la Fiera Letteraria - XIII - n. 12 - 23 marzo 1958

Pap:. '(, -------------- LA MACCHI 'A DEL.LA VERJTA' * GUARITORI * ,li ELIO 7•~11..,n,co Da qualche tempo in qua c'è un'invasione, in Fran– cia, dei cosiddelti «maghi• o •guaritori•: sono qua– rantamila e fanno affari d'oro mandando in bestia l'Ordine dei medici. Ogni anno quettromila di essi ven– gono condannati dai vari tribunali: ma ne restano sem– pre trentoseimila che non soltanto sfuggono alla legge e si danno le ari.e dei .·nartiri, quanto perturbano la pubblioo opinione. Non si dimentichi, per cortesia. che siamo nella patria ji Molière: il quale, sferzandoli e sangue chiamava i medici. per vio del minaccioso ar– nese da lavements che a quei tempi era loro insepa1'6- bile erma. « moschettieri in ginocchio •· Da una parte la scienza, dunque, dall'altra la magia: alcuni di que– sti «guaritori» hanno acquistato notorietà nazionale quanto i più illustri clinici: per esempio, Raymonde More!: figlia della regina di Una tribù di zingari, rapita in tenera età da una tribù rivale, la belle Ray– moode guarisce pleuriti, eczemi, epatopatie, tumori. Non è affatto necessario recarsi a Jarnac, dove Roy– monde vive: basta mandarle la propria fotografia e un assegno bancario: provare per èredere. Anche per corrispondenza agisce René-Paul Conçon, di Berck: egli cura una cinquantina di malattie comuni ed esi– ge, dai suoi malati, oltre l'immancabile assegno, una ciocca di capelli, una goccia di 'iangue e un qualun– que oggetto ;:,ersonale. Afferma di proteggerli contro le onde nocive. 0ue ;:,recessi hanno ~raltronde rive– lato che :nigliaia :li t.ersone ievono la salute al suo « neutra1i7.7..atore,. di tartane ~he respinge le emana– zioni malefiche della •~1Ta. L'invenzione di questo ap– parecchio •niracoloso ,sii è ·Jalsa Jna multa di mezzo milione di franchi inflittagli da \:n giudice .?ccessiva– mente severo e forse :efrattario al magnetismo ani– male. Un altro tipo, .::erto Yves d'Albre, è stato co– stretto dalla sua numerosa ~tientela ad Jprire vari gabinetti di consultazione a Pa1;gi, Lione, Bordeaux, Marsiglia: durante l'estate :mperversa nei grandi al– berghi della Costa Azzurra, fra Nizza e Cannes. L'an– no scorso fu condannato a pagare una [orte multa: f~~;::~l~s~~~diic1~~ :~l~~~n~! ~;~s~!~~h~in:e~: ~.:: presa delle attualità cinematograriche e alle teleca– mere, guarì i malati che i medici rimandavano a casa giudicandoli incurebili. Monsieur d'Albre era malato d'ulcera duodenale: un giorno, casualmente, si mise una mano sullo sto– maco e subito scomparvero tutti i suoi disturbi: in tal modo scopri le sue doli davvero eccezionali. Dopo qualche mese, in un incidente automobilistico, ripor– tò la frattura di quattro vertebre e la paralisi degli arti inferiori: i medici disperavano di salvarlo: il gua– ritore, dando una magnifica prove del « medice cura te ipsum », passò una mano sulle ossa rotte e, sal– tellando al pari di un fringuello. fece ritorno a casa: è idolatrato dai s-uoi pazienti. Il fenomeno è cosl impressionante che due illustri scienziati, Louis de Broglie e Jean Robre, hanno preso l'iniziativa di costituire un « Comitato per la difesa delle vittime di terapeutiche illusorie»; ma il fatto curioso è proprio questo: che vittime del guaritori non esistono. Marie-Jeanne D'Angiò ha potuto esibi– re in tribunale centocinquantamila lettere di malati guariti di sclerosi a placche, ulcere torpide, reumati– smi cronici, fibromi, disfunzioni ghiandolari ecc. Ser– ge-Léon Alalouf, invece, non ne ha presentate che centovenlisettemila; ma alcune di esse sono di gran– dissime personalità, oggi scomparse, come Gandhi, i presidenti