la Fiera Letteraria - XIII - n. 15 - 13 aprile 1958
_D_o_m_e_n_ic_a_l_3_a_p_ri_le_l9_5_8 _ _ _ __ _ __________ ::_L::...' A :':........:F:....:I..::E:.:R'...'...'.."A:..:' _L::'..: E::__T : ::.T: ...E'.'..· ::R: . 'N : :'.. ::R:_I::_'N::.:'':....' __ - ___ _ ______________________ Pag. 3 UNAPOESIA di EurialoDe Michelis * IL VENTO Caro vento di primavera! Dove t'eri nascosto e donde mf ritorni, che irriti gli occhi ai pazzi mulinelli dei 1:ri·gl-1-ettJ del tl"am misti a'lla polivere, ma ti risponde un estro aUegro, come di irincorse e di gridi, dal sostiratQ della memoda? Favola narrata tante mai volle, pur ti provi ancora, Primavera, a occhieggiare dove spande oro l'az.zurro, e lievito In fermento di desideri è l'acida fragranza che le turgide nocche invjschia ai rami. O bianchissime nuvole accorrenti come colombe dove le sospinge di dentro non si sa se gioia o affanno; lievi assai pili, che un fiato Je raddensa 6Ui prati d'aria, e un altro non le porta via, J~ di1'ada, oi,prfa ohe '\l'Ola. Come voi llevj, a noi men che pensieri nascevano ii ipensied inei vaghi occhi specchio .al vostro mutare; e li scandiva lungamente 11 discorrere segreto del sangue che cresceva negli orecchi rombo che disfacevasi in languore. Molle pur sempre, se alito stranisce Il silenzio ove poche foglie appena travestono il traliccio della pergola, ha sapore di lacrime addolcite nella saliva il glicine che ai folti grappoli pende e l'azzurrognola ombra screzia di rosa, alghe e coralli, flora ~ubacquea che investiga la luna. Aroma omaro a soffi riaffiora quale mescé l'alloro alle castagne jerl, ma fotcnso, come al caldi giorni vino esilara il viso e dentro accora. BrJo di assillo eri tu, brivido estroso, che stuzzichi i capelli alla radice 6lizzosamentc, mentre più sottili dita mescoli a muovere dal iondo altro, che ignori. Mitiche cavalle per le !roge alenanti aperte a bere il polline miracolosamente, cosi le menti giovinette impregna vento di marzo mescolato a neve delle montagne, e d 5'Uoi a-avvisa al passo che rimbalza sul lastrico, ai lucenti occhi mesti nel riso, Hari al pianto. O dolce.imaro rimescolamento nella fanghiglia dJ scaduti sogn.l che raro increspa, ironica figura dell'aerea gios'bra dei lbiglietbi irosa e 'Verdi d·el tr,am misti alla ipolvere. Che vuol da me, vento maligno e caro? Ben so già ,prima la canzone, sopra il disco fatto rauco dall'uso, avaro di virtù nel cuore avaro. Che vuoi da me, che antico al sortileilO credi la tua malia mentre carezzi solo trasalimento dJ ricordi? j GALLERIADEI POETI ITALIANI * II fiume tra i morti * Riconoscibile è l'impostazione di una problematica api• rituale che trova in Orlando Pier Capponi la legittima affermazio11e. la pacata rfsoluzione che giunge dopo il tro• ragliato cammino per riflessiolli, Ìltlerroga=ioni e sgonienti * cli ELIO FILIPIJO ACCRQCC.cl Non _ li dovevo cercare. o quel lontano periodo. rion e Ltndt viatt, strade, mo- immaginare. nel e video, sepolto questo. o per 11 ver- numentt _ della bella ne.c:ro– della fantasia. qua.ndo abi- so tornatomi a mente. che poli; niardini. _ campi di. tavo a Portonacc10 a. un ml sono riletto nei giorni croci come grano, piante; - passo da loro. al nono p1a~o precedenti la Pasqua il lun- bontà profusa in ogni. dove. aperto su_lle loro case fio- f!