la Fiera Letteraria - XIII - n. 18 - 4 maggio 1958

Pag. 6 LA FIERA LETTERARIA LETTERATURA DELLA SCHIPTA MANENT Un 1 i b ro ...dell'esilio ... è anche quello di Giuliano Pajetta. Doucc France (Edi– tori Riuniti. 19;>6): mrntre Una spia dtl regime, ancora di .Ernesto Rossi (Feltrinelli. 1956) e Retroscena di un dramma (Ceschina. 1955), di Bianca Cc,·,a, sono due im– portanti documenti dei me- TV. Milano _ Se dal fornaio todi adoperati dalla pohz!a che di solito le fornisce i po- fascit;ta e dalle sue spie ,per 1'ini O le pagnottelle per i suoi soffocare i tentetivi di quanti. ~~!~e~/t v:h~hch~~~:~, u i!':1~! !:,..~•~om~o}jbe"r~:~lt~:1 'rl~; di dover aspettare. perclu? la prec~to regime. 11 _libro _d1 inconrueta ordinazione deve Rossi .. come è noto, e ser:vlto avere una prepa,.-azione spe- egregi-amente a 61llascherare ciale. Coli non si stupi..sca dei un ~ente pro~ocatore. che qua.si due me.si di ritardo nel-, portò, alJ<:>ra. e_ll ar~esto ~i un la mi a ri. spo. sta. e tenga pre- gruppo d1 mlhtenh ant.r fisci– sente che. invece delle dieci o ,;ti; quello della C~va r:.gu.ar– venti pagine che ciascuno dei da lo . stesso ep:sodio, 6:a miei corrispondenti m'invUJ, lei pure. v1s10. da u~ ~Jtra pro: me ne ha ~edite quasi due- spett1va. più familiare e dt cento incurante delle mie pre- maggti>r intereSBC emotiV'O, cede,;ti avvertenze che. visto poiché ii fratello dell'autrice, anche il pessimo risultato. non il chimico. U~erto Ceva, si ,tarò ora a ripetere. tolse la \'1te m carcere yer Per quanlo è lunpo il tempo non essere co..tretto a Tl'\---e– ch'ella- mi ha 1ot1ratto. tanto lare i nomi dei pr01>ri com– breve sarli la mia risposto: lro- Pcii1:i. vo i suoi due libri troppo leg- Per !a letteratura sui cam- g;;~ ::~h~n!e :~rf:nf~ci:fr~~ giald~~:~n~~a:;ae:iit~~ee ai Opere. come le rue, alle quali - lager. tedesMi. di Gaeta.no manca una con.sisten.:=ainterio- De Martino (L aProra. 1955), re. necessitan o d' una scrittura e Un uomo e tre numeri. df .sopraffina. d'. u.no stile elegan- Enea Fergnani (., Il Giallo»– te. lnve~~ v, ,Ilo _ trovato una Avanti!, 1006). è da segnalare frettolosita b1as1mevole. che il romanzo-testimoniza>"Za di mi auguro ltmitata ~oltanto a Luciano Zengr.andi. La tra– queste duecento paptne e non dotta del Brennero (Feltri– a~le altre ottocento c~e. a suo: nel1i. 1956). nel quale t·auto– dtre, ella conserva nei cas.setu re descrive minutamente, tal– di caso. . volta addirittura con esaspe- RU.CO .. Roma - ~aro sipno- Tazione. i mesi trascon;i d3 re , ~ ono do.lente. dt ~el~derla. una prigione ad i;,-... la«er» ~a _il ~uo r1cc,:rd~no dr QIOV~~ ne.zista. stno alla liberazione l~ e duna nota tnso:wortob1le. da parte degli Alleati e al L ho l~tto con, fatica. senza ritorno in patrie. L'-autore che trovarvi, non. dico un b~pllor~ in un saggio precedente, Il mo _una favi.Lia, 11 ?n dico di lungo viagpio {pubblicato da Pfe.sta, ma dt .or~zia. ? anche Einaudi nel 1946) aveva de– d interesse. ~e1 v1. sara atrac- scritto la smarrita condizione ~!~tucr~ d:u:ad;~alflleam ~;! dei giov~ni italiani che anda– pregi e difetti in upual mi.tu- vano faticosamente ~ da soli ra; ma se per un atrimo l e Tiu .