bene », dice. Davanti all'osteria stanno alllneate le sedie sulle quali vengono a sedere dopo 11 trC\monto i .. galantuomini .. vestiti di nero, con il cap– pello abbassato sul volto e le barbe di tre giorni. fra discorsi lenti con lunghe pause di pensieri che Ire loro si comunicano ad oc– chiate. Su quelle sedie al pomeriggio indugiano i gio– vani sfaccendati della «Bel– la alla finestra,. alvariana. con occhiate alle pcrsiene 6occhluse dietro il basilico fiorente cn:ro vecchie sca– tole di conserva; si ripas– sano il pettine fra le chio– me crespe. tutto ancor oggi come nelle storie dello scrittore, e si chiamano fra loro .. avvocato.. e « pro– fessore», se c'è qualche studente di legge o delle magistrali. ,.-Sentlsl.e un col– po di pistola alla cesa sotto il Calvario questa noltc. don Ciccio? 1t si chiedono fra di loro ... DI sangue non s1 è saputo. Un uomo che aveva calde le mani e chiusi gli occhi. Corse... ri– sponde l'• americano • con queffamblguo pudore di fronte alle esplosioni di violenza di cul si veste ccr– La prosa di Alvero. Sembra un dialogo dei suol r1c– contl. è invece la quotidia– na maniera di parlare dcJla genie di Son Luca. Arrivano timide a due o tre per volta le ragazze dal g:endi occhi nul per com– perare mezza bottiglia di vino mescolato con gazosa, la bevanda ingenua del boscaioli durante la cena: entrano ad;igio senza ru– more con quei piedi scalzi che Al~ro osservava come radici del popolo contadino; si tengono sllcnzlo.,e con– tro il muro. con i volt.l rigirati e riuniti fra di loro per ripararsi dal ruoco del- le occhiate maschili e, ap– pena sono servite. buttano I danari sul banco e volano \•la schivando gli uomini con salti e mosse repentine di gatte, ~ Ffmmenl, Jimme– rtl.. , 1, dice uno. ..gli occhi ii sentono come l'ortica sul- le gambe. che fa correre subito e che ridà prurito alla notte nel letto Due delle ragazze sono vestile di bianco. con la corona da rosario alla vita come cin– tura e un grande .scepolarc della madonna appeso al collo con un nastro azzurro; sono già pronte pr>r Il ro– sario del mese di maggio. ma prima pr('parano la cena ;ii padri e al rrotelll: scendono a b;ilzl la strada a scal"tte, con Il V<'~tito della festa e I pl<'di nudi come le vide Alvaro Sulle 5Qgl1e di tut:e le c:1se lun- go la discesa. le donne si~nno sedute con I gomiti oppogglatl alle ginocchia e Il mento fr;i I<' palme: p;ir– lano di mir:icoll e di spirlll sottovoce. dbcu·ono di santi come Il abbiano avutl per cau. Le ragazze sussurrano COS(> imp('rcettiblll. forse storie d'::imore; ogni tanto sono colte da scoppi di allc– grlo e nllora si appoggiano con il dorso e con la te~t;i ai muri ancora caldi di sole, distendono In fuori IP gam– be e agitano I piedi e Il" manl per dare forza alla loro letizia Basta vederle al mattino. alla fontana, le donne di San Luca. per .. capire.. i pit'dl e le man1 delle rantastichc donne d'Alvaro. E' l'ora In cui già le case sono vuol.e pcrchè gli uomini si sono avviati fln da buio ol lavoro con l'asino; ma I bambini dormono ancora. E' l'ora ri– servata alle donne. alle loro confidenze. prima che Inizi il disbrigo delle faccende di casa per le quali sono ve– nute a prendere acque. E le donne. nel loro turno attor– no alla fontana .si raccon– tano i sogni e gli amori con le mani alte che trl!molano come le foglie, mentre I pie– di nudi diguazzano nella pozza d·acqua. si carezzano runo con l'altro - .,gioca– no Cra di loro come colom– be ... dirà Alvaro - si alll– sciano le gambe brune, sca– vano la terra molle. quasi che ognuna di ~ssc stia sor– gendo ora dal buio delle notte e vada crescendo nel fresco della prima luce co– me certe piante di valle. DiCfldenza. soggezione e curiosità le lessi alla manie– ra di Alvaro nelle mani e nei pledl di Antonia e Li– berata. due giovani spose che lavorevano con mc, la volta che venne a trovam1i da Reggio una mia amica gra– ziosa ed elegante. Ella ven– ne davvero come .. La don– na di Boston)): e Antonia e Liberata reagirono come le pastore che runmlravano e sospettavano la donna di Boston. Di fronte alla mia amica le due paesane stet– tero immobili con le mani strette a pugno e i piedi uniti con le dita ripiegate in basso ad afferrarsi el bordo della soglia di casa; ma appena la signorina fo– restiera volse loro le spalle e la diffidenza e la sogge– zione si placarono. più che le intense occhlete