(? poemetto cli Orlando amore _ quasi ostentato; Qid camcnte 11lummate. appena Pier Capponi: H fiume tra qitanto remala - la citta I un alito di luce. _un fiato t ~Orti (Edizioni , li tor- grande che d'intorno pre- 6':'SJ?eso .a .mezz'~ria, tra i ch10 ,, Apollon~ Roma). Ero mc,: sembra un quartiere pm1 e. 1 cipressi a ~orona forse _nel .'clima> che pre- abitato, e lo è, come l'an– d_clla ritrovata memoria. Es- ced_e 11 giorno della resur- tologia di Spoon River. in s1 hanno te_mpo per ricor- rez1one'! una galleria di personaggi dare. no .noi. . . La Iettur~ di questi versi di cui. se avessimo un po' llo. abtt?to. tanti anni a iha fatto ria!facciare anche di saggezza, dovremmo im– un tiro d1 piastrella dalla me - dopo quanto tem- parare la storia. l~ro dimora, si_lenzios~ cit- po? -:- , al cancella: del va- E' in questo , quartiere, t~,. rotta la qu1e~e dat t_re- s.ro c~nntero - chiuso per che scorre Ja vita (non la n1 .m manovra ~ m transito, l o;. a u_1oltrat0:>; ed ho an- morte). - immutabile fiu– unica compagnia del loro eh 10 riconosciuto (rn'e par- mc e: di dolore senza tem– n?t~ur~o assopimento. e: Dei so) il volto dei miei morti, po, - la vita. e: la distanza vwi .si Ila sempre paura>, ancora mobilissi~o e inta~- che ci divide.,, spazio mi- Giovanni Stradone: •Ruderi,. no d1_loro. to nella suigest1one del n- stcrioso che non colma Ja __________________________________________ s_a_ra_p_c_r_il_r_ic_h_ia_m_o_acordo. =:t frana dei secoli; e nel cfiu- La poesia di Capponi non è nuova a questo tema. Anche le sue precedenti raccolte ( La nave e La ve– pLia entrambe del 1952. edi– te presso < Il Canzoniere.>. La trilogia del 1954, e: li CONTRIBUTO AD UN "ESSAI DE CRITlQUE JNDIRECTE,, * Dimmi • come torni a Ca Sa Presente> e Addio ad Era– to, del 1955. editore Leo– nardi di Bologna) rappre– sentavano un'indagine nel e ti rivelerò che scrittore e costante problema che inve– ste l'uomo. la sua ragione, Se l la sua speranza nell'essere. E riconoscibile e l'impo– stazione di una problemati- ca spirituale che trova in \ * questo autore la legittima Fia i tanti procedimenti A volte la crillca letteraria per individuare e fissare ch1 sembrò d1spostlss1mo ad f~~~~;eaz~~~e.g~~riJtecaJ~;~s~I • ad~peraii ttcon fortuna 1 ~alla arrampicarsi anche lui sul travagliato cammrno per ri- Orlando r,er capponi ~{' ica e~raria per n 1v 1- concisamente il carattere d1 un autore, si studia cli tetto, a salire fino alle stelle, fless,0111. rnterrogaz1on1 e uare ~ are t ploche ma bi I ' h f ma intanto entrava per l'uscio sgomenti me Jo dovrebbero tro\--are a sendinz ose rro C l car~ttc- occar O sotto UD immagine C C accia da definizione dl casa.