la Fiera Letteraria - XIII - n. 27 - 6 luglio 1958
Domenica '6 luglio 1958 t:'A' FJER'A' tETTER'.(RJN Pag. 3 ,--------------------------------------------------------------------------------, rate, del particolare inedi- TREPOESIE DI PIEROBIGONGIARI to, che può far pensare al Pascoli: non. come già si è accennato, 9lla poesia, bensl aUa poetica del Pascoli. Si veda poi C'?ffle la non– na Lucia carducciana abbia mutato figura e vesti e pas– so. entrando nel paesaggio d'anima di Antonino Uccel– lo: ch'è, questa volta. il pae– saggio autunnale di Lom– bardia: l.,'imliauo L'Arno d1vaga in una luce cieoa, una delle tue gelide, Cortona, stanze d'angolo immense nella notte: strano, il ,polline murato de) retroterra. Vago di torma in forma il mare all'lnftnlto Invecchia come un fanciullo irrequieto attendono acqua 1 morti con le gole asciutte dove un passero avvertito al mattino da un raggio tragga di sotto l'ala ti capo e veda di pensiero In pensiero fino al primo e nei vivi -si plaga la memoria: che il mondo tutto intorno ha messo in gabbia. che racchiude l'angoscia secca con gU anni. si screpola la sua pianura, attende questa o un'altn luce, varia, di non andare oltre: là spruu.a.no più rigide le scogliere. Mira la creazione il ~uo sigillo. LUKGO STRADE DI NEBBIA ma il pozzo non dà 1in!a al moto incatenato della noria, Ma eccola la colt.re Infinita: la dr,aga h,apan~ quest'aria senza trafiggerla (1). U mare perchè corre, perchè corre Il mare? La terra è farina è piombo o araento !uso nelle cale Lungo .ttradr di nebbia n.o-n. torn.o più. mia. nonna.. dove ~pecchlano uccclll di passo il loro arrivo. col Jungo 1ClaJ!e a prza, 1ulla La luu;;-a 11otte di Coa•toua ma il pane del dolore non è colto che ha un buon odore la mattina. Parla o ascolta il mare? Infittisce. s'indotia lo ,stormo al cieco lume dell'aurora marjna. (,chi.eno. dalla. •uo mt.ua a·a1ba.. né lucida mia m adre: lo scaldino dc ro1r1e pitr J'1m:erno! La notte dolce vibl'a: tu respiri; è più attenta la vita, il mare copre gli abissi, intento s'agita, stormisce lungo le scogliere; U pane è buono, Parla o ascolta Il dolore? PIERO BJGONGlARI Si lta.CCG antaco. rugg1ne dal (CUOl'f!: come ctUcio m1 tortura autunno. bianco, crocchia nella bocca del bambino, i !orni illuminano l'in\lerno, le aie Pregare è tra dire e ascoltare ma non è dire né ascoltare. Col 6angue fruga nella mort.e 1:uomo agitando creatori moncherini. (1) Que.sta. poeata, questa, epfgra.Je direi, mi Ju suggerita, ora mi avvedo, proprio daUc circostanze di cut li per li, quel pomeriggio, non. mi accorsi: affacciatomi a.U'lndian.o .,ulL.c a.me del fiume abba– gliate da.Ua fredda prim.vera, mi venn.e Jlltto di rie– voca.re quel che in quei giorni .su.Lgreto era stato scoperto: scavando un a.nti.co rifugio di ouerra, i resti i.rriconoscibili di diciotto JucUati, fucilati dal– l'alto de-Ua.proda. giù i.n ba,s.,o, li dentro I.o. Jo.s.,a, dai na.zi.fa ,scisti nell'a.uurda. estate di sete del '44. Il confronto fra i due pae– saggi. quello natale, della nostalgia. e quello diciamo cosi. esistenziale e presen– te (confronto, questa vol– ta. Po5itivo per similitudi· ne) dà occasione e vita pro– fonda a una lirica un po· più amp:a deHe precedenti, molto bella, a mio senso; Oh le criniere. sotto i passi dei buoi bianche attendono la neve. Non è vero che è stato quel che è 61.ato, non è vero che ha deciso, la morte, Ascolt.a sulla neve i fiori maturare del mandOTlo, le strade che ~ono qui e là non possono portarti oé più lontano né più \IÌCino di un flore di mandorlo. Vedi già questa non è più attesa, un filo d'erba se trattiene il sole e .H cuore piange dietro solo a immagini: le festive stazioni della vita già qualcosa !'