la Fiera Letteraria - XIII - n. 27 - 6 luglio 1958

Domenica 6 luglio 1958 L~ FIERA LETTERARIA Pag. 5 Ricordo di tJorrado Alvaro * La ·sua Calabria tra letteratura e cinema Gian Paolo Callegarl a San Luca Era vicino al cinema ma non dentro al cinema. Cor– rado Alvaro: la descrizione altenta e spesso minuta dei suoi personaggi nei loro mo– vimenti ftslci. negli otteggia– menti dt"I viso. nelle reazio– ni delle mani e dei piedi. la acua, precisazione del pae– saggio con i suoi piani pro– spettici. il ,. taglio II talo,a scenico dei suoi gruppi di pas:o•i e di contadini e di .,.galantuomini» neri come 'curvi quasi Inquadrature di film. c2rte azioni dei suoi perso'neggl precedute o se– guite con un movimento nar– tatlvo simile a ., carrellate», le ampie occhiate del pocl-a su I l'ambiente circostante molto simili a .. panorami– che». avvicinavano Alvaro all'idea cinematografica che mai aveva Jmitata nella sua tecnica narrativa. pur sen– tendola arfine con la sua li– bera immagirnuione di scrit– tore incline alla naturn e al– la coralità. SI può dire al– tresì che il cinema era vi– cino ad Ah•aro - e inten– diamo sempre l'Ah•aro dei suoi racconti e particolar– mente di quelli calebN?si che restano i più celebri e i pil'.I vitali - come è vicino a 1anti altri narratori por– tati a dare corpo ben deli– mitato e movimenti .. visivi» ai loro personaggi. Alvaro ha sempre cercato che i suoi lettori sentissero i valori poetici e narrativi delle sue storie .. v<'dendoÌt-., sul fo– glio. senza doverle scoprire soggettivamente dalla coltre talora mirabile delle Inda– gini pslco!ogiche, del ragio– namento interiore La sua ste!'.<lUforma narrath·a era molto organica e costrutta. prossime al procedimento di osse:-v;i1.ione dell'occhio uma– no che è poi quello che il cinema rispetta avvicinando– si ai fatii e ai loro dettagli o cercando una visione com– ple!òlsiva da un parti<-olarc che abbia Inizialmente at– tnnto. 11 racconto della par– tenza del pastore Argirò del primo racconto di ,. Gente in Aspromonte», quando in– sieme al figlio bambino si accinge a lascfarc il pasco– lo e chiude la capanna d<'l– lo ~tazzo fermando la porta co:1 un grosso sasso e poi prende le via verso il vil– laggio. si traduce immedia– tamente in un .. campo lun– go ,1. seii:uito da un comples– so a « figura intera ... da un dettaglio e infine In una pa– noramica dello sguardo del lettore-spettatore per segui– :-c il gruppo verso la mon~ ugna tu une p3rola .. il let– tore di Alvaro e 5"mprc un poco spettatore di fronte al– le nO\•elle più famo!òle di ., Gente in Aspromonte"• ,. Incontri d'Amore». ,. L"a– mata alla finestra... cioé di quegli scritii che nacquero da.Ile impetuo!òle e sanguigne esperienz,. della sua giovi– nezza Non si può dire che que– sia sua strutture narrativa dipenda direttamente dalla materia delle sue !òlUg~cstio– n!. quel mondo primitivo e mM:<0 da veementi pas<ioni <' d:1 altrettanto v1>ementi azinn! che egli indaga· nel– l'ambito di una orn,·incfa lontano. st:1ccata qua!òli dal- compiuti allora da tutti gli scrittori ili collabor.izlone con altri e con registi a ti– tolo di assaggio. quando cioé volle scrivere un suo film o.vendo In Chiarini un regi– sta che poteva essere intel– lcllualmentc apparentato a lui come sono stati poi fra loro Zavattlni e 0.? Sica. la sua fantasia tornò aila .sua lcrrG. le montagne d·Aspro– montc d! Calabria. e a! suo paese. San Luca. che 6ta su un greppio lungo la fiuma– ra Buonamieo. larga r- sug– gestiva come un deserto di sassi. Così nacqlt.? .. Patto col diavolo.. che fu il pri– mo film C3lobrcsc. rigoroso nella sua ambientazione. poe– tico nella interpretazione delle usanze e degli staLi di animo di una gente