>. Firmato. Pietro L'attenzione che all'opera un tempo flss1ta e ragione rq~ell/c:n~~;:;t/:ef~i°r at~ * Pancrazi • • • d1 Capponi proviene già da 1mpcrscrutab1h. tenebre e , occar molti cntlc1 (basti ricorda- luce. gaudio e lutto morte lo sotto ufl 1mmagme che fac- E questo rlconosc1mento re 1 1 giudizio di Oreste e sospiro nella fo~za del eia da rett'J1one Una mra- di ENRICO F 1.LfiUf spiega perchè mal l'1mmagme Macr1· < ha toni elegiac1 loro conÌrastante domm,o f 1~~ee~u~ 11 ° ri~\D~/~~~:~;to en- ... '& ~ebl camm 1 o ad~~eiato ,com~ d1 esteso discorso. eppure d1 del loro alternato procedere'. , u o per are s t vagane TI appello vibrato d1 ferma Iu- Ma quante non possono es- 11masta flno ,allora trascurata,trapez1 e del cammo !osse !e- gli anni m cui ci si poteva torno m casa sia stata espun- cc, rn Caratteri e fi. u Con l'imma n d e sere le categorie d'immagini, e suscettlb1le di larga applt- licemente imbroccata o se concedere qualche scherzetto. ta dalla seconda edizione deU~ oesrn t l g re teso gi e I amo e attrave1so quante trafile d1 caz.10nc. Pancrazi aveva scnt- piuttosto non fosse spiritosa- E la domanda nveva tutto (1939) degh Scntton ttaltant vecenio Valt a f°n~ 9 i7\ 11 f· da nella sua I eJernt con. buono e d1 cattivo gusto non to • Il troppo costante amore mente suggerita ,al Pancrazi l'accento d'uno dei soht1 pas- del Novecento e dalla r1stam- a sottoime ccci11, t·s 3 mc~~a J 1 çonc u e I poe- possono paswre? Cht stentas- d1 rarità lo !a cadere spesso dalia sua comptacluta e irre· satempt da società pa cui quello stesso lontano l'im are a sene a e L' 0 1 apponi se a pen,uade1 sene non avreb- nel capzioso Come uno che, mov1b1le sedentanctà. R1cor- Fatto sta che, per quanto at llcolo del '27, pur con altre 1 pegno del poeta che ne. uccisore ,del fratello be che da risfogllare l'Essai dalla strada al tetto, volesse diamo soltanto che quell'im· cercassimo di distrarci, non varianti, !u sottoposto nella g l ultimi anni, dalla seco~- personific~ 1 ant1tes1 del de crllique indirecte di Jean ogni sera rientrare in casa at· moglne ci suggerì una doman- riuscimmo a proibirci di ve- seconda serie degli Scrittori~? Andtogl~ .della Men- ~ene. d~lbl_a 1 more .. Ma com.e Cocteau e da riconfrontarle traverso un giuoco aereo di da. e: Come tornano a casa i der Papini tornarsene a casa d'oggi (Latcrza, Bari, 1946). tana a oggi, e venuto ap: e . poss1 1e scindere 11 con certe scimmiottature no- trapezi, inftlendo poi l'ultima nostri 5crittori? Dimmi, cioè, in sedia gestatoria, Barilli in- Cammin facendo doveva es- ~ro[o~dendo. e ,allar~ando 1 «_bianc~ > dal < n_er~>, .e strane, variegate di baril• parabola per il camino. Bello come torni a casa e ti dirò catenato a una poltroncina sersi dimostrata troppo fulig- sug 1 . 