rivelaro– no la curiosità le inquietu– dini del piedi. ..Muovevano le dita dei piedi come teste di tartarughe... secondo la Immagine barocca di Al– varo; era la reat.lone inge– nua alla liberazione dal ri– spetto ed eccitazione nella indagine della elegante don– na che potevano esaminare dalla testa alle scarpe con l'altissimo tacco. Particolarmente è lo sguar– do del maschio che suscita reaziom nelle mani e nei pie– di della donna, quGndo lo sguardo ha colpito diretta– mente gli occhi della fem– mina: e per la verità In Aspromonte. anche nel par– lare comune. ricorre l'attri– buto di .. maschio.. e di .. femmina,. a far sentire ossessivamente li sesso non diversamente da quanto vi– bra in continuazione nella prosa di Alvaro. Se questa gente non si divide per ses– so. allora subito si unifica in un concetto mistico della personalità e si chiama ..crl– !ìlianQ • e • cri$liilna •: segno espressivo di questi due e– .stremi. fisici e spirituali. che non indugiano sulla fase in– termedie e Ipocrita della civiltà borghese. Orbene. lo sguardo delruomo provoca reazione cli difC'sa nelle ma• nl e nel piedi. l'istinto di nascondenil: la storia alva– riana di Mclusina che. se– duta sulla soglia di casa, è viste dal pittore forestiero. è una preziosa spiegazione di queste manifestazioni pri– mitive dl pudore. Elisabetta. un'altra ragazza che lavora– va con mc e che in silen– zio attendeva seduta sulla soglia che lo le chiamassi. r<>agivaogni volta come Me– lusina se la fissava con una certa insistenza parlandole: i piedi uniti e protC'Si lo avanti e le mani abbando– nate sul grembo se ne in– quictaveno. poco alla volta I piedi si ritiravano sotto Il bordo della gonna e le mani scomparivano sotto li grem– biale. Sono gesti che hanno tutti un valore sessuale. perchè uomini e donne di Aspromonte vanno avanti sospinti dal brividi celdi del sensi e da quelli geHdl del timore del sopranaturale: Il tormento fra I sensi e l'al– dilà che esplode nelle ope– re del loro scrittore è il quotidiano tormento d<'lla loro piccola vita. Il pensie– ro e l'ipo:esi costanlc del contatto uomo-donna eorro– no non solo negli sguardi - che fra creature più scm– pliri sono meno coperti - ma anche per \·cne recon– dite che potremmo chlame– rc ,. llÙldl,. e che Alvaro !a– c<'va lievitare nella suR pro– sa cou Il senso del m;iglco, dell'irresistibile. La g1ovanc pastora alla quale un mio collaboratore rivolse la pa– role e un sorrl.w lungo la s:rada. subito nascose le ma– ni sollo le ascelle stringen– do sul petto Il lungo basto– ne al quale sl appoggiava e ritrasse un piede sotto la gonna posandolo sulraltra gamba come I trampolieri. per ridurre il contetto della sua pelle nuda con lo stes– so suolo che quel maschio toccH.va. quasi che la terra bruciasse di Jui Nel parago– ne dl tali fremiti umani, le c~a3pcrate foic del vendem– miatori e dei pastori dl Al– varo non .'lono più espres– sioni di un naturismo sen- suale. tn('J forme poetiche di un verismo moderno. VI 11 vt>cchlo pa.storc Janni cuoce il caglio nel grande paiolo sotto la capanna di frasche, nel mezzo della valle grande e de.scrla. Sua figlia !ova altri paioli nel rlvo ehe passa vicino. La llglia di sua figlia allatta un neonato abbandonato In i;:rembo e Intanto intreccia un cesto di vimini tenendolo rcrmo fra le dlta del piedi. Il gregge se ne va ora ver– so l'elta valle al pascolo con altri due llgll che portano la scure sulla spalla come arma di difesa e incitano le pecore a Osch1 furibondi. Un bambino deve accorrere a trattenere una covata di maialini neri che cercano di seguire le pecore ... Oramai 11ono di terracotta vecchia. come la mrn pipa... dice Janni (Alvaro pure diceva .. sono un uomo di coccio. tutti slamo di coccio al mio paese,.) ..dipende da ottan– t'anni di sole e di vento Quando le terra del vasi C ben cotta. dura di più: per questo vivo. grazie a Dio ... Poi guarda I maiali e ml conllda che ora cre.scono meglio da quando ha acci– so quello bianco: .. Era li più grasso di tulli. e I neri smagrivano t' perfino le pe– core erano disgraziate: due ml sono cadute dtilla mon– tagna. Aveva un colore cri– s:iano, ma gli occhi rossi di cattivo: gli spiriti dentro. credete. ed lo so chi gliela avevR messi ma non lo di– co. Guai a tenere i maiali bianchi. Quando l'ho ucci– so ho sentito un colpo di vento, erano i mali spiriti che volavano. Ora il .2rcg– ge