primiti– va. quasi biblica. come si conserva ancor oggi quella della più conclusa monta– gne d'Aspromonte. La con– tcnutezza estetica e la so– brietà di gusto di Chiarini. che lcgitilmamente non vol– le Indulgere alle sollecita– zioni ambientali per non ca– dere In un possibile e facile folclore. tolsero certamente al film gli acce."i colori di un paesaggio umano dl pa– stori e di contadini radiceli sulla montagna nella vita di cen:o anni addietro. come forse avrebbe preferito Al– v3ro che non si trattene\ta nel descrivere le processio– ni e i costumi, le esalta1.ionl collettive e le superstizioni. gli amori bollenti e le os sessioni del sesso che sol'!o sempre l'umore principale dei popoli ingenui. Il film di Alvaro giovò a scoprire una Calabria einc– mato~rafica. piena :rnche per i fllm di quei fermenti che avevano suggerilo non soltanto a lui i rac<"unli mi– gliori. ma a Répaci t" a Per– ri del validi e turgidi ro– manzi. Tanl"è. chc- poi Ger• mi scese 'I Motto Sen Gio– vanni - sempre ni piedi dclrAspròmontc - per gi– rare ,, 11 brigante di Tacca del Lupo., nel centro dl un drammatico paesaggio di rocce bianche e di borgate appese alle coste come frut– ti allacc:t,i ad un remo: e perfino René Clemcnt arri– vò in Calabria per fare i:il– cune rlprrse delle sue ...Mu– ra di Malapaga » In quel Pentadattilo apocalittico. una meno con le cinque dita aperte come dice li suo no– me '1rccn. a picro sullo stra– piombo di una fiumara dove le case sembrano rotolare da un momento all"al'ro per un salto di trecento metri. Non considero. fra l film c~labrP– "i. quelli che furono 2irati in Sile. co"me .... Il lupo d.. 1 1~ Si– la • e • Il brigante Musoli– no ... perché C$Si au!ngrvano ad una Cnlabria lussurce:– l?'ìanie e riisreca che non ha radici ne!i::i let:eratura del mn,tl(iorl !òlCrittori della re– .2'ionc e che comunque non raoorcsPnJa Umi ~coperta ambientale e lo è molto con– sensiQnalmente come> costu– me umano ,. Il mio paese è cinema a sua sltt~sa insaputa». mi dis– se una volta Alvaro dopo le riprese dl .. Patto col diavo– lo >1 quando egli era torneto a San Luc~. dove era nato e dove aveva trascorsa la prima giovinezza. per ~egui– re il fllm e per curarne la ambientazione: forse dripo molti anni era le prima volta che si (crmava un po· a !ungo nr-1 villaggio natio e godeva a ripensarlo e a ri– scoprirlo. lui che lo aveva scoperto per la lcueratura no più su. verso I crinali di molldiale ... Ora che li ho vi- Aspromonte. dove altrcsi un sti, I miei compaesani. da- n.tscentc turismo. come al vanti alla macchina da pre- passo delle Gambarie. ha po– sa. mi sono accorto che sem- sto basi per un avvenire pre. quando si muovono. soddisfacente: cosi la terra di quando si fermano, quando Alvaro è ancora di nessuno. si raccolgono a gruppi o dal ai 6.nl di une trasformazlo– gruppi si separano, fanno ne economica e di un pro- •inquadratura• anche se non fondo miglioramento socia– immaginano cosa c-ssa sia. h.•. Lo si constata- subilo rl– Tutto questo non è artificio salendo verso l'interno dal loro né visione arllficiosa m mare Jonio. sempre azzurro me che lo noto, ma deriva ma aspro. .. un mare d'ac– dalla naturale armonia di . eiaio, reso duro dalla lunga movimento e di atteggia- I solitudine... .come ebbe a mento di quesla gente che scrivere Alvaro roccontando .he alle spalle i greci allli- la storia dt un casello ferro- ehi e gli arabi. cioé del po- viario nel combusto deserto poli armoniosi e ben prqpor- costiero della linea RcgJ,!IO zionatJ in ogni loro esteriore Calabria-Taranto manlfeslazione di vita. se- La via per San Luc9: non condo una conshnilc propor- e asfaltata, è piena di buche z:one morale che li regge,.. colmate con grosso breccia– Era il ragionamen10 dello mc tagliente: sicché molto scrittore che rivedeva con spes!