- cerc~do una .propria deter: :gis~~~~ v~; ~ e r,:~ si:ze::.it; t1n~~~oe f:~:!t~~ n~ f~f~~;~ cosi potesse lepperlo, penso e/te dotta del Brennero narra le mi darebbe ragione. sue esperienze .. sine ira et CM... Napoli - Oltre il piu- studio», m3 tuttavia non rle– dizio, lei mi chiede un con.si- sce a :rags-iungere un clima g!io sul modo di mig li orare di dra mmaticità pari alla ma– le caratteristiche della su. a no- te:'ia tratte.la: I limiti sono vella. Ecco: mi pare che es.sa dati appu nto d,ail'a,pparente .sia troppo scritta. in uno sti le monotonia di una narrazione rotondo e prolisso al quale, dove non sembra succedere cosi come si pre,enta, non ve- nulla di definitivo e fatale. do rimedio che non sia la sua e la torture e la morte hr•·– soppre.s.sione. Il contenuto del no Ja stessa con!Sistcnza del suo Tacconto e troppo ovvio e rancio quotidiano: il meglio quello stile. quindi. apprava la d!!l libro sta in~cc nello 6lor- 1mpressione. ço!I- uno stile va- zo documentario di. Zangran– gamente som1phante al suo - di cu.i non sfu.gge -un partl– vaga m~nte, 17J,i badi -:- Svevo colare di quella vita e di 11a ~ crit.tq ~et ro.manzt eh~ al- quella condii.ione um-rno de– cu_nt c- rttlCt con.siderano pietre gradata ed avviJita. miliari nella ~!o~ia lftteraria Di mlg~iore inlE'resse <? ri– del No!)ecento. , ma d ctro ad sonanza Perché gli altri di- :f:,o u~~~i::~~z~:~~l~c~em::!: I ;.e~icano J.Feltrin~l~~h!9~6~j ~;~:mn::t:~:;i~~il~ch~ncr: I~~ l~ nr;r~zio~~zz~. o~biettiv~: non ci sono) e la proli.ssità. ma e e un calore d, umam- lUINOSSE là. di comprensione, di par- teclpazlone alle vicende rife– rite che ne ri.scalla l'appa– rente documentarismo. per si– tuarlo in una sfera diversa. alla pari con un'altra eccel– ~ente testimonianza. compar– sa vari anni fa, di Piero Ca– lerri. Si fa presto a dire fa– me. Piazza non ha il tempe– ramento dell'osservatore di– sinteressato e disincantato: trasforma. anzi. il contenuto deJla materia di cui parla in una sfida alla brutalità, in una a!Cermazione di r a r a umanità e comprensione ver– so la sofferenza. il dolore. l'abominio perpetrato contro I propri simili. Delle opere concettuali che sono nate dall't'same del pen– siero dei politici antifascisti. la maggior parte gra\·itano intorno al pensiero marxista. e in particolare gramsciano. La personalità del primo lea– der del PCI è. infatti, trop– po determinante pe rché si possa prescindere da es.sa ai fini dello studio di un qual– siasi sviluppo ideologico nel– la società italiana: sovente, però. lo studio si trasrorma in agiografia. e si vuol dare come sistematico un pensiero che non era. e non poteva essere. tale. Questo è l'erro– re compiuto da Carlo Leo– poldo Ottino, nel suo Concet– ti fondamentali nella teona politica di Antonio Gram.sc, (Feltrìnelli. 1956), nel quale l'autore - d'aJtronde eneo. miabilmente - ha voluto da– re una sistemazione a poste– riori alle note che via via Gramsci è andato scrivendo dal carcere. Lo sforzo di Otti– no di 1ar rientrare nell'orto– dossia teorica marxista-leni– nista il pensiero dell'uomo politico sardo è notevole. ma non sembra sufficiente a giu– stificare. come fu autorevol– mente notato proprio da un critico marxista su Mondo Operaio. la sussunzione in ca– tegorie di sparsi appunti- e di frammenti e spezzoni di pen– siero. Ancora a Gramsci so– no dedicate !e due opere di Domenico Zucàro. Vita dal carcere di Antonio Cram.sci (.. Il Callo ,.