Doumergue e De Monzie, Colette, Gide, il· pittore Du!y: all'udienza, mentre stavano per condan– Qarlo, il mago Alalou.f guarì in un batter d'occhio Jo avvocato dell'accusa, piegato in due da un improvvi– so attacco di sciatica: e la Corte lo mandò assolto con formula piena. Chi ha ragione? Chi ha torto? I maghi sostengono di essere perseguitati, Si agitano per ottenere il ri– conoscimento u!ficiale della professione, offrono la loro collaborazione ai medici oppure li sfidano a chi sappia guarire un maggior numero di malati. I cla– morosi processi che avrebbero dovuto confermare il prestigio della scienza, si sono quasi sempre risolti a favore degli stregoni. ottenendo l'effetto contrario: quando le cose si mettono male i guaritori fanno sfi– lare davanti al tribunale i malati che hanno guarito e aUa fine questi li portano in trionfo come dei veri eroi. Chi vivrà, vedrà: e, per finire, un gustoso epi– sodio: jmpietosito dagli atroci dolori del Presidente, sofferente di esme bronchiale durante il dibattito di un recente processo, un giurato, chiesta rispettosa– mente l'autorizzazione, gli impose le mani sul tor~ce e lo guarl. Non era la prima volta ci)e il brav'uomo compivo un miracolo come questo che permise a un Presidente di Corte d'Assise di dirigere il dibatti– mento e di presenziare infine le deliberazioni della giuria- cui toccava decMere della vita o della morte di un imputato, senza e·ssere torturato dagli spasimi. Il Presidente, emessa una sentenza di assoluzione, conforme al responso della giuria, lo ringraziò a lun– go avvertendolo alla fine d'essere costretto a denun– ziarlo alla giustizia per esercizio illegale e abusivo della medicina. E il brav'uomo è stato condannalo giorni or sono a una piccola multa che il Pre~idente si è affrettato a pagm·e per lui, conciliando nella sua coscienza - riferiscono i giornali - il rispetto della legge con l'obbligo della gratitudine. ELIO TALARICO Dove 1A FIERA LETTERARIA CALENDARIO e quando Dove Ll~'rl'EllA ROMANA. * Liquidaziorn~ di libri * di Jl.1/UQ />/CCIII s·è chiusa. da qualche giorno. una Fiera del Libro che aveva posto le tende sotto i portici del– l'Esedra. E' un'imoresa certamente lodevole. quella di portare in girO per rttaJia dei libri. perché la gente che di solito non ne compra. possa essere in~ citata a farlo, da quell'abbondanza e dal basso prez– zo. Difatti la gente c·e stata. e certe bancarelle erano sempre brulicanti. come fiori dai quali le laboriose api s'industriano di suggere i celati liquori. talche era difficile rompere j.J muro attorno ad essè ed a,llungare una sola mano verso i tesori da cinquanta. cento, duecento lire. Semmai. si potrebbe trovar qualcosa da ridire suJla scelta di quei libri: non era certamente esem– plare. comprendeva pochi classici, pochi dei buoni libri che di solito formano Ja base d'ogni biblioteca. nun era nemmeno una scelta. Classici 6e ne trova– vano. secondo che i vari blocchi di liquidazione ne comprendessero o no. Tranne alcune bancareMe abu– sive. che di solito stanno in piazza FontaneUa Bor– ~hese. e che per l'occasione avevano voluto cam– biare aria; ed altre che vendevano con piccoli ribas– si. oppure a prezzo di copertina. alcune note colle– zioni come fa Biblioteca Moderna Mondadori. la Biblioteca Rosa Salam, la ltomantica Mondia,le Son– zogno, i.J grosso del materiale de!Ja Fiera era for– mato dai resti delle liquidazioni di alcune case edi– trici oppure dalle opere di editori ancora vitali che. rimaste invendute per tanti anni. venivano smaltite coi. pretesto della diffusione della cultura. Quindi raccozzamento di tanti libri e stato casua,Je: tipo– grafie