òlo I contadini che sccn– l'occhio oramai abituato al dono a v:illc camminano nel– film quei gesti e quelle .:mo- l"alveo secco della fiumara ni che avevo descritto nei che ho tratti sabbiosi o quasi suoi racconti; ed era certa- battuti come una strada e mente il punto di saldatura che sono segneti dai solchi fra lmmag:h1c>pensata e det- delle ruote dei carri. dalle ta e immagine rappresentata. orme delJe greggi e del pie– una ricerca palesato più voi- di nudi delle pastore. Forse te nelle sue novelle. è proprio questo ritardo E' stato quel lontano ra- della trasformazione fondia- glonomento a suggerirmi di ria nel giunger(' con le sue recente l'idea di andare a propaggini fino su per le val- ritrovare Alvaro e Il suo !ah• jonlchc dcll"Aspromon– mondo nel suo stc!òlso paese te - r lo ct«"~'ln1vvienr- prr natale per tentare di fer– marli con le macchina da presa m un documentario. Non e stata la presunzione di compiere una indagine critica. ma il lentativo di fissare una ,. realtà., di Al– varo. durata nella sua gente. che le mie esperienze mer-i– dionali ml fecevano suppor– re ancora Intatta nel clima e nel costume descritti da Alvi:iro con una poetica che ne ha approfondito i valori umani senza mutarne i con– torni. Se il mondo di Verga - che tuttavia è anteriore di ,almeno trent"anni a quel– lo di Alvaro - si è già can– cellato e ci volle la sottile indagine di Luchino Vi.scon– ti per rianimarlo - pur su• scitando turbamenti ambien– tali di coloro che credevano di essere stati imperfetta– mente raffigurati perchè ora– mal si sentivano più lega:i ella évoluzlone delle forme che al senso della loro uma– na natura - 11 1 mondo cala– bre~c di Alvaro si poteva supporre ancora intatto per ragioni geografiche e sociali: e perciò i suol personaggi dovevano ancora viycre ne– ,;i:11 uomini e nelle donne di ogi;!:i dello sua vallata di Aspromonte. 11 mio viaggio mi ha confermato questa supposizione e mi ha ripre-1 sentato i personaggi dei rac– conti di Alvaro con le stesre cara:teristiche di allora. con le st.csse reazioni. con le idt>ntiche cariche di passioni. nella vita odierna di tutti i giorni. Il La Calabria di Ah·nro for– se sopravvh•<' nncora per un assurdo economico nelle val– late d'AsprnmontP <-he. !il'.Uar– dano il mart> Jonio sopra Bovallno e che i::e(lndono :il• la co'lta con qurlle immense strade di 11!hiai1rht" $0110 le fiumare. incM«ol" fra i di– rupi. arldt> e i:t'l<"late duran– te l"es'ate r- furibonde d'ac– qua nelltt st1Jilinne inverna– le. La tr:-<lC0rmnzione fon– diari:a dell'Opera Sila chiu– de i limiti meridionali del proprio comprensorio pili e sctte>ntrlnne e- le prov,•iden– ze del Genio Civile- per le 1.onc di montagna comincia- * di GIA.N PAOLO CALJ.,EGAIU quelle che portano a Penta– dattilo e a Samo - a lo.– sciare Intatto un mondo umi– lissimo entro i limiti deUa propria tradizione formale e sostanziale; ma ancora esso si conserverà in questo cli– ma - quando pure e neces– sariamente anche questo zo– na dovrà essere affrontnta da più estese provvidenze - per la rigida convinzione che ha la gente d'Aspro– monte di essere custode di una civiltà che è forse una delle ultime tipiche contadi– ne. rimas:e pure e orgogliose nel nostro Meridione. L"orgoglio di questa civil– tà primitiva ma ben compo– sta si legge in tutte le pagine di Alvaro. specialmente nel– le prime novelle. quando egll era ancor più legato alla sua terra e ai ricordi della sua gente: gli accenni a stati di miseria non sono mal per essere compianti me per es.sere rispettaU co– me una prova di forzn. di pazienza. di rassegnazione; le superstizioni più assurde non sono