111 tcres~1. d~ ordme ~e- ctoè 1 amore dall odio. _il 1Jsmo. spettacolo, ma da serbarlo alla che autore sei.,, Ma avvertim- volante, Palazzeschi in <_vitto- g! nosa... . . ta sico e st1hs~1co ~rmon1z- bene dal mal~. la glona domenica. Per tutti 1 giorni ci mo subito 11 rischio di restar ria.,, Trilussa in b.ott1cella, N.on tanto, tuttavia, da tm- zando la duplice ncer~a e dalla condanna. . Il 12 luglio 1927, leggendo sono apposta le scale 11. presi nell'ingranaggio di un :5,offi~i in cal~sse, Pirand!?l~o pedtr~i di ricordare che pro- ramnando le ~ue quallta. e: F'orse levato. la,. sull~ nel Corriere della sera un ar- Era pol vero? Nol non cl at- c:imile referendum e ci afTrct· m ,ttans.atlant1:o: ~onsanll m p;opno allora, !" occasione .. , mate~na, - spondf, Camo (e EURIALO DE l\OCHELIS ticolo su Cecchl a firma di tarderemo a indagare se, nel tammo a voltar pagina. lnu- d1hgenza, Calzm1 m gon<!ola, d1 quello schc1zctto, sco~- Il nuo.vo po~m~tto, IL fiu- ~otte. e gi~rno.) .scruta :- ._ __________________ __, Pancrazi, ne scoprimmo un~ caso di Cecchi, l'Immagine del tilmente. Quelli erano ancora ~i~vc~~o~~l f:rr~r~~~ev~~~o~ ~i~~~:tai~al~~f~-eft~~~l ~u!.f~: :~~:;:zi~~:ort~·1/c:°;~~fa ne~~~ ~~fcir~ st a_ rE:a '!::;~irret IL LIBRO DI CIJI * SI PARLA JT?a~, .Malaparte a cayallo, ç:i- ~asarc prima ~he c~iudcssero era,. approdo degli esausti Quando squilleranno. grida ~•1m111 sul dromedari'?, Jah1er 11 portone. R1eccoh là: Pa- provenienti da ogni parte: al. fratello. le trombe di m cordat~,. Monelli m slitta, stonc~I con la c~ttedra sotto (da palazzi, _ conventi, ma- Dio - (fiato che porterà lo ~!~c~~~e~~~~c~Ji~ 1 i,~~~~~~ i~r~~~~ 0 ;io,M~,~~~\usrna~:i:d~ ~!)~'~:; 1 i:rdecdal!i - a~flf; ~~n;ast~r~~~ed~ éio~:J:~ _ z: Honoré Bianchi e Palombo: Disinto~razione oFa tasia bicicletta, Clnelll in littorina, con la !orca a tracoJla, Rè- pace. ' tà saremmo fLnalmente tut– Da Verona ln ,sleeping, Ojetti paci -al timo~e d'uno yacht, E·. risola di pace, un im- ti) _ qitesto forte dirò: che col rapido p1u rapido, Bon- Milanesi lanc1andos1 per ul- mane libro le cui pagtne tu. e queHi. _ che nelle età tempclh al volante d1 ~ma 522 hmo dal ponte di comando d1 a migharn. accolgono firm~ discesero da te, _ dovete a nuova d1 zcc7a, EfTett,1 Mari- una superdTcaduougltt, Cons1- e ntratli rasserenati nella me e at mtct la vostra glo– netti dentro 1 alcova d accia10, gho lazzaromcamente bran- calma del tempo e: Placata- rta _ Se detta fedctta Sa- ~~cc;~~t;np~!~~~~;c;e~~f! i~Ù~goro~~: ~~nnn~ 1 ~t~~t~~f 1 <J: st l'ondata dt novembre _ ~:1an~t~'\ ctclo - e la mtsura; * ;n cima al vascello fantasma cavallo Angehru impacchet- quando la spessa marca det e_ ato m terra _ Caino Bragagha sul carro di Tespi' tato b~l bello nell'anti!onano vtvi - sommerge quast la ~ ptcta, con La gmsttzta - di FERDIL\1AL1/DO 1/IRDIA Bargelllnl •ul carrocc 10, Bac: dl Ode 1151da Gubbio terra de, morti - v, torna ,1aCC10 alte f~ndamenta chelh 6 u nobile cavalcatura Perchè mente signore? Per una serena, accesa calma - d ogrn tcmpto E si vorra Una collana d1 narratori t 1 an111 sulla brècc1a Il suo n1aco e tenebroso da e:uitrao CJSIOM, la r,aura, la brutalità tresì con l'impegno di un giu- Zavattrn1 sui t1ampoll e 1.mo: dl,screz1onc. A volte tornano Ri°~~; f_1tgf{t apfa[rzwnt I a ~~;tt;~c cf~~•,~~erna ~na, t - come la « Mer.usa de~'li 1ta- criteno e ancor ogg, quello ongrne come narratore l'Ho-,del giovane flabio