va bene, grazie a Dio e a Nostra Slgnor:i. di Polsi i1. {Alvaro racconta la storia del vecchio che alla no:ie ~I dice entri nel suo maie– le bianco per spiare le bel– le donne dalle quali è re– spinto al giorno). Il pastore saggia il caglio con le dita, poi con il gros– so cucchiaio lo porta alla figlia e alla nipote e lo pas– sa vlclno ella bocca del lat– l3nle: gli gioverà anche il solo fumo per una buona crescita. Con la nipote. a proposito del neonato, par– la tranquillo de!Ja Madonna seguitando un discorso forse interrotto prima e sembra che la Madonne sia staia a casa loro da poco. tanto è iulima. se pure adombrata in una stcra di mistero L'alvc:tr1ana comunicazione dei suol pastori e dei suoi contadini con l'aldilà con lo aiuto dei santi e delle ..sa– cre Immagini ... è un altro presente carattere di quc– sla gente. La madre che cer– ca la grazia per il suo bam– bino e fa chiede a S. Anto• nlo, lo tiene vestito da !ra– licello pt-r un anno e lo con– duce a sciogliere li voto al santuerio con la .. mille li~ re .. inlllata alta nella spac– catura di una lunga canna e crede cht> quella vesl.e e quella ..mille lire,. facili– tino la comunicazione fra Il miracolendo e il sopra– naturale. Qualche volta è una ragazza «spiritata.. a vestirsi da S. Antonio: lan– guori, ire. sconforti, che so– no per noi degli esaurimenti nervosi. divengono umori Infernali che si curano con quelli celesti Se non baste la veste da frate. che ella sventolerà pudica tagliando Il lleno e lavando aUa fiu– mara, verrà portala a Pol– si a bagnarsi nelle ecque benedette e sarà salva. li pellegrinaggio al san– tuario di Polsi, a1 primi di settembre. non si svolge og– gl diversamente che nei rac– conti di Alvaro, quando lut– to l'Aspromonte si raccogUe dopo lunghe ore di cammi– no per impervi sentieri at– torno alte più miracolata della montagna ;anche OJ[gi I ml racoli sbocciano im– provvisi fra grida di osan– na e intanto gli uomini :se– ri trattano i loro affari. Ne– gli ultuni anni la festa di Polsi fu tenuta d'occhio del– la Polizia pcrchè sembrava che rosse Il segreto gran consiglio della .. mafia,. ca– labrese - la .,., ndranghila,. - sul conto delle azioni falle e di quelle da fare. E cosi quell'Alvaro più fante– stico, che sembrava attinge– re le sue !anlasie da riti mcdiavali con le sue allu– cinanti processioni, seguita nella rC'altà con le teorie di pellegrini che risalgono èan– tando e ballando le rivi' del Buonemlco flno al santuario. Oggi di nuovo. lassù. è un comando della Polizia Fore– stale: ma anche davanti alle guardie - che per cootrasto sono di solito del lombardi o dei piemontesi della zona alpina - le fanciulle cado– no In deliquio. travolte del– la musica. dal bollo ri•ligio– so e d;iffestasl VII Passa li banditore con una cornetta da bersagliere In mano e la suona ad ogni angolo e grida che è erri– vato con l'automobile Il mercante di .stoffa e ehc at– tende le donne davanti al– i'., americano u: qualche al– tra volta. come nel raccon– to, grida l'arrivo della !:!Qr– della da Locri. polchè la sa– lita del pesce del poverl dal– la co~ta alla montagna è di sempre Il banditore si chia– ma Alvaro, come mo!U a San Luca; è lontano paren– te di Corrado. Alvaro si chiama pure la «perduta,. pRcsana. ma non ha paren– tela con lo scrittore: sem– bra uscita dai racconti di .. Gente In Aspromonte .. da come gira gli occhi, dalle reazioni allusive che susci– ta negli uomini, dal dispet– to che accende nelle altre donne. E' un frammento di racconto ogni volla che passa. Luogo la stretta via le ra– gazz:c si pettinano sulle so– glie. tutte allo stC"sso modo, come le descriveva Alvero: tengono I capelli sciolti da– vanti al viso e un calino di acqua fra i piedi; bagnano il grosso pettine nell'acqua e lo ripassano fra i capelli che brillano sempre più al sole. Sono pettinate tutte nella stcs.c:a m?rniera. con una treccina a corona sul capo. La pettinatura in Ca- r;i\' FTERA l.ETTERARTA Domenica 6 luglio 1958 labrla è generalmente un ,---------------------, LETTERA DA A.JIBllRGO * dl.stlnllvo paesano: le donne dJ Sa:1 Giovanni In Fiore portano due corte lrecclc pendenti sopra le orecchie, quelle di Tiriolo I capelli dlviii in due bende e rac– colti lo due grosse crocchie sulle orecchie. Qualcuna scrolla Indietro I capcJII e corre attorno alla .,giardi– netta .. del mercante per ve• derc le stalle e allunga le mani; Il mercante ra barrie– ra con Il mf"tro di legno pcrchl! le mani sono bagna– te e le sloflc ossei dt'licate. Anche Alvaro vide più vol– te il metro di legno del mcr– cialolo ambulan1e usato in questo modo. Passa un pretino con la gonna troppo corta sulle scarpe grosse e la llla di bottoni ro.ul che gli avvi- LA ~IACCHINA DELLA VERITA' .