·albero umano sulla neve di questa primavera ti porge. domandano parole. mascherato cerca qualco33 il tempo fra i tuoi atti. Dammi una briciola del tuu sguardo, U'livo, l'abbrivo d'una gronda, pioggia; dammi 11 mare gorgoglia ancora nelle orecchie dcllP. rondini (di mare che beccano sull'Arno animose l'odore Le tre poesie fanno parte del volume Le mura di Pi.1toia. d1 prossima pubblicazione ne Lo Specchio di Mondadorl, presso il qua~e sar.anno ristampate le altre raccolte del poeta. OH LE CRI:',IBRE Oh k cnn.lt :re def camlW a:u.:i glt ,cre patati •ughert da bolco e Je chiome ckt lauri quandO dal C1.IOTC de:U4 f'0CCfa; a (cq>perq DIARIO .4LL'ARIA APl:.'R1A * IUN BEL~O ·' ZE{;C;HINO D'ORO" DI Bl~O REBELLATO ~:f.•:•:m~;,,. ... ""'' come: l Jon.to t tierde «:>tto l'ala del t.tento rteh1amo dJ ~rene L'ARTE E'UN MESTIERE Al povero letterato che si * trovi a fungere da giudice (non una volta tanto. ma quasi in permanenza) nei cosidetti concorsi poetici succede assai di rado di fa– re un buon incontro: un in– contro nuovo. attraente, sti– molante, tra la massa degli aspiranti ai premi e pre– mietti che tutti sanno. Di L'OPERA PRIMA DI POESIA han le trea:e dd pf(>ppl •u.t: [Dlal!, l'aria è una. •eia di rote che a:'cttoroe alle pieghe d.d tu.ol [ com, o terni d1 Bnan.:o., ora che maggio come un·ape [,uggs miele: dalla tuo bocOS * di GVGLIELJIIO PE1'RO1H del sicilianoAntoninoUccello e al Jllugtllo dentro al peL:iil c,rorge /rc.glh /Ili d'oro dolla ~rulea rocca. Siamo cosi tristemente spesso chiamati ad affermare che l'artista è sensibile alla vita civile e pone con una certa evidenza il suo impegno morale nel giudizio delle cose che sconvolgono il mondo, che a volte, probabilmente, non volendo con– tribuiamo con ~al1 affermazioni ad avva– lorare quegli equivoci che, in questi anni, hanno portato non poca confusione sul– l'Idea della poesia, sulla cosidetta funzione dell'arte, confondendo il libero cd impon– derabile significato dell'atto creativo, con l'impulso dell'uomo sensibile e Intelligente e partecipare ai dolori cd aJ i-lsentimenti del propri 5imili. In altre parole si rischia di avvalorare Ja confusione che oggi è assai manifesta tra arte e morale, tra arte e politica. Ma è eviden!c che soltanto persone mol– to sprovviste, oppure spinte da Interessi di parte, possono avvalorare questa im– possibile mescolanza; i primi per poca sen- 6ibllltà, I 5econdi per coinvolgere consa– pevolmente nel propri Interessi quel set· spesso che in altre) coincidenza tra l'opera rado; ma pur qualche volta d'ar~ e l'affermazione mon:le o politica gli succede. E allora. quella si verifica più o meno apertamente; ma ~,;;::~ ~lg~ 0 :;:~:o t~~~'1i; s':e questa, anziché esse:-e una definizione, al molte pene perdute ... contrario è una affermazione dell'assoluta r.Ia i felici incontri poe– liberalità, e del:a Indefinibile vastità in tici (tanto più felici quanto * di DIEGO l'ALERI cui può inserirsi l'opera creativa. .. ') Queste cose è bene dirle ogni tanto, ram- P. 1u rari non J~~o n;ces~a: ferenti. Ma anche qui, come to maestro, sotto il segno la mia soglia. Si chiama, co- RODE LA COSTA Ed ecco, per chiudere. un altro paesaggio del ti-po e :\Iyricae >. cavato pur esso direttamente dal vero, e la- vorato con un amore un poco ombroso. scontroso e perfino. com'è testimoniato dal finale. doloroso: mentarle anche a se stessi, per non essere ~::c:~;t ad c,~~c 1 ~:~;ad~i r!