mentre è dizio umano hbero da con- d1 cw ct sfugge 11nome, nel m compagma Non d1sturbia- r, 0 t ed 11 e ramon °· t lt ' qua O a lian1 >1 dell'U.1tore Mondado- d1 un ngore culturale che no1é B1anch1). nel secondo pressoché kafkianà la storia formismi di ogni genere (G fiacre numero tred1c1 La fol- mole E perchè cosl pochi cau~e st per ono, ua a czza - e capovolta n può esse e - a parte ta- fu g1a la linea d1 POhtecn1co, dall'rndagrne psicologica, 0 del lurto nel museo comp,u- soprattutto libero da quei la era tanta, tra am1c1 e co- amici? Non per difetto di E 11 tempo della pregh1e- sulla mt~ verttgtnc - come lune disco -danze e taluni naturalmente con gh agglor· meglio da una penetrazione to da Fabio con 1a compli- confoirrusmi polemici che noscent1, e a tal punto pres- omerta, che gli ((,a m1c1 d1 ra m solitudine Ogni nome, soprf l Inferno il Para- s bandam enu e starei per ag• nament1 e magari tenendo tutta narrativa s1 perviene cità di Gianna, figlia dei cu- hanno caratterizzata tanta sant~ che ~mmmo per. cedere. ~ostanza., c1 . har.mo sempre 1~ brevi yarol.e, e_ la. stona dts~: ··· .,_ _ .. 2, iun.ge~ e 3 .oa.rt.e talune e~l~- C(?nto dopo più. di ~n ~~cen- ad un~ posizione quasi pi: stodi. Ja terribHe notte du- narrativa più recente). Con Ogm bel g1uoce;> ... L ultimo che 111 !o~za, ~erv1tori !c deli.. Fu d~ una vita. d1 ~n esistenza. L mterrogatJ~'O (papm1a– s 1on J d1 .c-Ji s1 e avuto not1~1a 1110.di_ -alcune 1nev1tabili de- randelhana nella_ scoperta _di r~nte la quale esso viene com- Il giornate, egli torna ora a vedemmo orr.1var~. puntuale om1ss1one .m".ol~ntar1~. Ct sa- d1 un a~ore. dt un a!~ctt~ ~o, .e un1prett1ano per cer– -:- cons1derata come un in- lus1o_111.mentre quello che un assurdo che e nella vita pmto; quanto alle successive quel mondo impiegatizio di [u ~al~~mo Cri~elh. ~~ avev.a reb_be anzi piac!u~ rievocar- c~e .lasciano OI;Tie tra 1 v1- t aria _da rnn~ eh~, nel volu– dice ?-i .Quell~. che sono Je presiede . alla scel~a del!~ stes~a. In -ambedue. gli. auto- avventure d~l Mainardis ri· una piccola città Ha liana, i p1ed1 msangumaU, I impem·. ceh .attorno, chi 1i:i un modo ~'l, il segn_o dt una mano me, r1ech~~g1a) e la "ch1a– attual1 di~ttnc1 della nuova Medusa e quello d1 un p1u rj s1 avverte tuttavia l'm!lus- torna J'allucmazione di una centr.ando anche questa voi· te~te alobe-trott~r. Cosi c1 e chi un altro. Facile assunto. 111cancellab1le. ve> de~! intero poemetto. narrativa Italiana, di quella, largo e meditato eclettismo. so di una visione della vita tipica narrativa maledetta ta Ja vicenda su uo umile svmcolammo: a tirarla .Per le Solo per uno rimanemmo in- St1 tutto (statue, lapidi, Una chiave estremame":te per mea-lio intenderci, che Tra gli u!Umissimi volumi e la scoperta di situazioni «all'insegna del divin mar- personaggio lo squallido soli· lung~e c'era. da coSlr~ngersi ENRICO FALQUI croci; bellezza, vecchiaia. poetica. Poetica e inqme- non è . ancora u~.ita da un pubbl!cati nella collan!l mon- c~~ se non po~sono dirsi ad- chese >. Come potrà