mai compatite ma onorate come manifestazioni di un complesso e misterioso mondo interiore che cerca di comunicare con l'aldilà: le donne scalze con la gonoa logoro. che ,affollano le sue n~rrazioni, non sono mal dei simboli di indigenza ma del personaggi di una bibbia pae– sana che partecipano della maMima umiltà per lasciare più in alto i loro uomini con la cecclatora di velluto e Il fucile alla spalla. espres– sioni di potere e di fot-za. Se nella vallata di San Luca il perdurare di queste con– dizioni formali dipende an– che dalla indigenza - che tuttavia gli obitanti soppor– tano con una ammirevole di– gnità e con un orgoglio qua– si solenne, come accade so– vente presso gli arabi dei quali hanno qualche goccia di sangue - c'è da imma– tinare che questa civiltà pae– sena e tradizionale non po– trà essere cancellata nèmmc– .no dalle riforme. perché la gente la segue per convin– zione: non diversamente Al– varo. che pure aveva viag– giato a lungo e che aveva .:ompiuto la propria !orma– -zlone a Bologna e e Roma. era rimasto permeato dalle .;tesse reazioni. dagli stessi sospetti. dalle stesse asprez– ze della sua gente primitiva e spesso non poteva nascon– derlo e ancora più spesso s1 -:omplaceva di dimostrarlo. Lo posizione umana di queste {orme primitive di ci– vlltà del Meridione non è sempre la stessa e trova la Corrado Ah•aro sua forza o la sua debolez– za nelle origini razziali che. in terre percorse e percosse da innumeri invasori di di– versa provenienza durante I millenni. ha attinto alla vene orgogliosa di schiatte evolute e dominatrici o a quella .::onfusa di popolazioni male amalgamate e abituate a subire: nel primo caso la tradizione è un orgoglio, nel secondo caso e una forza maggiore. Per esempio. mel– grado il crescente benessere, le genti del Ni-cas:rese sul golfo di Sant'Eufemia. sono rimaste legate ai loro costu– mi anche formali con una gelosia e una dignità che non impa!Udiscono nelle don– ne - gonne a coda di gallo sbalzante dietro i fianchi. panno rosso maritale. « van– cali,.. di velluto nero e cor– petti a nastri - sulle grandi vie nazlonaJJ fra il movi– mento degli autotreni e del– le macchine strarriere. Al contrario le popolazioni del Crotonese. che la malaria e la povertà avevano confusa– mente ,aggruppate in una occasionale tradizione super– stiziosa e ostile. hanno cer– cato subito di uniformarsi ad una vita contadina media e spesso amorfa con il pas– saggio al poderi della ri– fnrm11. Si deve quindi pen- 99re che la gente d'Aspro– monte. anche quando avrà le strade asfaltate sul ver– sante jonico e i mezzi per un migliore sfruttamento va Alvaro I dialoghi del suoi personaggi e sembrava ,. co– struito ..: ma era nella realtà della sua gente. · agricolo. non rinuncerà alla lii sua antlca civiltà che tra- Alvaro non ha vissuto a spare anche dalla bellezze lungo nel suo pecse: ben araba dei volti delle sue presto gli studi lo portarono donne e daJla nobiltà con- lontano dalla casa dove era clwa d1 quelli dei suoi vec- nato sulla piazza di San chi pas!ori. Luca. una casa rossa con la L'antichità di San Luca scalinate erta che discende deriva anche dalla strada che fra la fontana pubblica e vi porto e che là ftnisce, l"lngresso dell'osteria. Il pa- senza altri paesi più avanti. d.re, maestro elementare. so- senza transito verso altre gnava per lui una posizione comunità che non siano le da .. galantuomo,. - cloé da capanne dei carbonari e dei benestante come significa in pastori agli alti pascoli; sen- celabrese - e comunque da za cloé quella vita di pes-- .. brache lunghe», cloé da saggio che trasforma grada- borghese: il fratello aveva tamente con il contatto di segnata la sua strada con la popolazioni