* ILVIAGGIO IN ITAL 11 diavo.I~ nell'Ottocento alla Kunstha come losid1p1nge * <li Liii/O ,.J,-l.l'.l'.I 11'f> I/ ~f";1e1d1: vf!lcm:~~~ ~alleco~~~ * AMBURGO, giugno piano. con due suoi dt~egnt, de. 1n cua nostra; e 11 c:a- relle che camminano al suo In una dlecina di sale della in questa Mostra amburgh~- p~. dalla panione ctimostra- flanco con le zappe 111 tesla Kw.:sthalle è ospitata ad Am- se che vuole ,appunto far r1- ta da que,t1 adoratpri del no- ~~è c~~~rica~~~ ~~ss~;~ 0 ~:;~ (/i ELIO Trl LA Ili CO ~~~foe udte~~tr~,:t~u~f~~i ~:;;;To: ~~:/ 1 ~n 1 :f~! u~ ~o;,~ ~%~ ;~te~:i=~ n:;;~/a~fu gio minuto ma di riguardo Gabinetto delle Stampe. e In- Unc1;Mostra promossa e or- d1 Pss1 cittesero la motte in in visita al parroco. E' uno 11 domatore di un circo equestre, aggredito nella teramcnte dedicate al viaggio gamzzata _dalla Kurus:1.h~I~.1n Roma E 11 comprende pure di quei pretini çhe saltano gabbia dal suo infuriatissimo ]eone, ha ucciso la In Italia intorno al 1800. Tutti collaborazione con I Jstltu:o - come scrive -!1-ellaprefa- ~~orà1°~J~a~~nt~c:ca~1e~g;~ belva con due o tre colpi di pistola: ma l'opinione ~!cUs~~~:1oC:~h~in~\~~l ~~e u~ ~~~la~om~!en~ul~ur:~nt~~rce~~; ~~'hb:.' g:~!~gode~ PJ:~)!~t~ non sbaglio _ egll pure In!- pubblica, lungi dall'esser lieta per lo scampato pc- sentimento comune, daUc Vl- dal prof Lmgl Quattrocchi. delle Stampe --:-- come Joseph z1ò i suoi studi In semina- ricolo dell'uomo. ha pianto lagrime di coccodrillo brazioni che. 111 pieno perla- nome ramllla~ anche ai Jet- Anton Koch, tlroles~ di larga rio. li prestino che passa suJl'infelice sorte della e povera bestia•· Ai nobili do romantico. scos!lcro Il loro ton del nostro giornale fama artistica, non nuscl a .go- rorsc non dirà mai lo mes~ cavaJH decaduti, che miseramente concludono una animo e quello del viaggia- Duecento lnt~r:essantlss1ml e dere nPlla J>Ut bcUa patria I sa e fra qualche anno sarà carriera iniziata sotto il segno della fortuna, la tori. del ., romei•. del lette- In gran parte_ medill ac9ua- panora~l che. glt oflrlra~no ~~: ~m:1~~:t:: 1 ~tast!~in!n~oi gente non fa più caso: in genere si tratta di animali ~~\i ~~~~cn~e"J!i d~J~~c:.po;:i: ~~~~o eai?:!~f;~i.e c~~sii~tit~~: ~~,1~c ~os~ntite:rc:ia ci~~~a~ ~~a colJ~~\~r~ i~hl~td: 1 !~Pa~ ~:~:li; l;•e~fh~r;//i~er~~ist~~~~ ;~~~- 5f~!~~~it~.u~!~; l'Elba. dell'Oder · ~~:;~!~ ... ~~at/ 0 ~~en1~nut~ ~~~ro eva:Cant~~~er~~~~e~: sl~~r- storl il miraggio di avere un peripezie volgono al patetico: è celebre l'esempio L·attrazlonc corr~va aJlora silio della p<>nna,della seppia. fe.nn ...zlone della propria per- giorno II llgllo ..galantuo• di Moro, il cavallo protagonista di una delle più (e con_tln~a a correre oggU della san~igna. del pennello. sonal Hà. da far 11crivere a ~ 0 1; ia~ig~faes:i :itr~~cl~u~j originali novelle di Pirandello. La rallegra:c, che !~~f~ 11 uV~~r:/~/nch~esti~f!; ~l;,ip:1::C~ene~ 0 bl:~~~/uE ~~!~ !e 3 ~n~~t~h~it~ec:::~o~ 0 ~; bcneficelo !'le ne ricorderà da un !andò principesco venne, ancora giovane e Monaco di Baviera al Bren- si tutte firmate. datate. 0 con- a Roma quando sarà potcnlt' e la gagliardo, attaccato al timone di un tetro carro nero. scendeva nella pianura lrassegnate da ingenue dìda- Era, la loro Roma. una cit- potcnza è già un tavolo con funebre: con quello che ne segui. Ma il fatto che padana. glunl{eva a Roma at- scalip che commuovono per tà di appena 125 mila abi- carta e penna alle poste. un leone abbia trovato la morte sulla breccia. in travcr:o la Cassia. per spin- rtnccrta ,:,rtog.rafia compro- tanti. as sediata dal verde e lu- Più tardi "-,..--do il pretino piena attività di servizio. è riuscilo a commuovere gersl oltre Napoli, valicare 1P vanle l'amoroso sforzo com- mino.sa d1 grandiosità e di senza scarpe e scnZft cappe!- mezza Europa: più che degli uomini il mondo si stretto di Mes..,.ina.fino 8 toc- piuto dagli artisti d·o1tr"Alpe pittoresc o: e la campagna I~~~ ~~~ Tlleco~<' u~~':!- preoccupa. forse non a torto. degli animali: perchè ~:\~~!~n~~g;iu 5 ~f:.cu;i~v~!