svolgere tario Domenico Chessa, che a chi sa quah spettacoli. adolescenza) scorre il fiu- tante. certo 1wel10 sperunentale. o dadonana due romanzi, quel- dirittura kafkiane nel ro- questo suo mondo, come po~ dal giorno della sua -assun- (Continua a pag, 8) mc del tempo. ELIO F. ACCROCCA che comunque si trova an- lo di Oliviero Honoré Bian- manzo dell'Honoré Bianchi trà .riscattarlo. è difficile di- zione alla banca dove lavo- Ma di lì a sette anni, stando cora in una posizione di pun- chi Notte del diavolo e qyel- accentuano le allucinazioni, le re; ma è ben certo che l'Ho- ra. deve legge.re prima di sempre alla testimonianza di :jl(.~~ra:i~anic~~·tofte 0 f~~= !~ai~: sftr~sfaa~~i:~c/to ~t:~= ~~t:~~t:~t:: i~i~~~tl~n~er;~= ~~~~a:~! 11 ~~~ ~o 0 ~~~i:dl~ti5i~ ~rir~~etu~f~ 'fia 1 ;rtr°na1!i d~~f~ ~~~~r:z1~~~~i~ ~~\~~~ai:. .j fase ancora d! vero e proprio so a un discorso comune. se Jumbo si fanno simboLl. apo- penetrazione psicologica è città. e per questo più volte si ostinava a rientrare in ca– svilupoo, ma in certo senso non altro pe.rchè sia l'uno loghi motivi di esemplifica- spiebata, ma precisa; l'orrore, ritarda e viene licenziato per- sa calandosi giù dalla cappa ~~ù iad;~bit!m~ ~~e~~~h~ s~i ~~iiJ~ajtr~r~:S~ 1 :;f ~~~a1<1et; zi~in mgri~~tile aggiungere ~i~ri.~~f~:~~on~id~7i~~~it~:•rs~: f~:m~~o g~fltJ~1f!s!~~~s~~l~~~ ~!l1aca;1~~·a E e~1zfoa;~nad~i11 espressione che una genera- dei due scrittori nel campo che i due scrittori apparten- naggi sono rese con un'evi- sulla piazza. immerso nella Scrittorl italiani del Nove– zione affronta proprio nel della ricerca psicologica, del- gono ,a due generazioni di- denza che non ammette mezzi lettura, jl suo gesto viene cento (Laterza, Bari, 1934) la campo delJa narrativa. E' l'analisi dei momenti inter- verse. nati come sono a die- termini; cosi la sorda minac- considerato dallo stesso Di- documentazione del Pancrazi difficile infatti considerare ni dei personaggi, e in quel- cl e più anni di distanza l'uno eia che grava sul Mainardis rettore generale come un ol- era inoppugnabile. Per cui un'opera narrativa al di !uo- lo dei profondi legami che dall'altro. Honoré Bianchi C alla fine del romanzo, la sua traggio insopportahile alla di- quel particolare modo te– ri di quello che è e può es- intercorrono tra gli impulsi un uomo di cinquant'anni che invocaz.ione-deprecaz.ione deJ- sciplina. Ecco dunque ormai nuto dal Cecchl nel tornarse– sere l'impegno verso la vita più segreti dell'uomo e il Jo- ha ,avuto altre se pure iso- la misteriosa Ida. sono occa- solo. il mite claudicante ne a casa non più poteva es– del suo autore; non si !a qui ro rapporto ven;o la società. late e sporadiche manifesta- sione di pagine narrative Chessa. senza più alcuna ra- sere considerato alla stregua questione di problemi ideolo- Tuttavi a i due romanzi na- z.ioni letterarie. Il suo nome di captante suggestione, di gione che lo leghi a qualco- di un capriccio, di un vizio, gicj o di tendenze nel ca~- sco.no .da impostaz.ionl cultu- era n~to, comunque, a_ss~ipri- !