che pubblicano. da anni e decenni, riduzioni di romanzi famosi, per grandi e per ragazzi. vede- 1ano le loro opere allineate accanto ai volumi d'una collana filosofica e d'una collana di biografie andata a male. accanto a roman:!i di autori moderni e vi– venti, stranieri ed italiani. Dev·essere triste, per lo scrittore. ri\·edere i suoi libri ·sui carrettini; non dai venditori di .libri usati. perche quella e una tappa logica. inevitabile e per nulla mortificante: ma a decine di esemplari. ancora nuovi e intonsi. uscite fuori dei magazzini in occa– sioni come questa, offerte a vii prezzo eppurP guar– date con sospetto dal pubblico. come se fosse colpa dello scrittore aver dovuto soggiacere a que11a mi– sera sorte. 1,1 libro viene stampato - se non se-ritto - apposta per esser letto: finire sul carret– tino con le pagine tagliate o ancorn intatto non è forse ,la stessa, cosa? No. davvero. e quel che col– pisce in simili casi non è il fatto in sé quanto nn– giustizia o la sfortuna che possono aver colpito scrittori che non ,le meritavano: l'essersi aflldati 4l un editore maldestro, o anche parzialmente mal– destro. oppure esser travolti nel rovesciCt che ha colpito l'editore: oppure esser vittime di eve11ti imprevisti che abbiano influito sulle vendite o sul coro delle critiche (le quali spesso si succedono secondo un gi-ro quasi obbligato. pesando l'una sul– J'altra). A volt.e nnsuccesso d'un dibro influisce su tutta Ja produzione posteriore d'uno scrittore. direttamente ed indirettamente: egli può restarne frustrato ed essere impedito di compiere col n~ces– sario agio spirituale altre opere. ed anche può tro– var difficoltà neUa pubblicazione. visto il cattivo esito di quella prova che è quasi una macchia sul certificato penale. Ho vjsto H Libro Infernale, nel quale sono con– tenuti i più terribili segreti dell'arte magica, occul– ta. negromantica; j Sonetti. del Burchiello nelrulti– mo misero travestimento della gustosa edizione For– miggini; calaste di opere deUa benemerita casa editrice Carabba dj Lanciano, alla quale tanti nomi di valentissimi scrittori son legati: della collana e Cultura dell'anima>. degli e Scrittori nostri>, de– gli e Antichi e modem1 >. oltre a testi scolastici in gran numero: volumi e volumetti dell'Universale Economica, che pur non meritava di finire a que– "Sto modo; e tante altre opere di cui gli editori. noti e !llotissimi, si sono sbarazzati violentemente. Ci si può chiedere se sia stato raggiunto lo scopo che l'iniziativa si propone: di poi:re il libro a conta,tto di coloro che di solito non comprano 1ibri. In parte sì; .in parte no; e ammettiamo pure che lo scopo fosse soltanto quello. Tra il pubblico che affollava il J.unato portico, nei giorni della Fiera, si potevano notare studenti e giovani affa– mati di buone letture, non certo novizi né immuni da.I , vice impuni•; e costoro, se rappresentavano la parte migliore del pubblico non eran quelli per cui la Ffora era stata organizzata. c·erano. bensì. persone che dall'aspetto e dai modi si rivelavano affatto digiune: frugavano tra i libri con una tal quale cautela. ed insieme senza quel delicato ri– spetto che distingue ramatore daJ profano; e per lo più si r.ivolgevano alle coperHne vistosamente colorate o alle solite riduzioni dei soliti capola– vori romantici. Forse, ed è augurabile che ciò sia avvenuto. costoro si sono lasciati anche attrarre daJ.le altre opere jvi esposte, di apparenza più mo– desta o addirittura scialba ma di miglior contenuto. ed han saltato il fosso. o hanno preso lo slancio per farlo. MARIO PICCHI e quando PIET

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