~ ~r ~;c~l!~o n;~a n~;~~t~I:: f~~:oevò!l~e:,o pr~ab~~~ ~~ ,groS6e e solenni da eech•- la vita moderna. pauroso ingranaggio dalle mille e docwnentate. d8; w Go.ethc guaggio ritratto in suggesuve vedute 6last!co e con II cappelluc-- ruote dentate. ha preso a stritolare anche il Circo nel suo Viaggio tn Ho.Ila. un Vicina di Cecilia Metella. ha che riempiono da meraviglia clo :<tonnato iiocano del Equ·estre, forse la più antica !orma di spettacolo, Goethe ;il quale #!: s~ato dato scritto su una \eduta dell'Ap- e di incredulità. abituati. come Nlg,:tzz1più plcroli. Lui ha certo la più romantita: e non c'è posto. oggi. per )onore d1 figurare in primo pta J. C. Erhard. di Norimber- slamo ogai ad asststere al di- di nuovo un lungo graffio il romanticismo, diciamo quello umano: Ja disuma- ga. morto a Roma ventlset- !aure della città nella carn- pereh-è M·rà già fallo a 'PU- nilà trionfa su tutta Ja linea. Trent'anni fa, a cinema tenne. tndicsuione alla quale pagna. Disegni e dipinti tan- ,gni con I ra!(azz! rivali di • • • 1 - 1 ç· , , d' , sembrano fare eco quella di to Interessanti che. vien vo- se I J . e a teatro. m pittura e in etteratura. 1 1rco era N I occhiali che sono unA delle cli moda: si arrivò a una specie d'inflazione, come to a Roma): V1c1no Subiaco e. m:~llaImpossibilità, per mol- mpre; ma por a ancora ,I,: I O111e I poes10 LudwJg Calci {a_nch·egli mor- glia di ammirare gh originalL f{~~t' c:'u~scf 1 ~~;1zc "~~~~~:- :::~~rei e ~~~t~e~~~:t;~~r:~r~~r~ 01 ~ 1 0~~ri:i;s~~l! pCT andare a Santo Benf'detto; ti. di recarsi sul Mare del mia. 11:IIocchiali ,!ome un disse di lui Tolstoi), con Qu.eUo elle pren.de gli (Continua da par. 4 ) ~cd~~tadi a~~~ st }a~r. d~i~~~ ra~~d,l'a~;~ri~cs~i C:~e;o~~= ~;;:t~to;~a h~a~<'r~oeur: ... :i~ scltiaffi, dette il suo contributo alla retorica del Pal!azuola. Strada al Monte sto ospitata l'intera Mostra nei fog'i',~_1; .. J.,•laln}h'"cP,q'dui__rnadnonodo~-~ e vesti la giubba, la faccia infarina•· Adesso siamo 1un 11 10bei!lgr:1c~;r:poo d~i!!,°l~~le i,~ ;~w;:!1!~r~v?J!nfe::nt/b~ ~~~~i 1~r:. 21 fi1° p~r~ir~ me. ~rohè '"gli o~hlali per ~::~/\t;~l':ur:n:~~~- della barricata, nostri com- ~ zione di Adriano Gran Colli Albani, è un acquarel- Hentzcn, d1rett_ore della Kun- tuttl i vicini ~ll"flnno il ,;e- La \·erità è che. al di fuori dei tendoni e delle i; ctbaldinl, Roma); ? 3 .g~ne !~: SXr\!lq~,~~enl~arJl st ~a:~cf~~lt~ ~}~:t!~~e eder~~tu~:aw=~ gngu~clzl~~~r~ta:~nc\~• 1 ~onna piste. uomrni coraggiosi. senza la minima sovra- rli fine ed accorta se~sibi_lltà, Nemi Né mancano un Lapo di Cultura. ne sarebbero più gialla. il colore delle nom;:i- struttura sentimentale. a un certo momento presero quasi dt una memoria risol- dei Nem1. del Rottmann, <' un che felici. Intanto la Mostra di calabt'C61. p.3sseno aimaie a compiere imprese temerarie: Jo stesso Charles tli tn trasparente concretezza, Costume dei Bnganti. di Fr:ie- farà la sua prima tappa it.a- di palette di ferro ,con una Lindberg, ,prima di decidersi alla sua folle avven- rtove alcune immagini di der1ch Nerly. liana a Napoli strana corona m tf'~ta, un tura. si e(a esibito in difficili acrobazie aeree -pas- Odt!Saggio e di affetti si in- Siamo tra noi. come si ve- LIV10 JA.N'KA.TTO!'li-i :~~t~ 1 J~n~e :irrieb<.'s~!:~ sando con la più spericolata disinvoltura dall'ala ~~~t~a~~ dc~,~~~!~~~~ ~:e~:..--------------------'"I ;:~1 ;tù 0·1o~~:~!~ 1;~ b/an~~~: ~;i u~~ ~~~~~~!~~ ~n l:~~ avcl~cft~.roc~Fpear~~c~h~~ t~~~ -iella voce che si fa cara e rie 6tesa viene riposta in pezio trattennero il fiato: c'era qualcuno che ci di:stesa. sempre limpida, scm- casa pcrehè le zl!'igare sono sapeva fare meglio di loro, che meglio di loro pre elevata nel verso. ledre. Una ragazza sola le · l' t · d Il f Il E · · Edita presso l'Istituto de- segue eia lont:mo: "Ha il !ti~~a~:an~n p~ta:~~omibit. ~otmoto~i ~~~~1fa~~ S:ll Artigianelli dt Pescara, la :act;~~tic ~l~~d~·ise~ ».v~~~~ che andavano a fracassarsi l'una contro l'altra dopo raccolta Òi EmiUa Liana Ca- Sa<v-cnecon un:i. scrollata cii aver superato incredibili ostacoli per il divertimento udano (Canti nell'ombra) è capo che s~mòra dì puledra. del pubblico pagante: ragazzi di venùrnni che. a una costruzione di brevi mo· Una cavella nera. poco lon- tremila metri d'altezza, eseguivano su fragili aero- menti: momenti dell'eco, del- tan~ al libero pttScolo. si plani il c~rchio della morte buttandosi poi verso iw sabbia, del vento, di vita ~~a~!!u:nl' dS..