~ nei concorsi, una mattina splendente. e in~ttin~ibil_e me l"antico ~ittore toscano. UN VEXTO .. travolti dal maggiore e non sempre inno- m! ddi .'.f'oesi: .. ée Ine s?n~~I- !;:sa'i~ta:~~~oue~ ~:ò tr;:;~c;_ ~=ll~h~oe:~:hiLa:::!~7~e~~~ ~~~:l~~;on~aic 1 ~ xr: 1 ;~;:~ ::= Rode 1a C01ta un ~nto di saune. ATTESA cente equivoco che ha dato tanta possibl- tri. ;ncoi~.n. t c lerd.risu. a· si all"improvviso il !atto me- nella vita sono consolanti e ridionale. E' infatti un sici· L'F.tna ha t>oati e: t.lClmpe {~~ SI ceta Il terreo pianto deua lità di gluocarc PC'liticarrientc non solo le ~ 1 : a;s: 1 e l~:.s ~~~,~~:~~~: ravig.lioso: s.volto il. plico e con!orte_voli quanto il_ ~~r- lian~. d~ _Sir~c_u ~a.an~ i di Sopra 11 ba.,to d'un Gtlno[tl~: alte nebbie del coue. [qua.gita persone nella misura dei loro volontari perchè, almeno in apparen- sfo~hato /I hbro. o 11ma.no - gerc d1 codeste ~m1c1z1e:C~n1cattm1: s1c~hano d1 na~ l'U!tima eonaghcra della valle:. Odora rarltl Jrad.icla dC pagUG. impegni, ma a:1~he lC" loro opere cd il za. del tutto fortuiti. scr1t~o, 1.uom.o del _dest1~0 . fond~te, non o1su interessi sclt~. ma stanz1~to da te~- su ruderi di lat'4.1i Jerludtndfa ,Uti.:..;a.n.o ,e lfort11e flamm~ al significato della loro opera. . voglio dire 11 destinatario. creati e neppu-re su avven- po,. m Lombardrn. a Cantu, ,ou t~&, 4011;1.dweflW11 f' cacaJle. Uu.oco E' strano e mi sembra assai significativo Il postmo su~na (due vol- vede uscirne un vero poeta turose simpatie. ma sul co- do~e fa il maestro elemen- . . con hm.o e ccn aarmentt: comprendere, attraverso queste conside- te O una, non importa) e a (lasciamo stare la statura: mune amore. sulla comune tare. Di lui non so altro: se Altrettanta definitezza d1 preparono ,r pan ca.uto razioni, come l'arte è un mestiere, una chi gli apre consegna un vero): ignoto assolutamente. dedizione dei due amici a non che a Cantù ha stretto segno. altrettanta cura nel- col1 ollo aale e origano: attività come tutte le altre, col suoi limiti plico: stampe o manoscritti. o addirittura inedito nel un oggetto che sta sopra di amicizia. lui giovane se non la scoperta e nella resa del nella bnJCla. d'ulu:o abb':'"'to!,– e le sue Incertezze, un ratto relativamente con lettera di accompagna· pieno senso della parola. essi. e sopra tutti e tutto. giovanissimo, col decano di particolare dànno nliev~ lacono tutt'altro che trascendentale, tutt'altro che n_1ento.Tutte te. m~.tt:e co~ Più che d'incontro. allora. come una divinità. tutti i pittori e gli scr.ittori ~nche ~Ila favolosa Notte d1 :~: :ra;.:- gh uomuu. mistico 0 puramente ideologico che però, s~: salvo che 1 P IC I no si dovrebbe parlare. ovvia- Dopo di che possono ve- italiani. Ugo Bernasconi. scenSione. morti di lu.nqa strada e /c..-:.