-Avanti'. 1955). e di Battista Santhià, Con Gram.sci ali'..-Ordine nuooo,. (Editori Riuniti. 1956): esse tutta.via non sembrano usci– re da quei limiti agiografici dei quali abbiamo prima par– lato. Sotto certi aspetti. e per rimanere in tema d, cultura marxista. più interessante SC'mbra la raccolta di scritti Classi e generazioni nel .1e– condo Risorgimento. di Eugl'. nio Curie! (Edizioni di Cul– tura· sociale. 1955); in tale raccolta. intatti. è possibile seguire il cammino percorso da un giovane maturatosi sot– to il fascismo e a:iunto a po– sizioni concettuali discutibi– li quanto si vuole. ma auto– nomamente abbracciate. Più che qualsiasi altra opera del- di * .,tXGELO PAOLliZI la storiografia ufficiale mar– xista, questo libro del Curie! - torse troppo rimasto jn ombra. e qunsi eclissato dalla pubblicazione della .. opera omnia .. gramsciana - è de– gno di stare accanto a quel– l'altro significativo documen– to della formazione di una gioventù intellettuale in Ita– lia che è stato Il sangue d'Europa di Giaime Pintor, e che. ormai introvabile. vor– remmo fosse repubblicato dal– l'Einaudi. o dal Mondadori in virtù dell·a•!Cordo editoriale con l'editore torinese. Di altre pnrti politiche. gio– va qui segnaiare Esilio e mor– te di Filippo Turati (Ed. Ope– re Nuove, 1956). di Alessan– dro Schia\'i, opera commos– sa. anche se imperfetta e in– dulgente ad una certa atmo– sfera romantica del sociali– smo. e dedicata all'ultimo periodo della vita di uno dei maggiori esuli italiani: ma ancor più è bene soHcnnar– sl sugli Scritri. politici (Ed. ,. 5 Lune-) di Giuseppe Do– nati. raccolti da Giuseppe Rossini. il quale puntualizza. in una sagace prefazione. la personalità del giornalista e politico popolare. La figura di Donati non e di quelle fa– cilmente definibili in schemi, e sino ad oggi non e stata adeguatamente studiata: dal– la raccolta degli Scritti è possibile situarla meglio nel– l'atmosfera del primo cat– tolicesimo politico di Murri. e nell'ambito di quell'autono– mia del cattolico politico in quanto laico che fu un'esi– ~enza fortemente sentita da Donati. Per il discorso che a noi particolarmente interessa. varrà fa pena di considerare 111: coerenza antifascista di Donati. morto gio\'ane e in stenti a Pariti, dopo aver partecipato alle ultime lotte per la libertà dalle colonne de Il Popolo, di cui fu di– rettore, ed aver fatto parte deffAventino. Accanto a Donati va situa– ta la personalità di Don Stur– zo. cui è dedicato un eccel– lente saj!gio del già nomi– nnto Franco Rizzo. Luigi .)turzo e la quntione meri– dionale nella crisi del primo dopoguerra (1919-1924). <Edi– toriale CD. 1957). Rizzo si– tua il problema particolare del Mezzogiorno d'Italia nel– la più va.sta crisi che ave\'a colpito il mondo democrati– co prefascista; e mostra co– me, nella generale confusio– ne. don Sturzo sia stato. al– lora. uno dei POiitici dalle idee maggiormente chiare sia sui mezzi d'intervento della società nazionale nel Mezzo– giorno. sia sul fatto che poter risolvere quel p r o b Je m a avrebbe positivamente con– dizionato l'adesione democra– tica deUa classe dirigente e della popolazione più coscien- te del Meridione ai metodi e sistemi