~se~ e tragica amarezza: e sa nella vita e tuttavJa gon- bensì di un irre!renab~e bi– po della pura e semplice rah d iverse: mentre l'H(?nO- ma d1 questo, che e 111 suo VJ s1 avverte con sgomento fio di fiducia nella vita. ne- sogno di natura. E no, suoi espressione. ma piuttosto di ré Bianchi segue una Jmea primo libro. tra coloro che si U senso d1 un mondo in s[a- gli uomini. E' la storia di un lettori, -sempre che lo scor– fatti strettamente connesSl che può dirsi, in senso largo, occupano ex professo di lette- celo. Non si può non concor- uomo solo il cui filo che lo gevamo accostarsi al portone con la sua vocazione e con mitteleuropea. in quanto H ratura: ,alcuni suoi racconti dare col Pfovene che questa lega alla ~ocìetà non è tanto del corso d'Italia, comincia– la sua ispirazione. suo psicologismo è ancora erano stati pubblicati subi- sia un'opera di valore jndub- il suo lavoro all'ufficio. quan- vamo a stare col cuore in go- Il problema di un narrato- tuttoggi ancorato a ricerche to dopo il secondo conflitto bio e che l'Honoré Bianchi to la lettura àel giornale che la. Si ha un bell'essere bravi, re è sempre - o quasi - e ad espedenze, in gran par- mondiale: ma si tratta di una riveli qualità di scrittore sen- ogni giorno lo lega, in un leggeri, aerei. Batticuore sen– quello della .realtà e magari te di fondo romantico, o ad attività che anche a noi è ap- za dubbio di primissimo or- suo muto ed amaro collo- za tregua fino a quando non quello di una sua realtà par- una certa aura Freudiana di parsa (come si legge nelle dine. Ma è tuttavia molto dif- quio con la vita. Il giornale lo sapevamo sulla sua scran– ticolare che tuttavia perve- cui presso di noi Italo Svevo note editoriali che accom- ficile poter -prevedere qua- rappresenta •il compenso alla na, asserragliato dietro la nut.a al momento di essere è stato il più illustre esem- pagnano il suo libro) « saltua- lunque sviluppo di questa sua impossibilità di espri- scrivania. narrata non è pili tale do- plare, anche se lo Svevo agl\ ria e dispersiva». I suoi pri- sua narrativa dell'ossessione mcrsl, 1a sua partecipazione Trascorsero così altri due vendo necessariamente 0 g- inizi non conosceva nulla d1 mi racconti 'J)Ubblicati su va- e dell'angoscia. alla società, ma ra,ppresenta anni, in alternative tremende. gettivarsi e renders.J indivi- Freud, la letteratura dell'ana- rie riviste risentivano già sin • • • anche quel motivo parados- Ce la fa: non ce la !a? E' ar- duabile al di fuori di quel- lisi e della disintegrazione, da allora dell'atmos~era cru- Il mondo del Palumbo è sale, quella prova della fan- rivale: non è arrivato? Jl te- la che è la sfera intima. il una ricerca di rotture pres- dele e del maledettismo che assai diverso. Lo scorso an- tasia che appunto libera il lefono squillava in permanen– mondo della esperienza di chi soché irreparabili. lo ps.icolo- impregna l'attuale romanzo. no egli ci dette un romanzo romanzo stesso del Palumbo za. Finchè non scoccò l'aprile scrive. Nella maggior parte gismo di