~ q uando viene inteso come mestiere coi sian due 0 . tre. com~ p~ir mente. cli visitazione. E' il nire i contatti diretti. i veri Antonino Uccello è as~o- LA NOTTE acca~e assai sp<'SS~. mit· poeta che viene a noi in e propri incontri personali. lutamente inedito. le citaz10- Antonino Uccello. se pos- suol limiti, spogliato d'ogni valutazione te~tl so~o, la ma~gi?r _parte. persona. anzi meglio che in volontari o meno. Ma pos· ni che seguono son tutte da D'ASCE~SIO:-lE so fidarmi della mia ,·ec- ________ ~el poe.ll sconos_crntl:ft qua- persona. Per un suo biso- sono anche non venire: sen- manoscritto. (Pubblica ora la Da r0.ue &Umme ti cento solC!l chia esperienza è un au- ----------------------- h. b ~nmte.so. si .P~ 0 t:an.~ gno di colloquio. indubbia- za che !"amicizia abbia per- sua opera prima: e ~fotte di Lungo &tra.de e co.tton/'!,a!I~~ tentico poeta; ha un. suo NA POE SIA ammir atori d evoti e e st1 mente: ma anche per sua ciò a soffrire d'inanizione. Ascensione• Bino Rebellato. [paue. piccolo-grande mondo di es- u natario. gentilezza. per suo fiducia- Queste che dico sono infat- Padova. L. 400). le notte d 'Asce:n.stone , seri e di cose: ha una sua Pur.troppo, l'esito de.ll" ap~ so. tra.sporto verso qualcuno ti .. ~e?era.lmente parlando. Ecco.. per co~inciare. un !7'z;;:::;e;° ~:'~~:,,_one uln:o e mali":coni~. di .timbro cupo pr~cc10 è qt~ello cl~e SI puo eh egli suppone esperto e am1c1z1e d1 terra lontana. paesaggmo tagliato al mo- (timo. ma d1 toni caldi: ha una sua facilmente immaginare: la bene\lolente. Presenterò ora ai lettori do delle myricae di e Ultima 0911f fanciulla o sposa maschia voce che ci com- DI NELO RISI * COHPl~ICI Tenendosi per mano come due assassJnl dopo i giorni le notti con tutto l'eccetoro di soprassalto si svegliano muti. Ancor giovani ma non occorre, si vogliono uniti e fenza colpa che non sia quella dell'altro. tore di mani!estaz1oni o di lavoro umano che, bene o male. rappresenta una delle guggestionl mag~iori. Anche senza voier tracciare un impos- 6iblle e Intrigato quadro di una filosofia dell'arte possiamo molto serenamente af– fermare che l'artista e il poeta, in quanto tali, non si sentono affatto chiamati a mi– gliorare Il mondo, a distinguere il bene o li male, ma ~glscono in quanto esseri vitali nell 'ampie1.za stessa di tutta la vita. Se, particolarmente nel nostro tempo, per ragioni ben precise, per esperienze stori~ che, l'artista e l'intellettuale generalmente vogliono essere presenti nel giudizio sociale e nell'azione politica, ciò non è In funzione della loro arte. ma soltanto in funzione della loro particolare capacità di essere genslbill e critici: :n tale caso. essi, anzi– ché parlare qullli poeti od artisti, disso– ciano la propria entità di creatori dalla propria capacità di essere cittadini a modo loro particolarmente consapevoli, Certo, non d1 rado (in alcune epoche più NELO RlSJ sentimentale, allarga i suol hmltl indefi– nltlvamente e si affianca alla vita totale come poche altre cose. In questa contrad– dizione noi pensiamo che l'artista trovi, non l 'lncerte1.za che potrebbe sembrarvi congeniale, ma la realtà stessa dell'arte col suoi problemi che sfuggono ad ogni casistica. Dovrebbe essere tacile, per concludere, che proprio In questa Indipendenza diretta tra gli Impegni morali o politici dell'arti– sta e la sua arte, non è la poesia che resta appartata e mo:-tificata, o comunque irre– sponsabile di tutto; tale indipendenza è una distinzione, qualche cosa come la dif– ferenziazione t:·a la persona umana e la vita, simile alla distlnzione tra l'artista come individuo e la sua opera compiuta, tra la sua responsabilità nella comunità che è simile a quella degli altri che con– divide