democratici. Se cosl si inseriscono le due complesso e forll perso– nalità di Donati e di Sturzo nell'ora che li \'lde protago– nisti. sia pure sfortunati. del– la battaglia per la libertà. si potrà adeguatamente ri– costruire la storia del primo cattolicesimo politico. inte– grandola con le singole per– sonalità di rilievo: Dc Gaspe– rì. del quale tuttavia non ci sentiamo di aHennare che esista una biografia che esu– li dall'agiogra!ia per entra– re nel vivo dei problemi po– litici: Gronchi. del quale cl gorelli (Vallecchi, 1956): Fer– rari. il cui nome e molto ca– ro a tutti i cattolici che han– no creduto nella legittimità della Resistenza. anche In tempi di Conciliazione. e al quale certamente il Rossi, nel– l'infelice prefazione a L'Azio– ne Cattolica e il Repime (Parenti. 1957) non ha reso certamente un buon servizio. contribuendo a dare del po– litico cattolico un ritratto non certamente adeguato alla per– sonalitil del Ferrari.. Una storia de 11 partito po– polare itali.ano e stata scritta recentemente da Edith Pratt Howord (La Nuova Italia. 1957), anche se con esiti non del tutto soddisfacenti rispet– to ad alcune questioni parti– colari. ma con risultati po– siti\·i. se si guardi alla ma– teria trattata con una visione d'insieme. Attendiamo, tutta– via. ranalo!Za storia che da tempo ci sta promettendo il De Rosa il quale è forse oggi lo storico magiiormente au– torizzato ad occuparsi del problema. per la molteplici– tà degli interessi particolari che sriora continuamente in articoli e pubblicazioni varie, come il recente e meritorio carteggio fra Gio\'anni Gio– litti e C~m.illo Corradini pub– blicato dalle Edizioni di Sto– ria e di Letteratura (1957). Storia e politica nelle due ltalie La cri.si cui il totalitari– smo condusse l'Italia toccò 11 suo punto culminante nel biennio 1943-1945. con una doppia invasione. la divisione del paese in due tronconi. con lutti e rovine. E se ormai il fascismo giocava al Nord la sua estrema commedia repub– blicana. nel Sud s1 poneva– no le basi del nuovo Stato democratico. sia pure fra i ~ommovimenl\ di una crisi di crescenza. Prima di occu. parei della parallola presa di coscienza politica delle for– ze della Resistenza nel Nord, che costituirono spesso per– sino uno Stato nello Stato. segnaliamo la ristampa di quella preziosa fonte di no– tizie che è li reg,m del Sud (1943-1945). (Parenti. 1955). di Agostino Degli Espinosa, analisi politica dell'atli\'ità del governo, dei partiti. del– le Ione alleate di occupazio– ne. non senza una venatura pessimistica per come anda– vano le cose e per la manie– ra difettosa nN!a quale sem– brav3 nascere la democrazìa: errore compiuto da più di un teorico della politica. al– lora come adesso. per la pre– tesa che gli avvenimenti si susseguissero secondo uno schema ideale: che le vicen– de fossero o.'itrattamcnteana– lizzate senza quelle preoccu– pazioni contingenti che inevi– tabilmente inquinano, perché ne sono umanamente consu– stanziali, b pratica di gover– no: che gli uomini. infine. ave"ero sempre chiare le li– nee e diretth,c dell'azione: come se. in sintesi. gli errori .non fossero possibili e fosse– ro dovuti soltanto aUa malva– gità umana. Ad ogni modo Il regno del Sud rappresenta un veramente 1prezioso ausilio per chiunque si interessi agli av,:enimenti di quegli anni. La storia della Resistenza, sia nel .suo aspetto comples– sivo che in particolari set– tori di azione ha continuato, in questi tùtimi anni. ad ar– ricchirsi di contributi, come l due not evolissimi Storia del C.L.N.AJ. CLatena. 