Palumbo seg1;1e.una Penso che :-- a di~feren~ di Implega.to d'imposte, tessuto dal peso della sua origine na- del 1936. Fu allora che Cecchi dei casi è questo il criterio linea che diremo mendiona- quanto scrive Guido. Piove- non senza orlginalità e con turalistica. Tutta la seconda dovette combinarne qualcuna di scelta eh~ è seguito da co- le: esso pe~etra nell'intern~ ne nella sua pr~fa_z1.one al a~utissim~ sens_o di penetra: ed ultima parte del romanzo d~lle SUI!. Do_':'ette ca.mbiar loro che dirigono Je colla- di una coscienza sul fllo di romanzo - d1f~1c1Ir:n~nte z.1one psicologica su quelli ne trae vita e lo strano mon- g1uoco. Non p1u trapezi, non ne riservate dagli editori al- un'idea, di un pens,iero. di un l'.Honor~ Bia,nchi -i:-1uscira _a c,he sono i temi_ di una .n~rra- do miserabÙe vi si illumina p~~ para?ole, n?n più. <:alate ~aogio;;a:;~o~;;;ati~~ès\~ mdi ~~~~~d~o::~eàn~!faa!sii~1; ~~ ~t~i.s1d:l~~l~~~~:t~r:b~~~~= }~~am~e~~~al~~t~~~ :ne;'1~~~== di una luce di fantasia eh.e f~up~~~r;~i c:J11~~0ri!~!i, ~?: Mondadori. assai meno -jm- valore polemico, diventa un lenz.e sadistico-masochiste che sia più libera nella stessa nello ste_sso tempo offre vi- pensandoci nel chiuso del postata sul limite sperimen- fatto esemplare. una ragio- si rivelano in questo roman- scoperta di una realtà. che goroso nsalto a1 nuovi per- suo studio di Camucìa, che !~~!te q~!f11tt:~~~t/o;t~~~ri~ ~i11~ivsi~P~~\f.·ui~i.n N~1gr;/i~ ~f· s 1 ~i~~rs~~fogg~Ytr~ivi~~"~! !fl~et:~~rail di~:!~f 0 chr;o;~~ ~:f;:~n~~: a.vi~ ~~~t=u~i~~u~~ f:1:~.e ;;;d~P~~t!e ema~i~~t: camente letterarie. e quella mo l'analisi conduce sino al- sua disperata volontà di ab- no i comu ni schemi d el neo- sta è forse l'elemento più no- appositamente per trarre in dei <gettoni» di Einaudi l'estrem~ .rare!a~ione d ~ 11 a biezione. così. quell,o t~rribi!e rea1ismo po.stbe.lli.co. C'eran~ tevole del suo nuovo romanzo inganno i detentori della pa– nella quale Vittorini che la personal:t~. ali automahsm_o del. prot.agomsta 1 antiqua:10 fat 1 ~i morali .v1 v1, profondi, che non soltanto conferma le t~nte di lem~e-lemme. Co– dirige sembra tuttora voler di una visione puramente 0111- Mamardis che sembra usc1to,un mt~rprctaz1one del mondo d r d 1 . . 1 t 1 1_ ~1cchè nel Cernere del 26 del– seguire un criterio di r!cer- rica (e il t}tolo stesso L:a dal rory,anzo nero del sett~- meridrn~ale e in. ~rtic(!l~r O I a . u, r_ivea e ne pr_ lo ste!;so mese 0pparv7 qual– ca di espressione. o meglio la notte del diavolo denuncia cento rnglese nella sua v1- modo d1 quello 1mp1egat1Z10 mo, ma 1 1: c_ei lo sens? moSlla cosa di molto rassomigliante convalida di una letteratura già fo partenza la letteratu- scida sensuale crudeltà. così condotta non soltanto con ma- quale sara tl suo sviluppo. ad una rettifica: e Tra tanti che no trova ormai da tren- ra maudite, j{ fondo demo- il basso velleitarismo, l'inde- no esperta e sicura, ma al~ FERDINANDO VIRDlA scrittori allora difficili, Cec- Aurelio De Felice
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