~v~ 1 ;f!it~~~ terra in vite. o foglia morta. come diavoli scatenati: "d'amore, dì concessioni, do- subito una figura dello sent- paracaduti~ti. uomini e donne. che precipitavano per vP peraltro s'avverte ancortt. tore <(le donna del Bosso.... migliaia di metri prima di -aprire con uno strappo Incerta la modulazione della Anche il piede minuto di il serico ombrellone dal quale dondolavano negli voce, ancora troppo istintiva Saveria. che tiene fermo il ultimi minuti. in vista deffatterraggio. col sorriso - questa - e facilmente i'1: 1 ~i~<? c:il~ 3 t~/:vJ;":;,~ sulle labbra: campioni del volante che aCfronta\.·ano :-fuggente sulla pagina. della donna d"I BQ._., 0 le curve degli autodromi a circa duecento chilome- Tre raccolte d1 Tonino Sca- Sono sceso alla marina. ho tri l'ora. in un carosello da incubo. Quelli del Circo roul: PeTchè lo. mia fe,ia e portato con mc Saveria. An- corsero ai ripari: esercizi sempre più pericolosi. ulfrove (Kursal, Firenze), Se tonia. Elisabetta con i mariti eseguiti senza la rete di pl'Otezione: belve ancora una 1110.110 spegne le steli<' 0 1 fratelli. Cambiano viso. più feroci. attrazioni d'ogni genere. li pubblico con- (Ciampi, Roma), con illustra- !i;~s~an~ ilf~~dr~ntiil ema~; tinuò a e5:sere distratto. i clowns divennero davvero zioni di Consolazione, Fran- non dà l'allegria che tnfon- malinconici: le loro facezie non [acevano più ridere china, Greoo, Guttuso. Omlc- dc nelle donne cittadine e nessuno, nessuno si impressionava alle loro acroba- cluh. Pir:mdello, Purificato. anche a quelle delta mia tichc cadute: basta aprire la radio per udire bar- Sarra, Turcato, Vangelli. Va- campagna emiliana Molte zellctte di ogni genere, l'avanspettacolo e il Lu- ria, ecc., e Lettere d'amore donne dell'Aspromonte. di na-Park ham10 già preso i"l posto del circo. ll Circo (Ciampi. Roma), l'ultima del- ::na L~~=ta~sii!clh~~i~~m~~;: ~ ormai una specie di legione straniera dove fini- le quali appare la più ordi· visto Il mare. ma non dcsi- scono anonimam,ente pochi irriducibili fedeli d'un nata e centrata, non solo nel derano vederlo. E' ancora p:ioco pericoloso che spesso s'identifica con la morte: ritmo del rapporto sentimen- val\do e presente lo stAto signori. ~i gioca - dicevano i surrealisti - signori. tale ma anche nella leviga- d'animo che Alvaro appro- si muore. tezza del verso, nella sua es- fondlsee nel suoi racconti: Qualcuno, però _ e sono i puri, quelli che ere- senziale qualità di consonan- ~1cnt':s;~r:ani~Aasf~~~~n;cdir dono ancora nella loro arte - continup P non arren- za con l'oggetto del sentimen- !lda della gente della costa. dersi: inutilmente rischiano ogni sera la vita i gio- to st esso che nello Scaroni La donna di snn Luca non vani atleti che. inforcata una rombante motocicletta. nomina. ~~n~~~~i~~~:· _ccol~ ~~sc~~~f!i~ percorrono chilometri e chilometri sulle pareti di uu~~~l•e:it~~=ri~~~~cc~~Hlo~~ za quasi ostile. nella donna ~~~z~n!~~~i~~~~~te d/a 1 fgJ:~u!~. Pp~~b~~~n~~ ~~~~t romano, sono giunti due li· faell:Cr"1~~~:1i~t c~~l~ttf pce;~ paragoni con i centauri della i\'lilano-Taranto. c·e bretti della collana diretta da la vita e con I forestieri. qualche cosa di veramente eroico nell'atteggiamento Alessandro Mossotti: Sa.uda- ~ua~d~tor~cc~~;tospr:~~ontt~ de~li ultimi romantici del Circo: e vanno avanti fino t~vi~ ~i~~,:~~ia diVJ~~:~ipp: greJtgl lungo le numarc. si agli estremi limiti della pazienza umana, sperando Franco Ferrari. Il primo com- :;a}~~~~~~:, !~~\~~I Pcf; 1 l~ doc~~ :::~;e e:~~~~~o~~~larn;etit~tt1:a. s~~~a~~lopi~h~~ie~~~ prende un cantilenante poe- dc: sono quelli della costa da spartire con la vita. Alla fine. ecco il d[lammatico metto. tormentato nelle fìgu- f;c c:~~:ufi,~; 0 1 ja P~à,~[i~na~ episodio: un domatore uccide il suo leone e la gran ~:~~~!: d:l Ps~~~:~ro~~en~:: Scriveva Alvaro che, le ~;aJt~~~;~as~~~fa !c~!~ 1 e 1 \\~ ~~~~z~ !~fa"!l,,~~s:,n;~~~Ì 11oue poesie peT scherw pre- rare volte in cui le donne si mettono a ridere: ma tutli. invece. restano per- cedute da quattro lettere di f~A~~!