Interessi e passioni con tutti, e la vita nella sua realtà complessa e contra– dittorla, non definibile per formule. GUGLlELl\10 PETRONI constatazione. da parte di Così si fonna all"istante della Fiera letteraria. anche passeggiata,-: che di pasco• af /o.ccia.va un catino al dat\'Jn- muo,·e per quel t:emito di chi legge. di una irrimedia: una bella società. quasi una essi amici di terra lontana. liano. però, non ha proprio d'acqua piovana e J)Ctali di ~:t commozione che in sè porta bile carenza di fantasia, d1 dolce amicizia. tra il giova- uno di codesti poeti. visita· nulla. Un idillio· secco ed e quasi pudicamente na- personalità, e perfino di me· ne e !"anziano. tra il sedi· tori in ispirito: l'ultimo. in asprigno. solcato da ,•aghe Ed è appunto il gusto del sconde. stiere in quasi tutti gli of· cente discepolo e il presun- ordine di tempo. apparso al- paure: particolare locale e tempo- DIEGO VALERI CIIO\!ACHE DEL PIACERE * GIOCHI DIPARO LE - INTERPRETE O ARTISTA? Che cos'è la furberia? Una prima cosa vogliamo dire: che, per sua fortuna o per sua disgraz.i;;i.non sappiamo. certamente furbo non è chi si pone tal do– manda. Se lo fosse, non l'avreb be posta . Per « furbe· ria» i dizionari rimandano a « furbiz.ia " e per cir fur– bizia )), rimandano a « furberia 1) - fu rbi anche gli autori? - decidendosi alfine a dire che « furberia )1 è « l'esser furbo 1) e che « furbizia 11 è una furberia meno grave. Quanto a <t furbo n, con la sua corte di « fur– betto,,, (I furbettuolo 1), furbacchiuolo n, <1 furbone"· 1( furbacchiotto n, « furbacchione ,1, <t furbaccio ». ecc. si conclude che è furbo chi è cc scaltro nel vedere o nel fare l'utile proprio 11, Ma che significa « essere scal· tro n? Precedendo Immediatamente nella colonna del dizionario la parola cc scalzacane i). « scaltro 11 è detto slgniflcarc 1t awedut.Q, sagace, che conducesi con ac· corgimento, sa evitare insidie e malizie e, al caso. tenderle e praticarle 11, In questo palleggio di deflni· ;doni viene a preclsarSI. sia pure attraverso morbidis– sime sfumature, una cet1a qual positività dell'esser scaltro e dell'esser furbo che non può non rispec– chiare la considerazione In cui vengono tenute e ono· rate furbizia e scaltrezza di cui noi. chiedendo venia. cl vergo&niamo. E a chi cl chiedesse « J furbi sono intelligenti? J1, cerchiamo di rispondere ancora con l"aiuto del dlzlo– nario:Intelligente è chi ha o chi dimostra intelligenza. Intelligenza è l'« attitudine a Intendere bene e pron· tamente>. Intendere significa u capire con la mente 11. Mente ... l\Ia chi non sa che cosa sia la mente? Sento già !ra i lettori odor di protesta. Richiamiamoci alla sottolineatura: Intelligente può essere anche chi di– mostra di avere intelligenza. Non è una sofisticheria se rileviamo che la furberia è proprio l'intelligenza che si dimostra, rispetto o contro !"intelligenza che si ha. Andiamo avanti. Se il ,, diploma n, In origine. a stare all'etimo, era una doppia ta\"oletta su cui * di ALF01VSO GATTO erano elencati i titoli e I privilegi che il principe accordava ai suoi !a\"oriti. esso è finito col ridursi a foglio di carta più o meno ornata che scuola e istituti sempre cancedono ai bisognosi. Da « diploma n vien ,ediplomatico ,1. E se « diplomazia 1, è scienza di rela– zioni tra Stato e Stato. diplomatico è pur chi riesce a far valere !ra persona e persona I~ sue doti di tatto. di