1956). di Fra nco Catalano, e Diploma– zia clandestina <La nuova Italia. 19571. di Emilio Lus– su. li volume del Catalano è una de-Ile opere più lucide e documentariamente infor– mate comparse sulla Resi– stenza. e sia pure per un settore determinato: si potrà forse non essere completa– mente d'accordo con rauto– re circa alcune tesi o altre interpretazioni di fatti. do– cumenti e avvenimenti. ma è certo che la chiarezza dcl– J'csposizione. non disgiunta dall'analisi di tutti i campi nei quali operò la Resisten– za In Alta Italia, conferisce Alla Storia del C.L.N.A.1. una par1icolare importanza per tutti gli storici che vorranno occuparsi del tormentato pe– riodo in relazione alle azio– ni condotte dalle forze della liberazione nazionale. Per i particolari avveni– menti cui è rivolto. anche Diplomazia clande.stina è una opera che costitui.sce una fon– te importante per la storia della Resistenza: prima di tutto perché fautore forni– sce una ricca dO<'umentazio– ne, spesso inedita. in secon– do luoio perché e,!,:li ha ab– bandonato que-1 tono tribu– nizio che non manca in al– tre sue opere. li volume vie– ne a coprire una notevole lacuna nella pubblicistica de– dicata alla Resistenza. poi– ché. se era nota l'esistenza di una vera e propria orga– nizzazione diplomatica. che a~iva attraverso missioni al– l'estero. uomini di fiducia e si poneva come rappresen- tante dell'Italia e:andestina (ma non troppo). si doveva– no tuttavia spigolare qua e là le notizie relative all'at– tività, diciamo cosi. rappre– sentativa: lacuna che cì si augura venga presto colmata anche nei confronti di una .. storia economica.. de 11 a Resistenza. che è aspetto da non sottovalutare. come ap– punto Lussu meritoriamente ha !atto per il settore diplo– matico da lui preso in esame. o Domenica 4 maggio 1958 PREMI e concorsi Ancora e ome contributo parziale. accenniamo alla ri– stampa della IV edizione del– la Breve storia dell'insurre– zione di Genova (A.G.I., 1956), di Paolo Emilio Tavia– ni: mentre meritano più di un breve cenno La ribellio– ne degli italiani (Bocca. 1956), di Fabrizio Alvesi. e Storia della Re3isten.:a (.. Il Gallo-Avanti!, 1957), di Re– nato Carli Ballola. Ambe– due le opere sono dedicate alla Resistenza nel suo svol– gimento complessìvo e nel suo valore .generale: mag– giormente e forse ingenua– mente agiografica La ribel– lione degli italiani. che ha però Il merito di sotrennarsi su alcuni aspetti meno co– nosciuti della lotta partigia– na. come la partecipazione deJla popolazione intera alla Resistenza. con atteggiamen– to vuoi attivo che passh'o. o come alcuni bre\'i excursus dedicati alla iconografia del- ~~1!