~t~n~eo~~~,~~~v~1~~s:~: plessi se un magro ronzino. trascinando il suo. car~ Saba: poesie all'insegna del- larsi a quelle della marina. retto. cada sotto il peso delle stanghe: la vita e l'ironia, direi. quasi stornel· f! f 1 ~ 1 ~~~~~~ ~: st ~~~~~!e /aJi buffa. piena d'incoercnze: però questo senso di pro- ~:t~ !e ~~S:~~t~ ~ 1 1\~ ~~::~~ mangiare In pubb'l\co· la lezione per le bestie, si tratti pure di belve feroci. prende a pretesto per girar- donnba della costa siede a 1·e~1~1 1 :p:~~~~i~r~;,z1~,c~,:ai~. sicri~n~~a~~lo b~iom~~;~ v 1 attorno con quattro \·ersi. ~~mm~r~\~~c: 1~~;~:ia°as 0 1~~~ brutto di come lo si dipinJ?"e. Non « scherzevole ""· però - ~h~~lt~~r:I: sia a~~;:c~l/cl~~ ELIO TALARICO ~~'::s~ov~~eet!b~h~p~~~~~e s~t: raccop;llo In un pugno. gira le ali (non è un implume) il la schiena a chi guarda e •--------------------- rodimento <'he lascia segni mangia a piccoli bocconi. si perchè Alvaro dava lm• isulla pagina: segni come ~~l~i :c~a~~~~ :~~a~: ~ais\~ ~r~iv:~:fa /\~add~n~~ dfc~~~ portanza a queste orme. che graftt. monta della gente che è co- In fila. Le donne andavano sono u· libro scritto della vi- ::iono le parole piumate, le stretta a vivere Isolala nel con le mani sotto il grem- ta della gente d'Aspromon- frasi nnpennacchiate e ste- pascoll o nel boschi bla1c gonfio di sterpi rac- ~e: <'.pe_rché egli osserva~:a rili che non_ tatciano traccuc Quando fu l'ora della re- ~~ 1 i~~~n~:n:a t!~t:aÌ,e~I ~~~= di~.~~\~!t~ed!esc~~~n~aellcd~n: E il Ferrari non mi pare m- ~:1~1/tiov~rv::à~tasc~;~~=r~,~ eogllerne altri. poi correva- donne che segnano la poi- trappolato In una gabbia di muretto della ferrovia che no per rag:J1:iuna:ere il grup- r;.~~ Yec;~ta~!lptC:~li~~tt~~; I ~~~n~:rt~m:.i pennacchi. per ;h~~~;:~a .. aMctp~c~;~~~o e ~~ ~~~ s;i~~~!nd1!,stn::~~i:~os~~1~ ~~so:it~~~~u~~ l: ~o~:tnca dl ru~~~~sff::t 1 ::!;~ 1d~n~~sse~ ~n;:tt:me'!lf!ldd~n~lva~~msu1:: lo scrigno chiuso, con amo- uomini di Dovallno. E corse costa de-I monte dc1tll uomt- re. pazienza e cariche di via suJJa ghiaia dei binari nl spaccavano pietra ad una sopranaturale di queste mon- con la sicurezza di una ca- cava bianca: sul monte erto lagne e il loro cammino con- pr;i con I piedi di bronzo. delle file di donne salivano Unuo. il loro passa~gio si- Ma quando più tardi ci rlu- un sentiero lmpo~slbile por- lcnzloso ma dominante. rap- nimmo in un casolare, fu Jet tando ceste di brecciame per prcscntano l'e-lemento con- a cost.rlniterc un vecchio a le .fondamenta di un grande duttore di una vita che è suonare la rt.sarmonlc;i e a pilone della corrente clct- (atta di lavoro. di passioni volere ballare. E rot~ò tan- lrica. Quando ne disC<'nde- represse. di pazienza e di lo con la gonna che le si vano. avevano il cesto In- un coro d1 ii[iornl. di anni. gonfiava e con le trecce che filato nella tesla come una di secoli che si traducono le erano scese ~u1 petto. Cin- celata mC'dlcvalc e guarda- sempre in un and ..re senza chè cadde In terra. Allora si v,u•~.•d••'1"v"·,vm",·n'o1_ ul•ncvoencnc•h•,,.- sosta riprese e fuggl. Inseguita dal • I racconto di Ah•aro se- marito felice. e scomparve con gli occhi prl\'I di pen- gultano vivi. dalla marina di con lui per una vigna bassa sieri le fissava tenendo due Bovallno al santuario di con grida sel\•aliche: tutti e foglie di limone legate c:tllc Polsi: I loro personaggi vi- due. lontani dal paese, si tempie da una cordicella vono e si conservano altret- erano liberati del pudori di ro,;sa pt>r curarsi li mal di tanto intensi e chiusi nella un amore severo che è sem- testa. Altre donne tornavano piccola vita quotidiana lun- pre compresso dalla vergo- dalla campagna con grandi i;i:o la fiumara Buonamico. gna di rivelarsi. anche fr;i carichi sul capo se~uendo al .. Una vita - egli ha scritto due sposi di poco più di trotto it:li uomini seduti sul- - alla quale occorre essere vcnranni. come erano Save- l'asino. Iniziati per capirla. esserci ria e Il suo uomo. La strada rra piena di or- nati per amarla, tanto è pie- Donne e uomini di San mc nella polvere minuta: na. com<' la contrada. di pie- Luca_ vollC'ro tornart' a pie- orme di animali. di .. porci- tre e di spine ... di al paese. Li incontrai più nl ... di piedi nudi. Compre- G. PAOLO CALLt:GARI Per finire, ecco alcum vcr– .;t tratti dal l!bretlo di An· tonio 8eccarccc1a. Viaggio uet sud, con presentozlonP d1 Giorgio Caproni (Amlcucct. Paduv;.1): <1 Ln mia culla fu un vecchio rna11rello, un nido cli falco che mia madre - portava daila casa alla cam.