diverse e con la vita ecclesiastica chi? rap- imltazione dl paesi più evo- presenta un'altra soluzione luti. La strada per San Luca di decoro per molte fami- sl stacce dalla nazionale co- glie me-ridfooolL La guerra stiera a certo punto a mez- lo allontanò ancor più dalla zoglomo dt Bovallno e ftni- Calabria e poi. con la pro– sce nt"'l paese d'Alvaro per feS!ione del giornalista. lo diramarsi In sentieri che fece restare nelle grandi cit- portano alla montagna e che tà del Settentrione e del conducono all'antico santua- Centro. lo fece viaggiare per rio di Polsi lune:o la fiume- il mondo. lo stablll a Roma. ra. nel cuore di una vallata ridusse sempre più le sue cbe sembra rimasta ancora visite alla tern:i natale . ., Le in una Italia pro-risorgi- ultime volte venne per la mentale. Cosl I sedici chilo- morte dl suo padre e per il metri che separano San Lu- film..., ml dice un suo corn- ea dalle marina. con i paesi pagno d'infanzia. E' un poco rinnovati. con le fabbriche il destino di tutti I calabre- nuove. sono lunghi come al- si che .. fanno carriera,. e cune generazioni e dividono che. per quanto seguitano la società ancestrale della ad amare gelosamente il lo– montagna da quella della ro paese. lo rivedono sempre costa che essa non compren- meno con l'andare degli an- de e non riconosce. ni e . 8.niscono per tornarvi. San Luca è un pugno di in età matura. soltanto In case grige e vecchissime eg- occa.sione dei maggiori lutti grappate alla montagna che famigliari. Cosi Alvaro scris- sale sempre più erta alle sue se della Calabria e dei suoi spalle; ma già da lontano si paesani quando era già di– vedono fra le case quelle più staccato dell·Aspro.monte; ma al:e e massicce dei .. slgno- non cadde in una slmboliz– ri ». i ricchi della narrntiva zazlone del suo mondo In- di Alvaro. staccate quasi dal- fantile. lo rappresentò con le altre che si sostengono a reali~:ica f-edelta. con preci- vicenda fra le difficoltà del- sa rievocazione di' personag- lc rocce percorse da stra- gi conosciuti. pur in termini dette tutte scalinate e angi- di poesia: e quando anche porti. In faccia al paese è cadde in formule barocche. il Celvario a cinque croci non si lasciò andare e pro- che ricorre nelle immagini prle inclinazioni - cbe era- dello scrittore e che è un no misurate e severe - ma elemento fisso della liturgia volle d'are alla frase le ri.so – calabrcse: a queste cinque nanze della lingua paesana croci finiscono tutte le pro- che. in queste montagne, ha cessioni importanti e f riti sempre ecbii..-quasi-. bib:licl e della .. Passione)) nella Set- figure poeti_çbe \urgi.de. co- timana Santa. Sotto le croci me accade per'" la gente pri- sostano al tramonto per un miUva contenuta in una vita atUmo le donne che tornano tradizionalmente antichts- dalle fienagione ln lunga fila slma. con I carichi In testa. alti Sebbene sembri talora che come case, per i quali -si ve- Alvaro abbia tradotto la sua ~~n;iùftne~eal~~If~n~~!:a 8 !:~; ~c~tg ~~I'e 1 ~~r! ~h~nlem!~ 0 ~ sicurezza de>i toro piedi nudi narrativa. vista nel suo pae- prensili e forti. se, è di un rigore realistico Le donne vestono tutte il quanto mai moderno e at- costume, giovani e vecchie; tuale anche quando l'imma- deg!i uomini soltanto gli gine 6i arrotonda e il dia- anziani pactori lo portano. E" logo appare steccato dalle tutte.via questo l'ultimo an- proporzioni umane dei suoi !lolo dell'Aspromonte. con te personag~i. Certamente è di- valli di Samo e di Caralla._ venuto più lui un mito. per i dove resiste quotidianamente suoi compaesani. di quanto la veste della antica tradi- egli Cl abbia presentato que– zione: ed anche in questo sti come simboli dcli' Aspro- particolare è rimasto lntatto