~~~~a~\~~e·sf1~P~an:f;;}d~~ in Unconcorso dipoesia memoria di C. Ermacora ~ stina: excursus che. se non esauriscono la materia. ri– chiamano tuttavia all'esisten– za di vasti settori di ricerca non ancora sufticientemente illuminati. e l'incidenza in tutti i campi della vita os– sociata del fenomeno resi– stenziale. La Storia della Resisten:a di Carli Ballola ha maggiori pretese di documentazione e di storicità. ed è una sin– tesi abbastanza esauriente. La parte più debole dell'ope– ra e data dalle impostazioni politiche marxiste. e dallo aver rivendicato ai socialisti una !unzione di pungolo e d1 stimolo all'azione che. semmai, fu degli azionisti e dei comunisti: anche se non s1 deve dimenticare come sia– no esistite numerosissime formazioni di autonomi. di cattolici. di monarchici e li– berali. di militari. che rap– presentavano ad un dipresso la metà delle forze attin della Resistenza. e davano il lo~o ~ontributo d1 opere. di azioni. e spessissimo di san– gue. né più né meno che le altre formazioni politiche. Recent issimo. p oi. Vent'an- ni di resi.1ten.za al fascismo <Einaudi. 195 7). di Armando Cavagnini. che contiene le esperienze politiche di un vecchio militante e antifa– scista democratico. ANGELO PAOLUZI Per onorare la memoria di Chino Ennacora che fu per !un. Jhl an:,,! \'alidlssimo esponente de-I 90daliz:io, la società Fllolo– &,ca Friulana ha bandilo un con. t"Orsoper un gruppo di poesie In lingua friulana. Il concorso e: dotato di un pre• mio, unico ed Indivisibile~ di lire 50.000. assegnabile o meno a giu– dizio di una commissione appo– sitamente nominata. Le poesie dovranno es.sere Inviate alla se- VERBA VOLANT greter!a della Società - Piazza FU.SG. - <Napoli,. _ Come di Venerio, 2 Udine - In quadru- re ? I v ersi che lcl ha manda~ pllce copia. dattiloscritta entro per }a pubbl.ic, Qzione sono abba· e non oltre 1131 aiQsto 1958: do. 6tanza <puUU >, non pttsent.ano vranno essere contrassegnate da ltnobi U sbevatu re, cercano di te– un motto che sarà ripetuto in nere re.sse.nz: i~le e non più di busta ~h.lusa contenente il no. qucUo.. Tuue belle cose e: \·en,· mc e 1'1~dirizzo del conconcnte. ma .. Come don·el d:.rle i,er dir!~ La Soc-.età si riserva Il diritto :n fondo che quel versi non la– di pubblicare I componJmt"!nll sciano in chi u legge alcun prem;atl e quelh scanalati. &e1no? av~rft~~a~::!~::e ~~I ~~:~~~ SA.RO. - e Palermo> - Niente so sociale che sarà tenuto a Cl male, anche.~ non. entu~,&.SO'\an- vid:,le nel settembre p.v, - ~rJf.:"~: 1 c~ 1 ~ 0 ~ 5 t~,lt:~ 50 !m~ O to, che i suoi vCT'Sl. si li".scino leg- gere con un m!nimo di Interesse !Premio lefterario « Prato» !~~; pu°; :~nt:!co:~~~~ Nel decimo •nniversario della ::~~·~~ua~~~ 0 ·ro~d~ss~~m~~ tstiluzlone del Premio Lettera- di QUalcos:J di megUo L·a,.,-veru• rio •Prato•· questa Amministra. re da cbi dipende? · ~~-~~r:!nnJ.~aut~:e ~i.,.fi!~. Pf~ TERRA_. - . • Palermo, Non l~n1ua Italiana. che tragga mo- ~rchè lei abbfa mandato I \'erst tu:o letterario o artlstico O sto- ·~sleme a quelli. del suo an:itco rfco o socCologico dagli spiriti. d. cu.l .90pra ed 10 vorlla q~nd1 che. af/ermatui nella Resi.sten-a rlsoh:erc su un r>lsul!ata d1 pa– di lut'o il popolo italiano orie~ -ità questo sotterraneo e magari tano la vita civile dello' nostr~ non conf~ua'lo <certame>, mn J\"a:.io11e .secondo i principi 80 _ ,pcr c~m·mta o b,lett\vltà: anche lennemente sanciti nella Carta - oer l ei vale la rlspo.SU che ho Costilu.::lo11alc della Repubblica d: 1.to al suo concittadino SA.RO. Italiana, HOFFMANN

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