· pag11a - e trasformava rn amaca - per i miei riposi scre,1i. - La mia culla fu come un'ombra d'ala - n~, rami bassi di utt albero - in fottdo a un sentiero)), ecc. Dovrei aggiungerne altri. molti altri. rinvenuti tra le pagine del libretto, e tutu della stessa sostanza cd espe– rienza. Un giorno andrò a trovare Quest'altro 11: figlio di falco )) come me e me li farò leg– gere da lui. dall'alto del col· le che sovrasta Roma. ELIO F. ACCROCCA LE'l"l'EH ..\ HOUA.~A. * CON CHIPARLARE * ,li U.-tfflO PICCHI Nuova corrente, seria ri\·ista. di gi,o\·ani, scrive nell'editoriale del suo ultimo numero (9-10): • Pare leg1ttimo supporre. per segni palesi di varia natura, che la cultura Italiana stia attraversando un mo– mento di confusione e d1 perplessità >1: il smtomo più gra,·e di ciò sarebbe da \·edere nella calma del momento presente. La calma ed anche la stasi in sè non sono preoc– cupanti e potrebbero anche essere il sintomo auspi– cabile d'un periodo di meditazione e di raccogli· mento di cui, !orse più che d1 discussioni forse oziose. avrebbe bisogno la nostra cultura. Oz.iose, non si ,,uol dire in sen50 negativo, semmai con scetticismo nei riguardi d'un possibile e[fetto post· tivo. Qual è, ci si vorrebbe chiedere, qual è l'in– flusso che esercita sulla vita della nazione e sulla vita del popolo quel fermento di \'ila intellettuale ~!'~~nr~~tr;:~~ ~~m~~~~~:~t/e;;l~~~~~le a~=ll~esra~~ e principale parte'? Valgono i modi che si usano ancora, d'una di\'ulgazione limitata. più o meno, alle solite persone. oppure sarebbe opportuno se non necessario studiarne d1 altri che più si confacciano alla presente realtà? Insomma oltre ad esaminare gli eventuali momenti d1 stanchezza nella \'ita cul– turale, non si dovrebbe riprendere in esame _il \'CC• chio problma dei rapporti tra la cultura ed 11 pub– blico. ma un pubblico più che sia possibile vasto. rnrrei dire tutto il pubblico. onde tentare ancora una volta di riprendere o abboz zare il dialogo? Forse può \·aler la pena d1 tenta.re . Ben poche '-<>nole possibilità, non dico d"u n compi uto risultato ma sia pure d'una piccola affennaz.ione. l\Ia, pur sentendo e vedendo gli o~tacoli. gl'impacci. i peri– coli ed anche un certo ridicolo (donchisciottesco ma di alta qualità) d'una simile impresa, può valer la pena di tentare. La cultura si è eccessivamente specializzata e tende a bizantinc~giare con dignità; d'altro canto il liHllo medio generale si sta ulte– riormente abbassendo: la diHerenza tra i due set· tori s'accresce: do\·e trovare i punti di contatto? Immaginiamoci un intellettuale tipico, con le sue preoccupazioni dommanti. il suo modo di conce– pire le idee e di parlare; immaginiamoci dall'altra parte un operaio, un contadino. una massaia; pania· moli in contatto: quale sarà il loro Qialogo? potranno parlare. da uomo a uomo. e seguitare a parlare come si fa tra amici"? ci sa1'3nno degli argomenti sui quali essi possano. non ,·oglio dire trovarsi d'ac· cordo, ma simpatizzare, e questo sinceramente. uma– namente senza diaframmi o lenti deformanti che, daU-una o dall'altra parte falsino il discorso svian– dolo sui soliti binari del multiforme conformismo? Se questo sarà possibile. sarà 11 primo passo posi· t1\·o: e quasi quasi non anà importanza se l'intel– lettuale. lo scrittore, 1\ g·ornalista. parleranno dalle solite pagine poco lette. tn apparenza rivolgendosi ai loro colleghi come sempre accade. L'importante è che riescano a cambiare interlocutore, che non pensino a quattro gatti ma a centinaia di migliaia, a milioni di persone. Che poi coloro ai quali il discorso è diretto non mostrino dl accorgersi di tante attenzioni. è quasi O\'Vio. m3 è un fatto secondario, pcrchè se ne accorgeranno. prima o poi. E· un tentativo probabilmente destinato a fallire, seppure fosse attuato: ma è doveroso. Seguitare a scrivere per i critici, fino a ridurre l'esercizio lett.e– rario a un gioco di fìnelZC e di intenzioni che il critico. e magari soltanto quel critico, dovrà sfor– zarsi di scoprire e di far riVi\'ere, e al più con la speranza che dai pochi rogli stampati l'eco delle parole giunga il più lontano possibile: può. appagare davvero gli scrittori? Eppure questo è un momento buono per la poe· sia e forse anche per la narrativa; forse gli scric– chiolii che si sentono e che destano preoccupazione, sono come gli scricchiolii della na\'e, quando 11 vento gonfia le sue \elf>. t~d C!iSa si prepara a lan– ciarsi nel mare. , hn d.vnrh(i MARIO PICCHI

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