monte: infatti i suoi antichi il mondo che Alvaro rac- compagni mostra.no oggi le contava. che. descriveva mi- c~se che gli riguardarono. nutamente nel suo abbiglia- ripetono quello che egli mento paesano. Le donne disse. con un amore e una portano una gonna scura a fanttlsia ~be lo staccano campana lunga fino a mezzo dalla sua vita ancora re– polpaccio e un corpetto cente. Non c'è più suo pa– chlaro con l'allacciatura sol- drc, morto da lungo tempo: ~j ~~~~~~~ s~is~~~~dJ ~~~ °tia~~li~ec;~m~ v~~~ posano sul capo ripiegato raffa. un paese vicino con un grosso e ampio scialle il quale si può comunicare marrone di lane grassa tes- soltanto compiendo un lun– suto a mano che serve per go giro della montagna alla a.ppoggiarvi più agevolmen- costa per risalire un'altra te I pesi e gli arnesi di la- vallata fino alla montagna: voro e che diventa mantello resta una antica ria taci- quando fa freddo. L'abbiglia- turna. con il monacale co- J.-. real\8 del tC'mpl). Ba<lla considnarr- una scrit:ricc vi– cina - ma dissimile - al m,mdo di Alvaro. la Delt>d– d1. ;>er rile>varc una diffe. rcnza sostanziale anche se i dut"' ambienti stud!eti posso– no essere prossimi e "'l'iechi degli stessi fermenti: il sn– vo-pastore Efix di .. Canne al vento» prevale con le sue minute !òlensazlonimorali. con mento non cambia con l"in- stume peesa:10 e i piedi --------------------------------------------------------~-----, verno e sempre vanno a nudi come tutte le donne piedi nudi. anche con il ge- d1 San Luca. a parlare del il suo ra~lonamento ingenuo <' roman'lco e trepido. alla pur complessa e agitata azio- ne del racconto che traspare e tratti - e quasi mai con ordine cronologico - fra le profonde pieghe dr-gli stati d"animo. Un racconto di Al– varo è quasi sempre una storia traducibile in <lPqucn- ze di immagini - non di– ciamo ., cinema» - m<>ntre la maggior parte dei roman- zi della Dcledda sono urli di posizioni morali provoca- te da fatti eh«" il lettore dt"'VC ricos·ruire con la su;i sensa- 1.1onP AivaM senti il cinl"m:i. an– che se poco all;l volta ne rl– masc delu.~. vedend,ilo ~r-m– pre plù distaccarsi di:illa s·o– ria poclica, comi" il com– plesso or,11:anizzativo cd eco– nom'co dc,lla cinematl)gMfia si avvi.iva a prevaler" ill"· sorabilmente sulla !mmae!– nazlone dell':1rt1.;t;i. foss,. questi il reJista solo o il regl'lta con !"autore lettera– rio dcll:i narrazione. C~rcò di conoscerlo nelle sua l"Stl"t!ca e nella sul! tec..,ica nr,f tem– p\ del ri:1asc"n•e cln ..m1 itn– li1no durante i primi anlli d"I. ,,sonoro >1 - aaorno al 1937 - con la spernnza che in esso sl rondcssero la poe– sia dei te,e;ti letterari e qupl– la dei quadri pittorici: per questo :requcntò da osc:-Prvt1- :orr. comt> altri sc:-it'Cri di nnme. 11 Crntro Sll,.r'mPt1- talc di C!nematoJZrafi" d':-"t– to da Luigi Chiarini chf' s·a– biliva allora con rigore es:e– tico e con acul<>zza filosnflca I v:ilori di a:·te pura della nuov1 form« cspn.•!òlsiva e il suo punto di contatto con la Iet\eratura Quando Alvaro si decise a !cri"ere per il cinema. al di fuori dei soliti esperimenti Vivo nella nostra memoria In questo mese è caduto il secondo anniversario . della mort.e di Alvaro. E" strano, quando soprag– giunge la morte, di qualcuno che amiamo, prima ancora del natiirale moto di dolore che ci opprime a sopraffarci e lo sgomento di non "'avergli. fa.rto capire qua,il'egli ci fosse caro: u11aspecie di. rimor– so, e di postumo e ahimè inutile rimpianto. Questo mi capito a,1che quando. aprendo a caso qu.ella mat– tina di giu.gno di. due anni fa i giornali, vi lessi la notizia della morte di Alvaro. Quant.e volte era– vamo stati assieme? Potrei con:,ar!e sulla mano: incontri qui a N(ipoli. quand'ègLi