esperienza, di scaltrezza. di furberia. Può allora un diplomatico. che !accia professione di di· plomazia per Il suo Paese. non avere nell'animo le ((qualità 1i di cui deve far mostra? Può essere. cioè. in privato. e nella vita spicciola di tutte le ore. un uomo candido, senza sottintesi, tutto da leggere come un libro aperto? Al giovane che pressappoco ci chie– desse questo, diviso tra il suo candore e il suo in· spiegato bisogno di far le ossa e diventare vaso di ferro, non più di coccio. in mezzo a tanti altri \"asi di ferro, dovremmo rispondere che toccherà a lui decidere fino a un certo punto. i\lolte \"Olle la no– stra costituzionale resistenza nel bene è più forte del nostro arbitrio di fare Il male e di svendere le qualità che ci !anno onore. Spesso ci si domanda se l'interprete, - attore, musicista. regista, che sia - faceta vera arte. In che consiste la f.atica degli interpreti? Credo che l'interprete, nella sua migliore e se– greta verità, sid da considerare un «critico,,. se critico è proprio il lettore provveduto che traducE> e cala nella storia il linguaggio assoluto e naturale dell'arte. Gli Interpreti veri - che si qualificano anche nella giusta scelta delle opere da interpretare - credo siano d'accordo in questo compito filologico che è il loro compito, attribuendosi l'abito storico con cui la cultura d'ogni tempo vuol rendere intel– ligibili I significati dell'arte e persino l'uso delle pas- s1on1. pe:-fez.ionando 'rabi o tecnico che è il segreto stesso d'ogni \'irtù esecutiva. Pianisti, direttori di orchestra. attori, cantanti, se provvisti di vero ta· lento e· di educazione storica. nei modi stessi con cui son resi necessari all'opera da interpretare, rive– lano la propria natura di eccezionali mediatori. E' evidente. a parer mio. che questo dipendere dall'opera altrui sia per essi. più che il limite di un'ambizione mal risposta. il fuoco. il punto dì in– tervento della loro personalità critica. E come un critico può persino sopraffare il testo con la sua presenza 0\"e si tratti di spiccarlo al massimo della nettezza e della comunicabilità estetica. senza tutta· via violarlo nel canone segreto. cosi un Interprete (direttore d'orchestra, attore, ca ntante, che sia) può qualificarsi nella sua ecceziona.le chiaroveggenza sino a ricreare il mondo della propri a cWtur-a senza tut– tavia cedere 31 carattere primo dell'arte, che è pro– prio quello di creare dal nulla. Per cui, vieppiù il grande interprete s'addentra compiutamente nel suo essere. più è portato a affinare i mezzi della sua meditazione e a rendere consapevole la legittimità del proprio compito storico. Credo infatti che solo i mediocri interpreti siano portati a lodare la pro– pria oratoria passionale che nulla ha a che !are con la vera interpretazioni::: filologica di un testo o di una musica chiamiandola 11 arte 11. Resta poi da considerar un'altra qualità d'inter– preti: i registi teatrali, ,·enuti di n.oda ai nostri giorni. Spesse volte sono gli interpreti degli inter– preti: per usare un paragone di critica letteraria potremo dire che essi sono nel caso migliore i mo~ ralisti dello spettacolo ove non sottopongano. come spesso succede, l'opera altrui agli esercizi delle loro ambizioni di virtuosi. Per carità di p.s.trra non parlia– mo dei dicitori di versi. di quelli «fini)) soprattutto. ALFONSO GATTO
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