era venu.to a di– rigervi 1rn quotidiano nei primi a1111i. del dopo– guerra, incontri roma,ii casuali.,. T?er strada _o ir~ qualche galleria d'arte o da am1c1, e un pato di volte fui nella sua casa di piazza di Spagna; ora clie mi ripasso nella memoria questi ricordi mi accorgo di aver parlato poco, ho lascinto sempre a Lui l'iniziativa d'ttn discorso o d'un tema. Fra quanti hanno scrftto di Alvaro, dopo la mor– ie, qu.alcuno hc1 puntato l'accento su. cpi~s:o asp~tlo dell'uomo e deU'artisla? La sua capacita formativa, il peso della sua comunicativa (e all'apparenza sembrava scon1roso} proprio presso i giovani. Un mio amico. che voleva diventare regista cinemato– grafico e i casi della vira l 'han.no ~oluto f1:nziona: rio in una ci1:<idina del nord, ricavo da e L ,,omo e forte• una sceneggiatura: fui io a presentarl.a ad Alvaro che avevo già conosciuto e a presentargli. il mio amico. Era H 1946, o il 1947, erano quegli anni. insomma. subito dopo la guerra: cosi betti e ricchi e carichi di speranze nonostante le case a11,- * di UICIIEl~ls PIUSCO coro cadute e le fabbriche ancora ferme e rante altre rovine. Eppure proprio allora ci parve vera– mente di capire che cosa significasse vivere, e non dopo~ a case e strade rifatte. a fabbriclte riaperte. a entusiasmi. rientratt. Barbara si chiamava La pro– tagonista del romanzo di. Alvaro: quando quel mio amico s'innamorò della ragazza la ribattezzò Bar– bara, perchè entrambe avevano i .- capelli a te,1d.i– na • oscillanti. contro le gote. Ma ques:ia è un'altra storia e io vorrei ricordare invece adesso una mia visita a casa di Alvaro avve- 1mta suppergi.ù in quel tem.po . d"i.nverno. Anche oggi se ci ripenso, a distanza d'at111i, è il mio ricor– do più bello, degli incontri con Alvaro. di quella sera m'è rimasto ,rn senso di i.ntimitti favolosa ecl antica, credo anche a causa d'uno strano odore di mele che stagnava clentro le stanze. C'erano sulle panche in un corridoio e s1ti rìpiatii della credenza nella sala da prarizo dove Atvaro lavorava e ci trat– te11emmo (perchè lo s:•ndio era freddo, spenti. i ter– mosifoni a11cora i.n co11segue_11zadella guerra, e in sallt da pranzo era stata mes.rn u.na st1Lfa di terra– cotta che ogni. tanto la ragazza, Jole, veniva ad ali– me11tare portando m1 alt,ro ceppo odoroso di boschi), c·era110 numerose mele messe a maturare, avevano le bucce lucidissime e verdi. e un odore fresco ed acidulo impregnava la casa. alligava i denti, ad assa– porarlo. Non so perchè pensai fossero mele calabresi, inviate probabilmente atl'au.tore dal suo paese di origine: sebbene Alvaro mi dicesse, tn quella stessa sera, ch'egli mancava da molti anni. dal suo paese. e aveva spezzato con esso ogni legame. Ma c'era neUe sue parole, e più ancora nel gesto quasi noncu,- rante che le accompagnava, cpme tm trasalimento; di più: un'am.bascia segreta, e mi pareva eh.e nono– stan:.e quella dichiarazione Alvaro iri fondo ·espri– meva ancora la sua terra, noti s··era staccato da essa. Lo capii ancl1e da quel gesto. I gesti di Alvaro. A conoscerlo, a stargli vicino e sentirlo parlare. aprirsi come un mondo chiuso che a poco a poco si rivela .. era soprattutto un modo di rileggere i suoi Libri e ritrovarti.: pochi scrittori come lui, credo, sapevano aderire cosi perfet:-0mente alla propria scrittura. Un gesto di Alvaro, lo ricordate? era come una sita pagina: lento e tutto mosso per vie interne, carico d'un 'allusi.va saggezza. apparente· mente casuale e invece l!evilato da una segreta ne– cessità. Un ges:o di Alvaro era tm sentimento che si scopri.va, ma con estremo pudore. materiato di nostalgia, quella stessa che Alvaro portava conèlusa nei lineamenti del .mo votto come- una maschera di montanaro: rude eppure umana. pronta ad aprirsi a un sorriso di comprensione. .- Ha trna faccia che quando t'ho veduta mi. sono sentito vacillare, ho tre-mato. mi volevo bu:tare in terra; mi sembra la facci.a di. una dorrna che avesse conosciuto mia madre, mia nonna forse. pitì. che mia nonna • - dice Mastrangelo parlando della statua di L'età breve. E noi di Alvaro potremmo dire che era una faccia che aveva conosciuto l'antichissima sapienza e il paziente dolore d'u,i mo,1do fuori del tempo. e ne portava i.n etl€rrio il riflesso, come una Luce calda ed uguale. E' triste, adesso, pensare che essa vive sol.tanto nel calco fattogli due anni fa sul letto di morte: e net nostro ricordo i\JlCUELE PRISCO ~o~rP;:vee~~u~~ée ilm:ae~~c~ ~:;e t~t~eU!iasu~:l':S:i:i~ Alvaro è uno dei più miseri in un olimpo cbe suscita dcli' Aspromonte anche se i racconti favolosi alrin-.er- suoi abitanti evitano con il no. durante le veglie negli forestiero di lamentarsi e di stazzi delle greggL chiedere. I vecchi sono an- Fra quelli che ho• avvici- cora .. brache corte... come nato in paese, quasi nessu– scriveva Al"aro: hanno i no ave,'8. letto i racconti di «porcini... specie di ciocie Alvaro. ma nessuno li igno- legate con stringhe su per la rava e non era ln grado di gamba av"olta in pezzi di raccontarli un per uno con te!«. o dì pelle flno alla fine parole proprtie. spesso ri- dei pantalone di lana che pete~done !rasi quasi esat– termina poco sotto ìl ginoc- te. E accade di vedersi in- chio: camice senza colletto dicate anche oggi le case far.setti di lana tessuta a ma~ dove questo e quel raccon- no e giacche rustiche com- to si sarebbero svolti nelle plet.ano il loro abito con la loro realtà e le persone nera ,. scoppola.. della \!ec- vive che sarebbero i figli chkl Calabria. o i parenti dei personaggi ti lavoro è scarso. si di- letterari di Alvaro. ., Quella fonde sopra tutto con te at- sarebbe la figlia di Eufemia. livilà di qualche cantiere la donna-uomo, che davve- della Forestale sulla monta- ro si chiamava Maria e po- gna. con I la\"ori della stra- te"e stendere un uomo con da. con Il bracciantato: sono un pugno,,.. mi disse U poc.he centin;iia -di lire gior- •sergente• - un uomo che nehere che porta a casa il aveva fatto la prima guerra capofamiglia di San Luca e mondiale con Alvaro e che la lotta con il pane è sem- per una medaglia al valore pre viva, come appare nei e una promozione era ri- racconti dello scrittore: :na ma.sto Il .. sergente.. - e altrettanto viva la pa,;sione mi indicò una sposa che umana che lege. e divide allattava sulla porta un questn gente. che la consor- bambino già dentato a sul- zia In gruppi di famiglie ficienza per mangiare pane che la divide per avversioni secco. Lui stesso. i( .. ser– di generazioni. senza che al gente,., m1 spiegò con un forestiero nulla appaia. per eert~ orgogho che I padroni quel senso di pudore castate I dell Argirò sarebbero stati i che è della gente d'Aspro- , suoi zii. gente ricca e pre- monte più che di ogni altra P?lente, .. davvero come li popolazione di Calt:ibria OH- pittò don Corrado»· ficile che all'estraneo lasci- 11 fatto .che Alvaro abbia n_o lnt~ndere l"ii:ttima inten- preso dal prototipi del suo s1tà ~c1 lqro odi e dei loro mondo giovanile i suoi amor!; quan~o lo fanno è pef'S9naggi. nulla toglie alla per 1mmagi111. .. Ho il dia- genialità della sua 1nven. d;:o ;/~~t\:~rgi 1 ;eif~an~! ~f~:\ei~: !:v~i~~-ranei ~~= m!a strada quel cristiano», -parli in un mondo del quale mt ha detto un "ecchio al- egli seppe fare emergere !udendo ad un suo nwle. i caratteri e i sentimenti Nella stessa maniera scrive- In generale accade .semprC

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